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STORIA MODERNA

LA POPOLAZIONE E LA STRUTTURA FAMILIARE


Thomas Robert Malthus: Nel 1798 scrisse un famoso saggio sul principio di popolazione e
risorse alimentari. Tale squilibrio nasceva da un aumento non controllato della popolazione,
così come del cibo. Secondo lui occorrevano dei freni preventivi che limitassero i matrimoni
e la fecondità.

Nel 600 nacque la STATISTICA: c’erano stati degli studi da alcuni demografici, i quali
raccolsero dei dati di una parte della popolazione così appunto nacque la statistica.
In base a questi dati, che erano basati sugli eventi fondamentali (morte, nascita, matrimoni
ecc) e da qui si potevano calcolare gli indici di natalità e mortalità.

Nacque anche il “METODO DI SPOGLIO” (ricostruzione nominativa), elaborato da alcuni


demografici francesi, che consisteva in una scheda di famiglia per ogni matrimonio celebrato
e veniva trascritti tutti gli eventi. Man mano divisero questi eventi per scaglioni:le tavole della
mortalità che indicavano la speranza di vita, quella della natalità ecc.

Nell’età moderna si iniziò a parlare di FECONDITà NATURALE pensando che ogni coppia di
coniugi mettesse al mondo una grande quantità di figli, ma in realtà non era così e ciò non
avveniva per 3 ragioni:
1 Le donne si sposavano tardi;
2 L’intervallo tra un parto e l’altro era molto lungo
3 Era molto frequente la rottura del matrimonio.
Mediamente un matrimonio non durava più di 12\15 anni con 5\6 figli anche se era alto il
grado di mortalità infantile,pochi bimbi riuscivano a rimanere in vita.
PETER LASTER: ha fatto uno studio e ha diviso le famiglie in 5 categorie
- Famiglia nucleare: formata dai coniugi + 1 figlio
- Famiglia estesa: a cui si aggiungeva o un altro figlio oppure un genitore di uno dei due
coniugi.
- Famiglia multipla: con due nuclei familiari
- Famiglia senza struttura: dove non c’è matrimonio
- Solitari: i single
Laster ipotizzò che la famiglia ad emergere di più era quella nucleare.
Molti studiosi hanno trattato delle famiglie sotto l’aspetto economico. Le famiglie contadine
che formavano gran parte della popolazione.
Per evitare la divisione in parte del patrimonio gli aristocratici usavano due metodi:
-Fede commesso : un testamento lasciato in cui c’era scritto che il patrimonio doveva restare
intatto e mandato in eredità;
-Primogenitura (maggiorasco): veniva lasciata l'eredità al primogenito.

L’ECONOMIA DELL’EUROPA PREINDUSTRIALE


L’agricoltura dopo l’anno 1000 conobbe notevoli progressi soprattutto perché ci furono
diverse innovazioni come: l’aratro pesante, il collare, la zoccolatura e la rotazione triennale.
Nei paesi mediterranei dove le piogge erano scarse i terreni non erano adatti, queste
tecniche non venivano applicate quindi dal 400 al 700 in questi paesi nelle campagne non ci
furono grandi cambiamenti, nonostante ciò ci fu un aumento della popolazione. Gli studiosi
si sono chiesti come fosse possibile questo aumento della popolazione e il non aver attuato
queste tecniche innovative allora si diedero due risposte:
quella estensiva ovvero l’allargamento della Superficie coltivata;
quella intensiva cioè l’adozione di tecniche che aumentavano la produttività.
Dal XVI secolo tutti i terreni abbandonati, siano essi foreste o paludi, furono riutilizzati per
agricoltura. Importante era il rapporto tra il grano seminato e quello raccolto, ciò dipendeva
dalla disponibilità di acqua e dal concime, perciò dove c’era una rete idrica la produttività era
maggiore. I rapporti dei proprietari terrieri e i contadini cambiarono infatti i contadini
potevano spostarsi e trasferirsi, le giornate di CORVÉE ovvero le giornate di prestazione
gratuita al lavoro erano limitate. I signori però avevano alcuni privilegi sui contadini
soprattutto a livello giudiziario e politico, chi viveva nel feudo ovvero all’interno del terreno
del signore doveva dare lui il canone ma anche una parte del raccolto, ed inoltre il signore
poteva riscuotere le tasse sul pedaggio e su alcune attività come la pesca, la caccia
eccetera. Inoltre i contadini erano soggetti anche alla Decima Ecclesiastica ciò significava
che il 60% del loro prodotto andava agli altri. Le regioni situate ad oriente pur possedendo
un terreno pianeggiante e fertile, erano scarsamente popolate ciò significava che c’era
scarsità di forza lavoro quindi fu rafforzata la servitù della gleba (contadini sottoposti al
signore, che non avevano libertà ed erano vincolati dal terreno che coltivavano e dal
signore).
I contadini che si trovavano in questo territorio dovevano lavorare gratuitamente. Tra il XVI e
XVII secolo le condizioni di vita di questi contadini peggiorarono a tal punto che potevano
essere comprati o venduti come se fossero schiavi, ma non sempre i contadini sottostavano
a tutto ciò perciò ci furono varie rivolte popolari e contadine. Le famiglie contadine
provvedevano ai loro bisogni primari autonomamente: costruivano la loro casa da soli,
filavano, tessevano e prendevano quel che serviva dalla natura. Poi c’erano molti agricoltori
che non solo lavoravano le terre, ma lavoravano anche all’interno delle botteghe che si
trovavano in città dove appunto lavoravano il legno, i metalli, i tessuti eccetera così con il
passare del tempo gli addetti ai tali settori formarono delle corporazioni che custodivano il
loro monopolio. A capo della bottega c’era il maestro artigiano che aveva sotto di sé
apprendisti.
Intorno al XV secolo nacque la figura che fece sviluppare l’industria, ovvero il mercante:
imprenditore chi acquistava la materia prima e la diffondeva agli operai
che lavoravano con la loro famiglia a cottimo ovvero il loro guadagno si basava sulla
quantità del prodotto anziché sulla durata del lavoro, inoltre i mercanti preferivano trasferire
le fasi di lavoro e di filatura nelle campagne così da averli ad un costo più basso poi
venivano portati in città per essere tinti e rifiniti. Ci fu così una forte produzione del settore
tessile e per gli indumenti di lana. Si sviluppò anche la seta che si otteneva dal bozzolo
prodotto dai bachi da seta che diedero vita a tessuti pregiati (origine animale).
Ci fu uno sviluppo anche dell’estrazione mineraria con l’uso di nuove tecniche per il
drenaggio di gallerie e pozzi. Fu prodotto ancor di più il ferro e un cambiamento ci fu anche
nell’economia monetaria intorno al XVIII secolo infatti si diffuse, (perché prima c’è il regime
di Bimetallismo cioè venivano usati loro e l’argento per le monete ma con il tempo ci fu
appunto una svalutazione di tali monete dovute alla mancanza di oro argento così si preferì
eliminare loro e farlo solo in argento). L’argento veniva importato dall’America e serviva per
le importazioni e per i generi di lusso. C'è da dire che ci fu anche uno sviluppo nel
commercio infatti nacquero più vie commerciali cioè venivano trasportate le cose per via
acquea attraverso i fiumi che divennero più rapidi rispetto al mare. Nel 500 nacquero i
velieri, utilizzati molto dagli olandesi e dei paesi affiancati sul Baltico ovvero Danimarca,
Russia, Svezia, Finlandia, Polonia eccetera. Olandesi inventarono un metodo per
conservare il pesce pescato e trasportarlo, diventarono i più proficui nell’ambito commerciale
anche se dovevano affrontare la concorrenza degli inglesi e dei francesi. Il commercio si
sviluppò sempre di più grazie anche a Cristoforo colombo.
Nacquero anche le navi negriere cariche di mercanzia, che partivano dai porti europei
cariche di mercanzie che vendevano ai capi indigeni in cambio di schiavi che venivano
portati in America a lavorare nelle piantagioni. I protagonisti principali di questi traffici furono
gli inglesi e francesi intorno al 500 infatti nacquero delle compagnie che si occupavano di
questi traffici. Inoltre in questo periodo nacque l’economia mondiale che distinse tre tipologie
di termini: commercio, commerciale e trode per indicare tutte le attività industriali che erano
raggruppate sotto l’etichetta di mercantilismo.

SOCIETÀ DIVISA IN ORDINI


Intorno al 1500-1700 la società era divisa in tre ordini:
Oratores: coloro che pregavano cioè il clero.
Ballatores: coloro che combattevano cioè la nobiltà.
Lavoratores: coloro che lavoravano per tutti.
In realtà la divisione sociale era più complessa perché a determinare il rango sociale di una
persona dipendeva dalla sua nascita, dal ruolo pubblico che svolgeva, dal prestigio
eccetera.
Don Martino nel 1585 fu uno scrittore francese che abbino i vari ceti sociali ai quattro
elementi dell’universo: il popolo minuto alla terra, i mercanti finanzieri all’acqua, i nobili
all’aria E gli ecclesiastici al fuoco.

I ceti più riconoscibili erano nobiltà e clero anche se si erano formati da vari sottogruppi, dire
nobiltá significava comunque dire ricchezza ovvero possedere tante terre. In quel periodo i
poveri erano presenti in gran numero soprattutto in Polonia ed Inghilterra.
Burton fece una classificazione dei poveri ovvero: i poveri strutturali erano coloro che
chiedevano l’elemosina; i poveri vergognosi erano coloro che avevano una vita agiata priva
di risorse e infine i poveri congiunturali che vivevano appena pena del loro lavoro.

Jean Bodin nella sua opera intitolata: “sei libri dello Stato“ scritta in volgare francese in
modo da poter essere letta da più persone possibili, affermava che solo la monarchia
assicurava maggiori garanzie, la sua però non è una monarchia con un sistema tirannico
poiché al di sopra delle leggi del sovrano si trovano infatti le leggi naturali quelle che
appunto ci dà la natura, riflesso della ragione divina.il sovrano deve quindi rispettare la
libertà naturale dei sudditi e la loro proprietà.

Prima del XVII secolo rimase forte l’idea secondo cui l’autorità di un re derivava da Dio, per
cui in un primo tempo l’unione tra Stato e Chiesa fu forte poi successivamente iniziò a
vacillare poiché si affermò che tutti gli uomini sono soggetti alle leggi naturali e qualsiasi
obbligo, per essere vincolante, deve essere stato liberamente assunto dalle parti contraenti
ovvero sia dal popolo che dal re.

Thomas Hobbes:
ha scritto un’opera intitolata “Leviatano” nel 1651, in cui afferma che lo stato di natura si
configura per lui come una guerra incessante di tutti contro tutti. Per uscire da questa
condizione di precarietà e di pericolo l’unica strada è la stipulazione di un patto generale che
obbliga tutti ad osservare le leggi.
Jean-Luc aggiunse che diritto alla vita alla libertà sono anteriori alla società per cui il
contratto che I sudditi stipularono con il sovrano devono avere come scopo tali diritti.

RELIGIONE MENTALITÀ E CULTURA


Fondamentale in questo periodo erano le parrocchie dove il curato celebrava i riti di
passaggio e gli eventi della vita individuale. Tutto era dominato dalla religione di fatto la
giornata era scandita dalle campane della chiesa e dovunque c’era la presenza di immagini
sacre. L’Europa infatti è ricca di santuari e la Chiesa faceva sì che l’uomo si preoccupasse e
occupasse della sua anima per cui, chi peccava doveva fare opere di devozione e
donazione per ridurre le pene del Purgatorio. La madonna veniva venerata ancor di più di
Cristo e dei santi.
Ad alcuni uomini o donne venivano attribuiti alcuni poteri magici, tipo a quelle persone che
avevano la facoltà soprannaturale di prevedere il futuro.
Si credeva che le streghe e gli stregoni avessero fatto un patto con il diavolo, che volassero
di notte e facessero riti satanici. La caccia alle streghe si concentrò soprattutto tra la fine del
400 e la prima metà del 600 in particolare in Francia, Svizzera e Germania. Questa
situazione andrà avanti fino all’età dei lumi e la prima forma di istituzione elementare,
quando poi lo Stato iniziò a sostituirsi alla Chiesa sotto forma di alfabetizzazione, solo più
tardi la Chiesa riprese il suo compito.
La cultura popolare rimase una cultura orale e diffusa da definire. Invece, per quanto
riguarda la cultura scritta si ebbe un’innovazione ovvero dimensione della stampa. Fino al
XIV secolo nel 1455 in Europa c’era la Xilografia cioè incisioni a rilievo di immagine e testi su
tavolette di legno che poi venivano riprodotti con inchiostro su carta o seta con il tempo però
questi materiali si rovinavano e così le lettere non erano più leggibili allora Gutenberg ebbe
un’idea ovvero quella di utilizzare lettere a caratteri singoli ottenuti mediante piombo fuso.
Così era possibile comporre varie lettere e quindi varie parole. Il primo libro fu la Bibbia; i
primi Volumi furono detti incunaboli e nacquero varie industrie tipografiche.
In un primo momento la Stampa fu sottoposta a censura, tanto che nel 500 ci fu l’indice
delle opere proibite da parte della Chiesa e dello Stato. Con l’Illuminismo invece ci fu uno
sviluppo della stampa periodica con la nascita delle gazzette e dei quotidiani.
Con l’età moderna ci furono le università che sostituirono l’educazione ecclesiastica facendo
nascere quella laica.

LA FRANCIA ALL’INIZIO DELL’ETÀ MODERNA (15-16)


Francia: sotto Carlo VIII i suoi successori, Luigi XIV e Francesco I, la monarchia francese
voleva concentrare il suo potere nelle mani del re e dei suoi collaboratori. Si rafforzò
l’amministrazione finanziaria basata sulla riscossione della taglia ovvero un’imposta sui
sudditi da cui erano esenti la nobiltà il clero e sulla suddivisione del paese in circoscrizioni
fiscali. Inoltre crebbe l’autorità del consiglio del re e si affermarono in ambito giudiziario
l’azione del gran consiglio e dei parlamentari. I funzionari e i magistrati venivano reclutati
cioè scelti per l’arruolamento attraverso il meccanismo della vendita delle cariche pubbliche
cioè venivano vendute. Nel 1516 Francesco I stipulò con Papa Leone X un accordato a
Bologna: cioè la superiorità del concilio sul pontefice e in cambio il re aveva il diritto di
nomina dei vescovati e arcivescovadi. La monarchia francese nel 1500 non esercitava
ancora l’autorità assoluta su tutto il territorio in quanto i grandi feudatari mantenevano il
potere locale.
SPAGNA ALL’INIZIO DELL’ETÀ MODERNA
Spagna: il matrimonio di Isabella di Castiglia con Ferdinando d’Aragona nel 1469 portò alla
coniugazione dei due regni. La Castiglia era la regioni più ricca e popolosa. Vennero
repressi l’anarchia feudale e il banditismo con la santa fratellanza( era una confederazione
di città che svolgeva compiti di polizia). La sottomissione della nobiltà fu agevolata dalla
politica di concessioni e di favori di Ferdinando, che oltre a farsi proclamare gran maestro
ottenne dal Papa la facoltà di conferire seggi episcopali e altri benefici ecclesiastici. Le tre
province del regno d’Aragona: Aragona, catalogna e Valenza mantennero in alternati i propri
privilegi e le proprie autonomie. Gli elementi in comune tra i due regni erano: la tradizione
della riconquista, della guerra contro i muri e la difesa dell’ortodossia religiosa. La tradizione
spagnola di sostegno della fede cattolica fu confermata nel 1492 con la conquista del regno
di Granada e con l’espulsione degli ebrei. Successivamente anche i mori rifiutarono la
conversione al cristianesimo e furono costretti ad emigrare.
Alla morte di Isabella il 1504 succedette Ferdinando.

INGHILTERRA ALL’INIZIO DELL’ETÀ MODERNA


Inghilterra: Enrico VII tudor (prima ci fu la guerra delle due rose tra Lancaster e York e vinse
Enrico) consolidò il proprio potere stroncando varie congiure e ribellioni nobiliari,
amministrando le finanze e rafforzando gli organi centrali del governo (consiglio della
corona, consigli del Nord e del Galles ed il tribunale della camera stellata). In sede locale
furono rafforzate le funzioni amministrative e giudiziarie dei giudici di pace nominati dal re.
Il parlamento fu convocato da Enrico VII solo una volta in 12 anni di regno.
Suo figlio, il suo successore Enrico VIII continuò a questa forma assolutistica e pose in
primo piano la politica estera lasciando l’amministrazione interna a suo cancelliere Thomas
Wolsey.

GERMANIA ALL’INIZIO DELL'ETÀ MODERNA


Germania: alla morte di Federico III D’Asburgo (1493) L’impero germanico rimase un
ammasso di Stati territoriali ingovernabili. Erano forti i contrasti tra le aree più urbanizzate e
più sviluppate e le zone rurali che avevano ancora un modo di vivere medievale.
Il sovrano aveva una duplice qualità in quanto reggeva a titolo ereditario gli Stati della casa
d’Asburgo e doveva la dignità imperiale alla proposta della dieta composta da sette elettori.
Durante il regno di Massimiliano I nel 1493-1519, ci fu la pace di Sinis con la Francia che
riconosceva agli Asburgo il possesso dei Paesi Bassi, dell’Artois e della Francia Contea.
Venne creato un tribunale imperiale e un consiglio composto da 17 membri inoltre il
versamento dell’imperatore di un saldo comune era subordinato all’approvazione annuale
della dieta.

ITALIA ALL’INIZIO DELL’ETÀ MODERNA (400-500)


In Italia scomparve sia Papa Innocenzo ottavo sia Lorenzo dei medici e la nostra penisola
che non era mai stata uno Stato unitario, divenne preda delle grandi potenze europee
l’Italia si suddivise in cinque Stati regionali: Venezia, Ducato di Milano, Firenze, Stato
pontificio e regno di Napoli.
A Milano c’era Ludovico sforza che attuò un forte accentramento politico amministrativo e il
ducato si sviluppò grazie all’industria tessile, militare e il settore agricolo. Costui aveva
grandi mura espansionistiche, così come Venezia, allora Venezia e Milano chiesero l’aiuto di
re Carlo VIII di Francia per sconfiggere il re di Napoli Ferdinando D’Aragona, Carlo così
scese in Italia e arrivò a Napoli passando per Firenze.I fiorentini arrabbiati per il
comportamento di Pietro dei medici (ebbe una politica incerta),lo cacciarono e si formò la
Repubblica con Girolamo Savonarola il quale assunse comportamenti severi rigidi che lo
portarono alla scomunica ed ad essere poi bruciato a rogo. I medici dopo ciò poterono
ritornare a Firenze. Intanto per il potere mostrato da Carlo 8 (Francia) spaventò gli stati
italiani così Venezia, il Papa, la Spagna, Milano, Firenze e l’impero stipularono una lega.
Carlo così ritorno in Francia ma si scontrò con la lega a Fornovo. Ferdinando d’Aragona
quindi riuscì a riavere il regno di Napoli.
In Italia centrale c’era invece un territorio tra Romagna e Marche governata da Cesare
Borgia figlio del Papa Alessandro VI. Tra gli alleati che avevano stipulato la lega Santa
contro la Francia, con Spagna, Svizzera e Inghilterra. Ma in Francia, in seguito alla morte di
Carlo VIII c’era Francesco I che decise di scendere in Italia e si scontrò con la lega.
Tutto terminò con la pace di NOYON che dava gli spagnoli il regno di Napoli e a Federico il
Ducato di Milano. Dopo aver conquistato Milano, Francesco I dovette combattere contro i
tedeschi e dovette subire il trattato di Madrid con cui consegnò a Carlo la Borgogna.

NUOVI ORIZZONTI GEOGRAFICI


Alla fine del medioevo tra l’Europa e gli altri continenti c’erano solo scambi economici e
culturali. tra il XII e il XIV secolo a causa del gruppo degli ottomani nel Mediterraneo i viaggi
si erano fatti più pericolosi e solo Venezia commerciava con gli arabi.
Quel che si conosceva dell’altro mondo era sbagliato e non si conosceva ancora l’America e
l’Oceania. Fu proprio questa ignoranza a incoraggiare i viaggi di esplorazione fatti dai
portoghesi e da Colombo. Nel continente americano prima dell’arrivo degli spagnoli c’erano
varie civiltà.
In queste zone era praticata un’agricoltura basata sul mais e sui tuberi come le patate o altre
piante tipo i fagioli e i peperoni, e poca importanza aveva l’allevamento tranne che per il
lama preuviano.
C’erano anche varie attività artigianali come le stoffe, la ceramica, l’argento e il rame. Tra il
Guatemala e Yutan era fiorita la città dei Maya sostituita poi da quel momento da quella
degli Aztechi. Gli Aztechi estesero il loro potere da un estremo all’altro riuscirono a
conquistare nuovi territori e a catturare molti prigionieri che venivano sacrificati.
Nell’America meridionale invece c’erano gli Inca a capo della civiltà c’era il sovrano venerato
come se fosse un semidio ed era circondato da nobili e gestiva le terre. Essi adoravano Viro
Kakà creatore del mondo.
Il primo paese ad intraprendere il viaggio di espansione fu il Portogallo grazie Enrico
il navigatore, di origine portoghese fu infatti la caravella, un veliero di piccole dimensioni
con tre alberi a vela che ne facilita il galleggiamento e facile da manovrare.
Furono utilizzati anche la bussola e gli strumenti per misurare la latitudine.
L’espansione marittima portoghese ebbe inizio con la conquista di Ceuta a sud dello stretto
di Gibilterra nel 1415 e successivamente con l’occupazione dell’isola di Modena, delle
Azzorre, la scoperta delle isole di capo verde e del Golfo di Guinea. Queste zone furono poi
chiamate costa d’oro dato che lr caravelle tornavano cariche d’oro.

SCOPERTA AMERICA
Colui che più di tutti si interessò dei viaggi di esplorazione fu Cristoforo Colombo che
voleva raggiungere l’oriente circumnavigando la terra verso occidente. Cristoforo si rivolse
alla regina Elisabetta di Spagna la quale le concesse il titolo di ammiraglio dell’oceano (e lo
finanziò). Il 3 agosto del 1492 con tre caravelle: la Nina, la Santa Maria e la pinta, colombo
partì da palo e il 12 ottobre 1492 intravide una terra che Colombo chiamò San Salvador, egli
era convinto di essere sulle coste dell’Asia e fu proprio a partire da questa scoperta che
nacque la voglia e la curiosità di scoprire quali altre terre ci fossero. Infatti proprio grazie a
colombo ci furono altre spedizioni quella di Amerigo Vespucci il quale capì che il territorio
scoperto da colombo era l’America quindi non era l’Asia e sia così la scoperta dell’America.
Nel 1497 ci fu Vasco de Gama che con le sue caravelle risalì la costa orientale dell’Africa
fino ad arrivare In India riportando indietro spezie e pietre preziose. I portoghesi riuscirono
ad arrivare anche in Cina aprendo degli empori commerciali dove prendevano tessuti,
zucchero e seta. Inoltre ci fu la colonizzazione spagnola che si estese verso la Florida e la
California e gli spagnoli formarono L’ENCOMIENDA cioè veniva dato ad un conquistadores
una parte del territorio e lui da questo territorio poteva esigere tributi e prestazioni.

RINASCIMENTO E RIFORMA
Il termine Rinascimento fu coniato verso la metà del XIX secolo da Michelet e Burckhardt
Per rappresentare il ritorno ai valori e ai modelli dell’età classica in vari settori della cultura.
La parola si lega all’umanesimo che ebbe valore per la filosofia e per la letteratura.
Gli umanisti infatti rivalutarono le umane littere e si dedicarono alla riscoperta e allo studio
delle opere antiche. Essi insegnavano a parlare il latino colto.
Nacque il mecenatismo ovvero: i signori iniziavano a proteggere gli artisti e studiosi alla loro
corte in cambio si esibivano.
La Chiesa nel frattempo attraverso un periodo di tensioni e si sentì la necessità di una
riforma che la portasse alla purezza. Si parlò così di umanesimo cristiano e il maggior
esponente fu Erasmo da Rotterdam. Egli era un monaco agostiniano che dopo sei anni di
vita monastica lasciò perseguire la sua inclinazione agli studi, viaggiò e studio anche il
latino. Tra le sue opere ricordiamo l’elogio della follia (nel quale egli critica apertamente la
falsità della Chiesa del suo tempo, paragonandola appunto alla pazzia) e i dialoghi.
Egli disprezzava qualsiasi forma di superstizione e riteneva che la salvezza dell’uomo non
potesse scaturire da altro che dalla collaborazione tra l’uomo e Dio.
Il suo contributo fu soprattutto per la traduzione del nuovo testamento e un altro grande
esponente dopo di lui, fu Martin Lutero che nel 1505 decise di diventare monaco. Per Luter
la natura umana era malvagia ed è corrotta dal peccato e anche il bene che si fa per amore
di Dio non potrà mai dare la grazia che Dio concede per sua volontà e ciò è in netta
contrapposizione con l’idea di Erasmo da Rotterdam, per lui le sacre scritture potevano
inoltre essere interpretate anche da un laico, non occorrevano i preti, inoltre dei sette
sacramenti Lutero ne affermò solo due: il cristianesimo e l’eucaristia gli unici due creati da
Dio. Lutero eliminò il sacerdozio universale e ciò che indusse Lutero a muoversi fu la vendita
delle indulgenze che fu messo in atto da Alberto di Ollenzer. La vendita delle indulgenze
dava il perdono dei peccati in cambio di una somma di denaro. Così nel 1517 il 31 ottobre
Lutero mandò ad Alberto 95 tesi che furono affisse sulla porta della cattedrale di Wheaton
Berg. A Roma solo nel 1520 fu emanata da Leone X una bolla in cui chiedeva Lutero di
ritirarsi altrimenti avrebbe avuto una scomunica. Lutero bruciò la bolla così l’imperatore
Carlo V fece la dieta imperiale di Worms in cui invitò Lutero ma non accettò l’autorità del
Papa e fu messo quindi al bando non solo dall’impero ma anche dalla Chiesa, così il
principe di Sassonia lo ospitò nel suo castello dove tradusse in tedesco la Bibbia e quindi la
Germania si divise in due parti: coloro che appoggiavano Lutero sostituiti dai cavalieri e la
Germania cristiana.
LA CONTRORIFORMA E L’ITALIA DEL TARDO 500
Il termine controriforma fu coniato verso il XVIII secolo ma non fu mai accettato dalla Chiesa
in quanto la Chiesa preferì parlare di riforma cattolica. Intorno al 1528 dai francescani
nacque l’ordine dei Cappuccini che si interessavano di assistere agli umili e ai malati.
Ma l’ordine che più di tutti incarnò la riforma fu quello dei gesuiti: Il suo fondatore fu Ignazio
di Loyola. Uno spagnolo che nel 1534 pronunciò voti di povertà e castità e decise di mettersi
a servizio della Chiesa. I gesuiti facevano un lungo tirocinio con esercizi spirituali duri e
severi, essi furono coloro che si dedicarono alla formazione dei giovani insegnando il latino e
i classici.

CONCILIO DI TRENTO
Per rispondere al protestantesimo (martin lutero) Paolo III ebbe l’idea di fare un grande
concilio che diventò reale nel 1542 quando fu convocato a Trento. Grande importanza in
questo concilio ebbero i gesuiti fondati da Ignazio di loyola che furono i rappresentanti della
controriforma cattolica, essi si impegnarono in un’operazione missionaria e di insegnamento
ma allo stesso tempo si adoperarono per colpire l’eresia attraverso il tribunale
dell’inquisizione. Il concilio durò quasi vent’anni ed ebbe tre fasi:
nella prima fase si decise sulle sacre scritture che furono proclamati fonte primaria della fede
e l’interpretazione era compito della Chiesa attraverso i preti ed in questa fase ci fu anche il
riconoscimento dei sette sacramenti;
nella seconda fase vennero ribaditi i sacramenti essenziali, furono dati poteri più forti ai
tribunali dell’inquisizione per colpire le eresia e fu emanato l’indice dei libri proibiti ovvero un
lungo elenco di libri proibiti dalla Chiesa;
ultima e terza fase vide la nascita del catechismo e la produzione dei seminari come luogo di
preparazione per i monaci.

FILIPPO II (Europa)
Tra il 1555 e il 1556 Carlo I abdicò e il potere rimase al fratello Ferdinando e al figlio Filippo.
(Spagna) Filippo II si sentiva molto più forte, migliore, del padre Castigliano, egli diede molto
più vigore all’inquisizione condannando molte comunità in Spagna. Filippo era convinto che
l’unità religiosa fosse la sola condizione per l’unità del paese perciò si mostrò docile verso la
Santa sede applicando in tutto i principi del concilio. Trasferì la sede del governo a Madrid e
si fece costruire l’ESCORIAL ( metà palazzo e metà monastero) dove dirigeva i suoi affari.
Inoltre, ingrandì il sistema dei consigli oltre al consiglio di Stato per la politica estera
introdusse anche quello dell’inquisizione, quello di azienda e vari consigli territoriali. Filippo II
cercò di conquistare Malta ma dovette scontrarsi con la flotta ottomana guidata da Solimano
il Magnifico. Si formò così una Santa lega guidata da Papa Pio V con Venezia, Spagna,
Repubblica di Genova e ci fu la battaglia di Lepanto che seminò numerosi morti con la
schiacciante vittoria delle forze cristiane. Da questo momento in poi il Mediterraneo divenne
un luogo frequentato da barbari e pirati, inoltre arrivarono anche gli olandesi. Contro la
Spagna ci fu l’insurrezione olandese che fu determinata da tre fattori: religioso, politico ed
economico. Nel frattempo i Paesi Bassi si ribellavano e Filippo II così decise di mandare
nelle Fiandre un esercito guidato dal duca D’Alba Il quale obbligò l’esercito ad obbedirlo, ma
fu imposta una nuova tassa sulle transazioni commerciali e quindi l’esercito non obbedì. In
tutto ciò, i soldati di Filippo Secondo non venivano pagati a causa della bancarotta del re
allora saccheggiarono Aversa così i cattolici e i protestanti stipularono un’intesa contro gli
spagnoli che portò alla divisione definitiva del paese.

Periodo Elisabettiano (Inghilterra)


In Inghilterra intanto dopo la morte di Maria Tudor salì al trono Elisabetta figlia di Enrico VIII
e Anna Bolena nel 1558. Elisabetta si trovò a governare un paese in crisi a causa della
religione. Ella non volle mai sposarsi e ciò fece nascere negli inglesi una grande paura per
l’eredità anche perché la regina di Scozia ovvero Maria Stuart aveva una discendenza
legittima da Enrico VII. Cacciata dai nobili scozzesi Maria andò in Inghilterra dove fece
intrighi contro la regina così, Elisabetta la condannò a morte. Per evitare di mettere molte
tasse furono venduti molti beni della corona così si rafforzarono i ceti intermedi, i medi e i
grandi proprietari terrieri, mentre si impoverivano sempre di più i contadini poiché ci furono le
ENCLOSURES cioè le recinzioni dei campi, aumentarono così i vagabondi ed Elisabetta
fece approvare molte leggi sui poveri. Ci furono progressi a livello industriale con la filatura
della lana, la siderurgia e il carbone. Inoltre Elisabetta permise la nascita di molte compagnie
navali. Permise anche una forma di pirateria legale che saccheggiavano le navi Spagnole
che provenivano dall’America.
Tutto questo non piacque al re Filippo II di Spagna, soprattutto la morte di Maria Stuart, così
preparò una grande flotta detta l’invincibile armata che fu distrutta dalla tempesta e
aggredita dalle navi inglesi. Con Elisabetta si ebbe il cosiddetto periodo elisabettiano, un
periodo di splendore per la cultura inglese grazie ad alcuni scrittori come Shakespeare.

In Francia invece c’erano problemi religiosi, in quanto dopo la morte di Enrico II toccò a sua
moglie Caterina dei medici dover governare, data la morte dei suoi figli.
Il calvinismo( Dio decideva se farti la grazia, se salvarti o meno, visione pessimistica
dell’uomo che può essere salvato solo è predestinato) si faceva però sempre più forte e
furono chiamati ugonotti. Il 24 agosto 1572 nella notte di San Bartolomeo furono fucilati più
di 3000 ugonotti, molti dovettero fuggire fin quando Enrico di Borbone annunciò il ritorno
della fede calvinista. Quando il duca d'angiò morì divenne re Enrico di Borbone e ci fu così
la guerra dei tre Enrichi:
Enrico III di Voiola che voleva mantenere la monarchia;
Enrico Duca di Guisa che voleva eliminare i protestanti della Francia (capo del partito
Cattolico);
Enrico Borbone di Navarra il quale guidò il partito protestante aspirava alla successione del
trono.
La guerra tra i tre Enrichi si concluse con vari assassini politici, Enrico duca di guisa ucciso
da Enrico III; Enrico III fu assassinato da un cattolico e alla fine restò solo Enrico Borbone di
Navarra detto Enrico Quarto che è l’ultimo erede legittimo pur essendo calvinista. Enrico
Quarto si presentò come il campione dell’unità nazionale e nel 1558 programmò l’editto di
Nantes che sconsigliava la pace religiosa mantenendo il cattolicesimo come religione di
Stato ma riconoscendo agli ugonotti ovvero i calvinisti il loro mo culto.

GUERRA DEI 30 ANNI


All’inizio del XVII secolo la popolazione era divisa tra cattolici, luterani e protestanti. A tenere
alta la bandiera cattolica sono quattro potenze europee: sacro Romano impero, Austria,
Spagna e Portogallo. Quindi a questo punto la guerra di religione, come appunto è stata
definita questa, è inevitabile. Da ricordare che la religione fu la goccia che fece traboccare il
vaso, ma questa, come tutte le guerre fu anche una guerra politica ed economica. Quando il
cattolico Ferdinando II d’Asburgo divenne re della Boemia che era per la maggior parte
cristiana. Il 23 maggio 1618 tre suoi emissari furono gettati da una finestra del castello di
Praga e questo episodio passò alla storia come disinfestazione di Praga. I tre atterrarono
su una montagna di letame e ne uscirono illesi.
Questo scatenò Ferdinando il quale si arrabbiò, intanto i boemi incoronarono re Federico V
del Palatino che era un luterano.
Federico V venne messo in fuga e i luterani perdono il primo round passato alla storia come
periodo boemo- Palatino.
Il secondo round definito periodo danese, vide impegnati la Spagna contro l’Olanda e la
Danimarca di Cristiano IV (alleata con la Francia) contro il sacro Romano impero. Nella
battaglia di Lutter nel 17 agosto 1626 Cristiano IV viene sconfitto e fu costretto a ritirarsi
dalla guerra con la promessa che mai più a interferirà con le questioni tedesche.
Gustavo II Adolfo di Svezia voleva vendicare la disfatta dei danesi e invase la Germania, ma
nella vittoriosa battaglia di Lutte nel 1632 perse la vita.
Due anni dopo gli svedesi furono sconfitti in Baviera e costretti alla ritirata questo venne
definito periodo svedese.
Poi ci fu il quarto round definito periodo francese con la partecipazione diretta di Francia e
Spagna, due paesi non luterani ma entrambi in guerra per questioni di alleanza e interessi
economici.
Nella battaglia di Rocroi (1643) I francesi travolgevano gli spagnoli, gli Asburgo si trovavano
così isolati e impossibilitati a proseguire la guerra. Il conflitto si concluse definitivamente nel
1648, quindi trent’anni dopo il suo inizio, con la pace di VESTFALIA che provocò la
disintegrazione dell’impero. Dopo la guerra ci fu un equilibrio religioso e causò molti morti.

GUERRA CIVILE - PRIMA RIVOLUZIONE INGLESE:


CROMWELL O GIACOMO STUART.
NASCITA DELLA REPUBBLICA INGLESE.
Nella prima metà del XVII secolo l’Inghilterra ebbe un grande sviluppo ma nonostante ciò ci
fu una grande (prima) rivoluzione inglese che portò alla nascita del sistema parlamentare
costituzionale.
Questa rivoluzione oppose la corona e parlamento con Giacomo I e poi con Carlo I.
Carlo I convocò il parlamento mostrandosi ostile al duca di Buckingham e quando fu chiesto
che costui fosse ucciso, il re sciolse il parlamento.
A causa della guerra con la Scozia egli dovette convocare il parlamento per molto tempo.
Così il parlamento sottopose al re 19 articoli che affermavano che nessun ministro poteva
essere nominato senza la fiducia del parlamento, ci fu così la guerra civile O prima
rivoluzione inglese costituita dai cavalieri (re, nobiltà e Chiesa) contro le teste rotonde
(guidate da Cromwell). Cromwell vinse nel 1645 e Carlo I fu decapitato e si formò così la
repubblica con a Capo Cromwell.

SECONDA RIVOLUZIONE INGLESE O GLORIOSA RIVOLUZIONE


Dopo la morte di Cromwell l'Inghilterra era un paese diviso, ma successivamente nel 1660
salì al trono Carlo II Stuart, il figlio di Carlo I. Carlo riprese la politica accentratrice del padre
e durante un conflitto con il Parlamento egli emanò un documento chiamato Habeas
Corpus il quale dava il diritto a tutte le persone di essere giudicate secondo quanto stabilito
dalle leggi. Successivamente, dopo Carlo II, salì al trono Giacomo II, che voleva rimettere
all'interno della vita politica i cattolici perciò il Parlamento si riunì e decise di concedere la
corona d'Inghilterra a Guglielmo d'Orange. Mentre Giacomo II fuggiva, Guglielmo arrivò
pacificamente a Londra: questo periodo è passato alla storia come gloriosa rivoluzione
oppure rivoluzione senza sangue perché appunto avvenne senza spargimento di sangue. Il
Parlamento diede dei limiti al potere del nuovo sovrano: il sovrano non poteva emanare
nuove tasse, dichiarare guerra o modificare il sistema elettorale senza aver prima consultato
il Parlamento, inoltre ,il sovrano doveva rispettare i diritti dei suoi sudditi. Fu garantita la
libertà di coscienza e di conseguenza nacque una monarchia parlamentare basata sul
rispetto dei diritti dell'individuo e sul parlamento eletto dai cittadini.

L’ITALIA DEL 600


Nel XVII secolo ci fu una crisi profonda che riguardo il settore laniero e particolarmente
l’Italia. La crisi colpì soprattutto Firenze e Venezia. Le cause di tutto ciò furono dovute alla
concorrenza dei prodotti dell’Europa nord-occidentale, qui infatti la produzione si era rivolta
verso prodotti più richiesti dal mercato internazionale. Il settore più dinamico dell’economia
italiana diventò l’allevamento del baco da seta e si svilupparono i mulini mossi dall’acqua. Le
organizzazioni ecclesiastiche in questo periodo detenevano una parte importante della
ricchezza fondiaria cioè dei terreni.
Inoltre dopo il concilio di Trento era aumentato ancora di più la devozione verso i santi e i riti
religiosi. In questo periodo le università decaddero e Napoli era la metropoli più grande
d’Europa, qui a Napoli arrivarono dalle province l’olio, il grano e la seta. Nella capitale
risiedeva il viceré che rappresentava il sovrano ed era aiutato da un consiglio collaterale.
In Sicilia invece, l’autorità principale era il parlamento formato da feudatari, ecclesiastici e
proprietari terrieri, diversa invece era la Sardegna che era più povera e meno popolata e
viveva di pastorizia. Nel seicento ci furono molte rivolte nel mezzogiorno (Italia meridionale)
causate da troppe tasse e carestie.
A Napoli ci fu una rivolta il 7 luglio per una tassa che colpì la frutta a capo della rivolta ci fu
un popolano: Tommaso Aniello masaniello.un’ultima si ebbe a Messina. In Toscana ci fu
una crisi che spopolò il territorio e la Repubblica di Venezia entrò in crisi con la Santa sede.
Infine Venezia fu coinvolta nella guerra di Creta contro l’impero ottomano, ma alla fine
dovette cedere l’isola e la città si avviò verso il lento declino.

IMPERI E CIVILTÀ DELL’ASIA (1500-1700)


La situazione che c’era in Asia tra il 1500 e il 1700. In Cina c’era un grande aumento della
popolazione e un aumento della manodopera in particolare per la produzione di riso.
A capo c’erano i Ming che assicuravano stabilità al paese e trasferirono la capitale da
Nanchino a Pechino.
La Cina era divisa in 15 province e l’aumento della popolazione e delle tasse fece
peggiorare la vita dei contadini e di questa situazione se ne approfittarono i Manicù (tribù)
che invasero la Cina e occuparono Pechino.
Tutto ciò per poco tempo fin quando l’imperatore kong-TsI portò l’impero al suo ordine.
Il Giappone invece voleva modellarsi sullo stile della Cina ma con a capo alcuni proprietari
terrieri che erano aiutati dai somari anziché dal re e fu uno proprio di questi somari che
segnò la storia giapponese, si legò ad un sovrano chiamato Tokugawa e ci fu così l’era
tougana.
Intanto l’ India conquistava altri territori e lì c’erano i SICK che volevano il monoteismo ma
che grazie ad AKBAR il grande ci fu l’unione tra musulmani e indù e fece uscire il paese da
una forte arretratezza difatti il paese migliorò molto. Infine c’è la Persia attuale Iran
governata allora da Sha al Bass il grande che ottenne grandi successi militari, incoraggiò le
esportazioni di seta, di tappeti e fece costruire un porto.

ASSOLUTISMO- FRANCIA LUIGI XIV(Re sole)


Luigi XIV quando ereditò la corona aveva appena cinque anni e per molto tempo fu il
cardinale Mazarino e sua madre a governare . Nel 1661 morto Mazarino a 23 anni Luigi XIV
prese il potere e fu chiamato RE SOLE. Luigi decise di affidare le finanze al Colbert che era
figlio di un mercante. Colbert divise la Francia in varie generalites amministrative, erano
degli intendenti che rappresentavano gli occhi e le mani del re. C’erano poi gli Officiers cioè
coloro che avevano acquistato la carica per denaro.
Luigi XIV affermò: lo Stato sono io, intendendo che tutto il potere era nelle sue mani
affermando un vero e proprio assolutismo. Luigi per evitare i problemi decise di tenere a
freno la nobiltà perciò ideò la costruzione di una grande reggia a Versailles. Stare a
Versailles significava stare in una prigione dorata ma l’80% della popolazione viveva fuori
dal palazzo.
l’agricoltura in realtà era arretrata infatti c’era ancora l’aratro tradizionale e la rotazione
biennale e il concime scarseggiava.
Colbert voleva raggiungere due obiettivi: far quadrare i conti e rilanciare l’economia
francese. Egli puntò sul mercantilismo mise in atto una strategia ovvero quella di controllare
la qualità dei prodotti e la quantità. Questa strategia però non andò a buon fine perché morì
prima.
Per quanto riguarda la religione invece, Luigi XIV dovette affrontare tre problemi: la
diffusione della corrente giansenista, I contrasti con Roma e la questione ugonotta.
I giansenisti da vescovo Ganseino seguivano le idee di Sant’Agostino. La Santa sede
pronunciò una Bolla e Luigi iniziò una persecuzione fino alla distruzione di Port Royal (città
della Giamaica). In un secondo momento Luigi si mise in contrasto con la Chiesa poiché il re
approvò una dichiarazione che affermava la superiorità della Chiesa francese su quella del
Papa quindi di Roma.
Il terzo punto, inoltre in Francia c’era una minoranza protestante chiamati ugonotti o anche
calvinisti. Luigi XIV nel frattempo organizzò l’esercito e la prima occasione per provare
questo esercito fu la guerra di devoluzione contro la Spagna dato che Luigi aveva sposato
Maria Teresa figlia del defunto re di Spagna. Con la pace di Anguisana il re di Francia
conquistò i territori fino alle Fiandre (Belgio). Morto Luigi ci fu Luigi D’Angiò.

UNA NUOVA EPOCA DI ESPANSIONE (700)


A metà settecento l’Europa subì una grande espansione in quasi tutti i settori. Aumentò la
popolazione soprattutto in Ungheria e Russia. Secondo gli studiosi tale aumento è dovuto al
calo della mortalità e per una migliore alimentazione e soprattutto per le condizioni igieniche
migliorate. Inoltre non si assisteva ad carestie e pesti. Ci fu inoltre un maggior sviluppo dei
trasporti.
Aumentò anche la natalità dato che le donne si sposavano prima rispetto al passato e ci si
sposava di più perché si diffuse il lavoro salariato.
Ci fu una diffusione dell’agricoltura intensiva e produttiva, avendo più canali si aveva più
acqua necessaria per il riso e le piante foraggere che nutrivano gli animali soprattutto le
mucche.
Nacque una vera e propria produzione di cereali, latticini come i formaggi eccetera; i campi
furono recintati e si sviluppò il commercio con un aumento dei prezzi. Inoltre a far aumentare
i prezzi fu l’aumento di metalli preziosi così spesso si ricorreva alle cambiali o alle
banconote.

RIVOLUZIONE INDUSTRIALE (1e2)


La rivoluzione industriale fu un processo di evoluzione economica e di industrializzazione
della società che da agricola, artigianale e commerciale si trasformò in un sistema moderno,
caratterizzato dall’uso di macchine azionate da energia meccanica e dall’utilizzo di nuovi
fonti energetiche. Si può distinguere una prima e una seconda rivoluzione industriale: la
prima rivoluzione industriale riguardò il settore tessile metallurgico con l’introduzione della
spoletta volante e della macchina a vapore nella seconda metà del settecento.
La seconda rivoluzione industriale invece, nel 1870 con l’introduzione dell’elettricità, dei
prodotti chimici e del petrolio. la rivoluzione industriale comportò una trasformazione che
partì dal sistema produttivo, fino a coinvolgere il sistema economico e l’intero sistema
sociale.l’avvento della fabbrica e della macchina modificò i rapporti tra i settori produttivi.
Nacquero così la classe operaia che riceveva in cambio del proprio lavoro un salario e sorse
anche l'imprenditore capitalista ( In senso stretto, il proprietario di capitali; in senso più
ampio, l'appartenente alla borghesia imprenditoriale, contrapposta al proletariato e
identificata con la classe che gode il frutto di ricchezze accumulate, e direttamente o
indirettamente reinvestite nella produzione).

LA CIVILTÀ DEI LUMI O ILLUMINISMO (1715)


Secondo ImManuel Kant l’Illuminismo è il uscita dell’uomo da uno stato di minoritaria di cui
lui è colpevole.
Alla base dell’Illuminismo c’è la figura del filosofo: colui che osserva fatti ed eventi sotto il
lume della ragione. Con l’Illuminismo ci fu un’esaltazione della scienza e delle leggi che
governavano la natura. La figura dominante a livello scientifico fu Isaac Newton che con le
nuove teorie impose un metodo scientifico basato sul rifiuto delle ipotesi astratte e sulla
sintesi tra indagini sperimentali e procedimento matematico. Gli scienziati grazie
all’Illuminismo scoprirono nuovi settori sviluppando la botanica, la chimica, la zoologia
eccetera. In campo filosofico ci fu la ricerca della pubblica felicità
Gli illuministi più importanti furono: Montesquieu, Rousseau e Voltaire.
Con l’età dei lumi ci fu la circolazione delle idee e delle conoscenze tanto che si formò
l’opinione pubblica e l’alfabetizzazione fece grandi progressi.

FRANCIA E INGHILTERRA NEL 700.


Morto Luigi XIV il suo successore sarebbe dovuto essere il pronipote Luigi XV ma visto che
aveva solo cinque anni al trono di Francia salì Filippo D'Orleans. Il re si dimostrò molto
disponibile alle esigenze del paese ma il problema più importante da risolvere era quello
finanziario così chiese aiuto a John Law il quale creò una banca che metteva banconote e
una compagnia di commercio detta compagnia delle Indie, ma tale compagnia non distribuì
l’utile tra i soci e Low dinnanzi a ciò fu costretto a scappare. Morto Filippo D'Orleans ci fu il
duca di Borbone, sempre in Francia, ma quando Luigi XV divenne maggiorenne diede la sua
fiducia a Hercule Fleury (cardinale a cui affidò il governo) il quale diede alla Francia un
lungo periodo di pace. Nel frattempo Luigi XV con l’aiuto di questo cardinale governò a
gonfie vele facendo varie iniziative militari, inoltre, il suo regno fu segnato dalla
partecipazione a numerose guerre tra cui la GUERRA DEI 7 ANNI che consistette in due
conflitti: uno tra Francia e Inghilterra combattuto per via marittima e l’altro combattuto tra
Federico II e i suoi avversari ovvero Svezia, Spagna, Polonia e Sassonia da questa guerra
la Francia ne uscì distrutta e vinse la Gran Bretagna. La guerra dei sette anni si è avuta per
la conquista dell’America del Nord e con la pace di questa guerra la Gran Bretagna
conquistò molti terreni e la Francia appunto ne uscì distrutta.
Ci furono diverse carestie e dinanzi a ciò Luigi XV decise di sopprimere il parlamento e il
governo venne assunto da un triumvirato (complesso di tre persone che si dividono (con pari
o quasi pari dignità, autorità e grado) il potere o la supremazia o la funzione direttiva di una
qualsiasi organizzazione).
Poi ci fu Luigi 16 (rivoluzione francese).

ASSOLUTISMO ILLUMINATO- GIUSEPPINISMO.


Nella seconda metà del XVIII secolo l’assolutismo trovò la sua incarnazione integrando i
sovrani:
Federico II di Prussia,
Giuseppe II nell’impero asburgico,
Caterina II in Russia.
Essi misero in atto il cosiddetto assolutismo illuminato.
-Giuseppe II figlio di Maria Teresa d’Austria fece varie riforme tanto che si parlò di
giuseppinismo ; accordò la libertà di culto sia a protestanti che ad ortodossi, diede
l’emancipazione degli ebrei e disciplinò gli ordini religiosi chiudendo alcuni conventi, si
preoccupò sempre di più di integrare la Chiesa nella vita del paese dando uno stipendio ai
vescovi e ai preti. Inoltre, il matrimonio diventò un contratto di diritto civile, diede una
maggiore riqualificazione ai funzionari creò un catasto per le tasse e inoltre con vari decreti
eliminò la servitù della gleba.

Federico II fu detto il re sergente e grazie a lui la Prussia divenne una grande potenza
militare, fece sì che ci fosse un’integrazione tra gli Junker (aristocrazia terriera della Prussia)
e i contadini, riorganizzò il fisco accrescendo la ricchezza nazionale e agevolò
l’immigrazione di migliaia di agricoltori e protestanti che sfuggivano alle persecuzioni. Allargò
l’insegnamento elementare, riorganizzò la burocrazia rafforzando l’esercito.

Caterina II era la moglie di Pietro II, ella salì al trono dopo un colpo di Stato e cercò
l’appoggio delle grandi nobiltà, si presentò subito come sovrana illuminata e fece varie
riforme, confiscò i beni della Chiesa poi assoggettò i servi della gleba alla nobiltà,
riorganizzò governatori semplificando la struttura amministrativa del paese. Fece la carta
della nobiltà con cui si riconoscevano privilegi ai nobili e fece riforme in campo scolastico.

L’ITALIA NEL 700


In Italia per oltre un secolo e mezzo la situazione rimase stabile. Si capì che l’Italia rispetto
agli altri paesi europei era arretrata.
In Piemonte c’era Vittorio Emanuele che fece varie riforme, tra cui: portò ad una
diminuzione dell’immunità e dei privilegi della Chiesa. Fu creato un sistema statale di scuole
secondarie e furono favorite le manifatture con l’abolizione di tasse e fu abolita la feudalità.
NAPOLI NEL 700
A Napoli nel 1734 era guidata da Carlo di Borbone che limitò il potere dei baroni, riformò
l’università di Napoli, fece il catasto di terre e beni e grazie a lui Napoli diventò una civiltà
culturale. Quando Carlo divenne anche re di Spagna a governare al suo posto ci fu Tanucci
che faceva parte del consiglio di reggenza, egli era contrario alla Chiesa e alle riforme infatti
quando ci fu la carestia nel 1763 lui fece poco per aiutare il popolo così Ferdinando IV lo
licenzio e riprese le riforme.

A Milano con la guerra di successione polacca Milano fu conquistata da Carlo Emanuele III.
Anche qui ci furono varie riforme ad esempio, fu riordinata l’amministrazione, furono
diminuite le imposte ai cittadini e furono creati gli estimati cioè i possessori dei fondi che
venivano controllati da funzionari regi detti cancellieri.

Quando salì al trono Giuseppe II (imperatore del sacro romano impero e figlio di
Mariateresa D’Austria) si svilupparono le scuole di Milano, l’università di Pavia e le scuole
elementari del popolo. In Toscana invece c’era il fratello Leopoldo che nel 1743 emanò una
legge sulla stampa che dava allo Stato il controllo sulla censura e autorizzò il governo ad
acquistare terre per ecclesiastici. La cosa più importante fu un codice penale che cancellava
per la prima volta la pena di morte.

NASCITA DI UNA NAZIONE: STATI UNITI D’AMERICA.


Le colonie americane avevano avuto varie origini alcune erano state donate altre erano nate
da minoranze religiose.
Nel settecento in America c’erano 12 colonie britanniche, ci fu la
Georgia in onore di Giorgio I.
In queste colonie vi erano continui flussi migratori e c’erano inglesi, scozzesi, olandesi e
tedeschi.
Inoltre vi erano circa mezzo milioni di schiavi, i neri venivano importati dai Caraibi e
dall’Africa e venivano trattati come animali.Le colonie del centro e del Nord erano abitate dai
coltivatori diretti, artigiani, pescatori e mercanti, essi commerciavano con le Indie esportando
carne, legna, zucchero eccetera.
Meno sviluppato era il commercio della Gran Bretagna, le colonie erano governate da un
governatore nominato re e che poteva nominare i giudici.
C’era anche la nuova Francia cioè parte del Canada odierno che aveva un intendente ed un
governatore.
I missionari francesi fondarono nel 1720 la Nuova Orleans (città della Louisiana) alcuni
territori vennero definiti Luisana in onore di Luigi XIV.
Durante la guerra dei sette anni le 12 colonie parteciparono contro i francesi, questo diede
modo di capire la loro forza. Gli americani capirono di essere un popolo distinto. Dopo la
guerra dei sette anni il governo inglese emanò norme più pesanti per impedire il
contrabbando fece nuovi dazi sullo zucchero, sul caffè eccetera.
stanchi di tutto ciò i coloni americani si riunirono a New York e dichiararono incostituzionale
le tasse poiché nessuna colonia era rappresentata in parlamento, così nel 1770 a Boston gli
inglesi spararono sulla folla e tre anni dopo alcuni patrioti travestiti da indiani scaricarono nel
porto di Boston tutto il carico da te che la nave trasportava. Diedero vita così al Boston Tea
party e quindi all’inizio della guerra.
A Philadelphia si riunì il primo congresso in cui si affermava che per gli americani erano
valide solo le leggi votate da loro.
Il 4 luglio del 1776 venne proclamata la dichiarazione di indipendenza che parlava della
libertà degli uomini.
A giudicare l’esercito delle colonie ci fu Giorgio Washington; da principio l’esercito inglese
ebbe vari successi, fin quando nella battaglia di Saratoga gli inglesi si arresero agli
americani, ciò convinse i francesi ad appoggiare gli invasori, in seguito anche la Spagna
decise di appoggiare gli americani e ci fu così la sconfitta totale degli inglesi a New York. Ci
fu il trattato di Versailles che riconosceva l’indipendenza delle colonie. Divenuti indipendenti i
coloni decisero che tipo di governo darsi si riunirono a Philadelphia approvando la
costituzione degli Stati Uniti d’America in cui il potere era dato al congresso , il potere
esecutivo al presidente ed il potere giudiziario alla corte.

RIVOLUZIONE FRANCESE
La rivoluzione francese segnò il momento di svolta tra l’età moderna e contemporanea, essa
mise fine all’antico regime e ad una forma di assolutismo.
La società francese era divisa per ordini: nobiltà, clero e terzo Stato. Il paese però aveva
gravi problemi finanziari e le casse dello Stato erano povere, così Luigi XVI chiamò a
risolvere la situazione Neckar che propose di far pagare le tasse anche ai nobili, Luigi però
non era d’accordo con questa idea e quindi nel maggio del 1789 furono convocati gli Stati
generali. Il problema nacque su come votare se per testa o per ordine, il re si fece portavoce
della nobiltà facendo chiudere la sala degli Stati generali così i suoi rappresentanti si
trasferirono nella sala della pallacorda giurando di scegliersi solo fino a che non fosse stata
fatta una costituzione, il 9 luglio si formò l’assemblea costituente e il 14 luglio del 1789 il
popolo parigino assaltò la Bastiglia, questo fu l’inizio della rivoluzione.
L’assemblea nazionale, il 29 agosto emanò la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del
cittadino, il re cercò di fuggire da Parigi ma fu fermato e incarcerato e nel 1791 ci fu la prima
costituzione con l’assemblea legislativa. L’anno dopo fu creata l’assemblea comune e le
potenze europee si unirono per combattere contro i francesi, ci fu così il periodo del grande
terrore che portò alla morte i nemici della rivoluzione. Venne abolita la monarchia,
proclamata la Repubblica, il re e la regina furono condannati a morte. Fu istituito il tribunale
rivoluzionario e il comitato di salute pubblica che portò al potere i giacobini guidati da
Robespierre, costui però creò un regime dittatoriale fondato sul terrore e alla fine lui stesso
e i suoi amici appunto i giacobini, furono ghigliottinati, era il cosiddetto Termidoro (arresto di
Robespierre in questo caso, ma si utilizza anche per indicare L'undicesimo mese del
calendario rivoluzionario francese, secondo dell'estate (dal 19 luglio al 17 agosto)).
Contro i giacobini ci fu il terrore bianco e fu varata la costituzione dell’anno terzo che affida il
potere ad un direttorio fondato da cinque membri e fu in questo periodo che emerse la
figura di Napoleone a cui viene affidata la campagna d’Egitto e quella d’Italia ma nel
novembre del 1799 ci fu un capo di Stato che sciolse il direttorio e nominò tre consoli tra cui
appunto Napoleone Bonaparte.
NAPOLEONE BONAPARTE
Tutto ebbe inizio nel 1796 quando il direttorio affidò l’incarico al giovane generale Napoleone
di rallentare la morsa delle truppe austriache presenti in Italia e quando costui riuscì non
solo a fermarli ma anche a sconfiggere iniziò la sua ascesa.
Occupò in pochi mesi tutta l’Italia settentrionale e l’Austria fu costretta a chiedere la pace
attraverso il trattato di Campoformio nel 1797 così facendo l’Austria dovette abbandonare
Milano e la Lombardia ottenne in cambio Venezia. In Italia quei territori acquistati dai
francesi vennero chiamati repubbliche sorelle e la più importante era la Repubblica
cisalpina nel 1797. Nonostante ebbero vita breve avviarono una serie di riforme ispirate ai
principi della rivoluzione.
Per indebolire l’Inghilterra nel Mediterraneo il direttorio invitò napoleone in Egitto per
ostacolare il loro commercio, qui i francesi ebbero la meglio mentre ad Abukir (villaggio in
egitto) la flotta inglese guidata dall’ammiraglio Horatio Nelson ebbe la meglio sulla flotta
francese e Napoleone rischiò di restare bloccato perché non aveva modo di comunicare con
la madrepatria.Napoleone rientrò in patria, decise di fare un colpo di Stato e prese tutti i
poteri, assumendo il titolo di primo console nel 1799.
Subito dopo sconfisse a Marengo gli austriaci e occupò l’Italia settentrionale.
Il suo potere diventava sempre più solido e così il suo governo divenne autoritario e
accentrato ed il potere era affidato secondo una Struttura gerarchica. Fece importanti
riforme nel campo scolastico, economico, finanziario, emanò il primo codice civile e firmò un
concordato col pontefice Pio VII. Nel 1804 fu proclamato imperatore.
Per colpire l’Inghilterra economicamente proclamò il blocco continentale cioè il divieto di
commerciare con l’Inghilterra. Napoleone ottenne altri successi militari, ma la sua sorte ebbe
un profondo cambiamento con la campagna di Russia 1812, perché con il suo
numerosissimo esercito si aspettava una guerra semplice e veloce e breve ma quando
arrivò a Mosca l’unica cosa che trovò fu il freddo dato che il generale Kutuzov gli fece una
bella sorpresa con la sua tattica militare della ritirata, che comportava la distruzione delle
zone della Russia (villaggi e raccolti) in modo da non poter garantire il giusto riparo agli
eserciti nemici. Da 600.000 uomini,morti dal freddo e dagli attacchi dei russi ne rimasero
solo 50.000. Rientrati in patria furono sconfitti a Lipsia (Germania) nel 1813 e Napoleone fu
obbligato ad abdicare e a ritirarsi nell’Isola d’Elba. Riuscì a fuggire e ad ritornare in Francia
riprendendo anche il potere e anche la fiducia della popolazione ma solo per 100 giorni.
Inglesi e prussiani lo sconfissero definitivamente a Waterloo.
Esiliato nell’isola di Sant’Elena Napoleone morì il 5 maggio del 1821.

RESTAURAZIONE - CONGRESSO DI VIENNA.


Dopo la rivoluzione francese e la sconfitta di Napoleone ci fu il congresso di Vienna, periodo
che viene definito età della restaurazione in Europa e la restaurazione può ritenersi conclusa
nel 1848.
Per la prima volta gli Stati europei decisero che il modo giusto di mettere fine a una guerra
fosse quello di riunire tutti gli Stati interessati per discutere -trovare una soluzione valida per
tutti (idea che c’è ancora oggi).
Il congresso di Vienna si tenne nella capitale di allora dell’impero austriaco tra il 1814 e il
1815, ed un ruolo primario lo ebbero le quattro nazioni europee vincitrici: Austria, Regno
Unito, Prussia e Russia che cercarono di dare una stabilità all’Europa dopo Napoleone.
Insieme ad altre delegazioni di diversi Stati, anche la Francia partecipò al congresso per
l’abile azione diplomatica di Talleyrand (vescovo, collaboratore prima di Napoleone e
ministro degli esteri di Luigi VIII).
Egli riuscì a far attivare, per la Francia, il principio di legittimità dopo essere stata vittima di
Napoleone, il principio secondo il quale dovevano ritornare sui loro troni i sovrani
illegittimamente spodestati da Napoleone. Dal congresso furono prese due decisioni: la
prima è stata il principio di equilibrio che aveva lo scopo di non dare il potere ad un unico
territorio in Europa, ma al contrario, di equilibrare le forze delle varie potenze europee.
Il secondo principio quindi la seconda decisione fu il principio di legittimità che voleva
segnare il trono ai legittimi sovrani deposti durante il periodo napoleonico. Per evitare i
contrasti tra i paesi furono creati gli Stati cuscinetti cioè stati che garantivano il controllo dei
confini.
Per la paura che ci fossero nuove rivoluzioni lo zar Alessandro I creò la Santa alleanza a
cui aderirono Austria, Russia e Prussia e poi si aggiunse anche la Francia creando una
quadruplice alleanza.

IL 600
Nel seicento nonostante la caccia alle streghe e la persecuzione degli ebrei fu un secolo di
transizione alla modernità poiché ci fu una nuova visione del mondo e una nuova
concezione del metodo scientifico. Grazie a Nicolò Copernico e Andrea Vesalio nacquero
due nuove scienze: l’astronomia moderna e l’anatomia. Copernico mise in atto la teoria
eliocentrica la quale affermava che la terra girava intorno al sole e non il contrario. Tale
teoria fu ritenuta assurda finché Giovanni Keplero non formulò le sue leggi matematiche e
Galileo Galilei con il suo cannocchiale non dimostrò l’esistenza dei corpi celesti che si
muovevano con il nostro pianeta. Anche l’anatomia si sviluppò con la scoperta della
circolazione sanguigna e della funzione del cuore.ci furono molte scoperte come il
telescopio, il termometro e il barometro.
Di questo rapido sviluppo fu protagonista l’Olanda.
Si sviluppò anche la pesca e gli olandesi divennero i padroni del traffico via mare.

PROFITTI DEL POTERE


Tra il 1500 e il 1800 l'Europa fu interessata da una profonda trasformazione economica. Il
punto di arrivo del processo di espansione economica fu la rivoluzione industriale. Secondo
la gran parte della letteratura storico-economica la rivoluzione industriale non fu un evento
improvviso, ma la conseguenza dei fenomeni di sviluppo culturale, sociale, tecnologico, ed
economico che avevano caratterizzato l'Europa nei tre secoli precedenti. Questo periodo
storico è stato discusso dalla cosiddetta California School, un gruppo di studiosi americani i
quali sostenevano chje in diverse zone dell'Asia erano presenti livelli di ricchezza simili, se
non superiori, a quelli europei. Secondo il principale esponente della California
School, Kenneth Pomeranz, facendo un confronto tra l'Europa e alcune zone della Cina
evidenzia che prima dell'Ottocento esistevano sorprendenti somiglianze riguardo la
speranza di vita, consumi, mercati dei beni, dei fattori di produzione, strategie familiari,
vincoli ecologici, produttività agricola. A creare la discontinuità
e la via del divario economico furono il carbone e la superficie agricola aggiuntiva. La
combinazione fortunata di questi due fattori avrebbe consentito all'Europa
nordoccidentale di svilupparsi secondo un modello basato su un alto sfruttamento di risorse
e su una bassa intensità di lavoro, al contrario di quanto avvenne in Cina. Altri studiosi
hanno sostenuto che, nell'età moderna l'Europa era un'economia secondaria, provinciale, e
piccola.
La più grande economia mondiale era la Cina, dove nel 700 viveva circa un terzo della
popolazione mondiale, dalla Cina provenivano tantissime cose, come la seta,
l’oro,ceramiche e altri beni manifatturieri. Per questo era l'Asia il centro dell'economia
mondiale. L'Europa però che nel 1800, dopo un lungo periodo di espansione, aveva
raggiunto il controllo di oltre un terzo delle terre emerse; che era notevolmente superiore nel
metodo scientifico e nella tecnologia; aveva già costruito un sistema commerciale globale.
La Cina non dominava l'economia mondiale per la semplice ragione che
la grande quantità d'argento che vi affluivano non era dovuta all'iniziativa dei cinesi, perché il
governo aveva rinunciato a ogni iniziativa su scala globale sin dal 400. Furono gli europei a
creare un sistema commerciale mondiale e a sviluppare le conoscenze necessarie perché
potesse nascere e svilupparsi. In Asia esistevano sistemi commerciali sviluppati, città
portuali e di grandi dimensioni. Anche le tecnologie manifatturiere non erano inferiori in molti
campi e, probabilmente, le conoscenze di base avrebbero permesso agli asiatici di
raggiungere l'occidente. Probabilmente è una questione di cultura e di incentivi. Da
questi due elementi derivano la differenza nella tecnologia, la capacità competitiva e i
rapporti di forza. Le flotte europee dominarono il commercio marittimo in età moderna,
scoprirono nuove terre, raggiunsero l'oriente, realizzarono una serie di avanzamenti in
campo marittimo.Gli stati Europei erano in competizione tra loro e la ricchezza
della popolazione divenne un obiettivo dei governi.

RIVOLUZIONE MILITARE
Per molti secoli in Europa ci furono molte guerre e questo periodo fu definito rivoluzione
militare. Questo termine venne creato da Michelle Roberts, egli voleva indicare con questo
termine una serie di trasformazioni nell'arco della guerra che comprendeva il potenziamento
della Difesa, il miglioramento della logistica e l'estensione della guerra in campo navale. Le
origini di questa rivoluzione si possono far partire dal basso medioevo visto che già allora
venivano usati ad esempio i cannoni, Infatti, le città italiane cercarono di migliorare la difesa
facendo costruire le mura o meglio le rafforzarono e militarizzarono tutto il territorio.
Nel 1594 gli olandesi inventarono il fuoco a raffica che era uno schieramento in file di tiratori
che sparavano ad intervalli. Nel 600 ci fu un aumento degli uomini presi nell'esercito, Infatti i
militari aumentarono di 10 volte e ovviamente anche le spese militari. L'arruolamento
avveniva tra volontari e veniva dato un premio in contanti. I diversi governi fecero ricorso ad
una specie di appalto della guerra affidando il tutto a Generali imprenditori. Per mantenere
l'esercito occorrevano beni importanti ed i costi erano notevoli infatti furono creati eserciti
permanenti. La rivoluzione militare si estese anche a mare dove il cannone diventò
fondamentale e ci fu il veliero che permetteva di bombardare a distanza le navi avversarie.
Per mantenere l'esercito lo Stato doveva trovare la liquidità e i finanziatori, ciò significava un
sistema di finanza pubblica efficiente e tali sistemi erano influenzati da elementi come
l'andamento della popolazione, le risorse patrimoniali, l'urbanizzazione eccetera.
Due storici Bonney e Ormrod hanno avanzato un modello a stadi per lo stato, perciò in
primis si aveva uno stato patrimoniale in cui non c'era differenziamento tra patrimonio del re
ed entrate pubbliche e come seconda cosa la Tox State cioè uno stato basato sul fisco infine
una terza cosa la era Fiscal State dove c'era uno stretto rapporto tra spese,entrate e debito
pubblico. La maggior parte degli stati europei aveva entrate che derivavano da imposte
dirette e indirette. Lo Stato era però soggetto a continui cambiamenti territoriali per questo a
volte era difficile avere tasse giuste ed uguali per tutti, occorreva quindi spostare le imposte
dirette in indirette poiché con queste la tassazione era nascosta e il consumatore ignorava
l'imposta che pagava.

DALLE CITTà COMMERCIALI AGLI STATI TERRITORIALI


BRONDEL Affermava che le città avevano in sé un capitalismo dominante che non le
metteva in competizione tra di loro, ad esempio Venezia o Genova, che erano città Emporio
ovvero che avevano grandi quantità di merci e attività artigianali.

Dal 1600 in poi fu messo in atto il MERCANTILISMO così il baricentro dell'economia


Europea si spostò verso l'area nord-occidentale del continente e le città italiane furono
sostituite da Amsterdam e Anversa ( diventarono la mira di inglesi e francesi).
il termine mercantilismo nacque alla fine dell'Ottocento e stava ad indicare l'unione degli
interessi tra mercato e stato. Si cercò di investire nelle industrie,di proibire l'uscita dal paese
delle materie prime, di concedere sgravi fiscali all’esportazione di beni industriali e vietare
l'importazione di produzioni estere concorrenti. Per ampliare le industrie, molti governi
favorirono l'immigrazione di manodopera specializzata dall'estero e vietarono la fuoriuscita di
quella nazionale. Furono sostenendo le produzioni connesse alla spesa militare e alla
sicurezza nazionale e per quanto riguarda la popolazione ci fu un aumento demografico e
questo fu considerato positivo per l'economia, sia perché le zone sotto popolate apparivano
tra le più povere del continente, sia perché più uomini significano più domanda e minore
costo del lavoro per gli imprenditori,infine lo stato cercò di combattere la disoccupazione e il
vagabondaggio

- Alla base del mercantilismo c'era il bullionismo chi misurava la ricchezza di un paese in
base a come circolassero i metalli preziosi, in realtà i mercantilisti spiegarono che i metalli
preziosi erano solo la parte visiva e non la sostanza e la ricchezza vera e propria.
Inoltre sempre alla base del mercantilismo c'era il memorario metallico ovvero la quantità di
oro e d'argento per produrre le monete e siccome le cambiali e l'uso del credito erano
pratiche antiche non avere tale materia significava una crisi, l'oro e l'argento erano
indispensabili per l'economia.
La scuola tedesca ha affermava che il mercantilismo fu considerato un elemento essenziale
per lo Stato e per l'economia.
In Germania, invece, nacque il cameralismo con un Mercato di capitali meno sviluppato in
una gestione diretta delle attività economiche da parte degli amministratori pubblici. Anche il
cameralismo considerava l'oro e l'argento elementi fondamentali.
Il mercantilismo non fu solo un fenomeno politico ma fu anche ciò che diede origine
all'economia cioè si iniziò ad osservare la realtà economica e a studiarla tenendo conto dei
prezzi, dei salari eccetera. L'economia iniziò ad essere vista come qualcosa da spiegare e
da osservare. Essa si sviluppò soprattutto in Francia e in Inghilterra: in Inghilterra si sviluppò
grazie a Magnusson o Lock che iniziarono ad avere un approccio teorico e logico con
l'economia.
Il mercantilismo sul mare fece nascere l'imperialismo. Venezia si affermò nel mondo del
commercio tra il 400 e il 500 grazie alle miniere di argento. Dal nord si importava olio e
spezie. ma dall'altra parte Venezia era minacciata dall'imperatrice Ottomano e i tessuti
prodotti da essa erano comunque venduti ad Istanbul ed ad altri mercati del Levante. Nel
1506 furono create a Venezia le magistrature dei cinque Savi della Mercanzia con lo scopo
di dirigere i flussi commerciali. Nel 1570 grazie ai suoi cantieri navali Venezia era una
potenza navale importante che però dimostrò le sue pecche quando si scontrò con la flotta
turca. Ci fu la guerra di Cipro seguita poi dalla peste ma la Repubblica Veneziana seppe
mantenere il suo prestigio commerciale tanto che nel 1584 a Venezia fu dato il monopolio
delle Spezie orientali.
Dal 1600 in poi per problemi interni la città cominciò a decadere e i tedeschi non trovarono
più a Venezia tutte quelle merci che avevano sempre trovato e acquistato così il baricentro
economico si spostò dal Mediterraneo all'oceano Atlantico, paesi come il Portogallo e la
Spagna fecero grandi progressi e ci fu la cartografia, le Vele e nuove imbarcazioni che
permisero di circumnavigare l'Africa e scoprire nuovi territori. Ci furono molti scontri navali e
dal 600 in poi furono gli olandesi a prendere le rotte verso l'America scoprendo ad esempio il
Brasile, Angola e Guinea.
L'argento americano si diffuse in Europa favorendo le Province Unite, gli olandesi crearono
così la compagnia olandese delle Indie occidentali chiamata VOC che ebbe subito molti
privilegi economici e poteri politici e la fecero diventare uno stato nello stato, ebbe così il
monopolio del Commercio con l'Asia e il potere di stipulare Trattati di Pace e di governare le
colonie. La VOC riuscì ad avere il monopolio in gran parte dell'Asia mettendo fuorigioco
Venezia e i dirigenti della VOC usarono la violenza per avere il monopolio su determinate
mercI. Fu poi creata un'altra compagnia, La Compagnia delle Indie occidentali chiamata
GWC che si impadronì dell'intero carico di argento spagnolo, inoltre ci fu il commercio degli
schiavi.
Ci furono tre guerre Anglo olandesi che terminarono con un nulla di fatto perché l'Olanda
seppe resistere e obbligare gli olandesi a firmare la pace.
Per quanto riguarda la Francia essa,invece, mise in atto grazie a Colbert una politica
protezionistica per favorire le compagnie commerciali nazionali, alla fine si capii che il
nemico della Francia erano gli inglesi i quali erano alleati con i Paesi Bassi.
Ci fu un'altra guerra di 100 anni che si svolse in America nei Caraibi e in Africa.
Americani e francesi si insediarono nel Quebec e nella Baia di San Lorenzo ma quando ci fu
la pace di Utrecht La Francia dovette cedere agli inglesi parte del Canada e si rivolse verso
le Indie orientali ma nel 1763 ci fu la pace di Parigi che diede agli inglesi il dominio
dell'America Settentrionale dalla Baia di Hudson al golfo del Messico.

- Keynes afferma che il sistema economico non si autoregola da solo ma ha bisogno


dell'intervento dello Stato per ridurre le tasse e gli investimenti. l'intervento dello Stato
nell’ambito economio avvenne quando dall'America iniziarono ad arrivare e ad affluire i
metalli preziosi e l'aumento dell'uso del denaro. Il prestigio di un paese Dipendeva dalla
capacità del paese stesso di proteggere i suoi mercati. per aumentare la ricchezza
occorreva più importare che esportare.

GLI STATI ITALIANI NEL 500 E 600


L'Italia tra il 400 e il 500 era come un laboratorio pre mercantilistico, c'erano sempre più
tasse dovute alle spese dell'esercito inoltre furono messi dei divieti sulle esportazioni di
materie prime e ciò portò molti artigiani ad emigrare. Gli uomini di governo avevano tre
grandi problemi: il primo era quello di garantire la sicurezza - il secondo quello di definire le
tasse e - il terzo di assicurare il rifornimento alimentare.
Grazie al continuo flusso di denaro che proveniva da tutta l'Europa nel 1605 nacque il banco
di Santo Spirito cioè un luogo di raccolta del denaro che arrivava a Roma, la città fu quindi
ridimensionata ma la popolazione rimaste povera così furono presi vari provvedimenti
contro il lusso.
Secondo Domenico Sella, lo stato di Milano, ebbe una posizione strategica perciò la sua
economia decollò. Milano infatti nel Quattrocento era una delle zone più ricche di tutta
Europa grazie ad una ricca agricoltura, ai suoi traffici e alla sua industria manifatturiera ma
nel 600 ci fu la diminuzione di oro e argento e la peste portò ad una grave crisi e a causa
della mancanza di manodopera furono chiusi i flussi emigrarono così le autorità cercarono di
mettere meno dazi sulle materie prime importate e vietarono l'importazione ma tutto ciò servì
a poco. A Napoli, invece, nel 1647 ci furono più tasse, ci fu la rivolta dei masanielli e allora le
tasse furono abbassate ma il debito pubblico non fu mai inattivo.

FINANZA PUBBLICA E SISTEMI FISCALI


SPAGNA: In Spagna (1519-1714) Il sovrano dominava un grande impero che andava dalle
colonie americane alla penisola iberica, Sicilia, Sardegna e Paesi Bassi. Un paese così
grande aveva bisogno di una buona difesa militare e aveva troppi nemici allora furono
aumentate le tasse e il paese si indebolì. Le tasse colpirono maggiormente gli artigiani-
contadini che coloro che le potevano pagare. La corona così decise di vendere le cariche
pubbliche e concedeva appalti e rileggi per avere più entrate. Nel XVII secolo il debito
spagnolo arrivò al limite e così furono ridotte le entrate e tutte le donazioni. Nel 1700 quando
salirono sul trono i borboni, ci fu il decreto del nuovo planta ovvero nuova pianta che
riorganizzò il tutto e così la Spagna si avviò verso la ripresa. Successivamente ci fu una crisi
caratterizzata da varie iniziative pubbliche in campo economico. Il paese era diviso tra
Castiglia e Aragona, era stato colpito dalle immigrazioni e ci furono numerosi morti inoltre la
popolazione diminuì tranne a Madrid. La Spagna possedeva la lana greggia che era la più
pregiata d'Europa ma il modo che avevano di lavorare era poco produttivo, era arretrato.
L’agricoltura inoltre diminuì Io infatti i campi vennero abbandonati infine ci furono numerose
guerre e la peste bubbonica.

FRANCIA: in Francia aumentarono le tasse e ci furono molti evasori fiscali. La Francia fu un


paese sempre in guerra quindi chiese subito un prestito, così il paese si ritrovò in debito e
nel Seicento il debito era già al 40% delle entrate. A questo si aggiunse il sistema finanziario
di LOW, che era un finanziere,il quale fondò la banca Royal per emettere biglietti
convertibili e garantiti dallo stato, questo per passare da un sistema monetario ad un
sistema basato sulla carta moneta ma c'ho fu un fallimento perché gli speculatori decisero di
rendere moneta i titoli in loro possesso. Inoltre la nobiltà e il clero non pagavano la taglia,
cioè un'imposta indiretta per questo motivo lo Stato mise imposte indirette gestite da
appaltatori. Le cose cambiarono però quando salì al trono Luigi quattordicesimo aiutato da
Colbert il quale cercò di liberare il commercio estero francese dal predominio degli olandesi
fece diminuire le importazioni e fece sì che il paese fosse autosufficiente in campo
industriale( la stessa cosa la fece l'Inghilterra).

INGHILTERRA: l'Inghilterra ebbe un doppio vantaggio: da una parte la centralizzazione


delle imposte e dall'altra parte il consumo politico del Parlamento. Non avendo debiti prima
del 1688 l'Inghilterra mise in atto una forte politica estera. Nel XVI secolo essa aveva vie
fluviali navigabili che permettevano il trasporto di merci anche costose . Aveva sul mare ben
12 porti. Il cambiamento più importante fu la nobiltà terriera, furono soppressi i monasteri e
dalla vendita delle proprietà ecclesiastiche si ricavò un aumento del suolo agricolo.
Arrivarono molti rifugiati protestanti che formarono il personale specializzato per quanto
riguarda l'industria Carbonifera, oreficeria e vetriera. Furono create anche le compagnie
commerciali private con vari monopoli, esse erano corporazioni mercantili oppure s.p.a che
disponevano di navi armate con speciali prerogative. Nel 1663 fu fatto lo STEPOLAT che
obbligò le colonie americane a rifornirsi di merci solo nella madrepatria e su navi inglesi.
Grazie a tutto ciò Londra diventò uno STAPLE MARKET come Amsterdam di dimensioni
mondiali. Oltre alla lana l'Inghilterra produceva pesce secco e minerali. Con il tempo anche
le compagnie furono eliminate e nel XVII secolo il commercio inglese era liberalizzato.

PROVINCE UNITE : le Province Unite avevano il reddito più alto in Europa. (territori che
oggi costituiscono i Paesi Bassi ed erano sette province). Ci fu una RIVOLUZIONE
FINANZIARIA , il capitale disponibile era così abbondante che anche i tassi di interesse
scesero al 4%, il pagamento di questi interessi era garantito dal principio che un’imposta
serviva a pagare una certa spesa. Nel 1672 ci fu l'invasione francese e ci furono i titoli su
vasta scala. Il debito così aumento e l'Olanda dovette ristrutturare il sistema fiscale.

SVEZIA: la Svezia e la Finlandia erano unico regno. In questi territori l'interesse dello Stato
era rappresentato dal RIKSDAG cioè l'insieme di quattro stati sociali che formavano una
specie di parlamento. Tale parlamento solo dal 1700 in poi ebbe il pieno controllo del
governo del paese, prima infatti con Gustavo Vasa il paese era isolato, primitivo e la sua
economia non copriva nemmeno il fabbisogno alimentare. La vita economica era statica e la
monarchia senti il bisogno di accrescere il rame e il ferro allora fu creato così l'altoforno e si
moltiplicarono molti impianti di ferro nelle mani dei privati.
La Svezia inoltre possedeva molte foreste ed un'altra risorsa importante era il bitume che
serviva per la costruzione delle navi da guerra. Furono soprattutto i Paesi Bassi a diventare
imprenditori di queste risorse, I commercianti olandesi concedevano prestiti a quelli svedesi
ed essi e lo stato crearono rapporti di collaborazione. La flotta svedese crebbe e inoltre allo
stato furono restituite molte terre e ciò portò all'età della Libertà con una crescita
demografica e un allungamento della vita.

RUSSIA: la Russia aveva un'economia separata da quella europea, era una società chiusa
e arretrata dove esisteva ancora la servitù della gleba. Una vera politica economica si ebbe
nel 1695 quando divenne Zar Pietro il Grande Punto Costui iniziò un progetto di
modernizzazione e occidentalizzazione dove lo Stato si prese il compito di sfruttare le
materie prime del paese per essere autosufficienti. Per difendersi il paese doveva armarsi e
ciò significava aprire miniere e fabbriche e avere forza lavoro qualificata. Occorreva
alfabetizzare la popolazione, ogni suddito doveva mettersi a disposizione dello Stato, i
giovani dovevano recarsi all'estero a scopo di studio. Lo zar si circondò di consiglieri, creò
organi di promozione, fece sorgere ferrovie statali, cercò di sfruttare le foreste per le navi e
impedì la fuoriuscita di metalli preziosi inoltre fece costruire molti canali.

PRUSSIA:Dopo la guerra dei 30 anni emerse uno stato autoritario che divenne una
macchina militare. Grazie ai tre Federichi l'esercito prussiano formato dagli hunker diventò
uno dei più forti in Europa. Pur essendo uno stato piccolo divenne una delle cinque potenze
maggiori del continente con un ricco esercito e un'economia solida. Inoltre in Russia
arrivarono molti stranieri a cui furono concessi vantaggi di ogni genere e furono costoro che
erano imprenditori i quali contribuirono a beneficiare e altre infrastrutture, insomma tutti
dovevano lavorare e infatti il lavoro veniva svolto anche a domicilio mentre per le fasi più
specifiche, venivano fatte in città. Per quanto riguarda l'agricoltura furono usati strumenti
nuovi, non ci furono più le Curve e molte terre furono date ai contadini. Fu inventato l'affitto,
esso era molto costoso però i contadini una volta pagato quello potevano fare quel che
volevano all'interno delle terre.

IMPERO ASBURGICO: Esso era formato da una Confederazione di stati come Ungheria,
Boemia eccetera. Tale impero però non fu mai uno stato assoluto ma uno stato di ceti.
l'imperatore infatti doveva avere sempre il consenso dei nobili per prendere qualsiasi
decisione, qualsiasi ordine amministrativo o giudiziario. I nobili avevano nelle loro mani il
potere economico, amministrativo e politico , egli erano spesso degli Imprenditori che si
arricchivano sfruttando la terra e ricorrendo all'esercito. Gli sforzi per sviluppare l'economia
furono frammentari fin quando non divenne imperatrice Maria Teresa. Con essa il paese si
avviò verso un rafforzamento dell'economia basato su varie riforme, ci fu una crescita
demografica e una valorizzazione delle Miniere, fu fondata una compagnia per il commercio
e furono aperte varie Industrie. Con Maria Teresa non ci furono più tasse, furono create
scuole tecniche di filatura ma nonostante tutto ciò i contadini si impoverirono sempre di più e
la nobiltà terriera continuò a mantenere l'ordine tradizionale ciò portò a varie rivolte
contadine.

IMPERO PORTOGHESE:Lo Stato portoghese mantenne per molto tempo nelle sue mani il
controllo dei prodotti e il loro profitto ciò permise al paese di avere: corpi locali e una forte
economia interna. Il Portogallo fu uno dei primi paesi che si diede alla colonizzazione. Il
primo partner commerciale del Portogallo fu la Francia.
Il Brasile dove fu scoperto l'oro e i diamanti permise al Portogallo di avere un ruolo
importante nel commercio Atlantico.
Nel 1703 il paese firmò un trattato con l'Inghilterra che però fece progredire molto più
l'Inghilterra rispetto al Portogallo stesso, dato che l’oro proveniente dal Brasile si fermava in
Inghilterra per pagare i prodotti che l'Inghilterra dava ai portoghesi.

GLI STATI EUROPEI E LA CRISI DEL 600


Nel Seicento l'Europa fu interessata da grandi cambiamenti dovuti ad una piccola età
glaciale, a varie epidemie e rivolte popolari inoltre ci fu un abbassamento di prezzi. gli storici
chiamarono ciò crisi generale del 600. Eric Hobsbawm sostenne che l'espansione era
limitata dalle strutture feudali che avevano ridotto gli investimenti. Secondo lui questo secolo
portò allo sviluppo del capitalismo, in questo periodo il cuore della vita economica europea
era il Mediterraneo, città come Venezia, Genova e Firenze erano i centri più dinamici
dell'economia. l'Italia del Nord ricavava la sua forza dall'industria della lana e della seta. Da
sud invece giungevano cereali, agrumi, nocciole, lana e seta.
Gli italiani occupavano una posizione di primo piano in tutti i centri commerciali europei, ma
dopo il 1570 le cose cambiarono infatti Venezia ebbe un declino con la sua flotta
commerciale aggravato dalla peste e dalla lotta contro i turchi, inglesi e francesi. Genova si
ridimensionò e anche Milano ebbe un calo con la produzione laniera ma il tutto fu aggravato
dall'arrivo della peste nel 1630. Ci fu lo spopolamento, le campagne furono abbandonate e ci
fu un crollo del Commercio inoltre vennero chiusi i mercati. Secondo gli studiosi le cause
principali furono le guerre e la peste per cui scomparvero oltre 9 milioni di persone. Infine ci
fu la rottura degli equilibri tra gli stati che portarono alla formazione di stati in competizione
tra loro in aggiunta a questi stati vennero date le armi per poter combattere.
Gli stati nelle varie città cercavano un equilibrio.
In Inghilterra tra il 1651 e il 1663 nacque il sistema mercantile e i Paesi Bassi Riuscirono a
sfuggire alla crisi, Amsterdam sostituì Aversa come Emporio mercato.

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