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Tedesco monografico

Lingue e Letterature straniere (Università degli Studi di Milano)

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Lingua

La lingua è uno strumento espressivo basato su processi cognitivi, condizionato dalla


società e soggetto allo sviluppo storico per comunicare e scambiare pensieri,
rappresentazioni, informazioni e conoscenze.

Livelli Linguistici

● P ➞​ ​Phonetik und Phonologie​ / Fonetica e fonologia


● M ➞​ ​Morphologie​ / Morfologia
● S ➞​ ​Syntax​ / Sintassi
● ⇓
● G ➞​ ​Grammatik​ / Grammatica

Linguistica

E’ una disciplina scientifica descrittiva, che si occupa della lingua in tutti i suoi aspetti e
manifestazioni. Il suo obiettivo è la conoscenza sistematica della struttura e del
funzionamento della lingua. I compiti della Linguistica Tedesca sono:

1) Studiare e analizzare la lingua tedesca del presente e del passato


2) Descrivere la sua grammatica e il suo lessico nelle sue manifestazioni geografiche e
sociali
3) Analizzare la lingua come sistema linguistico e nel suo uso da parte dei parlanti

I rami della linguistica:

● Fonetica e Fonologia​ / ​Phonetik und Phonologie


● Grafematica​ / ​Graphemik
● Morfologia​ / ​Morphologie
● Sintassi​ / ​Syntax
● Semantica​ / ​Semantik
● Pragmatica ​/ ​Pragmatik
● Linguistica testuale ​/ ​Textlinguistik

La lingua tedesca

Fa parte del ramo occidentale delle lingue germaniche, e si distingue dalle altre per gli effetti
della seconda rotazione consonantica e il fatto di aver conservato una grammatica piuttosto
complessa. È la lingua con il maggior numero di parlanti nell’Unione Europea, con 100
milioni circa.

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Fonetica

Studio dei suoni (foni) di una lingua dal punto di vista della loro articolazione e delle loro
caratteristiche acustiche.

● Fonetica uditivo-percettiva
● Fonetica articolatoria
● Fonetica acustica​ ➞ analizza le proprietà fisiche dei suoni e le evidenzia attraverso
i cosiddetti spettrogrammi

1. Frequenza​ ➞ consiste nel numero delle vibrazioni delle onde sonore in un


determinato lasso di tempo, misurato in cicli per secondo (hertz), determina la
tonalità del suono, con aumento della frequenza, ne aumenta l’altezza.
2. Intensità: ​ampiezza dell’onda sonora ( in decibel)
3. Durata: ​si misura in centesimi di secondi, vocali lunghe e brevi

IPA

● L'alfabeto fonetico internazionale (in sigla AFI; conosciuto anche con la sigla IPA,
dall'inglese ​International Phonetic Alphabet​) è un sistema di scrittura
alfabetica, basato principalmente sull'alfabeto latino, utilizzato per rappresentare
i suoni delle lingue nelle trascrizioni fonetiche.
● L'IPA nasce su iniziativa dell'Associazione fonetica internazionale, con l'intenzione di
creare uno standard per trascrivere in maniera univoca i suoni (tecnicamente, i
foni) di tutte le lingue conosciute: questo è possibile poiché ad ogni segno IPA
corrisponde un solo suono e viceversa, senza possibilità di confusione tra lingue
diverse

Fonologia

Studia i fonemi di una lingua, si occupa dei rapporti tra fonemi all’interno di un determinato
sistema linguistico (lingua)

● Fonema /​ ​Phonem​ ➞ entità astratta, unità minima linguistica che differenzia il


significato di due lessemi (esempio ​/​aaa​/)​.
● Coppia minima / ​Minimalpaar​ ➞ ​Ofen - offen​ /o:fən/ vs /ɔfən/ è una coppia di parole
che si differenziano solo da un unico tratto distintivo

● Fono: ​Ciascuna delle più piccole unità di suono considerata indipendentemente dal
sistema linguistico a cui appartiene.​ ​Realizzazione reale del fonema (esempio​ [​aaa​]​)

● Grafema: ​un grafema rappresenta un'unità linguistica (un ​fonema​, una ​sillaba​ o un
morfema​) (esempio ​<​aaa​>​)

● ​ gni minima unità linguistica avente un significato autonomo.


Lessema:​ O

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● Allofoni: ​Realizzazione o varianti dello stesso fonema. Categorie:

○ Allofoni liberi​ ➞ sostituibili senza restrizioni


○ Allofoni regionali​ ➞ in tedesco /R/ invece di /r/
○ Allofoni condizionati​ ➞ dipendono dalla posizione del fonema nella parola
○ Allofoni combinatori ➞​ sempre in alternativa ex /ç/-/x/

I suoni linguistici

● Vocali:​ suoni sonori, cioè prodotti mediante vibrazione delle corde vocali. L‘aria
espiratoria, dopo aver passato la glottide, non incontra nessun altro ostacolo
(​Hemmschwelle​) da superare. La qualità del suono dipende dalla grandezza della
cavità orale (grado di apertura), ed eventuale partecipazione delle labbra.

● Consonanti:​ suoni sonori (​stimmhaft​) oppure sordi (​stimmlos​) in cui il passaggio


dell‘aria viene bloccato totalmente (p.es. [b] o [p]), parzialmente ([l],[m],[n]) o a
intervalli ([r]), oppure quei suoni in cui si forma un restringimento del canale fonatorio
superato da una frizione udibile ([f],[s]).

● Semivocali:​ hanno tutte le caratteristiche delle vocali vere e proprie a esclusione


della durata.

● Dittonghi:​ combinazione tra vocale e semivocale. Tutti i dittonghi tedeschi sono


discendenti, cioè partono da una vocale e arrivano a una semivocale; nelle parole
straniere se ne possono trovare anche di ascendenti. In tedesco sono:

○ <ei> / <ai>
○ <au>
○ <eu> / <äu>

● L’italiano possiede dittonghi discendenti: s​ai, sei, poi, neutro​ e numerosi


dittonghi ascendenti: p​iano, ieri, chiudi, guardo, uomo, ecc.
● Sono ​spesso bifonematici​.

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Vokaltrapez

[​a:​] vocale lunga, chiusa, posteriore, bassa, aprocheila


[​a​] vocale breve, aperta, centrale, bassa, aprocheila
[​e:​] vocale lunga, chiusa, anteriore, media, aprocheila
[​ε​] vocale breve, aperta, anteriore, media, aprocheila
[​ε:​] vocale lunga, aperta, anteriore, media, aprocheila
[​ə​] vocale breve, aperta, centrale, media, aprocheila
[​g​] vocale breve, aperta, centrale, bassa, aprocheila
[​o:​] vocale lunga, chiusa, posteriore, media, procheila
[] vocale breve, aperta, posteriore, media, procheila
[​y:​] vocale lunga, chiusa, anteriore, alta, procheila
[​Y​] vocale breve, aperta, anteriore, alta, procheila
[​œ​] vocale breve, aperta, anteriore, media, arrotondata
[​ø:​] vocale lunga, chiusa, anteriore, media, arrotondata
[​i:​] vocale lunga, chiusa, anteriore, alta, aprocheila
[​I​] vocale breve, aperta, anteriore, alta, aprocheila
[​u:​] vocale lunga, chiusa, posteriore, alta, procheila
[​u​] vocale breve, aperta, posteriore, alta, procheila

Tratti per la classificazione delle vocali:

1. Quantità ​(​die Quantität​)​:​ lunga o breve (​lang-kurz​)


2. Grado di apertura ​(​der Öffnungsgrad​)​:​ aperta-chiusa (​offen-geschlossen​)
3. Lingua ​(​die Zungenhebung​)​:​ alta-media-bassa (​hoch-mittel-lach​)
4. Luogo di articolazione ​(​der Artikulationsort​)​:​ anteriore-centrale-posteriore
(​vorn–mittel-hinten​)
5. Labbra ​(​die Beteiligung der Lippen​)​:​ procheila (​labial​), aprocheila (​nicht​ ​labial​) /
arrotondata (​gerundet​) - non arrotondata (​ungerundet​)

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Reduktionsvokale

● Schwa /ə/:​ vocale centrale realizzata con la lingua a riposo, pochissima energia. Si
trova solo in sillabe atone.
● R vocalica /ɐ/:​ altra vocale centrale, si trova dopo
○ vocale lunga in posizione finale
○ nella combinazione -er non accentata

Desonorizzazione:​ in fine di parola o di sillaba la consonante occlusiva sonora perde


sonorità e si pronuncia come la sorda corrispondente

Organi fonatori

● Labbra / ​die Lippen


● Denti /​ die Zähne
● Alveoli / ​der Zahndamm
● Palato / ​der harte Gaumen
● Ugola / ​das Zäpfchen
● Velo / ​der weiche Gaumen
● Faringe / ​der Rachenraum
● Corde vocali / ​die Stimmlippen
● Lingua / ​die Zunge
● Cavità nasale / ​der Nasenraum

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Differenze tra sistema consonantico italiano e tedesco:

● In tedesco non c’è differenza tra consonanti semplici e geminate


● In tedesco la h a inizio parola si pronuncia sempre
● Le occlusive sorde in fine parola possono essere aspirate
● L’affricata /pf/ non esiste in italiano
● La fricativa velare /x/ presenta gli allofoni /x/ e /ç/; /ç/ quando preceduto da vocali
anteriori, /x/ quando preceduto da vocali centrali o anteriori
● La vibrante tedesca è uvulare
● Colpo di glottide a inizio parola e tra il prefisso e il secondo elemento quando inizia
per vocale

Le vocali del tedesco

● iː [biːtə] biete
● ɪ [bɪtə] die Bitte
● yː [hyːtə] die Hüte
● ʏ [hʏtə]] die Hütte
● eː [beːtə] bete
● ɛ [bɛtə]] bette
● ɛː [ bɛːtə] bäte
● øː [bøːtə] böte
● œ [kœln] Köl
● ə [bəʔamtə] der/die Beamte
● ɐ [deːɐ̯] der
● ɑː [vɑːl] der Wal
● a [val] der Wall
● ɔ [ʁɔsə] die Rosse
● oː [ʁozə] die Rose
● ʊ [ʁʊm] der Rum
● uː [ʁuːm] der Ruhm
● aɪ [ʁaɪzə] die Reise
● aʊ [maʊs] die Maus
● ɔʏ [lɔʏtə] die Leute

Regole per il carattere

● Le doppie voci sono: lunghe - le vocali + h sono: lunghe


● i + è sempre: lungo
● Le vocali prima delle doppie consonanti sono: brevi
● I dittonghi sono sempre lunghi! Bauer, Meier, Heuer
● Attenzione!: Non segnato ortograficamente: la via contro via

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L’anomalia della /ɛ:/ / ​Die Anomalie des /ɛ:/

● I fonemi vocalici tedeschi si trovano sempre in coppia: lunga/chiusa o breve/aperta


● /o:/ - /ɔ/ Ofen vs offen
● Eccezione /ɛ:/ lunga e aperta​:​ /e:/ /ɛ:/ ➞ ​/ɛ/
● Perciò, in contesti non ambigui i parlanti tendono a chiudere la vocale M​äd​chen
/‘me:tçən/
● Solo in caso di contrasto /ɛ:/: ​Äh​re–Ehre

Le vocali in italiano

● [a] = <a> (pane)


● [ɛ] (e aperta) = <e> (dente) vs <e> (e chiusa) = e (mela)
● [i] = <i> (dito)
● [ɔ] (o aperta) = <o> (porto) vs <o> (o chiusa) = <o> (nome)
● [u] = <u> (uno)

In italiano mancano:

● le vocali anteriori arrotondate e le vocali central ridotte


● In italiano, la lunghezza vocalica non rappresenta un tratto distintivo.
● Il tedesco conta più fonemi vocalici

Le consonanti

Si possono classificare secondo tre criteri:

1. Modo di articolazione​ / Artikulationsart (tipo di ostruzione che si crea nel canale


fonatorio);
2. Luogo di articolazione​ / Artikulationsort (punto in cui si crea l’ostruzione);
3. La presenza o meno di ​sonorità​: stimmhaft/stimmlos (eventuale apporto delle
corde vocali)

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Luogo di articolazione

● bilabiali / ​bilabial​: contatto delle due labbra: ​B​ank, ​P​ark, ​M​utter


● labiodentali / ​labiodental​:​ contatto labbro inferiore e denti superiori: ​F​ahrrad, ​W​iese
● dentali / ​dental​:​ contatto denti e lingua: ​T​ür, Dach, ​s​auber.
● postalveolari o prepalatali / ​postalveolar oder präpalatal​:​ con il dorso della lingua
e la zona retrostante gli alveoli:​Sc​hule
● palatali / ​palatal​:​ con il dorso della lingua e la zona palatale: ​Ch​emie
● velari / ​velar​:​ dorso della lingua e zona velare: ​K​uss, ​g​anz
● uvulari / ​uvular​:​ dorso della lingua e ugola: ​R​iese
● glottidali / ​glottal​:​ prodotti con pliche vocali: Eis, ​H​au

I modi di articolazione

● occlusive / ​okklusiv​:​ due organi fonatori formano blocco totale (occlusione!) per poi
aprirsi bruscamente: ​P​ause, ​t​ief,​ g​elb
● nasale / ​nasal​:​ velo del palato si abbassa e l‘aria fuoriesce dalle cavità nasali:
M​ünchen, ​N​ürnberg
● vibrante / ​vibrant​: ​occlusione molto debole che si interrompe e ripristina
velocemente: ​r​ot
● fricativo / ​frikativ​:​ due organi fonatori si accostano uno all‘altro, lasciano passaggio
molto ristretto per l‘aria: ​F​liege, ​S​trand
● affricato / ​affrikativ​:​ fonazione a due fasi, prima si forma un‘occlusione che in un
secondo momento si apre solo parzialmente: ​Z​auber, ​Pf​laume
● laterale / ​lateral​:​ la lingua ostacola passaggio centrale, l‘aria passa lateralmente:
L​ampe
● approssimante / ​approximant​:​ organi fonatori accostati, meno ristretto rispetto a
fricative, consonanti che assomigliano alle vocali> anche ​semiconsonanti​: ​J​ahr
● Halbkonsonanten:​ ​J​ahr

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La sonorità

● Presenza o assenza di ​sonorità


● Prodotta mediante l‘eventuale vibrazione delle pliche vocali all‘interno della glottide
● Beteiligung der Stimmlippen
● Sonoro = ​stimmhaft
● Sordo = ​stimmlos

Konsonanten ​(​Mitlaute​)

● L'aria in uscita deve superare un sito inibitorio durante l'articolazione delle consonanti
● A seconda del luogo di inibizione e il modo di superare il K. può essere classificato

Differenze tra sistema consonantico italiano e tedesco:

● In tedesco non c’è differenza tra consonanti semplici e geminate


● In tedesco la h a inizio parola si pronuncia sempre
● Le occlusive sorde in fine parola possono essere aspirate
● L’affricata /pf/ non esiste in italiano
● La fricativa velare /x/ presenta gli allofoni /x/ e /ç/; /ç/ quando preceduto da vocali
anteriori, /x/ quando preceduto da vocali centrali o anteriori
● La vibrante tedesca è uvulare
● Colpo di glottide a inizio parola e tra il prefisso e il secondo elemento quando inizia
per vocale

In ​italiano​ l'attacco vocalico è articolato con il colpo di glottide solo quando si vuole
enfatizzare qualcosa, o quando si scandisce le parole: diversamente si tende a legare le
parole e le sillabe senza interruzione della voce. (Per es.: ​poeta, in Italia​)

In ​tedesco​ le vocali all'inizio di parola o di sillaba vengono articolate con il colpo di glottide
(soprattutto quando hanno l'accento forte):(Per es:​ Poet[po:'ʔe:t], in Italien[in ʔi:' thɑ:ljɛn]​)

È importante esercitare questo tratto del sistema fonetico perché può essere distintivo!

Colpo di glottide / ​Knacklaut ​→​ ​le elezioni​ vs​ le lezioni

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Desonorizzazione in fine di parola o sillaba

In fine di parola o di sillaba (​der Auslaut​), la consonante occlusiva sonora perde la sua
sonorità e si pronuncia come la consonante rispettiva sorda.

● gelb​ > [p] > ​gelbe​ [b]


● Lied​ > [t] > ​Lieder​ [d]
● Reis​ > [s] > ​Reise​ [z]
● Berg​ > [k] > ​Berge​ [g]

Processi fonologici e regole fonologiche

La lingua è dinamica e nella catena parlata si formano sequenze di suoni che si influenzano
secondo precisi processi fonologici:

● Elisione:​ caduta di un fonema. Non è obbligatoria, ma avviene spesso nella lingua


colloquiale. Molto frequente per la Schwa. Porta a processi di assimilazione

● Epentesi:​ inserimento di un fonema. Rara e non molto rilevante, può capitare che si
aggiunga un occlusiva sorda tra nasale e dentale: ​kommt​ [​kɔmt]​ > [​kɔmpt​]

● Assimilazione:​ adeguamento di un fonema rispetto a un altro fonema vicino.


Mutamento dei tratti del segmento che porta a semplificazione della pronuncia. Può
essere​ totale ​o​ parziale​ e può avvenire in due direzioni:

○ Progressiva: ​mutamento del secondo segmento, quello che segue. Ex /n/ si


adegua al luogo di articolazione del tratto precedente: dopo elisione della
Schwa heben > [he:bm]
○ Regressiva:​ mutamento del primo segmento, quello che precede ex bleibst >
[blaIpst]

● Dissimilazione: ​differenziazione di un fonema rispetto a un altro fonema vicino.

● Metatesi:​ inversione di due fonemi.

La sillaba

E’ una sequenza di suoni che costituiscono un’unità di pronuncia. È l’unità base del ritmo.
Non coincide con il morfema, e solitamente la divisione non rispecchia la divisione sillabica
ortografica, che è solo convenzionale. Ogni sillaba ha un nucleo con un massimo di sonorità,
in genere una vocale, e può contenere altri elementi, consonanti o semivocali.

● Struttura: (​incipit​) ​nucleo ​(​coda​)


● nucleo + coda = ​rima (Reim)
● incipit + nucleo = ​corpo (Körper)

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Una sillaba può dunque essere:

● Aperta ​se non ha la coda


● Chiusa ​se ha la coda
● Coperta ​se ha incipit
● Non coperta ​se non ha incipit

In tedesco c’è una forte tendenza ad avere sillabe coperte: anche se la parola inizia per
vocale è solitamente preceduta dal colpo di glottide. Nell’incipit si possono trovare fino a tre
consonanti, mentre in coda fino a cinque; si possono avere in una parola catene di fino a
sette consonanti consecutive (​Konsonantencluster)​

La prosodia

Studia intonazione, durata o isocronia, ritmo e accento nella lingua parlata. Le caratteristiche
prosodiche di unità del linguaggio sono soprasegmentali, perché simultanee ai segmenti in
cui è possibile dividere le unità.

● Isocronia:​ Branca che studia la suddivisione ritmica del tempo in una frase. Le
lingue sono suddivisibili in tre tipi:

1. Lingue isosillabiche: ​La durata di ogni sillaba è uguale (italiano, francese,


spagnolo).
2. Lingue isoaccentuali: ​La durata tra due sillabe accentate è uguale (inglese,
tedesco, russo).
3. Lingue moraiche:​ Il ritmo è basato sulla mora, simili a lingue isosillabiche
(giapponese)

Alcuni fenomeni fonetici possono essere ricondotti proprio al fatto che il tedesco è una
lingua isoaccentuale, come elisione, riduzione e assimilazione.

● Accento: In tedesco l’accento non è fisso ma libero. Esso è:

○ Spesso radicale
○ Funge da tratto distintivo

● Sillaba accentata: ​più alta​, ​più forte​, ​più lenta​, ​più chiara
● Ogni parola porta almeno un accento.
● In parole composte possiamo trovare un ​accento principale ​e​ ​un​ accento
secondario​, si trova sulla prima parola: Michael ​Schu​macher

N.B.​ anche le vocali brevi possono portare l’accento

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Melodia (intonazione)

Il ritmo è il susseguirsi di sillabe accentate e non accentuate. I ritmi possibili in tedesco sono:

● BAM​ba
● ba​BAM​ba
● BAM
● ba​BAM
● baba​BAM
● BAM​baba

L’intonazione può essere:

● Discendente: (terminal) ➞ frase dichiarativa, domanda -W, imperativo


● Ascendente (interrogativ) ➡ frase interrogativa senza pronome interrogativo
● Sospensiva (progredient) ➡ frasi complesse

Grafia e grafematica

Con ​grafia ​si descrive semplicemente la scrittura e il processo dello scrivere. Con
grafematica​, in analogia con la fonologia, si intende lo studio della classificazione dei segni
grafici (grafemi) di una lingua in relazione ai suoni rappresentati; essa si occupa quindi delle
unità distintive di un sistema di scrittura di una determinata lingua.

Grafema: ​rappresenta l’unità minima distintiva di un sistema di scrittura e quindi dell’analisi


grafematica. Nei sistemi alfabetici esso costituisce l’equivalente del fonema sul piano della
scrittura.

● Digrafi: ​ad esempio <mm> o <ah> per il tedesco


● Trigrammi:​ come per esempio <sch> in tedesco o <sci> in italiano che
rappresentano entrambi il fonema /ʃ/).

Allografi: ​Le varianti dei grafemi si chiamano ​allografi​, in corrispondenza degli allofoni sul
piano della lingua parlata. Ogni grafema viene rappresentato da almeno quattro allografi
cioè la lettera maiuscola stampata, la lettera minuscola stampata, la lettera maiuscola in
corsivo, la lettera minuscola in corsivo: <a> = A, a, A, a.

Segni paragrafematici: ​Essi rappresentano l’insieme dei segni che completano le


informazioni espresse per mezzo dei grafemi: i segni di punteggiatura, gli accenti per la
lingua italiana, gli apostrofi, l’uso della maiuscola e la divisione delle parole. Sono tutti
elementi che trovano espressione scritta ​senza rappresentare un fonema​, pur avendo - nel
caso della punteggiatura - un corrispettivo nel sistema di pause e nell’intonazione.

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Ortografia

Complesso di norme sistematiche e unitarie che regolano la resa scritta attraverso lettere e
segni di interpunzione, cioè l’uso corretto di grafemi e segni paragrafematici in determinata
epoca. essa è il risultato di lunghi processi di uniformazione sedimentati nel tempo e basati
su principi diversi. Le incongruenze nella grafia sono il risultato dell’azione di principi diversi
e alle volte contrastanti; l’ortografia storica è compromesso tra di loro.

Principî ortografici

Le apparenti incongruenze nella grafia tedesca sono il risultato del conflitto tra principî
ortografici diversi. Tali principî ispirano non solo l’ortografia tedesca, ma in genere
ogni ortografia. Essi sono conflittuali e ogni ortografia storica si presenta come un
compromesso tra di loro.

● Principio fonetico​: impone di rispettare la pronuncia della parola.


● Principio fonologico​: rispetta l’unitarietà di un fonema anche quando esso
presenta allofoni diversi: è il caso del grafema <ch> in tedesco che rappresenta sia
[x] come in <Dach> o [ç] in <Dächer> che sono allofoni complementari del fonema
/x/.
● Principio morfologico: ​Il principio porta al rispetto dell’identità di una parola
morfologica e garantisce il mantenimento della stessa grafia anche in caso di
pronunce diverse. In questo modo facilita il riconoscimento di una determinata forma
come appartenente alla stessa ​Wortfamilie​ (famiglia di parole).
● Principio sillabico​: è responsabile, nella lingua tedesca, per esempio del
raddoppiamento consonantico dopo vocale breve al confine di sillaba ovvero nel
Silbengelenk​.
● Principio semantico​ (​semantisches Prinzip​): distingue forme omofone sul piano
grafico, in italiano si trova nelle grafie di <hanno> e <anno>, in tedesco troviamo
<​Saite​> vs <​Seite​> o <​Waise​> vs <​Weise​>;
● Principio storico - etimologico​: riguarda la storia di una parola
● Principio grammaticale​: rispecchia la struttura sintattico - grammaticale dei
lessemi
● Principio ritmico - intonativo:​ Nella lingua tedesca contemporanea non viene
(quasi) più applicato, realizzerebbe graficamente la struttura ritmica intonativa
dell‘enunciato.
● Principio estetico:​ consiste nel fatto di evitare grafie “brutte” o confuse.
● Principio pragmatico​: riguarda la grafia con maiuscola reverenziale per pronomi di
cortesia, agisce nello stesso modo in italiano (Lei è pregato di osservare tutte le
regole) e in tedesco (​S​iekönnen ​I​hr Auto heute abholen​).

Eccezioni dai principi fonetico e fonologico: ​Il tratto fonologico della quantità dei fonemi
vocalici non è rappresentato in modo sistematico nella grafia. La vocale breve:

a) Raddoppiamento della consonante successiva soprattutto al confine tra due


sillabe (​Silbengelenk​): kämmen, ma anche: der Kamm, tippen vs der Tipp,

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b) Quando la vocale è seguita da più di una consonante: der Platz, der Herd, die
Hecke (<ck> e <tz> corrispondono al raddoppiamento consonantico di <k> e
di <z>: derMokka, die Pizza).

Eccezioni principio fonologico: ​La vocale lunga:

a) In parole con più sillabe quando la sillaba è aperta: ​der ​Ha​se​,


b) In parole monosillabiche con la doppia vocale:​ das B​oo​t​,
c) In parole monosillabiche quando segue <h> alla vocale (Dehnungs-<h>):
mehr​,
d) Può rimanere non marcata: ​die Bar

Adattamenti ortografici

Per parole straniere entrate da molto tempo nella lingua tedesca e molto frequenti:
adattamenti alla grafia nativa: <​Friseur​> vs <​Frisör​> L’adattamento viene bloccato se la
fonetica della parola contiene elementi non nativi: <​Kusine​> ma <​Cousin​>. Lo stesso
adattamento è da constatare anche in morfologia: ​Friseuse ​>​ Frisörin​.

La corrispondenza tra fonemi e grafemi

Le scritture alfabetiche non possono mai rappresentare fedelmente i foni o i fonemi della
lingua corrispondente; Sfasatura è dovuta all’evoluzione della lingua parlata, in genere molto
più veloce del suo adattamento nella scrittura. In alcune lingue (come lo spagnolo, il
polacco, l’ungherese, il finnico, il turco e lo stesso italiano), la corrispondenza tra grafia e
pronuncia è abbastanza soddisfacente (in tipologia linguistica si parla perciò di ortografie
poco profonde: ​shallow orthography​). In altre (come il francese, l’inglese ma anche il
tedesco), esiste invece una divaricazione più forte (​deep orthography​).

La corrispondenza tra fonemi e grafemi

In italiano la corrispondenza 1 a 1 (​rapporto biunivoco​) tra grafemi e fonemi è raggiunta in


un numero di casi abbastanza alto: delle 21 lettere dell’alfabeto ben 11 hanno valore
univoco, designano cioè un solo fonema: <a>, <b>, <d>, <f>, <l>, <m>, <n>, <p>, <r>, <t>,
<v> Dizionario dell’Accademia della Crusca: 1640 (sic!)

Rapporto tra fonemi e grafemi in tedesco

● Nell’ortografia tedesca si riscontrano ​varie incongruenze​.


● L’inventario grafematico della lingua tedesca è costituito dai seguenti 29 grafemi:
<a>, <b>, <d>, <e>, <f>, <g>, <g>, <h>, <i>, <j>, <k>, <l>, <m>, <n>, <o>, <p>, <s>,
<t><u>, <w>, <z>, <ä>, <ö>, <ü>, <ß>, i digrafi<ch>, <ie> , <qu> ed il trigramma
<sch>. (ma 40 fonemi!)
● Ben due terzi dei fonemi tedeschi sono correlati con almeno due o più di due
grafemi.

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● Circa un ​quarto dei grafemi tedeschi​ corrisponde a più di un fonema.


Riforma dell‘ortografia: cenni storici

● 1871 unificazione tedesca


● 1876 su iniziativa del ministero prussiano della pubblica istruzione una prima
conferenza sull‘ortografia
● 1880 primo dizionario di Konrad Duden
● 1901 seconda conferenza
● 1902 nuova edizione del Duden
● 1902 in poi continui tentativi di riforma
● 1996 dichiarazione di Vienna: firmano nove stati
● 1998 in Germania, la riforma entra in vigore
● protesta pubblica, „ortografie fatte in casa“ (​Hausorthografien​)
● 2004-2006 rielaborazione delle nuove regole („riforma della riforma“)
● 2006 termine del periodo di transizione
● 2007 anche la Svizzera passa alla nuova ortografia (eccezione: <ß>)

Le nuove regole:

● Principio estetico: ​ammesse tre consonanti uguali di fila in parole composte,


ammesso anche scriverle con trattino ex <​Ballett-tanzer​>
● Principio grammaticale:​ incremento nell’uso della maiuscola, tutti i sostantivi e gli
aggettivi o i pronomi sostantivati. regolamentazione di cosa può essere parola
composta e cosa no: i sintagmi (​Wortgruppen​) devono essere scritti staccati (si tende
a favorire la scrittura separata a svantaggio del principio semantico). si adattano le
parole straniere all’ortografia tedesca.
● Corrispondenza grafemi-fonemi:​ inserito raddoppiamento consonantico anche
nelle parole straniere <ß> dopo dittonghi e vocali lunghe accentate <ss> dopo vocali
brevi accentate /ε/ viene resa con <ä> se parola deriva da forma con <a>

La scrizione unita o separata

● La riforma dell’ortografia ha voluto riordinare questo settore fornendo dei criteri di


classificazione per ​Wortgruppen ​(sintagmi) o ​Zusammensetzungen ​(composti). Nel
prima caso è da adottare la scrizione separata, nel secondo quella unita.
L’indicazione generale è comunque di favorire la scrizione separata, aumentando i
casi di scrizione separata a sfavore del principio semantico

Morfologia: ​Disciplina che studia da un lato struttura e forma delle parole (morfologia
flessiva, ​Flexionsmorphologie​), dall’altro i processi che intervengono nella formazione delle
parole (​Wortbildungslehre​).

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Parola: ​La definizione è problematica, e può essere fatta in base a diversi criteri:

● Fonetico-fonologico:​ unità che porta accento divisa dalle altre da pausa o colpo di
glottide.
● Ortografico:​ ciò che nella lingua scritta è delimitato da spazi bianchi.
● Morfologico:​ unità di base dei paradigmi grammaticali.
● Lessicale-semantico: ​unità minima autonoma portatrice di significato codificato nel
lessico.
● Sintattico: ​unità minima mobile sostituibile a livello frasico.

Parola e lessema: ​unità minima del lessico di una lingua. A ogni lessema corrisponde un
lemma nel dizionario. nasce come unità astratta sulla falsariga di fonema. Fa riferimento sia
al piano dell’espressione che a quello del contenuto.

Classificazione dei lessemi:

● Criterio morfologico:
○ Flessibile​ (​flektierbar​): Verb, Substantiv, adjectiv, Artikel, Pronomen
○ Non flessibile​ (​nicht flektierbar​): Adverb, Präposition, Konjunktion, Partikel

● Criterio semantico:
○ Parole autonome ​(​Inhaltswörter, Autosemantica​): Verb, Substantiv, Adverb,
Adjektiv, Partikel
○ Parole funzionali​ (​Funktionswörter, Synsemantika​): Artikel, Präposition,
Konjunktion, Pronomen

● Criterio numerico​:
○ Classi aperte​ (​offene Klassen​): Verb, Substantiv, Adjektiv, Adverb
○ Classe chiuse ​(​geschlossene Klassen)​ : Artikel, Pronomen, Präposition,
Konjunktion, Partikel

Morfema: ​elemento costitutivo delle parole, composta da sequenza di fonemi, è dotato di


significato e non può essere suddiviso in unità più piccole che abbiano significato.
il criterio per trovare fonemi è la ricorrenza (​Rekurrenz​) in parole diverse.

● Morfemi liberi:​ possono fungere da parola senza essere combinati con altri morfemi
(Schule, schön, er)
● Morfemi legati: ​non possono stare da soli, vanno sempre combinati con altri
morfemi (Him- in Himbeere, -lich in freundlich, -ung in Wohnung, ver- in verkaufen)
● Morfemi unici /​ unikale Morpheme:​ solo in un‘unica combinazione, oggi non sono
più dotati di significato
● {Brom-} in Brombeere
● { -gall } in Nachtigall
● { Lind- } in Lindwurm
● Morfemi​ „portemanteau“: ​fusione di due morfemi liberi: {übers } < ​über + das

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Morfo:​ realizzazione concreta di un morfema, ricorre molte volte.


Allomorfo:​ varianti di un fonema: varia la forma ma non il significato.
Morfema lessicale:​ hanno significato lessicale, possono essere liberi o legati
Morfema grammaticale:​ hanno significato grammaticale. Possono essere liberi
(​Funktionsworter​) o legati (desinenze e affissi)

Flessione

● Flessione del nome: ​declinazione​ (​Deklination​)


● Flessione del verbo: ​coniugazione​ (​Konjugation​)
● Flessione dell‘aggettivo: ​comparazione​ (​Komparation​)

Il verbo:​ I verbi stanno per azioni (​Handlungen​), stati (​Zustände​), e processi (​Vorgänge​).
con i verbi si forma il predicato della frase, e in particolare con quelli di modo finito, che
possono essere semplici o composti.

Classificazione dei verbi

● Verbi principali
● Verbi ausiliari
● Verbi modali
● Copula
● Valenza e ordine sintattico
● Verbi finiti e infiniti

Classificazione semantica

● Verbi di stato:​ descrivono uno stato, un esistere o una posizione di riposo (​liegen​,
wohnen​)
● Verbi di processo:​ ​descrivono un cambiamento subito dal soggetto (​fehlen​)
● Verbi d‘azione: ​servono a esprimere il fatto che qualcuno fa qualcosa, descrivono
l’azione del soggetto
● Verbi atmosferici: ​(​regnet​)

Classificazione funzionale

● Verbi principali​:​ ​hanno da soli un significato proprio e possono formare il predicato


(​lachen, gehen, arbeiten​)
● Verbi ausiliari:​ formano il predicato solo con un altro verbo, all’infinito o al participio,
servono alla formazione delle forme analitiche dei verbi principali: hanno solo
significato grammaticale) (​haben, sein, werden​)
● Verbi copulativi:​ (​sein​) avere una caratteristica o trovarsi in uno stato. (​werden​)
arrivare in uno stato. (​bleiben​) persistere in uno stato. Collegano elementi dello
stesso rango e formano un predicato con parte nominale,

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● Verbi modali:​ ​questi verbi non formano né passivo né imperativo e si collegano


all’infinito senza zu, al ​Perfekt ​hanno ​Ersatzinfinitiv​; modificano il significato di un
secondo verbo (​können, müssen, sollen, scheinen​)
● Modifizierende Verben:​ Si comportano come i verbi modali (​brauchen, lassen,
scheinen, pflegen)
● Verbi a supporto :​ „lightverb“ + parte nominale
Classificazione morfologica

● Forme sintetiche o analitiche:​ ​er fuhr vs. er ist gefahren


● Verbi forti e verbi deboli:​ negli uni la vocale radicale cambia nella formazione di
tempi, negli altri la radice rimane intatta (​er sang vs. er lachte​)
● Verbi difettivi:​ es regnet, es passiert, er/es findet statt

Classificazione sintattica

● In relazione al complemento oggetto: ​Transitivi o intransitivi. I primi richiedono un


complemento all’accusativo
● In relazione al soggetto: ​personali o impersonali
● In relazione sia al soggetto che a complemento oggetto: ​non riflessivi, riflessivi o
reciproci

○ Verbi riflessivi impropri: ​il pronome riflessivo è intercambiabile con un


sostantivo all’accusativo. (​Der Friseur rasiert sich/ seinen Kunden​)
○ Verbi riflessivi propri: ​il pronome riflessivo non può mai essere sostituito da
un sostantivo. (​Sie wundert sich​)
○ Verbi reciproci

Coniugazione

Caratteristiche morfologiche

● Persona: ​prima, seconda, terza


● Numero: ​singolare o plurale
● Tempo: ​Präsens, Präteritum, Perfekt, Plusquamperfekt, Futur I + II
● Modo: ​Indikativ, Imperativ​, ​Konjunktiv
● Diatesi: ​Aktiv, Passiv

Coniugazione forte o debole

In lingua tedesca si differenzia per i verbi la coniugazione ​forte e debole​.

● I verbi della coniugazione debole mantengono in tutte le forme la stessa radice


(​Stamm​), e aggiungono diverse desinenze.
● I verbi della coniugazione forte cambiano la vocale tematica ovvero radicale (​Ablaut
> apofonia). Al presente indicativo, la vocale radicale cambia nella seconda e terza
persona singolare

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Uso dei tempi passati

I verbi ausiliari e i verbi modali, al passato si usano preferibilmente al ​Präteritum ​(si evita il
Perfekt​, molto colloquiale)

Werden​ ha due diversi participi a seconda della sua funzione:

● Come verbo copulativo forma il ​perfekt ​con ​geworden


● Come verbo ausiliare (per il passivo) forma il ​perfekt ​con ​worden

La valenza verbale

E’ la proprietà di un lessema di prestrutturare i suoi contesti semantici, definendo le


condizioni degli altri costituenti della frase.

● Verbi zerovalenti: ​donnern > ​ ​es donnert


● Verbi monovalenti: ​schlafen ​>​ ich Schlafe
● Verbi bivalenti:​ ​essen ​>​ Ich esse Brot
● Verbi trivalenti: ​schenken ​> ​Ich schenke dem Kind den Ball

Il tempo verbale

● Il tedesco dunque conosce i seguenti tempi verbali:

Präsens​ Ich lache.


Perfekt​ Ich habe gelacht.
Präteritum​ Ich lachte.
Plusquamperfekt​ Ich hatte gelacht.
Futur I​ Ich werde lachen.
Futur II​ Ich werde gelacht haben.

Perfekt

Si descrivono azioni concluse nel passato. Utilizziamo questo tempo specialmente per
sottolineare il risultato o la conseguenza di un'azione.

Konjugiertes Hilfsverb (sein, haben) + Partizip II des Verbs

● Mit “haben”:

○ Transitive Verben​ (Er hat ein Buch gekauft.),


○ Modalverben​ (Ich habe es gekonnt.),
○ Reflexivverben​ (Wir haben uns gewaschen.),
○ unpersönliche Verben​ (Es hat geregnet.)

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● Mit “sein”:

○ Verben der Bewegung​ (gehen, schwimmen) oder der Ortsveränderung


(reisen, reiten)
○ Die Verben ​sein, werden, bleiben
○ Verben der Zustandsänderung​ (wachsen, aufwachen)

Partizips II

E’ l'equivalente del participio passato. Utilizziamo i participi per sostituire frasi subordinate o
come aggettivi. Inoltre impieghiamo il participio passato per formare i tempi composti e il
passivo

1. Deboli​ Verb Partizip II

○ Mach-en, ge-mach-t
○ Arbeit-en, ge-arbeit-et (Stamm auf -d,-t)
○ Trennbar: auf-räum-en, auf-ge-räum-t
○ Auf -ieren:studier-en, studier-t
○ Nicht trennbar:besuch-en, besuch-t

2. Forti ​Verb Partizip II

○ Sing-en, ge-sung-en
○ Trennbar: zu-nehm-en, zu-ge-nomm-en
○ Nicht trennbar: empfehlen, empfohl-en

Präteritum

Corrisponde in italiano sia all'imperfetto che al passato remoto. Esso viene utilizzato per
descrivere fatti e azioni che appartengono al passato

1. Gambo di verbi deboli + finali​ ​(-te,-test,-te,-ten,-tet,-ten)


- Er fragt den Lehrer. Er fragte den Lehrer.
- Er sagt ihr schöne Worte. Er sagte ihr schöne Worte.

2. Verbi con​ Stamm auf -t,-d, (nach Kons.:)-m, -n,phonetisches -e:


- Er arbeitet bei Siemens. Er arbeitete bei Siemens
- Er antwortet dem Lehrer. Er antwortete dem Lehrer.

3. Verbi deboli con cambiamento di vocale​: Stamm (mit Vokalwechsel) +


finale​ (-te,test,-te,-ten,-tet,-ten)
- Wir bringen Wein mit. Wir brachten Wein mit.
- Ich denke an dich. Ich dachte an dich.

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4. Verbi forti​ Präteritumstamm (oft Veränderung des Stammvokals) +


Endungen (o,-st,-o,-en,-t,-en)
- Wir gehen nach Hause. Wir gingen nach Hause.
- Er lässt das Kind aufräumen. Er ließ das Kind aufräumen

Plusquamperfekts

Si esprimono azioni che si sono svolte prima di un determinato momento nel passato.

● Plusquamperfekt = Hilfsverb ​haben​ oder s


​ ein im Präteritum​ + ​Partizip II

● Ich warte ich hatte gewartet


● Ich laufe ich war gelaufen
● Es schneit es hatte geschneit

Le funzioni del „​Konjunktiv​“

● Esprimere fatti irreali (​Konjuktiv II​)

- Condizione irreale (periodo ipotetico):​ Wenn ich mehr Zeit hätte, würde ich
öfter ins Kino gehen.
- Cortesia: consiglio o proposta:​ Du solltest weniger essen.
- Cortesia: richiesta o domanda:​ Könnten Sie bitte hier unterschreiben?
- Confronto irreale (​als ob, als wenn​):​ ​Er spricht Deutsch, als ob er ein
Deutscher wäre​.
- Desiderio irreale (frase ottativa):​ Wenn ich doch schon zu Hause wäre!

● Riferire parole o pensieri d‘altri (​Konjuktiv ​I ovvero​ Referatkonjunktiv​): ​Er sagt, er


habe heute keine Zeit

Forme del Konjunktiv II

● Verbi modali e ausiliari

Nei verbi modali e ausiliari, il congiuntivo II è derivato dalla forma del passato.

- ich hatte: ​ich hätte ​ ​I finali come in ​Präteritum​:


- ich war: ​ ich wäre​ ich hatte: ich hätt​-e
- ich durfte: ich dürfte du hattest: du hätt​-est
- ich musste: ​ich müsste ​ er hatte: er hätt​-e
- ich sollte: ​ich sollte ​ wir hatten: wir hätt​-en
- ich wollte: ​ich wollte​ ihr hattet: ihr hätt​-et
- ich wurde: ​ich würde​ sie hatten: sie hätt​-en
- ich konnte: ​ich könnte
- ich brauche:​ ich bräuchte

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● co-esistenza tra forme sintetiche (arcaiche) e forme analitiche


● verbi deboli:​ forma sintetica coincide completamente con il ​Präteritum ​(sincretismo)
● verbi forti:​ cambiano radice, ​ich komme –ich kam –ich käme
● forma analitica con„würde“:​ ​ich würde kommen, ich würde machen​ (tranne verbi
modali, ausiliari e brauchen )

Indicativo

Rappresentazione di un‘azione o uno stato come fatto reale

Imperativo

Esprime un ordine o una richiesta:

● 2. ​Person Singular​: Schreib!


● 1​. Person Plural:​ Schreiben wir!
● 2​. Person Plural:​ Schreibt!
● Der höfliche Imperativ:​ Schreiben Sie!

Das Futur: Tempus oder Modus?

● Werden + Infinitiv:​ Jetzt ist Frühling. Bald wird der Sommer kommen.
● Das “modale” Futur​ ​➞​ Das Futur drückt oft eine Modalität aus.
● Vermutung in der Gegenwart​ ​➞​ Sie wird kein Geld mehr haben. = Sie hat wohl
kein Geld mehr (, denke ich.)
● Le parole modali come​ ​bestimmt, sicher, wahrscheinlich, vermutlich, wohl
unterstreichen​ s​ pesso sottolineano il significato modale del futuro

Il modo verbale

E’ una categoria grammaticale del verbo, serve ad esprimere il punto di vista soggettivo nei
confronti dell‘azione o stato descritti. E’ espresso nel paradigma verbale

● Categoria „neutra“: ​indicativo

Verbi forti:​ Ablautreihen

● ei-i-i:​ ​23 Verben, z.B.


- reiten – ritt – geritten ​(cavalcare)
- greifen – griff – gegriffen ​(afferrare)

● i-a-u:​ ​19 Verben, z.B.


- trinken – trank – getrunken ​(bere)
- finden – fand – gefunden ​(trovare)
- binden – band – gebunden (​ legare)

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● ei-ie-ie:​ 16 ​Verben​, z.B.


- bleiben – blieb – geblieben​ (restare/rimanere)
- schreiben – schrieb – geschrieben​ (scrivere)

● i-o-o:​ 11 ​Verben​, z.B.


- gießen –goss –gegossen​ (versare)
- schießen –schoss –geschossen​ (sparare)
Verbi forti

● Sprechen –sprach –gesprochen​ (parlare)


● Befehlen –befahl –befohlen​ (ordinare)
● Lesen –las –gelesen ​(leggere)
● Sehen –sah –gesehen​ (vedere)
● Geben –gab –gegeben​ (dare)

Verbi misti

● Mit Vokalwechsel:​ 6 ​Verben​, z.B.


kennen – kannte – gekannt​ (conoscere)
rennen – rannte – gerannt​ (correre)

● Mit Vokal-und Konsonantenwechsel: ​3 Verben​, z.B.


denken – dachte – gedacht​ (pensare)
bringen – brachte – gebracht ​(portare)

Aspetto

Tratto verbale morfologico che designa la durata o progressività o non-progressività di


un’azione il Tedesco non dispone di una categoria morfologica dell‘aspetto.

● Forma progressiva dialettale/colloquiale:​ ​Ich bin am arbeiten​ (Sto lavorando).

Azionalità

Categoria semantica del verbo, espressa spesso tramite prefissi

● Ingressivo​: inizio di un‘azione ➞​ erblühen, anbrennen, anpfeifen


● Terminativo (egressivo):​ Fine di un‘azione ​➞ verblühen, abpfeifen, abbrennen
● Risultativo:​ ​erdenken, erschießen, erschlagen

Persona

La prima persona coincide con il parlante (​Sprecherrolle​)


La seconda persona coincide con l’ascoltatore (​Hörerolle​)
La terza persona coincide con la persona o la cosa di cui si parla (​Referenzrolle​)

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IL SOSTANTIVO

Un sostantivo è dotato delle seguenti proprietà:

● Significato:​ i sostantivi designano


○ Esseri viventi:​ persone, animali e piante
○ Cose e oggetti
○ Concetti e idee
○ Nomi propri
● Declinazione:​ sono rilevanti tre categorie:
○ Genere​ (das Genos): distinguono il genere criteri fonologici, morfologici e
semantici.

Il maschile

Criterio semantico

● Persone/professioni di sesso maschile: der Vater


● Il tempo e le sue partizioni: der Tag, der Monat, der Montag, der Winter
● Il tempo atmosferico: der Regen
● Le bevande alcoliche: der Wein
● Rocce, pietre e minerali: der Granit

Criterio morfologico:​ sostantivi con le seguenti desinenze:

● ant: der Praktikant


● iker: der Politiker
● er: der Lehrer
● ismus: der Sozialismus
● ist: der Bassist
● ling: der Schmetterling
● or: der Traktor
● el: der Apfel
● ich/ig: der Teppich
● derivati da verbo senza desinenza: der Gang

Criterio fonologico

● Parole monosillabiche con <sch>+cons nell’incipit: der Schlaf


● Parole monosillabiche con combinazione dr, tr, kr nell’incipit: der Knall
● Parole monosillabiche con nasale+cons nella coda

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Il femminile

Criterio semantico

● Persone o professioni femminili


● Alberi: die Kastane
● Fiori: die Rose
● Frutta: die Birne
● Numeri: die Eins

Criterio morfologico: ​sostantivi con le seguenti desinenze:

● ei: die Malerei (pittura)


● heit: die Freiheit
● keit: die Höflichkeit (cortesia)
● schaft: die Freundschaft
● ung: die Bildung
● ät: die Universität
● ie: die Familie
● ik: die Grammatik
● ur: die Kur (cura)
● ion: die Aktion
● e: die Blume
● Derivati da un verbo con suffisso -t: die Sicht

Criterio fonologico

● Parole monosillabiche con suoni fricativi f/x + occlusiva dentale in coda: die Kraft

Il neutro

Criterio semantico

● Metalli: das Gold e paesi e nomi propri geografici

Criterio morfologico: ​sono neutri i sostantivi con le seguenti desinenze:

● chen: das Mädchen


● lein: das Tischlein
● ment: das Dokument
● um: das Zentrum
● ing: das Jogging
● o: das Kino
● nis: das Ergebnis
● infiniti e aggettivi sostantivati
● sostantivi derivati da verbo con circonfisso Ge--e

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Criterio fonologico

● Parole monosillabiche in -ett: das Bett

Plurale

-e: der Tag → die Tage


∸e: der Ball → die Bälle

● Sostantivi maschili sia con che senza Ummlaut


● Sostantivi neutri monosillabici senza la Ummlaut
● Sostantivi femminili monosillabici con la Ummlaut
● Sostantivi maschili in -ling e sostantivi neutri in -nis
● Sostantivi maschili e neutri provenienti da lingue straniere in -ar/-at/-eur

-(e)n: der Bote → die Boten

● Quasi tutti i sostantivi femminili, quelli in -in


● Alcuni altri maschili, quelli con declinazione debole
● Maschili in -or

∸/- der Bruder → die Brüder

● I sostantivi in -el/-en/-er/-chen/-lein (sia con che senza Ummlaut)

-er: das Kind → die Kinder


∸er: das Glas → die Gläser

● Neutri monosillabici
● Alcuni maschili

-s: der Park → die Parks

● Molte parole straniere, specialmente dall’inglese e dal francese.


● Caso (der Kasus)
● Porta un accompagnatore
● Formazione delle parole

DECLINAZIONE DEL GRUPPO NOMINALE

Sostantivo con suoi accompagnatori (articolo e aggettivo)

● L’aggettivo davanti al sostantivo segnala il genere, il caso e il numero. Prende


sempre la -e e poi può aggiunge anche una eventuale consonante tipica (Signal und
-e-).
● L’aggettivo in funzione predicativa non prende invece alcuna desinenza.

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Quando l’aggettivo precede il sostantivo:

● Nominativo

○ m -e-r se preceduto da articolo determinativo -e


○ f -e
○ n -e-s
○ p -e ma se preceduto anche da articolo -e-n

● Accusativo

○ m -e-n
○ f -e
○ n -e-s
○ p -e ma se preceduto anche da articolo -e-n

● Dativo

○ m -e-m ma se preceduto anche da articolo -e-n


○ f -e-r
○ n -e-m ma se preceduto anche da articolo -e-n
○ p -e-n

MORFOLOGIA​ → branca della linguistica che si occupa della forma, della flessione e della
formazione delle parole. (​Sich beschaftiger mit​ = occuparsi di)

Parola​ → non c’è unica definizione, bisogna valutare in base a vari criteri. Ci sono diversi
approcci di definizione e criteri di demarcazione (ansatz approccio)

● Lingua orale ​→ criterio fonetico-fonologico. Unità con accento, isolabile con segnali
distintivi come una pausa o il colpo di glottide → identità acustica → z.B. Mehrwert
(valore aggiunto) vs mehr Wert (dal punto di vista fonologico nel primo caso ho una
sola parola, nel secondo due)
● Piano ortografico ​→ unità tra due spazi vuoti
● Criterio morfologico ​→ unità strutturalmente stabile, non separabile, minimale e
libera, con la quale si può rispondere a una domanda.
● Criterio lessicale​ → elemento portante più piccolo e relativamente autonomo che è
fissato nel vocabolario.
● Criterio sintattico​ → unità più piccola che può essere spostata nella frase
(​verschiebbar​)

Non c’è definizione ma solo diverse prospettive che concorrono alla formazione del
concetto. Altra distinzione importante:

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● Parola lessicale (lessema)​ → come parola lessicale si intende unità astratta del
lessico. Parola fissata nella mente del parlante (Gehirn = cervello) z.B. Focus sul
sostantivo Turm (torre) → lo stesso lessema può avere diverse realizzazioni a livello
di frase. In ogni uso la parola lessicale è la stessa. Nell’esempio seguente si
potrebbe affermare che si tratta (sich handeln um = trattarsi di) nelle parole
sottolineate sempre della stessa identica parola.
● Parola sintattica​ → come parola sintattica o forma della parola, nell’uso concreto
l’unità presente in un’asserzione o in un testo.

Classificazione delle parole

● Verb
● Nomen / Substantiv
● Adjectiv
● Adverb
● Artikel
● Pronomen / Furwort
● Praposition
● Konjunktion
● Partikel: funzione espressiva

Queste categorie possono sovrapporsi: la stessa parola può appartenere a diverse categorie

● Aggettivo in funzione avverbiale​ → formalmente le due categorie spesso


coincidono
● Articoli e pronomi relativi ​→ gli articoli sono anche pronomi relativi, hanno doppia
funzione. Die Dame, die ich getroffen habe
● Preposizioni ​→ possono fungere anche da congiunzioni. Seit einem Monat / seit ich
in Italien wohne (da quando vivo in italia)

Analisi della parola

Simplizia (plurale di simplex)​ → parole che hanno un significato e sono composte da unità
che non possono essere ulteriormente scisse e dispongono di un significato z.B. Fisch, ​bald
Ma ci sono anche parole che sono composte da più componenti con un significato o una
caratteristica grammaticale z.B. Turms = ​Turm ​+ s , ​Mitarbeiter =
​ mit + ​Arbeit ​+ er → questi
componenti si chiamano morfi.
Morfo​ → unità elementare sonora o grafica alla quale può essere attribuito un significato
oppure una caratteristica grammaticale. Identificati con parentesi graffe (​geschweifte
Klammer​). A un unico morfo possono essere attribuiti diversi significati z.B. ​Brucke ​(ponte)
non è interpretabile in maniera univoca, ma come ponte fisico, esercizio di ginnastica, di una
nave → polisemia o omonimia. Viceversa (​ungekehrt​), la stessa caratteristica grammaticale
può essere realizzata da diversi morfi → allomorfi z.B. il plurale in tedesco

Determinato significato + determinata caratteristica grammaticale (lato del contenuto) +


corrispondente morfo / allomorfi (lato della realizzazione concreta) → morfema

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Simplex è quindi lessema composto di unico morfema che non può essere ulteriormente
suddiviso.

Prodotto di composizione di parola​ → lessema che si compone di più morfemi e può


essere suddiviso

Tipi di morfema

● Basismorpheme ​→ morfema che equivale a una parola, che corrisponde a una


voce del vocabolario, normalmente compare in forma libera → morfema libero
● Wortbildungmorphem​ → non ha capacità di parola ma compare solo come
componente di prodotti di processi di formazione della parola → morfema legato
(​gebundenes Morphem​) (che comprendono i morfemi di flessione)

Tipi di morfema legato ​→ in generale si parla di affissi (Affix, ​Oberbegriff ​= iperonimo /


Unterbegriff ​= iponimo), cioè elementi di formazione della parola che si uniscono alla radice
(​Wurzel​) o base della parola. (differenza tra ​Wurzel ​e ​Stamm​: ​Wurzel ​è elemento ultimo e
irriducibile, ​Stamm ​è invece una forma di partenza per la formazione della parola. z.B.
Entfremdung ​= straniamento, deriva da fremd che è Wurzel, ma la parola deriva in realtà da
un verbo ​entfremden​, che è ​Stamm​)

● Prafix ​→ sta sempre davanti al lessema con il quale forma una nuova parola z.B.
ausgeben
● Suffix​ → sta dopo il lessema z.B. Freiheit
● Zirkumfux ​→ morfema discontinuo z.B. participio
● Infix ​→ affisso che viene inserito all’interno di una radice z.B. arbeitsunfahig
● Konfix ​→ morfema legato che deriva da una lingua straniera

Morfemi grammaticali ​→ hanno una funzione grammaticale, possono trasformare una


parola in un’altra tipologia di parola.

IC Analyse​ (analisi in costituenti immediati)

Scomporre parola in componenti. Segmentazione basata su due principi:

● Prinzip der Binarietat ​→ la forma di parola viene sempre divisa in due costituenti e
poi se possibile di nuovo finchè non c’è più nulla da suddividere (aufteilten)
● Prinzip ​→ quando parola presenta forma di flessione (flektiert ist), questo è il primo
elemento da separare. z.B. ​Änderungen ​→ ​Änderung ​- en ( = modifica) Si può
ulteriormente segmentare? Änder - ung - en → analisi completata, la parola è
completamente segmentata.

In questo esempio il sostantivo dispone di un morfema per la caratteristica del plurale e non
ha morfemi che indicano il caso

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Nullmorphem ​→ una caratteristica grammaticale non viene realizzata da un morfema dal


punto di vista dell’espressione (​ausdrucksseitig​) z.B. ​der Lehrer ​/ ​die Lehrer​: il plurale non è
espresso da morfemi (ma in qualche modo è sempre espresso)

Possiamo ora classificare i singoli morfemi:

● {en}​ gebundenes, grammatisches Flexionsmorphem


● {ander}​ gebundenes, lexikalisches, verbales (deriva da verbo) Basismorphem
● {ung}​ genbundenes, grammatisches Wortbildungsuffix

Le forme verbali vengono passo dopo passo segmentate nei propri costituenti immediati
utilizzando il principio della binarietà. Infine, i costituenti non più scomponibili vengono
classificati.

Meccanismi di composizione

Composizione ​→ parola formata dall’unione di altre due con elemento di raccordo


[​Fugenelement​ (elemento di giuntura) o ​Interfix​] z.B. ​Umleitungsempfehlung
Alcuni composti sono formati da due componenti collegati da un cosiddetto elemento di
giuntura, che serve più che altro ad agevolare la pronuncia. Non ha significato, ha una
funzione fonetica.
Fugenelement ​→ suono o serie di suoni (​Lautkette​) inserita per motivi fonetici nella
formazione di parole complesse. Non è considerato un morfema: non porta un significato,
possono essere distintivi a livello di significato (?) ma non portatori di significato
(​bedeutungstragen​).

A volte non si sa esattamente se si può segmentare ulteriormente o no e questo dipende dal


fatto se i morfemi sono produttivi, attivi o unicali → è necessaria ulteriore caratterizzazione
dei morfemi

● Produttivo​ → utilizzato nella lingua contemporanea per la costruzione di parole; z.B.


{ung}
● Attivo​ → compare ancora (​vorkommen​) nella lingua contemporanea ma non si
utilizza più per formare parole; z.B. {​ling​} ​Lehrling ​(apprendista)
● Unicale​ → morfema presente nel vocabolario solo in maniera residuale, compare in
lessema solo in maniera residuale (​restartig​) z.B. ​Himbeere ​(lampone) {​him​} veniva
utilizzato in passato con proprio significato ma l’ha perso nel tempo. (Esiste anche il
fenomeno opposto: fonemi molto produttivi e usati per coniare neologismi)
● Konfixe​ → (contrario dei morfemi unicali), trovano diffusione crescente attraverso il
loro utilizzo della formazione di parole; normalmente derivano da lingue straniere.
z.B. {​bio}​ , {​thek​}. Sono morfemi lessicali legati.

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Wortbildung

Con l’aiuto di quali processi i morfemi diventano parole o forme di parola?

Wortbildung ​→ processo di costruzione di nuove parole che serve all’ampliamento del


lessico di una lingua (​Erweiterung des Wortschatzes​). In questo processo i morfemi vengono
combinati tra loro o modificati in diverso modo.

Neologismus​ → nuovo prodotto di formazione che viene inserito in una lingua, attingo a
lingua straniera z.B. twittern

Processi morfologici

Composizione

Unione​ → (​Verbindung)​ (di due morfemi lessicali).


Composto determinativo ​→ Solitamente c’è un elemento di testa (determinato,
determinatum​) e un modificatore (​determinans​). In questo caso si parla di composto
determinativo (​Determinativkompositum​). z.B. ​Kaffeemaschine​: ​eine bestimmte Art
Maschine​, cioè: a + b = ab → ​ein ab ist immer ein b und das Genus ist von b​ (il genere è
sempre quello del determinatum)

Alcuni composti sono cristallizzati, ma anche formazioni occasionali riferite a specifico


contesto → ​Ad-hoc-Bildungen oder Okkasionalismen, Gegenheits - oder
Augenblicksbildungen​. Sono prodotti di formazione che sono formati in base a un contesto,
una situazione specifica ma non inseriti in modo duraturo nel lessico della lingua (non
vengono lessicalizzati). Se ha successo è possibile che venga integrato nel lessico. z.B.
Feuerheld (eroe del fuoco, in articolo di giornale indica pompiere particolarmente
coraggioso) →​ ein besonders mutiger Feuerwehrmann​. Questo meccanismo deriva dalla
creatività dei parlanti. La maggior parte spariscono in breve tempo, alcuni vengono inseriti
nella lingua.

Rektionskompositum​ → il secondo elemento (​Regens​) richiede un complemento (​Rektum​)


e non ci sono altre possibili interpretazioni. z.B. ​Deutschlehrer ​→ ​lehrer​ richiede un
complemento oggetto, che è appunto Deutsch; ​Morferfahndung ​(ricerca dell’omicida)
fahnden richiede nach​ + D; invece: ​Holzkiste​ è interpretabile in due modi perché Kiste non
ha precisa reggenza, servono altri elementi per desumere il significato.

In altri casi la relazione semantica tra i due elementi è indiretta, e abbiamo bisogno della
nostra conoscenza del mondo. z.B ​Alkoholfahrer​ → qualcuno che guida sotto l’effetto di
alcolici.
Sonntagsfahrer ​→ qualcuno che guida raramente e quindi male, il guidatore della
domenica.
Geisterfahrer​ → qualcuno che guida contromano (da pazzo, ​Geist​ = demone); è stato
coniato perché le autostrade sono gratuite e molte persone imboccano l’autostrada nel
senso sbagliato

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Finora abbiamo preso in considerazione esempi formati solo da due costituenti; in tedesco
compaiono formazioni più complesse costituite da due o tre elementi: z.B.
Geschwirrspulmaschine​, ​Geburtstaggeschenk

● Composto copulativo ​→ prodotto con due costituenti di pari livello, sullo stesso
piano; il primo elemento non determina il secondo. Non si applica la formula. zB. su
Radiowecker

● Composti endocentrici​ → Tutti i composti visti finora lo sono, il nucleo semantico


coincide con una delle sue componenti.

● Composti Esocentrici ​→ le caratteristiche dell’oggetto si trovano al di fuori del


centro di ciò che determina il composto. z.B. ​Rotkelchen​ (pettirosso): il referente è un
uccello, né un petto né un tipo di rosso / ​Zwolfzylinder ​(dodici cilindri) / ​Dummkopf
(stupido): non è una testa. Sono anche denominati i, perché caratteristiche o parti
diventano indicative dell'intero referente.

Nei casi in cui si aggiunge un elemento di congiunzione (​Fugenelement)​ : nella maggior parte
dei casi questo elemento non esiste, i costituenti vengono uniti direttamente. (z.B.
Kaffeemaschine, Radiowecker, Nachname​), in altri casi lo spazio è riempito da elemento di
giunzione (z.B. ​Hundehutte, Tortenstuck​)

Categorie grammaticali di composti​ (da conoscere un esempio per tipo):

● Composti nominali ​(​Nomenkomposita​) → la testa è un nome

NN ​Abendbrot
AN ​Kleinstadt
VN ​Bindfaden, Denkmodell
PN ​Vorwasche ​(prelavaggio), ​Gegenangriff ​(contrattacco)
AdvN ​Soforthilfe ​(aiuto immediato), ​Nichtraucher

● Composti verbali​ → la testa è un verbo

AdvV
PV​ umfahren​ (investire)
AV ​falschspielen
NV​ teilnehmen ​(partecipare), ​danksagen
VV ​gefriertrocknen​ (liofilizzare, congelare + asciugare)

● Composti aggettivali

NA ​wasserdicht ​(ermetico), hilfsbereit (disponibile)


AA ​schwerkrank
VA ​treffsicher ​(preciso)
PA ​vorschnell ​(affrettato), ubernervos (nervosissimo)

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● Composti avverbiali

AdvAdv
Aadv
Nadv ​flussabwarts
Padv ​ubermorgen

● Conversione​ → ampliamento del lessico senza modificare estremamente qualcosa


della radice. Cambia la classe grammaticale della parola, ricategorizzazione.

● Conversione sintattica​ → l’elemento viene semplicemente trasferito in altra classe


di parola, come compare come parola sintattica. z.B. ​treffen​ → ​das Treffen
(l’incontro), ​wenn und aber​ →​ ohne Wenn und​ ​Aberz

● Conversione morfologica​ → modifica della parola. Prodotti di formazione che si


​ ​Treff​,
differenziano morfologicamente in tutti gli usi dalla loro base z.B. ​treffen →
fallen ​→ ​Fall

Derivazione

Si parte da un morfema lessicale e se ne aggiungono grammaticali. Diversamente dalla


composizione non vengono combinati morfemi lessicali liberi ma di regola vengono aggiunti
ai morfemi liberi e lessicali morfemi tendenzialmente legali e grammaticali. La gran parte di
questi morfemi di composizione serve a trasformare le parole in altra categoria
grammaticale.

z.B. dal verbo derivo il sostantivo → ​lehren​ → ​Lehrer ​/​ dunkel ​(​Dunkelheit​ = oscurità)
z.B. dal verbo derivo l'aggettivo → ​anwenden​ → ​anwendbar​ = inutilizzabile

Spesso questi morfemi hanno un significato:

● {er} ​designa una persona che esercita l’attività indicata dal verbo
● {bar} ​designa azione o procedimento che si può applicare a cosa o persona ( = bile
in italiano). Designa nel contesto insieme a un morfema di base verbale il fatto che
l’azione così definita può essere applicata a un determinato oggetto.
● {un}​ serve (​dienen​) principalmente a negare sostantivi o aggettivi (​Unordnung​ /
unglaublich​)

Tipi di derivazione esplicita​ (in cui si aggiunge qualcosa):

● Prafixderivate (PD)

Nominale → Erzfeind (acerrimo nemico), Untat (misfatto)


Adjektivische PD → uralt (antichissimo), unfrei (non libero, inibito)
Verbale PD → belugen (mentire), missachten (disprezzare)

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● Suffixderivate (SD)

Nominale → Einsamkeit (solitudine), Finsternis (oscurità)


Adjektivische ekelhaft → (nauseante) vorsichtig (attento, prudente)
Verbale → halbieren, brummeln (brontolare)

● Zirkumfixderivate (ZD) ​o ​derivazione combinata

(perché in questo caso vengono attaccati un prefisso e un suffisso in combinazione)

Nominale ZD → ​Gebirge​,​ Aufsicht​ (sorveglianza)


Adjektivische ZD →​ unaufhaltsam​ (inarrestabile)
Verbale ZD → ​besanftigen​, ​beschonigen​ (abbellire)

● Zusammenbildungen

Parto da gruppo di parole a cui si aggiunge un suffisso di derivazione. È un caso speciale


della derivazione. Un prodotto di derivazione viene originato da un gruppo di parole con
l’aiuto di un suffisso di derivazione.
z.B. ​Blauaugig​ dagli occhi azzurri: ​blauaug existiert nicht​!
Dickhauter​: ​dick ​+ ​haut ​+ ​er​ (pachiderma, lett. dalla pelle spessa) (​Hauter​ = non)

Esiste poi anche la ​derivazione implicita​:

Non si aggiunge pezzo, ma si cambia la base del morfema. Bensì il derivato viene ricavato
da una modifica del morfema di base. z.B. ​werfen​ → ​der Wurf​ (lancio)
schreiten​ → ​der Schritt​ (passo). Si parla anche di conversione morfologica.

Prefissi importanti in tedesco:

● {Miss}​ valore negativo z.B. Missverstandnis (incomprensione), Missbrauch (abuso)


● {un} ​valore negativo Unmensch (mostro), Undank (ingratitudine), Unmoglich
(impossibile)
● {ur}​ qualcosa di antico e primigeno Urwald (foreste vergini), Urmensch (uomo
primitivo)

Adjektive:

● {un}​ unmoglich (impossibile)


● {ur}​ urplotzlich (improvviso)

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Verben:

Prefissi separabili:

● {ab}​ ​abfahren​ (partire)


● {an}​ ​ankommen​ (arrivare),​ anrufen​ (chiamare)
● {auf}​ ​auffallen​ (dare nell’occhio), ​aufstehen​ (alzarsi)
● {aus}​ ​ausgehen ​(uscire)
● {ein} ​einladen​ (invitare), ​einschlafen​ (?)
● {los} ​losfahren​ (intraprendere)
● {nach}​ ​nachahmen
● {for} ​forstellen​ (presentare)
● {zu}​ ​zuhoren

Prefissi non separabili:

● {be}​ ​bedienen​ (servire)​ bedrohen​ (minacciare)


● {ent}​ ​entnehemne
● {er}
● {ver}
● {zer}​ ​zerbrechen​ (spezzare) ​zerstoren​ (distruggere)

Prefissi sia separabili che non​ (lo stesso verbo ha significati diversi con lo stesso prefisso
in base a se è separabile o no):

● {uber}​ ubersetzen: s traghettare i tradurre


● {durch}​ durchschauen: s guardare attraverso i intuire
● {um}​ umfahren: s travolgere i girare attorno

Suffissi importanti:

Nomen

● {e} ​Frage, Suche


● {er}​ ​Denker, Raucher
● {heit}​ nomi femminili: ​Sicherheit
● {igkeit}​ ​Mudigkeit​ (stanchezza)
● {nis}​ neutri o femminili: ​Hindernis ​(ostacolo), ​Erlebnis ​(esperienza)
● {scheft} ​femminile: ​Freundschaft
● {tum}​ maschile o neutro: Furstentum (principato)
● {ung} ​generalmente femminile ma anche maschili: ​Verbindung

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Adjektive

● {bar}
● {haft}​ ​zweifelhaft ​(dubbioso)
● {ig}
● {lich}​ ​mundlich​ (orale)
● {isch} ​malerisch ​(pittoresco)
● {los}

Adverbien

{s}​ ​anfangs​ (inizialmente), ​abends


{weise} ​beispielsweise​ (per esempio), ​notwendigerweiser​ (necessariamente)
{massig}

Verben

● {ieren} ​telefonieren​, ​studieren

Kurzwortbildung​ → abbreviazione

Ad eccezione della derivazione implicita tutte le tipologie di formazione delle parole descritte
finora avevano in comune che dal punto di vista dell’espressione c’era ampliamento. Ci sono
anche casi in cui la rispettiva base viene abbreviata (​verkurzen)​ . Deve originarsi (​entstehen​)
una nuova parola sia dal punto di vista grafematico che dal punto di vista fonologico (le
abbreviazioni della forma scritta non sono considerati esempi di questo fenomeno, è nuova
parola solo a livello grafematico).

Tipologie:

● Abbreviazione unisegmentale​ → si elimina solo una parte della base.​ Automobil ​→


Auto​, ​Lokomotive​ → ​Lok​ → ​Anfangsworter​, parole iniziali, che conservano solo
l’inizio. ​Fahrrad ​→ ​Rad​, ​Eisenbahn​ → ​Bahn ​→ ​Endworter​, in cui si conserva solo la
parte finale. Fenomeno molto frequente specialmente in tedesco, che ha molte
parole lunghe e per l’economia del parolato si ricorre molto a queste abbreviazioni. È
molto produttivo nella lingua colloquiale. (z.B. ​Uni​, ​Schoko​, ​Akku​ < ​Akkumulator​,
batteria)
● Parola troncata ​→ di una parola rimane solo una o più sillabe centrali. È
un’abbreviazione nata attraverso l’abbreviazione di una parola più lunga nella quale
una o più sillabe intermedie è rimasta intatta. Elisabeth → Lisa
● Abbreviazioni multisegmentali ​→ quando nella parola breve non si trova soltanto
una componente ma più componenti della forma estesa. Vengono anche denominati
acronimi.

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Initialabkurzungwort:​ PkW (​Personenkraftwagen​), ICE (​InterCity​ ​Express​), Silbenkurwort


tengo la prima sillaba: Kripo (​Kriminalpolizei​), Stasi (​Staatssicherheit​). Mischform (forme
miste) Azubi (​Auszubildender​, apprendista), Bafog (legge federale)

● Abbreviazione parziale​ → solo un parte viene abbreviata. Untergrundbahn →


u-bahn
● Contaminazione​ → due parole vengono incrociate, cioè almeno una delle due
parole originali perde una parte del suo materiale fonetico o ortografico. Teuro <
teuer + Euro euro moneta cara, jein (ja+nein), ​Demokratur​ (​Demokratie ​+ ​Diktatur​),
Medizyniker​. Oppure ci può essere una fusione tra le due parole: ​verschlimmbessern
cambiare in peggio sperando di migliorare (​schlimm ​+ ​verberssern​)
● Kontraktion​ → incrocio di preposizione e articolo. ​Zur​,​ zum​, ​am e
​ tc

Altri meccanismi di ampliamento del vocabolario

● ENTLEHRUNG​ (prestito) → una parola viene presa da una lingua straniera, in


questo processo avviene un adattamento alla pronuncia e alla flessione e ortografia
tedesca. z.B. computer → Computer, download → downloaden, chat → chatten.
Principio dell’assimilazione: si adatta alla lingua di ingresso, dal punto di vista
sintattico, morfologico, etc
● LEHNUBERSETZUNG​ → una parola viene costituita partendo da una parola
straniera, traducendola in tedesco. z.B. mouse → ​die Maus,​ download →
herunterladen
● FREMDWORT ​→ si prende semplicemente la parola straniera: è un prodotto di un
prestito che si comporta in maniera non tipica a livello fonologico e / o grafematico
per il tedesco.

+ casi misti:

● HYBRIDE KOMPOSITA UND DERIVATIONEN​ → ​Internetanbieter​,


computerfachman​ esperto di computer, ​einloggen​ effettuare il login, il prestito e i
processi ad esso legati spesso sono legati all’introduzione di innovazioni tecniche,
sviluppi generali e culturali.
● COMPUTERSPRACHE ​→ alto numero di anglicismi
● WORTSCHOPFUNG ​→ il vocabolario viene ampliato con morfemi completamente
nuovi. z.B. s ​Handy​ sembra preso dall’inglese, ma non è così. Pare che questa
parola si sia originata nel corso della IIWW quando si parlava di Handie Talking →
concetto di dispositivo portatile con cui comunicare.

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Acronimi

● AGB​ →​ Allgemeine Geschäftsbedingungen​ (condizioni contrattuali generali)


● BGB ​→ ​Bürgerliches Gesetzbuch​ (codice civile tedesco, il libro della legge dei
cittadini)
● DB ​→ ​Deutsche Bahn​ (ferrovia tedesca), ​Deutsche Bank
● EG/OG​ → ​Erdgeschoss​ / ​Obergeschoss​ (piano terra / piano rialzato)
● AG​ → ​Aktiengesellschaft ​(società per azioni)
● GMBH ​→​ Gesellschaft mit beschränkter Haftung ​(tipo di società nel diritto società a
responsabilità limitata)
● KZ ​→ ​Konzentrationslager​ (campo di concentramento)
● KG ​→ ​Kommanditgesellschaft​ (altro tipo giuridico di società)
● ZDF ​→ ​Zweite Deutsche Fernsehen​ (secondo canale televisione tedesca)
● VW ​→ ​Volkswagen ​(guidatore d’auto)
● GL ​→ ​Geschäftsleitung​ / ​er ​(direzione aziendale / direttore aziendale)
● VL ​→ ​Verlagsleiter​ / ​Vertriebsleiter ​(direttore editoriale / delle vendite)
● PS​ → Pferdest​ä​rke (cavalli del motore)
● MWSt​ → Mehrwertsteuer (IVA)

LI CHIEDE SEMPRE, SONO DA SAPERE scritti nel modo giusto

Flexion​ → Processo nel quale a partire da parole lessicali astratte si creano parole concrete
e con valenza sintattica, che si riferiscono l’una con l’altra e si riferiscono a oggetti
extralinguistici.

Creazione di formulazioni concrete da concetto astratto. Diversamente dalla derivazione e


dalla composizione, che servono alla formazione dei lessemi, qui partiamo dai lessemi per
trasformarli in forme di parole. La flessione serve a partire da parole lessicali astratte e
trasformarle in parole concrete nel loro uso sintattico, cioè conferire loro ulteriori
caratteristiche grammaticali, che servono a far si che possano riferirsi tra di loro. Le
caratteristiche grammaticali consentono alle parole di riferirsi l’una all’altra o a cose
extralinguistiche. Differenze con gli altri modi di formazione della parola:

● Nella flessione del lessema non cambia mai il tipo di parola (​Wortart​)
● Tramite la flessione si possono stabilire confronti con altri lessemi, si può creare
relazione morfologica con altri lessemi.

z.B. se parto da ​gast​ posso formare vari derivati, ​gastlich​, ​Gastfreundschaft​; la flessione
agisce a un altro livello: devo declinare la parola a seconda del contesto grammaticale, z.B.
gen Gastes​, ​pl Gaeste​ → assume forme flessive diverse che consentono interrelazioni, ma
sono sempre sostantivi

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Flexionstypen

Verbflexion​ (​Konjugation​)

I verbi vengono flessi a seconda della persona, del numero, del tempo verbale, del modo e
della diatesi. Se si conoscono le regole si possono flettere senza problemi anche i
neologismi. Ulteriori distinzioni:

● Forma sintetica ​(syntetische Form) → il verbo è espresso da un’unica parola. Tempi


semplici: Praesens, Praeteritum
● Forma perifrastica o analitica​ (perphrastische oder analytische Form) → il verbo è
composto da più elementi e la flessione agisce su più livelli. Tempi composti: ​Futur

Synkretismus​ → coincidenza di alcune forme di flessione (​Beugungformen​). Diverse


categorie o funzioni grammaticali sono rappresentati dalla stessa forma; z.B. prima e terza
persona plurale del presente indicativo, prima e terza persona singolare del presente nei
verbi modali, del presente nei verbi al Praet. Vale anche per i sostantivi: z.B.

Nominalflexion​ (​Deklination​)

La flessione avviene per numero e caso. Riguarda anche aggettivi, pronomi e articoli, che
vengono flessi per numero, caso, genere.
Per quanto riguarda i sostantivi si distingue tra declinazione forte, debole e mista (​gemischt​).
Vengono declinati in modo forte debole o misto a seconda della tipologia a cui
appartengono.

Come distinguere il genere? (da cosa si riconosce il genere) Vari criteri e caratteristiche.

● Morphologie ​→ M -er, -ling, -ant, -ismus, -ist usw. F -ei, -in, -heit, -schaft, -keit, -ung,
itaet, usw. N -chen, -lein, -tum, -ment, Ge-e, Nominalisierung (das Essen).
● Semantik​ → M maennliche Menschen und Tiere. F Weibliche Menschen und Tiere.
Ma non è sempre vero, z.B. Maedchen è neutro, prevale un principio morfologico
● Categorie ​(regolarità, non regole fisse) → M Himmelsrichtungen (punti cardinali),
Monate/Jahreszeiten, Niederschlaege (precipitazioni atmosferiche). F Blumen,
Baeume, Schiffe, usw. N Farben, Hotels, Nomen aus dem Englischen mit der engung
-ing, usw.

Quali sono i morfemi del plurale in tedesco?

-n
-en​: sostantivi femminili
-s
-e
-er
umlaut
nullmorphem

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1. Starke Deklination. ZB der Berg. Rimane relativamente inalterato

2. Weiche Deklination. Der Junge, der Mensch

3. Gemischte Deklination. Der Staat; al singolare segue la declinazione forte e al


plurale quella debole

N.B. il vocabolario segnala genitivo e plurale, oppure rimanda a un sostantivo prototipo.

Declinazione degli aggettivi ​→ In tedesco un aggettivo può avere funzione predicativa o


attributiva. La funzione predicativa è quando segue una copula e forma un predicato
nominale. In questo caso l’aggettivo rimane invariato. Invece, nel caso della funzione
attributiva l’aggettivo qualifica un sostantivo e sta sempre davanti a quest’ultimo. In questa
cosa l’aggettivo deve essere declinato. Anche qui si distinguono tre declinazioni, debole,
mista e forte (I, II, III). Decido di che declinazione fa parte in base a cosa precede l’aggettivo:

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● Se davanti c’è articolo determinativo o aggettivo dimostrativo (dies-, welch-, alle,


jede). In questo caso si declina tutto in -en tranne al nominativo maschile, femminile
e neutro e all’accusativo femminile e neutro singolari, dove sono in -e.

N​ e e e en
G​ en en en en
D​ en en en en
A​ en e e en

● Quando è preceduto da articolo indeterminativo, aggettivo possessivo. Si aggiunge


-en a tutti i casi tranne quegli stessi cinque, che però assumono diverse desinenze.

N ​er e es en
G​ en en en en
D​ en en en en
A​ en e es en

● Quando non c’è nulla, oppure solo dei numeri o degli aggettivi indefiniti (viele,
andere, einige, manche, wenige). Desinenze distintive in tutti i casi; si ricalca sulla
declinazione dell’articolo determinativo. l’unica eccezione è il genitivo maschile e
neutro, che fa in -en

N​ er e es e
G​ en er en er
D​ em er em en
A​ en e es e

Preposizioni:

● Solo con accusativo


● Solo con dativo: mit, aus
● Che li reggono entrambi: sono nove
● Solo con il genitivo
● Con genitivo e dativo

SYNTAX​ → sistema di regole, in Base alle quali, da un inventario di base di unità più piccole
vengono formate delle frasi corrette in una lingua.

Le frasi vengono valutate in base a due principi:

Accettabilità​ → (piano della parole, non ci si riferisce alla grammaticalità della frase ma se è
accettabile dal punto di vista comunicativo) si decide se una frase è accettabile o meno a
livello comunicativo.

Grammaticalità ​→ si decide se la frase è costruita correttamente secondo le regole del


sistema.

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Frase:

● Unità che è costituita (​bestehen aus​) da un verbo finito e almeno tutti i complementi
richiesti dal verbo. z.B. se il verbo è transitivo richiede il complemento oggetto.
● Un’unità completa, che è costruita (​bilden​) secondo le regole della sintassi
● E' l’unità più grande costruibile con le regole della sintassi.

Satzarten

● Frasi dichiarative​ → ​Aussagesaetze


● Frasi interrogative​ → ​Fragesaetze
● Frasi imperative​ → ​Imperativsaetze
● Frasi ottative​ →​ Wunschsaetze​. ​Kaeme er doch nach Hause​! Almeno venisse a
casa

Categorie e funzioni sintattiche

Categoria:​ cos’è un elemento X?


Funzione: ​quale funzione ha nella frase?

È dunque necessario identificare le classi di parole per procedere all’analisi sintattica. la


determinazione delle categorie grammaticali è una delle basi fondamentali dell’analisi
sintattica. Questo processo è tuttavia problematico, perché ogni classe di parola permette
ulteriori sottoclassificazioni.

z.B. identifico un verbo; ma a quel punto devo capire di che tipo di verbo stiamo parlando.
Verbo pieno? Verbo ausiliare? Verbo modale? Copula?

Definizione di classe di parola: è categoria individuata

● Criterio morfologico ​→ schema del primo semestre.


● Criteri sintattici ​→ parole che possono essere costituente frasale o che non hanno
qualità di costituente. Nel primo caso, è una parola che può fungere da sola da
costituente (z.B. ​Adverbien​), la posso spostare da una parte all’altra. Nel secondo
caso sono parole che non hanno valore autonomo (z.B. ​Praepositionen oder
Konjuktionen​). Si può dire ulteriormente che alcune di queste instaurano legami
sintattici, mentre altre no, come le particelle.
● Costituente frasale ​(​Satzglied​) → elementi più piccoli affini della frase, parole o
gruppi di parole che possono essere spostati uniti e sostituiti per intero.
● Criterio semantico​ → è possibile che la classe di parola secondo criteri semantici
può essere determinata solo in base a come concretamente compare nel testo, e
questo vale specialmente per le parole polisemiche. z.B. ​natuerlich​ può essere sia
aggettivo che avverbio a seconda del significato con cui compare.

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Sintagmi

Anche i sintagmi sono categorie sintattiche; per capire che sintagma stiamo analizzando
dobbiamo guardare alla testa del sintagma, cioè la parola che ne determina la tipologia. I
sintagmi possiedono una testa (o nucleo) in base alla cui categoria grammaticale si
determina il sintagma.

NP ​→ ​Nominalphrase​ → ​der grosse Erfolg​ (successo)


VP​ → ​Verbalphrse
PP​ → ​Praepositionalphrase
AP​ → ​Adjektivphrase

Funzioni sintattiche dei sintagmi

Tabella con funzioni e definizioni in base a diversi criteri.

Ci possono però essere problemi nell’identificazione dei segmenti frasali: a volte una frase
può essere ambigua.

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Criteri per classificare frasi legate fra di loro:

● Paratassi ​(e Parataxis) → frasi principali di pari rango una dopo l’altra, successione
di frasi principali di pari rango, che sono dunque in un rapporto di coordinazione, che
può avvenire in modi diversi:

○ Sindetico ​→ con una congiunzione (und, oder, aber, denn, ent--- oder,
sondern, weder...noch); non c’è inversione dell’ordine dei costituenti principali
dopo la congiunzione
○ Asindetico​ → virgola, etc.

● Ipotassi​ → combinazione di frasi principali e subordinate, in rapporto gerarchico, di


subordinazione.

Classificazione per funzione delle frasi subordinate:

● Subjektsatz ​→ occupa la posizione del soggetto. Il soggetto della frase principale


può essere intera frase subordinata.
● Objektsatz ​→ occupa la posizione dell’oggetto, ne ha la funzione. z.B. ​sie hofft, dass
er zuruckkommt
● Praedikativsatz​ → può occupare la posizione del predicativo del predicato
nominale. z.B. ​diese Wohnunh ist, was ich schon immer gesucht habe​.
● Adverbialsatz ​→ può stare al posto di un avverbiale. z.B. ​der Brief kam zuruck, weil
die ​(ma sarebbe riscrivibile tranquillamente con denn, cambiando la sintassi)
● Attributsatz ​→ frasi relative. z.B. ​Hunden, die bellen, beissen nicht

Classificazione delle Adverbialsaetze:

N.B. in tedesco in una frase subordinata c’è congiunzione subordinante, soggetto, eventuali
pronomi personali, infiniti o participi, e in fondo il verbo coniugato. Quando la subordinata è
prima della principale, il verbo della principale è subito dopo, perché è come se la
subordinata occupasse la prima posizione.

● Temporalsaetze​ → (​wenn ​/ ​als​) ​Wenn s​ i utilizza al presente o al passato quando


indica un’abitudine al passato (tutte le volte che), ​als ​indica un’azione avvenuta una
volta sola nel passato (quella volta che)

z.B. wenn der Wecker klingelt, stehe ich


wenn es regnete, blieb ich zu Hause.
Als ich jung war, gab es keine Computer.

Mentre = waehrend; può anche avere valore di preposizione e significare durante.


Finché (per tutto il tempo che) = solang (e)
finché non = bis

z.B. Er war immer vergnügt und lustig, bis er heiratete.

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Anteriorità​ → ​bevor
Posteriorità​ → ​nachdem ​(entrambe richiedono sempre il verbo coniugato, non si
possono usare con l’infinito; si applica la consecutio)

z.B. Bevor wir abreisen, müssen wir noch einiges erledigen.

Non appena = sobald

z.B. Sobald er eine Flasche ausgetrunken hat, öffnet er gleich eine neue.

Da quando = seit(dem) (può essere sia congiunzione subordinante che preposizione)

● Kausalsaetze ​→ (​Weil​) Solitamente usata all’inizio del periodo: da

z.B. da die …., haben wir. Nulla vieta di usare denn, che non fa però una frase
subordinata ma un’altra principale.

● Konditionalsaetze​ → (​Wenn​) è la più importante, ma è anche congiunzione


temporale. Nella principale dei periodi ipotetici è possibile usare dann, una sorta di
“quindi”

z.B. ​Wenn ich das Stipendium bekomme, dann kaufe ich als erstes ein Fahrrad​. Ma è
possibile non usare wenn, omettere la congiunzione subordinante e fare il periodo
ipotetico mettendo il verbo al primo posto della protasi:

Bekomme ich ein Stipendium,​ (​dann​) ​kaufe ich mir als Erstes ein Fahrrad.
È una frase subordinata non introdotta da congiunzione (Uneingeleitet Nebensatz).
Se la frase inizia col verbo, o è Fragesatz, o è una frase ottativa, o c’è ​wenn
sottinteso, ed è dunque un periodo ipotetico.
Wenn ​può essere sostituito da Falls o im falle, dass (qualora, nel caso in cui)
konsekutivsaetze.​ Rapporto consequenziale tra principale e subordinata. ​So…, dass
→ ​sodass​. Il so può essere riferito a aggettivo, sostantivo

● Konzessivsaetze​ → (​Obwohl​) ​der mann fahrt mit Auto nach Hause​, ​obwohl er viel
Alchol getrunken hat​. Esistono, ma non sono molto frequenti, ​obgleich/obschon​.
Possono anche essere sostituiti da ​auch wenn /​ ​selbst wenn.​ La concessività può
essere espressa anche attraverso una preposizione come ​trotz ​( = nonostante), che
regge il genitivo, o un avverbio come ​trotzdem.​

z.B. ​ich bin krank, troztdem arbeite ich in der Uni​. / ​ich arbeite in der Uni trozt ​(il
raffreddore)

● Modalsaetze ​→ Ci sono frasi modali “comparative”, espresse da ​wie​, che indica


parità, uguaglianza, als, che indica maggioranza.

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z.B. ​er verhielt sich so, wie wir gedacht haben. / je … ,desto si usa invece per dire
tanto più​. La subordinata è quella introdotta da je, che è subito seguito da un
comparativo.
z.B. ​Je schlechter die Wirtschaftslage ist, desto schneller steigen die Preise.

● Indem ​→ Spiega le modalità in cui avviene un’azione e non è traducibile


letteralmente, ma viene resa solo con il gerundio.

z.B. ​Er hat viel Geld sparen können, indem er einen Teil der Arbeit selbst gemacht
hat​.

● Als ob​ → come se, regge il KII

z.B. ​Er tut so, als ob er alles wüsste​.

● Finalsaetze​. Di due tipi:

● Infinitiva​ → ​um… zu​. Il criterio per poter usare questa struttura è che i
soggetti delle due frasi, principale e subordinata, coincidano.
● Damit​ → ovvia

● Lokalsaetze​ → Espansioni dei diversi complementi di luogo. ​Wo, wohin, woher.


indirekte Fragesaetze​. Per rendere una​ ja/nein frage: ob.

z.B. ​ich weiss nicht, ob er deutsch gelernt hat.

Per riprendere domanda aperta si usa l’interrogativo della domanda.

z.B​. ich weiss nicht, wo sie ist.

Sulle subordinate può chiedere di riconoscerle o completare periodi, inserire congiunzioni


mancanti.

Satzbau​ → costruzione di frasi


Presupposto​ → in tedesco normalmente ci deve essere soggetto (sintagma nominale)
espresso, così come un predicato (sintagma verbale). (enthalten = comprendere,
contenere). In italiano, al contrario, il sintagma nominale non è obbligatoriamente presente.
Gli unici casi in cui a volte si omette il soggetto sono i messaggi, per esempio.

Wortstellung

→ ​Nominalphrase

Solo un sostantivo → ​N
Articolo + sostantivo → ​Art N
Aggettivo + sostantivo → ​AP N​ (AP = ​Adjektivphrase​)

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Normalmente la testa sta davanti alle espansioni. {Quando aggiungo informazioni si parla di
“​Erwiterung​”, espansione, mentre la testa qui è il sostantivo.}

Unica eccezione → genitivo sassone. Qui l’espansione precede la testa. z.B. ​Anas Hut

→ ​Adjektivphrase

Sintagma in cui la testa è aggettivo, che può essere usato in funzione predicativa o
attribitiva.

AP​ → (Adv) A → z.B. Sie ist sehr schoen.

● Quando è in funzione attributiva → ​EK​ (Erweiterung-Kopf) → z.B. Die sehr gute


Arbeit, die an Linguistik interessierten Studenten

● Quando è in funzione predicativa ​EK​ / ​KE​. Soprattutto nel parlato e quando le


espansioni sono lunghe si mette prima la testa → z.B. sie sind an Linguistik
interessiert / interessiert an Linguistik

→ ​Adverbphrase

Un sintagma avverbiale può essere espanso solo con un altro avverbio.

AdvP​ = (Adv) Adv → z.B. er laeuft (sehr) schnell / wir kommen (sehr) gern
l’ordine è sempre EK.

→ ​Verbalphrase

● KE​ → nelle frasi principali troviamo solitamente prima la testa e poi l’espansione →
z.B. er kann schwimmen. / er schwimmt nicht. (Espansione con avverbio)
● EK ​→ nelle frasi subordinate funziona al contrario: prima troviamo l’espansione e in
fondo la testa → z.B. .., weil er schwimmen kann. / dass er nicht schwimmt.

Eccezione → subordinate senza congiunzione → z.B. Er glaubt, er sei nicht krank. (usabili
com frasi oggettive, soggettive e ipotetiche)

Campi sintattici​ (​Syntaktische Felder​)

Satzklammer​ (parentesi frasale) → a seconda della frase che stiamo costruendo i


costituenti verbali possono trovarsi in posizioni diverse. È costruzione di frase con varie
possibilità. Nella frase enunciativa il verbo finito sta in seconda posizione.
Nella frase interrogativa il verbo finito sta in prima posizione. Le parti non finite del predicato
vanno invece in fondo alla frase → z.B. ​ich moechte ins Kino gehen​ Vs ​mochtest du ins Kino
gehen​?

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Verb = ​Linke Satzklammer​ + ​rechte Satzklammer​ (verbo coniugato + prefisso


separabile/infinito/participio). La frase è dunque divisibile in tre campi:

● Vorfeld ​→ campo sintattico preposto, insieme delle componenti che precedono il


verbo coniugato.
● Mittelfeld ​→ insieme delle componenti frasali che stanno tra le parentesi frasali
● Nachfeld​ → parti di frase che stanno dopo le parentesi frasali.

Regole per la costruzione dei campi sintattici

→ ​Vorfeld

● Questo campo deve essere occupato nelle frasi enunciative con verbo finito.
● Può esserci solo un costituente, che può però essere variamente complesso.
● Le congiunzioni coordinanti possono essere considerate un ​Vor-Vorfeld​, visto che
stanno davanti al ​Vorfeld​.

→ ​Mittelfeld

● In questo campo può stare una quantità a piacere di costituenti.


● I costituenti devono avere un certo ordine: per i pronomi Nom / Akk /Dat, per i
complementi Te / Ka / Mo / Lo

→ ​Nachfeld

● Questo campo è presente solo in alcuni casi, cioè in alcune subordinate e nelle frasi
comparative.
● Negli altri casi si tratta di una questione stilistica, atta a sottolineare un determinato
costituente.

Valenz ​→ ordine lineare o strutturale

Diese einfuhrung behandelt eigenhend dependenzsyntaktische fragen


Vs
Dependenzsyntaktische fragen behandelt eigenhend
vs

Ci sono tre diversi ordini lineari ma un unico ordine strutturale: tre ordini diversi dei
componenti che corrispondono a unica semantica. Per Tesnière quello che conta è l’ordine
strutturale, è questo il vero oggetto della sintassi strutturale. Il passaggio da un ordine
strutturale a un ordine lineare è definito proiezione.

Proiezione ​→ passaggio di elementi legati tra di loro in ordine strutturale in ordine lineare,
cioè frase concreta. Passaggio da struttura profonda a realizzazione concreta.

Regens vs Dependens → ​Dependenz

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Uno dei legami possibili è quello di dipendenza, l’assoggettamento di un elemento sintattico


a un altro.
Er hilft mir​ → ​mir​ dipende da (è dipendente, Dependens) ​hilft​, ​hilft​ regge (è il reggente,
Regens) ​mir

Regens ​→ elemento linguistico che regge uno o più elementi


Dependens ​→ elemento linguistico retto dal ​Regens

→ ​Dipendenza​ (Abhaengigkeit): .. la relazione tra ​regens​ e ​dependens​ è detta


connessione​ (Konnexion)

→ ​Attante e circostanziali​ (​Aktanten vs Angaben​)

Beispiel​ → alfred gibt Karl das Buch spaeter in der Cafeteria.

Analizzando i legami possiamo distinguere in:

Attanti ​→ ​Karl, Alfred, Buch​: sono gli attori del processo che si sta svolgendo e possono
esser coinvolti sia passivamente che attivamente; possono essere sia esseri animati che
cose. Soprattutto, sono elementi dipendenti dal verbo.
Circostanziali ​→ ​spaeter​, ​in de​r: elementi che descrivono in maniera più precisa le
circostanze. Danno descrizioni più precise del contesto e non sono dunque dipendenti dal
verbo.

Valenza​ → capacità di un verbo di legare a sé un determinato numero di attanti, ovvero il


numero di attanti che un verbo può reggere. Esempi:

● Geben​ → verbo trivalente / ​dreiwertig​. Può avere tre attanti: soggetto, oggetto,
complemento indiretto. È la valenza massima che un verbo può avere.
● Schlagen​ → verbo bivalente / ​zweiwertig.​ Ha un massimo di due attanti. (​Peter
schaegt seinen Sohn​)
● Schlafen​ → verbo monovalente / ​einwertig​. Ha un solo attante, il soggetto; caso
tipico dei verbi intransitivi.
● Regen ​→ verbo zerovalente / ​nullwertig​. Il pronome ​es​ non è attante, ma solo
elemento grammaticalmente obbligatorio, ma non attore dell’azione.

Ergaenzungen vs angaben

C’è differenza fondamentale: gli argomenti sono retti dal verbo e hanno valore semantico e
sintattico dipendente dal verbo, mentre i circostanziali sono facoltativi.

Ergaenzungen​ → elementi della frase riferiti al verbo finito della frase e che insieme al
verbo contendono la rappresentazione completa di un concetto. Verbo + argomenti =
rappresentazione di un concetto. Sono dunque semanticamente richiesti dal verbo e
vengono retti sintatticamente dal verbo. Possono essere obbligatori o facoltativi.

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Angaben​ → non dipendono né semanticamente e sintatticamente dal verbo, ma sono


utilizzabili in qualunque frase con qualunque verbo, non completano il significato di base.
Dato che non sono semanticamente richiesti dal verbo non sono retti sintatticamente, ma in
linea di principio possono stare nella stessa forma con tutti i verbi. Sono sempre facoltativi.

Sia gli argomenti che i circostanziali sono componenti che si riferiscono sempre direttamente
alla testa del sintagma verbale. Pertanto tutti questi elementi possono essere definiti satelliti
del verbo.
I satelliti che si riferiscono invece ad altri elementi della frase sono chiamati ​attributi​. In
generale ​satellite​ → qualcosa che dipende dalla testa di un sintagma. I satelliti di un
sintagma verbale sono complementi o circostanziali. I satelliti che si riferiscono alle altre
teste sono prevalentemente attributi.

Beispiel

Attant ​e ​argaenzung ​possono coincidere, sono due modi diversi di guardare alla stessa
cosa.

Anaforizzazione ​(Anaphorisierung) → possibilità di sostituire elementi. Un soggetto può per


esempio essere sostituito da pronome al nominativo, un argomento con preposizione dalla
preposizione più il pronome, etc. a determinate categorie corrispondono determinate forme
sostitutive.

Beispiel ​→ ​wir sprechen uber monika​ → ​wir sprechen uber sie


Wir sprechen uber Politik​ → ​wir sprechen daruber
Ich rinnere mich an der Reise ​→ ​ich rinnere mich daran

La situazione cambia in base a se ci si riferisce a cose o persone. Questo si riflette anche


nelle domande: ​Worueber sprechen Sie​? / ​woran rinnerst du dich​?

Tipologie di argomenti ​(​Ergaenzungenklassen​)

● Subjektergaenzung ​→ è anche attante, sempre presente tranne che per verbi


zerovalenti
● Akkusativergaenzung ​→ è anche attante, in tedesco è espresso dal caso
accusativo
● Genitivergaenzung​ → richiede il genitivo o il complemento di specificazione, ci sono
verbi che reggono il genitivo e in questo caso è vera e propria ergaenzung, z.B.
gedenken​ = commemorare regge il genitivo. ​Wir gedenken ihres Todestages​.)
● Dativergaenzung​ → z.B. ​schreiben Sie mir
● Expansiverganzung ​→ Verbi che hanno bisogno di un complemento per completare
il proprio significato. z.B. ​Wiegen​ = pesare → ​Hugo wiegt 70 kilos. Das Spiel dauert
einen Tag.

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● Praepositivergaenzung​ → Casi in cui un determinato verbo regge determinata


preposizione. z.B. ​sie dachten ueber den brief nach. Ich hoffte auf eine
Wetterbesserung.
● Situativergaenzung ​→ Completamento con complemento di luogo.
● Direktivergaenzung
● Praedikativergaenzung​ → Formazione del predicato nominale, può essere di varia
natura. z.B. ​er ist ein Geizkragen​ (spilorcio)
● Modifikativergaenzung​ → Complemento di modo. z.B. ​Hiener hat sich schlecht
benommen.
● Verbativergaenzung​ → Verbo che richiede un’intera frase subordinata.

Beispiele​ → Mir scheint, dass hier ein Irrtum vorliegt (mi sembra che qui ci sia un errore)

Er begann zu weinen

Angabeklassen​ → non sono elementi fondamentali, richiesti sintatticamente, ma


semplicemente modificano il predicato arricchendolo.

● Temporalangaben ​→ Possono essere avverbi o perifrasi più complesse.

Nachts sind alle Katze grau ​→ avverbi in -s molto frequenti


Annabel hat den ganzen Morgen gelesen​ → accusativo per indicare durata
In drei Tagen ist sie wieder gesund ​→ prep + caso

● Lokalangaben​ → Stessa cosa che per il tempo. Più frequenti sono avverbio e
preposizione con accusativo. Hier koennen sie nicht parken.
● Kausalangabe​ → Avverbio, preposizione, frase subordinata.

Deshalb sage ich nicht dazu


Der…. Wegen des sturms
…, weil ich krank bin

● Konditionalangabe ​→ Preposizione (​bei + dat)​ oppure subordinata.


● Konsekutivangabe​ → Frase subordinata con ​so...dass/sodass
● Konzessivangabe​ → Preposizione (​trotz​ + ​dat​) o frase subordinata.
● Finalangabe​ → Frasi subordinate o preposizione (​fuer​)
● Instrumentalangabe​ → Preposizione (​mit ​+ ​dat​) o subordinata con ​indem​.
● Restriktivangabe​ → Complemento di limitazione. Avverbio o preposizione.
● Komitativangabe​ → Complemento di compagnia.
● Kautive angabe

Queste categorie si possono a loro volta espandere tramite attributi. Gli attributi non
si riferiscono direttamente al gruppo verbale ma alla testa di un gruppo nominale.
Vengono chiamati parti di costituenti della frase. A loro volta possono essere
realizzati in vario modo: sintagma aggettivale, nominale, preposizionale. Ci possono

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essere anche attributi di attributi o attributi di parti di attributi, caso nel quale si parla
di attributi di secondo o terzo ordine.
L’attributo è dunque il satellite della testa di un sintagma non verbale, cioè una parte
di costituente che fa parte del costituente e lo specifica, lo descrive più
dettagliatamente, lo qualifica. Le possibili teste di sintagma a cui si riferiscono sono:
sostantivi, aggettivi e avverbi. Articoli e pronomi o aggettivi (dimostrativi e possessivi
per esempio, comparabili a articoli) che vengono utilizzati come articoli vengono
definiti determinativi e separati dagli attributi. Questi determinativi non possono mai
stare tra l’attributo e la testa di sintagma.

Attributsklassen

● Adjektivattribut
● Genitivattribut
● Praepositionalattribut
● Adverbalattribut
● Partikelattrbut ​(rafforzativi)
● Apposition ​→ anche frasi intere fungono da attributi.
● Relativsatz
● Infinitivkonstrution​ →​ Die idee, nach Muenchen zu fahren​,…

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