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PUBLIO CORNELIO TACITO

VITA
Nacque probabilmente tra il 55 e il 58 dc (più o meno coetaneo di Plinio il giovane) da una famiglia di
condizione sociale elevata e benestante
Luogo di nascita incerto → forse a Terni; forse di origine gallica perché il cognome Tacitus era molto
comune in quell’area
Si sposò nel 78 con la figlia di Agricola
Carriera sotto i Flavi (Vespasiano, Tito, Domiziano)
88 dc pretura
97dc consolato sotto Nerva come consul suffectus
112 dc ultimo fatto della sua vita: proconsole della provincia d’asia
Forse morì nel 120 dc (primi anni del principato di Adriano)

AGRICOLA
Inizio attività letteraria dopo la morte di Domiziano infatti si vede l’influenza dell’esperienza negativa
dell’ultimo tiranno flavio anche se tacito non venne direttamente coinvolto
Questo è per lui spunto per fare riflessioni politiche
“De vita Iulii Agricolae” 97/98 dc
Biografia encomiastica del suocero + prefazione in cui presenta, giustifica l’opera e chiarisce la sua posizione
verso il regime di Domiziano ed espone i suoi programmi storiografici

1* tema: distanza incolmabile tra presente e passato e tra lui e gli scrittori antichi, afferma che nell’età
repubblicana compiere azioni eroiche e memorabili per poi lodarle era la normalità mentre adesso scrivendo del
suocero defunto si deve quasi giustificare.
Poi comincia la condanna generale al governo di Domiziano (mai esplicitamente nominato) a causa della
soppressione della libertas e il controllo spietato sulle persone e su cosa esse dicevano
Le attività letterarie venivano impedite e soffocate e riprenderanno solo dopo la morte del tiranno con l’avvento
di Nerva che unisce principato e libertà

Successivamente è presente un omaggio, obbligato ma probabilmente composto con sincerità, a Nerva e Traiano
perché anche se Nerva aveva rimediato al bando di attività culturali e letterarie, riprenderle efficacemente fu
difficile.

In realtà la figura che vuole celebrare nell’opera non è un oppositore ma un uomo che da Nerone a Domiziano
ha collaborato attivamente con i principi buoni o cattivi che fossero perché il suo “obsequium” (obbedienza) e la
sua “modestia” (disciplina) gli fecero continuare la sua carriera indenne fino a diventare governatore della
Britannia, nominato da Domiziano
A raccontare queste gesta, Tacito prova imbarazzo al quale prova a reagire sia cercando di far sembrare anche
Agricola una vittima di Domiziano (perché le opere militari del suocero avevano provocato la gelosia del
principe e cercando fonti che confermassero le minacce di Domiziano al suocero fino alla sua morte che
secondo lui sarebbe avvenuta a causa di avvelenamento da parte dell’imperatore
Ma Tacito si raccomanda che si trattasse solo di un rumor (una voce) ma il racconto è strutturato in modo da
addossare i sospetti al principe

Il secondo modo adottato da Tacito per difendere il suocero, se stesso e tutti coloro che hanno fatto come loro
sul dilemma di collaborare con un principe malvagio per servire la patria nell’interesse superiore della res
pubblica o opporsi
Tacito sceglie la collaborazione, quindi l’opera è pervasa da questa sottile polemica indiretta a chi non ha fatto
come lui (oppositori) e chi li ha esaltati nell’opposizione in particolare agli eroi stoici della libertà
Descrive poi la vita appartata di Agricola al rientro a Roma dalla Britannia per non mettersi nei guai con
Domiziano o scatenare la sua invidia

I CONTENUTI
Biografia del suocero in ordine cronologico
Dopo le notizie sulla famiglia, la patria, l’educazione c’è il resoconto delle tappe della sua carriera fino al
consolato (77 dc) nel mentre con grande abilità, Tacito ne delinea le sue qualità come la prontezza e
nell’imparare e nell’agire, la prudenza, efficienza e abilità nello svolgere i suoi compiti militari e civili
Dopo il consolato gli venne affidato il comando della Britannia.
C’è una sezione dedicata alle sue imprese sull’isola preceduta da un excursus sulla geografia e sulle popolazioni
e da un elenco dei consolati precedenti
Tutti le campagne militari di agricola fuori da Roma e i provvedimenti di governo a Roma vengono elencati
anno per anno
Il racconto si dilata quando al settimo anno ovvero l’ultimo vinse la campagna contro i Caledoni nel nord
dell’isola
Prima della battaglia decisiva i due generali esortano i loro uomini
Tacito nel discorso del capo del Caledoni, Calgaco, da voce alle accuse contro la brutalità dell’imperialismo
romano con forza e potenza
Nell’altro discorso condotto da agricola invece i toni e i temi sono più pacati
Negli ultimi capitoli sono riassunti gli eventi drammatici degli ultimi 9 anni di Agricola che raccontano il
progressivo aumento di gelosia di Domiziano verso agricola e la sua fama e vengono descritti i sospetti della sua
morte
Conclude con un bilancio sull’esistenza del suocero e ha una affinità con la letteratura consolatoria e il
coinvolgimento emotivo di tacito regala sincerità alla conclusione

I CARATTERI
L’agricola è una biografia particolare
Mancano gli aneddoti, i pettegolezzi, i particolari curiosi, e l’interesse si concentra sull’aspetto pubblico del
personaggio
Non si hanno molte info sulla vita personale, pochi dettagli fisici dei personaggi, e l’etnografia e la rassegna dei
predecessori sono non usuali, l’inserimento dei discorsi diretti dei due generali e la narrazione asimmetrica e per
cui sembra una monografia storica di Sallustio da cui forse si ispirò

Lo STILE è nobile e degno della materia trattata; molti toni e registri diversi, riprende da sallustio l’uso degli
infiniti storici che creano un andamento rapido e incalzante mentre si ispira a Livio per i due discorsi dei capi
militari e i capitoli finali hanno un tono oratorio, periodi ampi, viene ripreso Cicerone

LA GERMANIA
CRONOLOGIA E IL TEMA
Seconda opera di Tacito, nel 98 (data incerta ma probabile grazie a un accenno al principato di Traiano)
Il titolo esatto è De origine et situ Germanorum ("L'origine e la regione dei Germani")
Appartiene al filone etnografico, e viene dato grande spazio agli excursus su paesi e popoli stranieri come nelle
opere storiografiche sia greche sia latine.
Tratta un tema d'attualità: i Germani che rappresentano un pericolo per l'impero.
L'argomento s'inquadra bene negli interessi di Tacito, che nelle sue opere storiche dedica particolare e costante
attenzione alla questione germanica e al pericolo che quelle popolazioni bellicose rappresentavano per l'impero
romano.

CONTENUTI E LE FONTI
L'opera si compone di 2 parti: una descrizione complessiva della Germania transrenana e dei suoi abitanti e
un'esposizione più specifica delle singole popolazioni e delle loro peculiarità
→PRIMA PARTE: Dopo l'indicazione dei confini della regione, vengono date brevi notizie sull'origine
dei Germani (x Tacito autoctoni), sul loro aspetto, caratteristiche fisiche, clima, natura e risorse del territorio; ha
poi inizio la trattazione relativa ai mores: l'organizzazione politica e militare, la struttura della società, la
religione, l'amministrazione della giustizia, gli svaghi, le cerimonie funebri, il matrimonio, la vita familiare,
l'allevamento e l'educazione dei figli; trattati anche aspetti della cultura materiale: edifici, abbigliamento e armi,
cibi e bevande.

→SECONDA PARTE: esposizione delle popolazioni germaniche, di molte citato solo il nome e la
collocazione geografica, mentre di altre si descrivono condizioni di vita e costumi.
L'autore procede partendo dalle tribù occidentali (nei territori vicino la Gallia) poi quelli settentrionali e
orientali.
Conclude l'opera con un capitolo su popolazioni nomadi (est della Vistola) → Tacito non sa se attribuire a
queste la razza germanica o quella dei Sarmati.

FONTI LETTERARIE: oltre al De bello Gallico di Cesare ha utilizzato l'opera di Plinio il Vecchio sulle
guerre germaniche. Si aggiungono testimonianze orali di mercanti e soldati
Nella sua indagine Tacito, non appare stupito da vita e usanze di un popolo straniero.
Roma è il suo punto di riferimento fisso.
Atteggiamento ambivalente nei confronti del tema trattato. Da un lato ammira i costumi semplici e austeri, e i
barbari, che rispettano e praticano quelle virtù che la tradizione attribuiva ai Romani. Qui vi è il costante tono
polemico e il confronto con i corrotti costumi romani contemporanei.
Tacito oltre a descrivere in positivo le usanze praticate dai Germani sottolinea anche quelle che
essi non conoscono o non praticano: le donne germaniche non assistono a spettacoli, non partecipano a
banchetti, non demandano ad ancelle e nutrici l'allevamento dei loro figli.
Tacito condanna anche abitudini che considera inaccettabili.
Tuttavia prevale il quadro positivo della società germanica, ammirata per il sistema politico
fondato sulla libertas.
Nella seconda parte dell'opera, in contrasto con l'ammirazione per le molte virtù che pongono i barbari al di
sopra del civilizzato e corrotto mondo romano (e che sono secondo Tacito la ragione principale della loro forza,
che tiene testa da tanto tempo alle armi romane) un atteggiamento di superiorità e a volte di
ripugnanza/disprezzo per sistemi di vita ancora tanto rozzi e primitivi.
Difetto più grande dei Germani: la discordia, cioè l'incapacità di coalizzarsi stabilmente contro un nemico
comune. ( una fortuna per Roma)

IL DIALOGUS DE ORATORIBUS
È dedicato al tema della decadenza dell'oratoria (de causis corruptae eloquentiae) e l'attribuzione a Tacito e la
data di composizione sono oggetto di discussione
Grazie alla scelta del dialogo tacito può mettere a confronto opinioni e temi diversi
L'ambientazione richiama il “de oratore” di cicerone perché Tacito afferma di riportare i discorsi di “uomini
eloquentissimi per il suo tempo”

La prima parte del dialogo (=primo tema) è il confronto tra poesia e oratoria espresso dai discorsi tra Marco
Apro (avvocato, maestro e modello di Tacito) e Curiazio Materno (senatore e oratore che ha abbandonato
l’oratoria per la poesia classica). Poi Vipstano Messalla introduce il tema della differenza tra oratoria antica e
contemporanea.
- Apro difende i moderni: non si tratta di un processo di decadenza ma di evoluzione. Infatti anche Cicerone al
suo tempo era un innovatore.
- Messalla afferma la decadenza dell’ oratoria contemporanea, elencando le cause tecniche e morali.
- Materno sostiene che la vera causa della decadenza sia la perdita della libertà politica.
Per competizione politica infatti i discorsi davanti al popolo servivano solo più a convincere. Egli accetta però il
principato perché le decisioni sono prese solo dal più saggio.
Materno potrebbe essere il portavoce di Tacito, ma anche la difesa dello stile “moderno” espressa da
Apro è condivisa dall’autore.

LE OPERE STORICHE
Le historiae narrano gli eventi dal 69 al 96 (dinastia dei Flavi); molto probabilmente contenevano 14
libri (ne restano 4)
Gli Annales narrano gli eventi dal 14 al 68 (dinastia giulio-claudia); contenevano 16 libri (ne restano 4)
In entrambe viene adottato uno schema annalistico tradizionale (es: ogni anno ha il nome dei consoli)
le due opere rimangono molto diverse, soprattutto per i temi trattati (nelle Historie si parla quasi
esclusivamente della terribile guerra civile)

LE HISTORIAE
nella prefazione Tacito loda gli storici repubblicani, ma condanna quelli del principato (inaffidabili
perché dipendono dai potenti o li odiano). T. afferma la necessità di una nuova storiografia imparziale
e onesta. T. poi sottolinea l’eccezionalità dell’argomento che vuole trattare, sottolineandone gli aspetti
negativi (atrocità, delitti, tradimenti)
libri I - III: panoramica della situazione nel 69 con le cause che protrarono alla guerra civile
- Roma: Otone uccide Galba e Pisone e si fa proclamare imperatore dal soldati
- Germania: rivolta di Vitellio che diventa imperatore
- Oriente: generale Vespasiano aspetta di intervenire nella guerra
Otone sconfitto pronuncia un nobile discorso e si suicida
Vitellio inizia a marciare verso Roma
Vespasiano è proclamato imperatore e riuscirà a far catturare e uccidere Vitellio e Roma.
libro IV: consolidamento del regime dei flavi e rivolta dei Batavi in Germania.
libro V: preparativi per l’assedio di Gerusalemme da parte di Tito. + excursus etnografico sui Giudei.
La materia è organizzata in blocchi narrativi distinti perché tratta ambientazioni differenti e
tipograficamente distanti. L’andamento della narrazione è asimmetrico (rallentamento all’inizio dove si
narra solo il 69)

GLI ANNALES
● iniziano con una prefazione in cui è previsto: un riassunto della storia romana, dalla monarchia alla
repubblica al principato; una condanna sulle opere rovinate dall’odio degli storici del principato; e la
presentazione dell’argomento cioè gli ultimi tempi di augusto e poi dal principato di Tiberio in poi.
● Libri I-VI: 2 PARTI ( tre libri ciascuna )
○ 1 - narra degli anni 14-22
○ 2 - narra degli anni 23-37
○ Tiberio presentato nel suo processo da imperatore a Tiranno, quindi molto crudele e dissoluto
○ in ciascuna parte, per far risaltare il carattere malvagio di Tiberio, Tacito pone una figura di spicco:
—> nei primi 2 libri sarebbe il figlio adottivo di Tiberio, Germanico, il quale aveva represso delle rivolte
in Pannonia e Germania generando gelosia del Padre.
■ la morte di Germanico, apparentemente per malattia, genero sospetti di avvelenamento ( vicenda
analoga a quella di Domiziano e Agricola )
○ —> altra figura di spicco: il prefetto del pretorio Seiano, malvagio, corrotto a cui Tiberio da molti
poteri
■ sotto consiglio di Seiano, Tiberio si ritira da Roma. Ma in realtà Tiberio non abbandonò mai il
governo totalmente nelle mani di Seiano e dopo la caduta di Tiberio, egli diede sfogo alla sua crudeltà
● Libri XI-XII: seconda parte del regno di Claudio (47-54)
○ Claudio non ha nessuna evoluzione rimane sempre un principe debole e incapace, dominato dai
liberti e dalle mogli ( Messalina e Agrippina)
○ vengono narrate molto di più le vicende familiari rispetto ai suoi atti di governo che erano poco
positivi
● Libri XII-XVI: principato di NERONE (54-68)
○ Nerone ha un processo di evoluzione malvagia fino a diventare un tiranno tramite una serie di delitti
—> creando anche vittime tra cui il fratellastro Britannico, la madre Agrippina e la moglie Ottavia —>
sacrificata per la passione di Nerone per Poppea
○ i due momenti individuati come l’inizio della degenerazione sono: 1. la morte di Agrippina che portò
alla degenerazione dei costumi dell’imperatore che manifesta la sua passione per fare ippiche,
musica e canto; 2.morte di Afranio Burro, il ritiro di Seneca e l’ascesa del nuovo prefetto del pretorio
Tigellino —> vengono, da questo momento, uccise le persone sgradite e oppositrici —> portando alla
prima persecuzione dei cristiani
○ nel 65 tutto sfociò nella congiura capeggiata dal nobile Pisone —> il tradimento di un servo
provoca l’uccisione del tiranno e da origine ad una serie di arresti e condanne a morte ( tra cui
Seneca, Lucano e Petronio)
● narrazione cronologica: anno per anno con alternanza di vicende interne ed esterne.
○ c’è però un’accelerazione del racconto rispetto alle Historie
○ schema annalistico con cui Tacito combina unità compositiva più ampie, corrispondenti ai singoli
regni, ciascuno dei quali strutturato attorno alla figura dell’imperatore
○ attorno alla figura dell’imperatore compaiono anche altri personaggi che però non assumono mai il
ruolo dei protagonisti

LA CONCEZIONE STORIOGRAFICA DI TACITO


Tacito fa riferimento ai rappresentanti illustri della storiografia Sallustio e Livio rivendicandone la
veridicità e imparzialità
Per indagare e ricostruire il vero Tacito sì dedicò con scrupolo alla raccolta di informazioni e di notizie
confrontando e utilizzando fonti non solo letterarie ma anche documentarie a cui aggiunse inoltre
testimonianze orali di persone che avevano assistito ai fatti
Fu però anche obiettivo e imparziale (es “Neque amore… et sine odio” = non con benevolenza e
senza odio; “Sine ira et studio”=Senza animosità né simpatia)
Tacito registrò con scrupolo tutte le versioni senza prendere apertamente posizione a favore dell'una o dell'altra
citando anche i rumores= dicerie → In questo modo però il raccolto risulta talora ambiguo e tendenzioso
Formula severi giudizi di condanna, ha un atteggiamento sostanzialmente ostile nei confronti degli
imperatori e ha una visione pessimistica della natura umana (sospetta di ogni azione e suggerisce le
interpretazioni più sfavorevoli)

Tacito è consapevole dell’impoverimento dei contenuti della sua storiografia rispetto a quella dei suoi antenati
causata dal nuovo clima politico→ non mette più al centro gli eventi militari e civili ma quelli politici e morali
(es scadimento della classe senatoria, intrighi di corte, lotte per il potere)
L'idea centrale è l’ineluttabilità del principato, causa ed effetto della decadenza morale, politica ed
intellettuale della società romana.
→ La sua visione nei confronti del principato (nell’Agricola e nel Dialogus esaltava gli aspetti positivi) diventa
sempre più amara e pessimistica
Riprendendo la storiografia di Sallustio, Tacito prende atto della crisi e si rende conto che si tratta di un
processo irreversibile ma non può cmq aderire con entusiasmo al principato⇒ Tacito non ha né ideali né
soluzioni da proporre ma non rinuncia a giudicare con severità la realtà che rappresenta

LA PRASSI STORIOGRAFICA
Tacito colloca il personaggio al centro della narrazione, come già era solito fare Sallustio
L’opera di Tacito si avvicina quindi al genere biografico ma ne differisce in quanto esclude i particolari
più futili della sua vita attribuendo maggior rilievo alla dimensione pubblica dell’individuo
Tacito, rifacendosi anche in questo caso a Sallustio compie un’analisi psicologica profonda e acuta
dando spazio alle motivazioni interiori, alle passioni e ai sentimenti
L’autore ricorre al “ritratto”= trascura le caratteristiche fisiche dando importanza alle qualità e ai difetti
morali dei personaggi
L’attenzione di tacito si concentra In particolare sui personaggi mixti e contraddittori ( che hanno
caratteristiche tra loro opposte e inconciliabili es Petronio)
Uso accentuato dei moduli della storiografia drammatica→ frequenti discorsi diretti che illustrano in modo
eccellentemente “drammatico” le situazioni e permettono di sviluppare temi politici
Ci sono anche discorsi indiretti che spesso espongono considerazioni, commenti o giudizi
permettendo al narratore di delineare lo sfondo tenendosi in disparte
Ampio spazio è dato agli elementi drammatici e patetici che movimentano la narrazione (es Morti
tragiche, narrazioni di supplizi, descrizioni di catastrofi) e formano un quadro cupo in cui lo storico
trasfonde la sua concezione sdegnosa, triste e amara del mondo e dell'uomo

LA LINGUA E LO STILE
Lo stile di Tacito è originale, pieno di tensione e di gravità grazie al quale è in grado di adeguare la
forma al genere alto della storiografia e di fondere elementi della tradizione, caratteri dello stile
contemporaneo e preferenze personali
Pur tenendo presente il modello Liviano per le descrizioni di luoghi e battaglie, Tacito si ispira in
particolare a Sallustio (termini rari e costrutti particolari)
La lingua è caratterizzata da una coloritura arcaica (meno accentuata di sallustio) e poetica (es quis
per quibus o forem per essem)
Il vocabolario è ricco ma anche selettivo → Evita termini bassi volgari Ma anche parole comuni e banali;
esclude grecismi e molti termini tecnici
Una peculiarità della scrittura di Tacito e l'uso della brevitas che conferisce un andamento rapido e
conciso dalla prosa
Viene seguito l'esempio di Sallustio nel ricorso della variatio che spezza la simmetria del periodare e
diventa caratteristica di uno stile fortemente asimmetrico, tormentato e difficile
E inoltre frequente il ricorso alla chiusa epigrammatica, procedimento tipico dello stile moderno di
Seneca e dei declamatori, caratterizzato da sententiae coincise e brillanti che riassumo e
generalizzano il senso di un avvenimento, aggiungendo un giudizio o un commento inatteso
SVETONIO
La vita
Gaio Svetonio Tranquillo nacque nel 70 d.C da una famiglia di rango equestre.
Luogo di nascita ignoto=> alcuni lo pongono a Ostia dove ha ricoperto la carica di pontefice di
Vulcano
A Roma esercitó per poco tempo la professione di avvocato, poi intraprese la carriera amministrativa
nella burocrazia imperiale, con l’appoggio di Plinio il Giovane e Setticio Claro.
Ricoprì le cariche:
● di procuratore a studiis (direttore archivi imperiali)
● a bibliothecis (sovrintendente biblioteche pubbliche di Roma)
● ab epistulis (responsabile redazione corrispondenza ufficiale dell’imperatore).
Nel 121-122 era procuratore ab epistulis di Adriano, quando venne destituito insieme al prefetto del
pretorio Setticio Claro.
Motivazione ufficiale: trattato con eccessiva familiarità l’imperatrice Sabina
Era un pretesto per allontanare le persone non gradite
Dopo ciò non si hanno più notizie => la sua morte è posta nel 126, data in cui subentrò un nuovo
pontefice di Vulcano, carica conferita a vita
Molte opere di carattere storico-antiquario, filologico-grammaticale di cui restano pochi frammenti

De viris illustribus
Riprende il titolo della raccolta di biografie di Cornelio Nepote
Si riferisce al mondo romano e ai letterati divisi in 5 categorie: poeti, oratori, storici, filosofi,
grammatici e retori. Si è conservata solo la sezione De grammaticis et rhetoribus.
Nell’indice elenca gli autori che verranno trattati in ordine cronologico
Per la grammatica e la retorica vi è una sezione introduttiva che traccia la storia della disciplina a
Roma
Successivamente vi sono i profili brevi dei maestri “illustri” delle discipline=> non vi è nessun
personaggio vivente (l’ultimo grammatico è Probo, l’ultimo retore Quintiliano)
Delle altre sezioni rimangono delle biografie isolate.
De Poetis => 3 biografie che sono sicuramente attribuite a Svetonio
1. Terenzio
2. Orazio
3. Lucano
Attinse all’opera San Girolamo=> per integrare con notizie degli scrittori latini la sua traduzione del
Chronicon di Eusebio

De vita Caesarum
Contiene le biografie in ordine cronologico dei primi dodici imperatori, “Cesari”: Giulio Cesare,
Augusto, Tiberio, Caligola, Claudio, Nerone, Galba, Otone, Vitellio, Vespasiano, Tito e Domiziano
L’intento di Svetonio è di far conoscere il personaggio protagonista, illustrandone non solo le azioni
pubbliche, ma tutte le vicende, il carattere e l’aspetto
Parte iniziale => notizie relative a famiglia, nascita, educazione, carriera e vicende fino all’assunzione
del potere, disposte per tempora (in ordine cronologico e con esposizione narrativa)
Subentra, nella maggior parte delle vite, la parte descrittiva => presenta i tratti salienti della
personalità dell’imperatore e le caratteristiche del suo regno per species ( non seguendo l’ordine
cronologico)
Questo schema non è applicato in modo rigido e meccanico a tutte le biografie, ma le modalità
variano da una biografia all’altra
Tutte le vite sono accomunate dalla centralità della figura dell’imperatore e della tendenza a
caratterizzarla attraverso eventi storici rilevanti, ma anche con particolari curiosi, futilità e
pettegolezzi
In alcune vite sono individuati nel regno 2 periodi: uno positivo e l’altro in cui il principe manifesta
vizi e comportamenti da tiranno => bipartizione porta a incongruenze e contraddizioni
La vita di Caligola è organizzata in 2 sezioni: il princeps e il monstrum
Princeps => diede pubblicamente alle fiamme documenti relativi ai processi in cui erano stati
condannati sua madre e i suoi fratelli
Monstrum => prescrive ai carnefici di uccidere lentamente affinché il condannato si accorga che sta
morendo; inoltre Caligola aveva fatto finta di bruciare quei documenti, esibendoli per accusare i
senatori
Svetonio per delineare i Cesari prende in considerazione gli aspetti più vari
Grande spazio riservato ad aneddoti piccanti, battute e frasi celebri => es. alea iacta est, qualis artifex
pereo (“che grande artista muore con me!”, di Nerone)
Descrive in modo accurato le abitudini stravaganti, come il passatempo di catturare e infilzare le
mosche di Domiziano, e dei costumi sessuali libertini o perversi
Si rivela una propensione per il meraviglioso e il romanzesco => si nota nella gran quantità di prodigi
e presagi presenti il tutte le vite

Svetonio

Svetonio dedica attenzione all’attività letteraria (studia) degli imperatori e agli aspetti
economici e amministrativi.
-Parla della riforma del calendario introdotta da Cesare, spiegando i motivi che la resero
necessaria. Inoltre, registra una quantità d’informazioni di carattere giuridico,
amministrativo, economico e fiscale.
L’accesso agli archivi gli fornì documentazioni di prima mano,
l’incarico di segretario ufficiale faceva passare nelle sue mani
tutta l'amministrazione dell’impero. All’autore però interessano
molto di più i fatti, molto meno l’indagine psicologica, ma a
volte la scena e la disposizione delle notizie riescono a
dipingere dei tratti di personalità come nel caso di Nerone →
patetica mania di esibirsi sulla scena. (mentre Nerone si esibiva
nel canto, a nessuno era consentito uscire dal teatro, neppure
per ragioni importanti. Fu così che alcune spettatrici partorirono
durante gli spettacoli.
Stile → Scrive in modo semplice, corretto e chiaro, usa termini tecnici e grecismi, cita
con precisione letteraria i discorsi e le parole dei suoi personaggi

APULEIO DI MADAURO
Poche informazioni, fama di mago.
Nasce 120/125 a madauro nell’odierna Algeria studió a Cartagine e poi Atene : attività del
conferenziere ( fa mostra della sua eloquenza epidittica in diverse città). Epoca della
SECONDA SOFISTICA ( il letterato e oratore godono di grande fame nella società) vengono
invitati in occasioni importanti a tenere discorsi. È un brillante oratore e gode di fama e
prestigio. SUBISCE UN PROCESSO PER MAGIA: ad odea incontra ponziano un suo vecchio
amico e poco dopo sposa pudentilla madre di ponziano, molto più anziana dello scrittore e
vedova. Muore ponziano e i suoi parenti intentano una causa per magia e lo accusano di
aver sedotto la donna per impossessarsi delle sue ricchezze. 158-159. Apuleio si difese
brillantemente. Fu fatta erigere una statua in suo onore a Cartagine e ottenne la carica di
sacerdos provinciae. Morto tra il 170-190.

DE MAGIA o apologia
Orazione giudiziaria di autodifesa. Assume l’atteggiamento di chi è costretto ad occuparsi di
argomenti meschini e accusatori indegni e spregevoli. LINEA NETTA tra gli accusatori e lui
stesso e il giudice Claudio massimo considerato al pari livello di apuleio, onestà morale,
onorabilità e stessi interessi.
Prima parte: rinnega accuse secondarie di immoralità (tipo che ha scritto poesie amorose o
che usa il dentifricio o lo specchio) , dice di non essere povero .
Seconda parte: CONFUTAZIONE ACCUSA DI MAGIA paragona la magia volgare di cui dice di
non aver mai fatto parte a una magia più nobile = rapporto filosofo con una realtà divina ma
che non da nessun potere di agire sulle cose umane ma lo rendono solo superiore.
EQUIVALENZA TRA FILOSOFO E MAGO si basa sulla filosofia platonica. Opera si conclude con
la prova del disinteresse di Apuleio = la lettura del testamento di pudentilla che lascia tutti i
suoi averi al figlio Pudente.
CARATTERI
È un’ideazione giudiziaria ma ha anche carattere epidittico-> spiega la conoscenza della
filosofia scienze naturali retorica poesia. SFOGGIA il suo sapere. Introduce excursus morali
sul valore della povertà e aneddoti storici. Fa sapere quali erano i nomi delle done amate da
catullo properzio e tibullo.
MODELLO: CICERONE (dell’opera pro caelio) lessico poetico , parole rare e antiquate,
strutture ritmiche caratteristiche anche della metamorfosi.
I FLORIDA = antologia
23 estratti dai discorsi epidittici. Fanno vedere l’atteggiamento esibizionistico dell’autore.
Contenuti: vari, può parlare di tutto e ostenta abilità tecnica e cultura. Dichiara di conoscere
solo l’arte della parola. Si definisce filosofo.
Una conferenza “de deo Socratis” parla del demone che secondo socrate stava sempre
vicino al filosofo per ammonirlo dal fare passi falsi. Due trattati attribuiti a lui sono “de
Platone et eius dogmate “ e “de mundo”.

LE METAMORFOSI
Conosciuta anche come l’asino d’oro attestato da Agostino. Trama simile a quella di
un’opera greca “Lucio o l’asino” ma differenze perché la prima è elementare mentre quella
di Apuleio è 5 o 6 volte più ampia e presenta anche delle novelle. Si richiama espressamente
alle fabulae milesiae, racconti leggeri spesso di argomento erotico. Ma non è solo questo
perché comunque ha anche un messaggio religioso.
Proemiò e poi presentazione del protagonista Lucio in viaggio per ipata (Tessaglia) schema
del romanzo antico (viaggio e poi avventure). Lucio vuole imparare l’arte della magia la sua
curiositas gli porterà disavventure e danni. È ospite in casa di milone e sua moglie panfila è
una maga: Lucio ha una relazione con una servetta fotide—> chiede di essere trasformato in
uccello ma per errore diventa un asino. È un uomo-bestia è costretto a subire peripezie.
Viene catturato da una banda di briganti e sente raccontare la fabula di amore e psiche
occupa l’intero libro 4,5 e un po’ del 6.
TRAMA AMORE E PSICHE: te e regina hanno 3 figlie, l’ultima psiche (in greco anima) è
bellissima suscita la gelosia di Venere e viene esposta ad essere divorata da un drago su una
roccia . AMORE il figlio di venere s’innamora della fanciulla e la trasporta grazie al vento
zefiro in un castello incantato dove è tratta come una regina, ma non può vedere amore
anche se lei vorrebbe. Una notte lo spia addormentato nel letto e si innamora ma
l’incantesimo è rotto , deve affrontare l’ira di venere che le impone 4 prove difficilissime ,
amore la salva e si sposeranno —> figlia di nome voluptas.
Tornando alla storia di lucio asino, è venduto a un mugnaio poi a un ortolano poi da un
cuoco e pasticciere. Riesce a fuggire poco prima di essere portato in un anfiteatro a Corinto
per congiungersi con una donna condannata a morte. Interviene la dea Iside e ad una festa
in suo onore lui dovrà mangiare delle rose per tornare uomo. Ora dovrà essere devoto a lei.
Poi diviene devoto anche a osiride a Roma. Nell’ultima parte c’è l’identificazione tra l’autore
e Lucilio.interpretazione in chiave biografica. .
le sezioni narrative
il romanzo è diviso in tre sezioni
1. i primi tre libri = le vicende di lucio fino alla trasformazione in asino
è la parte più compatta ed unitaria dominata dai temi della curiositas e della magia intorno ai quali ruota
tutta la vicenda comprese le avventure erotiche e le novelle
→ si crea un’atmosfera soprannaturale
2. dal IV al X = numerose peripezie di Lucio-asino
contiene il maggior numero di inserzioni novellistiche tra cui la favola di Amore e Psiche
struttura è libera e disorganica: gli episodi si susseguono l’uno all’altro senza essere legati
→ si può definire paratattica in quanto accosta un’avventura all’altra secondo del rapporto del prima e del poi
si può definire come ‘romanzo picaresco’ per la presenza di episodi giustapposti
l’impressione di disordine si riverbera sulla visione della realtà
disordine = mezzo di cui si serve per comunicare la confusione del mondo
3. XI libro = conversione di lucio ai misteri di Iside, il suo ritorno alla forma umana e l’adesione al culto di
Osiride
numero 11 = simbolo perché nella religione isiaca l’iniziazione avveniva l’undicesimo giorno
questa parte è considerata come l’infelice intrusione di un elemento estraneo nel romanzo ma ha lo
scopo di ricrearsi una rispettabilità dopo aver raccontato una storia piena di elementi erotici e ridicoli
l’autore spiega per bocca del sacerdote il significato della vicenda
→ Lucio ha consapevolmente ceduto alla curiositas e si è abbassato a perseguire alla serviles voluptates ed ha
cercato di violare le leggi della natura
caduto in balia della Fortuna cieca e crudele → diventa un asino (simbolo dell’ignoranza)
la Fortuna veggente ( provvidenza di Iside) è venuta in soccorso → torna umano
le tre parti dell’opera si organizzano in un'unità che deriva dal loro contrasto
l’apparente disorganicità si compone nella tensione del racconto = 2 metamorfosi
caratteristiche e intenti dell’opera
le metamorfosi accentuano il carattere del romanzo introducendo interessi di tipo filosofico-religioso
questa forma di opera poteva raggiungere larghi strati della società con :
● intento d’intrattenere = corrisponde al programma che il narratore propone nel proemio
→ lector, intende, laetaberis ‘ lettore, presta attenzione, ti divertirai’
componente collegata alle fabulae Milesiae perchè è caratterizzata da racconti erotici (come il satyricon)
le novelle erotiche hanno al centro il tema dell’adulterio e presentano varietà nell’ampiezza e nello sviluppo
narrativo → l’intreccio di più racconti si incastrano tra loro
● intento serio ed edificante= si rivela alla conclusione del romanzo quando viene proposta
un’interpretazione dell’opera
→ riscatto della caduta nella materialità e nella colpa
questa componente riaffiora nella novella di Amore e Psiche → pseudo reduplicazione della trama
successione degli avvenimenti segue quella del romanzo
= avventura erotica→ curiositas→ perdita della condizione beata → peripezie, sofferenze → azione salvifica della
divinità
allegoria filosofica = il nome Psiche simbolo dell’anima umana
allegoria religiosa= è l’intervento di Amore che prende l’iniziativa di salvare chi è caduto ( come Iside)
la conclusione aggiunge implicazioni soggettive
→ il Madaurense dietro Lucio autorizza e suggerisce una lettura in chiave autobiografica
ciò che accomuna la vita dell’autore e la vicenda è l’iniziazione ai riti misterici
le Metamorfosi riprendono il fine del De magia = difendersi dall’accusa di praticare le arti magiche
il giudizio sulla magia è negativo = provoca la trasformazione
probabilmente Apuleio ha voluto offrire ai lettori una rappresentazione del proprio itinerario spirituale che lo ha
portato all’adesione del culto di Iside
la seconda metamorfosi è dovuta solo alla misericordia divina
→ messaggio religioso = la salvezza dell’uomo è un dono gratuito della divinità
qui arriva la filosofia platonica = la razionalità cede il campo al misticismo
l’autore appare in perfetta sintonia con le tendenze e le esigenze della sua età
= platonismo del II secolo
lingua e stile
= in linea con le tendenze del II secolo
segue sia le corrente arcaizzanti e sia lo stile fiorito delle scuole di retorica
scrittura ARTEFATTA = (anche nei casi in cui usa effetti di semplicità e spontaneità) risulta come il frutto di una
raffinata elaborazione artistica
il sermo cotidianus è accolto in coerenza con la scelta del genere letterario ‘popolare’ e con l’ambientazione
→ è filtrato attraverso la cultura letteraria dell’autore = si collega alla commedia e alla satira
numerose allusioni e reminiscenze poetiche sfruttate in senso parodistico
si avvale di un lessico vario= arcaismo,neologismi,parole rare (a seconda delle vicende)
spiccato è il colorito poetico = poetismi,metafore, similitudini, perifrasi epiteti esornativi
utilizza molti diminutivi = derivano dal linguaggio parlato, familiare → deriva dai poeti neoterici e Catullo
→ alcune volte diventano strumenti di un modo di esprimersi manierato
la sintassi obbedisce a criteri artistici dominato dall’intento di differenziale lo stile dalla comunicazione ordinaria
grande rilievo assumono le figure di suono e le clausole
tipiche sono una certa enfasi e la ridondanza con frequenti reduplicazioni dello stesso concetto

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