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FILOLOGIA GERMANICA

9.09

Per la filologia germanica queste origini comuni devono essere cercate nel mondo germanico antico.
Queste origini si riflettono nella successiva evoluzione delle lingue.
I filologi sono interessati a quel periodo perché è li che si individua la matrice comune, è lì che la matrice
comune appartenente a più culture è più visibile. Per lingue appartenenti alla stessa famiglia, quindi per
lingue imparentate, più si risale nel tempo, più le somiglianze aumentano, fino ad arrivare ad un ipotetico
punto 0 in cui le diversità si annullano completamente. La lingua madre della famiglia germanica, quindi il
germanico, non è una lingua attestata: non abbiamo documenti in germanico, quindi è necessario
ricostruire la lingua.
Il tedesco è una lingua figlia, mentre ‘germanico’ appartiene ad uno stadio precedente. Il tedesco e
l’inglese sono sullo stesso piano, sono lingue sorelle. L’afrikaans è una varietà di olandese che si parla in
Sudafrica perché è la lingua dei coloni olandesi che sono emigrati in Sudafrica. Il frisone è un’altra lingua
germanica che aveva molti parlanti nativi nel periodo medievale. Ora si parla nelle isole della Frisia (vicino
all’Olanda) e in alcuni territori che stanno alla base della penisola danese. Esistono due varietà di
norvegese. La differenza tra le due è che una è meno ufficiale dell’altra.
Le lingue scandinave non si parlano solo nella penisola scandinava, ma anche in Islanda. Anche l’islandese e
il feroese/feringio sono delle lingue scandinave. Le isole ferole si trovano tra la Norvegia e l’Islanda. Le
lingue celtiche non fanno parte della famiglia germanica.
Il finlandese non fa parte della famiglia germanica, ma sta assieme all’ungherese. Finlandese e ungherese
non hanno né la lingua madre della famiglia germanica, né la nonna della famiglia germanica. Il finlandese
fa parte delle lingue ugrofinniche, le quali non sono nemmeno lingue indoeuropee.
Anche il germanico ha le sue lingue estinte, come il gotico. La somiglianza formale non è garanzia di
parentela linguistica, perché può essere frutto di uno scambio orizzontale, come i prestiti (in italiano
‘bistecca’ è un prestito dall’inglese: da questo non possiamo dire che l’italiano e l’inglese sono imparentate.
L’italiano e l’inglese sono imparentate, ma ad un livello più alto).

• Come si fa ad individuare una parentela linguistica?

La parentela linguistica può essere dovuta:


- A fenomeni di contatto/orizzontali. Per essere certi di parentela linguistica bisogna individuare una
serie di corrispondenze regolari che caratterizzano una famiglia linguistica come tale, bisogna
individuare una serie di leggi fonetiche, le quali garantiscono la parentela linguistica.
- Alla Poligenesi: con questo termine si intende si intende una uguale evoluzione, la quale è però
indipendente, a partire da presupposti comuni.
- La reale parentela genealogica è attestata dalla presenza di leggi fonetiche, cioè dalla
constatazione (a posteriori) di una serie regolare di corrispondenze. Esempio: in Inglese e in
tedesco la stessa parola (padre) inizia con una fricativa labiodentale, ma in inglese è sorda, mentre
in tedesco è sonora.

• Mutazione consonantica-legge di Grimm


Rapporto p x italiano=f x lingua germaniche. Questa relazione/questo rapporto deve essere generalizzabile
anche ad altre forme con altro significato. In questo caso è generalizzabile? Si. Questo tipo di rapporto non
è casuale.

Al linguista storico non bastano questi 3 casi per dire che il rapporto non è casuale, ma già da questi 3
esempi si può comunque capire qualcosa. Più casi trovo, più sono costretta a formulare questa generalità in
una legge. Sulla base di queste corrispondenze è stata individuata una legge fonetica, detta ‘prima
rotazione consonantica’ o ‘legge di Grimm’, che caratterizza le lingue germaniche in quanto tali. Questa
legge distingue le lingue germaniche da altre famiglie linguistiche che appartengono al gruppo delle lingue
indoeuropee; permette così di distinguerle da altre famiglie linguistiche appartenenti al più grande gruppo
delle lingue indoeuropee.
La Mutazione consonantica è pangermanica, quindi ciò significa che interessa tutte le lingue germaniche:
tutte le lingue germaniche sono state interessate dalla prima mutazione consonantica. La legge di Grimm
riguarda il passaggio dall’indoeuropeo al germanico di 3 serie di occlusive. Queste 3 serie consonantiche
sono le occlusive sorde dell’indoeuropeo, le occlusive sonore dell’indoeuropeo e le occlusive sonore
aspirate.

• Indoeuropeo
L’indoeuropeo è una lingua ricostruita più antica rispetto al germanico, che è la lingua madre delle lingue
germaniche, più antica rispetto al latino, lingua madre delle lingue romanze, e più antica allo slavo, lingua
madre delle lingue slave.
Perché chiamiamo queste lingue indoeuropee? Perché gli studiosi, a partire dal 600, si sono accorti prima
di una somiglianza tra lingue geograficamente molto distanti tra loro (come tra lingue che si parlavano in
Europa e il sanscrito, parlato in India) e poi hanno cercato di dare la motivazione scientifica della parentela
a queste lingue. La ricostruzione della terza serie di occlusive viste prima, è stata fatta dagli studiosi sulla
base del Sanscrito, poiché per molto è stata considerata come la lingua indoeuropea di più antica
attestazione.
L’indoeuropeo è una protolingua, quindi una lingua costruita, così come il germanico, il quale non è
attestato. Per il fatto che è una lingua costruita, non attestata perché non abbiamo dei documenti, il
germanico si scrive con un asterisco in alto.

Lingue indoeuropee oggi:

Rumeno: è una lingua romanza. Persiano: lingua abbastanza vicina all’italiano. Non tutte le lingue europee
appartengono al gruppo indoeuropeo: il basco, le lingue ugrofinniche (ungherese e finlandese) e l’estone
non fanno parte del gruppo indoeuropeo. Il lettone e il lituano appartengono al gruppo delle lingue
indoeuropee. Le lingue baltiche non sono tutte appartenenti al gruppo indoeuropeo.
Tocario: lingua estinta che si parlava in Cina, ora non ha più parlanti nativi. Anatolico: l’ittita è la lingua
indeuropea di più antica attestazione. A lungo gli studiosi hanno ritenuto il sanscrito come lingua
indoeuropea di più antica attestazione, perché l’ittita è stato scoperto più tardi. L’ittita ora è una lingua
estinta.
• 3 isoglosse
- Secondo la legge di Grimm, tutte le occlusive sorde originarie, cioè dell’indoeuropeo, danno esito in
germanico di fricative sorde. Le occlusive sorde subiscono un processo di fricativizzazione (?):
cambia il modo di articolazione, ma il luogo di articolazione rimane lo stesso. Questa è la prima
isoglossa della prima rotazione consonantica.
- La seconda recita che tutte le occlusive sonore originarie, diventano occlusive sorde in germanico:
in questo caso abbiamo una desonorizzazione.
- La terza isoglossa recita che tutte le occlusive sonore aspirate originarie diventano in germanico
fricative sonore. In alcune posizioni, queste fricative sonore sviluppano degli allofoni che si
chiamano varianti posizionali, poiché la loro presenza dipende dalla loro posizione all’interno della
parola: in questo modo diventano occlusive sonore in principio di parola o dopo nasale.
La prima mutazione consonantica si è manifestata tra il 400 e il 200 a.C, cioè in epoca non documentata, in
epoca preistorica. Sappiamo ciò grazie a delle fonti indirette. Le lingue interessate sono tutte le lingue
germaniche (la 1 Mutazione è pangermanica).

Pecunia e pecora sono termini imparentati tra loro. Sono inoltre imparentati con l’inglese ‘Fee’.
Peku: parola indoeuropea che è stata ricostruita dagli studiosi, radice originaria. Applicando la 1° rotazione
consonantica, in germanico ricaviamo: Peku> germ*fehu

‘Heart’ e ‘Herz’ sono due termini che hanno la stessa radice indoeuropea. Radice di questo termine
ricostruita dagli studiosi: KERD-/KORD- queste sono due varianti apofoniche della stessa radice. Questi due
termini si differenziano infatti solo per la vocale. Nelle lingue germaniche ha prevalso ‘Kerd’, la variante con
la ‘e’.
In germanico il termine Kerd>germ*hert-. Ci va l’asterisco perché questa è una forma ricostruita e non
attestata.

PED-/POD-. Nelle lingue germaniche la variante produttiva è quella con la o. Pod->germ.*fot-. Le occlusive
sonore si desonorizzano.

• Eccezioni
Anche le eccezioni sono spiegabili in modo scientifico, non sono casuali.

Esercizi
Bh, dh, gh→ B, D, G.

23.09

• Articoli clitico
L’articolo clitico è un morfema legato e viene posposto al nome. Il suffisso che ha funzione grammaticale di
articolo si appoggia al nome ed è posposto ad esso. L’articolo clitico viene usato in rumeno e nelle lingue
nordiche. Questo si è sviluppato per conto proprio parallelamente nelle singole lingue, partendo da
proprietà che linguisticamente possiamo definire ‘simili’. Non per questo il rumeno e le lingue nordiche
però sono geneticamente imparentate. Anche il ‘que’ latino è un elemento clitico. È una congiunzione.
Una prima difficoltà nel ricostruire la sintassi la si trova nell’individuare i comparanda, questi sono termini
da paragonare.

• indoeuropeo
Curiosità: il proto indoeuropeo è una lingua ricostruita. Non è possibile individuare delle popolazioni
specifiche che parlavano questa lingua e nessuno si immaginerebbe di ricostruire testi in indoeuropeo,
perché questa è una lingua ricostruita. Per cercare di intuire la sintassi indoeuropea, è necessario astrarre.
Ci sono dei parametri nelle varie lingue. I parametri possono essere un modo per recuperare la sintassi
dell’indoeuropeo, o anche l’ordine delle parole. Per ricostruire la sintassi indoeuropea dobbiamo basarci
sulle protolingue. Gli studiosi credevano che l’indoeuropeo sia una lingua OV(<>VO), quindi una lingua che
dal punto di vista dell’ordine delle parole fosse simile latino.
In sintassi la ricostruzione diventa più difficile. Noi non sappiamo bene chi fossero gli indoeuropei,
probabilmente erano un popolo differenziato, questo perché tutte le lingue presentano un grado di
variazione, come le variazioni dialettali. L’indoeuropeo è una lingua che già al suo interno presentava alcuni
livelli di variazione.
L’interesse dello studioso non è tanto ricostruire un testo, ma più che altro che la forma comune attesti in
modo scientifico le corrispondenze che troviamo nelle lingue figlie: l’interesse è verso il moderno. Nel corso
della linguistica ci sono stati linguisti che hanno cercato di definire in modo più preciso l’indoeuropeo e che
l’hanno associato ad un periodo preistorico ben preciso. Alcuni studiosi hanno tentato di ricostruire tesi
indoeuropei, ma questi tentativi sono abortiti subito, perché non ha senso ricostruire un testo intero in una
lingua di cui non abbiamo attestazioni. Ha più significato ricostruire una base che attesti la parentela
linguistica delle lingue figlie.
C’è un grande problema: il passare dalla ricostruzione linguistica alla ricostruzione culturale vera e propria.
Questo è un vero e proprio problema per gli studiosi. Passare in modo diretto dalla ricostruzione linguistica
a quella culturale, può portare a degli errori evidenti. Il fatto che un termine sia presente in una
determinata lingua, non significa che il referente faccia parte della cultura della propria lingua (esempio: la
parola ‘elefante’).
Asterisco nella ricostruzione delle parole. Nella ricostruzione delle parole, le parole indoeuropee sono di
carattere maiuscolo, quindi non c’è la necessità di usare l’asterisco+lettera minuscola, come si è soliti fare
per il germanico. Questo permette di distinguere meglio tra la forma indoeuropea e quella germanica, è
una questione soltanto visiva.
Le ricostruzioni servono per spiegare la parentela tra le lingue storicamente attestate.
• Leggi fonetiche
Un punto che può essere molto rilevante per la ricostruzione è capire fino a che punto le leggi fonetiche
sono applicabili e capire quanta affidabilità hanno.
Le lingue fonetiche valgono sempre? Ni. Le leggi fonetiche valgono sempre, rispettando quello che è
l’ambito dell’applicazione della legge stessa, però gli studiosi hanno individuato delle apparenti eccezioni
alla legge di Grimm già subito dopo la strandardizzazione della prima rotazione consonantica. Ciò significa
che queste apparenti eccezioni alle leggi fonetiche sono riconducibili ad altre leggi fonetiche: le eccezioni
non sono casuali, ma possono essere giustificate facendo riferimento ad altre leggi fonetiche.
Esempio: Grimm ci dice che tutte le occlusive sorde diventano fricative sorde. In gotico, che è una delle
lingue germaniche più anticamente attestate, abbiamo questa occlusiva sorda ‘t’ che diventa poi una
fricativa sorda in antico alto-tedesco.

vs

La ‘E’ maiuscola rovesciata in ‘PETER’ rappresenta lo schwa. Nel termine per ‘padre’ abbiamo comunque
una ‘t’, ma nella ricostruzione in gotico appare un’occlusiva sonora, non una fricativa sorda. Allora per il
termine ‘padre’ la legge di Grimm non vale? No, la legge di Grimm vale, ma cosa accade alla ‘t’?
Se confronto Brather con Peter, cos’è uguale? La posizione intervocalica della ‘t’. Il diverso esito che noi
notiamo può essere dovuto alla posizione dell’accento. Per essere sicura di ciò però devo trovare altri
esempi in cui l’esito sia lo stesso. Quando l’accento cade a fine di parola sembra che la Legge di Grimm non
valga. Non ho la ‘f’ perché Grimm fallisce in questo caso, oppure perché la posizione dell’accento mi
impedisce la sua realizzazione.
Gli studiosi si sono accorti che in alcuni casi la legge di Grimm sembra fallace. Questi casi però sono
giustificabili facendo riferimento ad un’altra legge fonetica che prende il nome da Karl Verner, il linguista
che l’ha codificata nella seconda metà dell’800
• Quando si verifica la legge di Verner e che cosa interessa a questa legge?
Il punto di partenza è appresentato da una delle tre serie delle occlusive che compongono la legge di
Grimm, ovvero dalle occlusive sorde indoeuropee. Il punto di partenza è rappresentato da P, T, K, Kw,
insieme alla sibilante sorda (S).
Quando questi fonemi indoeuropei si trovano 1. In contesto sonoro, 2. Non son immediatamente preceduti
dall’accento, ma sono seguiti da questo; l’esito in germanico non sarà di fricativa sorda per Grimm, ma di
fricativa sonora. A questo esito di fricativa sonora viene dato il nome di ‘Legge di Verner’. Perché questa si
realizzi, bisogna che vengano soddisfatte due condizioni, le due elencate prima.
Se si verificano entrambe le condizioni, allora vale la legge di Verner, altrimenti si verifica la legge di Grimm.
Anche l’originaria sibilante sorda indoeuropea viene interessata dalla legge di Verner. Se si trova in
contesto sonoro e l’accento non precede, ma segue, l’esito sarà di sibilante sonora e non sorda (Z). La legge
di Verner comporta una sonorizzazione o lenizione delle fricative. La legge di Verner da conto di
un’apparente eccezione alla legge di Grimm. Le eccezioni non sono irregolari, bensì regolari. Le apparenti
eccezioni alle leggi fonetiche sono spiegabili ricorrendo ad altre leggi fonetiche. Le apparenti eccezioni non
sono casuali.

• Alternanza grammaticale

Nel passaggio dal germanico alle lingue storicamente attestate, la sibilante sonora (Z), in posizione
intervocalica, diventa R. Questo esito viene definito ‘rotacismo’.
Paradigma del verbo essere. Il verbo essere ha un infinito in germanico che termina in ‘an’, ovvero ‘wesan’.
Questo verbo è forte, quindi costruisce le varie forme del preterito sulla base di un’alternanza
grammaticale. Il verbo essere costruisce le forme del preterito sulla base dell’alternanza vocalica, come
‘sing, sang, sung’ in inglese. L’esito della sibilante sorda nella forma del plurale è di sibilante sonora, quindi
qui vale la legge di Verner, non quella di Grimm. Nel plurale ho una forma con due sillabe e al posto della
vocale ‘a’, abbiamo la vocale ‘e lunga’ (con trattino sopra).
In anglosassone la forma ‘were’ attuale è esito della legge di Verner.

• Verbi forti e deboli


Con la linguistica storica si riesce a spiegare una forma apparentemente anomala dell’inglese moderno.
Nelle lingue germaniche (anche in quelle moderne), i verbi possono essere raggruppati in due grandi classi
a seconda di come costruiscono le forme del paradigma. Vi sono verbi deboli che rappresentano una
innovazione del germanico. Questi verbi compaiono per la prima volta in germanico, infatti non erano
presenti nell’indoeuropeo. Questi verbi formano il passato aggiungendo un suffisso. Vi sono poi anche verbi
irregolari, ovvero i verbi forti che formano il passato tramite alternanza vocalica o apofonia. Se noi
confrontiamo sing sang sung, il verbo è lo stesso, ma cambia la vocale radicale in tutte e 3 le forme. In
origine c’erano 7 classi di verbi forti.
Il verbo forte è un verbo che forma il paradigma tramite apofonia, mentre il verbo debole forma il passato
tramite l’aggiunta di un suffisso.
Alternanza grammaticale: si chiama ‘grammaticale’ perché ha un valore grammaticale, ovvero perché
contribuisce a definire delle forme diverse all’interno dello stesso paradigma. l’alternanza grammaticale è
presente in molti verbi e anche nella morfologia nominale.

• Nomi irregolari
I Plurali irregolari in realtà non sono irregolari. Foot>feet. Inizialmente il plurale di book era ‘beek’. Per i
nomi inglesi il plurale lo si forma aggiungendo ‘s’, ma con ‘foot’ si cambia la vocale radicale: è un fenomeno
di introflessione. Anche i plurali regolari sono esempi di introflessione dovuti alla metafonia palatale.
L’apofonia sta alla base dei verbi forti, mentre la metafonia palatale spiega il plurale irregolare dei nomi.
I verbi irregolari non esistono, ma formano i vari tempi in base all’apofonia, mentre i plurali irregolari
vengono formati sulla base della metafonia palatale. La metafonia può essere considerata come
un’assimilazione vocalica. Ciò significa che la vocale radicale si assimila in tutto o per un tratto alla vocale
contenuta nella sillaba che segue.
La ‘o’ assimila il tratto palatale delle ‘e’, la ‘o’ si pronuncia anteriorizzata e arriva a diventare ‘e’. In ‘fotiz’
guarda. In inglese antico il plurale di fo-t era fe-t.

Datazione della prima rotazione consonantica: si colloca tra il 400 e il 200 a.C, in un periodo preistorico,
perciò non abbiamo delle attestazioni scritte. Come facciamo a datare un fenomeno senza attestazioni
scritte? Attraverso delle fonti indirette, come i prestiti.

• Prestiti che vengono datati intorno al 5° sec. a.C.

È riassunto il processo attraverso il quale gli studiosi hanno individuato i confini cronologici. I prestiti si
possono datare indirettamente, per questo gli studiosi si sono basati sui prestiti.
Ambaktos significa ‘servo’. Dalle lingue celtiche questo termine è passato nelle lingue germaniche attorno il
5° sec. A.C. Qui l’occlusiva velare ‘k’ muta regolarmente seguendo la regola della prima mutazione
consonantica. ‘kt’ è mutata regolarmente: l’occlusiva velare è diventata una fricativa.
La stessa cosa accade per un termine che inizialmente non è presente nelle lingue germaniche: ‘rig’, che
significa ‘re’. Il termine ‘re’ non era presente nelle lingue germaniche. In germanico non c’è una parola di
origine germanica che derivi direttamente dall’indoeuropeo e che continui direttamente l’indeuropeo.
‘rik’ in germanico è un prestito celtico che si colloca intorno al 5° sec a.C. qui l’occlusiva velare sonora muta
in occlusiva velare sorda in germanico.
→Nel 5° sec. a.C. la rotazione consonantica era già attiva.
Una serie di prestiti latini entrati nel 30 sec. a.C (lo sappiamo perché vengono presi dei dati storici-
archeologici per datare questi termini).
In latino c’è ‘Kellarium’ che in antico alto tedesco si trasforma in ‘kellari’. Qui la ‘k’ non si trasforma in
fricativa velare sorda, ma rimane ‘k’: questo termine non è soggetto alla prima rotazione consonantica. Gli
studiosi hanno ipotizzato, basandosi su più esempi di questo tipo, considerano che nel 3° sec. a.C. il
fenomeno della mutazione della prima rotazione consonantica si stesse già esaurendo.
In ‘ambaktos’ la ‘b’ dovrebbe trasformarsi in ‘p’, ma ciò non succede. Le tre isoglosse della prima rotazione
consonantica non si sono verificate tutte nello stesso momento, probabilmente la prima che si è
manifestata è la mutazione dell’occlusiva sorda. Le occlusive sorde quindi mutano prima delle occlusive
sonore.

• Accento
Il motivo del mutamento non è chiaro, si presuppone l’accento in indoeuropeo fosse di tipo musicale,
quindi la sillaba che era colpita dall’accento era pronunciata con tono superiore o inferiore a seconda
dell’accento. Però, nel passaggio al germanico c’è un progressivo fissarsi dell’accento sulla sillaba radicale.
L’accento, nel passaggio dall’indoeuropeo al germanico, da tipo musicale diventa un accento di tipo
espiratorio o intensivo: la sillaba colpita dall’accento non viene più pronunciata con un tono superiore, ma
è più incisivo nella pronuncia. Il tono perde progressivamente rilevanza, mentre la salienza espiratoria
assume più rilevanza.
Gli studiosi pensano che l’innescarsi di questi fenomeni (delle 3 isoglosse) sia legata alla ristrutturazione
del sistema accentuativo. Noi pronunciamo con un accento abbastanza intenso le occlusive ‘k’ e tendiamo
a porre dopo l’occlusiva una leggera aspirazione dovuta proprio alla presenza dell’accento. Dalla pronuncia
aspirata si passa poi alla fricativizzazione.
Non è certo, ma la trasformazione dell’accento da musicale a intensivo potrebbe aver contribuito alla
rotazione.
→I fenomeni vengono datati in modo indiretto. Le isoglosse che compongono la prima rotazione
consonantica non si manifestano contemporaneamente. Sembra che il fenomeno si sia manifestato prima
dalle occlusive sorde.

• LA CERCHIA NORDICA E LE RUNE


Siamo nel campo della ricostruzione anche un po’ culturale in questo caso.
La vera certezza dello stanziamento dei popoli germanici nella cerchia nordica si ha solo intorno ai primi
secoli dell’era volgare (1/2° sec. A.C.-1° sec. D.C.: a cavallo dell’era volgare/anno 0). La cerchia nordica è la
culla originaria dei popoli di lingua germanica ed è un’area molto ampia. Possiamo essere certi che gli
idiomi dei germani comprendessero gli esiti della prima rotazione consonantica di tutte e 3 le isoglosse. In
Svezia non ci sono popoli germanici
Screeen cerchia nordica.
Bisogna contestualizzare le fonti (sia moderne che antiche), perché la decontestualizzazione può portarci a
sbagli.
Il primo autore classico latino che ci parla dei germani, distinguendo i germani dai galli, è Cesare nel ‘De
bello gallico’: diario di spedizione di guerra contro i galli, in cui contra anche i popoli germanici. Cesare è il
primo a distinguere i germani dai galli. In precedenza altri autori avevano parlato dei galli, ma non si
riusciva a distinguere il confine tra popolazioni germaniche e galli. L’opera ‘de bello gallico’ è abbastanza
tarda perché risale al 52 a.C. cesare ci parla poco dei germani, ne parla di sfuggita.

In germanico, le lingue ricostruite sono delle generalizzazioni. Possiamo dare uno spessore storico a queste
generalizzazioni, ma dobbiamo essere molto prudenti nel farlo e dobbiamo essere consapevoli che in
origine ci saranno state delle differenziazioni anche all’interno della stessa cerchia nordica. Non tutti gli
abitanti della cerchia nordica parlavano la stessa varietà di germanico.
L’unità può nascere anche dall’aggregazione di diversità. Le lingue indoeuropee sono delle generalizzazioni.
Il ‘germanico’ è un concetto limite. Ci serve poi per dar conto a quelli che sono i rapporti tra lingue figlie
appartenenti in questo caso alla famiglia germanica storicamente attestate.

• LE RUNE
Una scrittura la si definisce alfabetica quando ogni segno rappresenta un fono, (ma in modo imperfetto) e
non un concetto intero. Il principio che sta alla base delle lingue alfabetiche è la corrispondenza 1 a 1 tra
segni e suoni. Epigrafico: venivano utilizzate per comporre brevi iscrizioni, ma non interi testi. Alla base
l’alfabeto gotico ha molti caratteri dell’alfabeto greco.
In inglese ‘write’ presenta ancora le tracce di un uso epigrafico della scrittura. Il verbo ‘read’ in origine
significava ‘interpretare le rune’, come se le rune fossero portatrici di un messaggio già di per sé.
Inizialmente la scrittura runica era di tipo epigrafico le quali sono andate perdute, perché venivano incise su
pietre, legno… la scrittura runica era molto diffusa presso tutti i popoli germanici. Il germanico ricostruito
non è attestato, quindi non ci ha lasciato documenti scritti. Il futhark antico non corrisponde al germanico
antico.
Lo studioso costruisce delle ipotesi, ma queste devono essere poi verificate. Ci sono ipotesi più probabili e
altre meno probabili. È meglio ordinare le ipotesi secondo una gerarchia di probabilità. Un’ipotesi può
essere infatti possibile, ma scarsamente probabile.
- Secondo la prima ipotesi dell’origine della scrittura runica. La prima teoria che è stata formulata è
poco probabile, perché sono state trovate minuto 1.05. Se ho delle iscrizioni runiche datate 2°
secolo, non possono essere stati i Goti ad averle inventate. Sono state trovate delle iscrizioni
runiche precedenti all’arrivo dei Goti sul Mar Nero.
- Riguardo la seconda ipotesi, nell’alfabeto runico pochissimo segni possono essere ricondotti ad un
alfabeto latino. Questa teoria ritorna nel corso del tempo, tanto che alcuni studiosi la considerano
abbastanza probabile. La prof. È scettica.
- La teoria più probabile è la terza:

L’alfabeto runico è nato probabilmente nell’Italia del nord. Se io sposo questa terza teoria, devo giustificare
però il fatto che le rune dal Veneto settentrionale sia poi arrivato in Danimarca. Le grafie inizialmente
viaggiano attraverso le vie commerciali. La scrittura, infatti, viaggiava con i prodotti commerciali. Alcune
tribù germaniche più vicine alla regione alpina possono aver conosciuto, e trasmesso verso il nord agli altri
germani, l’uso di questi caratteri alfabetici. Poi presso di loro sono stati modificati e hanno assunto la forma
dei segni runici che noi oggi conosciamo.
C’erano molte vie commerciali che portavano al Mar Baltico. La via commerciale più nota è la via
dell’ambra, che deriva alla base dell’attuale Danimarca.

L’etrusco è di origine non nota, non è una lingua italica.

I segni grafici dell’alfabeto corrispondono alle prime 6 rune. Esistevano delle varianti grafiche per gli
alfabeti: una stessa lettera viene scritta in due modi diversi ad esempio. Nei sistemi di scrittura antichi le
lettere potevano essere scritte speculari, ovvero rovesciate.

Questo ordine dei segni lo troviamo attestato più volte in varie iscrizioni runiche. Le prime iscrizioni runiche
risalgono al 2° sec. D.C.
7.10

• R
Il futhark si conclude con la lettera O.
Con la R (però non è scritta nel modo giusto) dell’alfabeto runico antico abbiamo 2 possibilità di
traslitterazione del simbolo stesso. Con questo simbolo si può indicare l’esito di una fricativa sonora del
germanico che viene notata come una *‘z’. Questa fricativa sonora del germanico è sottoposta al fenomeno
del rotacismo, quindi si trasforma in una r. il simbolo runico, secondo alcuni studiosi, può indicare l’esito
del rotacismo a partire da un’originaria fricativa o sibilante sonora del germanico.
Recentemente alcuni studiosi hanno avanzato l‘ipotesi che nelle iscrizioni più antiche, questa runa
corrispondesse ancora alla sibilante sonora del germanico. Questo aspetto è fondamentale anche per
datare le iscrizioni runiche. Se consideriamo il segno runico come un segno che rispecchia l’esito del
rotacismo, consideriamo l’iscrizione più recente rispetto all’interpretazione di questo segno runico come
rappresentante corrispondente all’originaria sibilante sonora ‘z’.

L’interpretazione che gli studiosi danno è fondamentale per individuare e attribuire l’iscrizione che si
intende studiare ad un determinato periodo.

• Corno di Gallehus
Una delle iscrizioni più note in Futhark antico è presente sul Corno di Gallehus, che risale alla metà del V
sec. circa. Gallehus è una città della Danimarca, quindi prende il nome della città della Danimarca in cui è
stato rinvenuto. Il corno era fotorio, quindi probabilmente veniva usato come un bicchiere e veniva usato
durante le celebrazioni o durante i banchetti. Veniva usato per celebrare dai guerrieri, per esempio quando
veniva distribuito il bottino tra i vari guerrieri, perché fosse pineo di una bevanda (citata più volte nelle
fonti) che può essere l’idromele o la birra.
Questo non presenta un’iscrizione runica: presenta un’iscrizione e anche delle immagini, che però non sono
chiarissime. Il corno era fatto d’oro: si parla al passato perché questi corni sono stati trafugati e poi fusi; noi
li conosciamo solo perché abbiamo dei loro disegni fatti prima che questi corni furono trafugati e chiusi.
I corni in realtà erano 2 corni gemelli, ma solo su uno dei due corni è presente l’iscrizione che interessa a
noi. Il corno è stato sezionato e poi aperto. L’iscrizione finisce con la lettera ‘o’.
L’ultima parola è ‘Tauido’. La prima lettera è una ‘e’. la seconda è una ‘k’, quindi la prima parola è ‘ek’.
Cosa dice l’iscrizione? Quest è chiaramente visibile sul corno e recita ‘’. La froma della runa ‘T’ è quella di
una freccia verso l’alto. Nella ‘phorn’ (?) l’occhiello è in mezzo, nella ‘uin’(?) l’occhiello sta in alto. La uin
corrisponde ad una semi-vocale labio-velare.
La parola tauido è un verbo ed è preceduta da una serie di pallini verticali. Questi pallini vengono usati
spesso nelle iscrizioni runiche per dare un segnale visivo della suddivisione tra le parole. Questi pallini
possono essere 3 o più, venivano utilizzati nelle iscrizioni runiche come segnale visivo di confine di parola,
ma non è consistent l’inserimento di questi pallini. Gli incisori, i quali erano molto bravi, dovevano
conoscere le rune e sapere anche come inciderle. Gli incisori probabilmente inserivano questi pallini dove
per loro era opportuno inserirli.

Questa iscrizione è in una lingua germanica o no? Come faccio a capirlo? Per capirlo devo provare a vedere
se si realizza la prima mutazione consonantica. Se è presente, allora si tratta di un’iscrizione di lingua
germanica. Per definire germanico un testo, devo trovare nel testo gli esiti della prima mutazione
consonantica. In questo caso l’iscrizione è in UNA lingua in germanica, lo capisco da ‘ek’, che significa ‘io’.
La forma ‘ek’, attesta anche l’esito della prima mutazione consonantica perché è presenta in questa forma
un’occlusiva velare sorda.

‘tawido’ è un verbo al tempo passato, perché il passato dei veri deboli in germanico si costruiva con
l’aggiunta di un suffisso in dentale, come presenta questo verbo. ‘id’ è il morfema da cui deriva ‘ed’ in
inglese moderno. Il significato di questo verbo è ‘fare’. Per la legge di Grimm le occlusive velari sorde
diventano le fricative corrispondenti, quindi ‘h’ è la fricativa velare sorda corrispondente all’originaria
occlusiva velare sorda.
Si tratta di una iscrizione molto breve e con un lessico un po’ cristallizzato, una sintassi ripetitiva.
Quest’iscrizione ci dà l’informazione che questa lingua probabilmente è una lingua prevalentemente simile
al tedesco, perché è una lingua OV: il verbo flesso occupa l’ultima posizione all’interno della frase e
l’oggetto precede il verbo flesso.

→Il punto era il segno di punteggiatura più usato, la virgola è più tardiva. I pallini sono i segnali più
visivi di fine di parola e di frase.
Questa iscrizione è in UNA lingua germanica, ma non può essere germanica, perché il germanico è una
lingua costruita. Il fatto che ci siano degli scostamenti rispetto al germanico ci fanno capire che siamo in
una fase successiva: non può essere germanico. Qui si è già verificato il fenomeno del rotacismo, quindi
possiamo ricondurre questa iscrizione alle lingue nordiche, all’area nordica.

Bustrofedico: come quello di un aratro.


Osservando la pietra di Kylver, osservando la serie alfabetica si può notare che mancano degli angoli retti,
infatti ci sono prevalentemente tratti veticali e angoli acuti. Nel tratto orizzontale non si pone ad angolo
retto rispetto le lineette verticali, ma è ad angolo retto.
Le prime iscrizioni venivano incise sul legno, sulla corteccia degli alberi oppure sul legno con cui erano
costruiti alcuni oggetti, quindi i graffi dovevano seguire le fibre del legno: era difficile fare delle linee rette.
Se nelle grafie ci sono pochi angoli retti o non ci sono proprio, allora sappiamo che quelle grafie venivano
utilizzate a fini epigrafici.

Il filologo a volte manca delle informazioni primarie.

• Nomi di divinità

Tre divinità a cui associamo tre diversi caratteri runici.


L’alfabeto runico, come tanti alfabeti antichi, è acrofonico: ad ogni runa corrisponde un nome.
Tra i nomi delle rune troviamo alcuni nomi di divinità, molti nomi di animali e piante: elementi naturali.
Troviamo nomi che designano cose molto diffuse, quotidiane. Alcune rune significano ‘ricchezza’,
‘disgrazia’, ‘possesso’, ‘dono’… il significato di ricchezza però è un significato derivato.
→La runa per f, alla prima runa è associato il nome ‘fehu’. Relativamente al nome delle divinità,
nell’alfabeto runico originario sono presenti solo 3 divinità: il primo termine è molto generico. Il nome della
runa per A è ‘Ansuz’, che significa ‘aso/ase’ e il significato di questa parola è ‘dio’, inteso come divinità, non
il dio della chiesa cattolica. Probabilmente l’origine etimologica remora della radice della parola *ansuz era
quella di ‘respiro’.
→Il secondo termine è *tiwaz: uno delle divinità più importanti: Tyr è una divinità che ha caratteristiche
giuridiche. La triade delle divinità più importante è composta da Tyr, Odino e Ing. La divinità germanica più
venerata è proprio Tyr, anche se Odino è il più famoso. Odino era il dio della poesia, quindi i poeti hanno
scritto tanto su quello che consideravano essere il loro dio.
→C’è poi *ingwaz, il dio ‘Ing’ che è alla base di un’etnia citata da Tacito, ciò quella degli ingevoni: gli alleati
del dio Ing. la parola ingevoni è un etnomeno, ovvero il nome di un popolo. In questa parola si trova il
nome del dio Ing. Questa è una divinità collegata ad una lega di culto secondo Tacito, ovvero gli ingevoni.
Per Tacito gli ingevoni sono gli adoratori di Ing. Al nome Inwas corrisponde sia la runa per ‘I’, sia il rombo
che corrisponde dal punto di vista fonetico alla nasale velare (guarda screen sopra).
Da questi termini siamo riusciti quindi a ricavare anche delle informazioni di carattere culturale.

Il Futhark non rimane così sempre, ma subisce un’evoluzione con il tempo. Piano piano il futhark antico
viene soppiantato dalla scrittura latina.

Servono nuovi segni runici per notare graficamente segni nuovi.

→Il fenomeno di rotacismo a fine di parola avviene particolarmente nel germanico settentrionale.

Il futhark verrà soppiantato dal latino. Si ha però anche un’espansione del Futhark. Si verificano dei
cambiamenti fonetici che danno origine a nuovi fonemi, i quali devono essere associati ad un nuovo grafo
runico, perché questi fonemi non sono rappresentati nei grafi del futhark.
Nell’area anglosassone il futhark passa a 28 segni. Vi è poi un’espansione a 33 segni. Ci sono delle iscrizioni
futhark che in area anglosassone si trasforma in futhorc. Tra le più famose iscrizioni anglosassoni
nell’alfabeto runico anglosassone troviamo quella che si trova nel cofanetto Franks.

• Cofanetto Franks

Le iscrizioni runiche si trovano all’esterno, nella cornice. In alto a sinistra c’è scritto ‘FISK’: pesce.
In questo pannello sono presenti due immagini
- L’immagine di sinistra fa riferimento ad una leggenda germanica. C’è un fabbro che sta forgiando
qualcosa.
- Sulla destra ci sono tre persone che sono inchinate e sembra che stiano portando omaggio a
qualcuno. Ci sono i tre re magi. La didascalia scritta in caratteri runici cita i re magi che portano i
doni a Gesù.
Questo è molto importante perché qui sono presenti delle immagini collegate alla tradizione pagana
germanica e delle immagini di tradizione cristiana. Il cofanetto Franks, probabilmente risalente all’ottavo
secolo è espressione di una cultura sincretica, quindi di un sincretismo culturale che era molto radicato
specialmente in Northumbria.
Anche gli altri pannelli c’è un’iscrizione runica che contorna le immagini e le immagini relativi alle due
tradizioni all’interno. Se noi facciamo la trascrizione dell’iscrizione runica, sembra che non vi sia alcun
rapporto tra l’iscrizione e l’immagine. La professoressa individua alla fine del saggio la funzione del
cofanetto.

• Croce di Ruthwell
Altro monumento di area anglosassone in cui ci sono iscrizioni runiche che sono espressioni di questa
cultura sincretica è la croce di Ruthwell.
L’abbassamenti della ‘u’ ad ‘a’ non si verifica nel Nord dell’Inghilterra. Quindi ‘Bus’ si pronuncia ‘bus’.
Questa croce inizialmente si trovava al di fuori della chiesa che adesso la conserva. La croce è stata
ricostruita. Era stata ritrovata rotta in tre parti ed è stata ricostruita all’interno della chiesa in cui si trova. N
È interessante il fatto che in questa croce non ci sono solo iscrizioni runiche, ma ci sono anche iscrizioni in
caratteri latini. Questo è un pannel in cui le iscrizioni contornano le immagini. Queste immagini sono dei
bassorilievi e sono di tradizione cristiana, mentre le rune del cofanetto erano di tradizione germanica e
anche le immagini che le rune contornavano erano di tradizione cristiana.

Iscrizioni così come appaiono nel braccio della croce.

Queste rune, sopra il braccio, sono disposte in serie di 3 e 2. Questa disposizione delle rune non rispetta la
divisione delle parole. Non tutte le rune sono visibili sulla croce.
Le prime quattro rune in alto a destra si traducono con ‘Cristo’: il contenuto di questa iscrizione è religiosa.
Si tratta di alcuni versi che troviamo anche in un poema più anglosassone più ampio, ovvero ‘The dream of
the Rood’. il sogno della croce è trasmesso in un manoscritto ed è scritto in caratteri latini, ma i segni
corrispondono. Alcuni versi corrispondono a quelli che troviamo incisi in caratteri runici sulla croce di
Ruthwell.
Il testo è in inglese antico e i caratteri che vengono usati nei manoscritti sono caratteri modellati
sull’alfabeto latino: non troviamo le rune sul manoscritto.
Rapporto che esiste tra il testo nella croce e il Dream of the Rood il quale lo troviamo all’interno di un
manoscritto, ovvero il ‘Vercelli book’: nel testo poetico del Vercelli, tutti i versi sono scritti in alfabeto
latino, non in runico, però c’è una corrispondenza di significato.
Com’è stato fatta la croce? È possibile che sia stata fatta una serie di fotografie al monumento originale.

A differenza dei paesi anglosassoni, in Scandinavia il numero delle rune decresce, quindi c’è una
semplificazione dell’alfabeto runico che si riduce a 16 segni, questo lo si definisce futhark recente, il quale
comporta una semplificazione dell’alfabeto futhark a 24 segni. Non sempre la semplificazione va di pari
passo con lo stesso livello di informatività del testo.
Alcune rune vengono usate per esprimere più suoni, non viene fatta distinzione tra i foni sordi e quelli
sonori: il tratto sordo-sonoro non è reso graficamente nell’alfabeto e questo può indurre in errore.
Groenlandia: è un territorio che è stato occupato dagli Islandesi.
In Italia ci sono iscrizioni runiche sul Leone di Pireo all’arsenale. Uno dei due leoni all’arsenale presenta
iscrizioni runiche poco visibili, ma quella è una copia. Ci sono iscrizioni runiche anche in Puglia. Recano i
nomi dei pellegrini giunti dal Nord Europa, e grazie a ciò possiamo studiare le rune graffite ante literam.
Via Francigena: collega Canterbury a Roma. Le vie di pellegrinaggio erano molto battute in periodo
medievale.

Per un po’ assistiamo ad una compresenza del latino e dell’alfabeto runico, ma con due spazi di utilizzo
differenti. Poi il latino soppianta il runico.
Il fatto che il termine ‘runa’ sia presente in tutte le lingue germaniche ci fa capire che è un termine antico. Il
significato originale di ‘runa’ è ‘segreto, mistero’, ma anche ‘incantesimo’, che potrebbe far pensare a delle
pratiche magiche. MA non ci sono grande evidenza dirette a partiche magiche. Ciò fa anche pensare che
questa scrittura era appannaggio di una élite di maestri incisori (leggi screen): questa seconda ipotesi è più
probabile.
Poi le une vengono impiegate anche per epigrafi di carattere pubblico le quali venivano lette da un
pubblico maggiore: incidere rune su un monumento che molti leggevano era particolarmente importante.
In Danimarca c’è nello Jutland che registra una sorta di atto giuridico (guarda screen).

Le rune sono in andamento bustofedrico. Le rune sono accompagnate anche da simboli cristiani.
Il testo dell’iscrizione recita ‘Re Harald…’: si fa riferimento alla conversione al cristianesimo, la quale
significa inizio della tradizione manoscritta per tutte le tradizioni germaniche. Il testo qui è più lungo e la
sintassi è meno cristallizzata. L’introduzione di punti in verticale per segnalare i confini di parola: si ritiene
che questa interpunzione fosse introdotta dall’incisore dove lui riteneva fosse necessario introdurla.
Le rune potevano essere scritte anche specularmente.

• ETNOGENESI DEI GERMANI


Nel tardo periodo anglosassone si diffondono le scuole di grammatica, frequentate dai figli dei nobili, ma
anche da qualcuno che chiedeva al proprio padrone un permesso di poter mandare il figlio a ricevere
un’istruzione. Abbiamo dei documenti che ci rivelano questo.
Il termine ‘etnos’ è un termine di derivazione greca che significa ‘popolo’, quindi il termine ‘etnogenesi’ sta
ad indicare l’origine del popolo.
TATR: racconto il cui genere non è certo. Si intitola … ed è stato scritto originariamente in antico islandese.
Ci darà un’immagine dinamica del Medioevo.
La Sippe è una famiglia allargata.
Il primo storico a distinguere tra germani e celti è Giulio Cesare nel Debellio gallico. In questo racconto
delle guerre tra romani e galli entra una descrizione dei germani, che si scontrano con Giulio Cesare. Per lui
sono un avversario temibile, perché non riesce a sconfiggerli.
Tacito è uno storico e uomo politico romano, il quale scrisse ‘De origine et situ germanorum’. Tacito scrisse
anche gli ‘Annales’. I quali descrivono la dinastia giulio-claudia. Tacito scrive un breve trattato etnografico
sui Germani, apparso nel 98 d.C.
Questo trattato è divisibile in 3 parti.

La prima sezione comprende i capitoli iniziali (1-5) e descrive la collocazione geografica e l’origine dei
germani. Dal capitolo 5 al 37 c’è una descrizione degli usi e costumi dei germani. Poi dal capitolo 27 al 46 vi
è la descrizione dei singoli popoli che appartengono al gruppo germanico.
Tacito non ha mai visto in prima persona gli usi e costumi dei germani che descrive nel suo trattato. Lui ciò
che descrive lo riprende da varie fonti. Lui si lascia suggestionare da notizie che gli derivano anche da fonti
orali, come quei militari romani che venivano inviati a presidiare i Limes, ovvero i territori di confine. In
questo caso i militari entravano in contatto con i popoli germani, i quali abitavano oltre il confine.
Noi ci dobbiamo accostare alle fonti in modo critico. Le notizie che Tacito inserisce possono essere già
vecchie quando lui le scrive.

• Atteggiamento di Tacito nei confronti dei germani

Per le fonti classiche si tende ad avere un atteggiamento quasi di assoluta riverenza, ma tutte le fonti vanno
contestualizzate. L’atteggiamento di Tacito nei confronti dei germani non è moderno. L’opera contiene
delle critiche aspre alla società romana dell’epoca, perché Tacito scrive in latino per un pubblico che è
rappresentato dai suoi contemporanei. Alla società romana dell’epoca che tacito considera corrotta,
vengono contrapposti gli atteggiamenti dei germani, considerati virtuosi.
Mito del buon selvaggio: Tacito sembra che accentui alcuni aspetti positivi della società germanica per
andare a criticare la società romana. In questo periodo ci siamo avvicinando alla caduta dell’impero romano
d’Occidente sotto i colpi dei barbari. La corruzione di Roma è già presente in questo periodo.
• Mito
Tacito, nel capitolo 2, fa riferimento al ‘mito etnogenetico’. Il mito è un racconto. In origine era un racconto
prevalentemente sacro. È un racconto importante perché per chi ci crede è un racconto fondativo, che
narra quindi la realtà. Spesso il mito ha come protagonisti esseri eccezionali o sovrannaturali. Il mito narra
della costituzione stessa della realtà e del destino del mondo.
Esistono vari tipi di miti.

Nei miti cosmogonici si narra l’origine del mondo. Ci sono anche miti eziologici, escatologici…
Tacito nel capitolo 2 fa riferimento ad un mito etnogenetico. Questi miti narrano le origini di un particolare
popolo, quindi sono assimilabili ai miti cosmogonici. Si collocano tra i miti cosmogonici e gli eziologici.
Trattano di alcuni stati dell’esistenza del mondo in cui viviamo, quindi si avvicinano anche a quelli eziologici.

• Passi importanti: quello iniziale


Errore: Tacito non considera i Germani autoctoni… Tacito riconosce ai germani il fatto che avessero dei cavi
orali in cui si trasmettevano i racconti sulle origini che il popolo germanico aveva avuto.
A Tuistone attribuiscono il figlio Manno, al quale assegnano tre figli.

Attribuiscono a Tuistone il figlio Manno e a Manno assegnano 3 figli, che sono considerati fondatori di tre
popoli germanici: gli ingevoni, gli erminoni e gli istevoni.
Molte genealogie originarie sono tripartite, perché rappresentano un topos a cui gli autori facevano
riferimento, quindi questa tripartizione è un po’ sospetta. Presso molti popoli primitivi ci sono tripartizioni.
Al motore di questa catena individuata da Tacito si trova la madre terrea, la quale ha un alto valore
simbolico. La madre terra ha dato vita a Cristo. Tuistone contiene la radice ‘two’ (leggi scheda) era
probabilmente una divinità ermafrodita.
In molte civiltà primitive, la genesi dei popoli viene spiegata facendo riferimento a divinità sia maschili che
femminili contemporaneamente. Nel nome stesso della divinità ‘Tuistone’ si individua la radice di ‘due’, che
molto probabilmente fa riferimento all’aspetto ermafrodita della divinità. Questa divinità ermafrodita da
poi origine a Manno, in cui è presente la radice ‘man’=’uomo’. La divinità ermafrodita da origine alla civiltà
da cui hanno poi origine i germani.
Questa etnogenesi risponde a dei topoi letterari molto diffusi all’epoca e a cui Tacito si conforma/conforma
la sua narrazione. Questo non significa che Tacito copi da altre tradizioni, perché lui replica il modello: ha a
disposizione un modello e lo replica adattandolo ai germani.
Per tacito queste tribù sono delle leghe di culto.

• ‘germani’
Da dove proviene il termine ‘germani’? Tacito dice che si è iniziato ad usare di recente. Tacito ci fa capire
che il nome ‘germani’ indica un popolo specifico, ovvero i tundri, coloro che per primi hanno oltrepassato il
reno e hanno sconfitto i galli. Il termine germani’ rappresenta quindi un termine generico.
Tacito non chiarisce l’etimologia della parola ‘germani’.

Moto spesso i popoli nemici attribuiscono il nome ai propri antagonisti. Alcuni dicono che questo sia stato
attribuito dai romani o ai celti, antagonisti dei germani. I celti avrebbero chiamato i germani ‘gli
schiamazzatori’. Di solito i popoli nemici individuano nei loro avversari le caratteristiche più negative. I
germani, secondo i celti erano rumorosi.
I romani avrebbero sottolineato un altro aspetto dei germani. Se pensiamo che l’origine etimologica di
‘germani’ sia romana, dobbiamo pensare che il significato iniziale sia quello di ‘fratelli’. Sembra che i
germani fossero affratellati ai romani tramite patti ben precisi.
Capitolo 9, 11, 12, 13, 14.
Tatr: questa saga è in prosa. Il nome ‘tatr’ viene attribuito dai traduttori moderni. È sato tradotto da Carla
Cucina. In questo racconto è tutto molto dinamico.
Gli istituti giuridici e sociali dei germani

28.10
• Assemblea degli uomini liberi
L’assemblea degli uomini liberi è il principale istituto giuridico dei germani che viene descritto da Tacito nel
cap.11. Si dice ‘il bing’: questo è il termine germanico usato per designare l’assemblea degli uomini liberi. il
termine ‘thing’ poi ha acquisito un significato molto più generico rispetto al significato originario e giuridico
di ‘assemblea’. Si è effettuato uno slittamento semantico. Lo stesso slittamento lo ritroviamo nel termine
latino ‘causa’. ‘causa’ e ‘cosa’ derivano dallo stesso termine latino. Poi il loro significato è diventato più
generico (?)
Tacito dice:

Solo gli uomini liberi e specialmente gli uomini liberi che portavano le armi potevano partecipare alle
assemblee. Quindi nemmeno i minorenni vi potevano partecipare. Tacito ci dice che i sacerdoti
presiedevano le assemblee.

L’assemblea svolgeva anche le funzioni di un tribunale per quei casi che erano ritenuti di interesse generale.
È probabile che ci fosse una pena di morte, lo desumiamo dai cimiteri in cui sono state trovate delle ossa
con gli esiti di quelle che sembrano essere esecuzioni. Ci sono altre fonti che ci fanno ipotizzare che vi fosse
la pena di morte.
Nel nord, in particolare in Islanda, ma anche in Svezia e i Norvegia, l’assemblea acquista particolare
rilevanza perché in Islanda, quando i coloni norvegesi colonizzano gran parte dell’isola e quindi si
stabiliscono in Islanda, all’inizio non c’era un re: non abbiamo una figura a capo della gerarchia istituzionale.
Esiste un’assemblea di tutti, l’assemblea comune. La possiamo considerare come una forma di repubblica.
• Allthingi
‘Allthingi’ significa ‘assemblea’. Risale al nono secolo (?). nell’anno 100 ‘allthingi’ delibera che l’Islanda
debba diventare cristiana. In virtù ad una deliberazione dell’allthingi, nell’anno 100 l’Islanda diventa
cristiana.
In Islanda abbiamo ancora un luogo a cui si attribuisce un nome che contiene in termine ‘thing’, ovvero il
nome ‘thingvellir’=’la valle del thing’. La tradizione manoscritta in Inghilterra inizia prima rispetto all’area
Nordica, questo perché l’Inghilterra diventa cristiana prima, mentre i popoli nordici sono gli ultimi che si
convertono al cristianesimo. Per i popoli germanici la conversione al cristianesimo coincide con l’inizio della
tradizione manoscritta. L’inizio della tradizione manoscritta non è coevo rispetto ai popoli germanici,
perché alcuni di questi si convertono prima al cristianesimo e altri dopo. I popoli nordici si convertono per
ultimi al cristianesimo.
Dove il paganesimo è rimasto più a lungo, abbiamo più informazioni del periodo pre-cristiano, ma queste
info sono spurie, perché le ricaviamo da documenti tardi.

• Sippe

In origine, ‘Sippe’ significa ‘parentela’ o ‘famiglia’. Questo termine è di significato controverso. Alla base
della Sippe si collocano dei legami di sangue. Alla base delle genealogie più prestigiose si collocano delle
divinità. Odino viene designato come capostipite.
Tacito ci dice che all’interno della Sippe regnava la pace. Tacito contrappone la alta conflittualità della
società romana alla tranquillità della Sippe germanica, ma forse non era proprio così. Nella Sippe, il bene
comune prevaleva rispetto al bene del singolo, per questo alla Sippe è collegato l’istituto giuridico della
faida: la vendetta di sangue. In origine la faida prevedeva che solo gli omicidi venissero vendicati con la
uccisione, non necessariamente di chi aveva commesso l’uccisione, ma anche da parte di un membro della
famiglia di colui che aveva commesso un’uccisione. Qui si da la responsabilità e la colpa del delitto all’intera
Sippe.
Quando alla Sippe inizia ad accostarsi un ulteriore istituto giuridico, ovvero il Comitatus, la faida perde
progressivamente valore. Il Comitatus è un istituto sociale, è un insieme di guerrieri che prestano il loro
servizio al capo militare, ossia il princeps. Il Princeps garantisce ai suoi comites protezione, beni, ricchezza. il
princeps protegge i comites, ovvero i partecipanti al comitato. Il princeps distribuisce ai comites il bottino di
guerra.
I membri del comitatus sono legati da un patto. La faida viene poi sostituita dal guidrigildo. I reati, compresi
i delitti, omicidi e uccisioni vengono ricomposti con delle pene in denaro, non più tramite una vendetta di
sangue. Varie fonti germaniche ci parlano del guidrigildo, tra cui l’Editto di Rotari, del 643. Il guidrigildo non
è stato introdotto da Rotari, perché nasce nelle società germaniche.

Non è vero che le mogli seguivano le sorti del marito.

4.11
Leggenda dell’origine dei Halloween.
Origine della leggenda di Jack Holand..
Festa che nasce in Irlanda, coincide con la festa di fine estate. La luce a riferimento alle anime dei morti. Le
zucche arrivano in un secondo momento. Ion Irlanda venivano usate delle rape all’interno delle quali si
metteva della brace per tenere lontani gli spiriti. La leggenda che sembra stia alla base di questa credenza.
Jack aveva molti difetti, perché cerca di venire a patti con il diavolo. Si narra che all’interno di una taverna
Jack abbia incontrato in diavolo in forma antropomorfa e che abbia cercato di ingannarlo. Jack non inganna
solo gli abitanti del villaggio, ma vuole ingannare anche il diavolo, infatti lo inganna e lo intrappoa
all’interno di una moneta. Gli chiede di entrare in una moneta d’argento e poi rimane catturato, Jack poi
pone la moneta d’argento vicino ad una croce. Jack poi lo libera, ma chiede al diavolo di promettergli di non
prendere mai la sua anima. Quando Jack muore accade che la sua anima inizia il percorso per andare in
paradiso e la sua anima poi viene espulsa dal paradiso, quindi la sua anima non entra in paradiso. Poi
l’anima di Jack bussa alle porte dell’inferno e il diavolo non lo vuole, quindi lui è condannato a vagare nel
limbo illuminato esclusivamente dalla luce della lanterna (rappresentata dalla rapa). Questo fa venire in
mente il Faust di Goethe.
Halloween è una festa di origine celtica, ma per l’Europa è una festa recentemente importata dall’America.

Religione dei germani


Cesare non sta scrivendo un trattato antropologico sui germani, ma lui sta scrivendo un trattato di guerra
(in terza persona) riguardo le guerre dei romani contro i galli. Nel corso di queste guerre lui si scontretrà
con popoli di origine germanica che si trovano in prossimità del Reno, considerato come il confine naturale.
Cesare non riuscirà a sconfiggere i germani, i quali manterranno il proprio territorio e cercheranno di
oltrepassare il Limes.
Cesare tende a sminuire la loro importanza, perché li fa apparire come primitivi, in quanto il messaggio che
deve passare ai romani è quello che Cesare è riuscito a sottomettere i Galli, i quali rispecchiano una
popolazione più avanzata dal punto di vista culturale rispetto ai germani.

• Tacito
In merito alle divinità dei Germani, Tacito ci propone una visione diversa di questo popolo. Nel cap. 9 della
‘Germania’ Tacito identifica il Pantheon costituito da una triade di divinità maschile, Tacito però non ci
riferisce i nomi germanici di queste divinità, infatti siamo noi quelli che dobbiamo leggere tra le righe e
arrivare ai nomi delle divinità germaniche partendo dal latino.
Effigie della dea Nerthus. Questa venne trasportata presso tutte le popolazioni germaniche che adorano la
dea Nerthus. Queste celebrazioni termineranno con un sacrificio.

Triade più nota: Pantheon maschile

Sopravvivenza dei culti pagani in Svezia. Il mondo nordico viene raggiunto dalla tradizione cristiana più
tardi, quindi lì le tradizioni pagane permangono più a lungo.
L’Edda poetica è una raccolta di carmi che sono sia di argomento eroico che di argomento mitologico.
Quelli mitologico studiano la religione dei germani. L’Edda poetica è scritta in islandese antico.
L’Edda di Snorri è invece un manuale per la formazione e l’educazione dello scaldo. Lo scaldo è un poeta di
corte. In questo manuale, specialmente nella prima parte (l’inganno di Gulfi????) si fa riferimento a
moltissime divinità germanica (tra cui Odino), alle quali vengono anche associati dei riti specifici. Queste
fonti sono tarde e specialmente di area nordica.
Nota:

Adamo di Brema ci dice che Thor è la divinità più importante. Wotan è Odino. Adamo ci da i nomi germanici
delle divinità che tratta a differenza di Tacito, il quale da un’interpretazione romana del pantheon
germanico.

• Odino
I nomi delle divinità sono storicamente attestati, per questo non c’è l’asterisco.
Tacito parla di Mercurio ma noi sott la figura di Mercurio dobbiamo immaginare Odino. Come facciamo ad
esserne sicuri? La corrispondenza tra Mercurio e Odino ha un alto grado di probabilità.
Minuto 50 per il termine.
Odino in questa raffigurazione saluta una figura femminile, probabilmente si tratta della moglie.
Sotto la divinità che tacito designa con il nome di Ercole si nasconde ‘Thor’.
Thor è raffigurato con un martello e sta cercando di difendere il suo compagno di viaggio. Si trovano tutti
sulla stessa imbarcazione e Thor sta cercando di uccidere un mostro marino. Forse il legame con Ercole
dipende dalla forza che viene attribuita a Thor.

Thor ha delle caratteristiche che lo rendono adatto ad una riscrittura moderna. Thor viene riscritto per un
pubblico moderno. Anche la traduzione più fedele è una riscrittura.
• Serie in chiave moderna
All’inizio della serie Thor aveva una doppia identità. L’autore del fumetto cerca di condurre Thor al mondo
contemporaneo, quindi questo fumetto è stretto rapporto con l’attualità. Thor affronta un dittatore
sudamericano in cui si riconosce Fidel Castro (?). Thor è dipinto come colui che difende l’umanità e gli dei
dall’attacco dei giganti. Qui difende il mondo occidentale dall’attacco dell’unione sovietica: è considerata
una bandiera contro l’arrivo del comunismo.
Il fatto che sia stato scelto Thor è qualcosa di significativo. Il mantello di Thor è un mantello di cui noi non
conosciamo il colore. È un mantello di pelliccia. L’elmetto che viene utilizzato dai guerrieri germanici è con
le alette. Questo elmetto ci fa venire in mente la tradizione celtica.

• Tyr

Tyr Tacito la identifica con Marte. Un calco strutturale che viene reso come giorno di Tyr. Lui è la figura più
oscura e più complessa. La ‘d’ di ‘DEIW-OS’ si desonorizza e diventa ‘T’. Ciò che è interessante è che
sembrerebbe ci trovassimo difronte al leggi scheda. Nonostante le caratteristiche di questa divinità siano
abbastanza oscure, forse questa è una divinità molto antica. C’è un altro dato rilevante: TYR è associata ad
una runa, da il nome ad una runa, ovvero la runa ingvi. L’unica divinità citata nell’alfabeto runico è Tyr,
quindi ciò ci fa capire che questa è una divinità antica. Tyr ha delle caratteristiche più ampie rispetto alle
altre divinità e ha connotazioni giuridiche. È una divinità degli Asi, ma ciò rimane in secondo piano.
Lui aveva i capelli biondo rossicci.
Qui è raffigurato come una figura animale che mutila il dio. Rimanda ad una forza soprannaturale della
divinità stessa.

Tacito non si esprime sugli Asi e sui Vani, ma lo fanno le fonti nordiche. Il tipo di religiosità legata agli Asi è
più vicino al Comitatus, per le loro caratteristiche belliche; i Vani invece si avvicinano di più alla Sippe. Con
‘Sippe’ si intende un insieme di persone unite da legami di sangue che si identificano tutte nello stesso
capostipite. Al suo tempo la Sippe era avvicinabile al clan. Njoror (guarda scheda) ha caratteristiche
prettamente maschili

Potrebbe essere la moglie di Odino, Frigg.


La figura del dio Njo. Ci pone dei problemi, perché Tacito nel cap. 40 ci racconta di una divinità femminile
che ha nome Nerthus. Questa è una divinità del mare.
Navi vichinghe, con i loro tesori.
Ci troviamo difronte a due divinità: sembrerebbero due realizzazioni di una stessa divinità originaria, quindi
questa poteva essere una divinità ermafrodita. Leggi scheda.
Un’altra ipotesi si fonda sullo studio linguistico, sullo studio dell’aspetto linguistico dei due termini Nerthus
e Njo. La desinenza in -us potrebbe essere sia maschile che femminile. Noi possiamo ipotizzare che Tacito
abbia sentito ipotizzare la dea Nerthus e nel momento in cui ha dovuto dare genere a questa divinità, abbia
deciso di identificarla come la madre terra e darle quindi una connotazione femminile.
Beowulf è il primo poema eroico scritto in volgare europeo che secondo gli studiosi collocano attorno al
settimo/ottavo secolo.

CULTURA MATERIALE DEI GERMANI


La lavorazione del ferro pare sia stata appresa dai celti all’inizio dell’era volgare. Insieme alla lavorazione
del ferro è entrata anche la parola che designa il ferro stesso, che in tutte le lingue germaniche è un
prestito dal celtico. Il nome germanico di ‘ferro’ è ‘isarn’, e nelle altre lingue elencate nella scheda la parola
rimane simile. L’importanza di questo metallo è stata enorme. L’importanza di questo metallo provoca
un’evoluzione enorme per i germani.
939 battaglia di Brunangburch: le lavi dell’esercito vichingo sono denominate come ‘navi chiodate’: anche
per la navigazione il ferro è importantissimo.

Come riusciamo a dire che i germani più vicini al confine, mentre quelli più lontani…? A seguito dei
ritrovamenti archeologici.
Laura Mancinelli ha pubblicato una traduzione delle fiabe dei fratelli Grimm con una introduzione legata ai
germani. Nella figura dei sette nani è visibile un culto narrativo originario che rimanda ai germani che
lavoravano in miniera (?).
Queste tecniche sono designate con termini latini.

• Fibula
Non dobbiamo pensare agli antichi germani come a delle popolazioni poco colte o raffinate. I gioielli che i
germani producevano erano spesso decorati a sbalzo e recavano delle pietre, particolarmente preziose
presso i germani era la smaltatura in cellette colorate, oppure la lavorazione della filigrana. C’è una fibula
(spilla) a forma di aquila

Questo tesoro è stato rinvenuto in Romania, quindi il territorio occupato dai goti era molto ampio. Che il
tesoro è stato occultato e poi successivamente rinvenuto non è una sorpresa: a seguito delle invasioni
barbariche l’occultamento di tesori era frequente, per evitare che cadessero in mano nemica.

• Goti
I goti parlavano una lingua germanica orientale e il gotico è l’unica lingua germanica orientale
ampliamente attestata. Delle altre lingue abbiamo solo alcuni termini isolati per esempio all’interno di
alcuni testi latini. Per il gotico abbiamo una produzione letteraria in lingua gotica, che è in parte di
traduzione e in parte originale: famosa è la traduzione della bibbia gotica del vescovo Wulfila intorno alla
metà del 4 sec D.c.
Dei goti conosciamo anche un’altra cosa: il gotico è una lingua estinta, l’intero ramo orientale delle lingue
germaniche si è estinta. Le ultime attestazioni del gotico risalgono al gotico di Crimea e siamo nel
16esimo/17esimo secolo. I goti sono il primo popolo germanico a staccarsi dalla pseudo unità originaria e
ad iniziare un percorso di migrazione che porta i goti verso sud-est: nel 3° sec. D.c si stanziano sulle coste
del mar nero. I goti stanziati sulle sponde del mar nero sono molto vicini a Bisanzio, all’impero romano
d’’oriente. Subiscono maggiormente l’influenza di Bisanzio, in cui si parla il greco bizantino, che
dell’influenza di Roma. Alla base dell’alfabeto gotico inventato da si collocano modelli alfabetici greci,
quindi si collocano dei modelli greco-bizantini e non dell’alfabeto latino, come per altre lingue germaniche.
il modello dell’alfabeto creato da Wulfila è greco-bizantino.
Quando si stanziano sul Mar Nero i goti si dividono in ostrogoti e visigoti: probabilmente questi due termini
individuano i goti dell’est (ostrogoti) e goti dell’ovest (visigoti).
‘barbaro’ significa ‘colui che parla una lingua diversa’, ‘longobardo’ significa ‘colui che porta una lunga
barba/lancia’. Noi abbiamo un’idea peggiorativa dei barbari, infatti il termine ‘barbaro’ in italiano ha questo
significato peggiorativo. È vero che i germani erano abili nelle arti della guerra, ma erano abili anche nella
creazione di gioielli e navi.

• Navi
Le navi sono molto importanti: le navi vengono create con un preciso scopo, quello di poter resistere ad
una navigazione oceanica, in mare aperto. I germani erano dei maestri d’ascia abilissimi, in particolare in
Scandinavia erano particolarmente abili.

Le navi hanno portato i vichinghi in Islanda, in Groenlandia e poi anche in America del Nord: i vichinghi sono
stati i primi a scoprire l’America. Le navi più antiche, appartenenti al quinto/settimo secolo, che solcavano il
mare del Nord, pare fossero solo a remi. I vichinghi si muovono verso ovest, ma anche verso est, dove
percorrono le vie fluviali (i variaghi o vareghi=vichinghi svedesi che solcano i fiumi che portano verso la
Russia, come il volga, esportano anche il concetto stesso di ‘stato’ e fondando le prime città russe).
Novgorod è stata fondata dai variaghi, quindi dai vichinghi svedesi. Le rotte percorse dai vichinghi vanno
anche verso sud, i normanni arrivano fino in Sicilia. Dai normanni deriva il nome ‘Normandia’.
• Percorso dei vichinghi

I variaghi solcano anche i fiumi e si spostano per vie di terra, ma anche per vie fluviali. Le navi vichinghe
vengono definite ‘navi chiodate’. Anche i vichinghi danesi, provenienti dalla Danimarca, lambiscono i
territori dell’Inghilterra medievale, poi scendono verso sud e arrivano fino all’Italia, ma anche fino alle coste
dell’Africa settentrionale.
C’era stata tra i popoli nordici una lunghissima tradizione di costruzioni navali. Le navi erano abbastanza
agili, perché avevano una formula aerodinamica.

Differenze tra le due edde: una è in prosa e una è poetica. L’edda che attribuiamo a Snordi è quella in
prosa, in cui Snordi ci riferisce della divinità Scardi, ovvero la dea delle montagne, detta ‘dea degli scii’.
Le staffe e gli speroni vengono importate dai romani ed esportate dai germani. ‘Sperone’ è un termine di
origine germanica. Queste staffe per i cavalli e gli speroni a volte erano molto elaborate e decorate. Le
staffe e gli speroni sono importanti perché aiutano il cavaliere a mantenere il controllo del cavallo e a
pilotare il cavallo stesso. I termini per ‘staffa’ e ‘speroni’ sono dei termini di origine germanica, in
particolare longobarda. Differenza tra faida e guidrigildo.

• Vestiario
Il vestiario è tutto molto intuitivo. Era prevalentemente di lana in invero e il lino in estate. La seta è un
materiale di importazione, non veniva prodotta seta nei territori germanici. I germani combattevano a
torso nudo, ma coperti da un mantello, che poteva diventare simbolo di combattente. I guerrieri a cavallo
indossavano almeno una cotta di maglia.
• Beowulf
È un guerriero geata che proviene dalla Scandinavia. Dalla Svezia meridionale, Beowulf viene chiamato dal
re di Danimarca perché il palazzo del re di Danimarca viene infestato da un mostro. Beowulf poi aiuta re
Rothgar a liberare il palazzo dal mostro Grendel. Abbiamo una lettura cristiana del Beowulf, perché Grendel
viene definito ‘stirpe di caino’. Beowulf, nella lotta finale con Grendel lotta a torso nudo. Inizialmente
Beowulf ferisce Grendel a morte, poi Grendel ritorna nella sua palude e morirà lì dissanguato. Beowulf
combatterà anche contro la madre di Grendel all’interno della palude, dove lei vive. Beowulf l’affronterà
con la spada forgiata dal mago WEland?

INGLESE ANTICO
I popoli migrano in varie direzioni, questa è l’età delle migrazioni. Oggi seguiremo il percorso dei germani
del mare del nord: gli ingevoni.
Ripasso: Tacito colloca alla base la madre terra, poi dalla madre terra ha origine il dio tuistone, il padre di
Manno. Da Manno hanno origine le tre popolazioni che Tacito cita e che definisce Ingevoni, Istevoni ed
ermivoni (?). gli ingevoni comprendevano i Frisoni, gli Angli, i Sassoni e gli Juti. Tra questi popoli si sono
formate delle isoglosse.

L’attuale Bretagna in Francia settentrionale è un territorio celtico.


Come si organizzano i popoli dal punto di vista politico? Questi popoli si organizzano in 7 regni (eptarchia)
L’Inghilterra anglosassone non è chiusa in se stessa, anzi, ha contatti commerciali.

l’opera storiografica non ci interessa molto, ci interessa più il suo valore e il messaggio che trasmette. Un’
opera storiografica è importante perché sviluppa una coscienza di popolo. La conversione più in generale è
importante perché a seguito della conversione al cristianesimo si sviluppa la cultura manoscritta. La cultura
manoscritta entra in Inghilterra verso la fine del sesto secolo. Dire che si sviluppa la cultura manoscritta,
significa che…
25.11.2021
Monaco di Beda:

copia/scrive un manoscritto. Ha in mano gli strumenti del copista o del letterario. Un simbolo importante
che compare in questa illustrazione è rappresentato dalla raffigurazione della colomba: è un simbolo
religioso. La colomba è simbolo dello spirito santo, è lo spirito santo che scende sulla testa di cristo nel
momento del suo battesimo, sotto le spoglie di una colomba. Lo spirito santo è spesso rappresentato da
una colomba. Il messaggio che passa attraverso questa illustrazione è che lo spirito santo scende anche su
Beda, le sue opere sono frutto di un’ispirazione divina.
Nella cartina geografica invece c’è l’Inghilterra dopo l’886, quando a seguito delle invasioni vichinghe
abbiamo perso molta produzione letteraria di quel periodo. È interessante vedere come si figura del
Danelaw. Nelle fonti anglosassoni dell’epoca, i vichinghi vengono definiti ‘danesi’, anche se non è vero che
fossero solo danesi. Questo territorio è detto territorio del Danelaw, della ‘legge danese’.
In particolare la Sassonia occidentale diventa il baricentro culturale nella seconda parte della storia
anglosassone.

• Invasioni vichinghe
All’inizio le invasioni sono dei veri e propri attacchi/saccheggi
Gli inglesi avevano costruito l’abbazia in un luogo che veniva ricoperto interamente d’acqua quando la
marea saliva. Il territorio su cui l’abbazia poggiava era separato dalla terra ferma, quindi quando vi era alta
marea era come se vi fosse un’isole. Poi i vichinghi si spostano a sud e diventano veri e propri colonizzatori,
si appropriano del Danelaw.
Re Alfredo il Grande scende a patti con i vichinghi, in modo da frenare la loro avanzata. Il fatto che il Re
riesca a frenare la loro avanzata è rilevante, perché questo Re riesce anche a preservare e tutelare i
monasteri in cui venivano ricopiati i manoscritti. I 4 principali manoscritti che tramandano poesia
anglosassone sono tutti redatti in sassone occidentale. I manoscritti principali ci provengono dalla Sassonia
occidentale, e quindi sono scritte in sassone occidentale: all’epoca non esisteva uno standard, neanche una
lingua standard letteraria. Comincia ad esistere adesso e questo standard letterario che viene a formarsi nel
nono/decimo secolo, è basato sul sassone occidentale per un motivo storico. Molte altre fonti sono state
distrutte dai vichinghi.

• 4 manoscritti
1066: data convenzionale perché coincide con la Battaglia di Hastings. Con la seconda metà del 11esimo
secolo termina il primo periodo della storia e della cultura della lingua inglese. La maggior parte della
produzione poetica anglosassone è tramandata in 4 codici, tutti risalenti intorno all’anno 1000 redatti in
dialetto sassone occidentale tardo

Guarda sulla scheda in moodle i 4 manoscritti. Ricordare i del Cotton Vitellius. Quando di un testo abbiamo
un’unica testimonianza si dice che è trasmesso in codex unicus. Il lavoro dei copisti del periodo medievale,
faceva in modo che i testi venissero copiati in massa. Se non abbiamo testimoni, dobbiamo basarci sui dati
che ricaviamo dal codex unicus.
Uno dei 4 codici principali è conservato in Italia alla cattedrale di Vercelli, è il Vercelli Book. Questo codice è
giunto a Vercelli a seguito di alcuni pellegrini che si stavano recando a Roma. I pellegrini da Canterbury
percorrevano alcune vie, come la via Francigena in modo da arrivare a Roma. Nel corso di questo
pellegrinaggio si fermavano per riposare presso le varie abbazie. Un0ulteriore ipotesi è che invece questo
rappresenti un regalo per l’arcivescovo di Vercelli dell’epoca, quindi secondo questa ipotesi il Vercelli Book
non è arrivato a Vercelli per mano dei pellegrini. Anche in epoca medievale i codici viaggiavano, insieme a
chi li trasportava. Anche la dimensione dei codici a volte ci permette di elaborare alcune ipotesi sull’uso dei
codici stessi: i formati dei codici sono diversi.
Altri codici che tramandano opere in prosa non vengono citati qui.

• Grafia utilizzata per la copiatura dei codici


Sono integrati alcuni caratteri runici nella grafia, nel sistema grafico sono usati. Quest caratteri runici sono
la thorn e la wyn(n). questa grafia è molto elegante per il suo carattere allungato.

• Foglio iniziale di Beowulf

Il Beowulf è un testo in cui non c’è una suddivisione visiva in versi. Noi dobbiamo capire dove finiscono i
versi, questa modalità si definisce scriptio continua: vuol dire che visivamente non c’è una suddivisione in
versi.
La grafia è basata sulle lettere latine. Nei manoscritti medievali i testi difficilmente venivano introdotti da
un titolo. A volte venivano utilizzate lettere maiuscole che avevano un corpo sempre più piccolo fino ad
arrivare alla fine del verso, ciò serviva per
Il manoscritto è montato in un foglio di carta e si è rovinato in un incendio che ha comportato la perdita di
moltissimi codici simili a quelli del Beowulf.
Prima parola del Beowulf: parola che indica un’interiezione, ‘ascoltate’ o ‘attenzione’. È una interiezione
perché si presume che il testo fosse recitato oralmente e si chiede al pubblico di fare silenzio. La seconda
parola è il pronome di seconda persona plurale. Poi procede con ‘nei giorni lontani’. Questa è una grafia
insulare, ma ci sono anche altri tipi di grafia. la scrittura è in inglese antico

• The Husband’s message


Si tratta di un testo elegiaco, un testo breve. Dal punto di vista del contenuto il testo è molto semplice.
L’inizio è problematico, perché ci sono delle lacune nel manoscritto. Il tema è di carattere amoroso si
intrecciano anche temi giuridici. Il patto forse è matrimoniale, ma non ne siamo sicuri.
Il tema è molto forte: riacquisire il titolo. Ciò che complica ulteriormente questo testo è che il messaggio di
questo nobile sembra essere riportato sinteticamente in caratteri runici sopra un legnetto e sembra che sia
il legnetto stesso ad essere la voce narrante del poema: topos letterario.
La t insulare è una t piatta.
Il mare viene definito come ‘alto mare’ e ‘mare salato’: il mare può essere rappresentato come espressione
del viaggio verso dio e il mare ha in sé una dimensione di vita, ma anche una dimensione di pericolo.
È presente il tema della distribuzione del tesoro, delle ricchezze che ci fa venire in mente l’epica del
comitatus.
La parte più difficile del poemetto è l’interpretazione delle rune. Questa è un’elegia, un breve poemetto.

• Verso
Nel manoscritto visivamente non si distingue il termine del verso. Il verso germanico antico era un verso
lungo allitterante: questo verso lungo è suddiviso in due semi-versi (emistiti) che nelle edizioni moderne
sono separati da uno spazio: questo spazio indica una cesura, ovvero una pausa intonativa. Gli emistiti
hanno un elemento che li unisce, ovvero l’allitterazione: la ripetizione dello stesso suono consonantico
all’inizio della sillaba accentata, quindi prevalentemente all’inizio di parola. L’allitterazione ce l’abbiamo nel
verso 21, il suono che viene ripetuto nel primo e nel secondo semi-verso è la liquida ‘l’, che troviamo anella
prima, seconda e quinta parola.
Non possiamo avere 2+0, perché i due emistiti così non si collegherebbero, nemmeno 1+0 va bene. Gli
schemi più frequenti sono 2+1 o 1+1, 2+2 è uno schema raro. Rima che si colloca all’inizio della parola: …..

1.12
Elegia ‘Il messaggio del marito’: non siamo certi che si sia instaurato un rapporto matrimoniale tra i
protagonisti del testo tesso. L’elegia è in versi allitteranti: verso lungo suddiviso in due emistiti che sono
separati da una cesura, ovvero una pausa intonativa, ma collegati dall’allitterazione. L’allitterazione deve
collegare i due emistiti ed è una sorta di rima iniziale, è la ripetizione dello stesso suono consonantico
all’inizio della sillaba accentata, quindi devo andare a vedere l’allitterazione all’inizio della parola.
Internamente alla parola possono ricorrere moltissimi morfemi consonantici, nel v.18 ricorre iuna ‘d’ in fine
di parola e in mezzo, ma questa non è un’allitterazione.
Tutte le vocali allitterano tra di loro, quindi non è necessario che vi sia una ripetizione vocalica per avere
un’allitterazione vocalica. Nel v. 18 l’allitterazione consonantica non funziona, ma abbiamo un dittongo:
l’allitterazione è di ‘ea’ con ‘a’ nel secondo emistitio. L’allitterazione vocalica è più difficile da individuare
rispetto a quella consonantica.
Nel v.19 il fonema allitterante è la ‘f’ che si trova all’inizio delle parole. Lo schema allitterativo in questo
verso è 2+1. Nel v.17 vi è un’allitterazione 1+1. Tutta la poesia germanica usa il principio allitterante,
l’allitterazione, in modo informale, la si può definire come una rima iniziale, la sillaba radicale della parola
viene pronunciata con maggiore salienza fonica.

Verbo considerato difettivo min. 24


Cumen: participio passato del verbo ‘come’, che significa ‘arrivare’, ‘scealt’ è un verbo che ha valore modale

45: superamento del dolore perché ha riacquistato lo status sociale che aveva perso. In origine ‘dream’
significava ‘gioia’
In alcuni testi c’è una progettualità alla base della copiatura dei manoscritti. I testi vanno contestualizzati,
non si studiano isolati.

Leggi scheda
Attraverso la lettura alfabetica delle rune si possono individuare questi indovinelli.

Il patto matrimoniale veniva stimolato su un’arma, quindi può esserci un riferimento all’oggetto su cui i due
amanti avrebbero pronunciato il loro giuramento nella spada.

Sarebbe un riassunto di quanto è stato espresso nel testo, il legnetto racconterebbe quanto è stato
espresso nel testo.
L’ipotesi di geremia si colloca su un livello diverso, lui propone una lettura allegorica. Il sentiero del sole
può essere il sentiero verso DIO.
Qui il sacrificio è inteso come accettazione dell’esilio e riconquista delle virtù materiali e morali dopo aver
patito tanto.
I testi medievali sono polisemici, ci può essere una lettura letteraria del testo, ma non deve mancare la
lettura allegorica.
Questi testi riflettono la cultura e il mondo monastico. C’è un filtro cristiano che è complementare alle altre
letture.

9.12
Testo che ha tratti della letteratura erotica. Si tratta di una riscrittura nel Medioevo.
Oggi vediamo un testo che riscrive temi e motivi della tradizione classica del Minnesang, li riscrive in una
chiave originale e licenziosa. La tematica amorosa può essere trattata da vari punti di vista. Nel testo
troveremo la seconda rotazione consonantica, perché è in tedesco

• Seconda rotazione consonantica


La rotazione consonantica alto-tedesca o seconda rotazione consonantica Riguarda il passaggio dal
germanico ad alcuni dialetti della Germania medievale ben specifici della Germania. Quest’area dialettale
interessata dalla seconda rotazione consonantica viene detta area alto-tedesco.
La prima mutazione consonantica si colloca in un periodo preistorico, tra il 400 e il 200 (?) a.C.

• Alto/basso-tedesco
La definizione di alto/basso-tedesco è una definizione di tipo orografico: che dipende dalla geografia fisica
dei luoghi L’area alto-tedesca si trova al sud della Germania, mentre quella basso-tedesca si trova al nord.
Questa divisione in ‘alto’ e ‘basso’ è data dalle montagne, rilievi montuosi che sono presenti nel sud della
Germania, ma non al nord. Nell’area alto-tedesca si verifica la seconda mutazione consonantica, nell’area
basso-tedesca invece non si verifica.

Area in blu: massimamente interessata dalla seconda rotazione consonantica. L’area in giallo non è stata
interessata dalla seconda rotazione e l’area in verde è stata parzialmente interessata. A definire le due aree
corre come confine tra le due aree la Bernrather linie/linea di Benrath che suddivide l’area alto-tedesca da
quella basso-tedesca.

• Come funziona la seconda mutazione consonantica


Dal punto di vista tipologico è un fenomeno simile a quello della prima mutazione perché muta il modo di
articolazione dei fonemi consonantici, ma rimane invariato il luogo di articolazione. Gli esiti sono diversi
rispetto a quelli della prima mutazione.
Le occlusive sorde germaniche possono avere due esiti: affricate o fricative a seconda della posizione di
queste occlusive. ‘ten’ e ‘zehn’, ‘zeit’ e ‘tide’ in inglese moderno, che ha assunto però un altro significato,
non di ‘tempo’. L’inglese è conservativo rispetto al germanico.

Questo è il fulcro della seconda rotazione consonantica.

Le grafie vanno interpretate.

La desonorizzazione delle occlusive sorde si verifica in tutti i dialetti solo per la dentale. In tutti i dialetti si
verifica il passaggio dal germanico occidentale a ‘t’ del tedesco. Per quanto riguarda la labiale ‘b’ e la velare
‘g’, il passaggio si verifica solamente nei dialetti del tedesco superiore, cioè l’alemanno e il bavarese, che
sono i dialetti più meridionali.
‘b’ che diventa ‘p’ e ‘g’ che diventa ‘k’: Questi due esiti li abbiamo solo in alemanno e bavarese, che sono i
dialetti del tedesco superiore, quella zona al sud della Germania in cui si realizza pienamente la seconda
rotazione consonantica. L’alemanno corrisponde all’attuale. Nella svizzera tedesca troviamo varietà
dialettali su base alemanna. L’area bavarese corrisponde all’Austria.
Si verifica anche un altro fenomeno da inserire tra quelle della seconda rotazione se tutte le ‘d’ passano a ‘t’
in tutti i dialetti della Germania, allora non esisterebbe più la ‘d’bisogna compensare la perdita della ‘d’, che
viene compensata dalla thorn. La thorn passa a fricativa interdentale sonora e poi diventa l’occlusiva
sonora ‘d’.
In anglosassone in termine ‘daeg’ viene pronunciato ‘dei’. La g si desonorizza solo nelle forme del dialetto
superiore. Quando vedo il termine ‘tac’ capisco subito che il testo che sto studiando appartiene all’area del
tedesco superiore, quindi si tratta di un testo bavarese o alemanno.
In antico alto-tedesco, ma nei dialetti meridionali ho la forma ‘tac’ in cui ruotano entrambe le occlusive
sonore. In caso contrario il termine rimane ‘tag’, cambia solo la ‘d’ in ‘t’.

• Studia scheda sulla grafia carolina.


La conversione al cristianesimo porta l’inizio della cultura manoscritta.
GRAFIA: con Beowulf la grafia prevalentemente utilizzata per copiare i manoscritti era una grafia insulare,
di derivazione irlandese. Questa grafia presentava qualche problema interpretativo.
La grafia carolina è più semplice visivamente rispetto alla grafia insulare perché è simile ai nostri caratteri a
stampa. La nostra grafia a stampa si è basata su quella carolina. La grafia carolina, standardizzata
nell’ambito della scuola palatina, si diffonde poi in tutta Europa perché era considerata come una grafia
chiara.
Testo nella scheda: Carne d’Ildebrando. La grafia in cui è scritto è quella carolina. Grafia carolina: in area
continentale. Sulla base della grafia carolina verranno creati i nostri caratteri….

Ci lasciamo alle spalle l’alto medioevo (quello di The husband’s message) e passiamo al periodo basso
medievale, dopo l’anno 1000.

Periodo di crisi evolutiva.

In ‘Minne’ c’è la radice di ‘mente’, quindi si tratta di un amore concettuale.


• Tannhӓuser di Richard Wagner

Tutte le liriche del Minnesang sono accompagnate da un’immagine del cantore e che riportano alcuni
simboli.
L’immagine fa pensare alle crociate. Non si sa molto sulla vita di Tannhӓuser, ma è rilevante il contrasto che
c’è in questa illustrazione tra la rappresentazione di Tannhӓuser, quasi come quella di un soldato di Cristo,
e la natura della sua poesia.
Prima interpretazione: Tan respinge la sua vita passata attraverso la confessione.
Seconda interpretazione: quello che Tan respinge si pensa sia in realtà l’idea stessa di crociata, quindi non
respinge la sua vita passata attraverso la confessione.

Riprendi il testo.

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