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Il giornalismo sportivo
dalla cronaca alla retorica
Indice
1) Il giornalismo sportivo: un mondo a parte 2) Quotidiani sportivi italiani: la cronaca dellavvenimento 3) Lavvento della televisione 4) Dalla cronaca alla retorica 5) La retorica dellavvenimento 6) Il giornalista sportivo 7) Rischio di de-generazione e tuttologismo 8) Neologismi e Gianni Brera 1
e il torinese Tuttosport (anch'esso fondato nel 1945 ma divenuto quotidiano dal 1951). Per storia e tradizione, il quotidiano sportivo si era sempre presentato al lettore, fino ai primi anni Sessanta, come un quotidiano di risultati, sostanzialmente simile ad un almanacco. Sulle pagine di giornali graficamente molto castigati trovava spazio il resoconto di qualunque avvenimento riconducibile ad un evento sportivo, con risultati, cronache, precisa documentazione sulla manifestazione, un linguaggio essenzialmente tecnico e articoli lunghi che spesso cominciavano e ricoprivano un grande spazio gi in prima pagina. Inoltre la titolazione si presentava piatta e didascalica: l'intento del quotidiano era quello di mostrare al pubblico subito risultati e vincitori, senza alcuna attenzione a presentare titoli minimamente caldi o commenti. Soprattutto ci accadeva ne La Gazzetta dello Sport e nel giornale bolognese Stadio.
ormai obsoleto ed incapace sia di attirare nuovi lettori che di fidelizzare quelli che tradizionalmente lo acquistavano. Il giornale veniva preceduto dalla trasmissione televisiva e il lettore non aveva pi bisogno che una partita di calcio o una corsa ciclistica gli venissero descritte il giorno dopo con minuzia e precisione poich grazie alle trasmissioni ne aveva gi visto le fasi importanti. Era quindi pi che mai necessario un cambio di rotta.
prima pagina della Gazzetta. Basta coi titoli bassi e magri, con quegli articoli infiniti che riempivano la facciata del giornale. Titoloni giganteschi, prevalentemente a nove colonne, tutto strillato, foto grandi, qualche richiamo. E, dentro, tanta chiarezza anzitutto. I bolli in alto a indicare i vari sport, titoli forti, secchi, accessibilit a tutti. Il quotidiano sportivo ha quindi saputo sfruttare, meglio di tanti altri, la sinergia con la televisione, in un continuo gioco di richiami e rimandi che si rivelato funzionale ad entrambi i mezzi. L'aumento delle trasmissioni sportive delle televisioni, invece di provocare un senso di saturazione e di rigetto, ha avuto un effetto di traino che ha alimentato l'interesse e la curiosit del pubblico, facendo di numerosi telespettatori anche potenziali acquirenti del giornale sportivo. Il segreto stato quello di riuscire ad adeguarsi, immediatamente e senza compromessi, ai tempi e alle trasformazioni tecnologiche e socioeconomiche in atto. Il carattere fondamentale del giornalismo sportivo divenne la retorica dellavvenimento che prevalse sullinformazione.
5) La retorica dellavvenimento
Prima di tutto non si parla di retorica nel senso di artificio. Il termine viene usato nel suo significato filosofico: larte di persuadere mediante strumenti linguistici. Retorica dellavvenimento vuol dire che lavvenimento consiste, sulla pagina del giornale, in qualcosa che non esiste se non nelle affermazioni del giornalista avvalorate dal lettore, se non nel colloquio che il giornalista stabilisce con il lettore. Se leggiamo sui giornali della grande vittoria di una squadra, della bruciante sconfitta di unaltra, di un calciatore che segna un gol o di un ciclista che vince una tappa, non si vuole certo dire che queste notizie non corrispondano a fatti reali, ma tali fatti costituiscono il punto di partenza di una rielaborazione, per dare vita ad un prodotto che trasforma i dati di cronaca nei simboli e negli stilemi del linguaggio sportivo. La retorica dellavvenimento non pu per dimenticare lavvenimento. Il giornalista deve trovare lopportuna armonia tra i dati e le immagini, tra le classifiche e i significati; il suo deve essere una sorta di esercizio di equilibrio per far conoscere ai lettori cose che in genere gi conoscono in modo che appaiano come nuove. La peculiarit del giornalismo sportivo la capacit di fondere il modulo performativo della pura cronaca con quello narrativo del racconto: una combinazione che si determina soprattutto nei casi in cui si debba raccontare lo svolgimento di una gara. Questa fattispecie ci che rende al tempo stesso affascinante e rischioso il compito del giornalista sportivo. Linclinazione allo sviluppo di canovacci narrativi determinata dalla peculiarit del campo cui il giornalismo sportivo fa 5
riferimento e degli avvenimenti che in tale campo si consumano. Sono diversi gli elementi che concorrono a formare questordine di cose: la dimensione del dramma (inteso come sequenza di azioni fatidiche) insita in ogni gara sportiva, la configurazione costituita dalla contrapposizione di forze, la chiara sanzione di una vittoria o una sconfitta al termine della configurazione, la retorica della sfida, delleroismo e del record. Tutto ci conferisce al giornalismo sportivo una vena letteraria che, se assecondata, ne rappresenta la principale ricchezza come genere specialistico dinformazione.
6) Il giornalista sportivo
I giornalisti sportivi sono una categoria di cui molto speso si sottovaluta lintelligenza ma, contrariamente alle apparenze, non facile fare il giornalista sportivo. I requisiti fondamentali sono due: la conoscenza tecnica delle discipline sportive e la padronanza del linguaggio, il possesso di uno stile. A seconda dellimportanza che un giornalista da a uno o allaltro dei due requisiti, avremo diverse rappresentazioni dellavvenimento. La conoscenza tecnica un presupposto di base , senza il quale non si pu praticare il giornalismo sportivo, poich vengono a mancare i criteri specialistici di valutazione. Dalla padronanza del linguaggio dipendono invece le possibilit di superare i limiti della cronaca. E lo stile del giornalista che pu trasformare la cronaca di un avvenimento nella retorica dellavvenimento, portando in primo piano i vari significati che esso pu assumere nellimmaginario collettivo. Una partita, una vittoria e una sconfitta possono diventare una miriade di cose in un articolo giornalistico sportivo: unimpresa epica, la giocata di un fenomeno, di un genio, una sfida di Davide contro Golia, una vendetta, ecc. In nessun altro campo dellinformazione il linguaggio cos creativo e metaforico. Nel giornalismo sportivo quindi loggetto della notizia non lavvenimento in s, ma ci che esso significa nellimmaginario pubblico e questo determina limpiego di tecniche in grado di valorizzare tale immaginario. Ecco un esempio tratto da La Gazzetta dello Sport del 19/05/2008: LInter vince il campionato allultima giornata grazie al suo giocatore pi rappresentativo, Zlatan Ibrahimovic che, dopo mesi di assenza per infortunio, torna nella partita finale contro il Parma e, con due gol a circa 25 minuti dalla fine della partita, consegna lo scudetto ai nerazzurri. In questo editoriale di Carlo Verdelli Ibrahimovic viene dipinto come un genio appena uscito dalla lampada e come una via di mezzo tra un mago e un corsaro. Ecco come cominciava il pezzo: Allultimo respiro, quando gi si spalancava sotto i piedi di squadra e tifosi la botola dellinferno, Mancini ha tirato fuori dalla panchina la lampada col genio, lha sfregata un poe zac, il genio si 6
messo subito al lavoro: due gol, la storia che cambia direzione, il fantasma del 5 maggio esorcizzato forse per sempre. Gloria e onori a Ibrahimovic, felice via di mezzo tra un mago e un corsaro, salvatore della patria interista nel giorno in cui il confine tra la gioia e il magone si era fatto, anche per merito di una super Roma, sottilissimo.
noi vita facile trovando una penisola completamente distrutta dalle guerre fra goti e bizantini. Tuttavia riuscirono nella difficile impresa di non conquistare tutta lItalia dando origine a fratture politiche e culturali che sono state tecnicamente chiuse solo dalla cavalcata di Garibaldi. I longobardi sono stati utili e ruvidi, ma non parte da l la diversit del derby lombardo. La sua diversit sta nella sua grandezza. E sempre loro che fa i sentimenti, raramente linverso. (La Gazzetta dello Sport 23 novembre 2002).
Bibliografia: Papuzzi A., Professione giornalista Tecniche e regole di un mestiere, Donzelli editore, Roma 2003. Russo P., Pallonate. Tic, eccessi e strafalcioni del giornalismo sportivo italiano, Meltemi Editore, 2003. Linkografia: http://www.storiaefuturo.com/it/numero_5/articoli/1_il-giornalismo-sportivo~72.html http://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_Brera http://www.zam.it/home.php?id_autore=139