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Giovenale

Vita

Grazie ad alcuni scritti dell’autore stesso e alle opere dell’amico marziale sappiamo che giovenale
nacque ad Aquino da il 50 e il 60 d.c.. Condusse la sua vita a Roma dove studiò retorica e si
dedicò all’avvocatura, che lasciò per la pratica delle declamazioni retoriche ( esposizione di
retoriche oralmente davanti a un pubblico).

Da Marziale viene descritto nella misera condizione del client e lui stesso espone quanto sia
di cile ottenere l’appoggio di un patrone.

Opere e pensiero

Da lui ci è rinvenuta solo la saturae, opera composta da sedici satire in esametri.

La prima satira ha il compito di esporre gli intenti dell’autore e le proprie nalità.

In particolare prende come modello le satire di Orazio e lucilio per esprimere la propria
indignazione verso il popolo di Roma, de nita “la città mostruosa”.

L’indignazio di giovenale si può però de nire innovativa, l’obiettivo infatti non è più quello
di fare una critica costruttiva per poter avviare il popolo verso un comportamento ideale e
un miglioramento. È piuttosto una vera e propria denuncia dei fatti, senza alcuno scopo
istruttivo, un grido di protesta senza alcuna forma di riscatto.

Il suo modo di scrivere innovativo riguarda anche la morale espressa su la diatriba


storico-cinica, sostenuta dal ceto aristocratico, che appoggia le disuguaglianze sociali.
Giovale mette al centro dell’opera i disagi concreti della miseria e smaschera l’ipocrisia di
chi elogia la povertà dall’alto della ricchezza.

Al centro della sua opera c’è anche la posizione dei cosiddetti diseredati, gli intellettuali
ce in un epoca di totale decadenza della cultura, sono costretti ad assecondare i gusti
volgari e rozzi dei propri padroni.

Elogio al passato

Alla denuncia dei fatti non si accompagna una proposta di mutamento ma bensì un elogio
degli anni passati. Giovenale infatti è un grande sostenitore dei mos Maiorum e nostalgico
repubblicano,tanto da ricorrere con molta frequenza a questa utopia regressiva nelle sue
opere. Oltre a rimpianto per ll’eta dell’oro sostiene che la semplice vita di provincia,
lontana dalla corruzione cittadina, possa ritrovare i valori della sobritàà dei costumi

La donna e gli stranieri

In quanto molto legato al passato, sviluppa un atteggiamento sprezzante ni confronti


degli stranieri che reputa responsabili dell’’allontanamento dalla semplicità degl antich8i
costumi in particolare con giudei e greci rasenta il razzismo.

Stessa cosa per le donne che ritiene abbiano perso la. Pudicizia e la castità della Roma di
un tempo. Ritiene che siano una rovina per mariti e gli, schiave del lusso e dei piaceri
carnali.

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Satire democritee

Negli ultimi due libri assume un tono molto pi pacato e la sua critica verso a società si
trasforma nell’osservazione dei difetti umani che a ronta con distacco estremamente
ironico.

Stile

Utilizza una forma espressiva elevat ed enfatica che attinge all’epoca e alla tragedia. Per
descrivere atti rozzi e grotteschi utilizza toni particolarmente elevati in modo da fase
esaltare ancora di piùù l’argomentazione. I temi bassi e colloquiali della sig.ra si
mescolano con vocaboli ricercati e arcaici tenendo un discorso ricco di pathos grazie ad
esclamative, interrogative e espressioni sentenziose.

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