Tedesco monografico
Lingua
Livelli Linguistici
Linguistica
E’ una disciplina scientifica descrittiva, che si occupa della lingua in tutti i suoi aspetti e
manifestazioni. Il suo obiettivo è la conoscenza sistematica della struttura e del
funzionamento della lingua. I compiti della Linguistica Tedesca sono:
La lingua tedesca
Fa parte del ramo occidentale delle lingue germaniche, e si distingue dalle altre per gli effetti
della seconda rotazione consonantica e il fatto di aver conservato una grammatica piuttosto
complessa. È la lingua con il maggior numero di parlanti nell’Unione Europea, con 100
milioni circa.
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Fonetica
Studio dei suoni (foni) di una lingua dal punto di vista della loro articolazione e delle loro
caratteristiche acustiche.
● Fonetica uditivo-percettiva
● Fonetica articolatoria
● Fonetica acustica ➞ analizza le proprietà fisiche dei suoni e le evidenzia attraverso
i cosiddetti spettrogrammi
IPA
● L'alfabeto fonetico internazionale (in sigla AFI; conosciuto anche con la sigla IPA,
dall'inglese International Phonetic Alphabet) è un sistema di scrittura
alfabetica, basato principalmente sull'alfabeto latino, utilizzato per rappresentare
i suoni delle lingue nelle trascrizioni fonetiche.
● L'IPA nasce su iniziativa dell'Associazione fonetica internazionale, con l'intenzione di
creare uno standard per trascrivere in maniera univoca i suoni (tecnicamente, i
foni) di tutte le lingue conosciute: questo è possibile poiché ad ogni segno IPA
corrisponde un solo suono e viceversa, senza possibilità di confusione tra lingue
diverse
Fonologia
Studia i fonemi di una lingua, si occupa dei rapporti tra fonemi all’interno di un determinato
sistema linguistico (lingua)
● Fono: Ciascuna delle più piccole unità di suono considerata indipendentemente dal
sistema linguistico a cui appartiene. Realizzazione reale del fonema (esempio [aaa])
● Grafema: un grafema rappresenta un'unità linguistica (un fonema, una sillaba o un
morfema) (esempio <aaa>)
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I suoni linguistici
● Vocali: suoni sonori, cioè prodotti mediante vibrazione delle corde vocali. L‘aria
espiratoria, dopo aver passato la glottide, non incontra nessun altro ostacolo
(Hemmschwelle) da superare. La qualità del suono dipende dalla grandezza della
cavità orale (grado di apertura), ed eventuale partecipazione delle labbra.
○ <ei> / <ai>
○ <au>
○ <eu> / <äu>
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Vokaltrapez
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Reduktionsvokale
● Schwa /ə/: vocale centrale realizzata con la lingua a riposo, pochissima energia. Si
trova solo in sillabe atone.
● R vocalica /ɐ/: altra vocale centrale, si trova dopo
○ vocale lunga in posizione finale
○ nella combinazione -er non accentata
Organi fonatori
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● iː [biːtə] biete
● ɪ [bɪtə] die Bitte
● yː [hyːtə] die Hüte
● ʏ [hʏtə]] die Hütte
● eː [beːtə] bete
● ɛ [bɛtə]] bette
● ɛː [ bɛːtə] bäte
● øː [bøːtə] böte
● œ [kœln] Köl
● ə [bəʔamtə] der/die Beamte
● ɐ [deːɐ̯] der
● ɑː [vɑːl] der Wal
● a [val] der Wall
● ɔ [ʁɔsə] die Rosse
● oː [ʁozə] die Rose
● ʊ [ʁʊm] der Rum
● uː [ʁuːm] der Ruhm
● aɪ [ʁaɪzə] die Reise
● aʊ [maʊs] die Maus
● ɔʏ [lɔʏtə] die Leute
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Le vocali in italiano
In italiano mancano:
Le consonanti
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Luogo di articolazione
I modi di articolazione
● occlusive / okklusiv: due organi fonatori formano blocco totale (occlusione!) per poi
aprirsi bruscamente: Pause, tief, gelb
● nasale / nasal: velo del palato si abbassa e l‘aria fuoriesce dalle cavità nasali:
München, Nürnberg
● vibrante / vibrant: occlusione molto debole che si interrompe e ripristina
velocemente: rot
● fricativo / frikativ: due organi fonatori si accostano uno all‘altro, lasciano passaggio
molto ristretto per l‘aria: Fliege, Strand
● affricato / affrikativ: fonazione a due fasi, prima si forma un‘occlusione che in un
secondo momento si apre solo parzialmente: Zauber, Pflaume
● laterale / lateral: la lingua ostacola passaggio centrale, l‘aria passa lateralmente:
Lampe
● approssimante / approximant: organi fonatori accostati, meno ristretto rispetto a
fricative, consonanti che assomigliano alle vocali> anche semiconsonanti: Jahr
● Halbkonsonanten: Jahr
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La sonorità
Konsonanten (Mitlaute)
● L'aria in uscita deve superare un sito inibitorio durante l'articolazione delle consonanti
● A seconda del luogo di inibizione e il modo di superare il K. può essere classificato
In italiano l'attacco vocalico è articolato con il colpo di glottide solo quando si vuole
enfatizzare qualcosa, o quando si scandisce le parole: diversamente si tende a legare le
parole e le sillabe senza interruzione della voce. (Per es.: poeta, in Italia)
In tedesco le vocali all'inizio di parola o di sillaba vengono articolate con il colpo di glottide
(soprattutto quando hanno l'accento forte):(Per es: Poet[po:'ʔe:t], in Italien[in ʔi:' thɑ:ljɛn])
È importante esercitare questo tratto del sistema fonetico perché può essere distintivo!
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In fine di parola o di sillaba (der Auslaut), la consonante occlusiva sonora perde la sua
sonorità e si pronuncia come la consonante rispettiva sorda.
La lingua è dinamica e nella catena parlata si formano sequenze di suoni che si influenzano
secondo precisi processi fonologici:
● Epentesi: inserimento di un fonema. Rara e non molto rilevante, può capitare che si
aggiunga un occlusiva sorda tra nasale e dentale: kommt [kɔmt] > [kɔmpt]
La sillaba
E’ una sequenza di suoni che costituiscono un’unità di pronuncia. È l’unità base del ritmo.
Non coincide con il morfema, e solitamente la divisione non rispecchia la divisione sillabica
ortografica, che è solo convenzionale. Ogni sillaba ha un nucleo con un massimo di sonorità,
in genere una vocale, e può contenere altri elementi, consonanti o semivocali.
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In tedesco c’è una forte tendenza ad avere sillabe coperte: anche se la parola inizia per
vocale è solitamente preceduta dal colpo di glottide. Nell’incipit si possono trovare fino a tre
consonanti, mentre in coda fino a cinque; si possono avere in una parola catene di fino a
sette consonanti consecutive (Konsonantencluster)
La prosodia
Studia intonazione, durata o isocronia, ritmo e accento nella lingua parlata. Le caratteristiche
prosodiche di unità del linguaggio sono soprasegmentali, perché simultanee ai segmenti in
cui è possibile dividere le unità.
● Isocronia: Branca che studia la suddivisione ritmica del tempo in una frase. Le
lingue sono suddivisibili in tre tipi:
Alcuni fenomeni fonetici possono essere ricondotti proprio al fatto che il tedesco è una
lingua isoaccentuale, come elisione, riduzione e assimilazione.
○ Spesso radicale
○ Funge da tratto distintivo
● Sillaba accentata: più alta, più forte, più lenta, più chiara
● Ogni parola porta almeno un accento.
● In parole composte possiamo trovare un accento principale e un accento
secondario, si trova sulla prima parola: Michael Schumacher
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Melodia (intonazione)
Il ritmo è il susseguirsi di sillabe accentate e non accentuate. I ritmi possibili in tedesco sono:
● BAMba
● baBAMba
● BAM
● baBAM
● babaBAM
● BAMbaba
Grafia e grafematica
Con grafia si descrive semplicemente la scrittura e il processo dello scrivere. Con
grafematica, in analogia con la fonologia, si intende lo studio della classificazione dei segni
grafici (grafemi) di una lingua in relazione ai suoni rappresentati; essa si occupa quindi delle
unità distintive di un sistema di scrittura di una determinata lingua.
Allografi: Le varianti dei grafemi si chiamano allografi, in corrispondenza degli allofoni sul
piano della lingua parlata. Ogni grafema viene rappresentato da almeno quattro allografi
cioè la lettera maiuscola stampata, la lettera minuscola stampata, la lettera maiuscola in
corsivo, la lettera minuscola in corsivo: <a> = A, a, A, a.
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Ortografia
Complesso di norme sistematiche e unitarie che regolano la resa scritta attraverso lettere e
segni di interpunzione, cioè l’uso corretto di grafemi e segni paragrafematici in determinata
epoca. essa è il risultato di lunghi processi di uniformazione sedimentati nel tempo e basati
su principi diversi. Le incongruenze nella grafia sono il risultato dell’azione di principi diversi
e alle volte contrastanti; l’ortografia storica è compromesso tra di loro.
Principî ortografici
Le apparenti incongruenze nella grafia tedesca sono il risultato del conflitto tra principî
ortografici diversi. Tali principî ispirano non solo l’ortografia tedesca, ma in genere
ogni ortografia. Essi sono conflittuali e ogni ortografia storica si presenta come un
compromesso tra di loro.
Eccezioni dai principi fonetico e fonologico: Il tratto fonologico della quantità dei fonemi
vocalici non è rappresentato in modo sistematico nella grafia. La vocale breve:
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b) Quando la vocale è seguita da più di una consonante: der Platz, der Herd, die
Hecke (<ck> e <tz> corrispondono al raddoppiamento consonantico di <k> e
di <z>: derMokka, die Pizza).
Adattamenti ortografici
Per parole straniere entrate da molto tempo nella lingua tedesca e molto frequenti:
adattamenti alla grafia nativa: <Friseur> vs <Frisör> L’adattamento viene bloccato se la
fonetica della parola contiene elementi non nativi: <Kusine> ma <Cousin>. Lo stesso
adattamento è da constatare anche in morfologia: Friseuse > Frisörin.
Le scritture alfabetiche non possono mai rappresentare fedelmente i foni o i fonemi della
lingua corrispondente; Sfasatura è dovuta all’evoluzione della lingua parlata, in genere molto
più veloce del suo adattamento nella scrittura. In alcune lingue (come lo spagnolo, il
polacco, l’ungherese, il finnico, il turco e lo stesso italiano), la corrispondenza tra grafia e
pronuncia è abbastanza soddisfacente (in tipologia linguistica si parla perciò di ortografie
poco profonde: shallow orthography). In altre (come il francese, l’inglese ma anche il
tedesco), esiste invece una divaricazione più forte (deep orthography).
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Le nuove regole:
Morfologia: Disciplina che studia da un lato struttura e forma delle parole (morfologia
flessiva, Flexionsmorphologie), dall’altro i processi che intervengono nella formazione delle
parole (Wortbildungslehre).
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Parola: La definizione è problematica, e può essere fatta in base a diversi criteri:
● Fonetico-fonologico: unità che porta accento divisa dalle altre da pausa o colpo di
glottide.
● Ortografico: ciò che nella lingua scritta è delimitato da spazi bianchi.
● Morfologico: unità di base dei paradigmi grammaticali.
● Lessicale-semantico: unità minima autonoma portatrice di significato codificato nel
lessico.
● Sintattico: unità minima mobile sostituibile a livello frasico.
Parola e lessema: unità minima del lessico di una lingua. A ogni lessema corrisponde un
lemma nel dizionario. nasce come unità astratta sulla falsariga di fonema. Fa riferimento sia
al piano dell’espressione che a quello del contenuto.
● Criterio morfologico:
○ Flessibile (flektierbar): Verb, Substantiv, adjectiv, Artikel, Pronomen
○ Non flessibile (nicht flektierbar): Adverb, Präposition, Konjunktion, Partikel
● Criterio semantico:
○ Parole autonome (Inhaltswörter, Autosemantica): Verb, Substantiv, Adverb,
Adjektiv, Partikel
○ Parole funzionali (Funktionswörter, Synsemantika): Artikel, Präposition,
Konjunktion, Pronomen
● Criterio numerico:
○ Classi aperte (offene Klassen): Verb, Substantiv, Adjektiv, Adverb
○ Classe chiuse (geschlossene Klassen) : Artikel, Pronomen, Präposition,
Konjunktion, Partikel
● Morfemi liberi: possono fungere da parola senza essere combinati con altri morfemi
(Schule, schön, er)
● Morfemi legati: non possono stare da soli, vanno sempre combinati con altri
morfemi (Him- in Himbeere, -lich in freundlich, -ung in Wohnung, ver- in verkaufen)
● Morfemi unici / unikale Morpheme: solo in un‘unica combinazione, oggi non sono
più dotati di significato
● {Brom-} in Brombeere
● { -gall } in Nachtigall
● { Lind- } in Lindwurm
● Morfemi „portemanteau“: fusione di due morfemi liberi: {übers } < über + das
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Flessione
Il verbo: I verbi stanno per azioni (Handlungen), stati (Zustände), e processi (Vorgänge).
con i verbi si forma il predicato della frase, e in particolare con quelli di modo finito, che
possono essere semplici o composti.
● Verbi principali
● Verbi ausiliari
● Verbi modali
● Copula
● Valenza e ordine sintattico
● Verbi finiti e infiniti
Classificazione semantica
● Verbi di stato: descrivono uno stato, un esistere o una posizione di riposo (liegen,
wohnen)
● Verbi di processo: descrivono un cambiamento subito dal soggetto (fehlen)
● Verbi d‘azione: servono a esprimere il fatto che qualcuno fa qualcosa, descrivono
l’azione del soggetto
● Verbi atmosferici: (regnet)
Classificazione funzionale
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Classificazione sintattica
Coniugazione
Caratteristiche morfologiche
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I verbi ausiliari e i verbi modali, al passato si usano preferibilmente al Präteritum (si evita il
Perfekt, molto colloquiale)
La valenza verbale
Il tempo verbale
Perfekt
Si descrivono azioni concluse nel passato. Utilizziamo questo tempo specialmente per
sottolineare il risultato o la conseguenza di un'azione.
● Mit “haben”:
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● Mit “sein”:
Partizips II
E’ l'equivalente del participio passato. Utilizziamo i participi per sostituire frasi subordinate o
come aggettivi. Inoltre impieghiamo il participio passato per formare i tempi composti e il
passivo
○ Mach-en, ge-mach-t
○ Arbeit-en, ge-arbeit-et (Stamm auf -d,-t)
○ Trennbar: auf-räum-en, auf-ge-räum-t
○ Auf -ieren:studier-en, studier-t
○ Nicht trennbar:besuch-en, besuch-t
○ Sing-en, ge-sung-en
○ Trennbar: zu-nehm-en, zu-ge-nomm-en
○ Nicht trennbar: empfehlen, empfohl-en
Präteritum
Corrisponde in italiano sia all'imperfetto che al passato remoto. Esso viene utilizzato per
descrivere fatti e azioni che appartengono al passato
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Plusquamperfekts
Si esprimono azioni che si sono svolte prima di un determinato momento nel passato.
- Condizione irreale (periodo ipotetico): Wenn ich mehr Zeit hätte, würde ich
öfter ins Kino gehen.
- Cortesia: consiglio o proposta: Du solltest weniger essen.
- Cortesia: richiesta o domanda: Könnten Sie bitte hier unterschreiben?
- Confronto irreale (als ob, als wenn): Er spricht Deutsch, als ob er ein
Deutscher wäre.
- Desiderio irreale (frase ottativa): Wenn ich doch schon zu Hause wäre!
Nei verbi modali e ausiliari, il congiuntivo II è derivato dalla forma del passato.
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Indicativo
Imperativo
● Werden + Infinitiv: Jetzt ist Frühling. Bald wird der Sommer kommen.
● Das “modale” Futur ➞ Das Futur drückt oft eine Modalität aus.
● Vermutung in der Gegenwart ➞ Sie wird kein Geld mehr haben. = Sie hat wohl
kein Geld mehr (, denke ich.)
● Le parole modali come bestimmt, sicher, wahrscheinlich, vermutlich, wohl
unterstreichen s pesso sottolineano il significato modale del futuro
Il modo verbale
E’ una categoria grammaticale del verbo, serve ad esprimere il punto di vista soggettivo nei
confronti dell‘azione o stato descritti. E’ espresso nel paradigma verbale
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Verbi misti
Aspetto
Azionalità
Persona
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IL SOSTANTIVO
Il maschile
Criterio semantico
Criterio fonologico
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Il femminile
Criterio semantico
Criterio fonologico
● Parole monosillabiche con suoni fricativi f/x + occlusiva dentale in coda: die Kraft
Il neutro
Criterio semantico
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Criterio fonologico
Plurale
● Neutri monosillabici
● Alcuni maschili
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● Nominativo
● Accusativo
○ m -e-n
○ f -e
○ n -e-s
○ p -e ma se preceduto anche da articolo -e-n
● Dativo
MORFOLOGIA → branca della linguistica che si occupa della forma, della flessione e della
formazione delle parole. (Sich beschaftiger mit = occuparsi di)
Parola → non c’è unica definizione, bisogna valutare in base a vari criteri. Ci sono diversi
approcci di definizione e criteri di demarcazione (ansatz approccio)
● Lingua orale → criterio fonetico-fonologico. Unità con accento, isolabile con segnali
distintivi come una pausa o il colpo di glottide → identità acustica → z.B. Mehrwert
(valore aggiunto) vs mehr Wert (dal punto di vista fonologico nel primo caso ho una
sola parola, nel secondo due)
● Piano ortografico → unità tra due spazi vuoti
● Criterio morfologico → unità strutturalmente stabile, non separabile, minimale e
libera, con la quale si può rispondere a una domanda.
● Criterio lessicale → elemento portante più piccolo e relativamente autonomo che è
fissato nel vocabolario.
● Criterio sintattico → unità più piccola che può essere spostata nella frase
(verschiebbar)
Non c’è definizione ma solo diverse prospettive che concorrono alla formazione del
concetto. Altra distinzione importante:
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● Parola lessicale (lessema) → come parola lessicale si intende unità astratta del
lessico. Parola fissata nella mente del parlante (Gehirn = cervello) z.B. Focus sul
sostantivo Turm (torre) → lo stesso lessema può avere diverse realizzazioni a livello
di frase. In ogni uso la parola lessicale è la stessa. Nell’esempio seguente si
potrebbe affermare che si tratta (sich handeln um = trattarsi di) nelle parole
sottolineate sempre della stessa identica parola.
● Parola sintattica → come parola sintattica o forma della parola, nell’uso concreto
l’unità presente in un’asserzione o in un testo.
● Verb
● Nomen / Substantiv
● Adjectiv
● Adverb
● Artikel
● Pronomen / Furwort
● Praposition
● Konjunktion
● Partikel: funzione espressiva
Queste categorie possono sovrapporsi: la stessa parola può appartenere a diverse categorie
Simplizia (plurale di simplex) → parole che hanno un significato e sono composte da unità
che non possono essere ulteriormente scisse e dispongono di un significato z.B. Fisch, bald
Ma ci sono anche parole che sono composte da più componenti con un significato o una
caratteristica grammaticale z.B. Turms = Turm + s , Mitarbeiter =
mit + Arbeit + er → questi
componenti si chiamano morfi.
Morfo → unità elementare sonora o grafica alla quale può essere attribuito un significato
oppure una caratteristica grammaticale. Identificati con parentesi graffe (geschweifte
Klammer). A un unico morfo possono essere attribuiti diversi significati z.B. Brucke (ponte)
non è interpretabile in maniera univoca, ma come ponte fisico, esercizio di ginnastica, di una
nave → polisemia o omonimia. Viceversa (ungekehrt), la stessa caratteristica grammaticale
può essere realizzata da diversi morfi → allomorfi z.B. il plurale in tedesco
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Simplex è quindi lessema composto di unico morfema che non può essere ulteriormente
suddiviso.
Tipi di morfema
● Prafix → sta sempre davanti al lessema con il quale forma una nuova parola z.B.
ausgeben
● Suffix → sta dopo il lessema z.B. Freiheit
● Zirkumfux → morfema discontinuo z.B. participio
● Infix → affisso che viene inserito all’interno di una radice z.B. arbeitsunfahig
● Konfix → morfema legato che deriva da una lingua straniera
● Prinzip der Binarietat → la forma di parola viene sempre divisa in due costituenti e
poi se possibile di nuovo finchè non c’è più nulla da suddividere (aufteilten)
● Prinzip → quando parola presenta forma di flessione (flektiert ist), questo è il primo
elemento da separare. z.B. Änderungen → Änderung - en ( = modifica) Si può
ulteriormente segmentare? Änder - ung - en → analisi completata, la parola è
completamente segmentata.
In questo esempio il sostantivo dispone di un morfema per la caratteristica del plurale e non
ha morfemi che indicano il caso
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Le forme verbali vengono passo dopo passo segmentate nei propri costituenti immediati
utilizzando il principio della binarietà. Infine, i costituenti non più scomponibili vengono
classificati.
Meccanismi di composizione
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Wortbildung
Neologismus → nuovo prodotto di formazione che viene inserito in una lingua, attingo a
lingua straniera z.B. twittern
Processi morfologici
Composizione
In altri casi la relazione semantica tra i due elementi è indiretta, e abbiamo bisogno della
nostra conoscenza del mondo. z.B Alkoholfahrer → qualcuno che guida sotto l’effetto di
alcolici.
Sonntagsfahrer → qualcuno che guida raramente e quindi male, il guidatore della
domenica.
Geisterfahrer → qualcuno che guida contromano (da pazzo, Geist = demone); è stato
coniato perché le autostrade sono gratuite e molte persone imboccano l’autostrada nel
senso sbagliato
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Finora abbiamo preso in considerazione esempi formati solo da due costituenti; in tedesco
compaiono formazioni più complesse costituite da due o tre elementi: z.B.
Geschwirrspulmaschine, Geburtstaggeschenk
● Composto copulativo → prodotto con due costituenti di pari livello, sullo stesso
piano; il primo elemento non determina il secondo. Non si applica la formula. zB. su
Radiowecker
Nei casi in cui si aggiunge un elemento di congiunzione (Fugenelement) : nella maggior parte
dei casi questo elemento non esiste, i costituenti vengono uniti direttamente. (z.B.
Kaffeemaschine, Radiowecker, Nachname), in altri casi lo spazio è riempito da elemento di
giunzione (z.B. Hundehutte, Tortenstuck)
NN Abendbrot
AN Kleinstadt
VN Bindfaden, Denkmodell
PN Vorwasche (prelavaggio), Gegenangriff (contrattacco)
AdvN Soforthilfe (aiuto immediato), Nichtraucher
AdvV
PV umfahren (investire)
AV falschspielen
NV teilnehmen (partecipare), danksagen
VV gefriertrocknen (liofilizzare, congelare + asciugare)
● Composti aggettivali
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● Composti avverbiali
AdvAdv
Aadv
Nadv flussabwarts
Padv ubermorgen
Derivazione
z.B. dal verbo derivo il sostantivo → lehren → Lehrer / dunkel (Dunkelheit = oscurità)
z.B. dal verbo derivo l'aggettivo → anwenden → anwendbar = inutilizzabile
● {er} designa una persona che esercita l’attività indicata dal verbo
● {bar} designa azione o procedimento che si può applicare a cosa o persona ( = bile
in italiano). Designa nel contesto insieme a un morfema di base verbale il fatto che
l’azione così definita può essere applicata a un determinato oggetto.
● {un} serve (dienen) principalmente a negare sostantivi o aggettivi (Unordnung /
unglaublich)
● Prafixderivate (PD)
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● Suffixderivate (SD)
● Zusammenbildungen
Non si aggiunge pezzo, ma si cambia la base del morfema. Bensì il derivato viene ricavato
da una modifica del morfema di base. z.B. werfen → der Wurf (lancio)
schreiten → der Schritt (passo). Si parla anche di conversione morfologica.
Adjektive:
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Verben:
Prefissi separabili:
Prefissi sia separabili che non (lo stesso verbo ha significati diversi con lo stesso prefisso
in base a se è separabile o no):
Suffissi importanti:
Nomen
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Adjektive
● {bar}
● {haft} zweifelhaft (dubbioso)
● {ig}
● {lich} mundlich (orale)
● {isch} malerisch (pittoresco)
● {los}
Adverbien
Verben
Kurzwortbildung → abbreviazione
Ad eccezione della derivazione implicita tutte le tipologie di formazione delle parole descritte
finora avevano in comune che dal punto di vista dell’espressione c’era ampliamento. Ci sono
anche casi in cui la rispettiva base viene abbreviata (verkurzen) . Deve originarsi (entstehen)
una nuova parola sia dal punto di vista grafematico che dal punto di vista fonologico (le
abbreviazioni della forma scritta non sono considerati esempi di questo fenomeno, è nuova
parola solo a livello grafematico).
Tipologie:
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+ casi misti:
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Acronimi
Flexion → Processo nel quale a partire da parole lessicali astratte si creano parole concrete
e con valenza sintattica, che si riferiscono l’una con l’altra e si riferiscono a oggetti
extralinguistici.
● Nella flessione del lessema non cambia mai il tipo di parola (Wortart)
● Tramite la flessione si possono stabilire confronti con altri lessemi, si può creare
relazione morfologica con altri lessemi.
z.B. se parto da gast posso formare vari derivati, gastlich, Gastfreundschaft; la flessione
agisce a un altro livello: devo declinare la parola a seconda del contesto grammaticale, z.B.
gen Gastes, pl Gaeste → assume forme flessive diverse che consentono interrelazioni, ma
sono sempre sostantivi
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Flexionstypen
Verbflexion (Konjugation)
I verbi vengono flessi a seconda della persona, del numero, del tempo verbale, del modo e
della diatesi. Se si conoscono le regole si possono flettere senza problemi anche i
neologismi. Ulteriori distinzioni:
Nominalflexion (Deklination)
La flessione avviene per numero e caso. Riguarda anche aggettivi, pronomi e articoli, che
vengono flessi per numero, caso, genere.
Per quanto riguarda i sostantivi si distingue tra declinazione forte, debole e mista (gemischt).
Vengono declinati in modo forte debole o misto a seconda della tipologia a cui
appartengono.
Come distinguere il genere? (da cosa si riconosce il genere) Vari criteri e caratteristiche.
● Morphologie → M -er, -ling, -ant, -ismus, -ist usw. F -ei, -in, -heit, -schaft, -keit, -ung,
itaet, usw. N -chen, -lein, -tum, -ment, Ge-e, Nominalisierung (das Essen).
● Semantik → M maennliche Menschen und Tiere. F Weibliche Menschen und Tiere.
Ma non è sempre vero, z.B. Maedchen è neutro, prevale un principio morfologico
● Categorie (regolarità, non regole fisse) → M Himmelsrichtungen (punti cardinali),
Monate/Jahreszeiten, Niederschlaege (precipitazioni atmosferiche). F Blumen,
Baeume, Schiffe, usw. N Farben, Hotels, Nomen aus dem Englischen mit der engung
-ing, usw.
-n
-en: sostantivi femminili
-s
-e
-er
umlaut
nullmorphem
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N e e e en
G en en en en
D en en en en
A en e e en
N er e es en
G en en en en
D en en en en
A en e es en
● Quando non c’è nulla, oppure solo dei numeri o degli aggettivi indefiniti (viele,
andere, einige, manche, wenige). Desinenze distintive in tutti i casi; si ricalca sulla
declinazione dell’articolo determinativo. l’unica eccezione è il genitivo maschile e
neutro, che fa in -en
N er e es e
G en er en er
D em er em en
A en e es e
Preposizioni:
SYNTAX → sistema di regole, in Base alle quali, da un inventario di base di unità più piccole
vengono formate delle frasi corrette in una lingua.
Accettabilità → (piano della parole, non ci si riferisce alla grammaticalità della frase ma se è
accettabile dal punto di vista comunicativo) si decide se una frase è accettabile o meno a
livello comunicativo.
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Frase:
● Unità che è costituita (bestehen aus) da un verbo finito e almeno tutti i complementi
richiesti dal verbo. z.B. se il verbo è transitivo richiede il complemento oggetto.
● Un’unità completa, che è costruita (bilden) secondo le regole della sintassi
● E' l’unità più grande costruibile con le regole della sintassi.
Satzarten
z.B. identifico un verbo; ma a quel punto devo capire di che tipo di verbo stiamo parlando.
Verbo pieno? Verbo ausiliare? Verbo modale? Copula?
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Sintagmi
Anche i sintagmi sono categorie sintattiche; per capire che sintagma stiamo analizzando
dobbiamo guardare alla testa del sintagma, cioè la parola che ne determina la tipologia. I
sintagmi possiedono una testa (o nucleo) in base alla cui categoria grammaticale si
determina il sintagma.
Ci possono però essere problemi nell’identificazione dei segmenti frasali: a volte una frase
può essere ambigua.
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● Paratassi (e Parataxis) → frasi principali di pari rango una dopo l’altra, successione
di frasi principali di pari rango, che sono dunque in un rapporto di coordinazione, che
può avvenire in modi diversi:
○ Sindetico → con una congiunzione (und, oder, aber, denn, ent--- oder,
sondern, weder...noch); non c’è inversione dell’ordine dei costituenti principali
dopo la congiunzione
○ Asindetico → virgola, etc.
N.B. in tedesco in una frase subordinata c’è congiunzione subordinante, soggetto, eventuali
pronomi personali, infiniti o participi, e in fondo il verbo coniugato. Quando la subordinata è
prima della principale, il verbo della principale è subito dopo, perché è come se la
subordinata occupasse la prima posizione.
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Anteriorità → bevor
Posteriorità → nachdem (entrambe richiedono sempre il verbo coniugato, non si
possono usare con l’infinito; si applica la consecutio)
z.B. Sobald er eine Flasche ausgetrunken hat, öffnet er gleich eine neue.
z.B. da die …., haben wir. Nulla vieta di usare denn, che non fa però una frase
subordinata ma un’altra principale.
z.B. Wenn ich das Stipendium bekomme, dann kaufe ich als erstes ein Fahrrad. Ma è
possibile non usare wenn, omettere la congiunzione subordinante e fare il periodo
ipotetico mettendo il verbo al primo posto della protasi:
Bekomme ich ein Stipendium, (dann) kaufe ich mir als Erstes ein Fahrrad.
È una frase subordinata non introdotta da congiunzione (Uneingeleitet Nebensatz).
Se la frase inizia col verbo, o è Fragesatz, o è una frase ottativa, o c’è wenn
sottinteso, ed è dunque un periodo ipotetico.
Wenn può essere sostituito da Falls o im falle, dass (qualora, nel caso in cui)
konsekutivsaetze. Rapporto consequenziale tra principale e subordinata. So…, dass
→ sodass. Il so può essere riferito a aggettivo, sostantivo
● Konzessivsaetze → (Obwohl) der mann fahrt mit Auto nach Hause, obwohl er viel
Alchol getrunken hat. Esistono, ma non sono molto frequenti, obgleich/obschon.
Possono anche essere sostituiti da auch wenn / selbst wenn. La concessività può
essere espressa anche attraverso una preposizione come trotz ( = nonostante), che
regge il genitivo, o un avverbio come trotzdem.
z.B. ich bin krank, troztdem arbeite ich in der Uni. / ich arbeite in der Uni trozt (il
raffreddore)
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z.B. er verhielt sich so, wie wir gedacht haben. / je … ,desto si usa invece per dire
tanto più. La subordinata è quella introdotta da je, che è subito seguito da un
comparativo.
z.B. Je schlechter die Wirtschaftslage ist, desto schneller steigen die Preise.
z.B. Er hat viel Geld sparen können, indem er einen Teil der Arbeit selbst gemacht
hat.
● Infinitiva → um… zu. Il criterio per poter usare questa struttura è che i
soggetti delle due frasi, principale e subordinata, coincidano.
● Damit → ovvia
Wortstellung
→ Nominalphrase
Solo un sostantivo → N
Articolo + sostantivo → Art N
Aggettivo + sostantivo → AP N (AP = Adjektivphrase)
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Normalmente la testa sta davanti alle espansioni. {Quando aggiungo informazioni si parla di
“Erwiterung”, espansione, mentre la testa qui è il sostantivo.}
Unica eccezione → genitivo sassone. Qui l’espansione precede la testa. z.B. Anas Hut
→ Adjektivphrase
Sintagma in cui la testa è aggettivo, che può essere usato in funzione predicativa o
attribitiva.
→ Adverbphrase
AdvP = (Adv) Adv → z.B. er laeuft (sehr) schnell / wir kommen (sehr) gern
l’ordine è sempre EK.
→ Verbalphrase
● KE → nelle frasi principali troviamo solitamente prima la testa e poi l’espansione →
z.B. er kann schwimmen. / er schwimmt nicht. (Espansione con avverbio)
● EK → nelle frasi subordinate funziona al contrario: prima troviamo l’espansione e in
fondo la testa → z.B. .., weil er schwimmen kann. / dass er nicht schwimmt.
Eccezione → subordinate senza congiunzione → z.B. Er glaubt, er sei nicht krank. (usabili
com frasi oggettive, soggettive e ipotetiche)
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→ Vorfeld
● Questo campo deve essere occupato nelle frasi enunciative con verbo finito.
● Può esserci solo un costituente, che può però essere variamente complesso.
● Le congiunzioni coordinanti possono essere considerate un Vor-Vorfeld, visto che
stanno davanti al Vorfeld.
→ Mittelfeld
→ Nachfeld
● Questo campo è presente solo in alcuni casi, cioè in alcune subordinate e nelle frasi
comparative.
● Negli altri casi si tratta di una questione stilistica, atta a sottolineare un determinato
costituente.
Ci sono tre diversi ordini lineari ma un unico ordine strutturale: tre ordini diversi dei
componenti che corrispondono a unica semantica. Per Tesnière quello che conta è l’ordine
strutturale, è questo il vero oggetto della sintassi strutturale. Il passaggio da un ordine
strutturale a un ordine lineare è definito proiezione.
Proiezione → passaggio di elementi legati tra di loro in ordine strutturale in ordine lineare,
cioè frase concreta. Passaggio da struttura profonda a realizzazione concreta.
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Attanti → Karl, Alfred, Buch: sono gli attori del processo che si sta svolgendo e possono
esser coinvolti sia passivamente che attivamente; possono essere sia esseri animati che
cose. Soprattutto, sono elementi dipendenti dal verbo.
Circostanziali → spaeter, in der: elementi che descrivono in maniera più precisa le
circostanze. Danno descrizioni più precise del contesto e non sono dunque dipendenti dal
verbo.
● Geben → verbo trivalente / dreiwertig. Può avere tre attanti: soggetto, oggetto,
complemento indiretto. È la valenza massima che un verbo può avere.
● Schlagen → verbo bivalente / zweiwertig. Ha un massimo di due attanti. (Peter
schaegt seinen Sohn)
● Schlafen → verbo monovalente / einwertig. Ha un solo attante, il soggetto; caso
tipico dei verbi intransitivi.
● Regen → verbo zerovalente / nullwertig. Il pronome es non è attante, ma solo
elemento grammaticalmente obbligatorio, ma non attore dell’azione.
Ergaenzungen vs angaben
C’è differenza fondamentale: gli argomenti sono retti dal verbo e hanno valore semantico e
sintattico dipendente dal verbo, mentre i circostanziali sono facoltativi.
Ergaenzungen → elementi della frase riferiti al verbo finito della frase e che insieme al
verbo contendono la rappresentazione completa di un concetto. Verbo + argomenti =
rappresentazione di un concetto. Sono dunque semanticamente richiesti dal verbo e
vengono retti sintatticamente dal verbo. Possono essere obbligatori o facoltativi.
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Sia gli argomenti che i circostanziali sono componenti che si riferiscono sempre direttamente
alla testa del sintagma verbale. Pertanto tutti questi elementi possono essere definiti satelliti
del verbo.
I satelliti che si riferiscono invece ad altri elementi della frase sono chiamati attributi. In
generale satellite → qualcosa che dipende dalla testa di un sintagma. I satelliti di un
sintagma verbale sono complementi o circostanziali. I satelliti che si riferiscono alle altre
teste sono prevalentemente attributi.
Beispiel
Attant e argaenzung possono coincidere, sono due modi diversi di guardare alla stessa
cosa.
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Beispiele → Mir scheint, dass hier ein Irrtum vorliegt (mi sembra che qui ci sia un errore)
Er begann zu weinen
● Lokalangaben → Stessa cosa che per il tempo. Più frequenti sono avverbio e
preposizione con accusativo. Hier koennen sie nicht parken.
● Kausalangabe → Avverbio, preposizione, frase subordinata.
Queste categorie si possono a loro volta espandere tramite attributi. Gli attributi non
si riferiscono direttamente al gruppo verbale ma alla testa di un gruppo nominale.
Vengono chiamati parti di costituenti della frase. A loro volta possono essere
realizzati in vario modo: sintagma aggettivale, nominale, preposizionale. Ci possono
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essere anche attributi di attributi o attributi di parti di attributi, caso nel quale si parla
di attributi di secondo o terzo ordine.
L’attributo è dunque il satellite della testa di un sintagma non verbale, cioè una parte
di costituente che fa parte del costituente e lo specifica, lo descrive più
dettagliatamente, lo qualifica. Le possibili teste di sintagma a cui si riferiscono sono:
sostantivi, aggettivi e avverbi. Articoli e pronomi o aggettivi (dimostrativi e possessivi
per esempio, comparabili a articoli) che vengono utilizzati come articoli vengono
definiti determinativi e separati dagli attributi. Questi determinativi non possono mai
stare tra l’attributo e la testa di sintagma.
Attributsklassen
● Adjektivattribut
● Genitivattribut
● Praepositionalattribut
● Adverbalattribut
● Partikelattrbut (rafforzativi)
● Apposition → anche frasi intere fungono da attributi.
● Relativsatz
● Infinitivkonstrution → Die idee, nach Muenchen zu fahren,…
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