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Filologia Germanica 18-10-22

Lezione 9

Consonantismo
E' la caratteristica più evidente tra quelle delle lingue germaniche. E' quella che più di tutte serve per
individuare una lingua come germanica, nel senso che se c'è la mutazione consonantica siamo in
presenza di lingue germaniche.
Il primo ad averla enunciata ed intuirla questa mutazione consonantica fu Rasmus Rask agli inizi
dell'800. Però non l'aveva molto compresa e studiata, ma il primo che lo fa è Jacop Grimm, che nella
seconda edizione della Deutsche (Doiche) Gramatic del 1822 la enuncia in modo più completo. Da lui
prende il nome di prima mutazione consonantica o anche legge di Grimm.

Il consonantismo germanico ha subito una profonda trasformazione: questa mutazione costituisce la


caratteristica più vistosa e differenzia le lingue germaniche da tutte le altre lingue indoeuropee.
La scoperta delle regole, secondo le quali si realizzava e si realizza la prima mutazione consonantica,
ha contribuito moltissimo a definire alcuni principi teorici di fondo sulla quale si basa la validità stessa
del metodo comparativo. Ad esempio, l'ineccepibilità delle leggi fonetiche.
Questa mutazione consonantica si realizza senza eccezioni.
Tutto il consonantismo indoeuropeo viene mutato (soltanto il sistema delle occlusive).

Questo processo comune a tutte le lingue germaniche si realizza in maniera omogenea davanti ad una
fase precodumentaria. Cioè è un fenomeno che si è sviluppato prima.

Le lingue germaniche sono tra le meno ariane tra le lingue indoeuropee.


Mutano il sistema delle occlusive indoeuropee. Nessuna altra lingua lo fa. Una mutazione simile che
riguarda il sistema delle occlusive riguarda l'armeno. Ma è diverso dalle lingue germaniche anche
perchè non è così completo.
Tutte le lingue indoeuropee subiscono dei cambiamenti. Ma quello che fanno le lingue germaniche è
diverso perchè mutano e ruotano completamente il sistema delle occlusive indoeuropee.

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Il sistema delle occlusive


Le consonanti si individuano secondo l'opposizione sorda-sonora e per il luogo di articolazione. Le
consonanti di cui parleremo sono le occlusive ossia che prevedono un'occlusione totale del
diaframma.

Le occlusive sorde indoeuropee:


P - T - K - K(w)
B - D - G - G(w)
BH - DH - GH - G(w)H
E' il consonantismo standard.

Alle lingue indoeuropee si attribuisce anche un'unica fricativa sibilante:


S (sorda) - Z (sonora).
Le nasali M - N ;
Le liquide L - R .

Ci sono dei segni vocali sempre per l'indoeuropeo:


Semivocale palatale -> J
Semivocale labiovelare -> w

Cosa accade nelle lingue germaniche?


Le occlusive sorde indoeuropee vengono tutte mutate (quindi P-T FINO A G(W)H.)
Il sanscrito ha anche una serie di occlusive sorde aspirate e Jacobson sosteneva che fosse il
consonantismo dell'indoeuropeo.

Nelle lingue germaniche, le occlusive sorde diventano fricative, che non si attribuiscono
all'indoeuropeo, l'unica che si attribuisce ad esso è la fricativa sorda o sonora. Avremmo un
incrimento alle fricative.
P T K K(w) DIVENTANO F TH H H(w) -> non cambia il luogo di articolazione cioè se è labiale
resterà labiale ma diventano una fricativa. (F TH H H(w) sono solo per la pronuncia ma le lettere vere
e proprie sono altre riportate sotto).
P T K K(w) DIVENTANO F θ χ χ(w) (FI - FI - CHI - CHIW) PRONUNCIA

In inglese TH si è conservato ma è un suono germanico -> risultato della prima mutazione


consonantica.
Diversamente dalle popolazioni slave, gli inglesi e i tedeschi recepiscono anche l'alfabeto latino. Si
pongono il problema di come indicare la "TH" dato che non c'è e quindi inizialmente iniziano ad
utilizzare un segno runico. Il segno/grafema è : I>
Quindi, per l'interdentale aggiungono questo grafema nell'alfabeto latino che vale sia per
l'interdentale sorda che per l'interdentale sonora. Lo usano indifferentemente.
I copisti si inventano il taglio della 'd' cosidetta d tagliata -> ð -> interdentale -> accolto
successivamente in IPA (alfabeto fonetico internazionale) si pronuncia tipo "F forte".
Quindi prima usano il grafema e poi la d tagliata.
Dal XII sec. d.C si abbandonano questi due segni e si sostituiscono con il TH ossia un digramma per
indicare l'interdentale, anch'esso utilizzato sia per la sorda che per la sonora.
Il tedesco non mantiene il TH mentre appunto l'inglese sì.
Il tedesco mantiene χ mentre l'inglese no.

Nel tempo, dopo secoli, oggi in tedesco si impone il "ch".

Quando le lingue mutano sul piano fonetico e morfologico, in inglese più che nelle altre lingue, poichè
si è creata una tradizione scritta importante, si crea una consuetudine grafica che nel proseguo del
tempo, questa tradizione di scrittura non ci si sente di abbandonarla perchè si è consolidata. Quindi,
normalmente le lingue che sono di più antica tradizione scritta, conservano meglio la propria storia
linguistica.
Quando subentrano dei mutamenti fonetici, i copisti non si sentono di andare a violare la norma
grafica perchè hanno imparato che si scrive così.
La grande fortuna dell’inglese è quella di aver mantenuto la grafica.
I mutamenti fonetici normalmente non si riflettono nella scrittura se essa è molto antica perché c’è
tradizione.

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