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Fonetica

Filologia romanza, a.a. 20/21


Prof. Paolo Di Luca
L’apparato di fonazione
Un suono è prodotto dall’aria che attraversa i seguenti organi:

• la gabbia toracica;

• la laringe;

• la cavità faringale;

• la cavità nasale;

• la cavità orale.
L’apparato di fonazione
Nella produzione di un suono vanno considerati
alcuni parametri:
• il luogo in cui viene articolato, ossia gli organi
fonatori coinvolti;
• il modo di articolazione, ossia la maniera in cui
gli organi fonatori si frappongono al passaggio
dell’aria;
• la vibrazione o meno delle corde vocali.
L’apparato di fonazione

A Glottide - B Faringe - C Velo del palato - D Palato molle - E Palato


duro - F Alveoli - G Denti - H Labbra
Le vocali
Dal punto di vista articolatorio, una vocale è un
suono prodotto mediante la vibrazione delle
corde vocali e senza frapporre ulteriori ostacoli al
flusso dell'aria.
Si differenziano inoltre in base a:
• minore o maggiore altezza della lingua rispetto
al palato (grado di apertura): vocali basse,
mediane, alte ;
• avanzamento o arretramento della lingua
rispetto al palato: vocali anteriori/palatali,
vocali centrali, vocali posteriori/velari;
TRIANGOLO VOCALICO

Anteriore/Palatale Posteriore / Velare

alte (chiuse)

mediane

basse (aperte)

Centrale
Valore fonematico dell’apertura/chiusura
delle vocali italiane

pésca ≠ pèsca

bótte ≠ bòtte
Sistema del latino classico
Composto da 10 fonemi vocalici che si
opponevano per quantità (o durata):

Ī Ĭ Ē Ĕ Ā Ă Ŏ Ō Ŭ Ū
e tre dittonghi:
AE, OE, AU
Le vocali brevi erano pronunciate in un tempo
più breve, quelle lunghe in un tempo più lungo.
Sistema del latino classico

ĪĬ ŪŬ

ĒĔ ŌŎ

ĀĂ
Valore fonematico di vocali lunghe e
brevi in latino

PŎPULUS popolo PŌPULUS pioppo


PĂLUS palude PĀLUS palo
LĔVIS leggero LĒVIS liscio
VĔNIT viene VĒNIT venne
GRADŬS gradino GRADŪS del gradino
LĒGO (io lego) LĔGO (io leggo)
Evoluzione delle vocali latine
• Il latino tardo parlato tende a perdere il senso della
quantità sillabica.
• Non possedendo più la quantità sillabica come tratto
fonologicamente distintivo, le vocali delle lingue
romanze si distinguono per qualità (o apertura: le
lunghe si pronunciano chiuse, le brevi aperte).
• C’è un passaggio da un tipo di accento
prevalentemente musicale (latino) a uno
prevalentemente intensivo (lingue romanze). Ciò
comporta un’ulteriore distinzione nelle vocali delle
lingue romanze (vocali toniche e atone).
Leggi che regolano l’accento in latino
• Legge del trisillabismo: l’accento non può
risalire oltre la terzultima sillaba
• Legge della baritonesi: l’accento non cade mai
sull’ultima sillaba
• Legge della penultima: nelle parole con più di
due sillabe l’accento cade sulla penultima se
questa è lunga (MĀRĪTUS, VIDĒRE ), sulla
terzultima se questa è breve (ĂSĬNUS,
LEGĔRE)
Vocalismo tonico occidentale
o panromanzo

Area iberoromanza, galloromanza, italoromanza (tranne aree


interessate dal vocalismo sardo, siciliano e balcanoromanzo,
vedi oltre)
ĪĬĒĔĀĂŎŌŬŪ
ĪĬĒĔĀĂŎŌŬŪ

i
ĪĬĒĔĀĂŎŌŬŪ

i
VĪNUM > it. vino; VĪVUM > it. vivo
ĪĬĒĔĀĂŎŌŬŪ
  

i e
ĪĬĒĔĀĂŎŌŬŪ
  

i e
PĬRAM > it. péra; LĬGNUM > it. légno
TĒLAM > it. téla; CĒRAM > it. céra
ĪĬĒĔĀĂŎŌŬŪ
   

i e Ɛ
ĪĬĒĔĀĂŎŌŬŪ
   

i e Ɛ
FĔRRUM > it. fèrro; FĔSTAM > it. fèsta
ĪĬĒĔĀĂŎŌŬŪ
     

i e Ɛ a
ĪĬĒĔĀĂŎŌŬŪ
     

i e Ɛ a
CĂSAM > it. casa
ĀLAM > it. ala
ĪĬĒĔĀĂŎŌŬŪ
      

i e Ɛ a ɔ
ĪĬĒĔĀĂŎŌŬŪ
      

i e Ɛ a ɔ
PŎRTAM > it. pòrta; FŎSSAM > it. fòssa
ĪĬĒĔĀĂŎŌŬŪ
        

i e Ɛ a ɔ o
ĪĬĒĔĀĂŎŌŬŪ
        

i e Ɛ a ɔ o
VŌCEM > it. vóce; FLŌREM > it. fióre
GŬLAM > it. góla; MŬSCAM > it. mósca
ĪĬĒĔĀĂŎŌŬŪ
         

i e Ɛ a ɔ o u
ĪĬĒĔĀĂŎŌŬŪ
         

i e Ɛ a ɔ o u
LŪCEM > it. luce; MŪRUM > it. muro
Vocalismo tonico sardo

Sardegna, area Lausberg (fra Calabria e Lucania)

FĪLUM > filu PŎRTUM > portu


NĬVEM > nie SŌLEM > sole
MĒNSEM > mese NŬCEM > nughe
BĔNEM > bene MŪRUM > muru
Vocalismo tonico siciliano

Sicilia, Calabria meridionale, Puglia meridionale

FĪLUM > filu PŎRTUM > pòrtu


NĬVEM > nivi SŌLEM > suli
MĒNSEM > misi NŬCEM > nuci
BĔNEM > bèni MŪRUM > muru
Vocalismo tonico balcanoromanzo

Rumeno, area fra Potenza e Matera

FĪLUM > fir NŎVUM > nóu


NĬGRUM > négru FORMŌSUM > frumós
*PARĒTEM > peréte GŬLAM > gura
CAELUM [AE > Ĕ] > cèr LŪNAM > luna
Dittonghi latini
Si definisce dittongo la combinazione di un elemento
semivocalico e di un elemento vocalico, pronunciati in un’unica
emissione di voce, e appartenenti dunque alla stessa sillaba.
Il latino aveva tre dittonghi che nel passaggio alle lingue romanze
si riducono (‘monottongano’):
• OE > e
poena > pena (it., sp., port., cat., occ.), peine (fr.)
• AE > 
caelum > cielo (it., sp.), céu (port.), cel (cat., occ.), ciel (fr.)
• AU > ɔ
aurum > oro (it., sp.), or (fr., cat.), ma ouro (port., si legge
/o/), aur (occ., rom.)
Dittongazione romanza spontanea 1/2
Nella maggior parte delle lingue romanze possono
dittongare le vocali toniche, mediane, in sillaba aperta.

• da Ĕ e Ŏ toniche in sillaba aperta (dittongo ascendente):


PĔ-DEM > piède (fr. pied, sp. pie)
NŎ-VUM > nuòvo (fr. neuf, sp. nuevo)

• solo in francese, da Ĭ, Ē e Ŭ, Ō toniche in sillaba aperta


(dittongo discendente):
PĬ-LUM > ant.fr. pèil > fr. mod. pòil
TĒ-LAM > ant.fr. tèile > fr. mod. tòile
GŬ-LAM > ant.fr. gòule > fr. mod. guèule
FLŌ-REM > ant.fr. flòur > fr. mod. flèur
Dittongazione romanza spontanea 2/2

In spagnolo la dittongazione avviene anche in sillaba


chiusa

Ŏ] = MŎR]TEM > muèrte (ma it. fr. morte)


Ĕ] = FĔR]RUM > hièrro (ma it. ferro, fr. fer)

In occitano e portoghese non avviene la dittongazione


spontanea.
Dittongazione romanza condizionata
Avviene solo quando si verificano determinate condizioni:
- presenza di determinati suoni che seguono la vocale tonica;
- effetto della metafonesi (ossia cambiamento del suono
della vocale tonica per influsso della vocale finale,
solitamente -Ī o -Ŭ: es. TŌTTI > it. tutti; FĒCĪ > fr. fis, sp.
hice).
In occitano si ha dittongazione condizionata da suono
palatale contiguo
MĔLIUS > mielhs
FŎLIAM > fuolha / fuelha
Nei dialetti meridionali si ha dittongazione condizionata da
metafonesi (-Ī o -Ŭ in posizione finale)
VĔNTU(M) > vientə
*DĔNTI > dientə, ma DĔNTE(M) > dente
BŎNUM > buonə, ma BŎNA(M) > bona
Vocalismo atono panromanzo
Principali fenomeni
legati al vocalismo atono
• Aferesi: caduta di una vocale all’inizio della parola
HIRUNDINE(M) > it. rondine
• Sincope: caduta di una vocale all’interno della
parola
VIRIDE(M) > it. verde, fr. vert, sp. verde
• Apocope: caduta di una vocale alla fine della
parola
CIVITATE(M) > sp. ciudad
Principali fenomeni
legati al vocalismo atono
Il fenomeno dell’apocope non è diffuso allo stesso
modo in tutte le lingue romanze.
- In italiano le vocali atone finali si mantengono
tutte; -U > o.
- In occitano dileguano tutte tranne -A.
- In francese dileguano tutte tranne -A che però si
indebolisce in [ə] (e muta, scritta /e/). Es.
SCHOLA(M) > fr. école.
- Nelle lingue iberoromanze si mantengono -A e -O;
-U > o; -E e -I > e oppure dileguano. Es.
LIBERTATEM > port. liberdade, sp. libertad;
PONTEM > port. ponte, sp. puente, cat. pont.
Principali fenomeni
legati al vocalismo atono
• Riduzione delle vocali in iato :
- Se di timbro simile, si riducono o vengono assorbite:
MORTUUM > * MORTUS > it. morto, fr. mort, sp. muerto
PARIETEM > * PARĒTE > it. parete, fr. paroi, sp. pared

- Se di timbro diverso, la prima vocale diventa jod [j]


HABEAT > it. abbia
VINEAM > *VINJA >it. vigna, fr. vigne, sp. viña
FILIUM > *FILJU > it. figlio, sp. hijo
Principali fenomeni
legati al vocalismo atono
• Assimilazione e dissimilazione
BILANCIAM > *BALANCIAM > fr. balance, sp.
balanza, ma it. bilancia
VICINUM > *VECINUM > occ. vezi, sp. vecino, ma it.
vicino
• Aggiunta e- (i-) protetica (o prostetica) davanti a
S + CONS.
STELLAM > sp. estrella, fr. étoile
SCHOLAM > sp. escuela, fr. école
Le consonanti
• Si distinguono in sorde o sonore, ovvero
senza/con vibrazione delle corde vocali.
• Quando vengono articolate, il flusso d’aria
incontra l’ostacolo degli organi di fonazione.
• Le consonanti vengono classificate in base al
tipo di ostacolo prodotto durante la loro
articolazione, definito modo di articolazione,
al luogo di articolazione e alla vibrazione o
meno delle corde vocali.
Classificazione delle consonanti:
Luogo di articolazione Modo di articolazione Vibrazioni corde vocali

BILABIALI OCCLUSIVE SORDE

LABIODENTALI FRICATIVE SONORE

DENTALI AFFRICATE

PALATALI NASALI

VELARI LATERALI

VIBRANTI

SEMI-CONSONANTI
Modo di articolazione
Consonanti occlusive: ostacolo completo del passaggio dell’aria espiratoria; il suono è
prodotto tramite un’occlusione momentanea dell’aria cui fa seguito una fase immediata di
rilascio (es. /p, b, g/).
Consonanti fricative: ostacolo parziale del passaggio dell’aria espiratoria; l’aria passa
attraverso una stretta fessura, prodotta dal ravvicinamento degli organi fonatori,
producendo un rumore di frizione (es. /f, v, s/).
Consonanti affricate: ostacolo completo (fase occlusiva), ma con rilascio graduale dell’aria
espiratoria (fase fricativa); si tratta della combinazione delle due precedenti modalità (es.
/ts, dz/).
Consonanti nasali: ostacolo completo nel canale orale ma con simultaneo abbassamento
del velo palatino, che permette il passaggio dell’aria dalle cavità nasali (es. m, n).
Consonanti laterali: ostacolo parziale nel canale orale per un’occlusione centrale provocata
dalla lingua, che tuttavia permette il passaggio dell’aria ai lati di essa (es. /l/).
Consonanti vibranti: ostacolo completo costituito da una debole occlusione intermittente,
che si interrompe e ripristina velocemente diverse volte (es. /r/).
Semiconsonanti (o semivocali): suoni intermedi fra quelli vocalici e consonantici, sempre
sonori; la loro articolazione prevede un restringimento della cavità orale , causato dal
riavvicinamento degli organi, di poco inferiore a quello richiesto per la produzione di
consonanti affricate (es.: /j/, semivocale palatale; /w/, semivocale velare).
Luogo di articolazione
Consonanti bilabiali: sono articolate tramite
l’avvicinamento del labbro inferiore e quello superiore
(es. /b/).
Consonanti labiodentali: sono articolate unendo o
avvicinando il labbro inferiore ai denti incisivi superiori
(es. /f/).
Consonanti dentali: sono articolate con la punta della
lingua che si avvicina ai denti incisivi superiori (es. /s/).
Consonanti palatali: si articolano col dorso della lingua a
contatto col palato (es. /ɲ/).
Consonanti velari: si articolano col dorso della lingua a
contatto col velo del palato (es. /k/).
Consonanti dell’italiano
bilabiali labiodentali dentali velari palatali
occlusive p t k
b d g
fricative f s ʃ
v z ʒ
affricate ts tʃ
dz dʒ
nasali
m n ɲ

laterali
l ʎ
vibranti
r

semi-
consonanti w j
Fonemi consonantici del latino
bilabia labio- dentale palatale velare labio- laringale
le dentale velare
occlusivo
sordo p t k kw

sonoro b d g gw

fricativo f s h

nasale m n

laterale l

vibrante r

semi j w
consonanti
Altri fonemi consonantici citati

x = fricativa velare sorda (sp. bajo, hoja)


θ = fricativa interdentale sorda (sp. ciento)
β = fricativa bilabiale sonora (sp. saber)
Consonanti scomparse 1/2
• Labiovelari kw e gw
- possono ridursi al solo elemento velare [k/g], con varie
eccezioni
Es. QUID > it. che, fr. que, sp. que [k]
QUOMODO > it. come, fr. comme, sp. como [k]
QUINDECIM > fr. quinze, sp. quince [k], ma it. quindici [kw]
LINGUAM > fr. langue [g], ma it. lingua, sp. lengua [gw]
• Laringale h
- scompare già in epoca antica come testimoniato da alcune
iscrizioni (IC per HIC etc.)
Es. THIUS > *TIUS > it. zio, sp. tio
- rimane come puro segno grafico in alcune lingue
Es. HOMINEM > fr. homme, sp. hombre
HABEO > it. ho
Consonanti scomparse 2/2
• La fricativa labiodentale sonora v non esisteva in latino. I grafemi latini V e u
(maiuscolo/minuscolo) indicano sia la vocale [u] che la semivocale [w]
Es. VIA/uia [wia]; MVRVS/murus [murus]
Già a partire dal I sec. d. C., la semivocale [w] si evolve in una consonante,
dappirma in una fricativa bilabiale sonora [β], poi, in quasi tutte le lingue
romanze in una fricativa labiodentale sonora [v].
Es. VINUM [winum] > it. vino [v], fr. vin [v]
In spagnolo [β] si conserva in contesto intervocalico, mentre a inizio parola o
dopo consonante passa a [b]
Es. MOVERE [mowere] > sp. mover [moβer]
VENIRE [wenire] > p. venir [benir]
VINUM [winum] > sp. vino [bino]

• Il nesso consonantico NS si riduce a S già nel latino tardo (CONSUL > COSUL;
MENSA > MESA)
Il fenomeno si ritrove nelle lingue romanze
Es. MENSEM > it. mese, fr. mois, sp. mes ; SPONSUM > it. sposo, fr. époux, sp.
esposo
Consonanti iniziali e finali
Le consonanti iniziali generalmente si conservano, quando non subiscono
fenomeni di palatalizzazione (vd. avanti).
• In castigliano la F- evolve nella fase medievale nella laringale [h] e dilegua nella
lingua moderna, restando solo nella grafia : FABULARE> hablar; si mantiene
davanti al dittongo ue < Ŏ, davanti a r o nei latinisimi: FOCUM > fuego;
FRIGIDUM > frío

Le consonanti finali sono più deboli e pertanto più propense a cadere, con alcune
eccezioni:
- -M è la prima a cadere (già in età repubblicana), ma si conserva in alcuni
monosillabi
Es. REM > fr. rien; QUEM > sp. quien
- -S si conserva nelle lingue romanze occidentali come marca del plurale e di
alcune voci verbali
Es. CANTAS > fr. chantes, sp. cantas; LIBROS > fr. livres, sp. libros
- - T si mantiene in francese come puro segno grafico e non nella pronuncia nella
desinenza della 3° persona plurale dei verbi
Es. CANTANT > fr. chantent
- -R nei polisillabi subisce metatesi (vd. avanti), passando all’interno della parola
ES. SEMPER > it. sempre, sp. siempre
QUATTUOR > it. quattro, fr. quatre, sp. cuatro
Consonanti finali secondarie
A seguito della caduta delle consonanti e vocali
finali, in alcune lingue romanze si sono ritrovate in
posizione finale altre consonanti. Tali consonanti
finali vengono definite secondarie rispetto a quelle
del latino, che sono dette primarie. Esse tendono
ad avere un’articolazione debole, diventando sorde
o dileguando.
ES. CAP(UT) > fr. chef [ʃɛf], occ. cap
PED(EM) > fr. pied [pje]
CAN(EM) > fr. chien [ʃjɛ]̃ , occ. can/ca
BEN(EM) > fr. bien [bjɛ]̃ , occ. ben/be
Palatalizzazione
Si tratta del cambiamento nell’articolazione del
suono di alcune consonanti, che si sposta verso il
palato. È un fenomeno panromanzo che ha creato
tutta una serie di suoni nuovi nelle lingue romanze:
palatali, affricati, fricativi.
Si verifica quando il fonema consonantico precede:
• [j] jod;
• vocale anteriore;
• nei nessi consonantici con -L.
Gli esiti sono diversi a seconda delle lingue
romanze.
Palatalizzazione: jod e nessi con jod
Palatalizzano in tutte le lingue romanze, con esiti
fonetici vari, indicati fra […] :

• J: IOCUM > it. gioco [ʤ], fr. jeu [ʒ] sp. juego [x]
IAM > it. già [ʤ]
• N+J: VINEAM > it. vigna [ɲɲ], fr. vigne [ɲ], sp. viña
[ɲ]
• L+J: FOLIAM > it. foglia [ʎʎ], fr. feuille [ʎ], sp. hoja [x]
• T+J: FORTIAM > it. forza [ts], fr. force [s], sp. fuerza
[θ]
• D+J: DIURNUM > it. giorno [ʤ], fr. jour [ʒ], cat. jorn
[ʤ]
• K+J: FACIEM > it. faccia [tʧ], fr. face [s], sp. haz [θ]
Palatalizzazione: jod e nessi con jod
• P+J: SEPIAM > it. seppia [ppj], fr. sèche [ʃ]
• B+J: RABIAM > it. rabbia [bbj], fr. rage [ʒ]
• M+J: SIMIAM > it. scimmia [mmj], fr. singe
[formaz. voc. nas. + ʒ]
• S+J: BASIARE > it. baciare [ʧ], fr. baiser [z], sp.
besar [s]
• R+J: AREAM > it. aia [j], fr. aire [jr];
-ARIUM> it. aio o aro, fr. -ier (ACIARIUM> it.
acciaio, fr. acier)
Palatalizzazione:
/k/, /g/ + vocali anteriori
• K+E: CAELUM > it. cielo [ʧ], fr. ciel [s], sp. cielo [θ]
• G+E: GENTEM > it. gente [ʤ], fr. gens [ʒ], sp. gente [x]
• K +I: CILIA > it. ciglia [ʧ]
• G+I: GINGIVA > it. gengiva [ʤ]

Solo in francese e nelle varianti settentrionali dell’occitano le


consonanti velari palatalizzano se seguite dalla vocale centrale A

• K+A: [ʃ]
CANTARE > fr. chanter (ma occ. sp. cat. cantar, it. cantare)
• G+A : [ʒ]
GALLINAM > a.fr. geline (ma it. gallina)
Palatalizzazione: nessi con -L
Non investe tutte le lingue romanze e riguarda:
• PL
PLENUM > it. pieno [pj], sp. lleno [ʎ], ma fr. plein [pl]
• FL
FLAMMAM > it. fiamma [fj], sp. llama [ʎ], ma fr. flamme [fl]
• CL
CLAVEM > it. chiave [kj], sp. llave [ʎ], ma fr. clé [cl]
• GL
GLANDEM > it. ghianda [gj], ma fr. gland [gl]
• BL
BLASPHEMARE > it. biasimare [bj], lastimar [ʎ], ma fr.
blâmer [bl]
Lenizione
È l’indebolimento delle consonanti intervocaliche,
principalmente occlusive (p, t, k / b, d, g), secondo
la sequenza:
• GEMINATE > SCEMPIE (scempiamento)
• SORDE > SONORE (sonorizzazione)
• SONORE > FRICATIVE (spirantizzazione)
• FRICATIVE > Ø (dileguo)
Non avviene in tutte le lingue romanze, e nelle
lingue in cui avviene non ha sempre lo stesso esito.
In generale il fenomeno non si riscontra nelle lingue
romanze orientali (italiano e romeno).
Lenizione
CAPPONEM > it. cappone, fr. chapon, sp. capón
CATTUM > it. gatto, fr. chat, sp. gato
VACCAM > it. vacca, fr. vache [ʃ], sp. vaca
SAPERE > it. sapere, fr. savoir, sp. saber
FATAM > it. rom. fata, sp. hada, port. cat. fada, fr. fée
VITAM > it. vita, fr. vie, sp. vida
RIPAM > it. ripa/riva, fr. rive, sp. riba
AMICAM > it. rom. amica, sp. port. cat. amiga, fr. amie
VIDERE > it. vedere, occ. cat. vezer
CABALLUM > it. cavallo, fr. cheval, sp. caballo
• Rientra nella lenizione anche la sonorizzazione
dell’occlusiva nei nessi con -R: CAPRAM > it. capra, fr.
chèvre, sp. cabra
Nessi consonantici primari
I nessi consonantici primari sono quei nessi di due consonanti di difficile
pronuncia che già esistevano in latino. Essi possono subire diversi
mutamenti a seconda delle lingue romanze:
• il nesso -MN-
✓ in italiano è soggetto a assimilazione consonantica, ovvero la
seconda consonante assimila (= rende uguale nel suono) la prima:
SOMNUM > it. sonno [nn]; DAMNUM > it. danno [nn]
✓ in castigliano è soggetto a palatalizzazione:
SOMNUM > sp. sueño [ɲ]; DAMNUM > sp. daño [ɲ]
• il nesso -CT-
✓ in italiano è soggetto a assimilazione consonantica:
FACTUM > it. fatto [tt]; NOCTEM > it. notte [tt]
✓ in castigliano e francese palatalizzazione:
FACTUM > fr. fait [jt], sp. hecho [ʧ]; NOCTEM > fr. nuit [jt], sp. noche [ʧ]
• il nesso -GN- è soggetto a palatalizzazione in quasi tutte le lingue
romanze:
PUGNUM > it. pugno, fr. poing, sp. puño, port. punho [ɲ]
Nessi consonantici secondari
Quando in seguito a una sincope viene a generarsi un
nuovo nesso consonantico, questo si definisce secondario
(rispetto ai nessi latini, chimati primari) e può
eventualmente subire i seguenti fenomeni:
1) epentesi, ovvero introduzione di una consonante non
etimologica:
DOM(I)NA> occ. dompna
CAM(E)RA> fr. chambre
2) assimilazione consonantica:
DOM(I)NA> it. donna
3) palatalizzazione:
OC(U)LUM > it. occhio [kkj], fr. œil [j], sp. ojo [x]
SPEC(U)LUM > it. specchio [kkj], sp. espejo [x]
Altri fenomeni
• Metatesi si ha quando all’interno di una parola
due suoni si possono invertire assumendo l’uno il
posto dell’altro:
SEMPER > it. sempre
PETRAM > napoletano preta, ma it. pietra
COMULAM > *COMLA > *CLOMA > it. Chioma
• Epitesi è l’inserimento di una vocale non
etimologica in posizione finale quando, a seguito
dell’apocope dell’ultima vocale, viene a formarsi
un nesso consonantico impronunciabile:
DUPL(UM) > occ. sp. doble, fr. double.

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