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MINERALI E ROCCE

I MINERALI.................................................................................................................................................................................1
Composizione chimica dei minerali.........................................................................................................................................1
Proprietà fisiche e classificazione dei minerali........................................................................................................................1
Colore..................................................................................................................................................................................2
Lucentezza...........................................................................................................................................................................2
Densità.................................................................................................................................................................................2
Sfaldatura............................................................................................................................................................................2
Durezza................................................................................................................................................................................2
LE ROCCE...................................................................................................................................................................................2
Il ciclo litogenetico...................................................................................................................................................................3
Le Rocce Ignee o Magmatiche.................................................................................................................................................3
Rocce Intrusive....................................................................................................................................................................4
Le Rocce Effusive...............................................................................................................................................................4
Particolarità: Rocce Ipoabissali...........................................................................................................................................4
Composizione del magma...................................................................................................................................................4
Le Rocce Sedimentarie............................................................................................................................................................5
Litificazione........................................................................................................................................................................5
Rocce Sedimentarie 1: Clastiche (o Detritiche)..................................................................................................................5
Rocce Sedimentarie 2: Organogene (o Biogene)................................................................................................................6
Rocce Sedimentarie 3: Rocce di origine chimica................................................................................................................6
Rocce Metamorfiche................................................................................................................................................................7

I MINERALI
Un minerale è una sostanza: legami chimici dovuti a forze di origine elettrica;
 reperibile naturalmente allo stato solido. spezzando tali legami del composto, questo viene distrutto
in quanto le proprietà risultanti delle sue componenti
 caratterizzata da una composizione chimica ben separate risultano diverse rispetto a quelle originarie del
definita (vd. di seguito) composto.
 dotata di specifiche capacità fisiche (Colore, Composizione media della crosta terrestre
Lucentezza, Densità, Sfaldatura, Durezza; vd. di continentale: L’ossigeno, a causa delle dimensioni del suo
seguito) atomo rispetto agli altri, risulta di gran lunga l’elemento
 con una disposizione ordinata e regolare degli costituente della crosta terrestre che occupa il maggior
atomi: quasi tutti i minerali hanno una struttura volume. I metalli pregiati sono presenti in ragione inferiore
cristallina, ovvero gli atomi che lo compongono sono dello 0,01%.
disposti a formare un solido geometrico regolare, che Percentuale
si accresce nelle 3 dimensioni spaziali partendo da una Elemento
In peso In volume
struttura minima. Un esempio è il sale da cucina Ossigeno (O) 46,6 93,8
(NaCl), che cristallizza come salgemma, cristallo con
Silicio (Si) 27,7 0,9
struttura minima cubica
Alluminio (Al) 8,1 0,5
Ferro (Fe) 5,0 0,4
Calcio (Ca) 3,6 1,0
Sodio (Na) 2,8 1,3
Potassio (K) 2,6 1,8
Magnesio (Mg) 2,1 0,3
Altri elementi 1,5 --

N.B. La crosta terrestre oceanica ha gli stessi elementi


costituenti, ma in percentuali più ricche in Fe, Mg rispetto
a Si e Al a rispecchiare una maggiore percentuale di rocce
COMPOSIZIONE CHIMICA DEI MINERALI basiche (soprattutto basalti).

Anche se esistono alcuni minerali formati da un solo


PROPRIETÀ FISICHE E CLASSIFICAZIONE DEI
elemento, la maggior parte di essi sono il risultato della
combinazione di due o più elementi, legati a formare un MINERALI
composto chimico (in genere un sale o un ossido). Ricorda Queste le principali caratteristiche fisiche da considerare
che un composto non può essere separato meccanicamente nella identificazione di un minerale.
nei suoi componenti dato che tali componenti sono uniti da
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Colore Sfaldatura
Il colore è una proprietà molto evidente ma meno La sfaldatura è la tendenza di un minerale a rompersi
diagnostica di altre in quanto soltanto alcuni minerali secondo superfici piane, parallele a una o più facce
(idiocromatici) presentano sempre lo stesso colore dell’abito cristallino.
(lapislazzulo  turchino; malachite  verde; il cinabro  Essa dipende dalla diversa forza dei legami tra gli atomi
rosso; ecc.). Molti altri invece presentano colore variabile nelle diverse direzioni entro il cristallo.
in funzione delle impurità chimiche incluse nel reticolo
cristallino. Durezza
La durezza, cioè la capacità di resistere alla scalfitura,
Lucentezza
dipende dalla forza dei legami reticolari e viene misurata
La lucentezza indica il grado in cui la luce viene riflessa con la Scala di Mohs (criterio empirico per la valutazione
dalle facce del cristallo, e si distingue in metallica, tipica di della durezza dei minerali ideato dal mineralogista
sostanze che assorbono totalmente la luce e risultano austriaco Friederich Mohs (1772–1839). Essa assume
opache, e non metallica, tipica dei corpi più o meno come riferimento la durezza di dieci minerali numerati
trasparenti. progressivamente da 1 a 10 e tali che ciascuno è in grado
di scalfire quello che lo precede ed è scalfito da quello che
Densità lo segue. Il primo minerale della serie è il talco, l’ultimo il
Una proprietà fisica importante è la densità, ovvero il diamante. La scala di Mohs ha un valore puramente
rapporto tra la massa del minerale e il volume che occupa. indicativo in quanto gli intervalli tra i valori rappresentati
Ogni minerale alle stesse condizioni di pressione ha una non sono costanti (cioè uguali all’unità). Lo studioso Mohs
precisa densità, per cui il suo valore facilita il suo stilò una tabella per riconoscere i livelli di durezza dei
riconoscimento. Questa dipende da: minerali. Si tratta tuttavia di una prova di tipo relativo,
cioè per confronto.
 addensamento degli atomi nel reticolo
cristallino Esiste anche una scala assoluta di durezza, calcolabile
tramite lo sclerometro, che definisce la durezza in modo
 pressione a cui sono sottoposti i minerali.
numerico.
Teneri (si scalfiscono con l’unghia)
1. Talco
2. Gesso (gesso, unghia)
Semi duri (si scalfiscono facilmente con una punta d’acciaio)
3. Calcite (filo di rame, moneta)
4. Fluorite
5. Apatite (lama di un temperino)
Duri (scalfiscono l’acciaio, non si scalfiscono con l’acciaio)
6. Ortoclasio (vetro di finestra)
7. Quarzo (filo di acciaio)
8. Topazio
9. Corindone
10. Diamante

LE ROCCE
Mentre un minerale è un composto chimico uniforme, quantitativi e geometrici, ma soprattutto per le rocce a
vale a dire esprimibile con una formula, una roccia è: grana fine è necessaria opportuna strumentazione di
 il più delle volte è un aggregato naturale di laboratorio.
diversi minerali (talvolta anche di sostanze non Le rocce possono essere raggruppate in tre categorie
cristalline) di solito compatto distinte in base alla loro genesi:
 forma una massa ben individuabile, distinta da  rocce ignee o magmatiche: Gli aggregati di
altre masse analoghe. minerali si formano attraverso processi di
In genere, quindi, le rocce sono eterogenee, costituite, cristallizzazione, per raffreddamento di materiali fusi
cioè, da più specie di minerali. (magmi). Rappresentano il 35-40% ca. delle rocce
della crosta terrestre
Non di rado ci imbattiamo comunque in masse rocciose
omogenee, formate da un solo minerale (monominerali),  rocce sedimentarie: sono il prodotto finale dei
come un ammasso di calcare (carbonato di calcio) o di processi di alterazione, erosione, trasporto, e
gesso (solfato di calcio idrato) o di salgemma (cloruro di accumulo operati sulla superficie terrestre dai
sodio). cosiddetti agenti esogeni. Rappresentano il 5% ca.
delle rocce
Per la definizione precisa di roccia è necessario
identificare il tipo di minerali presenti ed i loro rapporti

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 rocce metamorfiche: derivano infine da metamorfico, che, attraverso i fenomeni di fusione ci
trasformazioni (dovute soprattutto a variazioni di riporta al processo magmatico.
pressione e temperatura) di rocce preesistenti. Tali Esempio:
trasformazioni, possono provocare una totale
 una roccia intrusiva o effusiva può essere
ricristallizzazione dei minerali che, talvolta, non
metamorfosata senza prima essere aggredita o
consente più il riconoscimento della roccia originaria
demolita dal processo sedimentario;
(detta protolite). Rappresentano il 55-60% ca. delle
rocce  una roccia sedimentaria invece di avviarsi al
A debole profondità i continenti sono formati in processo metamorfico, può venir esposta in superficie
prevalenza da rocce metamorfiche mentre a maggiore subito dopo la sua formazione e venir quindi erosa e
profondità predominano le rocce ignee, che costituiscono trasformata in una diversa roccia sedimentaria;
enormi ammassi detti plutoni, o batoliti.  una roccia metamorfica, a qualunque grado di
I movimenti in atto nella litosfera, cioè nell’involucro trasformazione sia giunta, può venire sollevata ed
solido della terra di cui la crosta è la parte più esterna, esposta direttamente in superficie, senza prima subire
possono spostare in profondità grandi masse rocciose che, fenomeni di rifusione.
sottoposte in tal modo a pressioni e temperature sempre Inoltre il ciclo non è perfettamente chiuso: ce lo indica
più elevate, subiscono una serie di trasformazioni chimico- l’ingresso continuo in esso di magma basaltico (basico)
fisiche e vengono, così, metamorfosate. primario che risale dal mantello.
Movimenti nella litosfera  Il ciclo non è chiuso nemmeno nei confronti di perdite
inabissamento di masse rocciose  ↑T°, ↑p verso l’esterno: ne sono una conseguenza l’idrosfera e
 Trasformazioni chimico-fisiche nelle l’atmosfera, i cui componenti si sono accumulati grazie ai
rocce ( rocce metamorfiche) processi vulcanici che hanno liberato gas.
Se tale processo arriva alle sue estreme conseguenze, N.B.: Anche atmosfera e idrosfera, attraverso processi di
queste masse possono anche fondere, in parte o del tutto. alterazione e sedimentazione, contribuiscono alla
Dal materiale fuso che ne deriva si possono poi formare, formazione di rocce apportando materiale (gas, acqua) che
per raffreddamento e cristallizzazione, rocce di tipo igneo, viene riassorbito dalla litosfera.
del tutto analoghe a quelle prodotte dai magmi che si
originano, per un processo ben diverso, in zone anche
profonde della litosfera da cui risalgono direttamente verso
la superficie.
Materiale fuso / magma  ↓T° 
cristallizzazione ( rocce ignee o
magmatiche)
Gli stessi movimenti della litosfera, d’altra parte,
possono spostare grandi masse rocciose verso la superficie,
fino a farle affiorare: le trasformazioni eventualmente in
atto in quelle rocce si interrompono e inizia
immediatamente l’attività degli agenti esogeni, che prima
frantumano poi trasportano ed accumulano i frammenti di
rocce formando strati su strati
Rocce in superficie / riaffiorate  agenti
esogeni  frantumazione  stratificazione
( rocce sedimentarie)

IL CICLO LITOGENETICO
Anche se ciascuno di essi appare nettamente
caratterizzato, i processi magmatico, sedimentario, e
metamorfico fanno parte in realtà di un unico ciclo
litogenetico, di cui rappresentano diversi stadi successivi:
 Primo stadio comprende l’intero processo
magmatico, con l’intrusione e l’effusione nella crosta
di materiali fusi.
 Secondo stadio successivo si individua nel
processo sedimentario, dall’alterazione e
disgregazione di qualunque roccia esposta in
superficie, al conseguente trasporto e accumulo di
sedimenti.
 Il trasferimento di rocce dalla superficie in
profondità e loro coinvolgimento nei movimenti della
crosta porta ad un terzo stadio, quello del processo

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LE ROCCE IGNEE O MAGMATICHE
Magma: materiale roccioso parzialmente o completamente fuso, situato nella crosta terrestre.
Lava: massa magmatica ad altissima temperatura che fuoriesce da crateri o crepacci dei vulcani in eruzione
Buona parte delle rocce della crosta terrestre si sono Poiché tale processo avviene tranquillamente e in tempi
formate per solidificazione in profondità, nel tempo molto lunghi, tutto il fuso arriva a cristallizzare e la roccia
geologico, di masse di materiale fuso; in altri casi invece la ignea intrusiva che ne deriva è tutta formata da cristalli
solidificazione è avvenuta in superficie, dove il materiale visibili ad occhio nudo. Una volta solide, le masse rocciose
fuso, grazie ai fenomeni vulcanici, può giungere sotto di questo tipo fanno parte stabilmente della crosta terrestre,
forma di lava (equivalente effusivo del magma). ma possono anche venir spinte verso la superficie dai
In ambedue i casi si tratta di rocce ignee (note anche movimenti della litosfera e in tal caso la loro parte
come magmatiche) che derivano da un magma. superiore viene messa a nudo dalla lenta demolizione delle
rocce sovrastanti, asportate dagli agenti esogeni.
Un magma è una massa fusa, di dimensioni grandi o
enormi, che si forma, a profondità variabili, entro la crosta
o la parte superiore del sottostante mantello (in genere tra i Le Rocce Effusive
15 e 100 km). Nel caso delle rocce effusive, invece, il magma, come
Tale massa fusa è una miscela ad alta temperatura, già detto, risale fino in superficie, dove fuoriesce come
contenente un quantitativo variabile di silicati, di gas, ecc. lava; in tal caso la temperatura passa rapidamente da circa
in essa disciolti. 1000°C a quella ambiente, la pressione scende in
brevissimo tempo da valori molto alti a quelli ordinari, i
Se, dopo la sua formazione, il magma subisce un componenti gassosi si disperdono per diffusione nell’aria.
raffreddamento, inizia un processo di cristallizzazione: dal
fuso si separano vari minerali a seconda del loro punto di In queste condizioni, solo una piccola parte della massa
fusione, dalla cui aggregazione finale risulterà formata una magmatica, finché è ancora in profondità o mentre sta
nuova roccia. risalendo, riesce a formare cristalli di dimensioni
apprezzabili e questi prendono il nome di fenocristalli
Le rocce che divengono solide e cristallizzano in (pháinein, “apparire”, “ben evidente”) Tuttavia, quasi tutta
profondità sono dette intrusive o plutoniche; quelle la massa solidifica rapidamente in superficie sotto forma di
prodotte dal magma affiorato allo stato fuso (lava) e che minuti cristalli, visibili solo al microscopio, o addirittura,
cristallizzano in superficie sono chiamate effusive. sotto forma di pasta vetrosa, poiché gli atomi e gruppi di
 Si formano rocce intrusive quando vi è atomi non hanno avuto tempo di organizzarsi in reticoli
l’impossibilità, per una massa fusa, di giungere in cristallini; in casi particolari, tutta la massa può essere
superficie vetrosa (ossidiana). Si formano allora rocce con una pasta
 Si formano invece rocce effusive quando una di fondo microcristallina, o anche in parte amorfa.
massa magmatica, spinta dalla pressione dei gas in Le rocce di questo tipo vengono chiamate a struttura
essa disciolti, trova una via di risalita sfruttando porfirica.
fratture nella crosta o contribuendo a crearne di nuove,
e giunge così, attraverso quello che diviene un Particolarità: Rocce Ipoabissali
condotto vulcanico, a traboccare in superficie, dove Le rocce ipoabissali cristallizzano a profondità
solidifica all’aria aperta. intermedie, in genere ad una pressione tale da non lasciar
sfuggire molti gas, ma in tempi piuttosto brevi, dato il
Rocce Intrusive rapido raffreddamento favorito dalle dimensioni limitate
Nel primo caso (rocce intrusive) il magma cristallizza dei corpi iniettati. Pur essendo intrusive, tali rocce tendono
con una lenta diminuzione di temperatura, perché è perciò ad assumere, solidificando, una struttura simile a
protetto da una spessa coltre di altre rocce che quella delle rocce effusive.
impediscono la rapida dispersione del calore; diviene
inoltre solido sotto la forte pressione della coltre Composizione del magma
sovrastante e in presenza dei gas contenuti nella massa I magmi possono avere composizioni diverse.
fusa. Questi ultimi, noti anche con il nome di componenti
volatili, sono numerosi; li possiamo in parte conoscere
esaminando quelli che escono da un vulcano e sono:
 vapore acqueo
 idrogeno
 cloro / acido cloridrico
 fluoro / do fluoridrico
 anidride solforosa
 anidride carbonica
 altri.
Temperatura, pressione e componenti volatili sono
quindi gli elementi che, agendo in profondità regolano la
progressiva solidificazione di una massa magmatica.

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Magma acido  rocce per siliciche o sialiche: Vi sono magmi ricchi in silice e alluminio i quali danno origine a rocce di
colore in genere chiaro. Tali magmi sono detti acidi, ma si tenga presente che il termine acido in petrografia non ha lo stesso
significato che in chimica e indica esclusivamente la presenza di silice in quantità superiore al 65% in peso. Le rocce che ne
derivano sono dette acide, o sialiche.
Rocce intrusive Rocce effusive
Graniti (quarzo, feldspato, miche) Rioliti (pomice, ossidiana)
Fenocristalli Struttura vetrosa (amorfa)
Magma neutro  rocce mesosiliciche o intermedie: Un terzo gruppo di magmi, quelli a composizione intermedia, vengono
detti neutri (contengono dal 52 al 65% in peso di silice).
Rocce intrusive Rocce effusive
Dioriti (pirosseni e anfiboli, poco quarzo) Andesiti (con grossi cristalli nella matrice)
Sieniti (ortoclasio, poco quarzo) Trachiti
Magma basico  rocce iposiliciche o femiche (o ultrafemiche): Altri magmi hanno una quantità di silice inferiore al 52%:
questi magmi sono detti basici e danno origine in genere a rocce scure, dal verde al grigio scuro e al nero e sono dette basiche o
femiche. Le iposiliciche sono anche dette ultra basiche o ultra femiche: tutte di colore molto scuro e formate essenzialmente da
silicati di ferro e magnesio.
Rocce intrusive Rocce effusive
[B] Gabbri (plagioclasti, pirosseni, olivina, anfiboli) [B] Basalti

[UB] Peridotiti (olivina, pirosseni)

N.B.: La composizione chimica di un magma fuso condiziona la qualità e quantità dei minerali contenuti nelle rocce che da
esso derivano; a seconda delle modalità della solidificazione inoltre, si possono formare cristalli grandi, piccoli o microscopici,
o addirittura si può arrivare allo stato vetroso (non cristallino). Quando abbondano i minerali ricchi in silicio e alluminio la
relativa roccia è sialica; perciò anche questi minerali sono detti sialici; dove abbondano invece quelli ricchi in calcio, ferro e
magnesio la roccia è femica, e anche questi ultimi minerali sono detti femici.

LE ROCCE SEDIMENTARIE Tendenza inversa ai processi esogeni è quella dei


processi endogeni, come quello magmatico, che
Il termine sedimentazione usato in molte scienze indica concorrono a far sollevare nuovi rilievi e a far affiorare
la deposizione, su terre emerse o sul fondo di bacini nuove rocce: la crosta ci appare così in continua
acquei, di materiali di vario origine, inorganica o anche trasformazione.
organica.
Il lento passaggio da sedimenti freschi e sciolti a rocce
La maggior parte dei materiali sedimentatisi nel passato, coerenti avviene per un insieme di fasi che globalmente
e in corso di deposizione anche oggi, è costituita da (in prende il nome di processo sedimentario.
ordine decrescente di abbondanza):
Processo sedimentario: comporta non solo una
1. frammenti di rocce disgregate e trasportate dai compattazione con indurimento e cementazione, ma anche
ghiacciai e dai fiumi; alcuni mutamenti di composizione chimica e di struttura
2. i gusci, o scheletri, di organismi animali (es. delle particelle originarie.
molluschi) e vegetali (es. Diatomee),
3. le sabbie trasportate dal vento, Litificazione
4. le ceneri vulcaniche, Consiste nella trasformazione del sedimento in roccia; il
5. le polveri cosmiche e i prodotti di disgregazione processo implica l’azione di:
delle meteoriti che entrano nella atmosfera.  peso dei materiali che si sovrappongono,
Il processo avviene quotidianamente sotto i nostri occhi  temperatura
sul fondo delle valli, ai piedi delle montagne, dove cadono  alcune possibili reazioni chimiche
i frammenti rocciosi che si staccano dalle masse
sovrastanti, nel deserto, sul fondo dei laghi o delle paludi,  deposizione di un cemento da parte delle acque
in riva al mare ed in pieno oceano. Infatti ogni roccia che circolanti.
arriva ad affiorare in superficie è attaccata dagli agenti Diagenesi: è il nome dell’insieme dei processi coinvolti
atmosferici che ne provocano la disgregazione in nel lento passaggio da sedimenti freschi e sciolti (es. frana
frammenti e l’alterazione dei minerali originali, con in montagna, detriti portati dai fiumi al mare) a rocce
intensità e modi diversi a seconda dei climi. coerenti.
Così la pioggia opera un dilavamento generale, mentre i I processi principali della diagenesi sono compattazione
ghiacciai o i venti, ognuno con propri meccanismi, e cementazione.
trasportano parte dei materiali, che poi abbandonano in La compattazione è causata dall’azione del peso dei
accumuli caratteristici. I fiumi operano il trasporto più materiali sovrastanti che, comprimendo i sedimenti
efficace di materiali dal centro verso la periferia di sottostanti, riducono gli spazi vuoti (pori) tra i singoli
continenti, fino a riversarli nei bacini marini, dove si frammenti. Questo fenomeno è particolarmente sensibile
accumulano i maggiori spessori di sedimenti clastici, nei sedimenti argillosi, formati da un accumulo di granuli
organogeni e chimici.
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finissimi, il cui spessore, sotto il peso di qualche migliaio montuosi (brecce), da depositi alluvionali lasciati da
di metri di altri sedimenti, si riduce anche di oltre il 50%. fiumi e torrenti (conglomerati).
La cementazione è prodotta da acque che circolano nei  Arenarie o Areniti o Psammiti
sedimenti sfruttando la presenza dei pori, e che portano in (2mm>Ø>1/16mm): sono sabbie cementate che
soluzione alcune sostanze; col tempo tali sostanze possono possono essere ricche di granuli di quarzo, di
precipitare chimicamente e riempire i pori, cementando tra frammenti di feldspati o di detriti di calcare. Derivano
loro i granuli. Tra i cementi più comuni troviamo la calcite da sabbie desertiche, dune litorali, sabbie fluviali o
e la silice. Meno diffusi sono gli ossidi di ferro, ce lacustri, sabbie costiere. A questo gruppo
conferiscono ai sedimenti un colore rossastro. appartengono i depositi giallastri di sabbia fine che
La crosta terrestre è formata essenzialmente da rocce prendono il nome di löess, che si possono trovare in
ignee, ma la sua superficie è composta da uno strato quasi Asia e in altre distese continentali.
continuo di rocce sedimentarie, di varia età e di spessori  Lutiti o Peliti (Ø<1/16mm): sono i depositi più
molto diversi. minuti tra quanti derivano dallo sgretolamento di
Le rocce sedimentarie rappresentano soltanto il 5% della rocce di vario tipo. Ve ne sono di grossolane, fini
composizione globale della crosta superiore, ma in (siltiti), finissime (argilliti); si depositano in
compenso sono estremamente eterogenee, e questo riflette prevalenza sul fondo dei grandi laghi, al largo dei
i numerosi modi in cui tali rocce possono formarsi. delta, in mare aperto, in pieno oceano.
È possibile suddividere le rocce sedimentarie in tre Altre rocce sedimentarie sono:
grandi gruppi, che riuniscono i prodotti di processi genetici  Calcari detritici: In questo caso i clasti sono
simili: solitamente omogenei; si tratta di accumulo ed
 rocce clastiche: rappresentano la maggior parte “impasto” di frammenti di rocce e di gusci di natura
delle rocce sedimentarie. Sono prodotte dall’accumulo prevalentemente calcarea, cementati da carbonato di
meccanico di frammenti di rocce preesistenti operato calcio
da agenti quali il gelo, le acque dilavanti, i fiumi, il  Marne: Sono rocce miste, con una parte di
vento, la caduta per gravità ecc. calcare di origine detritica o chimica e una parte di
 rocce organogene: formate dall’accumulo di argilla di origine detritica; le marne sono poco dure, di
resti di organismi, in particolare alghe (es. diatomee, colore grigio spesso stratificate. Un tempo erano usate
dallo scheletro siliceo, formano le diatomiti), gusci di per la produzione di cemento
molluschi marini (es. di cui sono ricchi i calcari  Piroclastiti: Si tratta di depositi di materiali di
organogeni) varie dimensioni (da ceneri, con Ø<2mm a lapilli,
 rocce chimiche: per precipitazione chimica si 2<Ø<32mm) emessi da esplosioni vulcaniche. I
depongono vari sali (es. carbonato di calcio CaCO 3), frammenti hanno seguito in aria o lungo le pendici del
formando grandi masse compatte che prendono il vulcano traiettoria e percorsi più o meno lunghi prima
nome di rocce di origine chimica. di sedimentare su rocce qualunque o in mare,
Non vi è un limite netto tra questi tre gruppi di rocce formando il tufo.
sedimentarie; sono più che frequenti i casi di rocce ove è
possibile distinguere porzioni originate da processi Rocce Sedimentarie 2: Organogene (o
genetici diversi. Biogene)
Si va da semplici accumuli di gusci ad apparati
Rocce Sedimentarie 1: Clastiche (o scheletrici saldati l’uno sull’altro (vd. coralli, spugne).
Detritiche) Una loro distinzione può basarsi sulla composizione
Dal greco κλαστός (klastós), spezzato, rotto, sminuzzato. chimica della matrice e dei resti di organismi che
I detriti che le compongono possono essere coerenti contengono. A parte le poche tracce di tal tipo la maggior
(cementati) od incoerenti (non cementati). parte di esse sedimentano in mare.
La loro distinzione si basa sulle dimensioni degli Calcari organogeni (CaCO3): sono rocce formate quasi
elementi accumulati, prescindendo dalla loro natura ed età; esclusivamente da carbonato di calcio, sia come parte
si distinguono in tal modo i seguenti gruppi di rocce. inorganica che come resti biogeni. Sono molto diffuse in
Italia, dove i fossili vengono anche raccolti e venduti.
Tra i clasti eterogenei, spesso ricchi di quarzo (resistente Molte di queste rocce sono ricchissime di resti di alghe a
all’usura), possiamo distinguere: rivestimento calcareo, coralli di scogliere, ammassi di
 Conglomerati o Psefiti o Ruditi (Ø>2mm): gusci di molluschi con prevalenza di ammoniti,
Sono le rocce clastiche più grossolane, derivanti dalla gasteropodi, lamellibranchi.
cementazione delle ghiaie. Si dividono in: Dolomie (CaMg(CO3)2): meno abbondanti dei calcari,
o brecce, con ciottoli spigolosi sono formate da carbonato doppio di calcio e magnesio
o puddinghe (o conglomerati), con CaMg(CO3)2, cioè da dolomite. Le dolomie organogene si
ciottoli arrotondati; sono formate per un processo di diagenesi in rocce
detritiche in cui circolano soluzioni acquose ricche in
 Se tutti i ciottoli sono della stessa natura, i magnesio. Il nome del minerale e nome geografico delle
conglomerati si definiscono monogenici, poligenici Dolomiti, le più belle e imponenti scogliere coralline
quelli di varia natura. Derivare principalmente da fossili che si conoscano, derivano da Dolomieu.
morene accumulate ai bordi di un ghiacciaio (brecce),
da detriti caduti ai piedi delle pareti e dei ripidi fianchi
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Rocce silicee (SiO2): queste rocce dure, formate da silice nell’acqua o da forte agitazione meccanica. Ne derivano
possono presentarsi in strati regolari, o possono essere travertini, stalattiti e stalagmiti.
contenute entro masse calcaree in forma di lenti, noduli. In Selce: una parte delle rocce selcifere di deposito marino
queste rocce vi sono in gran numero gusci silicei può derivare direttamente da precipitazione chimica di
microscopici di radiolari o minuscoli aghi silicei che silice in sovrabbondanza.
formano l’impalcatura scheletrica di certe spugne: in base
Evaporiti: quando un bacino marino rimasto isolato
alla prevalenza di tali resti si parla di radiolariti o di
evapora completamente, sul suo fondo si depositano i sali
spongoliti. La roccia più diffusa è la selce, roccia dura
contenuti nell’acqua del mare, in ordine inverso di
formata da SiO2 in forma di quarzo o altre varietà come il
solubilità:
calcedonio o l’opale; si deposita in mare aperto. Le
Diatomiti: sono rocce formate in gran parte da miliardi di 1. calcite
gusci di diatomee, alghe con gusci ricchi in silicati. 2. gesso
Carboni fossili (Cn): derivano dalla fossilizzazione di 3. salgemma
grandi masse di vegetali (alberi, piante acquatiche, alghe).
Secondo alcuni studiosi gli alberi sarebbero stati sepolti ROCCE METAMORFICHE
nel luogo in cui vivevano, secondo altri sarebbero stati
accumulati da trasporto fluviale in bacini acquei. Con il Il termine metamorfismo indica un mutamento di una
tempo la sostanza vegetale sepolta si arricchisce roccia preesistente (detta protolite), quando essa sia stata
gradualmente in carbonio, da cui deriva il potere interessata da variazioni delle condizioni di pressione e
calorifico del carbone, per la perdita graduale degli altri temperatura.
elementi chimici dei vegetali (O, H, N). In tal modo si Metamorfismo di Contatto: Un magma che risale
passa dai termini più poveri in calorie come la torba attraverso la crosta o si ferma all’interno di questa provoca
recente, alla lignite (di oltre due milioni di anni), al un forte aumento di temperatura nelle rocce con cui viene
litantrace e all’antracite; quest’ultima si è formata da a contatto. Intorno alla massa di magma incandescente le
ammassi di vegetali nella antica era detta paleozoica. Il rocce subiscono modificazioni nella composizione dei
passaggio da litantrace ad antracite è già un inizio di minerali; se il magma è ricco di sostanze volatili, queste
metamorfismo. Trasformazioni ancora più intense possono possono impregnare le rocce incassanti facilitando le
spingere alla formazione di grafite, costituita quasi di solo trasformazioni chimiche. Si forma così un’aureola di
carbonio. Nei successivi passaggi Torba  Lignite  contatto il cui spessore varia da qualche centimetro al
Litantracite/Antracite  Grafite, la concentrazione di chilometro. Le trasformazioni, sono tanto più intense
carbonio nello strato aumenta. quanto più si è vicini alla massa incandescente. Si parla in
Idrocarburi (CnH2n+m): sono miscele di composti del tal caso di metamorfismo di contatto dovuto
carbonio e dell’idrogeno cui si aggiungono piccole essenzialmente alla alta temperatura. Molte rocce vengono
quantità di composti ossigenati, azotati e fosforati. In in tal modo ricristallizzate: i calcari per esempio formati da
natura si trovano idrocarburi solidi (asfalti, bitumi), liquidi minuscoli frammenti di carbonato di calcio vengono
(petrolio e frazioni più leggere) e gassosi (metano). trasformati in marmi.
Derivano dalla decomposizione di sostanze organiche ad Metamorfismo Dinamico (o Cataclastico): Un tipo
opera di batteri soprattutto anaerobi. Le sostanze diverso di metamorfismo si osserva invece in
composte, leggere, tendono a migrare verso l’alto corrispondenza delle grandi faglie, di quelle fratture cioè,
attraverso pori e fessure e formano un giacimento lungo cui una massa rocciosa scivola a ridosso di un’altra.
petrolifero se vengono fermate, intrappolate protette da Lungo la superficie di contatto tra le due masse le rocce
uno strato impermeabile. vengono sgretolate e addirittura polverizzate e si può
arrivare a vere e proprie fusioni di parte del materiale per
Rocce Sedimentarie 3: Rocce di origine il calore liberato dal fortissimo attrito. Si parla in tal caso
chimica di metamorfismo cataclastico o dinamico.
Questo terzo gruppo di rocce sedimentarie comprende Metamorfismo Regionale: Il processo metamorfico di
tutte quelle che si sono deposte e si depongono tuttora per gran lunga più imponente per effetti e volume di rocce
fenomeni chimici. Il più evidente tra questi è la semplice coinvolte è invece quello definito complessivamente,
precipitazione sul fondo di bacini acquei, di composti proprio per la scala a cui si verifica, metamorfismo
sciolti nell’acqua del mare o dei laghi. regionale. Esso avviene ogni volta che movimenti della
crosta terrestre fanno sprofondare nel suo interno masse
Calcari e dolomie: spesso queste rocce derivano da
di rocce sedimentarie, magmatiche o metamorfiche, che
precipitazioni di carbonato di calcio e bicarbonato di calcio
vengono sottoposte così a temperature e pressioni
e magnesio nell’acqua del mare, senza l’intervento di
crescenti. Quando prevale l’azione di forti pressioni si
organismi costruttori. In acque pochissimo profonde, nei
formano di preferenza minerali appiattiti o lamellari
mari caldi sottoposti a intensa evaporazione, la
orientati tutti nello stesso modo tanto da risultare
deposizione di veli concentrici di carbonato di calcio
regolarmente disposti lungo piani paralleli. Le rocce che
intorno minuscoli granuli di qualunque origine, tenuti in
ne derivano presentano una tipica scistosità, cioè la
sospensione dal movimento dell’acqua, porta alla
proprietà di suddividersi facilmente in lastre secondo piani
formazione di un gran numero di sfere le quali cementate,
paralleli (ardesia). Con l’aumentare della temperatura,
danno origine ai calcari oolitici. Anche in ambiente
quindi della profondità, la formazione di minerali
continentale possono formarsi calcari, per il deposito di
lamellari diventa più difficile e prevalgono minerali di
acque sorgive o fluviali sovrassature in carbonato di
aspetto granulare: si perde così la scistosità e si formano
calcio, causato da variazioni di temperatura e pressione
rocce più massicce.
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Lo studio delle rocce metamorfiche si basa perciò sulla quali sono state determinate in laboratorio le condizioni di
presenza in esse di minerali indice, minerali, cioè, per i temperatura e pressione a cui si possono formare.
Le rocce metamorfiche si possono distinguere in:
Roccia Caratteristiche
 dal greco phyllon (foglia) a causa delle loro elevata scistosità
Filladi  contengono cristalli di quarzo, mica e clorite
 si sono formate da metamorfismo di basso grado di rocce argillose o argillo-sabbiose.
 formate da letti alterni di cristalli di quarzo e miche, che conferiscono elevata scistosità
Micascisti
 a seguito di metamorfismo regionale da medio ad alto di rocce argillose o argillo-sabbiose
 derivano da metamorfismo regionale di grado da medio ad alto di rocce argillose o argillo-sabbiose
Gneiss
 hanno una composizione simile a quella dei graniti, ma con minerali isorientati (debole scistosità)
Marmi  derivano da metamorfismo di contatto o regionale di calcari
 derivano da metamorfismo regionale di grado basso o medio di calcari marnosi o marne, in cui la
Calcescisti parte calcarea ricristallizza, mentre i minerali argillosi si trasformano in miche e clorite a formare
bande ondulate grigie o verdi
 derivano da metamorfismo regionale di basso grado di rocce ignee ultrabasiche
 sono caratterizzate da
Serpentiniti o abbondanza del minerale serpentino
o scistosità
o colore tipicamente verdastro

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