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LA SCAPIGLIATURA

Si esaurirono in poesia l'ideologia e la sensibilità romantiche, si esaurirono


in un sentimentalismo estenuato. Contro questa tendenza sorse un
movimento artistico-letterario, la SCAPIGLIATURA, che prese il nome da un
romanzo di Cletto Arrighi, LA SCAPIGLIATURA È IL 6FEBBRAIO. Influenzato
dall'esperienza BOHÉMIEN (boemo/zingaro), artisti parigini che facevano
dell'emarginazione e della ribellione il loro stile di vita. Movimento attivo
tra il 1860 e il 1890, in Lombardia e nel Piemonte, il centro era Milano.
Un gruppo di scrittori che condividono un insieme di ideali, una visione
della letteratura. Accomunati dall’ insofferenti confronti delle convenzioni,
la scapigliatura è quasi un modo di vivere, è un atteggiamento
controcorrente, di critica e di rifiuto dei costumi borghesi e della letteratura
contemporanea. C’è un rifiuto radicale della mentalità borghese, del per
benismo, la proposta di uno stile di vita alternativo autodistruttivo:
alcolismo, droghe, suicidio… una prima vera e propria reazione italiana al
mondo del capitalismo, ed è una novità nella letteratura italiana.
In Italia al momento è presente una forte arretratezza economica e sociale,
sia la mancanza di unità territoriale e politica, che avevano favorito
l’affermazione motivi romantici per l’amor di patria è il culto delle
tradizioni.
Dopo l’unità d’Italia, lo scenario era cambiato e furono gli Scapigliati a dar
voce alla delusione seguita dal fallimento degli ideali risorgimentali e al
disagio verso le forme della modernità.

Una corrente letteraria, era già successo in Francia con i poeti maledetti
come ad esempio Baudelaire, in qualche modo l'Italia accoglie quei modelli
e li fa propri attraverso la scapigliatura, e si crea l'attrito tra l’artista e la
società. È la prima volta che succede, anche perché gli artisti erano al
servizio della società, non erano mai stati degli outsider del potere, mai
stati al di fuori del meccanismo del potere della società. In questo caso
incominciano volutamente come forma di protesta e di rifiuto a tirarsi fuori,
al contrario di quello che facevano i loro contemporanei, che cantavano la
gloria e l'importanza dell’Italia unita.
La scapigliatura non è soltanto una corrente letteraria, un'impostazione
riguardo alla letteratura, ma è proprio uno stile di vita, e quest’ultima è la
loro espressione artistica. Le loro opere che siano di letteratura o di altro
tipo, i temi sono di devianza sociale, emarginazione, orrore, bruttezza,
macabro, infatti il loro modello erano scrittori stranieri, tra i quali: E. T. A.
Hoffman, racconti visionari che vanno dal fantastico all’Horror, Edgar Allan
Poe, racconti dell’orrore e del mistero, e infine Charles Baudelaire. Invece
l'amore viene raccontato come patologico e irrazionale, del mondo avevano
una visione problematica, inquietante, tutti i valori del risorgimento
vengono messi in discussione, perché subito dopo l'unità d’Italia si
accorgono che tutta quella grande speranza di avere un paese unito
comincia a crollare, soprattutto la situazione al sud. Rifiutare il
sentimentalismo portò a trovare in Manzoni un modello negativo, ritenuto
responsabile di una letteratura convenzionale (manzonismo).
La scapigliatura è importante perché si pone come anello di congiunzione
tra tutte quelle tendenze tipiche del romanticismo, è anche una sorta di
avanguardia mancata, perché non è come il futurismo, questi scrittori non
si organizzano in modo coerente con un manifesto, proponendo un modello
unitario. Anche a livello stilistico le soluzioni che trovano sono diverse, a
volte contrastanti tra loro, sono sperimentali, a volte riproducono il
linguaggio in modo comune, quasi riproducendo il parlato, altre volte si
danno alla ricerca di una lingua più elaborata.
È stato un momento di novità nella letteratura italiana che lascia degli
strascichi, ad esempio la poesia del decadentismo, la scapigliatura finisce
molto presto perché, non solo gli autori morivano giovani, ma anche a causa
della mancanza di una strutturazione vera e propria

Il rifiuto degli scapigliati verso i valori espressi dalla cl’asse dominante


(efficienza, produttività, profitto) si risolse in un rapporto conflittuale fra
l’aspirazione a una più alta “idealità” e il reale, che esprimeva gli aspetti più
materiali e degradati dell’esistenza umana. È una contrapposizione
insanabile che definirono dualismo, questo apri in Italia il gusto al
naturalismo.

Lo stile degli scapigliati varia, prive di programma organico, passavano da


un’elaborata ricerca di effetti musicali, un linguaggio anticonvenzionale,
l’uso del dialetto, o una scrittura estremamente elaborata, era uno stile
impastato.

Gli esponenti della scapigliatura lombarda sono:


- Arrigo Boito
- Emilio Praga
- Carlo Dossi
- Iginio Ugo Tarchetti
Nacque nel 1839 a San Salvatore Monferrato , in provincia di Alessandria.
Intraprese una carriera militare, ma l'abbandonò nel 1865 dopo aver
composto alcuni scritti contro l’autorità militare. Era uno spirito ribelle,
infatti si avvicinò al gruppo degli scapigliati milanesi.
Scrisse per dei giornali: il gazzettino rosa, il pungolo.
Mentre nel 1869, anno della sua morte uscirono la raccolta di racconti
Amore nell’arte, il romanzo di Fosca e Storia di una gamba, dove il tema
della morte è ossessionante.

Sul pungolo il romanzo di fosca uscì a puntate, ma a causa della morte


prematura dell'autore, l’opera rimase incompiuta e l’ultimo capitolo venne
scritto dal suo amico Salvatore Farina che conosceva i suoi gusti e il suo
stile.
L’opera si ispira ad un episodio autobiografico avvenuto nel 1865 a Parma,
quando Tarchetti ancora nel servizio militare conobbe la giovane epilettica
Paolina C., parente di un suo superiore, a cui si ispirò per la figura di Fosca.
La ragazza si innamorò perdutamente di Tarchetti.

La trama:
Il protagonista della storia si chiama Giorgio, è un uomo fortemente attratto
da tutte le malinconie della vita, ma è anche un uomo estremamente
romantico, che si innamora follemente di una donna che incontra quasi per
sbaglio, Clara, sposata, ha dei figli, ma tuttavia si fa trascinare da questo
amore appassionato, impossibile da interrompere. Fino a quando Giorgio
viene chiamato (fa il servizio militare) in Romagna. Qua entra in contatto
con il colonnello, e a casa di questo colonnello c’è una donna, la cugina del
colonnello, affetta da una strana malattia dell’anima, ha delle crisi isteriche,
nervose, degli scoppi che fanno spaventare tutti, salute cagionevole,
attacchi epilettici, e si chiama Fosca. Quest'ultima comincia a provare
un'attrazione fatale per il nuovo arrivato in casa, Giorgio, e quest’ultimo
nonostante non sia affatto attratto da Fosca, prova sentimenti contrastanti
tra la pietà e la repulsione. Ha il dovere di tenere a freno il suo bisogno di
amore per tenere a freno quelle reazioni esagerate ed esasperate della
donna, che fanno impazzire tutti. È scritto con una scrittura antica, spesso
che un ritorno su delle tematiche melodrammatiche, ma la cosa che
affascina questo romanzo è il potere dei suoi personaggi, in particolare
modo di fosca che è la protagonista di questa storia, nel suo essere un
personaggio vampiresco, un personaggio distruttivo, è un personaggio fatto
per aspirare la linfa vitale delle persone che le stanno intorno. Fosca
rappresenta quello scoglio contro cui bisogna rapportarsi nel momento in
cui si vuole cercare di raggiungere un obiettivo, e bisogna superare
quell’ostacolo, cosa che lei è, è tutto ciò che la vita può essere di avverso. Il
protagonista cerca in quale modo reagire facendosi un po’ manovrare come
una marionetta, da Fosca, da Clara, dal medico che segue Fosca, che gli dà
dei suggerimenti che a volte sono utili e altre volte lo portano verso
l'autodistruzione. Infine l’uomo coinvolto dal fascino morboso della loro
relazione, vive una notte d’amore con Fosca, la quale muore 3 giorni dopo.
Giorgio a quel punto comincia a percepire su di sé i sintomi della malattia
nervosa, come se Fosca l’avesse contagiato.
I temi sono: tormento psicologico, fascino del patologico e del deforme
(sentimenti attrazione-repulsione per Fosca), presenta l'interesse
scientifico per il "caso clinico", unito a una dimensione simbolica: la
protagonista, con il suo disfacimento psicofisico, diviene simbolo della
morte di cui Giorgio, nonostante tutto, subisce il fascino.

Come può essere visto attualmente questo romanzo?


In questo romanzo c’è un'analisi molto dettagliata delle relazioni
sentimentali, e delle conseguenze che una relazione sentimentale malsana
può avere sulla salute delle persone, conseguenze di amori trascinanti,
amori autodistruttivi, che in realtà non sono amori ma sono annullamento
di se. È una tematica attuale perché sempre più spesso ci sono delle
relazioni sentimentali che non sono positive per il benessere della persona,
anzi sono delle relazioni che trascinano verso il baratro.

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