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L’ OSSERVATORIO

GIOVANI
L’OSSERVATORIO
GIOVANI

Nel nostro Paese i giovani hanno uno strano destino. A volte occupano il centro
dell’attenzione pubblica, più spesso restano una categoria astratta e poco
rilevante per la società “adulta”. In ogni caso, la condizione dei giovani italiani
merita ben altra considerazione e conoscenza. Le nuove generazioni hanno
l’arduo compito di raccogliere l’eredità di quelle mature e anziane, che appaiono
(più che in altri Paesi) riluttanti a cedere spazio e a dare il benvenuto a chi le
dovrà inesorabilmente sostituire.

L’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, ente fondatore dell’Università


Cattolica, ha voluto raccogliere questa sfida. Ecco perché ha realizzato, in
collaborazione con l’Ateneo e grazie al sostegno di Fondazione Cariplo e Intesa
Sanpaolo, il Rapporto Giovani, la più approfondita ricerca italiana sull’universo
giovanile e ricca di dati comparabili a livello internazionale. Il Rapporto si
avvale della competenza del Laboratorio di Statistica dell’Università Cattolica
e di Ipsos srl in qualità di partner esecutivo. I risultati dell’indagine sono
raccolti in una pubblicazione annuale (ed. Il Mulino). L’indagine quantitativa ha
coinvolto inizialmente un campione di circa 9.000 individui tra i 18 e i 34 anni
(i cosiddetti Millennials) con l’obiettivo di sondare valori, aspettative, progetti,
fiducia nelle istituzioni, rapporto tra generazioni, lavoro, famiglia, genitorialità.
Dal 2015 l’indagine è stata estesa a campioni rappresentativi di giovani cittadini
appartenenti ai principali Paesi comunitari quali Germania, Spagna, Regno
Unito, Francia.

Il Rapporto Giovani rappresenta un essenziale strumento di conoscenza e analisi


sociale, ausilio indispensabile per orientare l’azione delle istituzioni anche nella
discontinuità prodotta dalla pandemia Covid-19.

L’emergenza sanitaria aiuterà il Paese a fare un salto di qualità strategico in


termini di autentica attenzione e pubblico investimento verso le nuove generazioni?
Se atteggiamento e strumenti rimarranno quelli pre-Covid non sarà un rischio,
ma una certezza assistere ad un peggioramento ulteriore delle condizioni e delle
prospettive dei giovani italiani. Se il costo maggiore dell’emergenza in termini
diretti (di mortalità) si è concentrato soprattutto sulle generazioni più anziane,
le implicazioni negative di un’uscita non adeguatamente preparata e gestita
sono destinate a pesare fortemente sui giovani.
I TEMI

IL LAVORO

Il lavoro è il tema centrale per le nuo- che può facilitare l’ingresso nel mondo
ve generazioni. Il Rapporto Giovani ha professionale, è lo sviluppo delle com-
individuato nelle scarse prospettive oc- petenze trasversali (soft skills) quali:
cupazionali la difficoltà a conquistare atteggiamento positivo, gestione di
l’indipendenza dalle generazioni prece- compiti e attività, relazione con gli al-
denti e costruire il proprio futuro. Molti tri, leadership e direzione. Dall’analisi
gli ostacoli e poche le opportunità: un emerge che i Neet, i giovani che non
mercato occupazionale poco dinami- studiano e non lavorano, dichiarano
co, un divario tra la preparazione scola- di possedere livelli significativamente
stica e le esigenze delle risorse umane, inferiori di soft skills rispetto alle altre
una tutela contrattuale non sempre a categorie sociali.
favore dei giovani. Un aspetto cruciale,

NUOVE TECNOLOGIE,
NUOVE COMPETENZE
NUOVI MODI DI LAVORARE

Con una indagine del gennaio del 2019 tre è più difficile riconoscere quelle
che ha coinvolto 2000 giovani italiani destinate a ridursi. Gli intervistati di-
dai 20 ai 34 anni si sono volute ana- chiarano comunque un alto interesse
lizzare le conoscenze e le aspettative verso queste ultime e per quelle per cui
rispetto alle professioni, alle competen- è previsto un andamento costante. Ai
ze e alle modalità di organizzazione del percorsi di studio formali, si affiancano
lavoro che gli istituti di ricerca interna- esperienze formative informali – come
zionali ritengono avranno maggiore dif- le esperienze all’estero o anche solo la
fusione nei prossimi anni. conoscenza di una lingua straniera –
che consentono ai giovani di raccogliere
È emersa una diffusa capacità di let- informazioni utili a rafforzare la propria
tura delle professioni del futuro, men- conoscenza del mercato del lavoro e
fare scelte professionali informate. ferenti nei due fenomeni: le differenze
La ricerca ha mostrato chiaramente territoriali ricoprono un ruolo signifi-
che – rispetto alla conoscenza di auto- cativo nella conoscenza dei processi
mazione e digitalizzazione, robotica e di trasformazione organizzativa attra-
piattaforme digitali, nuove professioni verso piattaforma digitale (il livello di
e nuovi modi di lavorare – se il livello maggior conoscenza delle piattaforme
di istruzione è discriminante in ogni si registra al Centro Italia, seguito dal
caso, entrano poi in gioco variabili dif- Nord e, infine, dal Sud).

I NEET

Non studiano, non lavorano, ma sono Il 38,8% dei non Neet dichiara di avere
anche molto più infelici e insicuri dei almeno tre persone con cui parlare di
loro coetanei: è questa la condizio- questioni personali, contro il 27% dei
ne dei cosiddetti Neet, come emerge Neet. Un titolo di studio elevato e la
dall’analisi del Rapporto Giovani. partecipazione assidua ad attività di
I Neet sono soggetti che mostrano una volontariato favoriscono l’uscita dalla
rete sociale di relazioni meno ampie. condizione di Neet.

IL DOMANI

Esiste una forte consapevolezza da par- Tutto questo alimenta un sentimento di


te dei giovani non solo delle difficoltà disillusione nei confronti non solo delle
presenti nel mondo del lavoro, ma an- istituzioni, ma anche del sistema Pae-
che delle potenziali implicazioni che le se, considerato ingiusto e iniquo, e per
grandi trasformazioni in atto produco- questo motivo responsabile di una par-
no sui rischi e opportunità future. te di fallimenti e insuccessi personali e
La forte preoccupazione per gli squilibri collettivi. Emerge, nel complesso, una
generazionali nel mercato del lavoro è domanda di rappresentanza all’altezza
una delle questioni più pressanti rispet- delle sfide di questo tempo, che aiuti
to alla quale i giovani si sentono diso- a stabilire una relazione coerente tra le
rientati, poco informati e abbandonati opportunità delle nuove generazioni e le
al solo aiuto delle famiglie di origine. prospettive di crescita del Paese.
LA FAMIGLIA

Essere madre e lavoratrice oggi in Italia liani: i più numerosi (82,2%) sono gli
risulta ancora molto difficile. Nonostan- “ancorati” che vivono ancora a casa
te questo, l’80% delle donne italiane con i genitori senza mai esserne usci-
tra i 20 e i 34 anni mira ad avere al- ti; seguono gli “avviati” (9,6%), appena
meno due figli, mentre soltanto il 7% usciti dalla casa dei genitori per andare
è disposto a rassegnarsi a non averne. ad abitare per conto proprio, e una esi-
Inoltre, nell’ipotesi di avere un figlio gua percentuale di indipendenti (3,8%),
entro i prossimi anni, meno di uno su fuori di casa da almeno tre anni. C’è
quattro ha risposto che si sentirebbe infine un numero di “riaccolti”, ossia
“Insicuro” e “Non all’altezza”, mentre rientrati nella casa di origine a segui-
oltre tre su quattro si sentirebbero so- to di un periodo passato fuori (4,4%).
prattutto “fieri” e “con più senso nella Gli “indipendenti” crescono al crescere
vita”. Il Sud Italia è la parte del Paese dell’età, mentre i “riaccolti” raddop-
entrata in maggior sofferenza anche dal piano in quantità dopo i 25 anni, forse
punto di vista demografico, per la diffi- dopo il termine del percorso universita-
coltà ancora più accentuata delle don- rio come fuori sede. Tra gli “avviati” ci
ne e dei giovani a realizzare le proprie sono più ragazze che ragazzi. È più alta
scelte di vita. la percentuale di giovani indipendenti
I dati del Rapporto Giovani 2019 evi- nel Nord Italia rispetto al Sud Italia.
denziano la molteplicità di soluzioni
abitative sperimentate dai giovani ita-

LA SCUOLA

I Millennials italiani, ma anche eu- La sfida, però, è tutt’altro che vinta. C’è
ropei, esprimono ampio consenso ri- ancora molta strada da compiere nella
spetto alla formazione culturale, allo direzione di un sistema di istruzione e
sviluppo cognitivo e a quello relazionale formazione capace di intrecciare i pro-
promossi dalle istituzioni scolastiche e pri programmi con i progetti dei giova-
al contempo manifestano la necessità ni, che offra loro adeguati strumenti per
di acquisire maggiori competenze pro- leggere ed intervenire nella realtà.
fessionali e spendibili sul piano lavora- L’uscita anticipata dal sistema sco-
tivo. Nonostante i numerosi problemi lastico è un fenomeno che coinvolge
che caratterizzano la scuola italiana, giovani con un retroterra familiare
proseguire gli studi fino all’istruzione svantaggiato dal punto di vista socia-
terziaria può ancora fare la differenza. le, culturale e lavorativo. Questi giovani
si trovano ad un bivio: da una parte delle opportunità occupazionali e un au-
la possibilità di avviare precocemente mento della quota di Neet più consistente
una carriera lavorativa, anticipare l’u- rispetto ai giovani con almeno un diploma.
scita di casa e la costituzione di una I giovani senza titolo, e tra questi so-
propria famiglia, dall’altra il rischio di prattutto i Neet, manifestano più se-
rimanere esclusi sia dal circuito della gnali di sfiducia nei confronti dell’altro,
formazione sia da quello del mercato delle istituzioni, e un minor livello di
del lavoro. felicità e soddisfazione per la propria
Per chi è privo di un titolo secondario condizione di vita.
superiore, i dati mostrano una riduzione

CONSUMI CULTURALI
E SOCIAL NETWORK

Da un’indagine condotta nel mese ra, la visita ai musei, la fruizione di


di novembre 2019 su un campione eventi culturali, la partecipazione at-
italiano di circa 2000 giovani adulti tiva alla vita di associazioni sportive
di età compresa tra 19 e 34 anni sui e religiose.
consumi culturali emerge che i nuovi Oggi sia i nuovi media sia i molteplici
dispositivi tecnologici sono via di ac- servizi dedicati al consumo cultura-
cesso a una molteplicità di consumi. le consentono ai giovani di ampliare
Soprattutto gli smartphone sembra- il proprio accesso a diverse forme di
no non avere confini; quasi la totalità cultura, anche se l’ambiente familia-
dei giovani ne possiede uno. re e soprattutto il grado di istruzione
I nuovi media sembrano aver accre- fanno la differenza.
sciuto ancora di più le modalità «vi-
siva» e «uditiva» delle nuove genera- L’emergenza sanitaria divampata in
zioni di passare il tempo libero: si va Italia ha avuto e avrà ricadute pesan-
al cinema, ma si associano sempre di ti sulla sfera dei consumi. Diventa
più le visioni di film e di serie tv, scelti cruciale quindi la possibilità, prati-
secondo i propri gusti. Si sono anche camente per ogni settore, di potersi
ampliate le possibilità di ascoltare adattare alla duplice forma online/
musica. offline: per una volta fruizioni, usi, ac-
La crescita della fruizione di video e quisti via internet non appaiono come
musica non ferma la tendenza a «giro- nemici della vita sociale, ma necessa-
vagare»: nel web, nei centri commer- ria integrazione, unica possibilità di
ciali, nei ristoranti. sopravvivenza, in digitale, di tutto ciò
Meno diffusa invece appare la lettu- di cui le nostre vite sono intessute.
La fruizione quotidiana di alcuni media. Somma delle percentuali relative alle due più elevate fasce di
fruizione quotidiana («tra due/tre ore + più di tre ore»)

TOTALE LAUREA DIPLOMA ALTRI TITOLI

NAVIGARE SUL WEB 50,4 56,1 50,4 45,3

USARE I SOCIAL NETWORK 33,9 36,3 34,1 31,3

INVIARE MESSAGGI TRAMITE


WHATSAPP/ MESSENGER 32,7 39,5 33,5 25,0

USARE PC/PORTATILE (NO INTERNET) 30,5 38,7 30,8 22,7

GUARDARE LA TV GRATUITA 28,1 26,6 26,2 33,0

GUARDARE PIATTAFORME STREAMING


COME NETFLIX O PRIME VIDEO 25,7 27,7 23,0 29,0

ASCOLTARE MUSICA (TUTTE LE FONTI


EXTRA RADIO) 23,6 23,9 23,2 24,3

GIOCARE AI VIDEOGAME 18,5 15,9 16,5 24,8

GUARDARE LA TV A PAGAMENTO (SIA PAY


SIA ON DEMAND) 15,1 19,2 14,5 12,7

ASCOLTARE RADIO 11,3 12,9 10,3 12,0

LE AMICIZIE

La percentuale di chi dichiara di ave- ragazzi e le ragazze del Sud e delle


re almeno un amico è del 77,1%. Il Isole escono più spesso la sera rispet-
dato sembra stabile nel tempo: nel to ai loro coetanei del Nord. Essere
2007, nell’ultima rilevazione Iard, uno studente favorisce un incontro
era del 75,6%. Rimane favorita l’in- assiduo con i propri amici o amiche.
terazione faccia-a-faccia, a scapito di I gruppi amicali sono perlopiù di pic-
quella mediata da tecnologie digitali: cole-medie dimensioni (per il 67,8%
solo il 3,1% dei ragazzi e delle ragaz- delle risposte composti da 4-10 indi-
ze dichiara di far parte di un gruppo vidui): un rilevante 21% ha amici che
di amiche/i conosciute/i in rete. I vede separatamente o a piccoli gruppi
(2-3 persone). I gruppi di amici sono gruppo composto prevalentemente da
prevalentemente misti. È assai pre- maschi. Viceversa, è solo il 21,4% dei
ponderante, però, un’uniformità di giovani maschi a essere inserito in un
genere. Il 66,9% dei ragazzi è inserito gruppo amicale prevalentemente fem-
all’interno di un gruppo di amici pre- minile.
valentemente maschile, mentre nella La scuola e il lavoro rimangono an-
stessa situazione si trova il 57,9% cora nella società contemporanea i
delle ragazze. principali circuiti attraverso cui viene
Il 30% delle ragazze è inserito in un distribuita la risorsa “amicizia”.

LA PARTECIPAZIONE

Da un’indagine condotta ad ottobre chiara di essere andato alle urne oltre


2017 sull’atteggiamento delle nuove il 60% dei giovani europei intervistati,
generazioni (campione di 3034 perso- con punte più basse dove meno forte
ne di età 20-34 anni rappresentativo è la fiducia verso l’Unione (se si esclu-
su scala nazionale) verso la politica de UK, i valori più bassi si trovano in
e sul loro orientamento al voto, in Francia e tra i Neet).
combinazione con il profilo sociale, L’importanza del «bene comune» è,
la condizione economica e i valori di invece, ampiamente riconosciuta
riferimento, emerge che il 40% dei dalle nuove generazioni. Il 93,7% dei
giovani italiani si sente lontano dalla giovani europei lo considera abba-
politica. Solo il 35% aderisce convin- stanza o molto importante, con diffe-
tamente ad un partito o movimento in renze minime tra Paesi. A doversene
campo. Oltre il 40% degli intervista- prendere carico, secondo i giovani, è
ti ha bocciato tutte le forze politiche per la larga maggioranza lo Stato in-
italiane. Il rimanente 60% ha trovato sieme ai cittadini.
almeno una forza politica a cui dare Ciò che preoccupa quasi trasversal-
la sufficienza. È interessante notare mente i giovani europei sono i temi
come oltre metà di questa larga fet- dell’ambiente (27%) e delle disegua-
ta di disaffezionati (il 52,5%) non si glianze sociali (15,3%), entrambi con-
riconosca nella distinzione tra destra siderati più a rischio se non si inter-
e sinistra. Questo significa che più di viene oggi in modo efficace.
un disaffezionato su due (quindi oltre Tuttavia, tra i Neet e nei Paesi in cui i
il 20% di tutti i giovani) non è solo lon- giovani trovano maggiori difficoltà di
tano dagli attuali partiti, ma si sente lavoro (Italia e Spagna), sono relativa-
estraneo alla politica. mente più sentiti i temi della crescita
Rispetto al comportamento elettorale, economica e delle condizioni oggetti-
un riscontro utile arriva dalla consul- ve delle nuove generazioni.
tazione europea del maggio 2019. Di-
QUANTO È IMPORTANTE CHI DOVREBBE ASSUMERSI
CHE UN PAESE PROMUOVA MAGGIORI RESPONSABILITÀ?
IL BENE COMUNE?

ABBASTANZA O MOLTO IMPORTANTE SIA LO STATO TOT.


STATO E ISTITUZIONI CITTADINI
CHE I CITTADINI

ITALIA 94,5 29,8 15,8 54,4 100

GERMANIA 92,1 22,6 11,4 66,0 100

SPAGNA 96,7 34,1 12,2 53,7 100

FRANCIA 93,1 23,8 19,3 56,9 100

REGNO UNITO 92,0 16,3 15,6 68,1 100

TOTALE 93,7 25,3 14,9 59,8 100

LA LEGALITÀ

La maggioranza dei giovani pensa confuso con ciò che è moralmente le-
che le leggi siano strumenti per far cito per la collettività o per i giovani
funzionare la società (86,8%), che stessi. Preoccupante è la percezione
garantiscano la tutela delle libertà in- che i giovani hanno dell’alto grado di
dividuali (79,1%) e che servano a pu- illegalità diffusa nella società italia-
nire chi sbaglia (78,5%). Tuttavia, non na. Solo il 49,7% pensa che la mag-
mancano le note critiche: il 48,3% è gioranza delle persone rispettino le
convinto che servano a tutelare per leggi. Nonostante un giovane su tre
lo più le élite, il 30,3% le considera (29,4%) provi un senso di impoten-
anche uno strumento di oppressione za di fronte alla perdurante cultura
della libertà individuale. dell’illegalità, la grande maggioranza
Più concretamente, si conferma una (88,5%) non perde completamente la
certa labilità delle conoscenze e dun- speranza e pensa che si debba fare di
que della percezione dei confini tra più per cambiare le cose.
ciò che è legale e non lo è, spesso
L’OSTILITÀ IN RETE

La presenza pervasiva della rete per i Accade spesso di imbattersi in notizie


Millennials non significa che il loro at- false (“bufale”), in contenuti offensivi
teggiamento sia acritico. La grande e discriminatori (hate speech), in pro-
maggioranza è a conoscenza di insidie vocazioni gratuite e accuse infondate
e rischi anche se non sempre è piena- (trolling). La grande maggioranza delle
mente consapevole della loro portata. persone ritiene che queste pratiche ren-
È esperienza comune diventare vittima, dano i social più inaffidabili e un luogo
spettatore passivo o complice più o meno ospitale.
meno involontario di pratiche corrosive.

Nel 2017 è nato Parole O_Stili, un progetto di sensibilizzazione con-


tro l’ostilità delle parole in rete. Il MIUR ha siglato un protocollo d’in-
tesa con l’ATS Parole Ostili (Associazione cui partecipano l’Università
Il Manifesto
Cattolica del Sacro Cuore e l’Istituto Giuseppe Toniolo). Sono stati
della comunicazione
organizzati non ostile
due eventi di formazione “Parole a scuola”, a Milano e
Bari, cui hanno partecipato più di duemila insegnanti di tutta Italia
(www.paroleostili.com).

1. Virtuale è reale
Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.

2. Si è ciò che si comunica


Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.

GENERAZIONE
3. Le parole danno forma MOBILE
al pensiero
Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.

4. Prima di parlare bisogna ascoltare


L’Osservatorio Giovani ha realizzato
Nessuno ha sempre tre conEsperienze
ragione, neanche io. Ascolto onestà e apertura. valutate molto soddisfacenti
approfondimenti empirici sul tema della sono quelle legate allo studio: l’84,3%
5. Le parole
mobilità dei Millennials: sono un
il primo suponteun ne dà un giudizio positivo.
Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.
campione di giovani italiani (2014) e i Il 70,8% degli italiani è disponibile ad
successivi due, su campioni per quote andare a lavorare all’estero, in misura
6. Le parole hanno conseguenze
di giovani italiani e di altri Paesi europei nettamente superiore rispetto ai coeta-
So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.
(2016 e 2017). nei spagnoli (68%), polacchi (66,3%),
I Millennials7.italiani
Condividere hannoè una una più inglesi (60,9%), tedeschi (53,5%) e fran-
responsabilità
spiccata apertura all’Europa
Condivido testi e immagini solo rispet-
dopo averli letti, cesi
valutati, (52,6%).
compresi.
to alle precedenti generazioni. Sono L’88,3% dei Millennials italiani con-
cresciuti in un8.contesto
Le ideestorico-culturale
si possono discutere. sidera l’emigrazione come una op-
caratterizzato dal Le paradigma
persone si devono dell’«eu-rispettare portunità di realizzazione: non solo
Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido
ro-mobilità» e alla domanda «Pensi
in un nemico da annientare.
che quindi euro-mobili per scelta, ma anche
la mobilità dei popoli all’interno dell’Eu- per necessità.
ropa sia una 9. risorsa
Gli insultipositiva?» non sono rispon- argomentiCosa ne pensano invece della Brexit?
dono, infatti, quasi per insulti
Non accetto l’80% di essere
e aggressività, nemmeno a favoreSono intesi.
della mia larga parte preoccupati. Per la
molto-abbastanza d’accordo. maggioranza l’Unione europea per loro
10. Anche il silenzio comunica
Quando la scelta migliore è tacere, taccio.
è un bene da preservare: se l’Italia ne lizzata a inizio 2020 dal Rapporto Gio-
uscisse, il 35% circa pensa ci sarebbe- vani in piena emergenza Coronavirus,
ro conseguenze drammatiche, in mi- ha messo in evidenza che i progetti di
sura superiore rispetto a come si sono mobilità dei Millennials hanno subìto
espressi i coetanei europei. Il 43,4% già una significativa contrazione, al-
voterebbe «per rimanere in Euro- cuni sono stati rinviati, altri addirittura
pa» qualora ci fosse un referendum sospesi, per sempre. Questo aspetto
sull’uscita dell’Italia dall’Europa. colpisce maggiormente i Millennials ita-
Che impatto avrà la pandemia generata liani rispetto ai coetanei europei, anche
da Covid-19 sui giovani, che sono sta- perché sono proprio gli italiani ad avere
ti proprio i più mobili e si troveranno, investito, più di tutti, nella mobilità, per
ancora una volta, a pagare il conto più dare forma ai propri progetti e solidità
salato dello “stop” che abbiamo vissu- alla propria identità.
to? A riguardo, l’indagine europea, rea-

I nativi-cosmopoliti in dieci punti.

2.
La mobilità
all’interno 3.
1. dell’Europa è
una risorsa L’Europa
La mobilità è il loro
è un diritto positiva
campo
da gioco

4.
La mobilità fa
10. parte del loro
I giovani e gli background
immigrati sono
percepiti come i
soggetti più
svantaggiati in
Italia
5.
L’acquisizione della
cittadinanza
9. italiana agevola
prima di tutto la
Le fake news mobilità in Europa
sugli immigrati
sono infondate
e dannose

8.
6.
Le differenze che
contano sono tra Le differenze
«buoni e cattivi» 7. culturali fanno parte
non tra italiani e del quotidiano
La distanza
stranieri sociale tra pari
non viene né
agita né subita
GIOVANI DEL NORD
E DEL SUD

I giovani del Sud sono maggiormente e remunerativi, mentre al Sud si regi-


disposti a spostarsi in Italia e all’estero stra una maggiore attenzione al lavoro
pur di migliorare la propria condizione come modalità di autorealizzazione e
economica. Infatti, il 49% accettereb- di collocazione nella società.
be di andare fuori dall’Italia (contro il I giovani meridionali valutano in modo
40% del Nord e il 44% del Centro), il positivo la propria esperienza scola-
21% sarebbe disposto a spostarsi in stica, con una prevalenza rispetto al
qualsiasi regione pur di rimanervi, il Nord dell’idea che la formazione ser-
15% si sposterebbe solo all’interno della va ad aumentare le conoscenze e le
propria regione, mentre solo il 15% non abilità personali, senza che questo
è disposto ad affrontare spostamenti. porti automaticamente a trovare la-
voro.
È più difficile al Sud l’ingresso nel Manifestano sfiducia i giovani del
mondo del lavoro, come denotano le Sud nei confronti delle istituzioni po-
percentuali di Neet: 30,1% per i ra- litiche, in particolare in quelle locali,
gazzi e 33% per le ragazze. e nel sistema bancario, mentre forte
Il lavoro, quando c’è, è instabile, con- resta la fiducia nel volontariato e nella
tribuendo a generare un sentimento ricerca scientifica e tecnologica.
di ansia per il futuro, con la conse- Il Sud registra, infine, una persisten-
guenza diretta dell’insoddisfazione za di valori più tradizionali, ricono-
per le condizioni economiche e su scendo parallelamente il ruolo della
altri domini del benessere (la felicità, dimensione religiosa e della funzione
ad esempio: 63,8% al Sud rispetto al da essa svolta nella vita sociale.
73,3% del Nord).
La difficile condizione materiale, ma Nonostante l’emergenza sanitaria ab-
anche il vissuto di questa, porta, spe- bia colpito maggiormente le regioni
cie al Sud e con una pericolosa ed settentrionali, il deterioramento delle
inedita proiezione al Centro della pe- prospettive occupazionali sono general-
nisola, alla difficoltà di conquistare mente peggiorate in modo più o meno
l’autonomia dalla famiglia di origine uniforme in tutta la penisola con per-
e a mettere al mondo bambini. centuali di individui che si sentono più
Nonostante tutto, resta ben vivo il a rischio, ovunque fra il 55% e il 60%.
desiderio di realizzare un progetto
familiare, anche a costo di trasferire
altrove la propria residenza.
Al Nord c’è una maggiore enfasi e va-
lorizzazione degli aspetti economici
Fiducia nelle istituzioni (percentuale valori positivi 2017).
Fonte: Indagine sui giovani, 2017, 3.034 rispondenti.

I PARTITI
POLITICI

IL GOVERNO
NAZIONALE

LA CHIESA
CATTOLICA

L’UNIONE
EUROPEA

LA SCUOLA
E L’UNIVERSTÀ

IL VOLONTARIATO

GLI OSPEDALI

LA RICERCA
SCIENTIFICA

0 10 20 30 40 50 60 70 80

LE DIPENDENZE

La grande maggioranza dei giovani Si assottigliano le differenze di gene-


italiani beve regolarmente e lo fa re nell’adozione di condotte di uso a
soprattutto nel weekend per ragioni rischio di alcol. Le giovani donne assu-
di natura sociale e ricreativa. Il con- mono alcolici in quantità solo legger-
sumo di bevande alcoliche anche nei mente inferiore agli uomini.
giorni infrasettimanali è più diffuso Chi beve troppo, tende anche a fumare
solo tra i giovani che si avvicinano e a utilizzare sostanze psicoattive.
ai trent’anni. Il 17-20% dei giova- Tuttavia, i giovani italiani sembrano es-
ni italiani adotta comportamenti a sere sensibili al tema del consumo di
rischio (si ubriaca e beve in grandi alcolici alla guida, indicato tra le prime
quantità). motivazioni per astenersi dal bere.
I VALORI

Quali sono le priorità valoriali dei gio- cambiamento e tendenzialmente an-


vani tra soddisfazione di vita, autoef- corato al valore della relazione. Uno
ficacia, fiducia nelle istituzioni e sa- degli obiettivi della transizione all’età
lute fisica? E come sentono di stare adulta consiste proprio nel progressi-
i giovani italiani? I partecipanti alla vo raggiungimento della responsabili-
ricerca hanno mostrato un profilo tà, che implica la strutturazione e la
valoriale decisamente orientato al realizzazione di sé.

LA SPIRITUALITÀ

Un mondo giovanile materialista, lon- con l’intento di individuare quali siano


tano dal trascendente ed estraneo a le proposte di parrocchie e associazio-
tutto ciò che è spirituale? Anche su ni in grado di attrarre le nuove genera-
questo tema l’Osservatorio Giovani zioni, di far scoprire o riscoprire loro
ha svolto alcune indagini qualitative, l’attualità del cristianesimo. Attraverso
interrogando in una prima fase cen- una App (AppLife), due blog proposti a
tocinquanta giovani di tutta Italia, di giovani tra i 16 e i 35 anni e alcuni fo-
piccoli e grandi centri; in una seconda cus group si è dato l’avvio a un’ulteriore
fase altrettanti educatori alla fede (ge- ricerca qualitativa sui temi legati al sen-
nitori, religiosi, catechisti, insegnanti), so dell’esistenza.
L’INDAGINE ADOLESCENTI

La ricerca sugli adolescenti, la Genera- approccio teorico che mette in primo


zione Z, ha l’obiettivo di comprendere piano le risorse dei ragazzi in grado di
le caratteristiche dei fratelli minori dei emergere anche grazie al contesto in
Millennials. Spesso definita dal mondo cui essa nasce e cresce. Un particola-
adulto in termini negativi, sembra che re approfondimento coinvolge le scuo-
questa generazione pecchi di risorse e le del Trentino, con la collaborazione
competenze. Ma è davvero così? L’in- dell’Istituto provinciale per la ricerca e
dagine, che coinvolge 44 scuole di la sperimentazione educativa (IPRASE).
tutto il Paese, utilizza, al contrario, un
DALLA RICERCA ANNUALE RAPPORTO GIOVANI SI
SVILUPPANO ALCUNE INDAGINI ALLE QUALI VENGONO
DEDICATI REPORT E PUBBLICAZIONI SPECIFICHE:

GIOVANI E COVID-19

Come hanno vissuto ventenni e tren- cupazione sulla possibilità che la loro
tenni il lockdown e quali prospettive salute possa essere in futuro messa più
intravedono? L’Osservatorio Giovani ha a rischio da altri virus. Ancor più temo-
svolto la prima indagine internazio- no l’impatto negativo sul lavoro: i rischi
nale su condizioni e aspettative delle su questo fronte sono aumentati per il
nuove generazioni all’apice del lock- 56,7% degli intervistati. Tra gli under
down, condotta tra fine marzo e inizio 35 Neet il 41% dice di aver posticipato
aprile 2020, su un campione di 2000 la ricerca di lavoro e il 33,8% di averla
persone, rappresentativo dei residenti abbandonata (con il rischio di scivolare
in Italia tra i 20 e i 34 anni (e campio- nella spirale dello scoraggiamento e del
ni di 1000 coetanei spagnoli, francesi, disimpegno).
tedeschi e britannici). La maggioranza Rispetto ai coetanei europei i giovani
degli intervistati ritiene che il rischio italiani, inoltre, percepiscono più a ri-
di pandemie sia destinato ad aumen- schio i propri progetti di vita: oltre il
tare. Più in generale, ai timori sull’am- 60% ritiene che l’emergenza sanitaria
biente si unisce ora quello di esposizio- avrà un impatto negativo sui piani per
ne a diffusioni di virus aggressivi. Se il futuro. Gli italiani sono seguiti a breve
gli intervistati riconoscono che la crisi distanza dai giovani spagnoli, mentre
epidemiologica ha poco inciso sulla si collocano circa quindici punti sotto i
loro salute attuale, alta è però la preoc- francesi e venti sotto i tedeschi.

SCUOLA E UNIVERSITÀ

Tra la fine di maggio e i primi dieci supporti relazionali e social; l’influenza


giorni di giugno del 2020 è stata realiz- della pandemia su tale scelta; l’attesa
zata una indagine su 1000 18-19enni sulla vita universitaria (aspetti relazio-
italiani, frequentanti l’ultimo anno del- nali e didattici); lo sguardo verso il fu-
la scuola secondaria superiore, con lo turo.
scopo di individuare la loro posizione Il 65% degli intervistati dichiara di voler
rispetto alla scelta universitaria; le ra- proseguire gli studi e tra questi il 78%
gioni che la ispirano, le fonti utilizzate, i intende iscriversi all’Università. Il 50%
del totale afferma di voler andare all’U- tenziali matricole risulta esserci meno
niversità, il 41% che farà altro tra lavoro preoccupazione rispetto a chi non si
o altra tipologia di studi e il 9% ancora iscriverà all’Università in relazione allo
non lo sa. stato di salute proprio e degli altri.
La stragrande maggioranza predili- Nel complesso, il 60% degli intervistati
ge l’Università in presenza rispetto a è stato influenzato poco dall’emergen-
quelle telematiche (95% vs 5%). za sanitaria. Tuttavia, il 14% dichiara
Tra le potenziali matricole, gli uomini che sta scegliendo un Ateneo vicino
scelgono corsi più “tecnici” come in- casa e poco più del 10% ha cambiato
gegneria, economia, statistica, mentre in seguito all’emergenza sanitaria.
le donne ambiti che hanno a che fare Rispetto alle potenziali matricole, colo-
con la cura della persona come medi- ro che non intendono intraprendere un
cina ed educazione. Le motivazioni più percorso universitario fanno registrare
influenti riguardano, nel complesso, il un maggior desiderio di stare vicino
lavoro del futuro e l’esigenza che sia alla famiglia e una maggiore preoccu-
“gratificante”. pazione per i luoghi affollati.
Si sceglie seguendo le proprie inclina- Le potenziali matricole considerano
zioni e i propri interessi e la prospetti- l’Università un luogo importante per
va di fare carriera, meno la tradizione le relazioni con i pari e con i docenti
familiare, i consigli degli altri. La princi- nell’ottica di una crescita personale e
pale fonte di informazione è il web. formativa e non hanno un buon giudizio
La madre è la persona che fornisce più della didattica a distanza.
informazioni e suggerimenti in ordine Nonostante la metà degli intervistati
alla scelta, anche tra chi vuole studiare abbia poca fiducia nei confronti degli
all’Università. altri e il 64% pensi che il futuro sia
Riguardo l’influenza della pandemia un’incognita, complessivamente gli in-
sulla scelta universitaria, i giovani di- tervistati ritengono di poter raggiunge-
chiarano di essere preoccupati per la re i propri obiettivi e di essere in grado
salute dei propri familiari. Tra le po- di contribuire a un futuro migliore.

GIOVANI E IMMIGRAZIONE

Anche sulla scorta delle sollecitazioni indirettamente, anche la propria; la se-


scaturite dalla lettura del dato empirico conda indagine, pensata per studiare la
quantitativo, in collaborazione con Fon- trasmissione della fede, di generazione
dazione Migrantes, si sono realizzate in generazione, nelle famiglie con back-
due indagini qualitative, utilizzando un ground migratorio, appartenenti a reli-
approccio biografico: la prima ricerca, gioni differenti, che attualmente vivono
volta ad approfondire le rappresenta- nel nostro Paese.
zioni, le opinioni e gli atteggiamenti Tratto peculiare dei Millennials è di
dei Millennials italiani circa l’immigra- essere nati e cresciuti in una società
zione – quindi la mobilità dei popoli e, globalizzata e multiculturale, dove le
differenze sono qui e ora, non si annul- abitano una società multi-etnica, mul-
lano ma si incontrano e si integrano di- ti-culturale, multi-religiosa, percepita
ventando «non-differenze» per i soggetti non come una condizione emergenzia-
in questione, o almeno non così tanto le, di «invasione», ma assolutamente
rilevanti da produrre distanza sociale. naturale.
Sono giovani nativi-cosmopoliti, che
I GIOVANI CAMPANI

Nel 2018 l’Osservatorio Giovani del To- grati come un arricchimento culturale
niolo e l’Osservatorio Giovani dell’Uni- per il Paese: il 40% del campione ita-
versità di Salerno hanno paragonato i liano ritiene che gli immigrati contri-
dati dell’indagine nazionale con quelli buiscano a migliorare la vita culturale
relativi a un campione di giovani cam- dell’Italia; più aperto a riconoscere agli
pani. immigrati un ruolo culturale è il 63,5%
Il lavoro assicura mezzi e risorse per dei campani.
vivere? A riguardo, il 34,4% del cam- La scienza si colloca al primo posto tra
pione italiano e il 33,7% di quello le istituzioni su cui i giovani riversano
campano esprimono difficoltà per la maggior fiducia: a livello nazionale, è il
mancanza di stabilità del lavoro attua- 78,8% degli intervistati ad attribuirle
le e, soprattutto, per il guadagno in- molta o abbastanza fiducia e anche tra
soddisfacente (rispettivamente 44,6% i giovani residenti in Campania si con-
e 38,2%). Prevale il significato del la- ferma l’istituzione che ottiene maggior
voro come impegno che ha un portato fiducia (77,7%).
identitario e valoriale: ha una funzione
proiettiva, intesa come strumento per
progettare la propria vita e affrontare il
futuro (36,7% in Italia e 48,2% in Cam-
pania) o per costruirsi una vita familiare
(38% in Italia e 56,3% in Campania).
È impegno personale per 31,1% degli
italiani e il 35,2% campani.
Quasi la metà dei giovani intervistati
considera importante la tutela dei valo-
ri morali e religiosi tradizionali (49,1%
in Campania e 45,7% in Italia).
Più della metà di entrambi i campioni
ritiene gli immigrati una fonte d’insicu-
rezza (55,9% vs al 57,6% dei giovani
italiani). Riguardo la visione degli immi-
I GIOVANI DEL SUD

L’Osservatorio ha riservato negli anni vani al Sud e si avviano importanti piste


attenzione alla condizione giovanile nel di indagine per un osservatorio giovani
Mezzogiorno, adottando un’ottica com- dedicato alle nuove generazioni del Me-
parativa con le altre macroregioni italia- ridione.
ne. La difficile situazione occupazionale,
che riguarda in modo diffuso le nuove
generazioni in Italia, assume ancora
maggiore rilievo al Sud, per via del mai
colmato divario con le regioni centro-set-
tentrionali nella dinamica economica,
acuito dalla crisi. Di fronte a un conte-
sto caratterizzato da ritardi e depriva-
zione materiale emergono però alcuni
tratti di valore che riguardano i giovani
al Sud e che possono rappresentare la
base per una inversione di tendenza, se
supportata da adeguate politiche pub-
bliche. Analizzando diverse aree temati-
che – religiosità, valori e atteggiamenti,
formazione e condizione occupazionale,
partecipazione sociale e progetti di vita
–, dalle indagini emerge un identikit del-
le fragilità ma anche dei significativi ele-
menti di forza che caratterizzano i gio-
SUL SITO DELL’OSSERVATORIO GIOVANI SONO DISPONIBILI GLI
EBOOK GRATUITI EDITI DA VITA E PENSIERO

QUADERNO N.8// I GIOVANI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS.


UNA GENERAZIONE IN LOCKDOWN
CHE SOGNA UN FUTURO DIVERSO
I risultati della prima indagine internazionale sulla condizione delle nuove generazioni
ai tempi del Covid-19 condotta da Ipsos tra fine marzo e inizio aprile 2020. La ricerca
ha interessato 2000 giovani italiani e 1000 giovani di ciascuno degli altri grandi Paesi
europei (Germania, Francia, Spagna e Regno Unito).

QUADERNO N.7// DIO A MODO LORO.


GIOVANI ITALIANI E RELIGIONI
La differenza, anche religiosa, conosciuta e incontrata dentro un rapporto di amicizia e
di condivisione di vita interroga, pone questioni, allarga l’orizzonte e fa pensare.

QUADERNO N.6// UNA GENERAZIONE IN PANCHINA,


DA NEET A RISORSA PER IL PAESE
Raccoglie le versioni riviste ed estese dei contributi presentati al ‘Neeting’, il primo
convegno nazionale sui Neet, organizzato da Fondazione Cariplo e Istituto Toniolo. A
cura di Sara Alfieri ed Emiliano Sironi.

QUADERNO N.5// CHIEDIMI SE SONO FELICE…


I giovani italiani sono felici? Tanto o poco? Più o meno dei loro coetanei europei? Inter-
venti di Claudio Bernardi, Paola Bignardi, Rita Bichi, Elena Marta e Alessandro Rosina,
con i siparietti teatrali a cura di RAMI (Percorsi teatrali in collaborazione con CIT-Centro
di Iniziativa Teatrale Mario Apollonio dell’Università Cattolica) e un’inedita intervista al
comico Franz, del duo Ale & Franz.

QUADERNO N.4// L’IMPRESA DEI GIOVANI IN ITALIA


E IN LOMBARDIA
Un approfondimento quantitativo e qualitativo su un campione di 900 giovani under
30 sul tema “L’impresa dei giovani”. Contributi di Fabio Antoldi, Fabio Introini, Mauro
Migliavacca, Cristina Pasqualini, Walter Passerini, Alessandro Rosina e Carlo Edoardo
Valli.

QUADERNO N.3// RAPPORTO GIOVANI:


IN VIAGGIO SUL TERRITORIO
Il resoconto giornalistico di alcune presentazioni del Rapporto Giovani svoltesi sul ter-
ritorio nazionale. Una carrellata di approcci diversi alla miniera di dati offerti dall’inda-
gine dell’Osservatorio.

QUADERNO N.2// GIOVANI, SCUOLA, UNIVERSITÀ


Il percorso scolastico e universitario delle nuove generazioni e il livello di fiducia ac-
cordato alle istituzioni formative. Interventi di Paola Bignardi, Mario Giacomo Dutto,
Michele Faldi, Claudio Giuliodori, Alessandro Rosina.

QUADERNO N.1// GIOVANI E LAVORO


Il lavoro dei giovani in una società che cambia: come immaginare e preparare il futuro
delle nuove generazioni? Interventi di Paola Bignardi, Luigi Campiglio, Vincenzo Cesa-
reo ed Elena Marta.
IL MILLENNIAL

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CASE, AUTO
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LAVORO VORREBBE
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DIPENDE A LUNGO
DA MAMMA E PAPÀ
CREDE NEL
VOLONTARIATO
MA LO PRATICA
POCO
È FLESSIBILE

RAPPORTO GIOVANI @RAPPORTOGIOVANI

La rassegna stampa completa e tutti i materiali del Rapporto Giovani


sono consultabili sul sito www.osservatoriogiovani.it

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