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Vespasiano
Vespasiano, di rango equestre, diede inizio alla dinastia dei Flavi nel 69 dC.
Vespasiano decretò la superiorità del princeps a discapito del senato attraverso la lex de
imperio, rendendo il potere centralizzato nel potere del princeps; nonostante questo il senato
mantenne una politica di collaborazione.
Su questa base risanò le finanze dello stato, ristrutturò l'Urbe (roma) e affidò a Tito la
repressione della rivolta giudaica
Tito
A succedere Vespasiano fu il figlio, Tito, che regnò per soli 3 anni (79-81). A differenza del
padre, Tito ebbe un rapporto migliore con il senato, che gli diedero il soprannome di "delizia
del genere umano".
L'opinione pubblica di Tito, quindi, era già molto positiva, ma accrebbe ulteriormente quando
nel 79 Tito mandò tempestivi aiuti alle città di Pompei, Ercolano e Stabia, a causa
dell'eruzione del vesuvio.
Tirannide di Domiziano
Domiziano, fratello minore di Tito, continuò il lavoro del padre con la misure per la politica
interna (come per esempio misure protezionistiche per rilasciare l'agricoltura) come quella
estera (politica aggressiva per la conquista di Germania e Scozia).
Tuttavia viene ricordato come il "Nerone Calvo" a causa delle sue manie autocratiche e della
sua arroganza (il bro ha imposto ai cittadini romani il culto di Domiziano, accusando di
ateismo chi si rifiutava di considerarlo come divinità).
Come già visto con Caligola e Nerone, la monarchia assoluta non piace ai romani, che
organizzarono una congiura.
LA SCUOLA A ROMA
Nella roma arcaica e alto-repubblicana l'educazione avveniva all'interno della famiglia,
attraverso gli insegnamenti di uno schiavo greco.
A partire dal III secolo aC si inizia a formare una forma di scuola ""pubblica"", sovvenzionata
dai genitori stessi, senza intervento dello stato, aperta in alcuni casi anche alle femmine e
alle famiglie dei ceti medi.