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Breve storia del giornalismo italiano

Dal punto di vita della storia della lingua

Nascita del giornale


 Per fare un giornale : stampa, periodico, possiede un pubblico
 In Italia i primi giornali nascono nel 1600 (con un lieve ritardo rispetto ad altri paesi come la
Francia e l’Inghilterra)
- Il Giornale de’ letterati (pubblicato una volta all’anno)
- una stampa popolare del secolo XVII (riprodotti più frequentemente)
- lo Spectator (inglese) -> in Italia : il Caffé
 In passato giornali redatti da un’elite ristretta di persone colte per un pubblico anch’esso
ristretto
- giornali privati
- contenuto di tipo letterario-filosofico, testi di supplemento culturale (racconti, novelle, testi
poetici, saggi di argomento filosofico/scientifico/politico)
- con rare eccezioni, i giornalisti sono nobili che non lo fanno per professione (attività di
piacere)
 Repubblica delle lettere (1600-700) : in Europa esiste una cumunità di persone dotte (letterati)
dediti ad attività culturali e teoriche o pratiche, élite che parla all’élite (minoranza della
popolazione), dunque esclusione della larga maggioranza della popolazione
- la letteratura è il principale argomento trattato
- solo marginalmente: notizie economiche, e ancor più sporadicamente
- italiano della produzione letteraria canonica
 Nascita della pubblicità al fine di sostenere i costi della produzione dei giornali

Fase rivoluzionaria
 Eventi politici esterni (éta rivoluzionaria) : il triennio giacobino
- nuova funzione del giornalismo : possibile leva per l’azione politica -> giornalismo politico
militante
- estenzione ancora limitata alla media-alta borghesia in certe aree urbane
 Esperimenti : diffusione di grandi fogli giornalistici per la lettura personale o per la pubblica
affizione (tipo di lettura che risolve il problema dell’analfabetismo: una persona legge per tanti)
- uso di una lingua diversa di quella del 700, ma più vicina alle modalità parlate
- giornalismo come strumento di dibattito

L’Ottocento
 1815: inizia la fase della restaurazione (antichi stati assolutistici come l’Austria riprendono il
potere e ripristinano le istituzioni degli stati di antico regime), ma i grandi cambiamenti hanno
modificato anche la stampa e non è possibile ritornare ai giornali del 700
Giornale milanese degli anni 20: controllato ed emesso dallo stato
- giornali diventano organi dello Stato
- concezione del giornale come bollettino del potere dello stato che informa i sudditi di quello che
devono sapere (pagina degli esteri: impero d’Austria, Russia, Spagna)
- persone, nobili o borghesi, al servizio dello stato (rapporto di dipendenza, retribuzione)
- pubblico sempre più ampio
L’età del Risorgimento
 1861, nascita del regno d’Italia (in realtà un processo lungo, manca ancora Roma)
- ancora ridotta all’Italia settentrionale
- unità politica, sociale e culturale
 Nuovo modello di giornalismo: giornalisti professionisti (persone di media cultura che vivono
scrivendo)
- struttura industriale ed imprenditoriale (Torino e Milano)
- proprietà (che finanzia il giornale), gerarchia organizzativa
- nascita della figura del reporter (connessione fra letteratura e scrittura giornalistica)
 L’età di De Amicis e di Carducci
- reporter
- esplorazione di mondi lontani (Sandocan, esposizione nazionale di Parigi, etc.)
 E se la lingua comune nascesse sui giornali?
 “la lingua comune tutti i giornali la scrivono e la lingua letteraria, lo dicemmo già, c’è sempre
stata; e non occorre da vero incomodarsi a rifarne un’altra a posta de’ nuovi bisognosi”
(Carducci, 1896)
- secondo alcuni prima di questo fenomeno non era disponibile un italiano comune
 Lo stile

Il Novecento
 11 dicembre 1901
- nascita della terza pagina
- “Il Giornale d’Italia”: cinque articoli raccolti sotto un titolo a sei colonne dedicato alla “prima”
romana della Francesca da Rimini di Gabriele d’Annunzio
- i pezzi sono anonimi: l’attribuzione è possbile grazie a una successiva testimonianza di
Bergamini
- colpisce la pluralità di approcci all’argomento centrale della pagina
 Prima guerra mondiale
- innovazioni tecniche
- sviluppo delle informazioni brevi (dispaccio) che allargano il pubblico anche se relativamente
 Grandi direttori di giornale che hanno segnato il modo di fare giornalismo
- Alberto Bergamini (1871-1962): senatore, membro della Consulta Nazionale. Fondatore e
direttore del “Giornale d’Italia” dal 1901 al 1923
- Luigi Albertini (1871-1941): direttore del “Corriere”
 La parentesi fascista
- censura e repressione della libertà di stampa
- letteratura come strumento per parlare meno di politica (dunque pubblicazione di novelle,
etc.)
- rimessa in discusisone del rapporto fra scrittura letteraria e giornalistica
 Il dopoguerra
- un giornalismo liberato, rifondazione di tutti i giornali
- modello nuovo che vuole estendere il pubblico: stampa dei giornali della sera (giornali
prodotti durante il giorno che escono il pomeriggio e si rivolgono ai lavoratori che finiscono di
lavorare, notizie brevi, lettura poco impegnata, giornali urlati)
 Scossa ai giornali del mattino (es: Corriere della sera) che hanno dei nuovi concorrenti
- progetti di edizioni serali dei giornali del mattino
- rivoluzione del modo di fare giornalismo (Buzzati), ricalcato sui modelli dei giornali della sera
 1979: compromesso fra i giornali del mattino e i giornali della sera con la nascita della
“Repubblica”
- giornale del mattino, si pone come concorrente dei grandi giornali del mattino
- ma adotta forme, modi e lingua dei giornali della sera -> stile brillante

2000
 Free press : giornali gratuiti che compaiono nel 2000 e ben presto insidiano per tiratura i
grandi quotidiani nazionali, anche se la percentuale di lettori effettivi si attesta attorno al 18%
 La struttura della redazione e i meccanismi di produzione condizionano la fattura e gli stessi
assetti linguistici e stilistici del prodotto
 Domani ? scomparsa dei giornali cartacei?
- giornalisti sempre meno colti che si rivolgono a un pubblico composto da molte
disuguaglianze sociali (-> alfabettizzazzione non si è rivelata decisiva per l’aumento della
cultura della popolazione)

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