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Mercato Internazionale

Secondo CHEM Research GmbH, il mercato globale delle vernici e dei rivestimenti ha registrato un forte
primo trimestre 2021 rispetto alla contrazione del volume di mercato del 5% nel primo trimestre 2020.

Il coronavirus ha causato un calo significativo del volume della domanda nella prima parte del 2020. I
ripetuti blocchi in diverse parti del mondo hanno continuato a rinviare la prevista forte ripresa. Nel primo
trimestre del 2021 la crescita del volume di circa il 14% anno su anno è stata sostenuta principalmente dal
segmento delle pitture decorative che è aumentato di circa il 22% anno su anno.

Questa forte crescita è il risultato sia del boom delle attività di costruzione di edifici in Cina e negli Stati
Uniti, sia del vivace business del fai-da-te in Nord America e in alcune parti dell'Europa. Anche il
riempimento delle scorte del canale di distribuzione ha giocato un ruolo a causa delle forti vendite al
dettaglio nel 2020 e dei previsti aumenti dei prezzi nel 2021.

D'altra parte, il volume della domanda globale di rivestimenti industriali è cresciuto di circa il 5% nel primo
trimestre del 2021, il che riflette la continua graduale ripresa della produzione industriale dal terzo
trimestre del 2020. Il più forte aumento della domanda di rivestimenti industriali è stato registrato in Cina e
India, seguito da una moderata crescita in Europa, mentre la ripresa nordamericana è rimasta indietro.

Mercato Italiano
Il mercato del colore (pitture e vernici) in Italia è fortemente frammentato e le principali stime indicano
circa 600 aziende attive in questo settore, con dimensioni variabili dalle grandi multinazionali a piccole
imprese locali.  Molto difficile la stima del numero di dipintori e applicatori: si tratta per lo più di
microaziende, spesso artigiane.

Secondo dati Assovernici, il volume italiano di mercato di pitture e vernici è il terzo d’Europa, dopo
Germania e Francia, e ha un volume di assorbimento complessivo di poco inferiore ai 500 milioni di litri, con
un giro d’affari complessivo di poco inferiore a 1,2 miliardi di euro. Il solo mercato della pittura delle pareti
interne, sempre secondo stime Assovernici, vale oltre 320 milioni di litri e un giro d’affari superiore a 500
milioni di euro. È un mercato in leggerissima crescita in termini quantitativi, ma estremamente competitivo
e territorialmente frammentato, anche se presenta una buona concentrazione dal punto di vista della
produzione.

Infatti, le analisi di bilancio delle prime dieci imprese produttrici analizzate dal Centro Studi YouTrade,
relativamente ai bilanci 2016 e 2017, fanno segnare una leggera flessione del giro d’affari delle prime venti
aziende (-1,0%), ma con andamenti estremamente diversificati se riferiti alle singole aziende.

Le prime dieci aziende per dimensione rappresentano una quota di mercato pari al 43%, mentre se si
allargano i valori di rilevazione alle imprese con fatturato superiore a 2 milioni di euro di valore della
produzione, la soglia sale al 49%.

Dal punto di vista dimensionale le migliori performance le fanno registrare le imprese con fatturato intorno
ai 50 milioni di euro, mentre le imprese con fatturati superiori hanno presentato nel 2017 una flessione
media del 2,4%, e quelle tra 5 e 50 milioni di euro invece seguono l’andamento delle grandi, con una
flessione analoga, apri al 2,4% medio. Una buona performance invece emerge dai piccoli produttori, quelli
con fatturato al di sotto dei 5 milioni di euro, che evidenziano una crescita media del giro d’affari del 4,8%,
segno che la territorialità dei mercati e la prossimità continuano ad essere un valore aggiunto non solo per i
distributori ma anche per i produttori.

Il tema della costruzione del valore rimane in ogni caso il tema centrale oggi per l’affermazione sul mercato,
in un momento nel quale l’economia non garantisce un traino autonomo ai vari settori. Il mercato delle
pitture, delle vernici e del colore è un mercato che da sempre segue gli andamenti economici ed è legato
non solo agli investimenti, ma anche alle disponibilità dei singoli e delle famiglie in rapporto al rinnovo
edilizio.

Aumentare il valore percepito in termini di qualità dei materiali, facilità di manutenzione e soprattutto di
tipologia di pigmenti utilizzati e di colori è una delle strade che sta premiando alcuni produttori e che anche
all’estero rappresenta una delle motivazioni principali per la creazione di corner all’interno delle grandi
catene di distribuzione.

Con la progressiva concentrazione del mercato distributivo anche il settore del colore potrebbe beneficiare
di una migliore capacità di penetrazione nel mercato, soprattutto per aumentare l’efficienza nella filiera
prodotto-distribuzione-scelta-applicazione.

Proteggere e abbellire sono due concetti molto vicini all’utente finale e dunque è nel rapporto con il
potenziale cliente che va trovata la chiave di incremento del mercato. Marketing, dunque, ma dato che si
tratta di un sistema (produzione distribuzione-scelta-applicazione) e non solo di un prodotto, la strada è
assolutamente quella del co-marketing. Il colore è abbellimento, ma non solo. Nelle più recenti elaborazioni
e innovazioni le vernici per esterni, per esempio, consentono di difendere i muri perimetrali dalle
intemperie e dagli scambi termici. In architettura il colore è un elemento essenziale e indivisibile, perché
non può esistere un prodotto architettonico o edilizio privo di colore. Per questo motivo i trend attesi per il
futuro dai vari osservatori internazionali sul settore sono positivi e vedono crescite attese medie annue
variabili, comprese tra +1,5% fino a +4%, rispettivamente su scala europea e globale. Nel 2018 il mercato
mondiale del commercio di pitture e vernici ha rappresentato un valore di scambio pari a 38,4 miliardi di
euro, con mercati in forte crescita come l’India (+13,8%) e molti Paesi del Nord Europa, come Olanda,
Polonia, Francia e Germania, tutti con crescite superiori al 7%. Tuttavia, in questo scenario, l’Italia che
beneficia di un buon successo sul mercato estero, in particolare con le esportazioni verso la Germania (194
milioni di euro), la Spagna (153 milioni di euro), la Francia (148 milioni di euro), la Polonia (135 milioni di
euro) e la Russia (112 milioni di euro), sul mercato interno non presenta dinamiche particolarmente vivaci.

Anzi, risultano ancora fortemente agganciate alla tendenza economica nazionale. Nell’”Outlook for 2019
European Coatings Market” pubblicato sul sito coatingsworld.com si legge che, dopo un periodo di costi
crescenti, i prezzi delle materie prime per i prodotti legati la mercato del colore e dei rivestimenti
dovrebbero diminuire in futuro, offrendo l’opportunità di realizzare migliori margini sia alle aziende di
produzione che ai distributori. Una buona notizia potenziale in un mercato che in questi anni in Italia (come
evidenziano i dati di bilancio dei principali produttori) purtroppo ha sofferto troppo l’andamento dei settori
dell’edilizia e dell’automotive (due settori strategici per il settore del colore).

Dopo la brusca frenata imposta dalla pandemia, il mercato delle pitture e vernici per l’edilizia e per il
mondo dell’industria sta tornando a crescere. Tutti gli indicatori sono positivi, ma le aziende dovranno
confrontarsi con la necessità di rivedere la propria organizzazione interna per far fronte a una domanda che
sarà sempre più flessibile e volatile. Un panorama nuovo, che impone anche alle associazioni uno sforzo per
fornire ai propri associati strumenti utili a comprendere, con rapidità, le opportunità e gli scenari.

Come riporta Andrea Codecasa, responsabile settore industria Assovernici, «La ripresa c’è ed è
innegabile. Tutti i settori del nostro mercato, che si tratti di comparto industria (liquidi e polveri) ed edilizia
stanno facendo segnare trend di crescita, con l’esclusione del settore dell’automotive, fortemente
penalizzato dalla difficoltà di reperire le materie prime. Questa positività generale coinvolge anche il nostro
Paese. Tuttavia, non si può non notare che la crescita, forse perché arriva dopo mesi di stallo, fa registrare
un ritmo che definirei frenetico. Ciò significa che occorre non solo guardare con cautela alla ripresa, ma
soprattutto prendere coscienza del fatto che il quadro macroeconomico è cambiato e che alcune certezze a
cui eravamo abituati nel passato potrebbero non tornare a manifestarsi».

La situazione attuale è complicata dalla difficoltà di approvvigionamento della materia prima. “Si registrano


ritardi nel reperimento di resine, pigmenti o additivi. A volte, sono dovuti a fattori terzi. Ad esempio, la
carenza di imballaggi. Ad incidere è, inoltre, la situazione complessa dei trasporti. Per questo le aziende
hanno di fronte una trasformazione logistico-organizzativa. Un cambiamento che impatta persino il
marketing, che dovrà abituare il cliente finale a non pretendere più tutto e subito”.

«La situazione sanitaria internazionale unita all’affermarsi di una nuova coscienza verso gli aspetti
ambientali stanno portando le aziende a investire sempre di più nella ricerca, puntando allo sviluppo di
materie prime nuove in grado di soddisfare le crescenti esigenze di sostenibilità. Ma anche e soprattutto
sotto l’aspetto dei processi con l’obiettivo di ridurre i consumi. Così, ad esempio, se nelle vernici liquide
l’acqua sostituisce sempre più spesso i solventi, nel mondo delle polveri la ricerca si occupa principalmente
della riduzione delle temperature di reticolazione per ottenere un maggiore risparmio energetico».

Fonti:

- Assovernici – produttori italiani vernici;


- coatingsworld.com;
-  CHEM Research GmbH;

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