Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
industrializzate. Ma negli anno Ottanta, spinte dalla recessione, alcune delle industrie più po-
tenti del mondo hanno cominciato a vacillare. [...] All’incirca nello stesso periodo un nuovo tipo
mavano audacemente che la produzione di beni era solo una parte secondaria delle loro attività
e che, grazie alle recenti conquiste in fatto di liberalizzazione del commercio e alla riforma delle
leggi sul lavoro, esisteva la possibilità di riappaltare la fabbricazione dei prodotti a terzi, situati
prevalentemente oltreoceano. Essi sostenevano che ciò che le loro aziende producevano princi-
palmente non erano cose, ma immagini dei loro marchi. Il loro vero lavoro non consisteva nella
novazione; sviluppa la libertà di scelta; forma e informa il consumatore (quando si tratta di buona
[...] [La pubblicità] fa leva sull’imposizione, sulla petulanza, su formule ossessive e su fattori sug-
gestivi, spesso con ambiguità e a volte anche con la menzogna vera e propria e con l’occultamento
ipocrita delle sue forme, per condizionare le scelte dei consumatori, spinti ad acquistare e a usare
di tutto e di più. Agisce sul mercato creando barriere nei confronti della concorrenza, facendo
quindi aumentare i prezzi dei prodotti e dei servizi. Corrompe la programmazione televisiva e
i contenuti degli altri media, offende spesso la sensibilità di quanti vengono raggiunti dai suoi
messaggi, impone stili di vita subordinati al valore assoluto del consumo, insidia lo sviluppo psi-
cologico e morale dei minori. (Zanacchi Adriano, Il libro nero della pubblicità, Iacobelli, 2010)
o su di un presidente della repubblica. Non amano che si dica, ma dopo tutto non dovrebbero fare
pubblicità se non desiderano ritrovarsi su di un manifesto proprio come una macchina o un de-
tersivo! Successivamente, qualsiasi parola che definisca un messaggio pubblicitario è identica per
l’uno o per l’altro. «La forza tranquilla» era lo slogan per la campagna di Mitterand ma avrebbe
potuto servire per una macchina o un sapone; la vera differenza sta nel messaggio che porterà il
manifesto. Bisogna avere una profonda etica quando si entra nelle comunicazioni politiche. [...]
Se un uomo politico vuole farsi eleggere bisogna che la gente possa conoscere le sue proposte e
la pubblicità è la migliore tecnica che sia stata inventata per comunicare, è il metodo più rapi-
do e concentrato per comunicare. Bisogna, invece, prestare attenzione alle manipolazioni della
pubblicità. Sono profondamente contrario alle campagne americane comparative che sfruttano
milioni di dollari non per comunicare ciò che pensa il candidato ma per distruggere il pensiero
dell’altro candidato. La costituzione di ogni democrazia dovrebbe interdire questo tipo di pub-
(La pubblicità: la migliore tecnica che sia stata inventata per comunicare,
Davanti alla pubblicità abbassiamo la guardia perché ci è familiare. La troviamo già nei papiri
dell’antico Egitto, ed esiste anche in natura, dove i pavoni, ad esempio, esibiscono le piume per
attrarre il partner. Siamo inoltre rassicurati dal fatto che controllori e associazioni per i diritti dei
sottrarsi a sollecitazioni indesiderate. Ma purtroppo è in gioco qualcosa di più di quel che appare.
L’ambizione della pubblicità è indurre il consumatore a credere che la felicità e la prosperità che
vengono mostrate negli annunci siano alla portata di chi acquisti i beni o i servizi proposti. Se
le aziende pubblicitarie, grazie ai progressi della scienza della persuasione, hanno potuto fare a
meno delle geniali intuizioni dei pubblicitari (ben rappresentati dal leggendario Don Draper di
Mad Men), diversi fattori hanno però impedito di sfruttare appieno i metodi scientifici: i dati sui
comportamenti individuali che le aziende potevano reperire erano limitati; i mezzi di comunica-
zione si basavano su tecnologie che offrivano scarse opportunità di presentare annunci altamente
personalizzati (sia in televisione che nella stampa, le aziende hanno sfruttato al massimo i dati
demografici), ed era costoso creare un annuncio diverso per ognuno dei gruppi da raggiungere.