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I referenti socioeconomici
- Se consideriamo i referenti economici le epoche di Roma hanno una
diversa suddivisione
- Il primo periodo è quello del modo di produzione arcaico : si è legati ad
una concezione patrimoniale di tipo agrario, in cui la terra rappresenta la
fonte suprema di occupazione e approvvigionamento, gli schiavi sono
schiavi domestici che aiutano a svolgere le mansioni familiari e terriere; si
pone grande risalto al valore d'uso dei beni ( cioè alla possibilità di
utilizzarli immediatamente per soddisfare le esigenze basilari ) piuttosto
che al valore di scambio ( cioè la possibilità di commerciare i beni per
arricchirsi ); fa eccezione un periodo denominato secolo d'oro dei Tarquini
in cui vi fu un aumento dei commerci, soprattutto con gli Etruschi, ma che
non cambiò la mentalità di fondo
- Il secondo periodo è il modo di produzione schiavistico ( III sec. aC – III sec
dC) in cui, con l'espansione di Roma, crescono in maniera esponenziale i
commerci e soprattutto gli schiavi vengono a essere come dei veri e propri
collaboratori del DOMINUS; ciò porta alla formazione di un nuovo ceto
sociale, l'ordine equestre, che fonda le sue attività principalmente sul
commercio pianificato ed esteso; il valore di scambio diventa
fondamentale in questo periodo, anche se il valore d'uso continua ad
essere prevalente
- Il terzo periodo è il modo di produzione tardo-antico ( III sec dC – VI sec dC)
in cui si vengono a creare dei veri e propri latifondi che sembrano
precedere l'economia curtense del feudalesimo; lo spopolamento delle
città e il crearsi di villaggi intorno alle ville dei facoltosi proprietari terrieri
fa si che si crei un rapporto tra i contadini e il latifondista in cui il secondo
concedeva al primo di coltivare una parte dei suoi terreni per procurarsi il
sostentamento e in cambio doveva pagare una tassa in denaro o in natura
al proprietario (era una specie di primitiva corvées); ancora una volta è il
valore d'uso a essere preminente, con la sola eccezione di Bisanzio che
inizia a diventare uno dei centri più floridi per il commercio e l’arte