Sei sulla pagina 1di 13

1

GOLDSTONE
PERCHE' L'EUROPA? L'ASCESA DELL'OCCIDENTE NELLA STORIA
MONDIALE 1500-1850

1. IL MONDO INTORNO AL 1500: QUANDO LE RICCHEZZE ERANO IN ORIENTE.


1492 scoperta dell'America
1488 diaz doppia il capo di buona speranza (Africa meridionale)
1497 vasco da gama circumnaviga l'africa e raggiunge l'india
Europa occidentale rinchiusa da l'impero ottomano a oriente,e dall'oceano aperto a occidente.
Un secolo prima della scoperta di colombo i cinesi avevano costruito grosse flotte navali aprendo il commercio
dalla cina all'africa.
Questo spiega perchè colombo e i portoghesi cercavano nuove rotte: cercavano le ricchezze dell'oriente.
La scoperta dell'america portò nuove ricchezze (oro) all'europa da scambiare con l'asia.
Prima erano poche le cose di valore da scambiare con l'oriente.
Cina e india erano molto più ricche dell'europa sotto molti punti di vista: clima (suolo e agricoltura) e
tecnologie.
LA PRODUTIVITA' AGRICOLA ASIATICA COME PRIMA CHIAVE DELLA RICCHEZZA.
India, cina, corea , giappone, sud-est asiatico: zone dei monsoni, forti venti stagionali, inverni asciutti, estati
piovose.
Grandi implicazione nell'agricoltura: terreni migliori, aratro più leggero (coltello nel burro), coltivazioni di riso
più produttivo del grano europeo in quanto ha più chicchi per pianta e più resistente all'acqua.
Cinesi quindi producevano più cibo per acro di terra rispetto agli europei.

Agricoltura monsonica però ogni tanto risvolto negativo: le piogge potevano mancare o cadere più intensamente
spazzando via i campi, portando alla morte di fame per milioni di persone.
LE TECNOLOGIE PER PLASMARE L'AMBIENTE E PRODURRE BENI COMMERCIABILI.
In tutta l'asia le società agricole svilupparono elaborate reti di canali per deviare le acque dei fiumi verso i
terreni produttivi.
X secolo: invenzione delle chiuse per fare navigare le chiatte sul terreno irregolare. (400 anni prima che in
europa).
Oltre ad essere maestri nell'agricoltura i popoli dell'asia producevano molti materiali pregiati non disponibili in
europa: tessuti in seta, fusione del bronzo, scrittura, carta poco costosa, utensili in ferro, spezie.

Fino al 1750 gli europei rimasero ammirati dalle ricchezze, abilità tecnologiche e manufatti dell'oriente.
IL PROBLEMA DELL'ASCESA DELL'EUROPA.
Quali furono le differenze determinanti che portarono l'europa al dominio globale?
Motivazioni religiose, razzia di ricchezze altrui, il possedere risorse come carbone e ferro per l'industria...
queste e altre idee meriteranno considerazione.
2. MODELLI DI CAMBIAMENTO NELLA STORIA MONDIALE.
Prima del 19esimo e 20esimo secolo lo schema del mutamento economico (demografia, mortalità,
prezzi,urbanizzazione, progresso tecnologico) era ciclico.
A partire dal 1800 in europa la dinamica del mutamento è stata caratterizzata da una crescita economica
accelerata come mai in precedenza. (interrotta solo da lievi flessioni).
1800 1 miliardo di persone,1900 1,7 miliardi di persone, 2000 6 miliardi di persone.
Molti si spostano in grandi città, nuovi metodi di produzione e trasporto.
Quando e dove è iniziato il passaggio dal modello premoderno del cambiamento ciclico a quello moderno delle
trasformazioni accelerate?
LE DINAMICHE DEL MUTAMENTO ERANO DIVERSE IN ASIA E IN EUROPA?
Fino al 1750 , le trasformazioni in ambito demografico, agricolo, tecnologico e nei livelli di vita non furono
sostanzialmente diverse in asia rispetto a quelle dell'europa.
I cicli di lungo periodo del mutamento sociale furono determinati prevalentemente da fattori che nessuna
società era in grado di eludere: il clima (influiva sulle coltivazioni) e le malattie (commercio a lunga distanza è
un fattore scatenante per il contagio delle malattie).
2 CAMBIAMENTI CLIMATICI, MALATTIE E CICLI STORICI DI LUNGA DURATA
nel corso degli ultimi 1000 anni il pianeta ha conosciuto un periodo di notevole raffreddamento.
Condizioni atmosferche più ostili e approvigionamenti di cibo più incerti rendevano le società più vulnerabili
alle malattie. (periodo di raffreddamento--> accompagnato da grandi esplosioni di epidemie devastanti).

900-1300 crescita, XIV da cina a inghilterra: peste nera; 1500-1630 crescita, 1650 europa peste, tifo e colera.
America: 90% della popolazione precolombiana uccisa dai germi europei sconosciuti prima di allora.
La conseguenza era un modello demografico diffuso in tutto il mondo caratterizzato da fasi di crescita e fasi di
crollo.
Cicli demografici: connessi alle trasformazioni dei prezzi, dell'urbanizzazione e dei redditi.
DINAMICHE DEI PREZZI, POPOLAZIONE , URBANIZZAZIONE E REDDITI.
Le fasi in cui i prezzi erano crescenti erano anche i periodi di boom economico e demografico, in cui la
popolazione aumentava, il commercio si intensificava e i centri urbani si espandevano.
Es: rivoluzione dei prezzi inglese dal 1730 al 1850, popolazione da 6 ai 17 milioni.
Meno malattie, bel clima: crescita popolazione, commercio e prezzi.
Più malattie, clima pessimo : crollo dei prezzi, disoccupazione.
La storia economica mondiale prima del 1800 mostra alti e bassi, ma con un mutamento complessivo
relativamente scarso.

Nel 1750 la maggior parte delle famiglie cinesi (per lo più contadini) consumava probabilmente una quantità di
cibo analoga o maggiore di quella della maggioranza degli inglesi.
Ma gli europei non erano i più avanzati dal punto di vista tecnologico?
Non ci fu nell'inghilterra del 1600 una rivoluzione agricola che accrebbe enormemente la produttività?
TENDENZE GLOBALI E DI LUNGO PERIODO DELL'INNOVAZIONE TECNOLOGICA PRIMA DEL
1800.
la prima cosa da riconoscere a proposito dell'innovazione tecnologica nelle epoche precedenti il 1800 è che essa
è realmente esistita, ma dette scoperte erano molto disperse nello spazio e nel tempo e tendevano a rimanere
isolate invece di innescare una successione di innovazioni continuative e cumulative.
Era inoltre difficile parlare di una leadership tecnologica complessiva dal momento che furono sviluppate
moltissime tecnologie diverse in luoghi e momenti differenti. (prima del 1800: innovazione discontinua).
Poichè le innovazioni rimanevano sporadiche e isolate, non potevano far balzare in avanti le società nel loro
complesso come invece è accaduto negli ultimi 200 anni.
Consideriamo ora le 2 principali trasformazioni tecnologiche verificatesi in gran bretagna : la riv. Agricola e i
primi stadi della riv. Industriale. (che tra l'altro non hanno prodotto alcun benessere materiale).
CAMBIAMENTO O RIVOLUZIONE? LE TRASFORMAZIONI AGRICOLE E INDUSTRIALI PRIMA
DELL'1800.
Se guardassimo la storia della tecnologia , troveremmo più corrispondenze che divergenze tra l'oriente e
occidente prima del 1800.
La prima cosa da riconoscere a proposito dell'innovazione tecnologica prima del 1800 è che essa è esistita.
La seconda cosa è che queste trasformazioni tecnologiche erano molto disperse nello spazio e nel tempo e
tendevano a rimanere isolate invece di innescare una successione di innovazioni continue.
Per quell'epoca (società agrarie) è inutile parlare di una leadership tecnologica dal momento che furono
sviluppate moltissime tecnologie in diversi paesi e momenti differenti.
(india: tessuti, venezia: vetro, paesi bassi: pesca, giappone: artigianato).
Il miglior modo per descrivere l'innovazione e i mutamenti tecnologici prima del 1800 è dire che essi erano
discontinui: tecnologie differenti erano messe a punto in momenti e luoghi diversi e , quindi non venivano
ulteriolmente sviluppate in modo significativo o non si sviluppavano affatto.
Poichè erano sporadiche non potevano far balzare in avanti le società nel loro complesso, come invece hanno
fatto le innovazioni tecnologiche interconnesse degli ultimi 200 anni.

Consideriamo ora da vicino le 2 principali trasformazioni verificatesi in Gran bretagna: la rivoluzione agricola
e quella industriale. Possibile che queste 2 "rivoluzioni" non abbiano lasciato alcun segno sul livello di
benessere materiale britannico?
3CAMBIAMENTO O RIVOLUZIONE? LE TRASFORMAZIONI AGRICOLE E INDUSTRIALI PRIMA
DEL 1800.
1600/1700: si sosteneva che in inghilterra si fosse realizzata una rivoluzione agricola che incrementò la
produttività nel settore primario.
Si SOSTENEVA che questo aumento avesse fornito i lavoratori del settore manifatturiero nelle nuove fabbriche
dando così inizio alla riv. Industriale. Questa storia è sostanzialmente un mito.

Le innovazioni agricole ci furono indubbiamente, ma chiamarla "rivoluzione" è esagerato in quanto la


produzione registrò un lieve aumento con 1/3 di contadini in meno, i quali si erano spostati a fare impieghi
tradizionali (artigiani, servitù, falegnami, fabbri, produzione di tessuti), pochi in fabbrica.
Questi lavoratori non avevano più bisogno di aspettare di ereditare un'azienda agricola per dar vita a una
propria famiglia, ma gli era sufficiente trovare un lavoro per ricavare un entrata. Questi lavoratori cominciarono
così a sposarsi precocemente innescando in inghilterra un boom demografico.
I miglioramenti del settore agricolo perciò non tennero il passo con l'aumento della popolazione! (fino al 1800)

In quello stesso momento in Cina esperimentarono miglioramenti in campo agricolo.


1400-1500: nuovo tipo di riso dal vietnam, "champa", cresceva più rapidamente consentendo la doppia semina
nella stessa terra, incrementando notevolmente la produzione.
La popolazione potè raddoppiare tra il 1700 e 1800 senza conoscere variazioni minime nel livello di vita.

La prima fase della rivoluzione industriale che sviluppò la produzione del filato di cotone, della ceramica e del
ferro in inghilterra erano progressi straordinari, ma essi rappresentavano in realtà il raggiungimento delle civiltà
avanzate dell'asia che producevano già tessuti di cotone, porcellane e ghisa di alta qualità e in grandi quantità.

In sintesi prima del 1800 sia gran bretagna che cina conobbero notevoli cambiamenti nelle loro economie,
senza però conoscere un autentica svolta verso più elevati livelli di vita. Entrambe le società operavano ancora
nel quadro dei cicli lungo periodo dei secoli precedenti condizionati dalla demografia, clima e malattie. Solo
dopo il 1800 vi sarà una crescita economica incrementale.
Nel 1800 europa e asia vivevano pressapoco allo stesso livello.
Che cosa generò quindi la loro rapida diversificazione? Fu forse il modo in cui pensavano o credevano ?
Le religioni.
3. GRANDI RELIGIONI E CAMBIAMENTO SOCIALE.
Tra il 600a.c e il 630d.c un distacco dal politeismo si diffuse in tutto il mondo antico: la cosidetta "età assiale",
periodo che originò le "religioni mondiali": ebraismo rabbinico, il confucianesimo, buddhismo, induismo
cristianesimo e l'islam.
L'ETA' ASSIALE E LE RELIGIONI DELLA SALVEZZA
l'età assiale comprende gli anni in cui il vecchio testamento fu arricchito degli insegnamenti dei profeti ebrei e
in cui sorse la scuola di interpretazione tamuldica così come quelli in cui gesù e i sui insegnamenti furono
illustrati nel nuovo testamento.

Perchè avvenne questo eccezionale sviluppo di religioni?


La causa più probabile fu che a partire dal 700a.c. I contatti tra le varie culture del mondo portarono a una
condivisione di idee e problemi relativi alla vita e all'universo. Il medio oriente divenne un crocevia di civiltà.
L'innovazione dell'età assiale fu la sostituzione dei rituali animali con un codice di comportamento etico e
morale. Questi precetti vennero solitamente illustrati da "testi sacri" che mostravano le conseguenze di un
comportamento corretto e dui uno errato.
Nello sviluppo di codici morali le religioni si influenzarono recipriocamente ed attinsero l'una dall'altra
(es: cristianesimo e islam furono profondamente influenzate dall'antico testamento; il buddhismo si sviluppò
dall'induismo e successivamente influenzò il confucianesimo).
NORME SACRE E PROFANE: LO SCONTRO TRA RELIGIONE E IMPERO.
Come si poteva conciliare il bisogno di seguire la parola di Dio con la necessità di obbedire alle prescrizioni dei
sovrani mondani?
La conciliazione tra religioni e governanti terreni divennero uno dei fattori principali del mutamento sociale nel
corso negli ultimi 2000 anni. 2 approcci:
uno è stato quello per cui le stesse persone assolvono la guida sia in ambito religioso che in ambito sociale.
Questo richiedeva però uno stile di vita troppo preciso e impegnativo da parte dei re.
4L'altro approccio era quello di trovare una forma di organizzazione sociale che consentisse di dividere potere e
status tra i re (governanti) e i sacerdoti o profeti.
• Cina funzionari sia élite religiosa confuciana, sia élite politica.(Es Iran: élite religiosa)
• Leader religiosi come potere distinto dai leader politici, dotati di autorità politica e spirituale nei propri
terreni. (es: cristiani, )
• Capi religiosi come guide morali della comunità, mentre i capi politici decidono sui loro campi.(sunniti)
• Il monachesimo, ossia il ritiro dei monaci dalla vita politica. (es cristiani).
Dopo secoli di conflitto i principali sovrani d'europa conseguirono il pieno controllo politico dei propri territori.
Ciononostante i vescovi e gli abati erano annoverati tri i signori e nobili più importanti (collaborazione tra
chiesa cattolica che consentiva il diritto divino (di governare) ai governanti in cambio di essere tutelati
economicamente e politicamente ).
in generale fino al 1500 questo sostegno tra chiesa e governi finì per prevalere in quasi tutte le principali
religioni mondiali.
A fare la spesa di questa intesa furono in genere i contadini e lavoratori, cui veniva insegnato che pagare le
tasse era doveroso verso la chiesa.
RELIGIONE E CRESCITA ECONOMICA: LE TEORIE CONVENZIONALI.
Quale ruolo può aver giocato la religione nel determinare una crescita dell'occidente? 2 proposte fondamentali.
1- la religione occidentale è differente da quella orientale e la prima è più attiva al progresso materiale.
2- il protestantesimo ha fatto la differenza: in primo luogo dividendo l'europa tra stati protestanti e cattolici è
accresciuta la competizione tra loro, non devolvendo le ricchezze alla chiesa e seguendo un rapporto diretta con
la bibbia non intermediato dal papa.
Il protestantesimo segnò dunque un rinvigorimento del pensiero indipendente aprendo la strada alla rivoluzione
scientifica. Questi argomenti sostenevano che la società occidentale era più dinamica di quella occidentale.
Questa interpretazione della storia è divenuta nota come "orientalismo" , ovvero la convinzione che le società
orientali e quelle occidentali sono profondamente differenti per aspetti che pongono in svantanggio le società al
di fuori dell'occidente.
Le teorie secondo cui le società asiatiche erano intrisecamente statiche o arretrate viene semplicemente
smentita.
RELIGIONE E CRESCITA ECONOMICA: UNO SGUARDO PIU' RAVVICINATO
Non è più possibile sostenere che gli occidentali siano sempre stati più energici degli orientali nell'espandere la
propria religione , i commerci e le proprie frontiere geografiche.
Solo dal 1800 la tecnologia occidentale superò quella orientale.
Critica alla riforma protestante come spinta innovatrice tout court:
Oltre all'europa divisa dalla riforma, anche l'asia era storicamente divisa fra stati belligeranti che portava ad una
maggiore competizione.
Inoltre il potestantesimo sorse nel 1500, ma per tutto il secolo in europa l'innovazione furono alimentate dalle
città cattoliche. Anche il fatto che il protestantesimo sia propulsore della rivoluzione scientifica è smentito dal
fatto che le più grandi enunciazioni scienziati erano di fede cattolica (es: galileo).
TOLLERANZA O ORTODOSSIA: STABILITA' IN CAMBIO DI CRESCITA
C'è qualcosa di che influisce sull'avvento e il declino di questi periodi economicamente eccezionali?
Possiamo individuare un fattore religioso che sembra accompagnare l'andamento di queste epoche.
La presenza o meno della tolleranza religiosa all'interno di una nazione.
Per oltre 700 anni dal sorgere dell'islam (600 dc) i sovrani islamici governarono con tolleranza sui popoli di
altre religioni. In questi periodi l'islam fu alla guida dei progressi scientifici del pianeta.
In tutto il mondo la pratica della tolleranza religiosa declinò bruscamente a partire dal 1600. cina india e medio
oriente trattarono il dissenso religioso come una minaccia per la propria autorità e rafforzarono ortodossie
religiose sempre più rigide. La stessa tendenza prevalse in gran parte dell'europa a partire dal 1800 si affermò
l'ortodossia di una chiesa sostenuta dallo stato. Dalla guerra dei 30 anni in particolare, tranne in inghilterra (act
of tolleration 1688), danimarca e prussia (editto di potsdam 1685) .
quel che sembra chiaro è che il progresso economico prospera al meglio quando diverse religioni
coesistono in una società pluralista e tollerante. All'opposto la crescita economica viene limitata quando
gli stati impongono una rigida uniformità del pensiero religioso.
5
4. COMMERCI E CONQUISTE
commerci e conquiste procedono in associazione fra loro.
Il desiderio degli europei di incrmentare i commerci con l'oriente li spinse a concquistare territori dell nuovo
mondo che gli fornì l'argento da scambiare con l'asia.
Prima del 1500 gli europei non erano conquistatori di altre società. Come avvenne questo cambiamento?
Dal 1453 gli ottomani tagliarono fuori gli europei dalle rotte commerciali verso l'asia, portando i navigatori
europei alla ricerca di nuove rotte, con la conclusione del controllo degli europei su gran parte della superficie
del pianeta.
L'INGRESSO DEI PORTOGHESI NEL COMMERCIO EUROASIATICO ATTORNO AL 1500
Vasco da gama sbarcò nel cuore commerciale dell'india nel 1498, portando con se cianfrusaglie rispetto agli
artefatti asiatici.
Ritornò nel 1502 al comando di 20 navi armate (gli europei godevano di migliore armamento) imponendo così
lo scambio commerciale agli asiatici (catturò pure una nave indiana colma di donne e bambini indiane e poi
l'incendiò).
Seguentemente da gama approfittò degli attriti fra sovrani locali per stipulare un alleanza con un re locale, e
negli anni sucessivi stabilì fortificazioni lungo le coste indiane.
Un altro vantaggio per i portoghesi era costituito dal fatto che alle potenze dell'asia (imperi di cina e india) non
interessava molto chi gestiva il commercio sulle coste purchè i traffici continassero ad affluire al centro.
La piu grande minaccia per i portoghesi era quindi la loro concorrenza europea nei traffici marittimi, britannici
e olandesi.
LE POTENZE EUROPEE IN ASIA E AFRICA 1500-1700
per quasi un secolo i portoghesi rimasero la pincipale potenza europea in asia (gran parte delle altre nazioni
europee si logorarono combattendo guerre di religione in casa propria protestanti cattolici, la spagna era
concentrata alla concquista del nuovo mondo).
Tuttavia a differenza di spagna e portogallo i cui sovrani inviarono spedizioni militari in america e asia, i
governanti inglesi e olandesi incoraggiarono le compagnie mercantili a sviluppare traffici con l'asia garantendo
loro (compagnie delle indie) il monopolio sull'importazione di prodotti asiatici nei rispetttivi paesi.
Le compagnie combinarono una superiore alleanza coi governi locali e in larga misura espulsero i portoghesi
dai commerci.
Le merci europee erano però di scarso valore. Fortunatamente però gli europei avevano accesso a enormi
quantità di argento che proveniva dall'america tramite la spagna. (dall'asia panni di cotone indiano, seta, caffè e
tè).Bisogna ricordare però che gran parte dell'argento i cinesi lo portavano in patria scambiandolo col giappone
durante tutto il XVI E XVII secolo.
Nei loro primi 2 secoli di attività commerciali con l'asia i mercanti europei rimasero però attori di secondo
piano (10% del mercato del pepe e modeste quote di seta porcellana riso), in competizione con l'africa, medio
oriente e giappone.
I RAPPORTI DEGLI EUROPEI CON L'ASIA E L'AFRICA 1700-1800: TENTATIVI DI INVERTIRE IL
FLUSSO
Quando in europa gli articoli asiatici divennero di uso quotidiano il loro valore crollò come il valore di argento
in cina e india (dalla fine del 1600).
gli europei quindi cambiarono la loro tattica per accrescere i guadagni, spostandosi dalle coste asiatiche
all'entroterra, eliminando così gli intermediari, si affermarono come governanti più che come mercanti.
(Olandesi in indonesia, britannici in india). Cina e giappone tennero testa agli europei relegando lo scambio in
porti isolati dal centro dell'impero.
I regni africani spostarono le capitali entroterra per mantenere il controllo dei loro regni.
LE POTENZE EUROPEE NEL NUOVO MONDO: LA CONQUISTA SPAGNOLA 1500 1600
agli inizi gli spagnoli si affermarono in america con modi assai simili a quelli dei portoghesi nell'oceano
indiano : trassero vantaggio dalle superiorità di alcune loro armi tattiche e sfruttarono le divisioni degli
avversari (confliti interni all'impero azteco e a quello inca) per guadagnare alleati e isolare i nemici.
Cortes riuscì a concquistare la capitale azteca soltanto con l'aiuto dei suoi alleati nativi.
Tuttavia il vantaggio decisivo che suggellò la vittoria nel nuovo mondo furono i germi delle malattie del
vecchio mondo contro cui i nativi non avevano alcuna difesa.
6 LE POTENZE EUROPEE NEL NUOVOMONDO 1600 1800: COLONIZZAZIONE E SCHIAVITU'
mentre gli spagnoli trovarono negli imperi da loro conquistati molto argento da commerciare poi con l'oriente,
francia e inghilterra , che si stabilirono nel settentrione, dovettero trarre profitti dalle piantagioni per coltivare
zucchero e cotone tabacco .
Vi era una netta mancanza di manodopera a causa dello sterminio dei nativi, alcuni allora giunsero dall' europa
stessa come "servi debitori", ma la maggior parte vi fu portata dall'Africa come schiavi.
Secondo alcuni studiosi i profitti derivanti dallo sfruttamento degli schiavi alimentarono l'ascesa dell'occidente.
Si potrebbe chiedere inoltre come si sarebbe potuta sviluppare l'industrializzazione stessa senza il cotone, che
veniva prodotto dagli schiavi nel nuovo mondo.
Non fu però il cotone ad alimentare l'industrializzazione ma furono l'innovazione dei macchinari che aumentò
la domanda del cotone.
La tesi secondo cui l'ascesa dell'occidente fu costruita sulla schiavitù non hanno fondamento.
IL PREDOMINIO EUROPEO DOPO IL 1800
dopo il 1800 si avviò la grande epoca dell'imperialismo europeo.
Non furono il colonialismo a rendere possibile l'ascesa dell'occidente , bensì al contrario furono l'ascesa
dell'occidente (in termini di tecnologia) e il declino del resto del mondo che resero possibile l'espansione
generalizzata dell'europa su tutto il pianeta. (!!)
I COSTI DELL'IMPERIALISMO E IL PROBLEMA DELLA CRESCITA ECONOMICA
alcuni hanno attribuito all'imperialismo europeo la responsabilità della povertà delle regioni al di fuori
dell'europa.
L'afflusso dei prodotti realizzati in europa scalzò la manifattura locale, si crearono reti di trasporto per
assecondare le necessità europee, inoltre pure un altro prodotto europeo, il marxismo rivoluzionario, sferrò un
ulteriore colpo all'ordinata amministrazione economica e alla stabilità politica.
Tuttavia bisogna dire che alcuni paesi che non sono mai stati colonie sono oggi ancora poveri (liberia , etiopia)
mentre , sempre da un punto di vista economico alcune vittime eccellenti del colonialismo come cina india e
corea sono oggi in forte crescita.
L'imperialismo non costituisce quindi l'unico o comunque il più importante fattore del successo economico.

5. VITA FAMILIARE E TENORE DI VITA.


Le economie del mondo premoderno erano cicliche: il numero dei poveri aumentava e diminuiva assieme ai
salari, disoccupazione, canoni d'affitto dei terreni e altri indicatori economici.
Tra il 1500 e 1750 la popolazione di asia ed europa raddoppiò.
Prima di passare all'esame del reddito all'interno delle società diamo uno sguardo alle differenze dei modelli
familiari.
MATRIMONIO E VITA FAMILIARE
le famiglie non avevano ovunque la stessa struttura: in europa settentrionale quando una coppia si sposava dava
vita a un proprio focolare autonomo.
Nell'europa orientale e meridionale però le famiglie erano più ampie, nuove coppie si stabilivano nella stessa
casa con altri parenti, ciò consentiva di sposarsi più giovani, e mettere al mondo più figli.
In cina il figlio rimaneva nella residenza d'origine e la sposa lo raggiungeva. Così gli uomini potevano maritarsi
presto e le donne già a 12-13 anni.
Dal punto di vista demografico le donne nordeuropee si sposavano tardi ma non veniva imposto alcun ostacolo
alla procreazione di figli.
All'opposto le società (es russia) con matrimoni precoci era spesso previsto che i mariti dopo essersi sposati
trascorressero diversi anni a lavorare lontano dal proprio villaggio d'origine.
ASPETTATIVA DI VITA
apettativa di vita è la durata media della vita, si presentano in cicli di lunga durata.
Dall'impero romano alle società preindustriali l'aspettativa si vita era bassa (30 anni) dovuta ad un alta mortalità
infantile. Se uno viveva 60 anni altri morivano a 1 anno o meno.
Inoltre chi viveva in città aveva ancora minori possibilità di sopravvivenza a causa della totale dipendenza dal
lavoro salariato (se non riuscivano a trovare un lavoro morivano letteralmente di fame), oltre al fatto che le città
erano focolai di malattie-epidemie.
Non vi è divario tra le società europee e quelle asiatiche.
SALARI.
Fino al 1800-1850 i livelli salariali delle grandi città europee erano simili e dipendevano a seconda della qualità
del raccolto, ciò indica una mancanza di progressi nel tenore di vita.
7 Cinesi e indiani presentano pressapoco le stesse oscillazioni di quelli europei, solo dopo il 1850 i redditi di
diversi paesi europei si differenziano da quelli asiatici.
VITA URBANA E PRODUTTIVITA' AGRICOLA
Città e campagna erano legate da reciproca dipenenza fra loro: gli abitanti delle città non potevano vivere senza
il surplus di cibo fornito loro dalle campagne; a loro volta gli abitanti dei villaggi non potevano procurarsi i
piccoli lussi senza commerciare con i centri urbani.
In asia vi erano già al tempo antico molte grandi città, questo dato getta una luce su quanta eccedenza venisse
prodotta dai lavoratoridelle campagne per sostenere le città.
Attorno al 1950 però la gerarchia dimensionale degli insediamenti urbani risulta capovolta: l'ascesa
dell'occidente si riflette in modo lampante.
Il fattore che dunque rende possibile l'urbanizzazione è la produttività agricola. Quanto più grande è la quantità
di cibo che ogni lavoratore riesce a produrre , tanto più grane sarà l'eccedenza disponibile per nutrire coloro che
non si dedicano a quel genere di attività, come appunto la popolazione urbana.
CHE COSA DETERMINO' L'INCREMENTO DELLA PRODUTTIVITA' AGRICOLA?
Una parte della risposta risiede nelle condizioni favorevoli del suolo, clima e dell'acqua.
Tra il 1500 e 1800 in tutto il mondo le linee di sviluppo furono pressapoco le stesse: il tenore di vita era
determinato della produttività agricola e la produttività agricola dipendeva a sua volta dalle tecniche finalizzate
all'intensificazione dell'agricoltura (nuove rotazioni colturali,colture multiple, nuove varietà di sementi più
produttivi , impiego di fertilizzanti), fu possibile o innalzare o mantenere invariati sia la produttività che il
tenore di vita .
Senza questa intensificazione , però, gli aumenti demografici che si verificarono nel corso del tempo avrebbero
comportato una caduta della produttività e dei redditi.
Nel 1800 la produttività agricola fu alta sia in inghilterra, olanda e cina.
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE E SALARI REALI
fino al 1700 i paesi più ricchi erano quelli con i più alti livelli di produttività agricola.
I limiti delle società agricole sono chiaramente evidenti: i salari crescono al crescere della produttività, anche la
popolazione tende ad aumentare fino a neutralizzare quello stesso aumento di produttività.
Da lì cresce il valore dei prodotti, il salario diminuisce e sorgono carestie per mancanza di risorse con il
seguente calo demografico. Senso ciclico della storia
dove aumentarono i salari?
Fu l'industria a determinare l'aumento dei salari dopo il 1750, mentre le altre regioni e tutti i paesi che
dipendevano dall'agricoltura rimasero indietro.
L'affermazione dell'industria consentì ai lavoratori di guadagnare un salario dalla produzione manifatturiera ,
beninteso, la popolazione non divenne ricca improvvisamente, all'inizio gli aumenti salariali rimasero
contenuti per poi accelerare dopo il 1800.
ciononostante la diffusione dell'industria fu relativamente lenta che una trasformazione improvvisa.
L'OCCIDENTE ERA MOLTO DIVERSO DALL'ORIENTE MA NON SEMPRE PIU' RICCO
Da questo capitolo possiamo apprendere 4 lezioni preziose:
1: nessuna società preindustriale fu costantemente povera nè ininterrottamente ricca . Le condizioni di vita
variavano notevolmente nel tempo e nello spazio (i paesi più ricchi nel 1500 non lo erano necessaiamente nel
1700).
2: dall'antica roma al 1850 , il livello di vita medio rimase per secoli quasi immutato
3: i livelli di vita rimasero simili fino al 1800 circa in tutti i paesi europei e asiatici.
Dal 1800 però si registra un divergenza tra europa e asia, e nell'europa stessa i redditi aumentarono in
inghilterra belgio e olanda rispetto all'europa meridionale che conobbe l'industrializzazione solo qualche tempo
dopo.
4: il segreto all'interno della divergenza all'interno dell'europa risulta profondamente radicato nella produttività
interna. Nel 1800 le aree più ricche d'europa erano anche le aree più sviluppate nella produttività agricola
(raggiungendo quella asiatica).
In altre parole le nazioni europee più ricche non divennero tali perchè s'impossessarono di maggiori ricchezze
prelevandole da altre aree del mondo o perchè possedevano grandi imperi e praticavano la schiavitù: il motivo
fu invece che i lavoratori dei paesi più ricchi (soprattutto inghilterra olanda belgio) divennero più produttivi
rispetto a quelli di altre aree d'europa.

Per capire l'ascesa dell'occidente bisogna quindi esaminare i 2 fattori principali che determinarono il sorgere
dell'industria moderna: la potenza dello stato e lo sviluppo della tecnologia industriale.
8

6. STATI, LEGGI, IMPOSTE E RIVOLUZIONI.


Come si è visto sul finire del 1800 l'europa ruppe con la produttività ciclica del passato.
I redditi reali balzarono improvvisamente verso l'alto.
Nello stesso periodo in asia la produttività agricola cominciò a diminuire e con l'impetuosa crescita della
popolazione asiatica nel 1900 i redditi calarono notevolmente.
Questo capitolo affronta l'ottica "istituzionalista", secondo la quale queste trasformazioni sono la risultante di
un processo che derivano dall'apparato statale (democrazia/governo tirannico, imposte, autorità religiosa e
l'invadenza burocratica).
TRA GLI STATI EUROPEI ESISTEVA UNA COMPETIZIONE MILITARE E RELIGIOSA MAGGIORE DI
QUELLA TRA GLI IMPERI ASIATICI?
Una differenza tra gli stati europei e quelli asiatici è l'assenza di vasti imperi in europa, tra il 1500 e 1800.
In oriente il suddetto arco temporale reso lo spazio occupato dall'impero ottomano, in india l'impero mogul e in
cina la dinastia ming e poi quella quing.
Molti studiosi hanno ipotizzato che la concorrenza tra gli stati rendesse l'europa più propensa all'innovazione ,
le tecnologie militari e a fare concessioni ai propri sudditi accordando loro imposte più lievi per guadagnare il
consenso.
Tuttavia è semplicistica questa teoria, anche gli stati asiatici erano spesso in guerra tra loro.
Bisogna inoltre riconoscere che la concorrenza tra gli stati europei spinse la maggior parte dei sovrani a
contrastere il pluralismo all'interno dei propri confini , soffocando l'innovazione la libertà di pensiero.
In breve , tanto in europa tanto in asia esistevano decine di unità politiche concorrenti, producendo una
competizione militare costante e consentì il prosperare di visioni del mondo e religioni diverse.
CICLI DI RIVOLTE E RIVOLUZIONI IN EUROPA E IN ASIA
la pretesa che l'asia fosse caratterizzata da sistemi politici immobili è completamente errata . In realtà tra il
1500 e 1800 tutte le principali società , tanto europee quanto asiatiche , subirono periodicamente delle
trasformazioni: esse si verificarono all'incirca nello stesso lasso di tempo.
Quando la popolazione aumentava più della produzione agricola , crescevano anche i prezzi dei generi
alimentari.
Sia le élite che la gente comune avevano bisogno di più denaro proprio quando anche gli stati accrescevano le
loro necessità e quindi il prelievo di ricchezza dai sudditi.
Le società agricole dipendevano dall'equilibrio tra popolazione e agricoltura.
Le élite che via via diventarono più numerose e le divisioni religiose , oltre alla scarsità delle risorse furono
fattori propulsivi dei moti rivoluzionari.
In asia cambiarono molte più cose rispetto all'europa.
LE RIBELLIONI IN EUROPA
Le rivoluzioni del 1600 rivendicavano per il proprio gruppo la libertà di fare quello che era vietato al resto della
società. (non una libertà intesa come l'autonomia che pensiamo oggi).
I puritani nel 1640 imposero un freno alle aperture cattoliche da parte del sovrano, facendo instaurare un
esercito puritano in GB.
In francia luigi XIV aveva soppresso la libertà religiosa ed espulso i protestanti dal suo regno (editto di nantes).
Non sorprende che tra la fine del 1700- e 1800 i ribelli si alzassero per nuove rivendicazioni di libertà e
democrazia. Ma ancora una volta rivolte e rivoluzioni non riuscirono a determinare un affermazione della
libertà (es: rivoluzione francese --> napoleone).
Le idee di democrazia e libertà non riscossero grande fortuna fino al secolo 800 e ai moti operai.
Il definitivo trionfo della libertà individuale e della democrazia fu dovuto più allo sviluppo dell'economie
industriali.
LE RIBELLIONI IN ASIA
le sollevazioni asiatiche produssero notevoli trasformazioni politiche ma non diedero vita ad un movimento
finalizzato alla promozione ell'industrializzazione moderna.
Nel 1750 le aree più ricche d'europa e della cina erano pressapoco allo stesso livello economico, la democrazia
in europa non aveva fatto grandi passi avanti , ma nel secolo successivo il divario economicoera evidentemente
a favore dell'europa.
Occorre guardare alla legislazione per capire.
9
LEGISLAZIONI, TASSE E ISTITUZIONI ECONOMICHE.
Una differenza notevole tra europa ed asia risiede nei rispettivi sistemi giuridici.
In Asia la legge era emanata direttamente dal sovrano e non concedeva diritti ai sudditi né limitavano il potere
sovrano.
In europa il concetto di legge deriva dal diritto romano. (le norme venivano approvate dall'assemblea del ceto
dominante).
Successivamente dopo essere caduto in disuso con l'avvento dell'assolutismo imperiale in europa, il diritto
romano venne riabilitato dal papa gregorio VII, il diritto canonico , che venne utilizzato dai sovrani europei , il
cardinale-ministro divenne una figura comune nelle corti europee .
L'unica regione dove non si affermò il diritto romano fu l'inghilterra: nel 1500, in seguito ad una controversia
col papa sul diritto di un re al divorzio, enrico VIII soppresse la chiesa cattolica in inghilterra e si proclamò
unico legittimo capo della chiesa anglicana.
Questi provvedimenti indebolirono il diritto romano a favore del common law, una dottrina comune che
consisteva dalle sentenze emesse dai giuristi del passato , raccolte come riferimento per quelli del presente.
A differenza del diritto romano che nel tempo fu utilizzato per sottomettere i sudditi alla volontà del sovrano, il
common law non era facilmente piegabile alle volontà del sovrano.
La presenza di una giuria infatti rendeva più difficile per lo stato accusare e imprigionare i cittadini , invece
negli stati a pricipio del diritto romano era sufficiente l'ordine dei giudici nominati dallo stato stesso.
Un altro risultato delle guerre civili inglesi fu l'istituzione di un parlamento a partire dalle lotte medievali e alla
magna charta che limitava il potere del sovrano di imporre le tasse o togliere la proprietà o la libertà.

Si può pensare che gli inglesi godessero del privilegio di essere il popolo con la tassazione e il governo più
leggeri di tutta l'europa e anche rispetto l'asia ma invece l'inghilterra del 1600 era il paese più tassato d'europa e
probabilmente del mondo.
Tuttavia la peculiarità britannica non era nel livello alto delle imposte ma nel modo in cui venivano impiegati i
proventi, che andavano a finanziare il debito dello stato e la royal navy, la marina da guerra inglese che andava
a proteggere le flotte mercantili che andavano oltremare.
Questo dato però non ci permette di capire come la tutela e lo sviluppo delle compagnie mercantili inglesi
abbiano portato al processo di industrializzazione.
Anche gli ordinamenti giuridici non erano a favore dell'accumulazione di grossi capitali.
TOLLERANZA E PLURALISMO CONTRO L'ORTODOSSIA DI STATO
come detto precedentemente, il sistema giuridico inglese era sotto molti punti di vista unico al mondo, ma
soprattutto la GB tutelava giuridicamente i seguaci di confessioni religiose diverse dalla chiesa anglicana
ufficiale.
Anche le università, che in tutta europa e asia erano controllate dalle rigidi confessioni religiose, trovava nella
gran bretagna ampio spazio di collaborazione e innovazione.
Se ci fu un fattore decisivo per la crescita delle attività economiche e produttività che spezzassero i cicli delle
attività agrarie furono le idee nuove.
Nelle altre parti del mondo invece vi era la convinzione che per rafforzare l'impianto statale fosse necessaria
l'unità religiosa, cacciando ogni gruppo minoritario dal paese (luigi XIV) o ripristinando un credo più ortodosso
(cina manciù, spagna italia cattolici , ottomani islam).
L'imposizione di una rigida ortodossia condusse alla stagnazione ed alla perdita di conoscenze e innovazione.

7 CAMBIARE IL RITMO DEL CAMBIAMENTO: CI FU UNA RIVOLUZIONE


INDUSTRIALE?
Abbiamo sin qui visto come gli europei non fossero progrediti rispetto ai paesi asiatici fino alla fine del 1700.
il primo 700 fu però per l'area asiatica un periodo di chiusura e conservazione nella quale i governi cercarono di
rafforzare il regime ortodosso e il conformismo religioso.
In europa invece accadde il contrario.
Dal 600 infatti si ebbe uno straordinario sviluppo di innovazioni scientifiche e tecnologiche.(telescopi, navi,
birra, pesca, miglioramenti della burocrazia statale, la macchina a vapore ecc...).
Tuttavia queste innovazioni non portarono ad un cambiamento del tenore di vita europeo, ma consentì alle aree
più avanzate (GB, olanda, belgio) di raggiungere il livello più progredito di cina e altre zone asiatiche.
Nel 1800 le città più ricche del mondo si trovavano ancora in asia.
Qui viene dunque messo indubbio che quella industriale fosse stata veramente una rivoluzione.
10
Fu infatti solo a partire dal 1850 che la produzione fiorente e le nuove invenzioni cambiarono lo stile di vita
europeo, ossia la percezione dell'ambito materiale. (telefono, chimica, luce elettrica, ferrovia, navi a vapore).

Ciononostante qualcosa accadde dal 1700 e 1850:


con rivoluzione industriale non intendiamo il risultato di un livello di reddito mai raggiunto prima, ma
l'intensificazione del ritmo dell'innovazione tecnologica dove sempre più settori della vita ne vennero
condizionati.
L'INNOVAZIONE COME FONTE DELLA CRESCITA INDUSTRIALE
per quasi tutti i prodotti, la nuova tecnologia modificò la legge dei rendimenti decrescenti:
dal tardo 700 la produzione aumentò e i costi crollavano, prima di allora i costi crescevano con l'aumentare
della produzione.
Prima del 1850 però, le industrie con la nuova tecnologia rappresentavano solamente una piccola quota
dell'economia britannica. Solo dopo il 1850 si generò una disponibilità illimitata di energia a basso costo.
L'elemento comune a tutto questo processo cominciato attorno al 1700 fu l'intensificarsi delle innovazioni.
Ciò che trasformò l'europa fu un numero crescente di innovazioni connesse tra loro in molti campi,
intensificando il ritmo del cambiamento sino ai giorni nostri.
Per spiegare questo sviluppo bisogna quindi spiegare come tutto questo si sviluppò e mise radici in GB tra il
1700 e 1850.
LA FABBRICA FU UN INNOVAZIONE DECISIVA?
Le fabbriche esistevano in realtà già da molti secoli, se non millenni (cave Egitto, cantieri navali Cina).
La fabbrica industriale invece sorse in inghilterra sul finire del 700 e fu caratterizzata dall'introduzione di
macchine che andavano a sostituire l'azione umana. (la macchina a vapore fu adattata dalle industrie tessili, alle
ferrovie e all'estrazione del carbone ecc..)
l'emergere della fabbrica quindi non fu che un solo aspetto della più vasta trasformazione dei procedimenti
produttivi che rivoluzionavano la vita economica dopo il 1700.
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE FU COLLEGATA AL PROGRESSO SCIENTIFICO?
Decisamente le nuove scoperte scientifice derivate dalla rivoluzione scientifica del 1600 furono applicate allo
sviluppo delle nuove tecniche produttive. La rivoluzione scientifica sta alla base della rivoluzione industriale.
UNA CULTURA DELL'INNOVAZIONE
Ciò che rivoluzionò la produzione fu la fiducia nel progresso e la convinzione che tale progresso fosse alla
portata di tutti . Una "cultura dell'innovazione" che si diffuse al di fuori di ogni gruppo o ceto sociale.
Scienziati, artigiani, industriali e tecnici specializzati si trovarono a cooperare tutti insieme producendo un
flusso crescente di innovazioni tecniche dalle loro interazioni.

8 LE TRAIETTORIE DELLA SCIENZA: EUROPA ED ASIA A CONFRONTO


il percorso della scienza nella storia.
LA SCIENZA GLOBALE E LE CONQUISTE SCIENTIFICHE ISLAMICHE PRIMA DEL 1500
prima del 1500 i più grandi matematici, astronomi, chimici , fisici del mondo furono probabilmente gli arabo-
islamici.
La matematica che si studia oggi è molto più simile a quella degli arabo-islamici che a quella dei greci.
(algebra, algoritmi, chimica).
Tra il 1000 e il 1550 dunque le conoscenze e la pratica scientifica islamiche erano molto più avanzate di quelle
europee.
LE TRAIETTORIE DELLA SCIENZA: DAL PROGRESSO ALLA STAGNAZIONE
in europa dal 200 al 1400 la scienza non fece progressi significativi.
I progressi scientifici si verificano durante le epoche in cui le tradizioni culturali e filosofiche possono
mescolarsi, peri interrompersi o addirittura annullarsi con seguenti conflitti o disordini.
Spesso le guerre cessano solo quando un governo centrale forte ristabilisce l'ordine e rafforzando l'ortodossia
religiosa, soffocando però il pensiero indipendente e l'innovazione.
Tra il 1650 e il 1800 l'impero ottomano volse le spalle sia alla tradizione innovatrice mussulmana che alle idee
nuove che andavano ad affermarsi e preferì salvaguardare la stabilità politica imponendo un conformismo nei
confronti di un rinvigorito approccio tradizionale alla conoscenza.
Tendenze analoghe si verificarono in india (impero mogul) e nella persia dei safavidi.
11
LA MOLTEPLICITA' DELLE CULTURE SCIENTIFICHE MONDIALI E I DIVERSI APPROCCI ALLA
CONOSCENZA DELLA NATURA
gli approcci alla scienza della natura variarono nel corso del tempo e delle diverse civiltà.
Generalmente però la scienza rimaneva mescolata a credenze filosofiche e religiose e di solito qualsiasi
incongruenza era risolta a favore della religione consolidata.
In secondo luogo gran parte delle culture scientifiche premoderne distingueva la matematica dalla filosofia
naturale, e veniva considerata inutile per spiegare lo studio delle strutture fondamentali dell'universo. (aristotele
verificava la natura mediante argomentazioni basate sull'esperienza, non attraverso la matematica.)
In tutte le principali tradizioni scientifiche la logica matematica non fu impiegata per mettere in discussione la
concezione della natura spiegata dalla filosofia naturale e pensiero religioso.
Tutto cambiò con la rivoluzione scientifica 1600.
L'EUROPA E IL RIFIUTO DELLA TRADIZIONE CLASSICA 1500-1650
con la scoperta dell'america la geografia classica dei greci venne messa in discussione.
Nel 1543 copernico scoprì che la terra girava intorno al sole.
Nel 1609 galileo attraverso l'utilizzo del telescopio, scoprì che la terra non era al centro di tutti i movimenti
celesti.
Secondo francis bacon (bacone), non ci si poteva affidare alla logica deduttiva di aristotele per comprendere la
natura, e propugnò il ricorso alla logica induttiva, fondata su un programma di sperimentazione e osservazione,
per acquisire una conoscenza del mondo.
Così gli europeri scoprirono che la tradizione classica dovesse essere respinta e cercare nuovi modi per
descrivere la natura.
LA SCIENZA EUROPEA ALLA RICERCA DI NUOVE STRADE: IL METODO CARTESIANO E
L'EMPIRISMO BRITANNICO 1650-1700.
le guerre di religione in europa - guerra dei 30 anni - (ma anche in asia) indebolirono l'autorità della chiesa,
soprattutto quella cattolica, provocando la ricerca di nuovi sistemi di conoscenza tra i pensatori.
Cartesio, si prefisse di ragionare attraverso la logica mettendo in dubbio l'esistenza di ogni cosa.
Sosteneva inoltre che è possibile percepire lo spazio da un punto di vista logico soltanto quando qualcosa lo
occupa, ossia è riempito di particelle.
In tal modo cartesio costruì il modello di un universo meccanicistico in cui tutti i fenomeni derivano dallo
scontro e dai movimenti di particelle.
Questo ragionamento permetteva di applicare la matematica a tutti i fenomeni studiati.
Il razionalismo cartesiano aveva però il limite di non sperimentare le oservazioni tramite esperimenti, ponendo
la ragione al di sopra dell'esperienza.

Secondo il disegno di bacone, la conoscenza scientifica andava sviluppata per via sperimentale, ossia basata su
esperimenti basati su strumenti e apparecchiature scientifiche (utilizzo di cannocchiali, barometri, pompe a
vuoto) e condotti pubblicamente per divulgare il sapere (royal society ).
Tra la fine del 1600 e l'inizio del 1700 i dissidi tra il metodo cartesiano, fondato sul metodo matematico che
minacciava la tradizione antica, e il metodo newtoniano (sperimentale, anglosassone), basato sull'esperienza
quotidiana e sugli esperimenti, vennero a galla.

In conclusione, l'europa occidentale e settentrionale cominciarono a sviluppare conoscenze al di fuori dalla


cerchia religiosa, e vennero a galla 2 approcci diversi tra loro.
l'approccio anglicano, sperimentale, alla fine prevalse come stimolo per la futura rivoluzione industriale.
L'EPOCA DELL'INGEGNO: DALLA SCIENZA SPERIMENTALE DELLE MACCHINE ALL'INDUSTRIA
MECCANIZZATA 1700- 1800.
la separazione della scienza cartesiana continentale dalla scienza sperimentale britannica in parte fu determinata
dall'opera delle autorità religiose nelle 2 aree.
Cartesio fu perseguitato dalla chiesa per tutta europa, mentre in GB la chiesa anglicana abbracciò il pensiero di
newton.
Questo suscitò interesse in tutto il paese, la vendita di strumenti scientifici decollò e artigiani, fabbricanti
intrapresero una cooperazione volta a registrare le osservazioni nella speranza di realizzare nuove scoperte.
Il sapere venne reso pubblico tramite l'istituzione di biblioteche meccaniche.
Il metodo sperimentale diffuso quindi fu alla base delle nuove scoperte che vennero introdotte nelle fabbriche il
secolo successivo.
12
Le scienze del passato (matematica indiana, astronomia cinese, chimica islamica) non sfociarono verso
l'industrializzazione in quanto non basta la sola matematica (ad esempio) per determinare
l'accelerazione del progresso.
Per trasformare l'industria, la ricerca sperimentale, le conoscenze , dovevano disseminarsi in tutta la
società come avvenne in inghilterra.

CONCLUSIONE: L'ASCESA DELL'OCCIDENTE: UNA FASE TRANSITORIA?


Lo sviluppo dell'energia scinetifica ha trasformato la dinamica della crescita economica.
Adam smith sottolineava come storicamente la crescita economica si verificava solo quando le nazioni
facevano un uso più efficiente delle proprie risorse naturali.
Dall'800 , l'innovazione era diventata la principale forza motrice della crescita economica moderna.
Marx fu uno dei primi a sostenere che la crescita fosse illimitata, il suo errore fu quello di presumere che tutti i
vantaggi della crescita fossero andati soltanto ad un gruppo ristretto di industriali, in realtà è proprio il continuo
processo di innovazione a impedire tutto questo: finchè i lavoratori sono liberi di fondare un'impresa possono
sfidare il predominio delle grandi compagnie.
Per innovare davvero però, gli imprenditori hanno bisogno dei risultati di programmi di ricerca e indagine
sperimentale che consentono agli ingegneri di rendere disponibili nuovi processi produttivi.
Nella GB del 1700 rese disponibile le nuove conoscenze a tutti , (fino ad allora erano in mano alle élite) di
conseguenza la GB divenne la nazione dominante nella produzione di energia (carbone, vapore, armi da guerra)
fino alla fine dell'800 dove i tedeschi sostituirono la GB nell'innovazione (chimica, farmaci).

il messaggio principale che percorre questo libro è che l'ascesa dell'occidente non fu dovuta in alcun
modo ad una superiorità dell'europa su altre regioni del pianeta.
Fino al 1500 l'europa era arretrata dal punto di vista scientifico e fino al 1700 dal punto di vista della
produttività agricola rispetto all'asia.
Prima del 1700 quindi non c'era alcun indizio che forme di religione, tecnologia, commercio o anche le
leggi d'europa potessero costituire un vantaggio particolare per il futuro.
A dischiudere il percorso dell'europa fu una combinazione di sei fattori eccezionali:
• un insieme di nuove scoperte che spinse gli europei a mettere in dubbio l'autorità dei testi classici e
religiosi
• gli europei svilupparono un approccio alla scienza che combinava ricerca sperimentale e analisi
matematica della natura
• la determinante diffusione delle idee di bacone sulle prove, le dimostrazioni e gli scopi dell'indagine
scientifica. (spinse gli scienziati ad accumulare più dati possibile e far si che fossero quei dati e quelle
osservazioni a indicare le conclusioni)
• l'elaborazione di un approccio strumentale (osservazioni compiute con strumenti scientifici più
affidabili del solo ragionamento logico) alla sperimentazione e all'osservazione.
• Un clima di tolleranza e di pluralismo piuttosto che di conformismo e di ortodossia di stato (tolleration
act 1689)
• l'ampio sostegno fornito alle capacità imprenditoriali e le strette relazioni sociali tra imprenditori,
scienziati, tecnici, e artigiani.
I FONDAMENTI DELLA CRESCITA ECONOMICA MODERNA
quasi tutto quello che consideriamo tipico della scienza e della matematica europee del 1500 e 1600 si basava
sui progressi conseguiti tra l'800 e il 1400 dal mondo islamico, che allora si estendeva dalla spagna fino
all'india.
Le radici della scienza moderna furono quindi fondamentalmente globali, e non europee.
Infine la cultura dell'innovazione non fu un fenomeno europeo ma nordeuropeo, molti paesi dell'europa
meridionale di allora infatti erano frenati dall'ortodossia religiosa di stato.
GLI OSTACOLI ALLA CRESCITA ECONOMICA DI TIPO MODERNO
Le ragioni per cui la crescita economica non si è diffusa ad un ampio numero di paesi sono principalmente la
mancanza di formazione scientifica , l'assenza di opportunità imprenditoriali, o entrambe.
• In primo luogo, la dipendenza da risorse naturali può portare paesi a dipendere dalle materie prime in
possesso senza prevedere che in un futuro possa essere sostituito da qualcosa di artificiale (es lana-
sintetico). Inoltre i profitti derivano dalla lavorazione di queste materie (industria) non da possesso.
13
• un secondo ostacolo alla crescita può essere l'investimento in sistemi educativi non adatti (devono
essere sviluppate anche le materie scientifiche oltre a quelle umanistiche)
• un terzo ostacolo alla crescita è la mancanza di opportunità (a creare impresa) per le persone dotate di
idee. Es: paesi comunisti
• una quarta strada verso la povertà è la costruzione di economie chiuse. (soffoca l'innovazione interna al
paese, la competizione)
L'IMMINENTE ASCESA DEL RESTO DEL MONDO
quando il resto del mondo realizzerà la propria ascesa in termini di quota di reddito e produzione mondiale,
l'occidente declinerà.
Questo si sta già verificando (cina, india).
Solo i paesi che bloccano l'innovazione rischiano di impoverirsi.
L'ascesa dell'occidente dal 1800 al 2000 sarà dunque ricordata come una fase temporanea ma di profonda
trasformazione della storia mondiale.

Potrebbero piacerti anche