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LE CAPITALI DELLA MODA

Le fiere di settore
Le Big Four
Altre capitali della moda

MODULO INTERDISCIPLINARE
Lab. scienze e tecnologie tessili per l'abbigliamento e moda
Prof.ssa Parente
Progettazione tessile
Prof.ssa Marietta
3.1 Le fiere di settore

Lo scopo principale delle fiere di settore è di


vendere i prodotti delle collezioni presentando i
campionari.
Esse però servono anche come vetrina per
promuovere e anticipare le nuove tendenze
adottate per le prossime stagioni, oltre
naturalmente ad ottenere l’attenzione dei media
creando eventi spettacolari che servono ad
aumentare l’aura di lusso e di elite che circonda
le grandi griffe. Naturalmente sono eventi di
notevole importanza nel settore tessile
abbigliamento mettendo in contatto stilisti,
produttori, compratori , giornalisti di moda e che
coinvolge notevolmente l’intero «star system».
Dalle stradine e grandi magazzini parigini di metà
dell’800 fino ad arrivare agli attualissimi e
sempre più imponenti concept store delle grandi
firme, alcune città sono diventate il palcoscenico
ideale per accogliere fiere di settore di grandi
importanza, meglio note come le FASHION
WEEKS.
La settimana della moda è un evento
commerciale di grande importanza che
anticipa di alcuni mesi l’uscita delle
collezioni nei negozi e permette alla
stampa e alle piccole imprese di moda
di studiare i nuovi trend per la
prossima stagione.
Durante le settimane della moda tra
gennaio e aprile, sfilano le creazioni
per l’autunno/inverno, mentre tra
settembre e novembre quelle per la
stagione primavera/estate.
Per lo stile di vita e l’idea che
rappresentano nell’immaginario
collettivo alcune città si sono
guadagnate «lo status di capitali della
Moda». In particolare 4 città famose, le
cosidette BIG FOUR
Parigi_Londra_Milano_New York
3.2. Le BIG FOUR
PARIGI

L’indiscussa capitale dell’Haute Couture (alta


Moda), dettava legge in quanto a gusto per
l’abbigliamento dai tempi dello sfarzoso regno di
Re Sole e Maria Antonietta.
Ha tuttavia, saputo reinventarsi diventando di
volta in volta, teatro dei mutamenti sociali
economici più importanti del XX secolo senza
mai perdere il prestigio e l’egemonia in fatto di
moda. Qui nascono parole come MAISON,
COUTURIER che sono ancora oggi simboli di
prestigio, lusso e elite.
Da Charles Frederick Worth, Poiret, Vionnet,
Schiaparelli, fino ad arrivare a Chanel, Dior, Yves
Saint Laurent, J.P. Gaultier, la capitale francese
ha visto l’evoluzione di stili, tendenze e della
stessa emancipazione della donna anche
attraverso l’abbigliamento.
Premier Vision Pluriel è sicuramente, dopo la
fashion week, una delle più importanti fiere del
settore. ZOOM by FATEX, salone professionale
dedicato alla confezione, EXPOFIL per i filati e i
tessuti e PREMIERE CLASSE per accessori e nuovi
trend.
3.2. Le BIG FOUR
LONDRA

Se nell’Ottocento Parigi era il simbolo del gusto


nell’abbigliamento femminile,
contemporaneamente Londra aveva creato il
gusto sobrio dell’abito maschile incarnato in
maniera emblematica da LORD BRUMMEL che
inventò un vero e proprio stile con regole
d’eleganza eccellenti e tuttora valide.
Negli anni 60 la capitale britannica diventa il
centro della rivoluzione culturale giovanile e
patria di nuovi stili anche musicali.
I Beatles, Rolling Stone, Mary Quant e la sua
minigonna, icone della moda come Twiggy
contribuiscono a trasformare Londra nella
capitale della moda giovanile, provocatoria,
sorprendente e eccentrica miscelando spesso
anche l’attenzione al riciclo e al vintage.
Non a caso Londra ospita, oltre alla fashion
week, molta attenzione ad eventi di scouting
dove molti stilisti emergenti possono avere
l’opportunità di presentare le loro collezioni:
NEWGEN e FASHION FORWARD ne sono un
esempio.
3.2. Le BIG FOUR
MILANO

Capitale d’eccellenza per il made in italy, Milano


è anche il centro della tradizione borghese
industriale, il luogo dove il design incontra la
sartoria e dagli anni 80 che impone lo «stile
italiano» , il pret a porter di alta qualità
conosciuto in tutto il mondo, anche grazie alla
fine degli anni Settanta, ai primi contratti di
licensing strategico e di lunga durata tra uno
stilista ed un’impresa industriale; il luogo dove
ciò si verifica compiutamente è proprio MILANO
e i protagonisti sono il Gruppo Finanziario Tessile
di Marco Rivetti nel ruolo dell’industria e Giorgio
Armani nel ruolo dello stilista per la creatività.
Milano è anche il centro del giornalismo di moda
e di tutta una serie di agenzie di comunicazione
che promuovono gli eventi di moda.
Tra le fiere più importanti possiamo elencare,
oltre alla fashion week, MILANO MODA
SHOWROOM (più di 800 showroom mono e
multimarca di collezioni maschili e femminili),
MILANO UNICA (fiera di materiali che mostra le
eccellenze del tessile italiano), MICAM
SHOEVENT (salone leader nel settore
carzaturiero), MIPEL (per la pelletteria) MIFUR
(per la pellicceria).
3.2. Le BIG FOUR
NEW YORK

Negli anni 40 il contesto industriale


americano cerca di divenire autonomo
rispetto alle tendenze di Parigi
proponendo uno stile cosidetto,
metropolitano, pratico e funzionale.
Patria del READY TO WEAR (pronto da
indossare) la moda newyorkese ha
proposto un’alternativa molto più
confortevole, casual e informale di
quella proposta dalle capitali europee,
è qui che si inventa lo sportwear.
In questo scenario hanno avuto ed
hanno tuttora molta importanza i
numerosi megastore e le grandi
catene di negozi. In questo senso
hanno particolare importanza
BARNEY’S (catena di negozi) e MACY’S
un negozio che occupa un intero
isolato.
Tra le fiere di settore più importanti
possiamo elencare:
ACCESSORIES THE SHOW e
ACCESSORIES CIRCUIT
per gli accessori, INTERMEZZO
COLLECTIONS, FAME.
3.3. Altre capitali della Moda
TOKIO

Il merito della presenza di questa città


nella rosa delle capitali della moda lo
si deve a tre stilisti che sono riusciti ad
interpretare la tradizione
dell’abbigliamento e del costume
tradizionale orientale, miscelandola
con innovazione, contaminazione e
continua sperimentazione
proponendo uno stile minimal e
asimmetrico del tutto decostruito e in
nettissima contrapposizione con la
moda costruttivista dell’occidente:
ISSEY MYAKE, YOSHJI YAMAMOTO,
REI KAWAKUMBO.
Il sostegno e la promozione di nuovi
talenti è uno degli obiettivi principali
dell’organizzazione JAPAN FASHION
WEEK che realizza eventi, progetti e
prestigiose premiazioni per favorire
l’attività di scouting per i creativi della
prossima generazione.
Altre fiere internazionali sono:
ITALIAN FASHION MEET JAPAN
(accessori e abbigliamento) PLUG-IN
(salone della moda creativa).
3.3. Altre capitali della Moda
ANVERSA

Dalla metà degli anni 80, anche grazie


ai provvedimenti presi dal governo
belga per supportare l’industria tessile
e incoraggiare la ricerca artistica e
sperimentale, conquistano estrema
notorietà un gruppo di sei giovani
designer meglio noti come «The
Antwerp six» (i sei di Anversa) che si
distinguono per sperimentazione di
tagli e materiali. Minimalismo e la
costante UNISEX, il riferimento al
passato con contaminazioni etniche
ed artistiche contemporanee sono le
caratteristiche principali che rendono
lo stile della scuola di Anversa.
L’eccellenza del Dipartimento di Moda
della ROYAL ACADEMY OF FINE ARTS e
la politica di investimenti da parte di
istituzioni scolastiche e industriale ,
oltre alla diffusione di una cultura
d’impresa nel campo della moda sono
state le condizioni basilari che ha
portato al successo lo stile belga.
3.3. Altre capitali della Moda
FIRENZE

Dagli anni ‘50 in poi in Italia si vede la


contrapposizione di Milano, patria
dell’industria e Firenze tempio
dell’artigianato. È proprio in questo periodo
che compare una figura di estrema
importanza che riesce a investire la città
fiorentina di un’aura di prestigio e
raffinatezza tutta made in italy. Organizza
eventi e sfilate di stilisti allora emergenti
nella celebre SALA BIANCA DI PALAZZO PITTI.
È prorio su questo palcoscenico d’eccezione
che muovono i primi passi stilisti come
Ferragamo, Pucci, Roberta di Camerino e
Capucci.
Nel 1967 LA SALA BIANCA viene chiusa
spostando definitivamente l’ALTA MODA a
Roma, tuttavia restando ancora una delle
città italiane cardine per la moda italiana.
Gli eventi fieristici più importanti sono PITTI
UOMO, PITTI BIMBO, PITTI FILATI, PITTI
W-WOMAN PRE_COLLECTION
3.3. Altre capitali della Moda
ROMA

La storia e la nascita dell’ Alta Moda a Roma


nasce in concomitanza con la diffusione dei
media, della televisione e delle pellicole
cinematografiche in stile “dolcevita” di
CINECITTA’. Le grandi sartorie romane
iniziano a lavorare per le grandi dive del
cinema nazionale ed internazionale che
diventano icone della moda, ma vestono per
eventi straordinari, anche donne potenti
come principesse e first lady, diffondendo il
gusto raffinato e l’alta sartoria tipiche della
tradizione artigianale italiana.
Tra le sartorie più importanti in questo
periodo occorre ricordare le SORELLE
FONTANA, GATTINONI, EMILIO SHUBERT e un
VALENTINO agli esordi.
Roma resta ancora oggi una città
importantissima per la moda sia come luogo
commerciale per eccellenza (Piazza di
Spagna, via Condotti, via del Corso) per i
negozi delle grandi griffe, sia per le fiere di
settore tra cui: ALTAROMA-ALTAMODA e
WHO IS ON NEXT? Per promuovere e scoprire
i nuovi talenti della moda.

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