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VOCALISMO TONICO

SVILUPPI

DITTONGAMENTO TOSCANO
Sviluppo di due dittonghi ascendenti /jε/ e /wo/ (/o/ aperta) dalla E aperta e dalla O aperta in sillaba
aperta.
Ex. Pede > Piede / Core > Cuore

ECCEZIONI
0. DITTONGAMENTO METAFONETICO: condizionato dalle vocali finali, consiste
nello sviluppo dei dittonghi di E aperta e O aperta toniche ma con differenze:
⁃ le vocali toniche son chiuse (/je/ e /wo/)
⁃ avviene solo quando la vocale della sillaba finale è /i/ (derivata da I lunga o ES) o /u/
(derivata da U breve)
⁃ avviene anche in sillaba chiusa

Nell’area toscana il dittongamento NON si ha nelle voci che presentano O aperta derivata da AU.
Inoltre non si è avuto in alcune voci proparossitone e nelle forme dell’imperfetto del verbo essere.
Hanno tutti i requisiti per poter dittongare e invece no.
*METAFONESI = modifica di una vocale interna della parola per effetto della vocale finale della
stessa parola.

0. DITTONGO MOBILE: il dittongamento di E aperta e O aperta si ha solo in sillaba


tonica nelle forme rizotoniche ovvero quelle forme che sono accentate sulla radice.
Ex. SIEDO da SEDEVO / PIEDE da PEDALE
NON AVVIENE:
⁃ nelle forme rizoatone ovvero accentate sulla desinenza
⁃ nelle forme che hanno vocale tonica in sillaba chiusa

0. LUNGA VITALITÀ DI FORME NON DITTONGATE: nel fiorentino trecentesco


esistevano forme come PRIEGO, BRIEVE, TRUOVO, PRUOVA ma successivamente questi
dittonghi formati da CONSONANTE + /R/ sono stati riassorbiti quindi l’italiano ha accettato le
forme monottongate. Successivamente ancora, è stato riassorbito anche il dittongo dopo una
palatale come nel caso di /j/ del dittongo //jε/. Ex GIELO > GELO

Esercizio 4
⁃ TROVO non presenta dittongo perché, pur essendo esistito TRUOVO, la O si
trovava dopo “consonante + r” quindi si è ridotto
⁃ OPERA non presenta dittongo perché generalmente le parole sdrucciole in sillaba
libera non tendono a dittongare
⁃ FIGLIOLO non presenta dittongo perché la O posta dopo un fono palatale /λ/ tende a
ridurre il dittongo
⁃ PETTO non presenta le condizioni per un dittongamento in quanto la sillaba è chiusa
⁃ TELA non presenta le condizioni per un dittongamento perché deriva da E lunga.
ANAFONESI
Innalzamento della vocale tonica in 2 contesti fonetici

I. Quando si ha la chiusura della /e/ (derivante da I breve e E lunga) in /i/ prima di /λ/ e /gn/
derivanti da /lj/ e /nj/ latini.

II. Quando si ha la chiusura della /e/ in /i/ o della /o/ in /u/ prima della nasale seguita dalle velari /k/
e /g/.

Esercizio:
0. Non si può parlare di anafonesi nel caso della parola SCRINIUM > scrigno in quanto
la vocale tonica deriva da I lunga. Non si può parlare di anafonesi nel caso della parola LIGNUM >
legno in quanto la nasale palatale non deriva da /nj/ ma da GN che si è sviluppato successivamente.

RIDUZIONE DI DITTONGHI E CHIUSURE IN IATO


Alcune voci le cui basi latine presentano E breve e O breve in sillaba libera, da cui poi sono derivate
la E aperta e la O aperta, non hanno dato come esito i dittonghi /jε/ e /wo/ (o aperta) bensì le vocali
alte /i/ e /u/.
Ex. EGO > EO > IO / MEUM > MEO > MIO

VOCALISMO ATONO

SVILUPPI

CHIUSURE IN PROTONIA E POSTONIA


In posizione protonica:
⁃ la E tende a chiudersi in I
⁃ la O rende a chiudersi in U
Ex. Securum > Sicuro (no Securo)

Alcune parole inizianti per AU si sono ridotte alla semplice A (ex. Augustum > Agosto)

Il secondo esito è frequente in quelle forme che hanno mantenuto la vocale originaria o che
presentano alternanze.
È avvenuto tardi, tanto che nel fiorentino esistono forme arrestate che presentavano la E al posto
della I (Ex. Segnore).
In altri casi l’italiano ha conosciuto la forma in I ma poi è stata ripristinata quella in E (ex.
Delicatum > Dilicato > Delicato).
Questo esito avviene anche in posizione postonica non finale. (Ex. Homines > Uomeni > Uomini)

Il primo esito e più ampio: si verifica in protonia sintattica (IN > in; DE > di) e nei pronomi clitici
avvengono anche in posizione postonica

La chiusura NON è avvenuta nelle forme verbali rizotoniche o rizoatone.


PASSAGGIO AR > ER
ESISTE SOLO PER IL FIORENTINO
In posizione intertonica e postonica, la A seguita da R tende a chiudersi in E.
Ex. Cambarum > Gambero (ar postonica) /Margarita > Margherita (ar intertonico)

Sviluppo determinante per FUTURO e CONDIZIONALE in quanto, dopo la caduta del sistema
verbale morfologica del futuro, si è sviluppata una forma perifrastica formata da:

Per il futuro: INFINITO + AVERE (“avere” muta)


Ex. Amare Habeo > Amar(e) Ao > Amarao > Amarò > AmErò

Per il condizionale: INFINITO + HEBUI (derivato da STETUI ovvero perfetto di STARE)


Ex. Amare Hebui > Amare (H)e(bu)i > Amarei > AmErei

LABIALIZZAZIONE IN PROTONIA
Avviene prima di:
⁃ una consonante bilabiale /p/ /b/ /m/
⁃ una consonante labiodentale /f/ /v/
⁃ nesso labiovelare /kw/
Le vocali palatali E e I si sono trasformate in vocali labiali O e talvolta U.
È un fenomeno di ASSIMILAZIONE ovvero avvicinamento di due foni vicini.

Ex. De post > Dopo / Debere > Dovere / Demandare > Domandare (attestato anche con i)

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ACCIDENTI GENERALI

AFERESI: perdita di un suono all’inizio di parola


Ex. Episcopum > vescovo

SINCOPE: perdita di un suono all’interno di parola


Ex. Spec(u)lum > specchio [perde la U atona è il messo KL da come esito palatale KJ]

APOCOPE: perdita di un suono alla fine di parola


Ex. Ora > or
Ex. Ugualmente VS Similemente (regola che prevede che nel caso di un aggettivo piano che si
combina con -mente, si produca apocope della -E alla fine di parola / se l’aggettivo è una forma
sdrucciola ovvero proparossitona si mantiene la -E-)

PROSTESI: aggiunta di un suono all’inizio di parola.


Ex. Per iscritto - la i viene aggiunta per facilitare la pronuncia e viene detta “i prostetica”

EPENTESI: aggiunta di un suono all’interno della parola


Ex. P(i)sicologia, per facilitare la pronuncia
Ex. Baptismum > battesimo (SM>SIM)

EPITESI: aggiunta di un suono alla fine di parola


Ex. Piùe, None

CONSONANTISMO
CONSONANTI CONSERVATE
⁃ Molte consonanti a inizio parola o in posizione intervocalica si mantengono per lo
più invariate. D M N L R F
Le eccezioni sono dovute a fenomeni accidentali per dissimulazione
Ex. Venenum > Veleno
⁃ La M intervocalica a volte è più intensa Ex. Femina > Femmina

SVILUPPO AFFRICATE PALATALI


Prima delle vocali palatali (I, E, e) le occlusive velari (K e G) si sono palatalizzate dando come esito
/t$/ e /d3/
⁃ A inizio parola Ex. Cera / Gente
⁃ /k/ all’interno di parola da stesso esito cioè Ex. Crucem>Croce
⁃ /g/ si palatalizza dando intensità quindi per Ex. Legem>Legge oppure cade come in
Ex. Sagittam>Saetta
⁃ /d3/ si è avuto anche partendo da /j/ come per Ex. Iesus>Gesù / Peius>Peggio
In Toscana oggi questi due esiti sono semplicemente ridotti a /$/ e /3/

SPIRANTIZZAZIONE DI B
⁃ Posizione iniziale o postconsonantica rimasta salda (Ex. Bono > buono)
⁃ B seguita da R diventa intensa (Ex. Libra > Libbra)
⁃ B tra due vocali diventa V (Ex. Habere > Avere) ma talvolta scompare (Ex.
Para(B)olam > Parola)

SONORIZZAZZIONE DELLE SORDE INTERVOCALICHE


⁃ P T K si sonorizzano in B D G quando si trovano tra vocali o tra vocale e R. (Ex.
Ripam > Riva, (E)piscopum > Vescovo, Stratam > Strada, Lacum > Lago)
⁃ Le stesse consonanti ad inizio parola rimangono sorde (Ex. Panem > Pane). Solo la K
a volte di sonorizza (Ex. Cattum > Gatto)
⁃ In molte parole in posizione intervocalica queste consonanti si sono conservate
sorde. Ex. Capra > Capra, Rotam > Ruota, Focum > Fuoco.
In Toscana le sorde intervocaliche vengono spirantizzate nella Gorgia
Il toscano/italiano conserva le consonanti intense latine. Ex. Caballum > Cavallo

—ASSIMILAZIONI—
Regressiva: Ex. Noctem > Notte : quando la consonante successiva agisce regressivamente su
quella precedente che quindi si assimila
Progressiva: Ex. Quando > Quanno : la consonante precedente agisce in modo speculare sulla
successiva

—NESSI—
Primario: quelli attestati in latino
Ex. Scriptum > Scritto
Secondario: quelli formati in seguito a sincope
Ex. Spec(u)lum > SpeCLum (CL è n. second.)

Frequenti sincopi vocaliche ma con semplificazioni:


0. Sincope di una delle consonanti KN > N Ex. Knohha > nocca
0. Sviluppo di nuovi fini consonantici come Ex. Coxam > Coscia
0. Assimilazione regressiva (vedi sopra)

NESSI CHE SI ASSIMILANO


GM - Fragmentum > frammento
TM - Maritmam > Maremma
NL - Cunlam > Culla
MN - Somnum > Sonno
GD - Magdalena > Maddalena
A cui possono aggiungersi anche:
BD BS PN KDZ ma sono conservati solo in grecismi e latinismi

NESSI CONSERVATI
ND - quando > quando
MB - cambarum > gambero
LD - soldum > soldo
Nasale + sorda - tantum > tanto
R e L preconsonantiche sebbene:
⁃ la R prima di S a volte dilegua
⁃ la R dopo G è sempre conservata
⁃ la G puo dileguare

NESSI CHE SI ASSIMILANO


GM - Fragmentum > frammento
TM - Maritmam > Maremma
NL - Cunlam > Culla
MN - Somnum > Sonno
GD - Magdalena > Maddalena
A cui possono aggiungersi anche:
BD BS PN KDZ ma sono conservati solo in grecismi e latinismi

NESSI CONSERVATI
ND - quando > quando
MB - cambarum > gambero
LD - soldum > soldo
Nasale + sorda - tantum > tanto
R e L preconsonantiche sebbene:
⁃ la R prima di S a volte dilegua
⁃ la R dopo G è sempre conservata
⁃ la G puo dileguare

⁃ NS: Nasale prima di sibilante cade


Ex. Mensem > Mese.
Ma se dopo S c’è una consonante allora la N è omessa. Ex. Iscrizione, Istituto

⁃ GN > n di gnomo Ex. Lignum > Legno


⁃ NG > nd3 (velare + palatale)
Ex. Angelum > Angelo, Plangere > Piangere

⁃ PS > S: Ex. Ipsum > esso


Ma è stato mantenuto in voci dotte di origine greca come Ex. Psicologo

⁃ SK seguito da vocale palatale > $ (intenso) Ex. Piscem > Pesce


⁃ S + vocale palatale > $ Ex.Simiam>scimmia
⁃ KS ha 2 esiti:
0. S: Ex. Saxum > Sasso
0. $ Ex. Laxare > Lasciare
Prefissi con EX- + afaresi della vocale iniziale
⁃ S prima di consonante sorda (Expedire>Spedire)
⁃ Z prima di consonante sonora (Exbatt(u)ere>Sbattere)
⁃ $ davanti a vocale (Examen>Sciame)

⁃ KT e PT > T: Ex. Factum>Fatto/Raptum>Ratto


⁃ Nesso secondario PD > T: Ex.Rap(i)dum>Ratto
⁃ NKT > NT Ex. Sanctum > santo

NESSI CON WAU


⁃ W > V solo dopo L o R Ex.Beluam>Belvam / Paruit>Parve
⁃ KW si mantiene solo se la vocale successiva è A Ex.Quasi
⁃ KW si rafforza dentro parola come in Ex.Aquam>Acqua oppure si riduce a K come
in Ex.Antiquum>Antico

⁃ GW si mantiene (Ex. Lingua, Sangue) e ha sonorizzato KW


(Ex.Aequalem>Eguale>Uguale)

⁃ W + altre consonanti:
• dilegua Ex. Battuere>Battere
• allunga la consonante precedente Ex.Stetui>Stetti

NESSI CON JOD


⁃ P B M seguite da J si rafforzano Ex.Sapia>Sappia, Habeat>Abbia, Simina>Scimmia
⁃ V derivata da W seguita da J > B Ex.Caveam>Gabbia
⁃ Se J>d3 allora la B precedente J si assimila Ex.Subiectum>Soggetto
⁃ Se J è preceduta da K e G otteniamo le affricate palatali intense > tt$ e dd3 che fanno
cadere J Ex.Facio>Faccio, Brachium>Braccio
⁃ Eccezionalmente sviluppo di ts Ex.Calceam>Calza
⁃ Dopo L, N, MN, NG, la J palatalizza le consonanti precedenti che diventano λ e gn di
gnomo -> Ex.Filium>Figlio, Vineam>Vigna, Somnium>Sonno
⁃ J sviluppa anche da -i prima di parola iniziante per vocale Ex.Belli/Bei/Begli

NESSO: DENTALE + J
⁃ TJ > TS in posizione intervocalica
Ex. Palatium > palazzo
⁃ TJ > TSJ
Ex. Opzione
⁃ TJ > 3 assimilato in d3 e reso con gi
Ex. Rationem > ragione
⁃ TJ preceduto da consonante diversa da S > t$
Ex. Comintiare > Cominciare

⁃ DJ > dd3 in posizione intervocalica


Ex. Medium > mezzo / pradium > pranzo
⁃ DJ > d3 in posizione iniziale
Ex. Diurnum > giorno
⁃ NDJ > n di gnomo in Ex.Verecundia>Vergogna

NESSO SJ
Evolve in sibilante palatale sia sorda /$/ che sonora /3/.
Resi graficamente da <ci> e <gi> sono stati interpretati come affricate palatali sorde e sonore.
Ex. Basium>Bacio / Casionem>Cagione

NESSO RJ
⁃ in Toscana cade la R Ex.Parium>Paia
⁃ resto d’Italia cade la J, anche se poi l’italiano ha adottato anche molte di queste
parole Ex.Notaro>Notaio

CONSONANTE + L
Si palatalizza in J allungando la consonante precedente in posizione intervocalica
⁃ PL > PJ (Ex.Templum>Tempio)
⁃ BL > BJ (Ex. Neb(u)lam>Nebbia, L’intervocalica raddoppia, non dilegua)
⁃ FL > FJ (Ex. Florem>Fiore)
⁃ KL > KJ (Ex. Clarum>Chiaro)
⁃ SL > SKL > SKJ (Ex. Sclavum>Schiavo)
⁃ TL > KL > KJ (Ex.Vet(u)lum>Vetlu>Vecchio)
⁃ GL > GJ (Ex. Glandem>Ghianda)

CONSONANTI FINALI
Generalmente le consonanti cadono ma all’interno dei monosillabi abbiamo casi in cui si
conservano
⁃ Nasali (Ex. In, Non, Con)
⁃ -R (Ex. Per)

⁃ S a volte vocalizza in J
Ex. Nos>noi, Post>poi, Ses>sei

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