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SISTEMA MODALE STO.

FORME I 22/02/2023

Quando si parla di modalità, ci si può riferire a tre differenti contesti storici: quello relativo
all'antica Grecia, quello inerente al canto gregoriano medioevale e quello concernente l'utilizzo
della modalità come sistema di riferimento alternativo a quello tonale nel panorama musicale
novecentesco.

Grecia antica → i modi o νομοί (nomoi) avevano una funzione di orientamento per gli intervalli
del canto e per il discorso che basava una melodia sul modo.
Non abbiamo testimonianze dirette della musica ellenica se non l'Inno Delfico ad Apollo, insieme
al frammento dell'Oreste di Euripide e alla Stele di Sicilo.

I nomi dei modi avevano origine geografica e si riferivano al luogo della Grecia in cui erano
utilizzati.

Lidio dal do
Frigio dal re
Dorico dal mi
Ipolidio dal fa
Ipofrigio dal sol
Ipodorico dal la
Misolidio dal si

Valenza etica e rituale dei modi → A seconda del modo utilizzato, c'era una funzione regolante i
comportamenti. Per i Greci la musica era un qualcosa multidisciplinare e multisfaccettato.

Organizzazione discendente dei modi, costituiti da un doppio tetracordo.

Pitagora → mito del fabbro. Secondo il mito, mentre passeggiava per Crotone, il filosofo fu attirato
dal suono proveniente da una bottega di un fabbro. Ciò che lo attrasse era che l'altezza dei suoni
prodotti fosse differente.
Altezze differenti sono correlate alla differente forza impressa e alla lunghezza del corpo risonante.

Il monocordo pitagoreo → corda fissata e stimolata in diversi punti. Alla stimolazione in punti
differenti segue un risultato differente. Base della fisica moderna sulla lunghezza della corda.
Quantifichiamo questo in hertz. Strumenti a fiato non sono indenni da questo. La colonna d'aria ha
le stesse proprietà della corda.

Modi gregoriani → ὀκτώηχος (octoechos) gregoriano medioevale. Nel 1547, Heinrich Loriti
(1488-1563), meglio noto con il nome di Glareano, nel suo trattato Dodekachordon mette ordine
tra i modi e ne stabilisce 12.

Nel Medioevo cosa accade? C'è stata una contaminazione tra l'antica e la nuova teoria musicale.
La cultura, compresa quella musicale, era appannaggio delle personalità legate all'ambiente
ecclesiastico o universitario.
Ma, al contempo, la musica sacra aveva il suo contraltare nella cosiddetta musica profana, in
quanto non investita dalla dimensione sacra, per dirla con Émile Durkheim (1858-1917).

C'era chi lasciava la via ecclesiastica. Molte persone avevano una doppia vita: o come San
Francesco (1881/1882-1226), che rinnega le sue origini e mette a disposizione degli altri i suoi averi
e saperi o come i clerici vagantes, studenti girovaghi che avevano gli ordini minori e per questo
godevano di privilegi ecclesiastici.

Ai clerici vagantes è correlata e, probabilmente, dovuta la produzione dei Carmina Burana.


Il codice della musica colta, sacra, veniva usato per fini umanistici, satirici.
Gli stilemi dei carmina burana medioevali erano gli stessi della coeva musica colta. musica
parallela.

Nel 1937 il compositore tedesco Carl Orff (1895-1982) ha ripreso, musicandoli appositamente,
alcuni testi dei carmina burana medioevali per tentare di costruire una cultura tedesca medioevale
che esulasse dalle altre tradizioni.

Trovatori e trovieri → erano persone nobili, di alta cultura che padroneggiavano cultura e lettere,
avevano contatti con chiesa ed elites. Si esibivano sotto mentite spoglie in quanto spesso erano alte
personalità legate all'ambiente di corte. Tema amoroso o agreste.
Tali figure erano diffuse in tutta Europa, basti pensare ai Minnesänger tedeschi, ai cantori delle
Cantigas di Santa Maria in Spagna o ai cantori italiani.

Ambiente clericale si appropria dei modi greci → essi potevano mantenere la stessa
nomenclatura dei modi Greci o essere chiamati con nomi latini.

Protus, Deuterus, Tritus, Tetrardus → 4 modi per designarne 8, perché vi erano 4 modi autentici e 4
plagali. In entrambe le tipologie nessun suono aveva la funzione della moderna tonica.

Ogni modo autentico aveva un corrispettivo modo plagale, che si trovava una quarta sotto di esso.
È per questo che il relativo modo plagale di uno autentico reca, nel nome, il prefisso greco ὑπό
(ipo), che significa sotto.

I modo Protus → Dorico (autentico) e Ipodorico (plagale).


II modo Deuterus → Frigio (autentico) e Ipofrigio (plagale).
III modo Tritus → Lidio (autentico) e Ipolidio (plagale).
IV modo Tetrardus → Misolidio (autentico) e Ipomisolidio (plagale).

Quella che potrebbe essere identificata come tonica viene chiamata finalis.
Quella che potrebbe essere identificata come dominante è definita repercussio.

Modi gregoriani funzionano per quarte.

Cosa cambia tra autentico e plagale? L'ambitus, cioè il registro.


Differenza tra autentico e plagale non è la qualità, è solo una questione di registro.
Ambitus = range di suoni.

Esempi di musica modale nel corso della storia della musica occidentale:
• Canto gregoriano
• Periodo classico:
1. Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) → Sonata per pianoforte op. 11, III movimento
Rondò alla turca. Cita la scala armonica per far riferimento ad un modo antico.
2. Ludwig Van Beethoven (1770-1827) → Quartetto per archi n. 15 in la- op. 132, III
movimento in modo lidio.
• Novecento:
1. Giacomo Puccini (1858-1924) → All'interno delle sue opere Turandot e Madama
Butterfly, restituisce il sapore di esotico proprio della modalità, esattamente come aveva
fatto Mozart con il suo Rondò, senza riscontri filologici ma come citazione-richiamo
musicale.
2. Claude Debussy (1862-1918)→ utilizza processi basati esplicitamente sulla modalità:
modalità diatonica eptafonica, pentafonismo diatonico anemifonico ed esatonalismo
(scala esatonale per toni interi). Assenza di rapporti tensivi. Il compositore aveva subito
il fascino delle orchestre di Gamelan giavanesi.
3. Maurice Ravel (1875-1937)→ Brano per pianoforte Jeau d'eaux op. 30, tonalità
fluttuante, modalità.
4. Béla Bartók (1881-1945) → utilizzo del sistema pentafonico. Mikrokosmos n. 32 in
modo dorico. Etnomusicologo, ma anche conoscitore del contrappunto.
5. Igor' Fëdorovič Stravinskij (1882-1971)→ Opera-oratorio Oedipus Rex. Utilizza i modi
clerici ed il modo optatonico, una alternanza di toni e semitoni che fu adoperata da tutto
il Gruppo dei 5.
6. Alban Berg (1885-1935) → Seconda scuola di Vienna che non fa capo alla modalità, ma,
in un primo momento, alla pantonalità e poi alla dodecafonia.
7. Olivier Messiaen (1908-1992)→ modi a trasposizione limitata. Si usa la enarmonia
come limite delle trasposizioni.
8. Serialismo → prende le mosse dalla dodecafonia. Impostazione della serie su parametri
di riferimento. Musica stokastica di Iannis Xenakis (1922-2001).

Il sistema tonale ha avuto una vita piena tra '600 e metà '800. Il tardo Beethoven, Franz Schubert
(1797-1828) e Johannes Brahms (1833-1897) mettono in crisi il sistema tonale.

Nel Novecento la tonalità rappresenta esclusivamente un sistema di confronto e non il sistema


unico di riferimento per la musica.

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