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OSCRIVE

120 COMMEDE In
↑ pro sa
-

L BATTI
ITA)

Magg (PROSA E

Lalcune 5 A . IN

VERSI

I
12 IN DIALETTO VENEZIANO MLT -


3 IN FRANCESE
PERS .

PER SEGUIRE CORSI DI


1719 VA A PERUGIACON IL PADRE

RETORICA E FA LA
PRIMA ESPERIENZA COME ATTORE d
RAPPORTO COST .

TRA INDIVIDUO E
SOCIETA


VUOLE EDUCARE
1731 - MUORE IL Padre e Ce TORNA A VENEZIA DOVE COMPONGONO
, IL PUBBLICO
de INTERMEZZI MUSICALE
DIVERTENDOLO

POI TORNA A VENEZIA


(1736)

1743 : LA DONNA DI GARBO, PRIMA OPERA RIFORMATA, INTERAMENTE SCRITTI

50 -
51

16 new
COMMEDLE : CONTRATTO DI 4 ANNI
BOTTEGA
La vedova scaltra (abbandona
·

commedia Scena Maschere


o
del Caffe 1 Messa in le

IL BUGIARDO
·

LOCANDIERA 1748-1762 : FASE DI MAX PRODUZIONE DI OPERE LETTERALI

17 53

TRILOGIA
DELLA
VILLEGGATURA
1765 -
1770
DI ITA DI ADELAIDE, FIGLIA DI LUIGI XV ALLA REGGIA DI V
INSEGNANTE
.

OTTIENE UNA PENSIONE ANNUA DAL RE


>

↳ CONTATTI CON GLI ILLUMINISTI

1787

d
MUORE IN MISERIA

Vuole
& RESTITUIRE DIGNITÀ AL TEATRO COMICO
IN DECADENZA (commedia dell'Arte)

MOTIVAZIONI : Naturalezza e Realtà


Realtà E Naturalezza per
Linguaggio Trame Personaggi
, ,
& VEROSIMILI IMPORTANTI AL VALORI DELA BORGHESIA
,

! CONIUGARE LA COMICITÀ CON LA CAPACITÀ DI DELINEARE PERSONAGGI AUTENTICI .

Letteraria
FINALITÀ1Morale
L Educativa
>
- PUNTO DI PARTENZA È L'AUTORE
↳ LIBRO DEL
MONDO/LIBRO DEL TEATRO
Ha Trascurato < OPEREDECLASSI Precettistica
-
Goldon ,
-Ha PRIVILEGIATOX
MONDOeVicende moltisiplitäArgomenti
,

caratteri
,
le passioni, gli
avvenimenti della vita
reale

> CLASSI SOCIALI :


#

- ARISTOCRAZIA :
x la sua
arroganza
-
BORGHESIA :
aspetti positivi ma

anche negativi
> VENEZIANO
- ↳ AVIDITA
-

- POPOLO MINUTO

·
ANTICIPA LA RICERCA
DELLA L NAZ (MANZONI) . .

·
DESC La . REALTÀ CON
↑ IL PARLATO
PERSONAGGI : CON NATURALEZZA , SECONDO I REGISTRI ADATT AL TIPI
PARLANO
LINGUAGGIO
DI CARATTERE E AGLI AMBIENTI SOCIALI A
RITMO
ORALE SCANDITA DA UN ↓
SINTASSI : TIPICA DELLA COMUNICAZIONE
RAP IDO AD ATTO A
PUBBLICO POPOLARE RAPP I N O GNI
BATTUTE BREVI COMPRENSIBILI ANCHE DAL
.

:
Di Carattere CITTA ITA .

>
- Commedia

PERSONAGGIOCONUNA
ALLA
CORISPONDENTE 24
- AN
-
↳ ambientata Firenze

donna
a
BELL

FIGURA FEMMINILE
SOSTENUTA DA GOLDONI
↳ NON SOSTENEVA I
MATRIMONI COMBINATI
UNA LOCANDA A FIRENZE NEL 700

IBORGHESIA
,
CONTESTO
US ARISTOCRAZIA

ITALIANO /"Toscano)
Lingua e Stile

Lessico medio e SINTASSI COORDINATA

↳ Dialoghi Veloci e battute Brev


PERSONAGGI CARATTERIZZATI DA DIDASCALIE "A PARTEY)

ALLA FINE DOVRA SPOSARSI



SI SPOSERI CON IL SUO
, INNAMORATO SPESSO NEI TITOLI
Collaboratore
Di lel, Fabrizio
- suo Padre TROVIAMO CARAII eristiche
-

IMPORTANTE
amEssere giaTA

le aveva detto
↑ ↑
prima di morire

spost
importante che lei Si = colei che è da ammirare e Perchè ha un Vizio
che era

concreta Pragmatica
M .
-
,

SUPERBO
ITaccagno
& DERIS O SPESSO
E
CONTINUAMET
>NAPOLETANG ,CHETITOLO OSTENTA
-

>
- PER VENDICARE Tutte Le DONNE

SPESSO In QUESTA COMMEDIA M .


RECITA GU a PARTE (METATEATRO) > MIRANDOLINA VUOLE SEDURLO

QUANDO SI RIVOLGE AL PUBBLICO

CONTESTO-UNALOCANDAAFIRENZENEL TOO RISTOCRAZIA

LOCANDIERA LINGUA ITALIANA ("ToscanoY)


LINGUA
-LESSICO MEDIO E SINTASSI COORDINATA
EDIALOGHI
STILE ↓ PERSONAGGI CARATTERIZZATO
VELOCI E BREVI BATTUTE
DA DIDASCALIE E "A PARTE
Analisi del testo
I a realizzazione dei principi della riforma. Per questa guida alla lettura della
Locarudiera è opportuno partire da alcuni rilievi di caratterè g"n"al". lnnanzitut"to si può
osserYare come nella commedia (che è del 1753) si siano p".f"ttu*"nte realizzate le di-
Le tracce della rettrici della riforma goldoniana. È ,ero che vi .i po..oro àoghere ancora le tracce della
Commedia dell'Arte vecchia Commedia dell'Arte: a livello dei personàggi, Miraùolina conserva legami con
la figura della "servetta" maliziosa e piccante, chÀLra un ruolo tipico di quel teatro (e
difatti la parte era recitata da Maddalena Marliani. specializzata appunto nel ruolo di
"servetta"); Fabrizio, a sua volta, rimanda alle figure dei servi dela Commedia dell'Arte,
in particolare-alla maschera di Brighella (anche"nel suo caso I'attore r, 6;;;;
va era specializzaLo a sostenere il ruolo di quella maschera); pure al"rr"livello iell'azio-
ne scenica si possono rinvenire espedienti che rimandano alla-Commedia dell 'Arte: ad
esempio, come ha notato Guido Davico Bonino, il finto svenimento di Mirandolina (Atto
1I, scen-a XVII), che era uno dei laai ficonenti di quel tipo di spettacolo; ii J.ìJio,
che vede conl"rapposti il Cavaliere e il Conte (Atto IIl, .""nu XVU;. Tuttavia"o.iproprio la
presenza di questi tenui legami fa risaltare la distanza che separa la scrittura drr--uti-
I caratteri ca goldoniana dagli r""nuri della Commedia dell'Arte. Miranàolina non è pi;;; ;rri,
unamaschera fissa e stereotipata. ma un carattere, nella multiforme varietà di sfumalure"
che lo connotano come indiv'iduo irriperibiL". l"É"*;"d";;;;ii;;;;;"ggr;h"
sono Lutti caratteri perfeilamente individuati e inconfondibili.
Caratteri
9
ayliqlre. sociale. La commedia goldoniana non si limira però a deli-
neare psicologie individuali in tutta la ncchezza delle loro sfaccettature: le coìloca an-
che in un preciso contesl-o sociale. La locandiera offre infatti uno spaccato del.la società
Uncampione contemporanea, colta in tutteJe sue articolazioni. La locanda, dove si incontrano perso-
della società naggi delle più varie classi, si pone dunque come luogo emblematico per eccellàza di
queslo campione stratificato di società.
ì vari personaggi sono tutti rappresentativi dei fondamentali ceti (il referente, è ovvio.
è la società veneta, anche se, per ragioni di opportunità, Coldoni ambienta llazione a
Firenze). Ce ne accorgiamo srbito daila d'apertura, in cui il Marchese di For-
""erà le due varianti
lipopoìi e il Conte di Albafiorita esemplificano tipiche della so"i"A
{ aristocraLica del tempo, Ia nobiltàdi sangue ormai decaduta e spiantata e la nobiltà
La nobiltadecaduta di recente acquisto. La prima resta attaccata solo alle vacue apparenze del suo staLo
e pretende aneora, pr. ,o, avendone più i mezzi materiali, di-esercitare le antiche
funzioni (la "prolezione, continuamente oflerta a Mlirandolina). di godere degli antichi
privilegi (il Marchese ritiene atto dovuto l'amore di Mirandolina per lui), disfoggiare
il lusso tradizionalmente connesso alla sua condizione (il misero'dono Jel furriÉtto,
Alto l, scena XXI, il "vin di Cipro, che è paragonato da Mirandolina stessa a
"ìavature
Il paruenu di fraschi", Atto II, scena YI). Per contro il Conte di Albafiorita ha le caratteristiche
e I'alterigia nobtliare inconfondibili del paruenu che, non potendo contare sul prestigio del sangue, cerca una
rivalsa nell'ostentazione continua e smaccata della ricchezza.-
Ma anche il Cavaliere di Ripafratta non è solo il tipo psicologico del misogino hurbero e
scontroso: il personaggio è socialmente individuato da tutta una serie di clomportamenti
che rivelano la sua alterigia nobiliare, il suo disprezzo autoritario per i subalterni, che
Yengono da lui brutalmente ridotti al rango di cosè e di strumenti, la sua convinzione che
tutto gli sia dovuto in quanto è nobile. Lo rivela subito il suo contegno yerso Ia locandiera
a proposito della biancheria (Atto l. scena V): la ruvide rra spr"rrinte e sgarbata è sì una
sota di 'olezione" impartita ai due spasimanti di Mirandolina per insegnare loro come
Yanno trattate le donne, ma è ancheina "lezione" di contegno'aristocratico, che vuole
insegnare a due nobili a non abbassarsi troppo dinanzi ad uiu popolana, ad esigere con
durezzaciò che dai subalterni è dovuto («Dove spendo il mio denaro non ho bisogno di far
complimenti"). Così, airche quando ha ceduto alla seduzione di Mirandolina ed è dispe-
ratamente innamorato, continua a darle ordini, a trattarla ocon imperior.
Mirandolina Una fisionomia sociale ben definita possiede anche Mirandolinailu padro.ra di locanda
accorta, attenta ai suoi interessi, abile ed energica nella conduzionà del suo esercizio,
rimanda al tipo del "mercante", un tipo che, come sappiamo (> to primafase: la cele-
brazione d.el mercante, p.434), ha un rilievo centrale nella stratificazione iella società
veneziana e occupa un posLo egualmente importanLe nelle commedie di Goldoni (ma
Fabrizio sulla protagonista dovremo lornare più ampiamente). Tl cameriere Fabrizio, , .ru uoìtu,
non è solo una figura di contorno, un mero supporto all'azione, ma ha una sua conno-
lazione sociale ben individuata: è il prolelario inurbatosi dalla campagna (lo appren-
diamo dal finale della commedia, in cui Mirandolina minaccia di riràanda.lo al suo
paese se non si adatta a sposarla senza porre condizioni, Atto III, scena ultima), che
aspira al salto di classe. E innamorato sinceramente della padrona ma, in un impasto
di sentimenti autentici e di calcolo, mira anche ai propri interessi. a sistemarsi, spo-
Ledue attrici sando la donna amata e passando da servitore * padronà di locanda. Restano urr"oru l"
due attrici che, data la loro pro{essioneT non sono collocabili in alcuna classe sociale
precisa. Tutavia anche nel loro caso sono resi i tratti della categoria professionale, nel
c_ontegno, nelle maniere, persino-nel linguaggio, che riproduce puntualmente il gergo
delle compagnie di comici (che Goldoni, conoscendo I'ambiente dall'interno, si coÀ-
piace manilestamente di citare, fomendo le opportune spiegazioni in nota).
Uosservazione pungente della realtà sociale. Questo campione di socierà che si
muÒve tra le scene della commedia, ristretto ma esauriente, testimonia come il teatro
di Goldoni punti alla fedele riproduzione della realtà sociale contemporanea e tragga
il suo alimento vitale soprall"utto dal oMondo,, per usare I'espressione cara Gll-
"
doni stesso (>T1, p.439), cioè dall'osservazione diiretta e attenta della realtà vissuta.
Uno schema interpretativo ormai consacrato da una lunga tradizione ha fissato Goldoni
neil'immagine dell'uomo sereno e ottimista, che guarda il reale con bonomia un tan-
tino superficiale, delineando nelle sue commedie un mondo tutto grazia e leggerezza
"un'immagiil
Unanuovaimmagire settecentesche. La critica più recente al contrario ha messo in luce meno
diGoldoni univoca, più complessa: in effetti la rappresentazione di un campione di ,*àtà offerta
da questo testo rivela nel commediografo non solo un occhio aluto ma, al di là della
comicità fine e tutta godibile, una ferma disposizione critica nei confronti dei costumi
sociali, animata non tanto da un'indulgente bonarietà, quanto da una capacità di osser-
vazione pungelte, da una notevole "cattiveria" di rappresentazione. Questo discorso ha
in primo luogo ragion d'essere.per figure- c-ome il Marchese, il Conte, il Cavaliere, i cui
tratti, per quanto suscitino iI riso, sono delineati senza indulgenza.
Mirandolina: I'attaccarnento alltinleresse materiale. Ma se il discorso vale per le
oominori",
figure in fondo vale a maggior ragione per la protagonista assoluta della
"o**"-la
dia, Mirandolina. Come si è accennato, la tradizione critica si è compiaciuta a esaltare
graziadi questo personaqgio, il suo garbo malizioso tutto "settecentesco". Ma ad una lettu-
ra più attenta Mirandolina si rivela ben diversa, come hanno messo in evidenza alcuni in-
terpreti quali Mario Baratto (1979),Guido Davico Bonino (1983) e Roberto Alonge (1991).
l-linteresse materiale Innanzitutto ciò che connota Mirandolina è I'attaccamento all'interesse maleriale: lun-
gi dall'essere un'amabile, garbata o'sirena", tutta civetterie e deliziose mossette, è una
persona scaltra e calcolatrice. una profittatrice sfrontata sino al cinismo. In questo rivela
ie caratteristiche tipiche del suo ceto: la .locandiera, (e si noti come il iitolo insista
sulla qualificazione professionale e sociale, non sul nome della protagonista) in quanto
"vende" un sewizio appartiene al ceto mercantile, e se di esso presenta le caratteristiche
positive, laboriosità, senso pratico, fermezza di carattere, possiede in maggior misura
Mirandolina si vende quelle negative. Mirandolina specula sulla sua bellezza e sul suo fascino per attrarre
metaforicamente nobili clienti nella sua locanda, ma non solo, con questi mezzi fa anche loro accettare un
trattamento alberghiero che si intuisce alquanto scadente (la biancheria piena di buchi,
la .carnaccia di bue" imbadita a tavola...), ricavandone così un notevole profitto.
Per raggiungere tale obiettivo arriva a vendersi. per così dire, "all'incanto". Si veda la
scena in cui il Marchese e il Conte si contendono i suoi favori, ed ella finisce per accettare
il ricco dono degli orecchini di brillanti (Atto I, scena V); scena che si ripete con schemi
analoghi con il tazzoletto di seta del Marchese (Atto I, scena XXI, con il secondo gioiello
del Conte (Atto [, scena XXI| e con la boccetta d'oro del Cavaliere (Atto III, scena II).
Però con estrema scaLtrezza, facendo un uso tutto strumentale della sua bellezza, Mi-
randolina gioca sul limite che sepa.ra l'onorabilità e la reputazione della commerciante
piccolo borghese dalla degradazione della prostituta: si fa comperare in pubblico, ma solo
metaforicamenle, si vende psicologicamente, non fisicamente (Alonge); e proprio al.lra-
verso questo ambiguo offrirsi senza concedersi ottiene il massimo del profitto, in quanto i
nobili spasimanti a-ffollano Ia sua locanda, stabilendovisi a tempo indeterminal.o.
Gliaparteeilverc Questo suo cinismo calcolatore si rivela appieno negli a parte: quando parla direttamen-
volto di Mirandolina te ai suoi interlocutori Mirandolina è sempre educata e garbata ed usa un linguaggio di
impeccabile, ossequiosa proprietà; rnu qràndo parla fra Ié manifesta Ia sua ,àu iitr.u,
la sua sostanziale volgarità di piccola borghese attaccata al denaro ("Che arsura! Non
gliene cascano>>, dice ad esempio del Marchese spiantato, nella scena V del primo atto;
ma si veda, nella scena IX dello stesso atto, il suo primo monologo, tutto infiorato di
espressioni gergali e termini crudi, "Mi piace l'arrosto e del fumo non so che farne,,
"tutti mi fanno i eascamorti»). Ciò rivela come tutto il suo contegno si regga sulla fin-
zione e la dissimulazione, accorlamente manovrate per il raggiungimento dèi suoi fini.
Narcisismo e smania di dominio. Mirandolina tuttavia non si riduce a questo
cinismo interessato. Non è un personaggio semplice, facilmente catalogabile, come può
indurre a pensare la limpida scrittura di Goldoni, è al contrario una f,gura compleisa,
Le motivazioni ricca di sfumature. Ciò vale innanzituLto per Ie mol"iv azioni dell 'impresa che cosLiLuisce
dell'impresa la trama della commedia: che cosa Ia spinge a fare innamorare il Cavaliere? Sembra
tutto chiaro, l'orgoglio offeso della donna, la ripicca, la volontà di vendicarsi dello
La rivalsa sociale spregiatore delle donne e vendicare così anche il suo sesso ingiuriato. Ma le cose non
sono così lineari. Alla rivalsa 'osessis[a" (per usare un vocabolo d'attualità) si associa
ooclassistao',
anche una rivalsa sociale. La-donna di umile condizione, la piccolissima
borghese, è abituata, grazie ai privilegi concessi dal suo fascino, a trattare con familia-
rità- alla pari' con inobili. L"alterigia-rracotante del Cavaliere" che la vuole degradare
ad una condizione servile (si
.ricordi-l'episodio della triancheJa du "u*Uiu.",li it
nobile impartisce alla locandiera ordini con brutale ai;r;;irà, come "uì
se fosse una sua
ser"va), ferisce jl suo orgoglio, stimola iI suo spirito di ;rrhu- i;;. qr"sto
I - rrài" p""i*
-'--- r*"'^'
umiliare pubblicamentà il membro della classe superiore. "
Ma ci sono implicazioni profonde. Come Miraniolina stessa confessa nel suo primo
Ply
monologo (Atto I, .cera1X, ri ghe 228-224), *Trtto il mio piacere consiste in veàermi
Il narcisismo sfrenato servita, vagheggiala. adorata,: il tratto forse più rilevanleàella sua p"r.orrulitJt-rrro
sfrenato narcisismo. che trova soddisfazione nel senlirsi solleticato aà r"" ai i"-
namorati.adoranti. contegno del misogino la ferisce in questo punto delicato. "rrt"
-Il Quindi
il-proposito di vendicare tutto il.uo."*.o è una copertrru, ,, Ui.und;ii""';;;"
"iilit
aflermare essenzialmente se sressa, la propria pr"po,"r," iral"lJ"rliìa.
Xossessione Ma parlare di narcisismo non dice un"om trLto. il af.i"io uomini appaga
del dominio il suo narcisismo perché in lei c'è una sorta di ossessione d,el "."r"itrù.rgli
potere sugli iltri, d"l
sugli altri
(Alonge). Tlomaggioche strappa ai suoi nobili spasimanti, càn il corollario dei ricchi "o*àrrdo
doni,
è l'omaggio rituale al suo potere incontrastato. Lo stesso vale per i subalterni: il
legume
il domestico Fabrizio è arrbiguo (probabilmente cela anche un legame "o1
,i
può dedurre da alcuni indizi), ma nei suoi confronti Mirandolina è iempre""."rut"] "o*"
la padrona, che
comanda e lrole essere ubbidita senza discussioni. Fabrizio è uno.,*à""ioir"if" *1"ì
ai
Mirandolina, che la donla si ripromette di usare u sro
"o-odo ";;;;i;.irrìr","sgi".
Perciò la molla segreta che laspinge a sedurre il Cavaliere,
,t, À" l'orgoglio f"**ì"f;!, c
questa sman,a dell'esercizio del potere, che non tollera cheilcuno vi si"sàttragga.
IJemergere di questa zona segreta della personalità di Mirandolina dissoi,Ie rl cliche
interpretativo che l'ha fissata nell'immagine di affascinante incarnazione dell,.,etemo
Un «don Giovanni femminino". Baratto ha potuto parfare, p"r il *ro caso, di una .frigidità da intellettuale,,
ingonnella» di un "puntiglio da don in gonnella, più teso alla coiquista i"t"."r.uto
-Giovantri
al possesso,. In effetti Mirandolina "h" tale: gli
non è interéssata all'altro in quanto
uomini sono degradati a puri oggetti dell'esercizirJ"i ;;;i,ri". "".*o Barauo f,"
lei una segreta awersione p!1gli uomini, che è simmetrica all'odio per le dor,rr" ""fl-""rii"
òà-
valiere. Ciò riveln in Mirandolina anche una sostanziale aridità sentimentale. Lei".f sressa,
nel monologo citato, proclama: «Tratto ;;-di ;;;;;;;;
";;;;;;;;*";
Questa aridità è mascherata con l'alibi della sua "libertà, da dilendere g"l;.u;;.ì;.
Ilirandolina 66aJtriee". Un altro tratlo che caratterizza Mirandoli*, che è uno
degli strumenti principali del suo dominio, è, "
sua straordinaria
La sedueione abilita a fingere. Nella sua impresa di seduzione "o;;;i;1"*""rr",Ia
mette in atto una.""l," ai .",riùJ;"
e la reclta
sapienza "teatrale". Per questo da.parle di vari critici si è potuto parlare, p", lu.ru
finzione" di una sorta di "teatro nel teatro", di una au ivtirurra"fì""
"o-*".1à-r""itàtu
all'inlerno della commedia. In questa luce assume significato I'introduzione delle due
commedianti, Ortensia e Dejanira, che potrebb".o."---brure un semplice riempitiuo co-
Lafunzione mico, una presenza marginale. I du^e personaggi hanno invece una iunzione essenziale
delle commedianti
pr."lé-I4g-o_1o a sottolineare, per affinità e conirasto, il motivo della .,comm"d;;;;"1i,
o'recita"
di Mirandolina. A un certo punto le due attrici cercano di emulare la locandie-
ra, tentando di sedurre il Cavaliere, ma sono subito "smascherate" (e in questo
lt
verbo assume un senso davvero pregnante). d;;.i" ; D;j;;; rono infàtti due "u.o pessi-
me commedianti; la loro recitaziàne è forzata e manierata, impiega formule t.ite.
g.sti
convenzionali, un linguaggio artificioso fiorito di formule e barocche. Sembra
quasi che Goldoni abbia voluto con esse presentare in una"o.,""iio."
luce critica quella Conrmedia
dell'Arte contro cui si indirizza\asuarìfo.*u, che ha dato vita a cornmeclie conre In
l2gaydie-ya-stessa. La presenza di questi due personaggi, quindi, vale quasi
u.,tirrr-
"o*"
plicita dichiarazione di poetica, calatanella itruttura drammatica. pei contro. llirando-
lina fornisce }'esempio di un'attrice pedetta. secondo il gusto goldoniano. '.naturale',.
spontanea e non a caso le surclassa abbondantemente, riuscendo dor-e esse falliscono.

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