L’EUROPA IN CERCA DI NUOVI EQUILIBRI (Seconda metà dell’Ottocento)
L’UNIFICAZIONE DELLA GERMANIA
La novità più rilevante in campo politico della seconda metà
dell’Ottocento fu l’affermazione della Germania. Anche la Germania, come l’Italia, raggiunse l’unità nella seconda metà dell’Ottocento. Nel 1815, al Congresso di Vienna, la Germania era stata divisa in 39 Stati, riuniti nella Confederazione germanica, sotto la presidenza dell’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe. Questi Stati aspiravano all’unità e nel1834 compirono il primo passo in questa direzione, grazie ad una legge chiamata Zollverein, cioè unione doganale, che aveva eliminato tutti i dazi e favorito la libera circolazione delle merci nel territorio tedesco. Grazie a questa legge, la Prussia, il più grande Stato della Confederazione, si avviò velocemente verso l’industrializzazione e divenne una grande potenza economica, in grado di assumersi la guida del processo di unificazione tedesca. Nel 1862, in Prussia, divenne cancelliere, un uomo abile e astuto: Otto Von Bismarck. Egli credeva in uno stato forte ed autoritario, inoltre mirava all’unità della Germania e per ottenerla era pronto alla guerra. Bismarck dichiarò guerra all’Austria, che costituiva il principale ostacolo all’unificazione tedesca. Lo scontro principale della guerra austro prussiana, avvenne nel 1866 a Sadowa. I prussiani sconfissero gli austriaci. Grazie a questo successo, la Prussia poté riunire sotto di sé tutti gli Stati tedeschi del Nord. Gli Stati del Sud, pur ottenendo l’indipendenza dall’Austria, formarono una Confederazione separata. LA GUERRA FRANCO PRUSSIANA
Era stato Napoleone III imperatore di Francia a imporre che la
Confederazione del Sud restasse autonoma, poiché la Francia era preoccupata dal successo militare della Prussia e anche perché Bismarck era interessato a due regioni francesi, abitate da minoranze di lingua tedesca: l’Alsazia e la Lorena, ricche di risorse minerarie. Per questo motivo, nel 1870, scoppiò la guerra franco – prussiana. La battaglia decisiva si ebbe a Sedan, il 2 settembre 1870. I Francesi furono sconfitti e lo stesso Imperatore Napoleone III fu fatto prigioniero. Gli Stati della Confederazione del Sud furono annessi immediatamente alla Prussia e nel gennaio del 1871 Guglielmo I venne incoronato Imperatore di Germania, ovvero Kaiser del II Reich, cioè del secondo impero tedesco, considerando come primo il Sacro romano impero germanico, nato nel Medioevo. Il trattato di pace impose alla Francia condizioni durissime e umilianti: L’Alsazia e la Lorena furono cedute alla neonata Germania e fu pagata una fortissima somma in denaro. A Parigi, dopo la caduta di Napoleone III, nel 1870 era stata proclamata la Terza Repubblica. Nonostante ciò, il popolo esasperato dalle dure condizioni di pace insorse. Questa insurrezione popolare diede vita alla Comune di Parigi (il primo governo socialista della storia, proclamato il 26 marzo 1871). La rivolta dei parigini, però, spaventò la borghesia, gli aristocratici ed i proprietari terrieri; perciò, il Governo repubblicano francese attuò una sanguinosa repressione e la Comune dovette arrendersi. Rapporti di forza tra le potenze europee Nel 1890 Guglielmo II divenne imperatore di Germania ed annunciò immediatamente una politica di espansione mondiale dell’Impero tedesco. Bismarck fu congedato dal nuovo imperatore, ma prima di andarsene, nel 1882, aveva stipulato un trattato difensivo con l’Austria e con l’Italia: la triplice alleanza, nata per ostacolare il desiderio di rivincita della Francia. Le nazioni europee, ma anche gli Stati Uniti ed il Giappone si allarmarono dell’atteggiamento aggressivo dell’Impero tedesco ed iniziarono a potenziare l’esercito. Cominciò così quella corsa agli armamenti che, nel 1914 sarebbe sfociata nella I guerra mondiale La formazione dell’impero germanico modificò completamente i rapporti di forza, tra le potenze europee: l’esercito prussiano, cioè del secondo Reich era il più forte di tutto il continente e lo sviluppo economico dell’Impero germanico era sempre più rapido. Mentre si affermava in Europa la potenza dell’Impero germanico, quello austriaco appariva in rapido declino. Per Vienna diventava sempre più difficile tenere insieme popoli diversi per lingua, religione e tradizioni, che costituivano il suo vasto impero. Richieste di autonomia arrivavano da vari popoli dell’Impero. Anche da Trento e Trieste, che aspiravano a riunirsi all’Italia L’INGHILTERRA Uno degli Stati più forti d’Europa, anzi del mondo, rimaneva sempre l’Inghilterra. Il secondo Ottocento fu caratterizzato, in Inghilterra, dal lungo regno della regina Vittoria, durato dal 1837 al 1901: la cosiddetta Età vittoriana. La Gran Bretagna possedeva un vastissimo impero coloniale che andava dal Canada all’Africa, all’India e all’Australia; era economicamente molto forte e Londra era la più popolosa città europea e la sede delle maggiori banche del mondo. https://www.youtube.com/watch?v=aQXmwAalJMs