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SCAPIGLIATURA

LA CONTESTAZIONE IDEOLOGICA E STILISTICA DEGLI


SCAPIGLIATI

Non è una scuola o un movimento organizzato, ma un gruppo che opera


negli stessi anni (1860-70) e negli stessi ambienti accumunati da
un’insofferenza per le convenzioni letterarie contemporanee. Il nome fu
scelto proprio per mostrare la ribellione alla loro classe di provenienza e il
loro vivere eccentrico e disordinato. Il termine "Scapigliatura" fu proposto da
Cletto Arrighi nel suo lavoro "La scapigliatura e il 6 febbraio" per designare
un gruppo di intellettuali ribelli alla loro classe di provenienza. Come i
bohéme parigini gli artisti sono in conflitto con la società.

Con loro compare il conflitto tra artista e società e il rifiuto delle norme
morali e delle convenzioni correnti. Essi si rifanno ai valori del passato e
hanno un atteggiamento dualistico verso la tecnologia e la scienza:

• rifiutano il progresso scientifico e tecnico;

• rendendosi conto che questi ideali sono perduti si rassegnano a


rappresentare il vero accettando la scienza che mette in luce gli aspetti
materiali e osceni della realtà.

Si sentono divisi tra Ideale e Vero (virtù e vizio, bello e orrendo…) e indagano
su questa condizione di incertezza. Questa loro condizione li accomuna agli
scrittori romantici di cui ne recuperano i temi:

• esplorazione del fantastico e irrazionale;

• il nero: percezione forze terribili scatenate nel mondo moderno (iniziano


con l’unione italiana);

• sogno, macabro, orrore.

Si rifanno soprattutto ai romantici tedeschi ma soprattutto a Baudelaire, che


cantò l’angoscia della vita moderna nelle grandi metropoli, il vuoto e il
disgusto per questa vita e ideali irraggiungibili. Gli scapigliati con il loro
culto del vero e l’attenzione all’orrido e deforme introducono in Italia il
gusto del Naturalismo e anticipano il decadentismo.

Gli scapigliati si sentono divisi tra ideale e vero, bene e male, virtù e vizio,
bello e orrido senza possibilità di conciliazione.

La loro Opera è l’Esplorazione di questa condizione di incertezza e


disperazione esistenziale, dove c’è il recupero dei romantici stranieri: la
situazione di disagio, rivolta, protesta, lacerazione porta a scoprire i temi
dell’irrazionale, del fantastico, della dimensione del sogno,
dell’allucinazione, i temi macabri e orridi, il satanismo, il culto ,mistico
della bellezza, l’esotismo, gli atteggiamenti umoristici e ironici.

Dualismo (Boito) è una poesia manifesto che definisce la condizione


dell’avanguardia scapigliata. I temi sono simili al precedente. La vita
moderna è sofferenza e bruttezza e l’uomo è la creatura di un dio del
male che lo ha creato per compiacersi della sua sofferenza. Perciò
rimpiange l’ideale che ormai è irraggiungibile. Da ciò arriva a una

dichiarazione di poetica: vuole realizzare un’arte che realizzi la bellezza


ideale e assoluta contrapponendosi alla bruttezza moderna.

Avevano le potenzialità di un gruppo di avanguardia ma mancò il


coraggio perché cadono nella riproduzione del linguaggio e delle forme
metriche del Romanticismo, gli strumenti espressivi non cambiano,
l’atteggiamento è ribelle ma non rivoluzionario.

EMILIO PRAGA

Emilio Praga nasce a Gorla (Milano) il 18 dicembre 1839 da una famiglia


agiata. In gioventù si dedica alla pittura e viaggia in Europa, soggiornando a
lungo a Parigi dove coltiva interessi letterari riguardo agli autori
contemporanei, soprattutto Baudelaire e Musset. Si sposa nel 1862 ed ha un
figlio. In difficoltà economiche per l'improvvisa morte del padre, cerca di
mantenersi con i suoi quadri e le sue opere letterarie.

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