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Concetto di res  distinzioni:

Res corporales e res incorporales


 Res corporales = entità materiali, res quae tangi possunt.
 Res incorporales = res quae tangi non possunt (eredità, usufrutto,obbligazioni,servitù
prediali); i Romani le classificano come iura, ovvero come diritti soggettivi/posizioni
giuridiche soggettive anche se tali diritti/posizioni avevano ad oggetto cose corporali.
n.b. il diritto di proprietà non compare tra le res incorporales dal momento che specie in età
classica, i giuristi romani lo identificaro con l’oggetto del diritto, esso stesso considerato
come res corporalis.

Res in commercium e res extra commercium


 Res in commercium = potevano formare oggetto di proprietà privata e di rapporti giuridici
patrimoniali.
 Res extra commercium = res che non potevano essere oggetto di rapporti giuridici
patrimoniali; res divini iuris, res sanctae, res religiosae.
n.b. alle res divini iuris (di diritti divino) si contrapponevano le res humani iuris, che si
distinguevano in publicae e private. Le res publicae appartenevano alla collettività del populus
Romanus ed erano extra commercium se destinate all’uso pubblico, mentre erano in
commercium se si trattava di beni da cui il populus Romanus ricavava direttamente un’utilità,
un reddito.
Le res privatae erano in commercio

Res mancipi e res nec mancipi


 Res mancipi = fondi sul suolo italico (sia terreni che edifici), schiavi, animali da tiro e da
soma, servitù rustiche. Erano considerate le cose di maggior pregio all’interno della società
romana arcaica, motivo per cui per il loro trasferimento della proprietà era richiesto il rito
solenne della mancipatio, anche se poi dall’ultima età arcaica si ammise il trasferimento
anche per in iure cessio.
 Res nec mancipi = tutte le res diverse da res mancipi, per il trasferimento della proprietà
delle quali era sufficiente la traditio.
Inizialmente era una classificazione di particolare rilievo, ma perse il suo valore durante l’età
postclassica in concomitanza con la decadenza della mancipatio e la scomparsa della in iure cessio
(a pari passo con il maggiore rilievo della distinzione tra beni immobili e beni mobili). Fu
formalmente soppressa con Giustiniano.

Beni mobili e beni immobili


 Beni mobili = animali e oggetti inanimati trasportabili o comunque amovibili, quindi anche
gli schiavi.
 Beni immobili = suolo insieme a tutto ciò che vi inerisce stabilmente.
Questa distinzione non ebbe alcun rilievo ai fini dei modi di trasferimento della proprietà, ma ebbe
significato a proposito dell’usucapione e della difesa del possesso.
Solo in età postclassica, la distinzione tra beni mobili e beni immobili assunse rilievo anche in
ordine al passaggio della proprietà  cfr. legislazione imperiale che stabilì l’obbligatorietà della
scrittura per donazioni.

Cose fungibili e cose infungibili


 Cose fungibili = i classici le identificano con le cose che rilevano in rapporto al peso,
numero, misura e per le quali è possibile rappresentare un equivalente (tantundem)
 Cose infungibili = cose che vengono in considerazione nella loro individualità.
Cose di genere e cose di specie  corrispondono in buona sostanza rispettivamente alle cose
fungibili e alle cose infungibili ma la prospettiva è diversa.
 Cose di genere = accento posto sull’appartenenza di una cosa ad una certa categoria, detta
genus.
 Cose di specie = si fa riferimento a cose prettamente individuate.

Cose consumabili e cose inconsumabili


 Cose consumabili = suscettibili di una sola utilizzazione, che si consumano per il fatto stesso
di usarle
 Cose inconsumabili = cose che consentono un uso continuato

Cose divisibili e cose indivisibili


 Cose divisibili = suscettibili di essere divise materialmente senza perire e senza apprezzabile
pregiudizio economico.
 Cose indivisibili = cose non suscettibili di essere divise.

Cose semplici, cose composte, cose collettive


 Cose semplici = cose che secondo l’opinione comune costituivano una unità naturale
 Cose composte = cose costituite da più cose semplici congiunte tra loro artificialmente,
sempre che le componenti fossero tuttavia riconoscibili.
 Cose collettive = più cose semplici non congiunte, tuttavia considerate unitariamente.

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