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Il colore
GIALLO
08. Il Novecento
10. Presente
Eppure non ne siamo del tutto convinti. Il giallo è anche per noi, come per gli
antichi, il colore del sole e dell’oro, del miele e dello zafferano, dei primi fiori
e di molti frutti. Rientra nella storia della pittura e della poesia nelle
sfumature più diverse, piene di suggestioni e di fascino, come nei cieli di
Turner o nei limoni di Montale.
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DI MI CHE L
PAS T OURE AU
Certo anche gli altri colori hanno spesso qualità ambivalenti, come ci ha
dimostrato lo storico francese nei suoi libri precedenti, nelle storie del blu
(2000), del nero (2008), del verde (2013) e del rosso (2016), ma questa volta
le difficoltà si accumulano, i documenti sono spesso riservati, la parentela
con l’oro tende ad allargare a dismisura l’ambito della ricerca: «il giallo –
scrive – sembra voler giocare a nascondino con gli studiosi» (pag. 9).
Un’altra possibile definizione del colore mette in primo piano la relazione con
la luce, da cui derivano la teoria aristotelica dell’origine del colore
dall’opposizione di chiaro e scuro e la scala corrispondente: bianco, giallo,
rosso, verde, viola, nero, ma anche la scomposizione newtoniana dello
spettro che dà origine alla scala alternativa: violetto, indaco, blu, verde, giallo,
arancione, rosso.
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PAS T OURE AU
L’autore accenna anche alle scienze biologiche che indagano sul colore come
sensazione e approfondiscono la funzione tripartita dell’occhio e le
componenti oppositive del cervello. Tutto questo rimane però a margine
dell’interesse di Pastoureau che considera il colore soprattutto come
creazione sociale.
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William Turner, Chichester canal, 1828, Tate gallery, Londra
ART E
Nel Seicento, la scoperta del “disco” di Newton rimette nuovamente in
discussione l’origine e il ruolo di tutti i colori; in particolare, al giallo viene
finalmente conferito lo status di colore primario. Tuttavia questo non riesce a
modificare le sue sorti; esso viene riabilitato solo più tardi dagli
Impressionisti, in particolare da Paul Cezanne, e soprattutto da William
Turner il quale, ossessionato dalla rappresentazione della luce, indaga ogni
possibile tonalità e potenzialità espressiva di questo colore.
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Vincent van Gogh, Autoritratto con cappello giallo, 1887, New York, The Metropolitan Museum of Art
NOVE CE NT O
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MUS I CA
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Nella maggior parte delle nazioni europee e negli Stati Uniti il
PRES E NT E giallo è prevalentemente visto come un colore luminoso e allegro.
È associato al concetto di calore, sole e estate, questo perché è il
colore più luminoso. Infatti si tinge di giallo ciò che deve essere
ben visibile (come le palline da tennis).
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In Cina il giallo è il simbolo della terra e colore emblematico del
PRES E NT E principio dello Yin, nonché colore della dinastia Ch’ing e
dell’imperatore. La tradizione cinese dice che se le nuvole sono
gialle ci sarà prosperità.
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FREDDIE MERCURY
La giacca gialla indossata da Freddie Mercury nel 1986 durante il Magic Tour
rappresenta uno dei capi di abbigliamento legati alla musica rock
maggiormente ricordati, oltre che una delle principali immagini nella
memoria collettiva legate al cantante.
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FREDDIE MERCURY
Questa, quasi sempre abbinata ad un paio di pantaloni bianchi, con finiture
oro e rosse, ed un paio di scarpe sportive Adidas bianche con le tre strisce
nere, fu indossata oltre che nel tour europeo dell'86 anche nel video
musicale di "The Miracle" del 1989.
In seguito è diventata uno degli elementi più ricordati del cantante, spesso
riprodotta nelle rappresentazioni postume. Così è infatti nella celebre statua
realizzata da Irena Sedlecká nel 1996, ed esposta a Montreux in Svizzera. Allo
stesso modo è ritratto nell'action figure prodotta dalla NECA. Lo stesso look è
immortalato nella statua in cera di Mercury esposta presso il museo Madame
Tussauds di Amsterdam.
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Guerra. E pace. Da reclamare. Da urlare.
GI AL L O E BL U NE L L A
MODA PACI F I S T A
Da portare addosso, esattamente come una bandiera.
Perché il vero desiderio comune oggi è solo questo,
mostrare la propria solidarietà indossando il giallo e il blu
dello stendardo ucraino.
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Demna, anima di Balenciaga, agli albori di una fashion week
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MODA PACI F I S T A
parigina preceduta dai continui bombardamenti sulle città
ucraine, si chiedeva se fosse o meno il caso di sfilare davanti
a un dramma capace di suscitare mille interrogativi, tutti
destinati a rimanere senza risposta. Tranne uno. L’atrocità
della guerra. E ha scelto di denunciarla facendo parlare la
sua moda e la sua esperienza di profugo per sempre, come
ha scritto in una toccante lettera che accompagnava le
T-shirt con le bandiere ucraine elegantemente ripiegate sui
posti degli invitati al suo fashion show.
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Una dichiarazione di intenti che si è fatta statement stilistico
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MODA PACI F I S T A
contagiando, a livello cromatico, i look dei fashion come dei
normal people, a partire dalla stessa sfilata di Balenciaga nel
cui backstage tutti, compresa l’attrice Salma Hayek e la top
model Bella Hadid, sfoggiavano la stessa maglietta over
bicolor gialla e blu distribuita agli ospiti. Lo spettacolo della
moda è andato avanti prendendo posizione e trasformando
la nuova consapevolezza in un fashion trend pacifista
adottato come divisa da influencer e designer tra cui Isabel
Marant, uscita in passerella con una maglia d’angora nei due
colori, e Christian Siriano, che ha realizzato un abito in tulle
con le tinte della bandiera ucraina messo poi all’asta per
beneficenza.
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Un’onda lunga che non si è fermata sotto i riflettori della
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fashion week parigina quando, in aggiunta a gesti concreti e
donazioni, anche il mondo social e i feed Instagram delle più
note maison si sono tinti di giallo-blu, ed è arrivato anche sui
red carpet di tutto il mondo diventando virale.
Jennifer Beals che agli Independent Spirit Awards ha
sfoggiato un top con pencil skirt con i colori della bandiera
ucraina firmati Gucci. La notte degli Oscar è stato un
continuo ricorrere cromaticamente alla pace, tra sfoggi di
nastri cerulei a sostegno dei rifugiati e altri riferimenti più
macroscopici come la pochette e la spilla con il vessillo
ucraino rispettivamente di Jason Momoa e di Benedict
Cumberbatch.
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Non poteva mancare l'intervento di Pantone, l’azienda
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MODA PACI F I S T A
americana che si occupa della catalogazione e
dell’identificazione dei pigmenti, che sulle sue pagine social
nei primi giorni del conflitto ha postato due immagini più che
eloquenti, in dialogo tra di loro.
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Una bandiera che, per la sua stessa storia, contiene
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MODA PACI F I S T A
un'insieme di significati di cui oggi la moda si è impadronita
per renderli mainstream grazie alla sua essenza di
fenomeno socio-culturale capace di farsi specchio dei tempi,
forma di comunicazione e mezzo di espressione privilegiato
del mondo in cui si trova.
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SITOGRAFIA
https://www.iodonna.it/moda/news/2022/03/07/sfilata-
balenciaga-ucraina-paris-fashion-week-ai22-23-kim-kardashian/
https://www.amica.it/2022/03/06/siflata-balenciaga-autunno-
inverno-2022-guerra-ucraina/
https://www.ilriformista.it/la-storia-di-freddie-mercury-la-vita-e-
la-musica-del-cantante-leader-dei-queen-che-ha-ispirato-il-film-
bohemian-rhapsody-262953/
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_Giallo_Mondadori
https://www.inforestauro.org/il-colore-giallo-
nellarte/#:~:text=Era%20uno%20dei%20colori%20prediletti,colo
re%20caldo%20e%20primario%20(insieme
BIBLIOGRAFIA
Giallo. Storia di un colore, di Michel Pastoureau (Autore), Guido
Calza (Traduttore), Ponte alle Grazie, 2019.
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"Il sole mi abbaglia e mi da alla testa,
un sole, un chiarore che posso solo definire giallo,
giallo zolfo, giallo limone, giallo oro.
È così bello il giallo".