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EVOLUZIONE DEL

PANTALONE
Dal 1300 al 1900
LA STORIA DEL PANTALONE
 Gli uomini fin dai tempi più antichi hanno indossato i pantaloni per la loro praticita’ per cavalcare e per lavorare, si sono trasformati in uniformi per i
soldati.
Ad esempio le brache sono state gli antenati dei pantaloni e venivano indossate dai popoli barbari e gli antichi romani consideravano questa usanza
incivile, esse erano di pelle o di panno erano lunghe e larghe e fermate da lacci alle gambe, tenute in vita da corregge di cuoio.
Con i primi movimenti di emancipazione le donne iniziarono a indossare i pantaloni e ad andare in bicicletta.
Amelia Bloomer fu la prima a destare scandalo indossandoli a meta’ ‘800. Amelia li portava in stile orientale stretti alla caviglia e ampi e coperti da un
abito al ginocchio.
 Anche Coco Chanel negli anni a cavallo delle due guerre mondiali rivoluziono’ la moda della belle attraverso la creazione di completi con pantalone, di
solito largo.
 Negli anni ’50 i pantaloni si accorciarono e diventarono aderenti, alla caviglia, furono indossati i pinocchietti e i bermuda.
La praticita’ di questo capo fu apprezzata nel ’60 e le donne lo portarono sia quotidianamente per andare a lavorare che per le sere eleganti.
 Quando fini’ la seconda guerra mondiale si abbandonarono le uniformi e comparve il jeans che proveniva dall’America, che poi divento’ denim tinto di
color indaco. Il termine jeans proveniva da Genova, la citta’ da cui partiva la stoffa per produrre i pantaloni da marinaio, le tende da campo, etc.
 Yves Saint Laurent creo’ negli anni ‘60 un completo giacca e pantalone lo “Smoking elegante” che sostituiva il tailleur.

 Nel corso degli anni ‘70-‘80 i pantaloni sono diventati un caposaldo del guardaroba femminile attraverso Armani ,Yves Saint Laurent, Balenciaga (…)
PANTALONE 1300-1400
Durante il XV secolo le calze colorate (talvolta erano di colore
diverso) potevano essere di panno, velluto o seta,si riunivano alle
cosce, arrivando alla cintura. Presso i giovani erano anche munite
di culottes e associate al farsetto in un insieme aderentissimo e
squillante di tessuti tagliati in varie guise: “addogati”, “frappati”,
“dimidiati”, “scaccati”.
PANTALONE 1500-1600
1. Tra il XVII-XVIII secolo il pantalone subì ulteriori e importanti 2. Con la discesa al trono di Luigi XIV, la corte di Francia
evoluzioni collegate anche alla situazione politica europea. Dopo trasferitasi nella reggia di Versailles, diventò il centro di ogni
un secolo di influenza spagnola la Francia si stava avviando ad moda e bizzarria europea, subito copiate in tutta Europa.
essere lo stato più importante del continente ed importante Ormai il costume maschile aveva perso ogni parvenza di
riferimento per ogni cambiamento di costume. Attorno agli anni severità e virilità; dopo il 1650 e fino al 1680 spopolò una sorta
Trenta, una compagnia di attori italiani si esibì a corte, di gonna-pantalone arricciata e piena di fiocchi introdotta a
presentandosi con una una casacca e un paio di braghe prive di corte dal Ringravio di Salm, e perciò chiamata calzoni alla
legature sotto al ginocchio e lunghe fino al polpaccio. Il duca di “Ringravio” o Rheingraf, o “a gamba di piccione”,decaduta
Brunswick se ne innamorò e se ne fece fare una versione corretta nell’ultimo ventennio del secolo, fu sostituita da calzoncini
da nastri e che mostrava le calze in seta; il nuovo capo, che ebbe abbottonati sotto al ginocchio che saranno di moda per tutto il
enorme successo, fu ribattezzato PANTALONE in onore della secolo successivo.
maschera italiana.
PANTALONE 1700-1800
1. Il Settecento fu epoca di grandi cambiamenti storici: la Francia, 2. L’Ottocento può ben dirsi l’epoca dei pantaloni. La borghesia, li
sempre al centro dell’attenzione, e la moda, come sempre, si adeguò adottò in massa insieme ad un abbigliamento severo, con toni
alle mutate condizioni politiche lanciando nuovissimi capi e spenti o addirittura scuri, che ben rappresentavano i suoi ideali
imponendoli al mondo. I pantaloni ormai erano denominati “culottes” di vita: rigore, sobrietà, fedeltà alla famiglia, lavoro e guadagno
dotati di comode tasche  e realizzati in tessuti pregiati. Le culottes come misura di una nuova morale in contrapposizione a quella
erano aderenti e così strette che i previdenti proprietari se ne dell’aristocrazia fannullona e sprecona. Diventato indumento di
facevano fare due tipi diversi: uno per camminare e l’altro in tessuto massa il pantalone ormai liberalizzato arrivava alla caviglia,
più elastico in modo da eseguire  la riverenza in modo senza mostrando lo scarpino scuro. Finché l’uomo andava a cavallo
strapparli sul dietro. Ma la presa della Bastiglia nel 1789 e la fine era munito di sottopiede  in modo da rimanere sempre
dell’Ancien Regime furono determinanti per lanciare un nuovo perfettamente stirato, ma quando la carrozza prima e
modello: il popolo non portava le culottes ma esibiva i pantaloni l’automobile poi si affermarono come mezzo di locomozione 
lunghi e non fermati sotto il ginocchio. I pantaloni larghi tornarono anche la staffa sparì. Molto stretti all’inizio del secolo, i
quindi  ad imporsi se pure con qualche difficoltà dovuta alla pantaloni si allargarono leggermente e si realizzarono i tessuti
resistenza delle corti europee che diffidavano di quell’indumento così coordinati con le giacche: verde inglese, grigio, bronzo o neri
apertamente rivoluzionario e giacobino. Così nel 1799 Ferdinando I di per la sera. Alla metà del secolo si affermarono per il giorno
Borbone ne proibì l’uso e l’abuso, precauzione inutile perché nel giro pantaloni rigati o quadrettati mentre per andare a teatro
di non molti anni si imposero definitivamente. l’immancabile frak nero era abbinato a calzoni in tinta: il
completo funereo, che rendeva l’uomo simile a un pinguino, era
ravvivato solo dalla camicia bianca inamidata.
Giorgio IV ritratto negli
abiti dell'incoronazione
 da Sir Thomas Lawrence
, 1821
PANTALONE 1900
All’inizio del Novecento lo sport diventò attività comune richiedendo indumenti
adatti alle situazioni in cui il corpo si doveva muovere liberamente. I pantaloni
furono adottati anche dalle signore. Così all’inizio del secolo si accorciarono sotto
al ginocchio dove erano fermati da una fascetta chiusa da una fibbia di metallo.
Chiamati “knickerbockers”  erano solitamente abbinati a una giacca “Norfolk”
doppiopetto con cintura incorporata. D’estate invece, si andava affermando la
divisa dello yacht man, maglia e pantaloni bianchi, giacca blu e spavaldo berretto
da marinaio. 
Durante gli anni ’20 la società europea fu travolta dall’esuberanti mode americane:
alzarono le gonne sotto al ginocchio; gli uomini, più conservatori, rimasero legati al
solito completo giacca, gilet, camicia e pantaloni, che diventarono però più morbidi
grazie alle pinces in vita e si allargarono in modo che i benpensanti giudicarono
eccessivo. Dalle università americane arrivarono gli “Oxford bags” , “i sacchetti di
Oxford” in flanella e tweed che erano portati col pullover e con giacche dalle spalle
vistosamente imbottite. Per i pantaloni sportivi si continuavano a preferire i
knickerbockers, mentre si introdussero anche i calzoni alla cavallerizza spesso
indossati con stivali di cuoio. Dall’Inghilterra proveniva invece lo stile coloniale,
composto di sahariana e shorts che terminavano al ginocchio.
Giacca il lana
ruvida

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