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CONSEJERÍA DE EDUCACIÓN, CULTURA Y DEPORTES
PRUEBAS TERMINALES ESPECÍFICAS DE CERTIFICACIÓN DE NIVEL IT_C1_CE_PR_J_2018
TAREA 1
Leggi il testo e scegli tra le alternative proposte (A, B o C) quella corretta. Scrivi la lettera
corrispondente nella tabella delle risposte. La prima risposta (affermazione 0) è un esempio.
Il divieto di utilizzo delle borse di plastica ultraleggere, quelle per frutta e verdura, e la sostituzione
con sportine biodegradabili ma a pagamento diventa, da norma ambientale, un fattaccio politico. Che
colpisce il governo, accusato dai consumatori e sul quale si riversano anche sospetti di aver voluto
favorire un’azienda amica dell’ex premier Matteo Renzi.
Intanto il prezzo: per ogni famiglia oscillerà fra 4,17 e 12,51 euro ogni anno la cifra che una famiglia
dovrà aggiungere alla spesa alimentare fatta in supermercati e ipermercati. A fare la stima su questo
ulteriore peso al budget familiare è l’Osservatorio di Assobioplastiche. Questo ha compiuto una prima
ricognizione nella grande distribuzione, in occasione dell’entrata in vigore, ieri appunto, della legge
123/2017, il cosiddetto decreto Mezzogiorno, approvato lo scorso agosto, in cui si indica che queste
buste non possono essere gratis. Nella ricognizione compiuta dall’Osservatorio in una dozzina di
grandi magazzini alimentari, il costo di ogni singolo sacchetto è risultato compreso fra 1 e 3
centesimi.
In caso di inadempienze per i venditori —l’obbligo si estende dalla grande distribuzione ai piccoli
negozi— sono previste multe salate che vanno da 2.500 a un massimo di 25mila euro. La novità ha
già diviso gli italiani fra coloro che sono favorevoli all’iniziativa e chi invece punta il dito contro la
"tassa occulta" che dovremo pagare: ad ottobre un sondaggio Ispos Public Affairs indicava che 6
italiani su 10 si dicono favorevoli al nuovo sistema.
Sul piede di guerra le associazioni. Per il Codacons è “un nuovo balzello che si abbatterà sulle
famiglie italiane, una nuova tassa occulta a carico dei consumatori che non dovrebbe esistere
affatto”. Per Legambiente, invece, “non è corretto parlare di caro-spesa. L’innovazione ha un prezzo,
ed è giusto che i bioshopper siano a pagamento, purché sia garantito un costo equo, che si dovrebbe
aggirare intorno ai 2-3 centesimi a busta”.
Difende il provvedimento il titolare dell’Ambiente Gian Luca Galletti: “L’entrata in vigore della
normativa ambientale sugli shopper ultraleggeri è un atto di civiltà ecologica che pone l’Italia
all’avanguardia nel mondo nella protezione del territorio e del mare dall’inquinamento da plastiche e
microplastiche”. Per il ministro “le polemiche sul pagamento di uno o due centesimi a busta sono solo
un’occasione di strumentalizzazione elettorale. Appare evidente che si tratta di un’operazione-
trasparenza voluta dal Parlamento unanime”.
La replica di Renzi alle accuse
Sulla questione dell’azienda “amica di Renzi” in serata è intervenuto direttamente il segretario del Pd:
“Chi vuole inventare bugie si accomodi pure, noi non lo seguiremo. Buon complotto a tutti”, replica
Matteo Renzi su Fb. “Anziché gridare al complotto dovremmo aiutare a creare nuove aziende nel
settore della Green Economy senza lasciare il futuro nelle mani dei nostri concorrenti internazionali”,
aggiunge Renzi ricordando che “in Italia ci sono circa 150 aziende che fabbricano sacchetti prodotti
da materiali naturali e non da petrolio. Hanno quattromila dipendenti e circa 350 milioni di fatturato”.
Sottolineando l’importanza strategica della Green Economy, Matteo Renzi osserva che “i posti di
lavoro del domani sono in settori come questi, vanno creati e coltivati: oppure —si chiede
polemicamente— si pensa davvero che vivremo tutti di sussidi, assistenzialismo e redditi di
cittadinanza?”
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PRUEBAS TERMINALES ESPECÍFICAS DE CERTIFICACIÓN DE NIVEL IT_C1_CE_PR_J_2018
“Spero che alla fine del 2020 le aziende italiane attive nell’economia verde —conclude il segretario
— siano il doppio di quelle che sono oggi e facciano meglio dei concorrenti globali, specie quelli del
Sud Est asiatico che in questo settore stanno investendo molto”.
La rabbia e la fantasia sui social
Ma dai consumatori arrivano molte critiche, specialmente attraverso i social. E non mancano i
commenti ironici. Ogni novità, chiaramente, scatena l’inventiva dei più creativi per trovare soluzioni
gratuite. Se come detto non è possibile portarsi i propri sacchetti da casa c’è chi propone il ritorno
delle vecchie buste a rete o dei sacchetti di carta, questione però ancora tutta da dibattere (per i
distributori). Fra le soluzioni già in atto, per esempio per frutta o ortaggi acquistati singolarmente, c’è
quella di attaccare l’etichetta direttamente sul singolo prodotto. Ma è una soluzione che non sembra
avere successo: catene come Lidl pesano i prodotti direttamente in cassa aggirando il problema
dell’etichetta con prezzo e battendo direttamente sullo scontrino. Altri esempi di possibili soluzioni
future arrivano poi da Coop Svizzera che da novembre ha messo a disposizione buste riutilizzabili
per frutta e verdura, chiamate multi-bag, in alternativa ai sacchetti.
Il problema delle buste portate da casa
C’è poi chi propone di usare buste che ci si è portati da casa. Il Fatto Alimentare scrive che “l’idea è
stata bocciata dalle catene dei supermercati per motivi igienici (poco plausibili), logistici (impossibilità
di controllare i prodotti acquistati se i sacchetti non sono trasparenti), e di sicurezza (contenitori di
materiale inadatto al contatto con gli alimenti)”, ma spiega che “la circolare del Ministero dello
Sviluppo Economico del 7 dicembre 2017 ammette la possibilità di usare borse riutilizzabili, anche se
rimanda per il benestare definitivo a un parere del Ministero della Salute che dovrebbe valutare gli
aspetti igienici e quelli sanitari”.
Su questa possibilità si è espresso anche il ministro Galletti: “Stiamo verificando con il Ministero della
Salute la possibilità di consentire ai consumatori di usare sporte portate da casa in sostituzione dei
sacchetti ultraleggeri, convinti come siamo che il miglior rifiuto è sempre quello che non si produce.
Oggi noi siamo orgogliosi del lavoro fatto per gli italiani e per l’ambiente e d’essere apripista in
Europa e nel mondo in questo settore”.
“Ad oggi il prezzo medio di un sacchetto biodegradabile è pari a 3 centesimi di euro, in linea con le
previsioni —dichiara Roberto Tascini, presidente dell’Adoc— considerando che, mediamente, ogni
anno un singolo consumatore acquista 200 sacchetti, se i prezzi non varieranno la maggiore spesa si
attesterà sui 6 euro annuali. Per una famiglia media composta da due adulti e un bambino la spesa
potrebbe essere lievemente superiore, considerando la maggiore quantità di prodotti acquistati, ma
non dovrebbe superare i 15 euro annui”. Una spesa, secondo alcuni, assolutamente sostenibile.
1. L’Osservatorio di Assobioplastiche:
A. Ha accertato la crescita del budget delle famiglie italiane.
B. Ha fatto degli accertamenti sull’applicazione del decreto Mezzogiorno.
C. Ha raccolto dei dati sul prezzo delle sporte bio in dei grandi magazzini.
Puntuación 1:_____/9
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TAREA 2
Leggi il testo ed inserisci le espressioni mancanti. Scrivi l’espressione corrispondente nella
tabella delle risposte. Attenzione: ci sono TRE espressioni in più. La prima risposta
(espressione 0) è un esempio.
ESPRESSIONI
AL CONTEMPO SE LA RIDEVA
IN TEMPI ANDATI
Puntuación 2:_____/9
PUNTUACIÓN
TAREA 1 TAREA 2
TOTAL
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