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4. Chi sono i principali artefici della nascita della filologia germanica come
disciplina "scientifica"?
La filologia germanica iniziò ad essere considerata come disciplina scientifica solo agli inizi
dell'Ottocento, con la cultura del Romanticismo propensa alla ripresa della tradizione, delle
origini e della storia, e con una visione scientifica dei fenomeni letterari e linguistici. I
principali artefici di questa impostazione scientifica fu innanzitutto G.Grimm con la sua
Deutsche Grammatik, che raccogliendo varie tradizioni popolari, riuscì a racchiudere tutti i
fenomeni linguistici comuni a tutte le tradizioni germaniche. Altro personaggio di rilevante
importanza fu H.Paul, con la fondazione del Grundriss der Germanischen Philologie. I testi
venivano analizzati non solo da un punto di vista linguistico, ma anche da un punto di vista
filologico, inquadrati ed analizzati in varie raccolte, come ad esempio il Altdeutsche Text
Bibliothek. Anche J.Hoops fu decisivo per l'inquadrazione di questa disciplina, con il Grande
dizionario delle antichità germaniche (Reallexikon der germanischen Altertumskunde).
Quando parlo di lingua nel medioevo, parlo di una varietà non standardizzata, presente nelle
sue molteplicità dialettali ed ho quindi: - Molteplicità di varianti di registro; - Molteplicità di
lessico, perché il lessico ecclesiastico non è uguale al lessico giuridico.
al contrario dei latini, i protogemanici erano popolazioni nomadi, con una costruzione politica
diversa da quella imperiale (non c’erano uno stato accentratore e un capo, ma c’erano tribù
che avevano un notabile che le gestiva); erano popolazioni povere, senza utensili, quindi la
cultura materiale che ci è rimasta dei popoli germanici è poca rispetto a quella latina, loro
non scrivevano, la loro tradizione era orale e quindi tutto il bagaglio culturale veniva
trasmesso attraverso la parola e non la scrittura.
13. Chi osserva per la prima volta l’affinità linguistica tra quelle che poi saranno
definite lingue indoeuropee?
Sir William Jones, nel suo discorso nella conferenza alla Royal Asiatic Society of Bengala
del 1786 sostiene che se c’è un’affinità forte tra lingue diverse, non può essere un caso, ma
Manca un ramo che dal neerlandese porta all’afrikaans (riconosciuta intorno al 1910, ma
esisteva anche precedentemente). Nel tedesco alto (High German) abbiamo due rami: uno è
German (Hochdeutsch) e lo Yddish (lingua a sé stante con base germanica, ma essendo
parlato dalla comunità ebraica, ha morfologia e sintassi diverse)
Tacito e Plinio però parlano molto di più di Cesare a proposito dei Germani.
Come Cesare, anche Tacito inizia la sua trattazione definendo l’area dove si trovano i
germani, chiamandola Germania, e poi parla dei Germani inizialmente come popolo unito
poi come diverse civiltà. L’incipit della sua trattazione, come l’approccio di Cesare, vede in
queste popolazioni degli elementi omogenei. Tacito scrive il De Origine et situ Germanorum
L’archeologa M.Gimbutas nel 1956 introduce l’ipotesi Kurgan al fine di stabilire la patria dei
protoindoeuropei
Questa civiltà si è spostata in un periodo molto lungo, che va dal V al II millennio a.C.
I ondata Kurgan
La prima ondata dei Kurgan risale al 4400-3500 a.C. e parte dalle steppe pontico-caspiche.
Dalla prima ondata, fondamentalmente, si fondarono le popolazioni celtiche.
II ondata Kurgan
La seconda ondata migratoria (3500-2800 a.C.) è più tarda e parte dalle steppe del
Caucaso e si dirige prima verso i Balcani e poi sale verso l’Europa centro-orientale. Perché
sale? Noi ci accorgiamo che, dove prima del 3500 a.C. erano presenti sepolture megalitiche
e le anfore del bicchiere imbutiforme, iniziano a comparire un altro tipo di sepoltura e un altro
tipo di manufatto: le anfore globulari e le sepolture non più megalitiche.
Dalla seconda ondata Kurgan si ritrova poi la Corded Ware ovvero la cultura della ceramica
a cordata o cultura dell'ascia da combattimento e sembrerebbe che è proprio da qui che si
fondano i popoli germani.
Fusione tra i popoli della cultura megalitica neolitica delle coste dell’Europa
settentrionale e un popolo portatore di una nuova cultura.
Unità germanica fino all’età del ferro, quando inizia la diaspora verso sud est and sud
ovest (cambiamento climatico).
• La cultura di Jastorf venne caratterizzata dall'intensivo uso della cremazione che portò alla
formazione di grandi depositi di urne.
- ◦ I sec. a.C: da entrambi i lati del Reno (fino a sud Lippe e ovest dell’alta valle di
Leine) = ceramiche a tornio, roccaforti e insediamenti fortificati, e conio di monete ti
tipo celtico.
- I sec. d.C. : cultura più povera di tipo rurale a est del Reno. Profonda differenza con
la tarda civiltà di La Tène nell’area che comprende la Germania settentrionale (nord
Lippe), Scandinavia meridionale, Danimarca fino alla Slesia e Polonia meridionale.
- Sulla base dei riti funerari si distinguono: ◦ Cultura dei Germani dell’Elba (dall’Elba
fino alla Moravia e al Danubio) ◦ Cultura di Przeworsk (zone dell’Oder e della Vistola
= Slesia e Polonia centrale e meridionale) ◦ Cultura dei Germani occidentali tra
Weser e Reno (nord Lippe) fino al II sec d.C.
31. Chi arriva all’unità etnica dei protogermanico?chi identifica le prime tracce
archeologiche protogermaniche?
Queste prime tracce vengono identificate, da Kossinna, come prove della formazione di una
civiltà diversa dall’indoeuropeo, cioè la civiltà protogermanica. Kossinna parte da una legge:
L’immagine che Tacito ha creato con la sua Germania, ossia l’immagine di una realtà
omogenea che poi si disgrega con il tempo, ci verrebbe confermata anche da un punto di
vista archeologico.
L’idea di germanesimo è stata molto contestata, perché la civiltà della ceramica a cordicelle
e dell’ascia, in verità, si è molto più espansa rispetto alla cerchia nordica (si pensa anche nei
territori slavi).
In verità, la civiltà più importante che si sviluppa più fortemente nell’area europea è la civiltà
dell’Atene, che identifichiamo con i Celti (civiltà che effettivamente è compatta e ricca di
manufatti). Questa civiltà è presente su una vastissima area europea che coinvolge, in parte,
anche la cerchia nordica. Si è un po’ cambiata quindi l’idea che, da un punto di vista di
civiltà, non c’era la civiltà antica omogenea che poi si è disgregata, perché guardando bene
quell’area che osserviamo (quella dove Cesare ci parla dei Germani), noi troviamo prima del
I secolo a.C. la civiltà dell’Atene ben attestata e presente. Solo dopo il I secolo d.C., si vede
che al di là del Reno c’è un impoverimento, c’è come una sorta di blackout e non si hanno
più quei manufatti complessi come c’erano nella civiltà dell’Atene (manufatti in metalli
preziosi, ceramiche di importazione ed esportazione, gioielli, etc.)
Si è quindi formata un’altra ipotesi, quella che attualmente domina, ossia che le
migrazioni indoeuropee ci sono state, si sono mescolate alle realtà locali creando
civiltà diverse, ma i Germani sono il frutto di una convergenza successiva; sembra
quindi non esserci stata un’omogeneità ancestrale che poi si è disgregata, ma c’erano
varie civiltà che si sono aggregate per contrastare civiltà più forti, in particolare quella
celtica.
È quindi una sorta di lega che si è creata culturalmente e linguisticamente da fattori non
genealogici, ma culturali e sociali.
- Un'altra prova di omogeneità erano le rune. I popoli germanici avevano una cultura
orale, ma è vero che abbiamo le prime attestazioni scritte in alfabeto runico su
materiali come pietre, metalli, tavolette di legno, etc. Per molti, questa pratica era
stata considerata un’ulteriore prova di omogeneità.
LINGUA E GENETICA
Per diffondere la mutazione genetica, non basta incontrare uno straniero, ma accoppiarsi
con loro ... due tipi principali di ostacoli alla mescolanza di popolazione: barriere geografiche
e confini linguistici.
(Barbujani e Sokal (1990) “Zone of sharp genetic change in Europe are also linguistic
boundaries”, Proceedings of the National Academy of Sciences of the U.S.A., 87: 1816-19)
33. L’interesse antiquario per l’antichità porta alla scoperta di molti codici e alla
loro pubblicazione? quali sono?
- Sono gli anni in cui si scopre l’opera di Saxo Grammaticus, la Gesta Danorum
(1514), in cui si trova la storia dei re e degli eroi danesi e di altri popoli germanici. I
primi nove libri sono legati alla mitologia e ai sovrani leggendari (indicazioni sul
Pantheon, divinità, leggende, sovrani leggendari).
Alla fine del XVII secolo è presente l’attività di Arni Magnusson, che colleziona molti
manoscritti relativi prevalentemente alla letteratura scandinava. Questi manoscritti ci
tramandano le saghe norrene, tra cui le cosiddette saghe islandesi (Islendinga sögur) e il
libro degli islandesi (Islendingabok). In tutti e due i casi, ci danno informazioni storiche
importanti per quanto riguarda la colonizzazione dell’Islanda e le vicende politiche e
sociologiche di questa prima realtà islandese (fine del IX secolo). Si registra, in Islanda,
l’arrivo di una delle famiglie più importanti che fonda il primo nucleo da cui nasce Reykjavik.
Gli antichi norvegesi, antichi svedesi e gli antichi danesi scrivono tardi, quindi le attestazioni
sono tutte dopo il 1000, scrivono poco e scrivono leggi. Queste prime attestazioni letterarie
antiche scoperte, non rispecchiano quell’omogeneità che la riscoperta della cultura classica
confermava invece per la cultura romanza.
39. Quali sono le cosiddette lingue ingevoni o del Mare del Nord?
Le cosiddette lingue ingevoni o del Mare del Nord sono anglosassone, sassone continentale
e frisone.
- Nederlandese, nederlands, è la lingua ufficiale nel Regno dei Paesi Bassi e nel
Belgio (accanto al francese e al tedesco); ex-colonie olandesi in America meridionale
(Suriname e Antille) e nell’isola caraibica di Aruba; la varietà dei Paesi Bassi e quella
fiamminga: differenze nella fonetica, nel lessico e nella sintassi, non rilevanti ai fini
della comprensione reciproca;
- Afrikaans, ‘africano’ in nederlandese, è una delle lingue ufficiali della Repubblica del
Sudafrica e una delle lingue regionali di Botswana, Lesotho, Namibia; si basa sui
dialetti usati dai coloni che si trasferirono nell’Africa meridionale nella prima metà del
XVII secolo, arricchita dall’apporto (lessicale) delle lingue locali;
- Frisone, è suddiviso in tre aree dialettali: settentrionale (isole del Mare del nord e
costa occidentale dello Schleswig-Holstein, al confine con la Danimarca); orientale
(città di Oldenburg e confine con i Paesi Bassi, nel Land della Bassa Sassonia, nel
Saterland); occidentale (minoranza frisone dei Paesi Bassi, nella provincia olandese
della Frisia;
- Jiddisch, è diventata lingua letteraria tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento;
è una lingua non territoriale.
• Islandese, íslenska: Islanda – si tratta della lingua più conservativa di tutte le lingue
germaniche;
• Danese, dansk, è la lingua ufficiale del regno di Danimarca, che comprende le Fær Øer e
la Groenlandia; è la lingua germanica che mostra i cambiamenti più radicali, soprattutto nel
sistema accentuativo/fonologico e in quello morfologico;
• Svedese, svenska, lingua ufficiale della Svezia e lingua ufficiale (con il finlandese) nella
parte meridionale e occidentale della Finlandia;
• Feringio o feorese, føroyskt, lingua ufficiale, con il danese nelle Fær Øer (in feringio
Fóroyar ‘isole delle pecore’).
– gotico (IV-VI sec.).Dopo il VI secolo non abbiamo più alcuna testimonianza, fino ad
arrivare al gotico di Crimea (una lista di parole che sembrano germaniche. Il pastiche
generale è greco, ma sembrano germaniche);
- Termini propri del germanico (sea, hand, sail, bride, lamb, calf, groom, bone) e alcuni
suffissi derivativi non ie. come *-ungo- *- ingo, *-līka = un terzo del vocabolario basico
(secondo Swadesh)
- sviluppo della declinazione in N dei sostantivi per la flessione debole degli aggettivi
- Cambia il modo di articolazione, ma non il luogo (questo non avviene in altre lingue
indoeuropee).
- Due terzi del lessico basico del germanico deriva da lessemi dell’indoeuropeo
(numeri fino a 10, nomi di parentela, piante, parti del corpo e verbi di uso frequente).
Nel protogermanico ha una funzione demarcativa del confine di parola, o si trova nella
sillaba iniziale con due schemi accentuativi diversi ( ˊˋ ) ( ˋˊ ); I
n una seconda fase, l’accento tende a cadere nel monema principale, rivalutando l’aspetto
semantico della parola, soprattutto nei verbi (Urlaub vs, erlauben)
– Composti con lo schema accentuativo
- (1814) "Ricerche sull'origine della lingua nordica antica o islandese”.. Nella sua tesi
di dottorato del 1814, studiando l’antico islandese, individua delle corrispondenze
fonetiche tra parole islandesi e indoeuropee
56. Leggi fonetiche: concetto che nasce con il gruppo dei neogrammatici, i quali
vedono la lingua come un qualcosa di omogeneo, e quindi la legge fonetica ha un
principio e non ha eccezioni se un fonema cambia, cambia sempre e comunque in
qualunque parola si trovi. I neogrammatici nascono nell’ambiente indoeuropeista. La
legge fonetica concepita dai neogrammatici è estremamente utile negli studi di
comparatistica, perché ci permette di individuare le corrispondenze e trovare le
relazioni genealogiche.
Le parole per padre (faþar) e per fratello (brōþar), in indoeuropeo, sono strutturate nello
stesso modo: c’è una sillaba iniziale che si completa con il suffisso –TER. Se quindi le leggi
fonetiche sono leggi che non hanno eccezioni, allora dovrei avere una fricativa sorda come
esito dell’occlusiva sorda dentale. Però, se guardiamo le lingue attestate, ci accorgiamo che
per fratello, in tutte le lingue germaniche, ho un esito fricativo come mi aspetterei, mentre
quando guardo ‘padre’, questo non avviene, perché tutte le lingue germaniche presentano
un’occlusiva sonora.
- La /s/ sorda indoeuropea diveniva talvolta la sonora */z/ nel germanico.
*brōþar < IE *BHRÁTER ‘fratello’
* faþar < IE * PƎTÉR
66. Sviluppo vocalico delle sonanti ḶṚṂṆ → /ul/ /ur/ /un/ /um/.
Introduzione vocale di appoggio u prima delle sonanti
ie. *GHṂ-> germ *guma
ie. *MṆ-TÍS> germ * mundiz >
- /u/ > /o/ e /i/ > /e/ e /eu/ > /eo/ se seguita da a nella sillabe seguente
69. Cosa succede alle sillabe atone che sono in sillaba chiusa?
- Caduta delle vocali brevi in sillaba finale (chiusa) se non preceduti da sillaba breve •
*SŬNŬS > *sunuz o anche *ĂGRŎS > *akraz
70. Assimilazione
- totale o parziale: prevalentemente in presenza di una liquida o nasale *-LN- > *ll
- nella parziale si ha:Nasale labiale + occlusiva dentale sorda: qui la nasale perde la
labialità e diventa dentale. ES: hunta > hunda
- I prestiti dal greco e dal latino (terminus ante quem): solo i più antichi presentano dei
mutamenti consonantici, mentre i più recenti, successivi al I secolo a.C., risultano
immutati perché i fenomeni non erano più produttivi.
- Legge di Verner non può essere applicata agli esiti della Legge di Grimm, perché
contemporanea.
- Secondo periodo: realizzazione di tutti i fenomeni (sillabe atone, posizioni finali etc.)
tipici delle lingue germaniche
il germanico comune = la seconda fase che presenta tutte le caratterizzazioni delle lingue
germaniche o le premesse di tendenze che si svilupperanno nelle varie lingue germaniche
nei primi secoli dell’era volgare, quando inizia la definitiva divisione delle lingue germaniche.
Individuato intorno all’inizio dell’era volgare.
75. Isoglosse
Indo-europeo - Germanico
• Corrispondenze nel sistema vocalico e consonantico
• Apofonia in ambito morfologico e lessicale
• Sistema morfologico: nominale e verbale
• Sistema pronominale (soprattutto con l’ittita)
• Derivazione:
- Suffisso -jan (ie. *-EJE- -EJO-) per formare vb da aggettivi o sostantivi: got dauþjan
‘morire’ da dauþs ‘morto’ cfr. lat salveo da salvus
- Suffisso -ja- in lat. capio vs. *hafjan (*-IO),
• Lessico basico: numerali, nomi di parentela, piante, parti del corpo, verbi di uso frequente.
78. Isoglosse
•Germanico occidentale-settentrionale:
• *ē1 > ā
• *ē2 nel preterito dei verbi forti VII classe:
• *-z- si rotacizza
• Germanico occidentale:
• Dal V secolo, compaiono i seguenti tratti, non presenti nel gruppo settentrionale
• Geminazione consonantica da j:
• *ð > d in tutte le posizioni
• *-z > Ø
- Germani tra Weser e Reno: dialetti francofoni (adesso sarebbero i dialetti del tedesco
centrale).
Mentre il germanico settentrionale si divideva in (norreno, antico norvegese) e (antico
svedese, antico danese).
• Fenomeno a catena: 1) dentali, che hanno dato esiti per tutti i casi; 2) labiali (in modo
parziale); 3) velari (che hanno esito di affricata solo in alemanno e bavarese).
Linea di Benrath –) nei dialetti franconi la velare subisce la seconda mutazione solo in
posizione interna tra contesto vocalico;
Isoglossa: maken - machen
- tedesco centrale
- tedesco superiore
• Dativo e accusativo dei pronomi personali: got mis/mik aated mir/mih (ma anche norr
mer/mek) vs. ags me