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I BENI

1) LA DIFFERENZA TRA <<BENE>> E <<COSA>>

Per parlare dei beni e della loro classificazione, è fondamentale capire in prima istanza la
differenza che intercorre tra il <<bene>> e la <<cosa>> in senso giuridico.
Il bene si identifica come qualcosa che è suscettibile di appropriazione e reca utilità; la
cosa, invece, è una parte di materia, in qualsiasi stato (liquido, solido, gassoso).
Più nel dettaglio, non sono beni le cose che non recano utilità a chi le possiede e neppure
quelle che possono essere utilizzate da chiunque, ovvero il cui utilizzo non possa essere
limitato da un privato (cd. res communes omnium; es. la luce del Sole, il vento).

Inoltre, si definisce bene ai sensi dell'articolo 810 CC <<le cose che possono formare
oggetto di diritti>>, che quindi hanno un valore o possono essere di vantaggio.
In senso ristretto, l'art. 810 può essere interpretato in questa maniera : i beni sono una
species all'interno dell'ampio genus delle cose, cioè sarebbero forme particolari e limitate
che possono assumere le cose (es. il vino rappresenta la cosa-genus; il vino Barolo
dell'annata 2005 rappresenta il bene-species).

Ancora, si potrebbero dire che per <<bene>> si intendano tutti i diritti che possono farsi
valere su quella cosa, sicché il concetto di <<bene>> verrebbe a identificarsi con quello di
<<diritto>>, e in particolar modo in ambito economico, di <<diritto patrimoniale>>, non
già di un diritto patrimoniale in particolare, ma di tutti i diritti patrimoniali suscettibili di
negoziazione (es. diritto di usufrutto; diritto di superficie; etc...).
Questa menzionata qui sopra è l'eccezione più utilizzata nel CC per intendere il <<bene>>.

2) LE CATEGORIE DI BENI
TAB.1
BENI MATERIALI BENI IMMATERIALI
Sono quei beni che sono suscettibili di E' una categoria molto ampia di beni.
valutazione economica e hanno la Innanzitutto comprende quegli stessi diritti
caratteristica della “corporeità”; rientrano in (patrimoniali in particolare) di cui ci siamo
questa categoria anche le energie naturali occupati sopra; poi i cd. <<strumenti
(es. energia elettrica), purché si possano finanziari>>, ossia quei beni destinati alla
valutare economicamente. negoziazione sui mercati finanziari (es. in
borsa) il cui commercio non avviene in
forma cartacea ma con la mera scritturazione
contabile (<<dematerializzazione>>
imposta per legge); sono beni immateriali
anche i dati personali, nonché per estensione
le banche dati che li contengono; le opere
d'ingegno (es. una poesia, un quadro, etc...);
altri beni immateriali da ricordare sono
l'insegna, il marchio, le invenzioni, le testate
giornalistiche, le radiofrequenze, la
prestazione d'opera intellettuale (es. un'opera
d'arte su commissione), etc....

TAB.2
BENI MOBILI BENI IMMOBILI
I beni mobili comprendono tutti i beni che Per beni immobili si intendono il suolo e
non sono immobili. tutto ciò che naturalmente o artificialmente è
incorporato al suolo stesso (es. gli alberi nel
primo caso, gli edifici nel secondo); fanno
parte di questa categoria anche alcuni beni
mobili che tuttavia sono ancorati per
destinazione permanente (es. un edificio
galleggiante saldamente ancorato alla riva);

TAB.3
BENI FUNGIBILI BENI INFUNGIBILI
Sono quei beni che cui vale l'appartenenza a Sono quei beni per cui l'aspetto qualitativo
un determinato genere; sono beni per cui prevale su quello qualitativo; si
non conta l'aspetto qualitativo, ma quello caratterizzano per essere una species ristretta
quantitativo (es. classico è quello delle nel genus (ad es. un bene infungibile è il
banconote : se c'è un debito di $100 poco quadro intitolato “X” dell'artista Y dipinto
importa se sarà saldato con una banconota da in quello specifico anno e via dicendo).
$100 o con due banconote da $50 o con Un bene infungibile può diventare fungibile
cinque banconote da $20 e via dicendo). per volontà delle parti.
Il regime giuridico di questi beni cambia in considerazione della tipologia in esame. Ad
esempio, per trasmettere all'acquirente un bene infungibile sarà sufficiente mettersi
d'accordo su quale sia il bene in dettaglio e consegnarlo per concludere l'affare; per i beni
fungibili bisogna innanzitutto adoperare la <<specificazione>> (o separazione) del bene
attraverso, ad es., la pesatura o la numerazione.
E' bene ricordare anche l'antico (ma sempre valido!) aforisma : <<genus numquam perit>>.
Ciò significa letteralmente che <<il genere non si estinguerà mai>> e sta ad indicare che nel
rapporto genus-species la seconda può venire meno, ma il genus di cui fa parte non potrà
mai definitivamente cessare (es. potrà finire il vino Barolo d'annata 2009, ma non potrà mai
finire tutto il vino in generale; se finisce quel tipo di vino comunque ce ne sarà un'altra
species).
TAB.4
BENI CONSUMABILI, O AD UTILITA' BENI INCONSUMABILI, O AD UTILITA'
SEMPLICE PERMANENTE
Sono quei beni che non possono recare Sono quei beni che sono suscettibili di
un'utilità all'uomo senza perdere la loro plurime utilizzazioni, senza che ciò influisca
individualità (es. un panino, una bevanda). sulla loro consistenza; fanno parte di questa
categoria anche i beni <<deteriorabili>>,
ossia quei beni che in un periodo di tempo
più o meno lungo perdono parti della loro
individualità (es. un vestito).

TAB.5
BENI DIVISIBILI BENI INDIVISIBILI
Sono quei beni che possono essere divisi in Sono quei beni la cui divisione comporta
parti omogenee senza che se ne alteri la inevitabilmente uno spostamento della
destinazione economica (es. un direzione economica (es. se una mucca è
appezzamento di terra) viva potrà svolgere determinate funzioni, se
la si uccide la sua destinazione sarà diversa,
ad es. quella alimentare).

TAB.6
BENI PRESENTI BENI FUTURI FRUTTI
Sono beni già esistenti, Si tratta di beni non già Frutti naturali : sono prodotti
di cui si ha disponibilità presenti in natura, che direttamente da altro bene; seguono i
immediata. possono essere oggetto di criteri di periodicità e medesima
obbligazioni. destinazione d'uso (es. frutto-
albero); fino a quando non si staccano
dalla cosa-madre non sono
considerati beni separati e vengono
detti <<pendenti>>.
Frutti civili : sono quelli che si
ritraggono come corrispettivo del
godimento altrui di un bene (es. il
contratto di locazione da diritto al
proprietario di ricevere una somma di
danaro come corrispettivo per il
mancato utilizzo dell'immobile);
hanno il requisito della periodicità e
si acquistano giorno per giorno, in
ragione della durata del diritto.

3) COMBINAZIONE DI BENI : BENE SEMPLICE E COMPOSTO

L'uomo ha a disposizione una grande quantità di beni. Questi beni possono essere utilizzati
singolarmente o in combinazione con altri beni per raggiungere il proprio fine.
Indicheremo, pertanto, con l'espressione <<bene semplice>> quello in cui le componenti
sono talmente compenetrate tra loro da non poterle staccare senza alterare la fisionomia del
tutto (es. un fiore, un animale); con l'espressione <<bene composto>> quello che è formato
da più cose che sono unite per via fisica, tale che ognuna di queste cose potrebbe essere
staccata dal tutto ed essere valutata economicamente nella sua indipendenza dalle altre (es.
l'automobile).

TAB.7
LE PERTINENZE LE UNIVERSALITA' PATRIMONIALI
Si parla di <<pertinenza>> quando una cosa Si definiscono così le cose mobili che
è al servizio ornamentale di un'altra,senza appartengono alla stessa persona e hanno
rappresentare un elemento indispensabile una destinazione unitaria (es. i libri di una
della sua esistenza o del suo funzionamento biblioteca).
(es. il box auto in dotazione con Si distingue dalla cosa composta perché non
l'appartamento). vi è unità fra le varie parti e dal complesso
Per la costituzione di un rapporto di pertinenziale perché non vi è un rapporto di
pertinenza debbono concorrere : a) un subordinazione.
elemento oggettivo, ossia vi deve essere un La dottrina distingue tra :
rapporto di servizio tra la cosa principale e la - universalità di fatto (quella composta da
cosa accessoria; b) un elemento più beni mobili singolarmente considerati) e
soggettivo,ossia la volontà di destinare la - universalità di diritto (quella in cui la
cosa ad un servizio accessorio di un'altra. riduzione è operata per legge, come ad es.
Se manca il carattere dell'accessorietà non si nel caso dell'eredità).
può parlare di pertinenza; inoltre tale
rapporto deve essere continuativo nel tempo,
ovvero non occasionale.
Le pertinenze seguono il destino della cosa
principale di regola.
Per le tutele verso i terzi : nella costituzione
il terzo è tutelato perché se ha acquistato la
pertinenza in buona fede la può rivendicare
contro il proprietario della cosa principale;
nella cessazione della pertinenza il terzo non
può opporre il suo acquisto a chi ha
acquistato anteriormente la cosa principale
senza esclusione della pertinenza.

4) L'AZIENDA

Per azienda si intende il complesso di beni adoperati da un soggetto, detto


<<imprenditore>>, per produrre beni o servizi (es. azienda agricola), ovvero per lo
scambio di beni o servizi (es. azienda di trasporti).
Discussa è la natura giuridica dell'azienda, poiché alcuni tendono a identificarla in
un'universalità di fatto, secondo altri si tratterebbe di una cosa composta funzionale.
A mettere chiarezza ci ha pensato la Suprema Corte (2014) sancendo che l'azienda debba
essere riguardata come bene unitario, di composizione variabile nel tempo e
qualitativamente mista, il cui elemento unificatore è rappresentato dall'esercizio
dell'impresa, ossia nel suo fine ultimo.
Una qualità fondamentale dell'azienda è l'avviamento : con questo termine si indica la
capacità di profitto dell'azienda; dire che una azienda è ben avviata, significa che ha un
grande giro d'affari.

E' necessario ora distinguere tra <<impresa>> e <<azienda>> giacché spesso i due termini
vengono utilizzati con lo stesso significato. Per <<impresa>> si intende l'attività
economica svolta dall'imprenditore non occasionalmente, al fine di produrre o scambiare
beni o servizi; per <<azienda>> si intende il complesso di beni che l'imprenditore usa per
adempiere allo scopo.

5) BENI PUBBLICI E BENI DEGLI ENTI ECCLESIASTICI

BENI PUBBLICI BENI ECCLESIASTICI


Vi sono due sensi per parlare dei beni Ai beni ecclesiastici si applicano le regole
pubblici : del CC.
a) beni pubblici in senso soggettivo (quelli Laddove l'edificio <<chiesa>> venga
appartenenti a un ente pubblico); stabilmente utilizzato a fini di culto, il terzo
b) beni pubblici in senso oggettivo (quelli acquirente sarà vincolato, nel senso che
assoggettati a un regime speciale, diverso da potrà fare tutto ciò che non ostacoli le
quello della proprietà privata) in cui sono esigenze di culto; l'esercizio del pubblico
compresi i beni demaniali e quelli del culto è una limitazione dell'attività privata.
patrimonio indisponibile.
I beni demaniali si dividono a loro volta in :
a) beni immobili del <<demanio
necessario>> (ad es. demanio marittimo,
demanio idrico, demanio militare, etc...);
b) beni immobili ed universalità mobili del
<<demanio accidentale>> (ad es. demanio
stradale, demanio culturale, etc...).

I beni demaniali non possono essere oggetto


di negozi di diritto privato da parte delle PA
(cd. “incommerciabilità”); non possono
essere oggetto di possesso o essere usucapiti
da privati o essere assoggettati a esecuzione
forzata, etc....

I beni non demaniali si dividono tra :


a) beni immobili e mobili del patrimonio
indisponibile (es. foreste, miniere, etc...),
ossia che sono comunque gravati da una
destinazione di pubblica utilità;
b) beni del patrimonio disponibile che sono
soggetti alle regole del codice civile poiché
non hanno una finalità pubblica
immediatamente perseguibile.

Parlando dei beni pubblici è importante


citare l'intervento dello Stato in materia di
“federalismo demaniale” : questo nuovo
sistema consiste nella contrazione del
patrimonio pubblico dello Stato, attribuendo
sempre più beni del demanio e beni non
disponibili alle entità territoriali
(comuni,provincie,etc...) per svolgere lavori
di valorizzazione e utilità pubblica, e nella
contrazione dei beni pubblici in senso
oggettivo per passarli nei beni disponibili
(fanno eccezione i beni del demanio
necessario).

Un'ultima considerazione va fatta in merito


ai <<beni comuni>>. Questi sono beni che,
per loro natura, indipendentemente dalla
proprietà pubblica o privata, devono essere
destinati alla realizzazione di interessi della
collettività (es. le strade vicinali di proprietà
privata ma di uso pubblico).
Un fenomeno sempre più in crescita è quello
della cartolarizzazione del patrimonio
immobiliare pubblico. Si intende per questo
processo l'istituzione da parte delle PA di
società a responsabilità limitata (S.C.I.P.) cui
trasferire a titolo oneroso i beni facenti parte
del patrimonio immobiliare pubblico
affinché queste le alienino sul mercato. Per
procurarsi i soldi con cui acquistare gli
immobili, le SCIP emettono dei titoli che
saranno garantiti proprio dall'immobile
pubblico che verrà acquistato.
Successivamente i finanziatori riceveranno il
rimborso dalla vendita dell'immobile da
parte della SCIP.

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