ESSENZIALE) 1)La rescissione in stato di pericolo 1. La rescissione è l'azione di tutela per coloro che hanno stipulato un certo contratto in determinate situazioni condizionanti o contro la loro volontà 2. Le ipotesi per l'azione di rescissione sono due : a) stato di pericolo; b) lesione 3. I requisiti (art. 1447) per poter richiedere la rescissione 3.1 Stato di pericolo = situazione di pericolo attuale di danno grave alla persona (stato di necessità) 3.2 Lo stato di pericolo era noto alla controparte 3.3 L'iniquità delle condizioni a cui la controparte ha dovuto sottostare 4. I presupposti per l'azione generale di rescissione 4.1 Elemento oggettivo = la lesione (consiste in una sproporzione tra una prestazione e l'altra; il valore deve essere superiore al doppio della controprestazione) 4.2 Secondo elemento oggettivo = lo stato di bisogno (la parte che ha deciso di perfezionare il contratto era in una situazione di difficoltà tale da incidere sulla libera volontà di contrarre) 4.3 Elemento soggettivo = occorre che la parte avvantaggiata abbia approfittato dello stato di bisogno in cui versava l'altra parte) 5. Il contraente avvantaggiato può evitare la rescissione eliminando lo squilibrio
2)Risoluzione per inadempimento
1. La risoluzione è lo scioglimento del vincolo contrattuale per anomalie funzionali che impediscono la concreta attuazione del regolamento di interessi 2. Quando il debitore è inadempiente il creditore può decidere se insistere sull'adempimento della prestazione (cd. Manutenzione) oppure proporre una domanda giudiziale per la risoluzione (ci sarà sentenza costitutiva) 2.1 Se insiste sull'adempimento è perché si tratta di un semplice ritardo del debitore 2.2 Se chiede la risoluzione è perché è venuto meno l'interesse nell'ottenimento della prestazione (ad es. si rivela ormai inutile) o perché viene meno la fiducia nell'adempimento e ci si vuole svincolare 3. L'azione di risoluzione 3.1 Se il creditore agisce per la risoluzione non è più tenuto alla controprestazione o, ove già eseguita, avrà diritto alla restituzione 3.2 Il diritto al risarcimento non si aggiunge al diritto di ottenere la prestazione promessa, ma si sostituisce a questo (risarcimento per danno da inadempimento assoluto) 3.3 Una volta chiesta l'azione di adempimento si può chiedere quella di risoluzione successivamente (art. 1453); non è possibile fare viceversa 4. Dopo la richiesta di risoluzione del contratto, la parte inadempiente non può rimediare con una tardiva esecuzione; la parte non inadempiente potrà legittimamente rifiutare la prestazione 5. La prova dell'inadempimento è un tema a lungo discusso, soprattutto se chi chiede la risoluzione debba provare sia il contratto da cui sorge l'obbligo sia l'inadempimento derivato 5.1 La sentenza delle S.U. Cassazione 30/10/2001 n.13533 ha sancito il principio per cui il creditore è tenuto a dimostrare la fonte del proprio diritto (il contratto), mentre il debitore deve provare il fatto estintivo delle pretese del creditore (l'adempimento avvenuto)
3)Risoluzione ipso iure
1. La risoluzione può avvenire anche di diritto in tre casi espressamente regolati dal codice 1.1 Primo caso <<Clausola risolutiva espressa>> (art. 1456) = è la clausola contrattuale con la quale le parti prevedono espressamente che il contratto si considererà risolto qualora una determinata obbligazione non venga adempiuta o venga adempiuta in maniera diversa da quella pattuita; le condizioni per la risoluzione vengono stabilite ex ante e pertanto non ci sarà bisogno di dover proporre una domanda giudiziale. 1.2 Secondo caso <<Diffida ad adempiere>> (art. 1454) = dichiarazione scritta con la quale la parte non inadempiente intima all'altra di adempiere entro un congruo termine temporale (di solito non inferiore a 15 gg), superato il quale senza l'adempimento il contratto si considera risolto 1.3 Terzo caso <<Termine essenziale>> (art. 1457) = il termine è essenziale quando il creditore non ha più interesse all'adempimento dopo quel momento stabilito perché la prestazione diventa inutile 1.3.1 Essenzialità oggettiva = quando deriva dalla natura stessa della prestazione 1.3.2 Essenzialità soggettiva = quando è ricavabile dalle pattuizioni contrattuali che il creditore abbia interesse all'esecuzione non oltre il termine indicato
4)Risoluzione per impossibilità sopravvenuta
1. L'impossibilità sopravvenuta estingue di diritto l'obbligazione, essendo quest'ultima non più realizzabile 1.1 se la prestazione è diventata solo parzialmente impossibile, allora il corrispettivo dovuto sarà pari alla parte di prestazione ancora possibile 2. Per i contratti traslativi, se il perimento è avvenuto dopo il trasferimento della proprietà, ma prima della consegna del bene, allora il venditore avrà comunque diritto al corrispettivo prezzo, mentre il compratore non potrà tirarsi indietro perché con il passaggio di proprietà egli trae tutti i vantaggi così come gli eventi sfavorevoli 2.1 nei contratti plurilaterali l'impossibilità sopravvenuta per uno solo dei debitori svincola solo quest'ultimo e non tutti i codebitori
5)Risoluzione per eccessiva onerosità
1. E' un rimedio che il legislatore ha voluto dare nel caso in cui, a causa di eventi straordinari ed imprevedibili, la prestazione economica di una delle parti sia diventata eccessivamente onerosa 2. Si ha diritto alla risoluzione per eccessiva onerosità quando concorrano i seguenti requisiti : 2.1 che si tratti di contratti per cui è previsto un lasso di tempo tra la stipulazione dell'accordo e la sua esecuzione 2.2 che si verifichi una situazione di onerosità eccessiva sopravvenuta che riguardi uno scambio non ancora eseguito 2.3 che l'eccessiva onerosità sia dovuta ad eventi del tutto imprevedibili e straordinari (es. lo scoppio di una guerra) 3. La risoluzione non può essere concessa se l'onerosità sopravvenuta non superi l'alea normale che ogni operazione economica comporta (art. 1467) 3.1 tale disciplina non si applica nel caso di contratti aleatori (es. i contratti di assicurazione) 3.2 la parte contro la quale è domandata la risoluzione la può evitare portando la prestazione entro i limiti dell'alea normale (offerta di riduzione ad equità)
6)Altri rimedi nei contratti a prestazioni corrispettive
1. L'eccezione di adempimento è la facoltà che il legislatore concede di rifiutare di eseguire la prestazione se l'altra parte non adempie precedentemente o contemporaneamente la sua (inadimplimenti non est adimplendum art. 1460) 1.1 è un raro caso di autotutela del privato concessa dalla legge 2. A ogni contraente è attribuita la facoltà di sospendere l'esecuzione della prestazione da lui dovuta, qualora le condizioni patrimoniali dell'altro siano tali da mettere in dubbio il conseguimento della controprestazione (pericolo di inadempimento) 2.1 se è stata prestata idonea garanzia (es. ipoteca) la sospensione non ha alcuna giustificazione 2.2 è un mezzo di tutela per la parte che deve adempiere per prima (es. il fornitore che deve trasportare la merce) 3. Un particolare tipo di tutela è la clausola <<solve et repete>>, con la quale le parti pattuiscono di rinunciare al diritto di opporre eccezioni 3.1 la clausola ha dei limiti di efficacia dettati dall'art. 1462 3.1.1 non ha effetto per le eccezioni di nullità, annullabilità o rescissione del contratto 3.1.2 il giudice può sospendere l'adempimento se riconosce che sussistono gravi motivi