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GIOVANI
L’OSSERVATORIO
GIOVANI
Nel nostro Paese i giovani hanno uno strano destino. A volte occupano il centro
dell’attenzione pubblica, più spesso restano una categoria astratta e poco
rilevante per la società “adulta”. In ogni caso, la condizione dei giovani italiani
merita ben altra considerazione e conoscenza. Le nuove generazioni hanno
l’arduo compito di raccogliere l’eredità di quelle mature e anziane, che appaiono
(più che in altri Paesi) riluttanti a cedere spazio e a dare il benvenuto a chi le
dovrà inesorabilmente sostituire.
IL LAVORO
Il lavoro è il tema centrale per le nuo- che può facilitare l’ingresso nel mondo
ve generazioni. Il Rapporto Giovani ha professionale, è lo sviluppo delle com-
individuato nelle scarse prospettive oc- petenze trasversali (soft skills) quali:
cupazionali la difficoltà a conquistare atteggiamento positivo, gestione di
l’indipendenza dalle generazioni prece- compiti e attività, relazione con gli al-
denti e costruire il proprio futuro. Molti tri, leadership e direzione. Dall’analisi
gli ostacoli e poche le opportunità: un emerge che i Neet, i giovani che non
mercato occupazionale poco dinami- studiano e non lavorano, dichiarano
co, un divario tra la preparazione scola- di possedere livelli significativamente
stica e le esigenze delle risorse umane, inferiori di soft skills rispetto alle altre
una tutela contrattuale non sempre a categorie sociali.
favore dei giovani. Un aspetto cruciale,
NUOVE TECNOLOGIE,
NUOVE COMPETENZE
NUOVI MODI DI LAVORARE
Con una indagine del gennaio del 2019 tre è più difficile riconoscere quelle
che ha coinvolto 2000 giovani italiani destinate a ridursi. Gli intervistati di-
dai 20 ai 34 anni si sono volute ana- chiarano comunque un alto interesse
lizzare le conoscenze e le aspettative verso queste ultime e per quelle per cui
rispetto alle professioni, alle competen- è previsto un andamento costante. Ai
ze e alle modalità di organizzazione del percorsi di studio formali, si affiancano
lavoro che gli istituti di ricerca interna- esperienze formative informali – come
zionali ritengono avranno maggiore dif- le esperienze all’estero o anche solo la
fusione nei prossimi anni. conoscenza di una lingua straniera –
che consentono ai giovani di raccogliere
È emersa una diffusa capacità di let- informazioni utili a rafforzare la propria
tura delle professioni del futuro, men- conoscenza del mercato del lavoro e
fare scelte professionali informate. ferenti nei due fenomeni: le differenze
La ricerca ha mostrato chiaramente territoriali ricoprono un ruolo signifi-
che – rispetto alla conoscenza di auto- cativo nella conoscenza dei processi
mazione e digitalizzazione, robotica e di trasformazione organizzativa attra-
piattaforme digitali, nuove professioni verso piattaforma digitale (il livello di
e nuovi modi di lavorare – se il livello maggior conoscenza delle piattaforme
di istruzione è discriminante in ogni si registra al Centro Italia, seguito dal
caso, entrano poi in gioco variabili dif- Nord e, infine, dal Sud).
I NEET
Non studiano, non lavorano, ma sono Il 38,8% dei non Neet dichiara di avere
anche molto più infelici e insicuri dei almeno tre persone con cui parlare di
loro coetanei: è questa la condizio- questioni personali, contro il 27% dei
ne dei cosiddetti Neet, come emerge Neet. Un titolo di studio elevato e la
dall’analisi del Rapporto Giovani. partecipazione assidua ad attività di
I Neet sono soggetti che mostrano una volontariato favoriscono l’uscita dalla
rete sociale di relazioni meno ampie. condizione di Neet.
IL DOMANI
Essere madre e lavoratrice oggi in Italia liani: i più numerosi (82,2%) sono gli
risulta ancora molto difficile. Nonostan- “ancorati” che vivono ancora a casa
te questo, l’80% delle donne italiane con i genitori senza mai esserne usci-
tra i 20 e i 34 anni mira ad avere al- ti; seguono gli “avviati” (9,6%), appena
meno due figli, mentre soltanto il 7% usciti dalla casa dei genitori per andare
è disposto a rassegnarsi a non averne. ad abitare per conto proprio, e una esi-
Inoltre, nell’ipotesi di avere un figlio gua percentuale di indipendenti (3,8%),
entro i prossimi anni, meno di uno su fuori di casa da almeno tre anni. C’è
quattro ha risposto che si sentirebbe infine un numero di “riaccolti”, ossia
“Insicuro” e “Non all’altezza”, mentre rientrati nella casa di origine a segui-
oltre tre su quattro si sentirebbero so- to di un periodo passato fuori (4,4%).
prattutto “fieri” e “con più senso nella Gli “indipendenti” crescono al crescere
vita”. Il Sud Italia è la parte del Paese dell’età, mentre i “riaccolti” raddop-
entrata in maggior sofferenza anche dal piano in quantità dopo i 25 anni, forse
punto di vista demografico, per la diffi- dopo il termine del percorso universita-
coltà ancora più accentuata delle don- rio come fuori sede. Tra gli “avviati” ci
ne e dei giovani a realizzare le proprie sono più ragazze che ragazzi. È più alta
scelte di vita. la percentuale di giovani indipendenti
I dati del Rapporto Giovani 2019 evi- nel Nord Italia rispetto al Sud Italia.
denziano la molteplicità di soluzioni
abitative sperimentate dai giovani ita-
LA SCUOLA
I Millennials italiani, ma anche eu- La sfida, però, è tutt’altro che vinta. C’è
ropei, esprimono ampio consenso ri- ancora molta strada da compiere nella
spetto alla formazione culturale, allo direzione di un sistema di istruzione e
sviluppo cognitivo e a quello relazionale formazione capace di intrecciare i pro-
promossi dalle istituzioni scolastiche e pri programmi con i progetti dei giova-
al contempo manifestano la necessità ni, che offra loro adeguati strumenti per
di acquisire maggiori competenze pro- leggere ed intervenire nella realtà.
fessionali e spendibili sul piano lavora- L’uscita anticipata dal sistema sco-
tivo. Nonostante i numerosi problemi lastico è un fenomeno che coinvolge
che caratterizzano la scuola italiana, giovani con un retroterra familiare
proseguire gli studi fino all’istruzione svantaggiato dal punto di vista socia-
terziaria può ancora fare la differenza. le, culturale e lavorativo. Questi giovani
si trovano ad un bivio: da una parte delle opportunità occupazionali e un au-
la possibilità di avviare precocemente mento della quota di Neet più consistente
una carriera lavorativa, anticipare l’u- rispetto ai giovani con almeno un diploma.
scita di casa e la costituzione di una I giovani senza titolo, e tra questi so-
propria famiglia, dall’altra il rischio di prattutto i Neet, manifestano più se-
rimanere esclusi sia dal circuito della gnali di sfiducia nei confronti dell’altro,
formazione sia da quello del mercato delle istituzioni, e un minor livello di
del lavoro. felicità e soddisfazione per la propria
Per chi è privo di un titolo secondario condizione di vita.
superiore, i dati mostrano una riduzione
CONSUMI CULTURALI
E SOCIAL NETWORK
LE AMICIZIE
LA PARTECIPAZIONE
LA LEGALITÀ
La maggioranza dei giovani pensa confuso con ciò che è moralmente le-
che le leggi siano strumenti per far cito per la collettività o per i giovani
funzionare la società (86,8%), che stessi. Preoccupante è la percezione
garantiscano la tutela delle libertà in- che i giovani hanno dell’alto grado di
dividuali (79,1%) e che servano a pu- illegalità diffusa nella società italia-
nire chi sbaglia (78,5%). Tuttavia, non na. Solo il 49,7% pensa che la mag-
mancano le note critiche: il 48,3% è gioranza delle persone rispettino le
convinto che servano a tutelare per leggi. Nonostante un giovane su tre
lo più le élite, il 30,3% le considera (29,4%) provi un senso di impoten-
anche uno strumento di oppressione za di fronte alla perdurante cultura
della libertà individuale. dell’illegalità, la grande maggioranza
Più concretamente, si conferma una (88,5%) non perde completamente la
certa labilità delle conoscenze e dun- speranza e pensa che si debba fare di
que della percezione dei confini tra più per cambiare le cose.
ciò che è legale e non lo è, spesso
L’OSTILITÀ IN RETE
1. Virtuale è reale
Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.
GENERAZIONE
3. Le parole danno forma MOBILE
al pensiero
Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.
2.
La mobilità
all’interno 3.
1. dell’Europa è
una risorsa L’Europa
La mobilità è il loro
è un diritto positiva
campo
da gioco
4.
La mobilità fa
10. parte del loro
I giovani e gli background
immigrati sono
percepiti come i
soggetti più
svantaggiati in
Italia
5.
L’acquisizione della
cittadinanza
9. italiana agevola
prima di tutto la
Le fake news mobilità in Europa
sugli immigrati
sono infondate
e dannose
8.
6.
Le differenze che
contano sono tra Le differenze
«buoni e cattivi» 7. culturali fanno parte
non tra italiani e del quotidiano
La distanza
stranieri sociale tra pari
non viene né
agita né subita
GIOVANI DEL NORD
E DEL SUD
I PARTITI
POLITICI
IL GOVERNO
NAZIONALE
LA CHIESA
CATTOLICA
L’UNIONE
EUROPEA
LA SCUOLA
E L’UNIVERSTÀ
IL VOLONTARIATO
GLI OSPEDALI
LA RICERCA
SCIENTIFICA
0 10 20 30 40 50 60 70 80
LE DIPENDENZE
LA SPIRITUALITÀ
GIOVANI E COVID-19
Come hanno vissuto ventenni e tren- cupazione sulla possibilità che la loro
tenni il lockdown e quali prospettive salute possa essere in futuro messa più
intravedono? L’Osservatorio Giovani ha a rischio da altri virus. Ancor più temo-
svolto la prima indagine internazio- no l’impatto negativo sul lavoro: i rischi
nale su condizioni e aspettative delle su questo fronte sono aumentati per il
nuove generazioni all’apice del lock- 56,7% degli intervistati. Tra gli under
down, condotta tra fine marzo e inizio 35 Neet il 41% dice di aver posticipato
aprile 2020, su un campione di 2000 la ricerca di lavoro e il 33,8% di averla
persone, rappresentativo dei residenti abbandonata (con il rischio di scivolare
in Italia tra i 20 e i 34 anni (e campio- nella spirale dello scoraggiamento e del
ni di 1000 coetanei spagnoli, francesi, disimpegno).
tedeschi e britannici). La maggioranza Rispetto ai coetanei europei i giovani
degli intervistati ritiene che il rischio italiani, inoltre, percepiscono più a ri-
di pandemie sia destinato ad aumen- schio i propri progetti di vita: oltre il
tare. Più in generale, ai timori sull’am- 60% ritiene che l’emergenza sanitaria
biente si unisce ora quello di esposizio- avrà un impatto negativo sui piani per
ne a diffusioni di virus aggressivi. Se il futuro. Gli italiani sono seguiti a breve
gli intervistati riconoscono che la crisi distanza dai giovani spagnoli, mentre
epidemiologica ha poco inciso sulla si collocano circa quindici punti sotto i
loro salute attuale, alta è però la preoc- francesi e venti sotto i tedeschi.
SCUOLA E UNIVERSITÀ
GIOVANI E IMMIGRAZIONE
Nel 2018 l’Osservatorio Giovani del To- grati come un arricchimento culturale
niolo e l’Osservatorio Giovani dell’Uni- per il Paese: il 40% del campione ita-
versità di Salerno hanno paragonato i liano ritiene che gli immigrati contri-
dati dell’indagine nazionale con quelli buiscano a migliorare la vita culturale
relativi a un campione di giovani cam- dell’Italia; più aperto a riconoscere agli
pani. immigrati un ruolo culturale è il 63,5%
Il lavoro assicura mezzi e risorse per dei campani.
vivere? A riguardo, il 34,4% del cam- La scienza si colloca al primo posto tra
pione italiano e il 33,7% di quello le istituzioni su cui i giovani riversano
campano esprimono difficoltà per la maggior fiducia: a livello nazionale, è il
mancanza di stabilità del lavoro attua- 78,8% degli intervistati ad attribuirle
le e, soprattutto, per il guadagno in- molta o abbastanza fiducia e anche tra
soddisfacente (rispettivamente 44,6% i giovani residenti in Campania si con-
e 38,2%). Prevale il significato del la- ferma l’istituzione che ottiene maggior
voro come impegno che ha un portato fiducia (77,7%).
identitario e valoriale: ha una funzione
proiettiva, intesa come strumento per
progettare la propria vita e affrontare il
futuro (36,7% in Italia e 48,2% in Cam-
pania) o per costruirsi una vita familiare
(38% in Italia e 56,3% in Campania).
È impegno personale per 31,1% degli
italiani e il 35,2% campani.
Quasi la metà dei giovani intervistati
considera importante la tutela dei valo-
ri morali e religiosi tradizionali (49,1%
in Campania e 45,7% in Italia).
Più della metà di entrambi i campioni
ritiene gli immigrati una fonte d’insicu-
rezza (55,9% vs al 57,6% dei giovani
italiani). Riguardo la visione degli immi-
I GIOVANI DEL SUD
CONDIVIDE
CASE, AUTO
E LUOGHI
POSSIEDE I
DI LAVORO
MEDIA DI ULTIMA
GENERAZIONE
È SENSIBILE
AL TEMA
DELL'IMMIGRAZIONE
CERCA
OPPORTUNITÀ
ALL’ESTERO
PENSA CHE
L’ISTRUZIONE
NON BASTI
A TROVARE
LAVORO VORREBBE
ALMENO
DUE FIGLI
VORREBBE
UNA POLITICA
PIÙ ATTENTA
AL BENE COMUNE
DIPENDE A LUNGO
DA MAMMA E PAPÀ
CREDE NEL
VOLONTARIATO
MA LO PRATICA
POCO
È FLESSIBILE