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Nazismo prima parte

Patto di Locarno-fino al 39
La Crisi economica negli Stati Uniti (vedi paragrafo dopo) colpì la Germania non solo da un punto di vista economico,
ma anche politico, e due ambiti si vanno infatti a rispecchiare.

Il sistema elettorale in Germania era un sistema proporzionale che però non ebbe mai una maggioranza effettiva. In
particolare nel 1932 ci furono le elezioni e il 18,5% della popolazione votò per il Partito Comunista. In particolare nel
gennaio del 1933 il Maresciallo Hindenburg, ex generale tedesco nella prima guerra mondiale, che dal 1925 era a
capo della Repubblica di Weimar (dava continuità e stabilità alla nazione), nonostante le perplessità fece Hitler il suo
cancelliere.

Il governo a causa del sistema proporzionale era particolarmente instabile e rappresentava solo una maggioranza
relativa tant’è che il 5 marzo del 1933 ci furono delle nuove elezioni, ma guarda caso pochi giorni prima il
Parlamento andò a fuoco. L’articolo 48 della Costituzione di Weimar affermava la sospensione dei diritti civili in
situazioni di pericolo.

Le squadre SA fanno piazza pulita e il Partito Nazionale Socialista prese un 44% dei voti in quanto venne accusato un
giovane ragazzo olandese COMUNISTA dell’accaduto in Parlamento. Solo dopo si scoprì che era stato il partito
socialista stesso ad incendiarlo per scaturire l’odio verso il comunismo.

Nel 1934 escono i primi decreti e con la morte di Hindenburg (pura botta di culo), Hitler ebbe pieni poteri diventando
sia presidente che cancelliere.

Il trienni che va dal 1936 al 1939 fu ricco di decisioni politiche da parte di Hitler, in particolare per la sua politica
estera, che si basava sulla rivendicazione del trattato di Versailles fatto a fine della prima guerra Mondiale e la
riunificazione sotto il Reich di tutti i tedeschi. In particolare queste furono le azioni principali:

• 1934: Hitler prova l’annessione dell’Austria alla Germania (a seguito della morte del presidente della
repubblica austriaca), i tempi erano immaturi e le altre nazioni si opposero a ciò, anche la stessa Italia fu
contraria dando ragione alla Francia
• Gennaio 1935: plebiscito a favore della Germania per l'annessione di una parte francese, la Saar, dove oltre il
90% della popolazione votò a favore
• Aprile 1935: coscrizione obbligatoria, riarmo della Germania e implementazione del numero di soldati
nell’esercito. Il riarmo tedesco fu comunicato in una conferenza anglo-franco-italiana riunitasi a Stresa.
• Marzo 1936->si riprende la Renaria
• Ottobre 1936-> si firma il primo atto di intesa tra Italia e Germania dopo la conquista dell'Etiopia, asse Roma-
Berlino, che prevedeva l’allineamento della politica estera delle due nazioni
• Novembre 1936: patto anti Comintern tra Giappone e Germania, con l’obiettivo di rendere la Germania il
primato in Europa e il Giappone il primato in Asia. L’alleanza aveva una funzione antisovietica
• 1937: creazione dell’asse Roma-Berlino-Tokyo
• Marzo 1938: Hitler riuscì ad annettere l’Austria alla Germania (Anschuluss), anche tramite l’appoggio
dell’Italia che non si oppose in commissione. Gli austriaci ne furono contenti e consideravano questo evento
come un qualcosa di logico e naturale (plebiscito popolare)
• Marzo 1939-> Hitler annette i Sudeti della Cecoslovacchia ma anche la nazione stessa, dividendola in
Slovacchia e Boemia-Moravia, che annette al Reich [“colpo di Praga”]. I Sudeti erano un territorio di
fondamentale importanza, sia da un punto di vista economico per la presenza di industrie e risorse, ma
soprattutto perché rappresentavano un punto di contatto tra la Germania e l’Oriente. Ad aggiungersi a ciò
era presenza una minoranza tedesca. A monte di questa annessione ci fu una conferenza a Monaco tra Italia,
Germania, Francia e Inghilterra. Fu concessa l’operazione dopo la promessa di Hitler di lasciare indipendente
il resto del paese. Cosa che effettivamente non accadde
• 22 Maggio 1939: viene firmato il patto di acciaio tra Germania e Italia. I due paesi si sarebbero dovuti
appoggiare al livello militare nel caso in cui fosse scoppiata una guerra, quale che ne fosse la ragione
• L’interesse di Hitler passò ora alla Polonia, in particolare rivendicò la Città di Danzica. La Polonia si oppose e
l’Inghilterra e la Francia l’appoggiarono. La politica di accontentare Hitler finì e iniziò una politica di
deterrenza, volta a fermare Hitler a forza di minacce militari
• Estate 1939: tentativi fallimentari di tentativi diplomatici tra Francia, Inghilterra e URSS
• 23 agosto 1939: venne firmato tra la Germania e la Russia il patto decennale di non aggressione (Motolov-
Ribbentrop). Hitler ottenne una serie di vantaggia tra cui quello di affrontare solo il fronte occidentale in una
possibile guerra. Per Stalin i vantaggi furono due, ordine strategico per la “distruzione” dell’Europa e
ampliare l’influenza sovietica nell’Europa orientale. Annesso al patto ce ne era infatti uno segreto dove la
Russia avrebbe annesso parte della Polonia orientale e parte delle repubbliche baltiche
• 1° settembre 1939: invasione della Polonia da parte della Germani
• 3 Settembre-: Francia e Gran Bretagna dichiarano guerra alla Germania facendo iniziare la Seconda Guerra
Mondiale

In tutto questo in Europa c’è un grande clima di terrore e paura, in quanto è colpita anche da una forte crisi
economica. Per questo motivo potenze come Francia e Inghilterra sono impaurite da un possibile nuovo conflitto
mondiale, che in quel momento avrebbe ucciso l’Europa stessa. Per questo motivo decidono di non arrestare Hitler
con fermezza e accontentarlo [politica dell’appeasement che sottovalutò la natura aggressiva del nazismo], sperando
che non faccia iniziare una guerra. Inoltre alla paura per la Germania l’Europa è a dir poco terrorizzata per una
possibile avanzata dell’Unione Sovietica, che intanto cerca di stipulare con loro dei trattati.

Differenza tra fascismo e nazismo


• Hitler oltre ad essere presidente del consiglio divenne anche nel 1934 Capo di Stato, Mussolini al contrario
non è mai stato presidente della Repubblica
• Il nazismo era un movimento compatto, il fascismo ha invece più correnti che riconoscono vari capi. Difatti
parliamo di fascismi multipli
• Il nazismo si basa su origini antiche per scoprire la razza ariana e la sua superiorità, il fascismo guarda alla
modernità ma nonostante questo è molto legato a le ricorrenze storiche passate
• Solo dopo la guerra in Etiopia abbiamo una convivenza nazionale, dove a seguito di incontri politici abbiamo
effettivamente una comunanza di interessi e ideologia tra i due movimenti, con conseguente richiamo tra le
razze
• Il regime nazista non ha freni al contrario il regime fascista a causa della famiglia Savoia e del pericolo
giudaico ha dei freni
• Al livello raziale il nazismo agisce molto prima e subito con uno scopo persecutivo, al contrario in Italia le
persecuzioni iniziano dopo. Difatti in un primo momento Mussolini in un discorso a Bari del 1934 denuncia i
decreti nazisti. Il fascismo ha intrinseco del contraddittorio
• La tattica politica italiana è quella di mantenere aperte più alleanze possibili, sia con la Germania che con le
altre nazioni europee e non. Allo stesso tempo cerca di non legarsi ad una nazione in particolare per
rompere i legami con le altre nazioni. Questo carattere opportunistico non è comune con la Germania

Crisi del 29
Nel 1929 scoppia una grande crisi economica e il crollo della borsa degli Stati Uniti [giovedì nero: 24Ottobre]. In
particolare gli Stati Uniti mettono in crisi economica anche la Germania, che aveva con questi una serie di piani
economici.
Le ragioni di questa crisi furono: Ford: catena di montaggio,
• Produttivo: l’offerta dei prodotti non è equivalente alla domanda. A causa industria meccanica, macchina
dell’introduzione di Ford della catena di montaggio la produzione è molto più essenziale e allo stesso tempo
alta rispetto all’offerta e il mercato inizia ad essere saturo. Si va incontro a un economica-> tutti potevano
fenomeno di sovrapproduzione. avere la macchina. La catena di
• Mercato finanziario: le aziende presentano le azioni (il cui valore deriva montaggio spezza i momenti di
dall’andamento dell’azienda e dal rapporto domanda/offerta), che a loro produzione, si abbattono i costi
volta vengono vendute. Il mercato era raddoppiato e le azioni valevano e si accelera la produzione.
molto di più della realtà a causa di resoconti falsi o ottimismo generale e
manipolazione. C’era quindi l’idea di guadagnare molto facilmente tramite la vendita di queste, e iniziano a
crederci anche le persone più semplici. Tutti iniziarono ad indebitarsi con le banche, e poi tutti insieme
iniziarono a vederle, ma effettivamente tutti vendono e nessuno compra, il valore scende in modo
esponenziale e il mercato crolla. Le persone quindi non solo si ritrovarono piene di debiti, ma anche con
azioni che valevano 0

Nello stesso periodo anche il setto agricolo era in crisi in quanto negli anni precedenti gli agricoltori, per investire in
nuove tecniche per massimizzare la produzione si eran indebitati con le banche. Se durante la guerra e il primo dopo
guerra l’America aveva una grande percentuale di esportazioni in quanto l’Europa a causa del conflitto aveva
rallentato la produzione, dagli anni venti l’esportazione calò, e così il guadagno.

Dal calo della borsa americana si passò al fallimento delle banche e successivamente alla recessione dell’economi.
Ne conseguì l’aumento della disoccupazione e la propagazione della crisi in tutto il mondo.

Il presidente americano repubblicano reggente in quel momento, Hoover, pensò che lo Stato non sarebbe dovuto
intervenire in quanto senso il liberismo il mercato si sarebbe autoregolato da solo. La situazione peggiorò fino al
1932 e iniziò a migliorare con Roosevelt, eletto nel 1933 e che rinnovò altre 2 volte il suo mandato, dimettendosi da
presidente solo nel 1945.

Roosevelt applicò due soluzioni al problema, una immediata definita dei 100giorni, e una a lungo termine che era un
vero e proprio programma che durò fino al 1938. Non siamo sicuri che questi piani siano stati effettivamente
funzionali perché nell’arco di quegli anni iniziarono ad esserci altri problemi rispetto a quelli economici e perché
ormai il crollo era accaduto 5 anni prima, fatto sta iniziano a vedersi dei miglioramenti dal 1934. Lo stesso
economista Keans però fu favorevole all’applicazione dei due programmi, nonostante sia per il liberismo. Gli unici
che andarono contro a queste soluzioni furono effettivamente i Repubblicani. Il programma politico economico
intrapreso da Roosevelt viene chiamato New Deal.

Al livello immediato ci fu:

• Svalutazione del dollaro: con questa ne consegue un aumento dell’esportazione in quanto gli altri paesi,
soprattutto europei come l’Inghilterra, avendo una moneta più forte come la sterlina, tendono ad acquistare
prodotti dall’America. Facendo questo si cerca ad andare contro alla sovrapproduzione, se ne avessero
aumentato il valore invece avrebbero aumentato l’importazione (non necessaria in quanto la quantità di
prodotti era già troppa)
• Aumento dei salari: così facendo, e diminuendo il monte ore settimanali di lavoro, si andò a favoreggiare il
consumismo nella popolazione e quindi a dare supporto alla domanda
• Emergency banking act: 9 marzo 1933, Ideazione di un’unica banca centrale
• Agricultural adjustment act (AAA): 12 maggio 1933), programma di sostegno dei prezzi agricoli
• Civilian corporation corps (21 marzo 1933) e il Tennesse Valley Authority: lo stato assunse una serie di
disoccupati per la manutenzione delle risorse naturali, e per programmi di energia elettrica al sud del paese
• National industrial recovery act (NIRA): 16 giugno 1933, codice di comportamento tra le imprese e
istituzione di fondi pubblici

Al lungo termine venne istituito il secondo New Deal, in quanto il primo non riuscì subito ad avere un grande
consenso. Questo secondo atto metteva insieme misure economiche e sicurezza sociale affinché potesse ricevere
maggiore consenso.
Roosevelt comprese inoltre l’importanza che avrebbero potuto avere i sindacati, per questo motivo nel 1935 fece
approvare il Wagner act, dove veniva riconosciuti i fondamentali diritti sindacali. I lavoratori e gli appartenenti al Cio,
divennero i primi sostenitori del New Deal.

La crisi del 29 non solo fu un problema al livello economico, dove si dimostrò che il concetto di liberismo non può
sempre essere adottato, ma anche da un punto di vista politico. Infatti si compresero i limiti di quello che era il
liberal-democratico e si cerarono nuovi modelli politici tra cui fascismo e nazismo da una parte e comunismo
dall’altra.

Pagine Mancanti: cenni 105-108, 204 solo il paragrafo del contesto, 208-209

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