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LA SCIENZA A ROMA

Le grandi macchine da guerra, i ponti e gli acquedotti, dimostrano la grande forza romana nella tecnologia
pratica. Molto meno sviluppata fu quella teorica.

Questo fu dovuto alla grande presenza di schiavi come forza lavoro, scarso interesse da parte della politica
e soprattutto dalla differenziazione tra scienza pratica e filosofia (scienza astratta, teorica)

Durante la prima età imperiale la situazione cambia grazie a funzionari e tecnici che sentivano il bisogno di
sapere quante più cose riguardanti il proprio compito. Qui si diffondono le enciclopedie, raccolte della
conoscenza del tempo

PLINIO

Plinio il vecchio, nato a Como nel 23 o 24 d.C., come altri del suo tempo, si approcciava ai fenomeni naturali
non come scienziato ma come appassionato. Questo lo ha portato a descrivere i fenomeni per come li
viveva, senza indagare su cause o meccanismi

Plinio fu ufficiale di cavalleria in Germania, poi si ritirò a vita privata dal 70 d.C. divenne procuratore. Morì
durante l'esplosione del Vesuvio

NATURALIS HISTORIA

L'unica opera giunta fino a noi è la Naturalis Historia, un'enciclopedia di scienza naturale costituita da 37
libri.

Le varie sezioni sono organizzate su base empirica: per esempio gli animali sono classificati per habitat
mentre i minerali sono ordinati da quello più prezioso a quello meno usato dall'uomo

L'autore offre al lettore un "inventario del mondo" facendo riferimento ad opere di più di 400 autori diversi,
aggiungendo addirittura un indice ragionato, primo del suo genere nella letteratura antica.

I MALI DEL PROGRESSO

Lo sconfinato amore di Plinio per la natura si riscontra anche nella sua visione avversa alle innovazioni
tecnologiche che, anziché migliorare la vita umana, l’avrebbero solo rovinata; sia in ambito morale (una vita
semplice e lussuosa avrebbe fatto distaccare dal Mos Maiorum) sia in ambito ambientale (per esempio il
non scavare nelle viscere della terra solo per soddisfare le proprie brame di ricchezza)

NATURALIS HISTORIA NEL TEMPO

Il testo fu trascritto nel Medioevo e fu alla base per la compilazione di diversi bestiari e lapidari
(lapis=pietre) assieme alle opere di Aristotele.

Durante l’illuminismo fu duramente criticato a causa delle numerose inesattezze


OPERE PERDUTE

Nonostante il suo incarico da procuratore, Plinio scrisse un gran numero di opere, sfortunatamente
perdute, ma di cui siamo a conoscenza grazie ad un elenco stilato dal nipote, Plinio il giovane. Tra questo
opere sono di maggiore rilevanza:

 Bella Germaniae, opere storica sulla guerra in Germania, fu anche tra le fonti dello storico Tacito
 De iaculazione equestri, sul lancio del giovellotto a cavallo
 A fine Audidi Bassi, un’opera storica che trattavano gli anni tra il principato di Claudio (41-54 d.c.) e
70 d.C.

LINGUA E STILE

Le opere di Plinio erano poco curate dal punto di vista formale. Ciò si denota dalla disomogeneità causata
dalle diverse forme utilizzate: a sezioni sintetiche ricchi di elenchi si contrappongono sezioni più elaborate,
ricche di figure retoriche.

Il lessico ricorre a termini specifici delle diverse discipline, quindi con abbondanza di grecismi e neologismi

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