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Prima di iniziare il mio intervento vorrei innanzitutto ringraziare Eleonora per

l'invito a partecipare attivamente a questa iniziativa.


Un ringraziamento di cuore dal punto di vista umano prima ancora che
politico per quanto da te fatto in questi anni all'interno del Consiglio Regionale
per la tua voglia di spenderti sempre e comunque e di non tirarti mai indietro
alle richieste di intervento che ti venivano fatte, malgrado le avversit e
l'isolamento che hai dovuto affrontare.
Ma adesso mi appresto ad iniziare il mio discorso.
tiamo vivendo nel nostro Paese, una crisi per molti versi, simile a quella
degli anni venti vissuta dai cittadini americani.
!a crisi scoppiata negli ultimi anni nasce da una eccessiva
deregolamentazione dei mercati finanziari, un modello che ha messo al
centro il mercato con i suoi profitti a danno del lavoro e dell'occupazione.
E' una crisi di sistema, che sta aumentando miseria disuguaglianze e
sopraffazioni non solo tra chi ha un lavoro, chi lo ha precario, chi lo ha ma
non riesce a vivere dignitosamente, ma anche per chi sopravvive con un
sussidio e chi ne " privo.
Ed " evidente che l'incertezza e la precariet del lavoro, unita alla
diminuzione dei diritti di cittadinanza inde#oliscono le persone portandole ad
ostentare la rivalsa individuale e non la voglia ed il desiderio di riscatto
sociale.
$ %overni &azionali, in questi anni, hanno affrontato la crisi senza la volont di
introdurre modifiche sostanziali alle imposizione delle politiche di austerit
dettate dall'Europa.
e si vuole uscire dalla crisi l'Europa deve fare un salto nelle scelte e passare
da un livello fatto di numeri e compati#ilit economica ad un livello
esclusivamente politico.
i deve scegliere, anche in Europa, se la crescita deve ripartire dal fatto che il
lavoro riprenda una sua reale centralit.
Un' Europa politica che metta in agenda investimenti per la crescita, politiche
fiscali e superamento del Patto di ta#ilit e 'iscal Compact, che di fatto ad
oggi hanno inasprito le regole sui deficit degli tati imponendo regole di rigore
sui conti pu##lici e sulla crescita economica.
$n questi anni in $talia i %overni hanno dimostrato, nel loro operato, incapacit
nel gestire ed affrontare con provvedimenti adeguati la crisi.
$n sei anni questa crisi ha lasciato un segno importante nelle condizioni delle
persone( le famiglie italiane sono sempre pi) strette in una morsa, che pare
non finire mai* crescono le difficolt ad arrivare a fine mese e, per
sopravvivere, si " o#ligati a cam#iare le a#itudini sia nei consumi primari sia
negli stili di vita
!a riduzione drastica della spesa pu##lica in anit +si rinuncia a curarsi
perch" costa troppo,, nelle politiche sociali e nell'istruzione, la riduzione dei
diritti nel lavoro, l'attacco ai corpi intermedi quali organismi di rappresentanza
hanno di fatto aumentato i comportamenti speculativi, le leggi a personam e
la ricerca di profitto.
-uesto ha ridisegnato, in negativo, la nostra societ( c'e' chi diventa sempre
pi) ricco e chi, invece, non sopravvive.
Per dirla con uno slogan .!/01R/RE PER EERE P10ER$.
!a crisi in Piemonte ha colpito duramente. %li sfratti aumentano giorno per
giorno ed hanno toccato la fascia delle lavoratrici e dei lavoratori,
diminuiscono le iscrizioni agli asili nido, famiglie decidono di ritirare i propri
figli dalle mense scolastiche e d " cam#iata la tipologia di utenza che si
rivolge alla Caritas per chiedere ci#o e vestiti.
Un lavoratore su sei guadagna troppo poco per sopravvivere* " in costante
aumento il lavoro povero nel terziario, nella cooperazione anche in quella
sociale, nei servizi alla persona ed anche nella cultura.
enza lavoro o con un lavoro povero si diventa pi) soli. /umenta l'ingiustizia,
si rompono i legami sociali, cresce la diperazione e la ra##ia.
$l lavoro povero entra nelle famiglie a monoreddito, fatto soprattutto di donne
che percepiscono uno reddito al di sotto della soglia di povert.
ono lavoratrici e lavoratori che vivono nel mondo degli appalti e sono
spesso invisi#ili.
$ 2344 lavoratrici e lavoratori piemontesi degli appalti storici nelle scuole
pu##liche per il servizio di sorveglianza e pulizie che hanno riempito negli
ultimi tempi le pagine della cronaca della nostra regione.
5onne, uomini, soggetti svantaggiati che hanno su#ito, a causa della gara
Consip, la riduzione del proprio orario di lavoro settimanale da 67 ore a 7 ore
da 38 ore a 8 ore.
Persone che spesi i risparmi di una vita di lavoro non avranno la possi#ilit di
disporre di un reddito sufficientemente adeguato per l'acquisto dei #eni
indispensa#ili per la propria sopravvivenza e per quella dei propri figli.
Credo che la futura sfida politica nella nostra Regione de##a essere il
contrasto al lavoro povero.
Un contrasto significativo a quel poco di lavoro rimasto 5E0E partire da un
intervento politico significativo che metta al centro come priorit per la nuova
%iunta il sistema degli appalti.
Una !egge Regionale che intervenga sulla regolamentazione delle
esternalizzazioni in tutti i settori della Pu##lica /mministrazione( anit,
Politiche sociali, trasporti, istruzione, $giene am#ientale.... -U$&5$ 9U991 $!
$9EM/ 5E! :E!'/RE
ono migliaia le lavoratrici ed i lavoratori che vivono nel mondo degli appalti*
guadagnano poco, hanno orari frammentati, diventano oggetto dei cam#i di
appalto e sono l'ultimo anello della filiera dove si scaricano le riduzioni dei
costi.
9roppo spesso su#iscono le applicazioni di contratti pirata, o vittime in alcuni
settori di un ingresso sempre pi) presente della criminalit organizzata.
;isogna partire da l<( rimettere al centro la responsa#ilit solidale, il vincolo
delle clausole sociale, l'applicazione dei CC&!, la trasparenza per evitare la
corruzione e soprattutto superare l'offerta al ri#asso ripristinando il vincolo
che costo del lavoro e sicurezza non sono merce di scam#io.
$l rilancio del sistema dei controlli.
E' &ECE/R$1 maggiore investimento per ottenere risultati sul piano etico
e di giustizia sociale e perch" no, per ridurre l'infiltrazione della criminalit
organizzata.
%a#riella emeraro

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