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1. Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza
alcuna limitazione di razza, cittadinanza, religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al
matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento,
2. Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri
coniugi
Per motivi spesso diversi tra di loro (culturali, religiosi, economici) le donne di quasi tutti i
paesi in via di sviluppo, di quelli dell'area islamica, di molte culture dell'Estremo Oriente e
anche di parte dell'America latina vivono di fatto una pesante condizione di inferiorità e
usufruiscono dei diritti delle donne. Destinate al futuro ruolo di mogli e di madri, le
ragazze non hanno accesso all'istruzione, sono tenute ai margini del mondo del lavoro (il
60% dei 130 milioni di bambini che non hanno accesso alle scuole elementari è di sesso
femminile).
Se sono sposate non lavorano, se costrette a lavorare sono impiegate in mansioni umili e
poco pagate. In questo modo, il «valore economico» di una donna è inferiore a quello di
un uomo , e per le famiglie avere una figlia è spesso una disgrazia (perché rappresenta un
costo e non una possibilità di futura ricchezza). Tenute nell'ignoranza, le donne di questi
Paesi soffrono anche di grandi problemi sanitari (soprattutto in caso di gravidanza e di
maternità) perché non sanno nulla di igiene e prevenzione delle malattie (il numero delle
morti delle puerpere è di quasi mezzo milione l'anno nei paesi in via di sviluppo).
Spesso sono inoltre escluse dalla vita politica (non hanno diritto di voto) o vi partecipano in
modo molto ridotto. Il ruolo sociale ò strettamente legato al loro compito dì mogli; in molti
casi, se vengono ripudiate dai mariti, perdono ogni diritto sui figli e sono costrette a vivere
arrangiandosi, tenute ai margini della società sono considerate persone senza dignità.
Per questi motivi, uno dei principali obiettivi per i prossimi anni è assicurare l’istruzione
elementare alle donne di questi paesi.
Anche nei paesi più sviluppati dal punto di vista economico e sociale la condizione della
donna non è ancora quella di una piena parità con l’uomo e ancora si deve fare molto per i
diritti delle donne.
La politica, ad esempio, continua a essere dominata dagli uomini e la rappresentanza
femminile nelle istituzioni, nei governi e nei parlamenti è molto bassa, con la sola
eccezione dei Paesi della Scandinavia.
In questo modo, le leggi tengono in scarsa considerazione le esigenze delle donne e sono
fatte su misura per una società in cui dominano i modelli maschili.
Diritti delle donne nel mondo del lavoro: Nel mondo del lavoro la parità è ancora lontana.
Se in teoria le donne possono accedere a qualunque professione, è però vero che, a
parità di lavoro e di compiti, quasi ovunque la retribuzione di una donna lavoratrice è
inferiore a quella di un uomo di pari grado. Le donne sono ancora poche nei ruoli
dirigenziali delle aziende pubbliche e private, mentre sono sempre più frequenti i casi di
molestie sessuali subite dalle lavoratrici a opera di dirigenti o padroni che con promesse o
minacce, fanno valere una posizione di potere per piegare la donna ai propri desideri.
Inoltre, si sta assistendo negli ultimi anni (soprattutto in Italia e negli Stati Uniti) al sempre
più frequente abbandono del lavoro da parte delle giovani madri, spesso non in grado di
conciliare i tempi di un lavoro impegnativo, ma poco pagato, con le esigenze dei figli; la
mancanza di strutture pubbliche a basso costo (asili nido, scuole materne) ha costretto
molte madri a dedicarsi alla crescita dei figli, rinunciando alle proprie possibilità di lavoro.
Ancora molto forte è il problema della violenza domestica, soprattutto in quei Paesi dove vi
è un'antica cultura di dominio del maschio sulla femmina; i casi di mogli picchiate dai mariti
sono infatti tuttora numerosi.