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0. Prefazione
La PUBBLICITA’ nasce con l'avvento dei MASS-MEDIA, cioè con la COMUNICAZIONE di MASSA, che muove
i suoi primi passi all'inizio del 800. In principio il suo compito ricalca quello della NOTIZIA, dell'informazione. Una
seconda fase registra il passaggio dall'informazione alla PERSUASIONE.
Le persone dotate della maggior influenza nel campo commerciale, sono i CREATIVI o l’UFFICIO CREATIVO,
quest’ultimo è costituito da un TEAM di CREATIVI, che comprendono un COPYWRITER e un ART
DIRECTOR, che lavorano insieme per tradurre il MESSAGGIO del CLIENTE in un prodotto che ATTIRI
l’ATTENZIONE, e avranno come capo un DIRETTORE CREATIVO.
Vi è un’altra figura fondamentale che è il PLANNER, rappresenta il CONSUMATORE nel processo creativo. E’
abile ad osservare il COMPORTAMENTO dei consumatori e ad analizzare l’ATTITUDINE verso uno specifico
prodotto.
Quando un’agenzia si propone per un progetto, avremo un processo che verrà definito PITCH; per aiutare l’agenzia a
prepararsi al pitch, o ad una realizzazione di una campagna, il cliente fornirà un BRIEF. Successivamente sarà
compito dei MEDIA PLANNER collocare il messaggio pubblicitario, mentre i MEDIA BUYER avranno il compito
di NEGOZIARE l’ACQUISTO di SPAZI PUBBLICITARI.
Servitori e Padroni
Notiamo come i CLIENTI hanno un immenso potere nei confronti delle AGENZIE, che, inoltre, tendono a sfidare la
TV nel disseminare la PUBBLICITA’, un esempio sono i BRAND che occupano qualsiasi SPAZIO della CITTA’,
facendo diventare tutto quello che ci circonda una PUBBLICITA’, che non sempre risulta efficace, e uno dei primi a
mostrarci questa DUALITA’ (efficace e non), sarà John WANAMAKER, proprietario dei MAGAZZINI
WANAMEKERS (Powers).
La Pubblicità
Secondo Jean-Marie DRU, il CEO di TBWA Worldwide, dice che dobbiamo AMARE la PUBBLICITA’ poiché
grazie ad essa abbiamo un INTERMEDIARIO tra il PRODOTTO e il POTENZIALE CLIENTE, riesce anche a
stimolare la COMPETIZIONE, crea DOMANDA e nuovi prodotti. Mentre per quanto riguarda OLIVER
ALTMANN, lavorare nella pubblicità è l’unico modo per fondere CREATIVITA’ e GUADAGNO.
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1.2 Il settore prende forma
L’ADVERTISING andrà di pari passo con la RIVOLUZIONE INDUSTRIALE e con l’avvento dei QUOTIDIANI
come MASS MEDIA, difatti la maggior parte delle storie riguardanti la pubblicità, prenderanno forma intorno alla
metà del 19°secolo, come prima pubblicità avremo quella su un quotidiano del 1849, che promuoveva un metodo
per misurare la grandezza della testa, così da determinare perfettamente la misura del cappello. In Gran Bretagna,
uno dei clienti più importanti al tempo era indubbiamente la A&F PEARS, produttrice del Sapone Pears.
Il successo dell'azienda fu assicurato dal pioniere della pubblicità Thomas J. BARRET, (in Gran Bretagna)
Barret, convinse l’artista Jhon MILLAIS ad inserire in un suo quadro, raffigurante un ragazzino che guardava delle
bolle di sapone, una saponetta Pears, intitolando l’opera come la saponetta, ed essa divenne una delle icone
dell’advertising.
Qualche anno dopo, avremo Torin DOUGLAS che nel 1984 affermerà nel suo libro “a complete guide to
advertising”, che le AZIENDE inizieranno a CONFEZIONARE i prodotti dando maggior importanza al NOME che
successivamente contrassegnerà la QUALITA’ del PRODOTTO, piuttosto che al prodotto stesso.
Contemporaneamente il settore della STAMPA stava migliorando, partendo con un RIBASSO della PRODUZIONE e
della VENDITA dei quotidiani, fino ad una vendita accessibile delle riviste legate ad un pubblico femminile; insieme
a questi ribassi, nel Regno Unito, L’EDUCATION ACT, nel 1870, offrì ISTRUZIONE ELEMENTARE a tutti, con
l’ABOLIZIONE della TASSA sui quotidiani, assicurando una crescita di vendite dei quotidiani.
Per quanto riguarda la SFERA FRANCESE, il MANIFESTO stava per entrare nell’ETA’ dell’ORO; avremo anche
il poster, nome che deriva dai PALI in LEGNO sul LATO della STRADA.
Intorno al 1870 la tipografia Chaix e Jules CHERET, approfittarono della LITOGRAFIA (stampa su pietra) che
darà vita a colori accesi per la realizzazione di MANIFESTI INNOVATIVI, PUBBLICITA’ VIVAVI che le
FANCIULLE raffigurate in esse diventano note come “CHERETTES”.
Un altro personaggio significativo sarà Alphonse MUCHA: gli venne commissionato un manifesto per l’OPERA
TEATRALE GISMONDA, inoltre si legherà molto a quello che è lo stile dell’ART NOVEAU, il quale contribuì alla
sua FAMA.
Dall’altra parte dell’Atlantico vedremo al centro delle PUBBLICITA’, le PATENT MEDICINES, ovvero i preparati
farmaceutici, di conseguenza erano le merci PIU’ COMMECIALIZZATE.
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rimanessero IMPRESSE nella loro mente. In seguito a questi avvenimenti, litigherà con il reparto grafico, a tal punto
di lasciare il suo posto per fondare una propria agenzia insieme a Ralph HOLDEN, dove si occuperà di disegnare gli
annunci per i clienti piuttosto che scriverli. CALKINS&HOLDEN divennero effettivamente il primo HOT SHOP
CREATIVO del mondo pubblicitario.
Vestirsi di GRIGIO
Avere il fazzoletto nel taschino
Essere SICURO di sé
Doveva essere un ALCOLIZZATO (poiché si facevano le nottate per lavorare, di conseguenza si andava
avanti a caffè e alcol)
Quest’ultimo punto darà vita anche al fenomeno del “PRANZO CONTRO IL MARTINI”, dove ci si incontrava a
pranzo con i CLIENTI.
Uno dei più importanti personaggi di Madison Avenue sarà DAVID OGILVY, uno dei primi pubblicitari britannici a
sbarcare a New York. Lui gioca un ruolo importante nella creazione del suo MITO e dove era difficile identificare
dove finiva la verità e cominciava la leggenda. Nacque nel 1911 in Inghilterra e vinse una borsa di studio per la
CHRIST CHURCH a Oxford ma lo buttarono fuori perché era DISTRATTO nello svolgere qualsiasi lavoro. Lui,
rivelò di aver subito due importanti OPERAZIONI alla TESTA, cosa che contribuì alla sua MANCANZA di
CONCENTRAZIONE e ciò poteva essere considerato il suo FALLIMENTO ma in realtà lo aiutò a sviluppare la sua
PERSONALITA’ di IMPRENDITORE, STUDIOSO e SOGNATORE.
Iniziò a lavorare come venditore di forni AGA, in Inghilterra. Nel corso di tutta la sua carriera ripeteva che
l’advertising era una SOFISTICATA FORMA di VENDITA e la CHIUSURA di una VENDITA.
Il suo capo gli chiese di scrivere un manuale per gli altri dipendenti, proprio grazie a questo gli fu chiesto di unirsi alla
Mather&Crowther. Il suo stile pubblicitario è una sintesi di quello che abbiamo avuto finora:
- SCIENZA di Hopkins
- SOFISTICATEZZA di Thompson
- CREATIVITA’ di Young&Rubicam
Per continuare la sua formazione trovò lavoro presso la GEORGE GALLUP viaggiando attraverso l’America e
imparando le speranze, i sogni e le abitudini della sua patria adottiva. Successivamente si ritirò in campagna ottenendo
SCARSI risultati e si rese conto che si sarebbe dovuto rituffare nel mondo del BUSINESS.
Si accorse che difficilmente avrebbe trovato lavoro in un’agenzia pubblicitaria e, convinto che NON avrebbe mai
trovato impiego, David decise di aprirne una SUA. Il suo capitale di partenza era 6000$ e a quel punto:
- suo fratello Francis era il capo della Mather&Crowther e accetta di prestare SOLDI e NOME
- Davide convinse un’agenzia inglese S.H. BENSON a investire su di lui
- Convinse anche la filiale americana della WEDGWOOD CHINA
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I finanziatori di David ritennero che l’agenzia avesse bisogno di un FRONT-MAN americano. Fu così che
ANDERSON HEWITT diventa presidente della nuova agenzia.
HEWITT,OGILVY, BENSON&MATHER nacque nel 1948. La partnership durò per 4 anni, fino a quando si capì
che David voleva camminare con le sue gambe e quindi Hewitt abbandonò
Il successo di Ogilvy, sarà dovuto anche al suo ACCENTO INGLESE, il quale dava una personalità differente ai suoi
lavori. Le due campagne più importanti che lo resero famoso si basavano sulla creazione di un brand tramite la sua
personalità e saranno:
- CAMICIE HATHAWAY: è una linea di camicie di fascia media, ma realizzerà degli annunci SOFISTICATI
grazie anche all’aiuto del protagonista George Wrangell, un uomo baffuto con indosso una benda sull’occhio,
elemento fondamentale per rendere l’azienda riconoscibile anche eliminando il nome dagli annunci. La campagna
aveva avuto successo grazie a quello che lui chiamava “APPEAL DELLA STORIA “, la provocante benda
sull’occhio era INSOLITA e catturava l’attenzione dei lettori. Inoltre, veniva proposta solo sulle riviste New Yorker.
La campagna divenne familiare ai lettori che David poteva pubblicare annunci SENZA TESTO e senza il NOME del
PRODOTTO, bastava la FOTOGRAFIA di un uomo e la sua BENDA.
-SCHWEPPES: come protagonista assumerà il suo advertising manager, anche lui un uomo con la barba folta, la
quale ricordava l’immagine di un marinaio.
L’IMMAGINE NON era l’unica chiave per arrivare a una pubblicità di SUCCESSO, David era anche un copywriter
di primordine e lavorava spesso fino al mattino per raffinare all’estremo i suoi annunci, non usava mai parole
COMPLESSE quando erano sufficienti quelli semplici.
Quando vinse l’account della ROLLS ROYCE, Ogilvy produsse 26 testi diversi per il suo annuncio. Il cliente scelse
“a 60 miglia orarie, il rumore più forte di questa nuova Rolls Royce proviene dall’orologio elettrico. Annuncio
SIMILE a quello fatto dalla BBDO per le auto Pierce Arrow di successo, ma lui disse che fu una COINCIDENZA
perché aveva solo 3 settimane per fare ricerca su quel cliente.
Quando si aggiudicava un account, credeva che la strada vincente consistesse nell’IMPARARE tutto ciò che poteva
riguardo l’azienda, ritenendo, come Hopkins, che fosse il modo migliore per aumentare le vendite. Lui sapeva
MOTIVARE il suo staff.
Sebbene sia associato alla RIVOLUZIONE CREATIVA, David era sospettoso riguardo il concetto di CREATIVITA’.
Per lui un pubblicitario doveva vendere. Lui affermava di avere una MENTE ORIGINALE ma non eccessivamente,
pensava come pensava il cliente.
Non gli piacevano le pubblicità che vendevano il CREATIVO più del prodotto
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CREATIVI: questi credevano che l’ARTE ispirasse i consumatori all’ACQUISTO, (Bernbach)
PRAGMATICI: questi invece vendevano basandosi sui FATTI (Reeves)
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Krone deicse di collocare un piccolo Maggiolino nell’angolo in ALTO a SINISTRA di una pagina BIANCA con
angolazione OBLIQUA. La seconda proposta invece presentava un maggiolino con scritto “Lemon”.
5. La scuola di Chicago
LEO BURNETT è il FONDATORE della SCUOLA di CHICAGO, nasce in Michigan da una famiglia NOBILE. Suo
padre possedeva un negozio di cibi essiccati, e realizzava gli annunci del negozio poggiandosi sul tavolo, usando
grandi MATITE NERE, pezzi di CARTA da IMBALLAGGIO e una STECCA. La matita nera nella mente di
Burnett rimarrà un elemento fondamentale tant’è che farà parte della sua BRAND IDENTITY. Leo finì col curare
alcuni degli annunci del NEGOZIO del PADRE, e trovò impiego come addetto alla stampante per il quotidiano locale.
Inizialmente iniziò a fare carriera nella CADILLAC MOTOR CAR COMPANY, fino a divenire ADVERTISING
MANAGER. Intorno al 1919 si spostò ad INDIANAPOLIS per lavorare con la casa automobilistica “La Fayette
Motors”, che fallì nel 1924. Burnett rimase ad Indianapolis, trovando il PRIMO IMPIEGO in AGENZIA presso la
Homer McKee.
Burnett si era tenuto in contatto con ART KUDNER, un copywriter che aveva lavorato per LaFayette.
Successivamente iniziò a lavorare come CAPOREDATTORE alla Erwin Wasev&Company che però perse come
clienti il produttore di radio Philco, la General Foods e le sigarette Camel.
Nel 1935, con il crollo di Wall Street, fu costretto a trasferirsi a Chicago dove avviò la sua AGENZIA. L’agenzia
iniziò la sua attività con un cesto di MELE ROSSE al banco della RECEPTION, era un modo per dire ai visitatori
“siamo contenti che tu sia venuto, prendi una mela mentre aspetti”, oggi si trova sul banco della reception di OGNI
agenzia Leo Burnett. L’agenzia ebbe i più importanti clienti come Ferrovie Santa Fe, P&G e la Kellogg’s.
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5.1 Cornflakes e cowboy
Durante questi anni la P&G era la più GRANDE UTILIZZATRICE di PUBBLICITA’ negli Stati Uniti, la quale
contattò la Leo Burnett per ESAMINARE quali fossero le possibili STRATEGIE per DIFENDERSI dalle potenziali
CRITICHE. Burnett raccomandò una serie di ANNUNCI a TUTTA PAGINA, da pubblicare sulle RIVISTE più
influenti, che spiegassero come l’ampia gamma di prodotti innovativi e convenienti della P&G offrisse BENEFICI ai
consumatori.
La P&G e Burnett erano OPPOSTI. La P&G non allocava budget senza effettuare una RICERCA, mentre Leo aveva
fondato la sua agenzia sul principio della CREATIVITA’ LIBERA da VINCOLI. Burnett tuttavia, con l’aiuto della
P&G riuscì a maturare e a FOCALIZZARSI maggiormente sulla fase di ricerca.
Per quanto riguarda la Kellogg’s venne fondata da KELLOGG che si affidò a BURNETT per la promozione di una
nuova COLAZIONE salutare che potesse sostituire le uova e pancetta. La proposta di Burnett fu quella di
modificare anche il PACKAGING, facendolo divenire lo STRUMENTO PUBBLICITARIO, grazie alla messa in
primo piano delle LETTERE ROSSE in maiuscolo. L’agenzia RIDUCE l’uso di lettere e riempie lo spazio ricavato di
DISEGNI COLORATI. L’agenzia diede vita anche ad uno dei personaggi più importanti per la Kellogg’s company,
TONY LA TIGRE.
L’invenzione di maggior successo fu MALBORO. L’azienda voleva cambiare l’immagine delle sigarette Malboro,
che erano considerate un brand per sole DONNE. L’azienda voleva puntare su un NUOVO PACCHETTO
SEMIRIGIDO, che presentava un COPERCHIO RICHIUDIBILE a prova di schiacciamento. Leo riuscì sia a
cambiare il packaging, sia a riposizionare il marchio.
Nuova immagine per il brand: Burnett decise di ridurre le LETTERE sul pacchetto lasciando una semplice M,
cambiò il colore del pacchetto portandolo dalle strisce rosse e bianche ad un ROSSO PURO.Riuscì a trasformare le
Marlboro nelle sigarette più vendute al mondo.
6. La sfera inglese
Molte agenzie STATUNITENSI avevano aperto i loro uffici a Londra; il loro approccio all’advertising fu contaminato
dalla sperimentazione che stava caratterizzando la musica, la moda, la fotografia e il graphic design. Alcuni esempi di
agenzie che approdano sulle spiagge britanniche sono: McCann Erickson, Ted Bates, la BBDO, la Grey e la Leo
Burnett, la Ogilvy&Mather.
Una delle agenzie più importanti in Gran Bretagna, sarà la COLLETT DICKENSON PEARCE, la quale emerse
intorno agli anni 60.
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Pearce comprese che la corretta scelta del MEZZO e la QUALITA’, dell’AUDIENCE erano aspetti critici per il
successo di una campagna.
Facendo eco a WALTER THOMPSON PEARCE considerò che le riviste PATINATE fossero veicoli ideali per i
pubblicitari, dal momento che spesso facevano capolino sui tavoli dei bar, o nelle sale d’attesa dei dentisti, in attesa di
essere sfogliate da lettori casuali.
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Maurice era stato ostracizzato nel corso di un consiglio di amministrazione. Saatchi aveva ancora degli amici fidati,
tra cui Jeremy SINCLAIR.
Iniziarono velocemente a pianificare il ritorno di Saatchi in qualità di partner di una nuova agenzia. Charles decise di
supportare il nuovo business, la M&C Saatchi.
Oggi esistono la Saatchi & Saatchi e la M&C Saatchi. M&C Saatchi si definisce un’agenzia più giovane e più
dinamica. Nel 2002 British Airways è volato verso un BARTLE BOGLE HEGARTY.
8. La sfera francese
Maurice LEVY è il PRESIDENTE di pubblici GROUPE.
Advertising inglese-francese-americano
Inglesi: fanno un advertising che parte dalla testa e che arriva al cuore;
Francesi: fanno un advertising che parte dal cuore e arriva alla testa;
Americani: fanno un advertising che parte dalla testa e arriva ai portafogli;
Consolidamento societario
REINHARD, aveva appena aiutato a coordinare la fusione tra la DDB (Doyle, Dane, Bernbach) e la BBDO (Batten,
Barton, Durstine, Osborn), facendo nascere la Omnicom, alla quale successivamente si unirà anche l’agenzia
Harper. Inizialmente Reinhard voleva essere un art director, inizierà a lavorare presso la Needham Louis&Brorby,
che divenne successivamente la Needham Harper Worldwide, e vide come capo Reinhard. Quest’ultimo qualche
anno dopo iniziò ad avere delle trattative con il capo della BBDO e ad avere delle riunioni segrete con il figlio di
Bernbach, queste trattative vennero messe alla luce di tutti, a tal punto che la stampa definì l’accordo “il BIG BANG”.
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9. Icone europee
9.1 Il mondo grafico di Armando Testa
Negli anni 40 avremo personaggi europei di grande spicco, come ARMANDO TESTA, il quale nascerà nel 1917 a
Torino. A 14 anni fece d’apprendista per un tipografo, il quale fece risvegliare i suoi impulsi artistici. Prese parte alla
scuola di arti grafiche, dove incontrò ENZO D’ERRICO, un insegnante della scuola ma anche un’artista importante
di quel periodo, proprio grazie a lui, testa riuscirà a vincere CORCORSI per la grafica di intestazioni e volantini. Uno
dei cartelloni più importanti sarà:
ICI: un cartellone realizzato per un’azienda milanese che produceva INCHIOSTRI COLORATI per il settore della
stampa. Il design del cartellone propone un design semplice che ricorda le lettere “ici”, in forma di origami su sfondo
nero.
Nel 1946 a Torino, fonderà l’agenzia più importante d’Italia per poi essere espansa dal figlio 40 anni dopo, a Milano.
Tratterà marchi come Pirelli, Lavazza, San Pellegrino e tanti altri; creerà personaggi come Caballero e Carmencita,
due personaggi fondamentali per il caffè Paulista. Fondamentale caratteristica di Armando Testa, è anche il suo stile,
geometrico e minimale, quello che lo distinguerà sarà anche la purezza dei colori prevalentemente PRIMARI.
Tendeva a far sentire lo spettatore a disagio così da non cadere nella banalità e nella monotonia. Inoltre, le 56 darà vita
a delle sperimentazioni di Stop motion proprio con Caballero e Carmencita.
Il successo di Testa arriverà con CAROSELLO, un intervallo pubblicitario serale di 10 minuti, ebbe inizio nel 57 e
fine nel 76. Questo format obbligò l’agenzia a creare delle pubblicità che assomigliassero più a dei contenuti televisivi
con scopo EDUCATIVO, fu anche un modo per far avvicinare attori e registi al mondo dell’advertising. Gli venne
commissionato il design del marchio ufficiale per le OLIMPIADI di ROMA.
Il figlio di Armando, MARCO TESTA entrerà nell’agenzia intorno agli anni 80 controvoglia poiché puntava
all’INDIPENDENZA, difatti avviò una propria agenzia chiamandola “L’ALTRA”.
Dopo essersi riappacificato con il padre, tornerà in agenzia modificando gli annunci, fece abbandonare i toni legati a
Carosello divenendo più RAPIDI e SPIRITOSI, con un’impostazione AMERICANA. Secondo il direttore creativo
della “Armando Testa”, non bisognava copiare il lavoro statunitense, bensì si doveva ridefinire l’advertising italiano,
che aveva un umorismo innocente e mediterraneo.
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Il suo intento NON era quello di creare una pubblicità, ma di far INDIGNARE e riflettere lo SPETTATORE e la
società, dando fuoco al dibattito; Benetton concepiva il suo lavoro come una forma d’arte ma non supportava
attivamente le cause che proponeva toscani.
All’estero
Questa influenza di Toscani fuoriuscirà toccando soprattutto gli inglesi, che diedero vita alla “shockvertising”, a
coniare questo termine sarà Trevor Beattie noto per la realizzazione dell’annuncio:
- Wonderbra: un cartellone che metteva in luce il decoltè di Eva Herzigovina,
accompagnato da una parte testuale “hello boys”.
- Fcuk: noto anche per la campagna realizzata per French Connection Uk, prendendo in considerazione solo le prime
lettere realizzerà “Fcuk Fashion”
- Opium: il fashion designer Tom Ford lo commissionò per presentare l’immagine di Sophie Dahl completamente
nuda, ma vestita solo da una goccia di profumo Opium di YSL.
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11.3 Interpublic: l’integrazione orizzontale
Abbiamo precedentemente citato Harper, il boss della McCann Erickson e il creatore dell’USP insieme a Reeves.
Fu il primo a costruire le fondamenta del network di agenzie di marketing e comunicazione. Prima di imbattersi nella
creazione di grandi agenzie, ne creò una piccola la Marshall&Pratt, mentre nel 1960 fondò il gruppo “Holding
Interpublic”, che si divideva in 4:
1. McCann Erickson che gestiva gli account DOMESTICI
2. McCann Marshall che lavorava con account CONFLITTUALI
3. McCann Erickson corp international
4. Communication Affiliates comprende delle agenzie che si occupano di below the line
Egli sosteneva di aver preso la struttura verticale del settore e di averla girata in orizzontale, facendo divenire
l’Interpublic l’azienda più GRANDE al mondo.
Harper però non fu in grado di gestire questo gruppo di agenzie e fu mandato via a metà degli anni '60.
Interpublic è diventato il TERZO network di marketing e comunicazione più grande al mondo.
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12. Sfera giapponese
12.1 Una breve storia della Dentsu
Nell’advertising giapponese, vediamo come inizialmente i VOLANTINI venivano affissi sui PILASTRI dei templi
buddisti, e i giornali dovevano ancora NASCERE , inoltre a causa della politica di isolamento, le notizie dal mondo
esterno giungevano sottoforma di giornali olandesi, e la compagnia delle INDIE ORIENTALI era l’unica
organizzazione oltreoceano a cui era permesso di commerciare nel paese.
Nel 1901 un giornalista chiamato Hoshiro MITSUGANGA gettò le fondamenta della DENTSU, creando l'agenzia di
notizie Telegraph Service Co. Molti giornali pagarono le sue storie in spazi pubblicitari, che poi lui vendeva attraverso
un'azienda sussidiaria, la Japan Advertising. Nel 1907 le due unità vennero fuse sotto il nome di Nippon Denpo-
Tsushin Sha, poi abbreviato in DENTSU. L'azienda ottenne il diritto in esclusiva di offrire il servizio United Press in
Giappone, e approfittò del monopolio per negoziare tariffe ancora più BASSE per gli spazi pubblicitari.
L'arrivo di Hideo Yoshida, il padre dell’ADVERTISING MODERNO GIAPPONESE, che divenne noto come "il
grande demone", nel ruolo di quarto presidente della Dentsu, nel 1947, fu un punto di svolta.
Coincise con il nascere della classe media giapponese e con l'emergere del consumo di massa, ampiamente supportato
dalla pubblicità. Intuendo il futuro, Yoshida divenne il più grande sostenitore giapponese delle trasmissioni
commerciali. Il primo spot in assoluto in Giappone fu l'ora esatta offerta dagli orologi Seiko: la relazione dell'agenzia
con i media fece si che presto fosse in grado di agguantare una quota enorme dello spazio pubblicitario televisivo.
La Dentsu aveva investito pesantemente anche nella stampa e aveva siglato accordi per l'acquisto di spazi sui giornali
in grandi blocchi: nel 1960 era praticamente padrona dei media in Giappone.
Negli anni '80, tuttavia, la Dentsu ha riconosciuto di essere in una posizione potenzialmente vulnerabile e ha cercato di
rompere il suo ISOLAZIONISMO.
Nel 1981 stabili una joint-venture con la Young&Rubicam, chiamata DYR: ciò ha permesso all'agenzia statunitense
di entrare nel mercato giapponese, garantendo contemporaneamente accesso per la Dentsu all'Europa e agli Usa.
Il collasso della bolla economica giapponese nel 1991 e il conseguente CALO nei CONSUMI provocarono un
cambiamento nel modo di fare business delle agenzie giapponesi, che erano essenzialmente dei BROKER che
lavoravano nel settore media.
Tuttavia i consumatori giapponesi, privi di liquidità, avevano adesso bisogno di essere PERSUASI più di prima a
spendere: per convincerli, i pubblicitari dovevano creare dei BRAND ATTRAENTI, il che significava più attenzione
alla creatività. In più, l'arrivo della Tv via satellite e di Internet ha minacciato il dominio del mercato dei media da
parte della Dentsu e ha offerto nuove alternative per fare pubblicità. Rinforzando i propri servizi ai clienti, la Dentsu
ha stabilito partnership per accelerare il suo avvicinamento ai mercati d'oltreoceano.
La Dentsu è oggi la singola agenzia più grande al mondo, e controlla un terzo di tutti gli spazi media tradizionali in
Giappone.
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12.3 Okamura e Shiseido
Avremo anche una direttrice creativa donna all’interno dell’agenzia, Masako OKAMURA, un’appassionata di calcio
e copywriter, la quale sapeva che alcuni aspetti dell’advertising giapponese potevano sembrare delle BARRIERE alla
CREATIVITA’, come ad esempio l’affidarsi alle CELEBRITA’. Per esempio, uno spot del 2005 chiamato "Husky
Girl", che promuoveva lo Ajinomoto Stadium, mostrava una serie di ragazze con le voci da camionisti fumatori
accaniti. L'ultima scena rivelava che si erano rovinate le corde vocali urlando e incitando durante le partite di calcio
allo stadio. Gli spot sono molto apprezzati: la SOCIETA0 sta CAMBIANDO, e con essa le reazioni dei consumatori.
Anche l'utilizzo dei media in Giappone sta cambiando, quasi tutti hanno accesso a INTERNET e a un cellulare
interattivo
Gli account che si legano a Okamura sono Shiseido e Toyota.
13. Le alternative
Ad Amsterdam e dintorni si è radunato un gruppo di agenzie ULTRAMODERNE, che propongono un pensiero
divergente rispetto alle grandi macchine da idee. Sono conosciute per la loro precoce adozione di Internet e perchè
alcune sono riuscite ad abbandonare i cognomi e a pensare a un brand per sé stesse. Una delle peculiarità è inoltre la
specializzazione nei brand di SCARPE sportive: 180 gestisce la Adidas, la Wieden&Kennedy la Nike, e la
StrawberryFrog la Onitsuka Tiger.
13.1 AmaterBrand
La Wieden&Kennedy è stata fondata nel 1982 da Dan WIEDEN e David KENNEDY. I due avevano
precedentemente incontrato Phil Knight, proprietario di un brand di SCARPE SPORTIVE chiamato Nike, che
divenne il loro primo cliente quando decisero di mettersi in proprio.
Per la Nike, l'agenzia creò lo slogan "Just do it".
Il brand voleva essere continuamente SORPRESO, per questo il carattere degli annunci spaziava dal DRAMMATICO
al VISIVO, per arrivare all'umano.
Uno spot per le scarpe Nike's Air Revolution mostrava immagini di atleti nel fango sulle note della canzone dei Beatles
"Revolution": i Beatles intrapresero azioni LEGALI CONTRO l'uso non autorizzato della canzone, il che procurò
un'ulteriore copertura da parte della stampa.
Un altro spot invece mostrava un corridore ottantenne che diceva: "Corro 17 miglia ogni mattina. La gente mi chiede
come faccio a non battere i denti dal freddo: li lascio nell'armadio, rispondo"
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Alex Melvin, pubblicitario scozzese appassionato di calcio, si uni alla W&K nel 1993 come suo primo direttore del
planning a livello europeo. Tuttavia, iniziò presto a chiedersi come sarebbe stata un'agenzia puramente
INTERNAZIONALE, dal momento che i brand globali richiedevano un advertising PRIVO di BAGAGLIO
CULTURALE.
Dal momento che false voci di corridoio vollero Melvin e una coppia di colleghi intenti a preparare un pitch per
l'Adidas, furono licenziati dalla W&K: fu allora che decisero di tentare davvero di creare questo pitch.
Il PITCH che crearono comportava un approccio che legava la Adidas al mondo delle performance sportive, per
evitare che diventasse soggetta agli alti e bassi della moda: fu cosi che nacque lo slogan "Forever sport", e l'agenzia
180.
Nel 1999, in occasione delle Olimpiadi, l'agenzia assunse il comico Lee Evans per una serie di brevi filmati: le gag
mostravano Evans che incontrava vari atleti, facendo il pagliaccio. Gli atleti erano tutti SPONSORIZZATI
dall’Adidas e i filmati lo mostravano in modo LEGGERO ma EFFICACE.
Erano stati creati per essere trasmessi su internet, ma le emittenti tv chiesero di poterli trasmettere.
Un'altra agenzia di Amsterdam è la STRAWBERRYFOG che si adatta perfettamente al contesto di fine anni '90, in
cui la diffusione di internet CRESCEVA e i telefonini iniziavano a essere ovunque.
GOODSON, uno dei fondatori, si imbattè nel nome StrawberryFrog cercando l'OPPOSTO di "dinosauro", che era
come aveva iniziato a considerare le tradizionali agenzie di Madison Avenue. All'inizio, l'agenzia veniva considerata
INTRIGANTE ma eccentrica, una sorta di diversivo comico: fu solo quando si aggiudicò l'account milionario Credit
Suisse che iniziò ad essere presa sul serio.
Oggi l'agenzia è specializzata nel creare "movimenti popolari", di cui un esempio è stata la campagna "karaoke
online" creata per la Onitsuka Tiger nel 2006. Per celebrare il lancio di un nuovo paio di scarpe da calcio, l'agenzia ha
radunato alcuni membri dello staff per filmarli mentre cantavano un motivetto intitolato "Lovely football".
In seguito il filmino è stato messo ONLINE, propagandosi: quelli che guardavano il filmino venivano invitati a
cantare anche loro e a inviare una registrazione digitale della loro performance nell'ambito di un concorso per
aggiudicarsi le scarpe: è il perfetto esempio di VIRAL MARKETING.
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13.3 Lontano dalla folla di Madison Avenue
Anche negli Usa vi sono PICCOLE AGENZIE che offrono un approccio alternativo.
Una di queste è la Goodby, Silverstein & Partners di San Francisco. Si tratta dell'agenzia dietro "Got milk?", una
campagna che ha trasformato una bevanda dall'immagine DEBOLE in qualcosa che SOMIGLIASSE alla Coca-Cola.
La ricerca rivelò che il latte era associato a una SERIE di BISCOTTI e snack che i consumatori difficilmente
immaginavano di poter buttar giù SENZA accompagnarli con la bevanda appropriata.
La pubblicità mostrava un appassionato di storia che riceveva una telefonata da parte di un quiz radiofonico.
Trovandosi improvvisamente in diretta, non era in grado di rispondere alla domanda perchè aveva appena preso un
morso da un panino spalmato di burro d'arachidi. Il cartone di latte a portata di mano era VUOTO, il che gli impediva
di mandar giù il boccone. L'annuncio rendeva il latte divertente: le campagne Got Milk hanno preso una miriade di
forme.
A Miami invece nacque l'agenzia Crispin, Porter & Bogusky, è un’agenzia che cerca di sensibilizzare una tematica
forte come il FUMO grazie alle sue campagne divertenti, vediamo proporre in modo divertente le strategie adottate dai
giganti del tabacco per avvicinare i giovani a questo mondo. L’agenzia mostra una premiazione all’inferno, premiando
al primo posto i manager del tabacco per aver causato la maggior parte delle morti.
Per la campagna di Burger King creò invece un'iniziativa su internet chiamata "The Subservient Chicken", in cui una
webcam era puntata su un ragazzo vestito da gallina. I consumatori venivano invitati ad assegnargli un compito: erano
infatti stati girati centinaia di film preregistrati per rispondere a un'ampia serie di comandi.
Una delle agenzie di spicco in argentina è la Savaglio/TBWA: SAVAGLIO è uno dei pubblicitari più noti del Paese,
avendo RIPOSIZIONATO il brand dei supermarket CARREFOUR, nei primi anni '90, con una campagna populista
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che fini per trasformarsi in una PROTESTA contro l'iperinflazione;
Savaglio si specializzò nella SATIRA, nelle POLEMICHE e nel farsi "voce della gente". Una delle maggiori
differenze con l'Europa è che gli argentini ADORANO l'advertising: i tifosi di calcio intonano jingle pubblicitari sugli
spalti e i telefilm fanno spesso riferimento a campagne popolari
I primi pubblicitari latinoamericani sono Fabio Marzia e Marcelo Vergara, appartenenti alla Agulla Y Baccetti;
vennero chiamati dalla BBDO con sede in spagna per creare un lavoro per la RENAULT .
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- Tony KAYE (American History X) ha girato diversi spot, tra cui "Twister" della Volvo (1995), in cui un
meteorologo guida la macchina verso un tornado.
- Frank BUDGEN, regista dello spot per SonyPlayStation che mostra una folla di persone che si arrampicano le une
sulle altre, formando una gigantesca montagna umana.
- Jonathan GLAZER, che ha girato lo spot "Surfer" per la Guinnes, in cui la potenze delle onde che si infrangevano
era simboleggiata da una carica di cavalli bianchi.
- Joe PYTKA, che ha girato per più di 30 anni per brand leggendari come IBM, McDonald's e Pepsi. Fu notato grazie
ai suoi spot per la Iron City Beer, girati in veri pub e con clienti autentici.
- Il collettivo svedese Traktor, che ha creato gli spot Jukka Brothers per MTV, il cui contenuto è pressappoco:
"Scandinavi idioti dai capelli rossi scoprono la televisione musicale".
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