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Consejería de Educación, Cultura y Deportes

PRUEBAS TERMINALES ESPECÍFICAS DE CERTIFICACIÓN DE NIVEL


ITALIANO AVANZADO
JUNIO 2018

LEER

INSTRUCCIONES PARA LA REALIZACIÓN DE ESTA PARTE:

 DURACIÓN: 50 minutos.
 PUNTUACIÓN: La calificación de APTO se obtendrá con el 50% de respuestas correctas.
 A cada respuesta acertada le corresponderá un punto. Las respuestas erróneas no descontarán
puntos.
 Esta parte consta de dos tareas.
 Leer las instrucciones al principio de cada tarea y realizarla según se indica.
 Las respuestas escritas a lápiz no se calificarán.
 No está permitido el uso del diccionario.
 NO ESCRIBIR NADA EN LAS ÁREAS GRISES.

ESCRIBIR A CONTINUACIÓN LOS SIGUIENTES DATOS:


APELLIDOS:

NOMBRE:

DNI:

GRUPO Y LETRA: OFICIAL LIBRE

CALIFICACIÓN:
CONSEJERÍA DE EDUCACIÓN, CULTURA Y DEPORTES
PRUEBAS TERMINALES ESPECÍFICAS DE CERTIFICACIÓN DE NIVEL IT_B2_CE_PR_J_2018
Las tareas serán DOS.
TAREA 1
Leggi il testo e scegli tra le alternative proposte (A, B o C) quella corretta. Scrivi la lettera
corrispondente nella tabella delle risposte. La prima risposta (affermazione 0) è un esempio.

PAPÀ PRESENTE E LAVORATORE? IN ITALIA RESTA UN LUSSO


«Sentirete parlare di me un po’ di meno: passerò dicembre in congedo di paternità, accanto alle mie
figlie August e Max». Mark Zuckerberg ha annunciato il temporaneo ritiro dalle scene con un post su
Instagram: nella foto da 296mila like è ritratto di spalle, insieme alla figlia Max e al cane Beast: «Ci
vedremo nel 2018!». Che il fondatore di Facebook dedichi grande attenzione alla famiglia e alla sfera
privata —ha usufruito di tre congedi in due anni— non è certo una novità. Ma a condividere le sue
stesse priorità è la maggioranza dei Millennials americani. Il quotidiano cita uno studio condotto da
Ernst&Young, secondo cui l’83 per cento dei 9700 uomini interpellati nati tra il 1980 e il 2000 è portato
a cercare lavoro in aziende che offrono il congedo di paternità. Non solo, quattro su dieci si dicono
pronti a lasciare gli Stati Uniti per trasferirsi in Paesi attenti alle politiche parentali.
Le iniziative pro-famiglia in azienda
Gli Stati Uniti sono ad oggi l’unica nazione avanzata che non prevede il congedo parentale retribuito
neanche per le madri. La “first daughter” Ivanka ne ha fatto una battaglia personale e punta
all’approvazione di un disegno che preveda 6 settimane per neo mamme e neo papà. Ma intanto, nel
vuoto normativo, l’iniziativa è lasciata alla discrezionalità del datore di lavoro. Così ogni giorno si
infoltisce la schiera dei colossi —soprattutto in campo tecnologico e dei servizi finanziari— che per
accaparrarsi i talenti migliori si aprono alle nuove esigenze dei Millennials. American Express
quest’anno ha innalzato il congedo per neo genitori a 20 settimane, mentre Ibm ha annunciato che
raddoppierà la paternità a 12 settimane e innalzerà il congedo di maternità da 14 a 20 settimane.
Politiche che si estendono in gran parte agli omosessuali o a chi ricorre alla maternità surrogata e nei
casi di adozione.
Il confronto generazionale
Lo studio evidenzia che a livello globale i Millennials alle prese con la ricerca di un lavoro attribuiscono
grande peso alla possibilità di avere orari flessibili, a patto che questi non influiscano negativamente
sulle opportunità di fare carriera. Rispetto alle generazioni precedenti (la X e quella dei boomers) i nati
dopo il 1980 ritengono importante che la propria azienda preveda il congedo parentale retribuito (74%
contro 71% e 58%), servizi di assistenza all’infanzia sul luogo di lavoro o in altre sedi sovvenzionate
(62% contro 57% della generazione X e 47% dei boomers) e la possibilità di lavorare da casa uno o
due giorni alla settimana (50% contro 48% e 38%).
La situazione in Europa
Vista dagli Stati Uniti, l’Europa sembra avanti in materia di servizi alla famiglia. Ma basta avvicinarsi un
po’ per accorgersi di quanto è ampia la forbice tra gli Stati. I papà finlandesi, ad esempio, hanno a
disposizione 54 giorni di congedo parentale retribuito, quelli italiani appena 2. L’anno scorso avevano
la possibilità di raddoppiare a quattro, a patto che la mamma rinunciasse a due dei suoi. Ma la misura
non è stata confermata per il 2017. Il confronto con il Nord Europa è impietoso. Ad oggi l’unica strada
percorribile da un papà italiano che volesse trascorrere più tempo con il proprio figlio è il congedo
facoltativo, che implica la rinuncia al 70% dello stipendio. Non stupisce dunque che la cura della prole
sia in gran parte affidata alle mamme. O, quando possibile, ai nonni. Un problema che la Svezia ha
affrontato già dal 1971, affermandosi come prima nazione al mondo a prevedere il congedo condiviso.
Per incoraggiare una distribuzione più equa nella cura dei figli il governo svedese offre infatti per ogni
nuovo nato 480 giorni di congedo parentale retribuito, che i genitori possono distribuirsi secondo le
proprie esigenze. A patto però che ciascuno dei due usufruisca di un periodo minimo di tre mesi.
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Il “caso Italia”
L’obiettivo, oltre a quello di consentire ai papà una maggiore partecipazione alla vita familiare, è di non
far ricadere sulle sole donne l’onere della cura e mettere le madri lavoratrici al riparo da discriminazioni
e freni alla vita professionale. Un fronte su cui l’Italia registra un ritardo storico che fatica a colmare. In
un recente intervento su La Stampa la statistica Laura Sabbadini ha parlato di: «clima sociale
sfavorevole alla maternità e alla paternità nel nostro Paese, già da molto prima dell’ultima crisi. Un
clima che è il frutto di un’offerta scarsa di servizi sociali per l’infanzia, di un’organizzazione del lavoro
rigida, specie nel settore privato, di un part time che cresce solo per le donne che non vogliono farlo e
non per chi vuole utilizzarlo per conciliare i tempi di vita, di un lavoro non retribuito ancora schiacciante
per la maggior parte delle donne e di un’asimmetria nella coppia che si riduce troppo lentamente».
(Tratto e adattato da La Stampa)

0. Mark Zuckerberg:
A. Abbandonerà l’uso dei dispositivi digitali per un bel po’.
B. È apparso su Instagram insieme a tutta la sua famiglia.
C. Smetterà di lavorare per un periodo determinato.

1. Un importante numero di Millennials americani:


A. Rifiutano l’impiego in aziende che non prevedano il congedo parentale.
B. Rimarrebbero negli USA pur di essere assunti da ditte come Facebook.
C. Sono disposti a fare le valigie per poter godere del congedo parentale.

2. Riguardo al congedo parentale retribuito negli Stati Uniti:


A. La legge prescrive che sia il datore di lavoro a deciderne la durata.
B. Non c’è finora una legge che lo regoli per nessuno dei genitori.
C. Si sta valutando se contemplare un minimo di 6 settimane per entrambi i genitori.

3. Per attirare le menti più brillanti, le grandi aziende:


A. Si chiedono se ampliare il congedo ai casi di surrogazione e adozione.
B. Sono le uniche che prevedono politiche di protezione familiare.
C. Sono sempre più attente alle richieste dei candidati più bravi.

4. I Millennials:
A. Conferiscono più importanza alla flessibilità degli orari che alla carriera.
B. Lavorano solo in aziende che contemplano il congedo parentale retribuito.
C. Sono più favorevoli alle politiche familiari nelle ditte rispetto alle generazioni passate.

5. In materia di servizi alla famiglia, oggigiorno:


A. Alcuni Paesi sono stati costretti ad adoperare le forbici nei giorni di congedo.
B. C’è una differenza spropositata tra i diversi Paesi europei.
C. L’Italia è il Paese europeo con meno giorni di congedo parentale retribuito.

6. In Svezia:
A. Ci sono più giorni di congedo parentale retribuito che nel resto del mondo.
B. Ogni genitore ha a disposizione 480 giorni alla nascita di un nuovo figlio.
C. Per legge donne e uomini devono prendersi almeno tre mesi di congedo.

7. In Italia si sono fissati come scopo:


A. Proteggere le donne impiegate e mamme da situazioni discriminatorie.
B. Rafforzare la presenza attiva del padre nel nucleo familiare.
C. Tutt’e due: protezione delle mamme impiegate e rinforzo della presenza paterna.

8. Secondo Laura Sabbadini:


A. Il divario tra uomo e donna nella coppia italiana si accorcia ma molto a rilento.
B. L’aumento del lavoro part time permette di dedicare più tempo alla famiglia.
C. Le prestazioni sociali in Italia dopo la crisi incoraggiano a mettere su famiglia.
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TABELLA DELLE RISPOSTE
DOMANDA 0 1 2 3 4 5 6 7 8
RISPOSTA C

Puntuación 1:_____/8
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TAREA 2
Leggi il testo ed inserisci le espressioni mancanti. Scrivi l’espressione corrispondente nella
tabella delle risposte. Attenzione: ci sono TRE espressioni in più. La prima risposta
(espressione 0) è un esempio.

DALLE NAVI DA CROCIERA AL DECALOGO DI PEPPA PIG: LA BATTAGLIA DELLE AZIENDE


CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE
Nella Giornata nazionale contro gli sprechi alimentari, i big del settore —da Federdistribuzione a
Federalimentare— confermano (0) _il loro impegno_ nella lotta allo spreco di cibo lanciando una serie
di iniziative. A novembre 2016 i principali attori della filiera agroalimentare italiana (industria,
distribuzione e consumatori), si sono uniti in un progetto multitarget da 1,5 milioni di euro che punta in
tre anni (1) ______ gli sprechi alimentari. Oggi, a un anno e mezzo di distanza dalla partenza, il
progetto Life Food Waste Stand-up va avanti con nuove iniziative per continuare a sensibilizzare e
informare sul tema del recupero delle eccedenze di cibo.
Un tema tutt’altro che marginale se si pensa, dati Fao (2) ______, che nel mondo ogni anno va
sprecato 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, un terzo della produzione mondiale, per un valore di oltre
2mila miliardi di euro. Solo in Italia, ogni anno, (3) ______ alimenti per oltre 12 miliardi e mezzo di euro.
Ma i dati sul recupero lasciano ben sperare, come afferma anche il ministro per le Politiche agricole
Maurizio Martina: «Nell’ultimo anno le eccedenze recuperate sono aumentate del 20% e si è potuto
garantire cibo a più di un milione e mezzo di persone. Ma adesso —conclude Martina— bisogna
andare avanti, lavorando soprattutto sull’educazione civica, (4) ______ più della metà del cibo si
spreca a casa».
Proprio nell’ottica di una nuova “educazione quotidiana” al non-spreco, nell’ambito del progetto Life,
produttori e distributori lanciano una grande campagna social con l’hashtag #iorecupero. E invitano i
consumatori a partecipare a un divertente quiz per capire qual è il proprio comportamento (5) ______
dello spreco alimentare, postando la foto di un piatto cucinato con prodotti che altrimenti sarebbero
stati sprecati. Lo “special guest” dell’iniziativa è Peppa Pig, il famoso personaggio dei cartoni animati
che propone uno speciale decalogo utile a sensibilizzare i più piccoli. Perché l’abitudine (6) ______ si
impara da bambini, nei piccoli gesti casalinghi. Il progetto Life, inoltre, sbarca anche in Regione Lazio.
L’8 febbraio infatti sarà siglato un protocollo di intesa con la giunta Zingaretti —il terzo finora realizzato
con un ente regionale dopo Veneto e Lombardia— finalizzato ad aumentare le donazioni di prodotti
alimentari verso (7) ______ . Prossime tappe saranno il Friuli Venezia Giulia e la Toscana.
«La legge Gadda ha sburocratizzato e semplificato le procedure per chi vuole donare —afferma il
presidente di Federalimentare— ma dobbiamo andare oltre. Ora è fondamentale il coinvolgimento
dell’intera filiera e l’industria, che deve (8) ______. Se da una parte può condizionare
l’approvvigionamento agricolo, dall’altra può produrre imballaggi sempre più tecnologici che ne
aumentano la “shelf–life”, alla lettera “vita da scaffale”, ossia la conservabilità. (9) ______ indicazioni in
etichetta sempre più precise per la conservazione e la preparazione degli alimenti. Bisogna pensare a
riporzionamenti, magari monoporzione per alcuni prodotti, per consentirne un uso più flessibile».
Novità anche a bordo delle navi Costa Crociere, dove parte il programma 4GoodFood, che ha come
obiettivo la riduzione del 50% degli sprechi alimentari a bordo delle navi della compagnia italiana entro
il 2020. Sulla flotta Costa vengono preparati ogni anno 54 milioni di pasta. Con il nuovo programma la
compagnia di navigazione ha deciso (10) ______ di rivisitare la preparazione dei piatti in senso
sostenibile. E ha avviato una collaborazione con Banco Alimentare e Slow Food per la redistribuzione a
fini sociali del cibo non utilizzato sulle navi. In soli sei mesi sono state recuperate circa 16mila porzioni,
donate ad associazioni locali che si occupano di dare assistenza a persone in difficoltà. L’obiettivo del
2018 è attivare il progetto anche in altri porti del Mediterraneo come Palermo, Venezia e Barcellona.
(Tratto e adattato da La Repubblica)

ESPRESSIONI
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PRUEBAS TERMINALES ESPECÍFICAS DE CERTIFICACIÓN DE NIVEL IT_B2_CE_PR_J_2018

ALLA MANO INNANZITUTTO


A NON SPRECARE I PIÙ BISOGNOSI
A RIDURRE NEI CONFRONTI
DI ACQUISTARE SFRENATAMENTE POICHÉ
E POI OCCORRONO SICCOME
FARE IL SUO SI FORNISCONO

IL LORO IMPEGNO VENGONO BUTTATI VIA

TABELLA DELLE RISPOSTE


SPAZIO ESPRESSIONE
0 IL LORO IMPEGNO

10

Puntuación 2:_____/10

PUNTUACIÓN
TAREA 1 TAREA 2
TOTAL

/ 18

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