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LA LANA

LE PRINCIPALI
RAZZE OVINE

LA PECORA MERINO:
https://youtu.be/eB-6qbXA94M
https://www.youtube.com/watch?v=zzrR
dfSSjfY
La pecora merino produce una lana fine, tra i 15 e i 23 µm (micrometro =
1:1.000.000 di m). Morbida, corta – la lunghezza varia dai 50 ai 120mm –
e molto ondulata, proviene dall’Australia, dal Sud Africa e dai paesi
appartenenti all’area dell’ex Unione Sovietica.

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LE PRINCIPALI RAZZE
OVINE

LA PECORA CHEVIOT:
si ricava invece una lana grossa che misura
oltre i 30 µm, robusta e liscia, con leggere
ondulazioni e che raggiunge una lunghezza
superiore ai 150 mm; viene prodotta
principalmente in Nuova Zelanda e in Gran
Bretagna.

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LE PRINCIPALI RAZZE OVINE

LA PECORA CROSSBRED:
(si ottiene infatti da un incrocio fra la razza Merino e la
Cheviot) produce una lana di media finezza tra i 24 e i 30
µm, di forza media, con scarse arricciature e una
lunghezza che può variare tra i 120 e i 150 mm. Viene
principalmente allevata i Argentina e in Uruguay e la sua
lana utilizzata per la produzione di filati pettinati

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L’ALLEVAMENTO DEGLI OVINI, LA
PRODUZIONE
DELLA LANA E LA SUA CLASSIFICAZIONE
Le principali aree di allevamento sono l’Australia, i paesi dell’ex Unione
Sovietica, la Cina, la Nuova Zelanda, l’Argentina, l’Uruguay, il Sud
Africa, la Gran Bretagna e il Pakistan. Nel corso degli ultimi cento anni
la produzione mondiale di lana è all’incirca raddoppiata. La lana viene
classificata, oltre che secondo la finezza, in funzione dei seguenti
parametri:

LANA VERGINE, si ottiene da animali vivi con tosatura periodica;

LANA LAMBSWOOL, si ottiene dalla tosatura degli agnelli di 6/7 mesi (la
lana di agnello presenta dei peli simili ad aghi);

LANA DA CONCIA, si ottiene da animali morti (scarsa qualità);

LANA CALCINATA, si ricava dalla post macellazione dell’animale;

LANA DI RECUPERO, di scarsa qualità, si ricava dagli scarti di
lavorazione;

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LE PROPRIETA’ DELLA LANA

Pur offrendo una buona resistenza, le fibre della lana
tendono a logorarsi prima rispetto ad altre fibre utilizzate
nell’abbigliamento. La sua elasticità è però eccezionale e
le pieghe spariscono rapidamente, in particolare con
l’azione del vapore.

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LA LANA
La lana è una fibra tessile naturale che si ottiene dal vello di ovini (pecore e di
alcuni tipi di capre), conigli, camelidi (cammelli) e alcuni tipi di lama. Essa si
ottiene attraverso il taglio del pelo. La struttura fisica di questa fibra le
conferisce alcune delle sue caratteristiche principali:

Finezza: lo spessore varia dai 2 ai 100 millesimi di millimetro.

Lunghezza: se inferiori a 8 cm viene usata per tessuti cardati, da 8 a 20 cm
viene usata per tessuti pettinati (di maggior pregio).

Arricciatura: pregio per tutti i tipi di lana, più fine è la fibra maggiore è
l’arricciatura.

Coibenza: aumenta con l’arricciatura del pelo della lana, che trattenendo un
buon volume d’aria forma uno “scudo termico” tra l’ambiente esterno e il
corpo umano.

Igroscopicità: assorbe umidità fino al 30% del proprio peso senza dare la
sensazione di essere bagnata.

Elasticità: molto alta. Dopo l’allungamento ritorna alla dimensione iniziale.

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ETICHETTATURA TESSILE
Sono classificate come lana solo le fibre provenienti da particolari animali. Di
seguito è riportato l’elenco degli animali da cui si produce, unitamente al
corrispondente codice presente sull’etichetta del tessuto:

WO pecora;

WP alpaca;

WL lama;

WK cammello;

WS cashemere;

WM mohair;

WA angora;

WG vigogna;

WY yak;

WU guanaco;

WB castoro;

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LANA MERINO
Ottenuta dalla pecora merinos. E ’ considerata
qualitativamente la migliore per la fibra molto
morbida, soffice e fine.

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LANA MOHAIR
Ottenuta dal vello della capra d’angora, originaria della
Turchia. Fibra molto lunga, soffice, lucente, resistente
all’abrasione e all’infeltrimento.

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LANA CASHMERE
Ottenuta dal vello della capra tibetana, originaria del
Kashmir. Più fine della merinos ma molto delicata.

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LANA ALPACA
Ottenuta dal vello di un tipo di lama allevato nelle Ande.
Molto lucente e rara.

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LANA VICUGNA
Ottenuta dal vello del Lama Vicugna, animale selvatico
delle Ande peruviane e protetto dalla legge. Lana
finissima, molto lucente e pregiata.

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LANA DI CAMMELLO
Ottenuta da cammelli e dromedari senza tosatura, ma
pettinando l’animale in primavera nel periodo in cui perde
spontaneamente il pelo. Fibra morbida, lucente, pregiata e
(contrariamente ad altri tipi di lana) idrorepellente. Questa
caratteristica la rende particolarmente adatta a cappotti
impermeabili di lusso.

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LANA D’ANGORA
Ottenuta dal pelo lungo e morbido del coniglio d’Angora.
Molto fine e pregiata, viene utilizzata solitamente in
mischia con altre lane pregiate per la maglieria.

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BOURRETTE
Stoffa in seta dall'aspetto irregolare, opaco e leggermente granuloso, realizzata
in tela altre armature, usando un filato bourrette, puro o in mischia con altre
fibre. Questo filo, chiamato anche "roccardino", è composto da cascami di
pettinatura e fibre corte (inferiori 4 cm) di seta che, data loro pregevolezza,
vengono riutilizzati. Presenta spessore irregolare, dovuto a minuscoli nodi e
ingrossamenti dati da piccoli agglomerati di materia, aggiunti durante la filatura.
Può avere aspetto molto rustico o più raffinato presentarsi sia in tinta unita sia
con effetti melange, dovuti alla presenza del residuo di precedenti lavorazioni.

Richiede particolari accortezze nella manutenzione perché teme gli sfregamenti.

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BOUCLE’
Il termine bouclè è di origine francese e significa “ricciuto”, “inanellato”. Filato
fantasia, caratterizzato da continui anelli nel senso della sua lunghezza, che
viene impiegato anche in maglieria. Il bouclé viene ottenuto unendo due filati su
di un ritorcitoio speciale sul quale uno dei due, detto “filo di effetto”, viene
alimentato in una quantità da 2 a 3 volte superiore all'altro, detto “anima”, per
cui si formano degli anellini. Tessuto di lana o altro filato, realizzato con gli
omonimi filati cardati: l'aspetto è molto irregolare, con nodi o ricci in superficie.
Ha peso assai variabile, ed è usato per abiti, giacche e paletots sportivi.

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BOTTONATO
Tessuto dalla superficie tridimensionale disseminata di bottoni cioè grossi
agglomerati di fibre corte, grumi di pelo e nodi, che si formano durante la
filatura, incorporati al filato componente, che è il più delle volte un cardato
voluminoso. Le "bottonature" si ottengono su speciali torcitoi, adattati in modo
tale che, torcendo fra loro due fili, questi manifestino la tendenza a ruotare
attorno al proprio asse, in senso inverso alla torsione ricevuta. Generalmente il
bottone crea un effetto di palline a contrasto di colore e consente di diversificare
il prodotto tessile con sfumature di tinte, effetti di titolo e rapporti di lunghezza
tra i fili componenti, che enfatizzano il contenuto moda della stagione. La
disposizione dei bottoni sul fondo è irregolare.

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TWEED
Il tweed è un tipo di tessuto in lana originario della Scozia. Il nome sarebbe
derivato, secondo la leggenda, da una cattiva interpretazione di twill (o tweel,
stando alla pronuncia scozzese), che significa armatura a saia, armatura che dà
come risultato un tessuto con rigatura diagonale o disegni ricavati da varie
combinazioni come la lisca di pesce. Poiché questo metodo era usato nei centri
tessili dell'Ottocento lungo il fiume Tweed, che rappresenta il confine storico fra
Scozia e Inghilterra, ciò spiegherebbe la confusione.

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HARRIS TWEED
L'harris tweed è una qualità particolare resa celebre dalla contessa di Dunmore
che lo promosse presso i fabbricanti di tweed delle isole Lewis e Harris, Uist e
Barra, nell'arcipelago delle Ebridi. L'etichetta Harris Tweed garantiva la pura lana
vergine, cardata, tessuta, filata e tinta a mano con sostanze vegetali dagli
abitanti di quelle isole. Oggi non è più un tessuto artigianale, ma lo si produce in
circa 600 stabilimenti in una quantità di quasi tre milioni di metri all'anno.

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DONEGAL TWEED
Il Donegal (o irish tweed) è un altro tipo di tweed, ed è caratterizzato da bottoni
(puntolini) di colore contrastante con i colori di fondo. Con il tweed vengono
confezionati anche eleganti tailleur. Il tweed Donegal è un tweed tessuto a mano
fabbricato nella contea di Donegal , in Irlanda. Da secoli Donegal produce tweed
con materiali locali nella realizzazione di cappelli, abiti e giubbotti. Le pecore
prosperano nelle colline e nelle torbiere del Donegal, e piante autoctone come
more, fucsia, ginestre (piagnistei) e muschio forniscono coloranti.

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CHANEL
Tessuto tinto in filo con superficie irregolare e tridimensionale, formata da filati
fantasia (ritorti sperimentali natura e tecnica di costruzione come fiammati,
bottonati, loop e bou- clé) di colore diverso, che si alternano all'interno
dell'intreccio in senso trama e ordito. L'armatura può essere una semplice tela. È
soffice, morbido e delicato, soprattutto perché annovera tonalità pastello simili a
quelle delle caramelle, che si abbinano tra loro a formare piccoli effetti di
quadrettatura appena percettibili. Questo tessuto, che di base è un tweed
inglese, fu il preferito dalla sarta Coco per realizzare nel 1954 i suoi ambitissimi
tailleur.

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KNICKERBOCKER
Tessuto di provenienza americana, simile al Donegal, del genere "home- spun",
cioè con filato grossolano, come fosse fatto in casa. Presenta una superficie
nappè, formata da piccoli nodini e bottoni a contrasto rispetto al fondo. Il
termine deriva dallo pseudonimo Dietrich Knickerbocker, adottato nel 1809 da
uno scrittore inglese per il romanzo Storia di New York. Questo tipo di tessuto
serviva a realizzare i "knicker suite"o "kni- ckerbocker", quei pantaloni alla
zuava, allacciati sotto il ginocchio da una fibbietta o un bottone in pelle,
indossati dagli immigrati olandesi che espatriarono negli Stati Uniti, fondando la
Nuova Amsterdam, divenuta la New York.

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