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Fase finale della Grande Guerra e trattati di Versailles politici la responsabilità di un armistizio che si annunciava

durissimo.
Per scongiurare la minaccia della diffusione del modello Il nuovo governo di coalizione democratica, formato da
rivoluzionario bolscevico gli Stati dell’Intesa accentuarono il socialdemocratici e cattolici del centro, ebbe il compito di aprire
carattere ideologico dello contro, presentandolo sempre più le trattative.
come una crociata della democrazia contro l’autoritarismo. Mentre la Germania cercava invano una soluzione di
Questa concezione trovò il suo interprete più autorevole in compromesso i suoi alleati crollavano militarmente o si
Wodrow Wilson che nel gennaio 1918 precisò le linee ispiratrici disgregavano dall’interno: la prima a crollare fu la Bulgaria, poi
della sua politica in un programma di pace in 14 punti: oltre a l’Impero turco, contemporaneamente si consumava la fine
formulare una serie di proposte concrete circa il nuovo assetto dell’Austria-Ungheria, cecoslovacchi e slavi del sud
europeo da costruire nel rispetto del principio di razionalità, proclamarono l’indipendenza mentre i soldati abbandonavano
proponeva l’abolizione della diplomazia segreta, il ripristino della fronte in misura sempre maggiore.
libertà di navigazione, la soppressione delle barriere doganali, la Il 24 ottobre gli italiani lanciarono un’ultima offensiva sul Piave, la
riduzione degli armamenti. Nell’ultimo punto si prospettava battaglia di Vittorio Veneto: sconfitti, gli austriaci firmarono a Villa
l’istituzione della Società delle Nazioni, per assicurare il rispetto Giusti, presso Padova, l’armistizio con l’Italia che sarebbe
delle norme di convivenza tra i popoli. entrato in vigore il giorno successivo.
La pace tuttavia appariva ancora lontana: l’inizio del 1918 In Germania, i primi di novembre, i marinai di Kiel, dove era
vedeva ancora i due schieramenti in sostanziale equilibrio. La concentrato il grosso della flotta tedesca, si ammutinarono e
partita si giocava sul front e francese dove la Germania tentò un diedero vita a consigli rivoluzionari sull’esempio russo. Il moto si
ultimo disperato attacco impegnando tutte le forze rese propagò a Berlino e in Baviera e ad esso parteciparono anche
disponibili dalla pace con la Russia. esponenti socialdemocratici del governo “legale”.
In giugno l’esercito tedesco era di nuovo sul Marna e Parigi era Il 9 novembre 1918 un socialdemocratico, Friedrich Ebert, fu
sotto tiro dei cannoni. proclamato capo del governo, mentre Guglielmo II fuggiva in
Sempre in giugno gli austriaci sferrarono un attacco decisivo sul Olanda e veniva proclamata la Repubblica.
fronte italiano attaccando sul Piave e nella zona di Monte 11 novembre 1918 i delegati del governo provvisorio tedesco
Grappa ma furono respinti dopo una settimana di combattimenti. firmarono l’armistizio nel villaggio francese di Rethondes.
Alla fine di luglio le forze dell’Intesa erano superiori per uomini e La guerra si concludeva non solo con un tragico bilancio di
mezzi. perdite umane (8 milioni e mezzo di vittime, oltre 20 milioni di
Fra l’8 e l’11 agosto i tedeschi subirono la prima grave sconfitta feriti gravi e mutilati) ma anche con un drastico
sul fronte occidentale, la battaglia di Amiens: da quel momento ridimensionamento del peso politico dell’Europa sulla scena
cominciarono ad arretrare lentamente. A questo punto i tedeschi interazionale.
capirono di aver perso la guerra e si preoccuparono di Il 18 gennaio 1919, nella reggia di Versailles, presso Parigi, si
sbarazzarsi del poter che avevano esercitato e di lasciare ai aprirono i lavori della conferenza di pace: parteciparono 32
paesi, molti dei quali avevano svolto nella guerra un ruolo
marginale; rimasero invece esclusi i paesi sconfitti e tutte le di guerra; a ridurre la consistenza dle proprio esercito; a
questioni fondamentali vennero in realtà riservate ai “quattro smilitarizzare la valle del Reno, che sarebbe stata presieduta per
grandi”: Wilson, Clemenceau, Lloyd George e Orlando. Avevano quindici anni da truppe alleate. Erano condizioni umilianti, tali da
il compito di ridisegnare la carta politica del Vecchio continente. ferire profondamente l’orgoglio nazionale.
Il nuovo equilibrio doveva tener conto dei principi di democrazia Un problema diverso fu il riconoscimento dalle nuove realtà
e giustizia internazionale enunciati nei 14 punti di Wilson ma la nazionali emerse dalla dissoluzione dell’Impero asburgico:
realizzazione del programma si rivelò assai problematica: i l’Austria si trovò ridotta a un territorio di 85mila km2, abitati da
principi non sempre erano compatibili con l’esigenza di punire gli sei milioni di cittadini di lingua tedesca; un trattamento severo
sconfitti e di premiare i vincitori. La contraddizione risultò toccò anche all’Ungheria, che perse non solo le regioni slave
evidente soprattutto quando furono discusse le condizioni da (Slovacchia e Croazia) ma anche alcuni territori abitati in
imporre alla Germania. I francesi non si accontentarono prevalenza da popolazioni magiare (sinonimo di ungheresi). A
dell’Alsazia e della Lorena ma chiedevano di spostare i confini al trarre vantaggio dal crollo asburgico furono soprattutto i popoli
di là del Reno. I Francesi dovettero rinunciare a causa del slavi: i polacchi della Galizia confluirono in Polonia; i ceci e gli
disaccordo di Wilson in cambio della promessa di una garanzia slovacchi confluirono nella Repubblica di Cecoslovacchia (stato
anglo-americana sulle nuove frontiere. La Germania limitò le federale che comprendeva anche una minoranza tedesca (i
amputazioni territoriali ma subì una serie di clausole che suddetti); gli slavi del sud si unirono alla Serbia e al Montenegro
sarebbero state sufficienti a cancellarla dal novero delle grandi per dar vita al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni: dal ’29 Regno
potenze per molto tempo. di Jugoslavia. Il nuovo assetto era completato dall’ingrandimento
Il trattato fu firmato il 28 giugno 1919 e fu un’imposizione, un della Romania, dal ridimensionamento della Bulgaria e dalla
Diktat, subita dalla Germania sotto la minaccia dell’occupazione quasi completa estromissione dell’Impero ottomano che, privato
militare: la Germania doveva cedere l’Alsazia e la Lorenza, la di tutti i suoi territori arabi si trasformava di fatto in uno Stato
cessione alla Polonia di alcune regioni orientali abitate solo in nazionale turco.
parte da tedeschi (l’Alta Slesia, la Posnania e una striscia della Restava aperto il problema della Russia rivoluzionaria: gli Stati
Pomerania: il cosiddetto “corridoio polacco” che interrompeva la vincitori non riconobbero la Repubblica dei soviet ma
continuità territoriale tra Prussia orientale e occidentale per riconobbero, in funziona antisovietica, le nuove Repubbliche
consentire alla Polonia di affacciarsi al mare e accedere al porto indipendenti che si erano formate dopo la pace di Brest-Litovsk
di Danzica). Danzica, abitata in prevalenza da tedeschi, veniva (Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania). Nel 1921 si sarebbe
anch’essa tolta alla Germania e trasformata in “città libera”. La aggiunto anche lo stato d’Iralnda, cui la Gran Bretagna avrebbe
Germania fu privata anche delle sue colline in africa e in concesso l’indipendenza con l’esclusione del Nord protestante
Oceania, spartire tra Francia, Gran Bretagna e Giappone. (l’Ulster).
La parte più pesante del Diktat era costituita dalle clausole Ad assicurare il rispetto dei trattati e la salvaguardia della pace
economiche e militari: la Germania dovette rifondere ai vincitori, avrebbe dovuto provvedere la Società delle Nazioni. Il nuovo
a titolo di riparazioni, i danni subiti in conseguenza dle conflitto; organismo prevedeva la rinuncia alla guerra come strumento di
fu costretta ad abolire il servizio di leva; a rinunciare alla marina soluzione dei contrasti e l’adozione di sanzioni economiche nei
confronti di chi non lo avesse rispettato. Il progetto nasceva
minato in partenza: grande contraddizione era l’esclusione dei
paesi sconfitti e della Russia. Il colpo più duro inferto alla Società
delle Nazioni fu il rifiuto degli Stati Uniti di ratificare i trattati di
Versailles, che includevano l’adesione al nuovo organismo
(proprio gli USA che più di tutti ne avevano voluto la nascita).

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