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LA DEFINIZIONE DELLA HAUTE COUTURE

Istituto Marangoni Milano

Ivana Amicone
Student ID 067976

Master in Fashion Product Management

Corso: 1900 – Present day T1, CLASS 1 ITA/ENG

Anno 2020/2021

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Sommario
Haute Couture: dalle sue origini a metà 1800 ad oggi ................................................ 3
Significato del termine “Haute couture”................................................................. 3
Le origini della haute couture ................................................................................. 4
Charles Frederik Worth e la sua rivoluzione del concetto di moda ......................... 4
Haute Couture 2020: le case di alta moda oggi ...................................................... 6
Criteri per poter far parte della Haute Couture ...................................................... 6
Come nasce un abito Haute Couture ...................................................................... 7
L’ininterrotto successo del metodo del drappeggio nella Haute Couture: dai tempi di
Madelene Vionnet ad oggi ......................................................................................... 9
La tecnica del drappeggio: un’arte senza tempo .................................................. 10
Madeleine Vionnet e la purezza della linea .......................................................... 10
Madame Grès: la scultrice della moda ................................................................. 13
Il drappeggio oggi: Parigi Haute Couture Fall/Winter 19-20, la bellezza è nei dettagli
............................................................................................................................. 17
Iris Van Herpen: il futuro della Haute Couture ..................................................... 19
BIBLIOGRAFIA........................................................................................................... 20

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Haute Couture: dalle sue origini a metà 1800 ad oggi
Haute Couture: abiti da sogno, design innovativi, stravaganza delle forme, estrema
eleganza, colori ricercati, tessuti preziosi, finiture e lavorazioni che raccontano
precisione e dedizione. Questa è l’alta moda!

Significato del termine “Haute couture”


Letteralmente il termine “Haute couture” viene tradotto dal francese “alto” (inteso
come “elegante”) e “cucire”; con il termine si fa riferimento a tutto il business, dalla
creazione alla vendita, di abiti di alta sartoria. Non si tratta di semplici abiti fatti a mano,
ma di capi che richiedono un processo di lavorazione molto lungo, ideati e creati su
misura, con tessuti di alta qualità e dai costi elevati, innovativi e spesso inusuali, che
vengono cuciti interamente a mano, con molta attenzione, da sarti esperti.

Figura 1 Una sarta lavora a una creazione haute couture di Versace, Parigi, 25 gennaio 2015.

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Le origini della haute couture
La storia dell’Haute Couture ha inizio nell’XIX secolo, anni in cui l’alta sartoria assume
il suo significato moderno e comincia un processo evolutivo inarrestabile che la porterà
fino ai nostri giorni.
Nella metà dell’Ottocento le mode vengono dettate da reali come la regina Vittoria
d’Inghilterra o Elisabetta d’Austria. In questi anni Parigi è nel pieno di un’evoluzione
sociale e culturale portata da Napoleone III, che la erge a diventare centro di
riferimento europeo per nuove idee, innovazione e mode. In questo contesto
Napoleone III sposa l’imperatrice Eugenia: più o meno come accade nella società
moderna, queste “antica influencer” sfoggiava abiti sfarzosi dai costi impensabili,
segno di un ricercato senso della moda che diventa subito modello da seguire per le
donne dell’alta società parigina. È proprio in questi anni che i Couturier, i sarti dell’alta
società, fondano le prime case di moda. Tra loro spicca il nome di Charles Frederik
Worth, il primo stilista della storia: il termine “Haute Couture” fu coniato in riferimento
alle sue creazioni, che pertanto ne viene considerato il padre fondatore.

Charles Frederik Worth e la sua rivoluzione del concetto di moda


Worth nasce in Inghilterra, all’età di dodici anni lavora come commesso in un reparto
di stoffe, nel 1845 si traferisce nella capitale
della moda dove apre un reparto di sartoria
in un grande magazzino. Nel 1858, Worth
inaugura il suo atelier personale, per
presentare le sue creazioni e i suoi nuovi
approcci all’alta moda. Non appena
l’imperatrice Eugenia inizia a commissionare
lavori a Worth, diventando una cliente fissa
della boutique parigina in rue de la Paix, la
fama del designer esplode. Questo successo,
la notorietà del suo nome come sarto
dell’imperatrice, e la conseguente posizione
privilegiata, gli offrono piena libertà di
seguire la propria espressione artistica e il
proprio estro, realizzando i sogni di anni
passati sulle panchine della National Gallery.
Figura 2 Ritratto dell’imperatrice Eugénia con un abito Worth,
realizzato da Jean Marius Fouque, in stile Franz Xaver
Winterhalter. (Musée d’Orsay)

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Con Worth infatti, il couturier non è più considerato un sarto, ma inizia ad essere visto
come un artista. Ed è proprio lui a rivoluzionare le regole della moda apportando
innovazione e modernità: a differenza delle altre sartorie, dove il disegnatore lavora su
commissione, costretto ad assecondare i capricci delle nobili signore e a recarsi di volta
in volta nelle loro case, Worth invece sceglie la dama a cui avrebbe creato un abito,
decidendo egli stesso il modello e i colori dei tessuti. Worth, affermava: “il padrone
della moda è il sarto e non chi acquista e indossa l’abito”. Gli abiti da questo momento
non sono più su misura, dettati unicamente dai gusti della cliente, ma è il sarto che
decide cosa dovrà piacere.
Worth è il primo ad inserire etichette con la sua griffe all’interno delle creazioni, le
firma proprio come si firma un’opera d’arte; inoltre inventa le stagioni di collezione
(estate e inverno), ha l’idea di far sfilare i modelli in anticipo rispetto alla stagione e
comincia ad utilizzare delle indossatrici per presentare i suoi abiti. Risolve il problema
delle imitazioni fornendo i cartamodelli delle sue creazioni sul mercato e proponendo
modelli in continuazione evoluzione: modifica infatti regolarmente tessuti, guarnizioni
e finiture.

Figura 3 Etichetta: Worth, 7, rue de la Paix, Parigi 1875. Stati Uniti, Philadelphia Museum of Art.
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Con lui l’alta moda entra ufficialmente nell’età moderna, distinguendosi nettamente
dalla comune sartoria e svecchiandosi dal concetto di semplice arte di coprire il corpo,
per passare ad un’idea di espressione di estro e gusto del creatore. Fu lui ad aprire la
strada a Chanel, Lanvin, Balenciaga, Vionnett e Dior tra gli altri, che diedero lustro alla
tradizione della Haute Couture.

Haute Couture 2020: le case di alta moda oggi


Chanel, Dior, Givenchy, Maison Margiela, Giambattista Valli: le case di alta moda non
sono tante, sia per mantenere un certo tipo di esclusività ma anche perché tempi e
costi sono proibitivi per tantissimi brand. Sono maison antiche, con loghi rinomati, e si
avvalgono degli stilisti più affermati. Alcuni di questi atelier possiedono marchi
secondari di prêt-à-porter o accessori: tramite questi canali producono abiti con taglie
standard invece che di sartoria, a prezzi più accessibili rispetto ai capi di alta moda.

Figura 4 Lo stilista Jean-Paul Gaultier fa il baciamano alla modella Milla Jovovich dopo la sfilata della collezione haute
couture inverno 2000-2001, Parigi, 8 luglio 2000. (AP Photo/Francois Mori)

Criteri per poter far parte della Haute Couture


Per poter essere considerato di “Haute Couture” un abito deve seguire quattro criteri
fondamentali, redatti nel 1945, e aggiornati nel 1992, dal ministero francese
dell’Industria e dalla Fédération française de la couture.
1. L’abito deve essere stato creato su misura per un cliente (con uno o più fitting);
2. la maison deve avere un laboratorio a Pagri;
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3. un minimo di 20 membri dello staff full-time;
4. le creazioni (50 modelli originali) devono essere presentate in sfilata a Gennaio
e a Giugno di ogni anno, a Parigi.

Figura 5 Naomi Campbell e Linda Evangelista sfilano per la collezione haute couture di Dior disegnata da John Galliano,
Parigi, 6 luglio 2005.

Oggi le regole si sono un po’ ammorbidite ed è stata creata la politica dei “Guest”:
designer come Viktor & Rolf, Armani Privè, Atelier Versace e Elie Saab vengono invitati
a sfilare come membri temporanei.

Come nasce un abito Haute Couture


Le collezioni di haute couture richiedono un investimento finanziario imponente per le
case di moda; di fatti tradizione vuole che ai designer non venga imposto nessun limite
di budget.
Per creare un abito di Haute Couture, si possono impiegare dalle 100 alle 800 ore di
lavorazione a mano solo per la creazione. Le sarte in grado di confezionare capi di alta
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moda, anche chiamate “les petite main”, sono circa 2,200. È facile quindi dedurre
perché i prezzi di un abito vanno dai 10.000 euro, fino a 100.000 euro, o anche di più.

Figura 6 Sarte al lavoro per confezionare creazioni di John Galliano per la collezione haute couture primavera/estate di
Christian Dior, Parigi, 21 gennaio 2001.

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L’ininterrotto successo del metodo del drappeggio nella Haute Couture: dai
tempi di Madelene Vionnet ad oggi
Alla fine dell'Ottocento l'arte del drappeggio iniziava a prendeva consistenza nel
mondo dell'alta moda con Charles Frederick Worth, che divenne il promotore
dell'abbandono della crinolina e della valorizzazione delle sinuosità femminili.
Nel Novecento, uno dei personaggi di spicco di questa tecnica è Madame Grès, amante
dell’arte scultorea e donna di eleganza indiscussa, che con i suoi drappeggi rubati alla
scultura, divenne una delle più accurate e particolari creatrici di modelli che volevano
esaltare la femminilità delle donne.
Altro nome di rilievo, sempre a Parigi, è quello di Madeleine Vionnet nel suo atelier di
Rue de Rivoli al civico 222: il suo era un drappeggio studiato e analizzato, non frutto
dell'improvvisazione, come molti credevano, ma dello studio del cartamodello e del
corpo femminile.
Negli anni '80 Azzedine Alaïa, grande stilista francese, collezionava costumi antichi e
abiti di grandi sarti come Vionnet, Dior, Balenciaga dai quali ha imparato l'uso
magistrale del plissé e del drappeggio, divenendo un loro degno erede.
In Italia nel 1954 nei saloni di via Condotti a Roma, 120 modelli straordinari
conquistarono la capitale del mondo: il sarto si chiamava Valentino. Il suo nome
divenne famoso anche
grazie alla diva Elisabeth
Taylor, che in quei giorni
si trovava a Roma per
girare Cleopatra, in
quanto volle indossare
un abito Valentino,
drappeggiato ed
aderente, per
partecipare alla
proiezione della prima
mondiale di Spartacus.

Figura 7 Abito di Valentino


indossato da Elisabeth Taylor per
la premiere di Spartacus a Roma,
1961.

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La tecnica del drappeggio: un’arte senza tempo
Ai tempi delle maison
francesi, questo tipo di
tecnica ha rappresentato una
vera e propria rivoluzione.
Infatti per realizzare un abito
con il sistema del drappeggio,
anche detto moulage, il
tessuto viene puntato e
tagliato direttamente sul
manichino, senza ricorrere a
troppe cuciture. Proprio
come uno scultore farebbe
con un pezzo di marmo, la
stoffa prende forma sul
manichino attraverso le mani
del sarto: gli abiti moulage
sono un trionfo di linee
sinuose, scientificamente
studiati per creare
tridimensionalità e
sperimentare forme e idee
nuove.
Figura 8 Abito realizzato da Madelein
Vionnete conservato presso il Chicago
History Museum.

Madeleine Vionnet e la purezza della linea


Madeleine Vionnet, nata nel 1876 e cresciuta ad Aubervilliers, in Francia, è stata una
rivoluzionaria nella moda. Studia l’Antica Grecia e la sua arte e trova nel neoclassicismo
la perfetta espressione del suo operato. Il suo grande merito è quello di avere un
approccio nuovo agli abiti da donna: studia il corpo femminile con la meticolosità di un
medico, inizia a creare artistici tagli e strategiche cuciture per far sì che l’abito
potesse seguire la silhouette. È un’idea assolutamente rivoluzionaria per l’epoca,
perché fino ad allora era stato l’esatto contrario: il corpo si doveva adattare alla moda
del momento. Si afferma per lo stile che ricorda le statue dell’antichità, propone effetti
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che ricordano le tuniche degli antichi romani; i drappi cadono in una maniera
spontanea, ma vengono fissati in alcuni punti strategici di modo che, quando l’abito
viene indossato e tolto, l’effetto arricciato rimane fermo. I capi non vengono più
disegnati su un modello e poi costruiti con un approccio bidimensionale,
ma drappeggiati per seguire le curve e assemblati attraverso il celebre “taglio di
sbieco“, al fine di raggiungere il suo obiettivo: “Mi sono impegnata in ogni modo per
liberare il tessuto e la
donna dalle
costrizioni loro
imposte [..]” diceva
Madeleine, “[..] ho
provato che una
stoffa che cade
liberamente su un
corpo è lo spettacolo
armonioso per
eccellenza.”

Figura 9 Abito monospalla


realizzato da Madeleine
Vionnet con taglio a sbieco e
drappeggi. Il tessuto cade in
appiombo dalla vita in giù
mentre si avvolge in
diagonale sul busto,
rammentandoci una Venere
che sorge dall’acqua cinta del
suo marmoreo chitone.

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Per ottenere queste uniche creazioni
Madeleine lavora modellando le sue creazioni
su una bambola di legno invece di disegnarle;
lei non si dichiara una disegnatrice di moda ma
una grande artista manifatturiera, che con le
sue mani scolpisce abiti raffinati.
L’utilizzo della bambola le permetteva di
capire come sarebbe caduto e avrebbe vestito
il corpo della cliente. Fondamentale
componente per Madame Vionnet è il tessuto,
infatti usa solo stoffe molto morbide come
crepe di seta, mussolina, velluto e satin.

Figura 10 Madeleine Vionnet e il manichino che utilizzava per i


suoi prototipi

Il suo stile ha fatto scuola, diventando in


epoca moderna, negli anni Ottanta, fonte
d’ispirazione, per due giovani designer
come: Yohji Yamamoto e John Galliano.

Figura 11 Abito realizzato da John Galliano per Dior

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Madame Grès: la scultrice della moda
Scultrice di tessuti, Germaine Emile Krebs nasce il 30 Novembre 1903 a Parigi. Nota
come Madame Grès, è pioniera della moda come ricerca estetica, vede la creazione di
abiti come un processo di riscoperta dell'arte e delle culture antiche che rivivono sotto
forma di tessuti e linee sinuose. “Volevo diventare una scultrice in quanto per me
lavorare un tessuto o la pietra è la stessa cosa”.

Figura 12 Abito di Alix realizzato


da Madame Grès, ottobre 1937.

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Amante della bellezza ellenica, della tradizione scultorea greco-romana cui si ispira per
i suoi abiti, crea opere d’arte sartoriali senza tempo e originali, giocando con
volumetrie, linee e “scolpendo la stoffa” in antichi drappi. La palette di colori spaziano
dall’avorio al grigio perlato riprendendo le nuances delle statue greche riportate alla
luce dagli scavi archeologici del primo Novecento.

Figura 13 Abito realizzato da Madame Grès, 1949.

Comincia ad esplorare “i tessuti-novità” come il jersey, il mohair, il satin cerato, il crin


di nylon che lei deliberatamente disciplina a far scivolare sul corpo con la sua tecnica
di drappeggiare la silhouette con il minor numero di cuciture possibili. Costruiva i suoi
abiti modellandoli direttamente sul corpo e adoperando un unico pezzo di stoffa

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drappeggiato asimmetricamente con una maestria, un’eleganza tali da condurre a esiti
totalmente originali e volontariamente atemporali anche nel più sobrio abbigliamento
da giorno.

Figura 14 Abito di Alix realizzato da Madame Grès, 1951.

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A lei hanno guardato in molti per carpire l'arte del drappeggio attento, non ultimo
Azzedine Alaïa, che negli anni ne ha salvato molti pezzi dalla dispersione e distruzione,
per poi donarli ai musei.

Figura 15
Abiti
drappeggiati
realizzati da
Madame
Grès esposti
al Musée
Bourdelle.4

Lo hanno fatto anche Jean Muir, e poi Gianni Versace agli inizi della carriera, nelle
collezioni che disegnò per Callaghan pensando alla Magna Grecia.

Figura 16 Gianni Versace


per Callaghan 1972.

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Il drappeggio oggi: Parigi Haute Couture Fall/Winter 19-20, la bellezza è nei dettagli
Il drappeggio ha da sempre rappresentato un tocco di raffinatezza ed eleganza,
simbolo di una bellezza femminile senza tempo, libero dalle mode del momento,
risultato della volontà di creare un abito che non rappresenti soltanto un vestito da
indossare ma un’espressione artistica, da portare con classe e semplicità, rievocando
la bellezza dell’antichità classica.
Affascinanti drappeggi e
sovrapposizioni di
tessuto caratterizzano
molti degli abiti Haute
Couture delle sfilate
degli ultimi anni, su cui i
designer creano intricate
geometrie fatte con
tessuti preziosi. È il caso
di Elie Saab, in questo
long dress in rosso, dove
la sapiente costruzione
del modello avviene
tramite il drappeggio del
tessuto che crea
movimenti inaspettati e
asimmetrie che
trasformano l'abito in
un'opera d'arte.

Figura 17 Elie Saab, Haute Couture Fall/Winter 19-20.

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Altro esempio è quello degli intriganti giochi volumetrici realizzati con il tessuto nelle
gonne della stilista russa Ulyana Sergeenko, che crea affascinanti sovrapposizioni e
complessi drappeggi.

Figura 18 Ulyana Sergeenko, Haute Couture Fall/Winter 19-20.

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Iris Van Herpen: il futuro della Haute Couture
Sperimentazione, trasformazione, ricerca e proiezione nel futuro: alla base del lavoro
della stilista olandese Iris Van Herpen c’è la ricerca di "nuove forme di femminilità e di
trasformazione". Questa creatrice ha un approccio collaborativo alla moda, di fatti per
le sue opere consulta architetti, scultori e anche matematici. Prende ispirazione da ciò
che di più artistico riempie la nostra quotidianità: scienza, biologia, architettura; utilizza
materiali insoliti per la moda e propri ad altri ambiti, anche tecnologici, dando vita
alla “tech couture”.
Il suo obiettivo è dimostrare che l’alta moda può essere un terreno fertile per
innovazione e sostenibilità, mettendo la Haute Couture al centro di questa rivoluzione
digitale che è l’epoca moderna, e che evolve così rapidamente. Il mondo si sta
sviluppando in modi complessi, veloci e inimmaginabili, la collaborazione e
l'innovazione rappresentano il futuro della moda, plasmandola in una nuova realtà che
per noi oggi è lontana e impensabile. Il lavoro di Iris è un esempio calzante
dell’approccio intersettoriale alla creazione di abiti di alta moda, che vede affiancare
alle sarte esperti di vari settori.
Per Iris, passato e
futuro possono
fondersi in un
nuovo presente,
tradizione e
tecnologia possono
intrecciarsi e
compensarsi, per
fare di innovazione
e ispirazione le basi
per un modo
innovativo di
concepire la moda
in maniera
pionieristica e
rivoluzionaria.

Figura 19 Iris van Herpen Collezione autunno inverno2019-2020. Paris Fashion Week.

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BIBLIOGRAFIA

TESTI:
“Haute Couture: la moda nei minimi particolari”. Logos. (2013)
“Haute Couture. The Metropolitan Museum of Art” Martin, Richard, and Harold Koda.
Published by the Metropolitan Museum of Art. (1995)
“Moda: dalla nascita della haute couture ad oggi” Sofia Gnoli. Carrocci editore. (2012)
“Storia della moda XVIII-XXI secolo”. Enrica Morini. Skira editore. 2017
“Storia della moda/a cura di!” Ranieri Varese, Grazietta Butazzi. Calderini editore.
(1995)
“Un secolo di moda italiana 1900-2000” Sofia Gnoli. Booklet Milano editore. (2005)

SITI WEB - PRIMA PARTE:


http://mda-arte.blogspot.com/2012/05/charles-frederick-worth.html
https://www.artapartofculture.net/2013/09/15/arte-e-moda-1-contaminazioni-
crossover-e-storia-di-una-relazione-non-sempre-dangerous/
https://www.donnaglamour.it/cosa-significa-haute-couture/guide-2/?refresh_ce
https://www.filidiluce.org/la-moda-le-origini-la-storia-2/
https://www.ilpost.it/2016/01/26/piccola-guida-alla-haute-couture/
https://www.myluxury.it/articolo/la-storia-dell-haute-couture-dal-significato-ai-
brand-in-passerella-oggi-foto/77701/
https://www.robadadonne.it/105080/haute-couture-alta-moda-passerelle/

SITI WEB - SECONDA PARTE:


http://cucitocreativo.cplfabbrika.com/1165/che-cosa-significa-moulage-nella-moda/
http://www.moda24.ilsole24ore.com/art/stili-tendenze/2012-05-17/ispirazione-
madame-gres-versace-185002.php?uuid=AbJKh8dF
http://www.noidonne.org/articoli/drappeggio-materia-intorno-al-corpo-04695.php

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https://blog.drexcode.com/it/designers_stylists/la-maison-vionnet/
https://i-d.vice.com/it/article/gy4eb3/iris-van-herpen-review-haute-couture-2020-
tecnologia
https://michelevignaliblog.wordpress.com/2016/03/23/storia-della-couture-vionnet/
https://mrnmoda.altervista.org/storia-madeleine-vionnet/
https://pescaralovesfashion.com/contro-ogni-dritto-filo-madeleine-vionnet/
https://www.alvufashionstyle.com/2016/03/23/7550/
https://www.alvufashionstyle.com/2016/04/21/gli-anni-trenta-parigi-moda-arte-
attualita-m-vignali/
https://www.artribune.com/progettazione/moda/2019/07/iris-van-herpen-parigi-
fashion-week/
https://www.dimondilab.com/madeleine-vionnet/
https://www.ecodibergamo.it/stories/moda-e-
tendenze/87194_moda_a_parigi_retrospettiva_su_madeleine_vionnet_ansa_-
_pioniera_di_sbieco_e_drappeggio_ha_inf/
https://www.elle.com/it/moda/ultime-notizie/a26796389/vionnet-madeleine-storia-
stilista-ame/
https://www.elledecor.com/it/people/a26058001/iris-van-herpen-collezione-2019/
https://www.ilpost.it/2016/01/26/piccola-guida-alla-haute-couture/feraud/
(immagini)
https://www.iodonna.it/moda/news/2020/12/01/vionnet-madeleine-stilista-taglio-
di-sbieco/
https://www.magazzino26.it/madame-gres-la-scultrice-della-moda/
https://www.mam-e.it/moda/paris-fashion-week-tra-digitale-e-iris-van-herpen-
membro-ufficiale-dellalta-moda/
https://www.marieclaire.com/it/moda/fashion-news/a19466966/madeleine-vionnet-
biografia/
https://www.marieclaire.com/it/moda/fashion-news/a33495450/iris-van-herpen-
look/
https://www.pasqualetarantinopiscitelli.com/2015/03/30/madame-gres/
21
https://www.pasqualetarantinopiscitelli.com/2018/02/08/lezione-di-drappeggio-da-
azzedine-alaia-la-robe-4062-di-vionnet/
https://www.vogue.it/moda/article/tech-haute-couture-intervista-con-iris-van-
herpen
https://www.vogue.it/moda/gallery/haute-couture-grandi-designer-moda-900-foto

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