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LEZIONE 3

L’ETÀ DORO DELLA STAMPA


Il periodo che va dalla fine dell’Ottocento e l’inizio del ‘900, è il periodo nel quale la stampa rappresenta
l’unico vero grande medium politico capace di formare, costruire e plasmare la sfera pubblica.
Questo è un periodo fortemente influenzato dalla Seconda Rivoluzione Industriale: un processo complesso,
ampio, che non riguarda soltanto la produzione industriale ma che si riflette sull’intera società occidentale:
trasformazioni sociali, trasformazioni economiche...

La Seconda Rivoluzione Industriale produce una fortissima accelerazione in tutti i campi, in particolare:
- Fortissima accelerazione nei processi di urbanizzazione: un gran flusso di persone che dalle
campagne si muovono verso le città;
- Città che tendono a diventare sempre più grandi metropoli e che tendono a diversificarsi e ad
organizzarsi;
- Diffusione sempre più ampia dei giornali che è corrispettiva allo sforzo che gli Stati Nazionali
mettono in campo per adeguare quelle stesse società alle ambizioni imperiali degli Stati nazionali
(fine Ottocento coincide con il nazionalismo, l’imperialismo);
- Promuovere l’alfabetizzazione.
Quindi una fortissima accelerazione che naturalmente non può che investire la stampa: la stampa si
sottomette pienamente alle leggi di mercato e segue le logiche del mercato capitalistico.
La stampa diventa il mezzo di comunicazione di massa per eccellenza, oltreché diventare il luogo
privilegiato dell’innovazione tecnologica.

INNOVAZIONI TECNOLOGICHE
• Tra le più importanti c’è la “composizione a macchina”: nel 1886 il “Tribune” di New York è il
primo giornale a utilizzare la Linotype: macchinario che permette al compositore di posizionare
in maniera meccanica i caratteri mobili, spaziandoli tra loro in maniera automatica e versando
su di loro un getto di piombo fuso. Quest’operazione che negli anni precedente era compiuta
manualmente (manualmente si componevano i singoli caratteri di piombo su cui poi
l’inchiostro veniva versato), ora questa nuova macchina permette di accelerare enormemente i
tempi facilitando le operazioni di composizione.
• Nel 1890 viene brevettata la macchina a rotocalco, una tecnica di stampa che usa la calcografia:
l’inchiostro non viene più versato su dei caratteri in rilievo, bensì su una matrice in incavo.
Questo permette di gestire meglio la possibilità di stampare in policromia.
• Nel 1904 viene brevettata la Litografia: utilizza delle pietre particolari che, nelle parti in cui non
c’è l’inchiostro, trattengono un sottile velo d’acqua, quindi, nel momento in cui si scrive, la
carta riceve solo l’inchiostro che si deposita sulle parti disegnate e non sulle altre. Questa è una
tecnologia più economica perché non necessita di avere la composizione dei caratteri.

Accanto questa organizzazione molto più produttivistica del giornalismo, abbiamo anche un’organizzazione
scientifica del lavoro giornalistico:
• Nascono gli uffici di stampa: sezioni di lavoro all’interno di imprese, sia private che pubbliche,
che si dedicano ai rapporti con i giornalisti.
Dal punto di vista storico gli uffici di stampa nascono negli anni ‘40 dell’Ottocento negli Stati
Uniti, un’innovazione portata dalle necessità delle grandi imprese di ferrovie americane.
Sono propri le imprese ferroviarie americane che si dotano di uffici stampa, secondo il modello
dei partiti politici, per influenzare l’opinione pubblica: in questi anni, a causa di una serie di
incidenti ferroviari e a causa di una serie di scandali, vi è il rischio molto serio che il governo
ferroviario introduca una legislazione più severa e quindi c’è la necessità per queste aziende di
avere un rapporto più attento con la stampa.
Da qui l’assunzione da parte di queste aziende, di giornalisti per raccontare al pubblico la
“versione aziendale” di un avvenimento.
Il precursore è Finneas Taylor Barnum, organizzatore di uffici stampa: per egli il modello di
comunicazione deve essere un modello basato sulla fantasia, sulla creatività per colpire
l’opinione pubblica e sulla relazione diretta di un press agent con il giornalista, con l’obiettivo di
ottenere visibilità sui media e quindi attirarne l’attenzione, attraverso anche l’uso del gossip.

LA GRANDE GUERRA E LA STAMPA


Con la grande guerra si rafforzano le pressioni da parte della politica: la guerra impone delle dinamiche
liberali; quindi, impone anche ai giornali di diventare dei vettori della difesa patriottica rispetto al nemico.
Lo Stato affida ai giornali il compito di sostenere il “fronte interno” anche attraverso l’azione di
omologazione delle opinioni dei cittadini: al giornale non tocca più informare ma tocca manipolare e
omogenizzare le opinioni indirizzandole in una determinata direzione.
Lo Stato si fa così news management: si costruirà durante la Prima guerra mondiale un rapporto nuovo tra
istituzioni statali, istituzioni politiche e media: non è più il mondo dei media ad andare a cercare le notizie
nel mondo della politica ma al contrario è la politica a gestire le notizie manipolandole.
Questa gestione delle notizie avviene durante la Prima guerra mondiale attraverso l’uso di due strumenti:
- La censura;
- La propaganda.

GESTIRE IL RAPPORTO CON L’OPINIONE PUBBLICA: LA GRAN BRETAGNA


Il rapporto tra Stati in guerra e sfera dell’opinione pubblica gestita dai giornali si organizza in modi diversi a
seconda dei paesi: tra i più efficienti a gestire il rapporto con l’opinione pubblica vi è la Gran Bretagna.
• Nel 1914 viene istituito il Press Bureau che si occupa della censura delle notizie militari e
dell’offerta ai giornali di notizie che siano patriottiche, impedendo la pubblicazione di notizie
pericolose;
• Nel 1915 viene emanato il Defense Of Realm Act che concede la facoltà di limitare la libertà di
espressione e di sanzionare quei giornalisti che non si attengono alle indicazioni che vengono
date dal governo.
• Presso la presidenza del consiglio si installa il War Propaganda Bureau che ha come obiettivo
quello di convincere gli americani della bontà della guerra contro i tedeschi.
• Nel 1917 nasce il Department of information che utilizza esplicitamente la disinformazione e la
manipolazione delle notizie.
La Gran Bretagna privilegia l’opera di propaganda in particolare rivolta agli Stati Uniti, questo perché sin
dagli inizi della guerra in Gran Bretagna è chiarissima la necessità di riuscire a coinvolgere gli Stati Uniti in
guerra a fianco alla Francia e alla Gran Bretagna stessa. Di qui la necessità di offrire al pubblico americano
una serie di notizie che siano anche manipolate in maniera tale da spingere l’opinione pubblica a mutare
parere e passare ad una propensione per l’entrata in guerra.
Per questo motivo la Gran Bretagna più che insistere sulla censura interna, predilige un tipo di propaganda
esterna, si tratta del resto di far entrare in guerra gli Stati Uniti al proprio fianco.
La propaganda britannica, inoltre, avvia un processo molto forte di disumanizzazione del nemico e di
brutalizzazione: immagini di barbarie, forme bestiali dei tedeschi…
USA
Negli Stati Uniti la stampa americana è polarizzata:
• Da una parte vi sono i giornali del gruppo Hearst, favorevoli alla Germania perché nemici
dell’imperialismo inglese.
• La maggioranza dei giornali rimangono isolazionisti, premono per il mantenimento della
neutralità.
• Il New York Times e l’Herald per l’appoggio alla Gran Bretagna.

Un ruolo molto importante verrà svolto dal Lord North Cliff, a cui il governo britannico incarica di gestire la
propaganda verso l’esterno ovvero verso gli Stati Uniti; quindi, giunge negli Stati Uniti nell’aprile del 1917 e
convinse il presidente Wilson a intervenire in guerra.
Una volta entrati in guerra la macchina della propaganda statunitense si metterà in moto molto
rapidamente: sarà costituito nel 1917 una Commissione della Pubblica Informazione (CPI): composta da
giornalisti, intellettuali e pubblicitari, la CPI è divisa in due sezioni:
1. Una per la propaganda nei confronti delle opinioni pubbliche straniere, sostenendo la diffusione
degli ideali americani;
2. Una incaricata di sostenere il morale del fronte interno.

Compiti della CPI:


- Incaricata di convincere l’opinione pubblica americana della necessità dell’intervento in guerra
- Coordina gli strumenti di propaganda utilizzando radio, cinema, fotografia, manifesti, comunicati
stampa (Want You for US Army);
- Piu celebre iniziativa di propaganda è il ricorso ai Four Minute Men: volontari illustri, studiosi,
incaricati di svolgere brevi discorsi all’interno dei luoghi pubblici promuovendo il punto di vista del
governo e incitare arruolamento.

GERMANIA
In Germania l’apparato di propaganda si dedica soprattutto alla censura interna, la grande preoccupazione
è quella che la popolazione tedesca possa non reggere lo sforzo tremendo della guerra e quindi che vi
possano essere delle insurrezioni interne, il cedimento del “fronte interno”.
Evitano quindi che il disagio delle notizie possano produrre una rottura del fronte interno.

FRANCIA
Nell’agosto del 1914 vengono concessi ampi poteri al governo per la gestione della propaganda e della
censura. Lo Stato Maggiore si occupa della gestione delle notizie dal fronte, il governo mobilita gli
intellettuali e le organizza all’interno del bureau de presse (ufficio stampa).

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