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TERREMOTO

TERREM O TO

O N D E S IS M IC H E E N E R G IA S V ILU P P A TA S IS M O G R A M M I E S IS M O G R A FI
(c la s s ific a z io n e ) (M a g nitu d o e s c a le d i in te n s ità)
Cos’è un terremoto
Un terremoto o sisma è un movimento a carattere vibratorio smorzato di una porzione più o meno grande di superficie terrestre,
provocato da onde elastiche originatesi in un punto più o meno profondo della crosta terrestre (ipocentro o fuoco) per una
improvvisa dislocazione di masse.
Si verifica quando nell’interno della Terra si liberano improvvisamente energie di tensione accumulatesi nel tempo nella
litosfera o nel mantello.Ciascun movimento si chiama scossa sismica.
Le onde sismiche possono essere longitudinali, trasversali, superficiali. Le prime ad arrivare sono le onde più veloci,
longitudinali ( onde prime ) che producono sollecitazioni alternate di compressione e dilatazione, con conseguenti vibrazioni
dirette secondo la direzione di propagazione delle onde, sono le scosse ondulatorie. Si sviluppano, inoltre, onde trasversali,
( onde seconde ), che determinano vibrazioni in direzione perpendicolare alla direzione di propagazione delle onde, le scosse
sussultorie. Successivamente arrivano le onde superficiali che hanno carattere complesso. Per ogni scossa i dati caratteristici
sono: l’istante di inizio, le coordinate dell’ipocentro, l’energia sviluppata ( di cui è misura la magnitudo.
Lo studio quantitativo dei terremoti è iniziato in epoca relativamente recente, con l’introduzione di strumenti atti a registrare le
onde elastiche da essi generate. Sono della fine del secolo scorso i primi rudimentali sismografi, ideati da J. Milne e A. Cancani.
Da allora la sismologia si è sviluppata parallelamente ai progressi della tecnica: si sono visti così adoperare sismografi
meccanici più moderni, sismografi elettromagnetici, sismografi ad amplificazione elettronica e finalmente sismografi a
registrazione digitale.
All’inizio di questo secolo quando già si disponeva di una rete mondiale di stazioni sismografiche si potè riconoscere la
distribuzione globale della sismicità sulla superficie terrestre. L’attività sismica è associata principalmente ai movimenti relativi
alle placche litosferiche.
I terremoti avvengono fino ad una profondità di circa 700 Km. I terremoti vengono suddivisi in superficiali, intermedi, profondi
se la loro profondità è rispettivamente inferiore a 70 km, compresa tra 70 e 300 Km, superiore a 300Km. I terremoti intermedi si
possono trovare dove due placche continentali collidono.
Onde sismiche
 
La sismologia è la branca della geofisica che si occupa dei processi di generazione e di propagazione delle onde
elastiche nell’interno della terra e sulla sua superficie, che provocano i terremoti. La linea ideale di avanzamento
del fronte d’onda, la cui tangente è perpendicolare al fronte d’onda stesso in ciascuno dei suoi punti è chiamata
raggio sismico. Sono dette onde di volume quelle che si propagano nell’interno della terra, mentre sono onde
superficiali quelle che si propagano in strati terrestri la cui profondità non sia grande rispetto alla lunghezza
d’onda.
I raggi sismici che incidono fra due mezzi di caratteristiche elastiche diverse, possono riflettersi e rifrangersi.
La propagazione delle onde fino a 1000km dall’ipocentro coinvolge principalmente le onde P e S, la cui frequenza
dominante si trova nella banda compresa tra 1 e 10 Hz. Le lunghezze d’onda corrispondenti sono minori di 5
km. Le velocità delle onde variano da strato a strato ed aumentano in genere con la profondità. I raggi sismici
sono allora curvi, con la concavità verso l’alto.Sono onde superficiali le onde di Rayleigh che hanno moto
ellittico retrogrado delle particelle su un piano verticale contenente la direzione di propagazione dell’onda e le
onde di Love in cui le particelle si muovono in un piano orizzontale , perpendicolare alla direzione di
propagazione dell’onda.La banda di frequenze di tali onde è compreso tra 10 -1 Hz e 10-2 Hz, ma più
comunemente è osservata una banda stretta attorno a 0.05 Hz. . Le onde superficiali viaggiano a velocità
comprese tra 3 e 4 Km/s.
MAGNITUDO E SCALE DI INTENSITA’
La definizione di magnitudo dovuta a Richter si basa sullo spostamento misurato da un sismometro campione di tipo Wood-
Anderson. Tale strumento e' costituito da un pendolo orizzontale a torsione con periodo proprio T=0.8 secondi, amplificazione
V=2800 volte e uno smorzamento h = 0.8 posto alla distanza di 100 Km dall'epicentro. Questa magnitudo, indicata come
magnitudo locale e rappresentata dalla sigla Ml, e' definita come:
Ml = log (A) con A=spostamento massimo in micron
Esiste anche una relazione che permette di calcolare la magnitudo Ml anche per altre distanze, purche' entro 600 km dall'epicentro,
in base allo spostamento reale al suolo:
Ml = log(a) + 3 * Log(D) - 2.92 con a = spostamento reale al suolo in micron e D = distanza in km
Per oviare a difficolta' nell'applicazione della precedente relazione per eventi con distanza maggiori di 600 km si utilizzano altre
scale di magnitudo indicate dalle sigle Ms e Mb.
Un metodo oggi molto usato per la stima della magnitudo e' tramite la misurazione della durata della registrazione. Questa stima
deve essere calibrata empiricamente stazione per stazione sulla base di un numero sufficiente di terremoti di cui sia nota la
magnitudo attraverso uno dei metodi standard. Questa magnitudo e' indicata come Md.
La magnitudo e l'intensita' esprimo entrambi una indicazione della forza del terremoto, la prima piu' legata alla misura dell'energia
rilasciata , mentre la seconda legata ai danni conseguenti.
La magnitudo e' una grandezza che puo' assumere qualsiasi valore maggiore di 0.0 ed ha un andamento logaritmico.
Non esiste un limite superiore, ma per dare un'idea della grandezza la scossa principale del terremoto dell'Irpinia ha avuto una
magnitudo Ml pari a 6.9.
L'intensita' generalmente espressa con numeri romani puo' assumere solo valori interi compresi tra "I" e "XII". Questi valori sono
indicati come gradi.
La corrispondenza tra grado e danno subito e' stabilita da una tabella, la cosi' detta scala. Al giorno d'oggi, in Italia, l'intensita' e'
solitamente espressa nella scala Mercalli – Cancani –Sieberg (M.C.S) del 1930.
Catania: ecco la sentinella dei terremoti mini-sottomarino
tra Sicilia e Africa
(articolo del quotidiano Repubblica novembre 2002)

• Una sentinella di guardia ventiquattr’ore su


ventiquattro per365 giorni all’anno, in fondo al mare.
Una spia sempre in azione, in grado di controllare e
registrare movimenti impercettibili ma significativi di
un “sorvegliato speciale”.
• Non è un caso, infatti, che Submarine Network 1, la
piattaforma intelligente sottomarina, primo esemplare
in Italia di un’ambizione rete di monitoraggio
multidisciplinare, sia stata deposta proprio in
corrispondenza della faglia Ibleo-Maltese, la
struttura sismogenetica responsabile dei più disastrosi
terremoti della Sicilia orientale, tra cui quello che nel
1963 distrusse completamente Catania. Lì, a 2105
metri di profondità nello Ionio, a 25 chilometri a
largo di Catania, il sottomarino intelligente sta già
raccogliendo e registrando su hard disk dati sismici e
vulcanologi che serviranno ad integrare quelli raccolti
quotidianamente dalla rete di superficie che sorveglia
la parte orientale dell’isola, ad alto rischio sismico, e
l’Etna. Terremoti, microscosse, umori e tremori del
vulcano, ma anche la temperatura del mare e altre
rilevazioni ambientali.


energia
magnitudo Richter joule
grado Mercalli

 
Scala RICHTER    
 
• Tale scala non ha divisioni in gradi, limiti
inferiori, (se non strumentali) e superiori. La < 3.5 < 1.6 E+7 I

valutazione dell'energia liberata da un


sisma è associata all’indice, detto 3.5 1.6 E+7 II

magnitudo, che si ottiene rapportando il


logaritmo decimale dell'ampiezza massima 4.2 7.5 E+8 III

di una scossa e il logaritmo di una scossa


campione. Lo zero della scala equivale ad 4.5 4 E+9 IV

una energia liberata pari a 10 5 Joule. Il


massimo valore registrato, è stato di 4.8 2.1 E+10 V

magnitudo 8.6 equivalente all'energia di


1018 J. 5.4 5.7 E+11 VI

6.1 2.8 E+13 VII

6.5 2.5 E+14 VIII

6.9 2.3 E+15 IX

7.3 2.1 E+16 X

8.1 > 1.7 E+18 XI

> 8.1 . XII


SISMOGRAFI E SISMOGRAMMI 
I sismografi sono apparecchi per rivelare e registrare i movimenti del
suolo. Sono costituiti da uno speciale pendolo (verticale per i movimenti
orizzontali e orizzontale per i movimenti verticali), da un trasduttore delle
oscillazioni del pendolo in segnali meccanici o elettrici e da un
registratore di tali segnali. I più diffusi sono i sismografi elettrici in cui la
massa pendolare agisce su un trasduttore ad uscita elettrica e forma così
un sensore sismico.Il segnale d’uscita è registrato localmente o inviato
attraverso una linea telefonica o un radiocollegamento , ad un centro di
elaborazione, come avviene nelle reti sismiche di zona , regionali o
nazionali.
I sismogrammi sono le registrazioni grafiche, fotografiche o magnetiche
di un terremoto, ottenute da un sismografo. Un sismogramma sintetico è
ottenuto effettuando, con un calcolatore elettronico, la sintesi di
registrazioni fornite da più sismometri ( sensori sismici)
Un sismogramma è un diagramma temporale in cui si legge come
funzione del tempo in valore risultante dalla convoluzione fra lo
spostamento del suolo e la funzione di risposta dell’apparecchio. Da tale
registrazione si ricavano i parametri che consentono di ottenere
informazioni sulle onde sismiche rilevate dalla stazione sismica. Nei treni
d’onde elastiche provenienti dalle sorgenti sismiche si individuano le fasi
(gruppi di onde caratterizzate dalla stessa natura fisica e dallo stesso
percorso), l’istante di arrivo, l’ampiezza massima dello spostamento del
terreno, il periodo di oscillazione di ampiezza massima. I dati riguardanti
l’ampiezza massimale fasi sismiche danno informazioni sull’energia
elastica che ha raggiunto la stazione sismica registratrice .

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