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Piave/Verdi, Rigoletto, atto III n. 3, Quartetto [Duca, Maddalena, Rigoletto, Gilda]


DUCA: E tu sii docile,
TEMPO D’ATTACCO
Non farmi tanto chiasso.
Ogni saggezza chiudesi
DUCA: Un dì, se ben rammentomi, Nel gaudio e nell'amore...
O bella, t'incontrai... (Le prende la mano.)
Mi piacque di te chiedere, La bella mano candida!
E intesi che qui stai. MADDALENA: Scherzate, voi signore.
Or sappi che d'allora DUCA: No, no.
Sol te quest'alma adora. MADDALENA: Son brutta.
DUCA: Abbracciami.
MADDALENA: Ah! Ah!... e vent'altre MADDALENA: Ebbro!...
appresso DUCA (ridendo): D'amore ardente.
Le scorda forse adesso?... MADDALENA: Signor l'indifferente,
Ha un'aria il signorino Vi piace canzonar?...
Da vero libertino... DUCA: No, no, ti vo' sposar...
DUCA: Sì... un mostro son... MADDALENA: Ne voglio la parola...
(per abbracciarla) DUCA (ironico): Amabile figliuola!
MADDALENA: Lasciatemi, stordito. RIGOLETTO (a Gilda che avrà tutto osservato ed
DUCA: Eh, che fracasso! inteso): Ebben?... ti basta ancor?...
MADDALENA: Stia saggio. GILDA: Iniquo traditor!
CANTABILE

DUCA:
Bella figlia dell'amore, GILDA:
schiavo son de'vezzi tuoi; Ah così parlar d'amore
con un detto sol tu puoi a me pur l'infame ho udito!
le mie pene consolar. Infelice cor tradito,
Vieni e senti del mio core per angoscia non scoppiar,
il frequente palpitar. Perché o credulo mio core,
Con un detto sol tu puoi un tal uom dovevi amar!
le mie pene consolar.
RIGOLETTO:
MADDALENA: (a Gilda)
Ah! ah! rido ben di core, Taci, il piangere non vale;
chè tai baje costan poco, Ch'ei mentiva or sei sicura...
quanto valga il vostro gioco, Taci, e mia sarà la cura
mel credete so apprezzar. la vendetta d'affrettar.
Sono avvezza, bel signore Pronta fia, sarà fatale,
Ad un simile scherzar. io saprollo fulminar.
tempo d’attacco parlante
cantabile

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