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STORIA DEL COMMERCIO

PRINCIPALI TAPPE DELL’EVOLUZIONE DELLO 1 SHOPPING


IL COMMERCIO IN MESOPOTAMIA
In Mesopotamia nel periodo 3500-3000 a.c. il commercio era
rappresentato soprattutto dallo scambio di merci con altri territori
confinanti tramite trasporti incentrati sulle vie d’acqua interne. I Sumeri
adottarono per primi l’uso della moneta negli scambi.

IL COMMERCIO IN EGITTO
Per l’Egitto, il commercio da e verso l’esterno era agevolato dalla facilità
di trasporto delle merci via acqua essendo affacciato su due mari mentre
vi erano grandi difficoltà di trasporto all’interno del territorio.
L’introduzione della moneta avvenne soltanto molto più tardi (1000 a.c.)

LE TRATTATIVE NELL’AGORÀ
Nell’Antica Grecia e più precisamente nell’Agorà, la piazza principale
delle poleis, cuore di discussioni politiche e filosofiche, avvenivano
trattative per l’acquisto di spezie, grano, vasi, tessuti e pregiati
profumi. A effettuare gli acquisti erano le donne e tutto ciò avveniva
sotto lo sguardo attento di ufficiali preposti al monitoraggio del
commercio che per assicurare scambi equi controllavano le misurazioni
e la qualità dei beni. Fra gli operatori commerciali è possibile
individuare diverse figure: l’émporos (commerciante all’ingrosso), il
kápelos (commerciante al dettaglio),
il naúkleros (mercante dotato di nave propria), l’autopoles (colui che
vende i propri prodotti), il palinkápelos (colui che compra dall’émporos

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per poter rivendere), il metaboleús (il piccolo dettagliante) e il phortegós
(mercante che si fa carico del trasporto delle merci).
IL COMMERCIO NELL’ANTICA ROMA
Sempre nel cuore del Mediterraneo, anche il commercio dell’Antica
Roma va considerato come particolarmente strutturato e sottoposto a
un processo di evoluzione. I trasporti, infatti, avvenivano via mare e via
terra e proprio in questo periodo si è sviluppata una specifica architettura
per il commercio. Addirittura qualcuno fa risalire le origini del centro
commerciale proprio all’Antica Roma. Il mercato Traiano, nato come
luogo di stoccaggio delle merci per la precaria situazione annonaria, è stato
considerato, infatti, il primo centro commerciale e polifunzionale con
diversi punti vendita, un’area dedicata alla ristorazione con pietanze e cibi
da tutto il mondo e una serie di depositi.
I CAMBIAMENTI DEL MEDIOEVO
Nel Medioevo, invece, si svilupparono le fiere dove giungevano
compratori e venditori da tutto il mondo. Oro e argento erano le valute
più utilizzate. Artisti, musicisti e saltimbanchi venivano impiegati come
“pubblicità vivente” per attirare i visitatori nelle botteghe. Il
Medioevo è inoltre il periodo in cui la fioritura degli scambi via mare
favorì la stipula di patti di alleanza e trattati commerciali che
permettevano alle parti in causa di godere di speciali privilegi, come ad
esempio il monopolio su alcuni prodotti pregiati.
LE PRIME FORME DI FIDELIZZAZIONE DEI
CONSUMATORI E LE SCOPERTE GEOGRAFICHE
Con l’ascesa del consumismo nel periodo rinascimentale si affermarono
le prime forme di marketing personalizzato e di fidelizzazione dei clienti
realizzate dai mercanti di gioielli e pietre preziose. Nel Cinquecento
l’economia europea era in ripresa e l’alta domanda di prodotti generò
un aumento a livello di produzione agricola e artigianale. Il commercio,
grazie alle scoperte geografiche,

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assunse dimensioni mondiali e i mercanti, grazie all’argento che
proveniva dalle colonie americane, riuscirono a cumulare grossi
capitali da investire per ottenere profitto.
L’EVOLUZIONE DALLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE AI
GIORNI NOSTRI
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Dopo la Rivoluzione Industriale, con lo sviluppo dei mercati, le leggi
della domanda e dell’offerta sono cambiate e hanno acquisito
un’importanza sempre maggiore: le persone potevano scegliere i
prodotti anche in base al loro prezzo. La competizione segnò l’inizio del
marketing per come lo conosciamo oggi e delle iniziative per attirare il
cliente come i codici sconto e le offerte. Il primo coupon risale al 1887
quando un’azienda allora emergente, la Coca-Cola, offrì per la prima
volta una bevanda gratuita in cambio di un tagliando pubblicato su una
rivista.
L’antesignano del commercio elettronico è di sicuro la vendita per
corrispondenza: nonostante i primi cataloghi esistessero già dal XV
secolo, la moda esplose nel XIX secolo e, in particolare, dal dopoguerra
in poi.
In seguito, con l’arrivo della televisione e del telefono e l’inizio dell’era
del telemarketing, il commercio è entrato nelle case dei consumatori.
Dagli anni ‘90, che segnano l’esplosione dei centri commerciali, al
commercio elettronico del 2000 il passo è breve. Il web è ormai
considerato un luogo in cui cercare le migliori offerte e una varietà di
prodotti praticamente infinita e in cui è possibile acquistare prodotti e
servizi in mobilità con il proprio smartphone.
Dalla nascita della rete e dell’eCommerce a oggi abbiamo assistito a
un’evoluzione rapida che ha avuto come protagoniste le nuove
tecnologie, la diffusione dell’intelligenza artificiale, la blockchain e
l’Internet delle cose.

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STORIA E EVOLUZIONE DEL MARKETING

Le comunicazioni commerciali nel marketing 1.0 Il marketing


1.0. Inizio della comunicazione commerciale 4
Marketing 1.0 è il nome che si è dato a questo periodo dello sviluppo della tecnologia. Quando
vuoi capire il marketing devi analizzare la nascita e le date di cambiamento della comunicazioni
commerciale: cambiamenti negli usi e costumi. Il periodo in considerazione (dal 1500 fino al 1970) è
caratterizzato da importanti scoperte e invenzioni.

I primi medium 1450-1900


In questo periodo è in atto un cambiamento sociale, artistico, economico. La navigazione verso le
indie per il commercio di materie mette le basi a un nuovo concetto di economia. Il Portogallo, la
Spagna con l'Inghilterra e l'Olanda sono paesi che puntano il business nello scambio. Alla parola
marketing è sostituita la parola scambiare. Come per la fisica che in quel periodo inizia le sue
teorie che rivoluzionerà l'umanità (basta citare il solo Galileo), anche per la comunicazione inizia
un periodo di invenzioni:

• 1445 Johann Gutenberg inventa la stampa a caratteri mobili. Nasce la stampa moderna.
• 1730 a Londra la prima uscita di un magazine o rivista che nel 1741 si diffuse anche a Philadelphia.
• 1839 nacquero i primi manifesti
• 1867 i primi cartelloni

ALCUNE DATE IMPORTANTI


Altre date importanti

• 1880 il simbolo TM compare negli Stati Uniti come marchio registrato. Puoi cliccare qui
per sapere sui simboli dei marchi
• 1905 L'università della Pennsylvania offre un corso di marketing del prodotto • 1908 Apre
la Hanvard Business School
I nuovi medium dal 1922 al 1949
Dalla prima guerra mondiale la tecnologia al servizio delle imprese fa un passo in avanti. Dal 1920 al
1949, emergono tre fondamentali strumenti:

• 1922 la radio inizia a trasmettere le prime pubblicità

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• 1933 già metà della popolazione americana ha una radio nelle proprie case. 5
• 1941 la TV inizia a trasmettere le prime comunicazioni commerciali (bulova orologi).
• 1946 il telefono ha una penetrazione del 50%

La maturazione dei medium dal 1950 al 1972


Periodo della maturazione. Siamo usciti dalla seconda guerra mondiale: tutti vogliono un sogno.
Le persone hanno il desiderio di comunicare, avere un telefono, una lavatrice, un'auto. La
domanda dal mercato è abbastanza carica, molto chiara e uniforme. Le imprese iniziano a
crescere e a competere per lo sviluppo commerciale. Il ruolo del cliente è fondamentale per il
successo dell'impresa. In questo periodo storico più mezzi di comunicazione per un'impresa
significa avere più possibilità per le imprese vendere il prodotto. Prende forma la comunicazione
integrata

• 1970 il telemarketing inizia la sua era


• 1972 vendita a distanza attraverso riviste con consegna a domicilio.

Le produzioni di massa
Per l'impresa la tecnologia più importante sono i macchinari. Esplosione di invenzioni, nuove
macchine per manufatti, i primi treni, navi, scoperte..Sicuramente per gli amanti della tecnologia
era un periodo fantastico! Tutto era nuovo!
Ma qual'era l'essenza dell'azienda in questo periodo? Traduciamo in termini moderni: qual'era
la strategia di base di quel tempo? Lo scopo del marketing era quello di vendere i prodotti usciti
dalle fabbriche a chiunque fosse interessato ad acquistarli. I prodotti erano piuttosto essenziali
e inteso a servire un mercato di massa.
Esempi emblematici di quel periodo sono la creazione di alcuni prodotti che passeranno alla storia.
Una tra queste è sicuramente la Ford modello T. Esempio di prodotto di catena di montaggio e di
visibilità del prodotto di massa. Il prodotto deve essere accessibile a tutti con un prezzo giusto. La
Renault nei suoi impianti introduce concetti i tempi e metodi, saturazione degli impianti.
IL MARKETING 1.0 ERA SOLO OPERATIVO E NON STRATEGICO
Il marketing 1.0 è puramente operativo, tattico e non strategico. Infatti inizialmente è considerato
come una "disciplina" a supporto della produzione, alle risorse umane ecc. Lo scopo essenziale
era quello di rendere esplicito il bisogno della popolazione per generare la domanda per andare a
comprare il bene (stimolo/risposta).
La soddisfazione del cliente e fidelizzazione non sono requisiti importanti.

Un grande balzo in avanti lo abbiamo alla fine della seconda guerra mondiale. Inizia a prendere forma
la teoria delle 4P che ancora oggi è uno dei fulcri del piano di marketing. Non così teorizzata come
oggi, la teoria delle 4P in quel periodo era molto ristretta e molto pratica. Si definiva come produrre,
creare il prodotto, definire il 6 suo prezzo, realizzare una forte campagna pubblicitaria, organizzare e

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decidere i punti vendita. La campagna promozionale era prevalentemente verticale (inizio della TV,
della

radio). Al marketing era assegnato il ruolo di organizzare. Si inizia a parlare del marketing
convenzionale.

Marketing 1.0 per il cliente


Adesso però scriviamo qualcosa sul cliente. Ricordo sempre, infatti, che quando parliamo di
marketing non possiamo mai togliere i due attori principali, appunto l'impresa che vende e il
cliente che compra.

Dopo le guerre mondiali, la popolazione ha grande voglia di cambiamento e novità. Soddisfatti i


bisogni primari, le persone vogliono viaggiare (auto), vogliono essere visionari (la TV), vogliono la
comodità (elettrodomestici). Ci troviamo ancora in un terreno completamente fertile dove la
massa era abbastanza uniforme. Il concetto della segmentazione del mercato non era prioritario.

Comportamento d'acquisto del cliente


Comportamento d'acquisto del cliente:
valore, fedeltà e lealtà.
Il comportamento d'acquisto del cliente è la componente principale del business moderno. Le
imprese spendono soldi per studiare come sceglie il tuo cervello.

Come acquisire nuovi consumatori? Come mantenere il cliente fidelizzato? Scopri come è
aumentato il valore del cliente nel tempo.

Oggi puoi approfondire il comportamento del consumatore. Da questa lettura imparerai:


• I fattori che influenzano il processo d'acquisto del consumatore
• Le principale fasi del processo d'acquisto del cliente
• La soddisfazione del cliente
• La neuroscienza nei valori, fedeltà e lealtà del cliente

Il comportamento del cliente nell'acquisto nei secoli.

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Nella fine del '700 l'economia era basata sull'auto bisogno della persona. Il processo 7 di crescita
della società portò alla rivoluzione industriale che introdusse nuove materie di studio. Il profitto spinge
le imprese a investire nella tecnologia per produrre e vendere sempre di più.
Intorno alla metà del XX secolo la psicologia si domanda cosa influenza il comportamento di
acquisto del cliente per aumentare il legame di vendita.

Oggi il marketing studia la neuroscienza per capire la fisiologia delle emozioni e come sceglie il tuo
cervello emotivo.

MARKETING E NEUROSCIENZE

Fattori che influenzano il comportamento del consumatore.


Kotler scrive che il comportamento d'acquisto del consumatore è influenzato da fattori culturali,
sociali, personali e situazionali che vanno analizzati e spiegati alla luce di processi psicologici. Il
primo punto di partenza del marketing (oggi molto limitante) è il modello stimolo/risposta. Gli
stimoli influenzano il sistema cognitivo del consumatore che danno origine a processi d'acquisto.
Nel nostro vocabolario entra un nuovo termine: il modello stimolo risposta marketing.

I fattori che influenzano il comportamento del consumatore sono quattro processi psicologici :

• Motivazione. La piramide dei bisogni di Maslow spiega come la persona abbia dei bisogni e
quindi una motivazione in base ad una scala gerarchica. Dai bisogni primari e di sicurezza, a
quelli sociali...
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• Percezione: selezione e codifica dei messaggi che arrivano dall'esterno che vanno incanalati
poi ai bisogni.

• Apprendimento: conoscere come la persona si comporta dietro a determinati stimoli

• Memoria: come entrare e rimanere nella mente del cliente positivamente

Per meglio comprendere il Marketing Emozionale è necessario conoscere il funzionamento del


nostro cervello:

Fisiologia delle emozioni. Come sceglie il nostro cervello: il


circuito delle emozioni.

La scelta del consumatore quando acquista un prodotto è un momento emotivo.


Come sceglie il nostro cervello è vantaggio competitivo per 9

• la negoziazione win win

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• il comportamento d’acquisto del cliente.

Spesso il sentimento prevale sulla ragione. Il circuito delle emozioni produce paura, felicità,
amore, tristezza senza controllo. Come gestire queste emozioni? C'è una guerra tra cervello
emotivo e cognitivo. Cosa succede nella tua testa quando devi fare una scelta? La sensazione è di
essere avversario di te stesso, combattuto tra emozione e logica. E' un confronto senza fine,
alcune volte devastante

Emozioni e cervello.
Sapere le basi biologiche delle emozioni è utile per sapere come sceglie il nostro cervello. Non è
semplice controllare te stesso. Ma un piccolo passo lo puoi fare. La biochimica delle emozioni ti
aiuta a capire come lavora il cervello quando decide. Prima è importante sapere come lavora il
cervello emotivo nella tua mente per
superare il conflitto tra sentimento e
ragione.
L'emotività irrompe come un trigger
scrive Daniel Goleman. E' un grilletto
che spara senza avviso e può agire
indipendentemente dalla mente
razionale (chiamata anche
neocorteccia).
Il cervello emotivo lavora più veloce
di quello cognitivo. La mente
emozionale passa all'azione senza un sè. Quando hai questo sentire, ti muovi con forte sicurezza.
Tutti gli organi sono sincronizzati e capitanati da un unico sentire: l'emozione del momento.
Emozioni e cervello emotivo Le emozioni prendono decisioni senza avvisare il cervello. Le ricerche
dimostrano che nei primi millisecondi dello stimolo capisci inconsciamente la scelta da fare. Ancora non
lo sai, ma hai già preso una decisione. Forse subito, magari tra qualche anno il tuo cervello razionale
sarà sicuro di una scelta che il tuo cervello emotivo ha già elaborato in un tempo passato. Alcune volte il
cervello non controlla le emozioni. Un eccesso di rabbia potrebbe compromettere per sempre una
relazione! Cosa accade nella mente quando il tuo cervello limbico sta premendo il trigger dell'emotività?
Antonio Damasio scrive dell'errore di Cartesio che separa nettamente l'emozione dall'intelletto. Lo
psicologo dimostra che non esiste una ragione pura e che le emozioni non sono degli intrusi entro le
mura della ragione. Le due parti si intrecciano per il meglio e per il peggio. Vedrai come emozione,
sentimento e regolazione biologica hanno tutti un ruolo nelle scelte.

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Per Goleman le emozioni hanno un ruolo importante ai fini della razionalità. La facoltà
emozionale guida sempre le tue decisioni in collaborazione con la mente razionale, consentendo il
pensiero logico o rendendolo impossibile. Il cervello razionale ha un ruolo fondamentale nelle tue
emozioni tranne quei momenti dove le emozioni sequestrano la mente.

Cos'è l'emozione?
L'emozione è la variazione del tuo stato mentale in seguito a uno stimolo. La reazione che si
genera nella mente può essere più o meno brusca con azioni imminenti in cui non riesci ad avere
controllo nel tuo corpo a livello:

• Fisiologico: respirazione, battito cardiaco, sudorazione, pelle d’oca ecc..


• Comportamentale: fuga, grido, espressione facciale ecc..
• Cognitivo: pensieri positivi, negatività ecc..
Le emozioni non sono tutte uguali. Il pianto per una persona cara che muore. La lacrima per una
scena di un film. Il desiderio di baciare la persona amata. La collera per un torto subito.
Non tutte le emozioni sono uguali: i ricercatori hanno diviso le emozioni in primarie e secondarie.
EMOZIONE PRIMARIE E SECONDARIE.
Le emozioni innate nella nostra mente sono emozioni primarie. Elkam, Arnold, 11 Izard, Plutchik
ed altri dimostrano che un gruppo di emozioni hanno lo stesso funzionamento fisiologico dalla nascita.
Per ogni specie animale, la risposta neurobiologica a certi eventi generano le stesse espressioni facciali,
atteggiamento e comportamento. Le emozioni primarie si sviluppano nel cervello limbico (amigdala e
cingolato anteriore - Antonio Damasio).
Le emozioni generate dalla nostra mente sono chiamate emozioni secondarie. Le emozioni
secondarie sono soggettive. L'emotività secondaria varia in base alla personalità: sono
combinazione delle emozioni primarie. Il modello di Plutchik è per me il più rappresentativo. Nel
primo cerchio sono le emozioni primarie di forte intensità. Sui petali le emozioni perdono di
intensità. La combinazione tra i petali sono le emozioni secondarie.

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Emozioni di Plutchik

Le principali fasi del processo d'acquisto.


La storia del marketing continua e il marketing management è sempre più spinto a conoscere le
fasi del processo d'acquisto del cliente. Sempre Kotler introduce un modello a stadi:

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Creare valore, soddisfazione, fedeltà e lealtà del cliente
Dagli anni '60 in poi, la concorrenza è sempre più agguerrita. La legge del profitto induce il
marketing a sviluppare strategie per far passare un cliente soddisfatto a un cliente fedele e leale.
Dal marketing operativo si passa al marketing convenzionale strategico. Don Peppers così scrive:

il solo valore che la vostra impresa potrà mai creare deriva dai clienti da quelli che avete oggi e da
quelli che avrete nel futuro. Un'impresa ha successo se sa procurarsi, mantenere e incrementare i
propri clienti...

Negli '70 e '80 il valore percepito dal cliente, la soddisfazione del cliente e la qualità del prodotto
sono mission aziendali per spostare il cliente soddisfatto a cliente leale
VALORE PERCEPITO DAL CLIENTE
La domanda che in questo periodo ci poniamo è questa: in che modo i clienti fanno le loro scelte?
Kotler afferma che il cliente acquista il prodotto che porta loro maggiore informazione.
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Le imprese introducono il concetto di valore percepito dal cliente come rapporto tra tutti i benefici
(economici, funzionali, psicologici) e la somma dei costi (economici, temporali,energia, psicologici).
Compito dell'azienda creare un forte valore percepito.
Si inizia a parlare di come creare un brand.
La soddisfazione cliente
Il grado di soddisfazione è dato dalle sensazioni di piacere o di delusione prodotte dal confronto
tra la performance percepita di un prodotto e le attese.

Le imprese scoprono che un alto livello di soddisfazione crea un legame emotivo con il marchio o
con l'impresa che fa spostare l'asticella verso la fedeltà. La misurazione della soddisfazione del
cliente inizia ad essere un passaggio importante.

I sondaggi periodici nell'era analogica sono fondamentali strumenti di


feedback. Senza dubbio la soddisfazione del cliente nasce con il livello di servizio al cliente.
Questo si traduce anche in uno studio più accurato della gestione delle scorte di magazzino nelle
strategie delle 4P. LA QUALITÀ DI PRODOTTI

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Negli anno '80 la qualità totale prende piede: è l'insieme delle caratteristiche di un prodotto o
servizio che vanno a soddisfare i bisogni impliciti ed espliciti delle persone Sviluppare la
relazione con il cliente fidelizzato. Il CRM
Dagli anni '80, le imprese utilizzano le informazioni sui clienti per attuare politiche di marketing
mirate, fino alla personalizzazione, così da accrescere la percezione del valore nel tempo e
sviluppare relazioni leali di lungo periodo.
Il punto di contatto tra cliente e impresa è ora fonte di
strategia. Nasce Customer
Relationship Management. E' un insieme di processi
con i quali

• si raccolgono e si organizzano le
informazioni per misurare lo stato della
soddisfazione, fiducia, lealtà
• si progettano azioni migliorative per
rinforzare le relazioni
• studio, analisi e progettazione dei punti di
contatto impresa cliente
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Il management ha il compito importante di:

• attirare e mantenere i clienti


• ridurre il tasso di abbandono
• progettare le dinamiche del mantenimento dei clienti
• interazione con i clienti
• sviluppo programmi di fidelizzazione
• riconquistare i clienti perduti

Insieme al CRM si sviluppa un altro management che guarda l'esperienza del consumatore. E' il
marketing esperienziale e dei moduli strategici.

Le neuroscienze nella fiducia e lealtà del consumatore.

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La neuroscienza dimostra che la fiducia genera lealtà nel consumatore. Un cliente soddisfatto è
un cliente fedele perché il prodotto/servizio generano nel circuito delle emozioni
neurotrasmettitori e ormoni dell'attenzione.

Il Marketing 2.0 Dal marketing outbound al marketing


inbound
Marketing inbound e outbound: scopri le differenze e sviluppi.
Da un lato il marketing strategico ormai a regime con tutte le leve possibili di sviluppo. Dall'altra un
mondo nuovo sta nascendo: internet. Quando alla fine degli anni novanta si inventa il web 2.0, nel
mondo della comunicazione tra cliente e impresa qualcosa cambia. La tecnologia digitale ha
permesso al cliente di interagire e far sentire il proprio peso. Finisce il monologo dell'impresa e da
un marketing outbound si passa al marketing inbound. L'impresa cambia strategia per seguire i
bisogni del cliente e nasce il marketing non
convenzionale.

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Nuove tecnologie: nasce il marketing digitale


La tecnologia che irrompe negli anni sessanta/settanta è l'informatica. I primi computer iniziano a
farsi conoscere. Inizia l'era dell'informazione. Il cliente inizia ad essere informato sui prodotti,
qualità, costi, recensioni ecc. ; la concorrenza inizia a farsi sentire oramai in quasi tutti i settori. Il
cliente inizia ad avere preferenze diversificate. Le imprese hanno bisogno di nuove idee per
stimolare la motivazione del cliente.
Outbound marketing
Il marketing assume un taglio strategico. Ci troviamo nel momento (inizi anni '70) in cui la
centralità della strategia è sul prodotto. All'inizio degli anni novanta evolve la marca su come
creare un brand. Nel come fare marketing, entrano in campo la segmentazione del mercato, il

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branding e il posizionamento. Queste discipline formano il marketing convenzionale chiamato
anche outbound significato del monologo tra azienda verso consumatore.

Il marketing e la tecnologia 1970..1990


Periodo dell'era digitale. Nuove tecnologie cambiano il paesaggio del marketing:

• Cellulare. La Motorola produce il primo cellulare. Il boom del mobile si avrà nei primi anni 90. In
particolare nel 1992 entra la comunicazione SMS
• Computer. Nel 1981 IBM introduce il primo Personal Computer. Tre anni dopo, nel 1984 la Apple
lancia il Macintoch con una campagna pubblicitaria nel super bowl.

• Stampa: La tecnologia dei pc aiuta le campagne pubblicitarie sia nella produzione che
nell'immagine

Il marketing e la tecnologia 1990..2000


Periodo di forte cambiamento caratterizzato da una forte speculazione che in seguito
frenerà e cambierà lo stesso sviluppo: 16

• 1995-1997 si diffondono i motori di ricerca google, yahoo, altavista ecc.


• 1998 i blog entrano in azione, da diario fotografico, promozione di prodotti, dibattiti..

Inbound marketing. Nasce il marketing 2.0


Come per il web 2.0 nasce l'interazione tra la rete e utente, anche per il marketing i mezzi digitale
mettono in dialogo impresa e consumatore. L'evoluzione del comportamento d'acquisto del
cliente è molto frammentata e frenetica. Il marketing strategico e operativo si aggiornano verso
una cultura digitale. L'azienda deve viaggiare verso contenuti veritieri ed autentici per essere
scelta e premiata nella rete con recensioni: nasce la strategia dei contenuti. Inbound: significato
del doppio senso di comunicazione tra cliente e impresa.

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Inbound
outbound
differenza

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