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I diritti delle donne

Il cammino verso il riconoscimento dei diritti delle donne è stato particolarmente lungo e


difficile, perché per secoli sono state considerate diverse e inferiori all'uomo.
Oggi sia la Costituzione della Repubblica Italiana sia molte leggi affermano la parità fra i
sessi, tuttavia
nella gran parte del mondo la donna è ancora lontana da godere di una piena parità dei
diritti con l'uomo
in campo economico , sociale, culturale e politico.

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO Art. 16

1. Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza
alcuna limitazione di razza, cittadinanza, religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al
matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento,
2. Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri
coniugi

CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL'UNIONE EUROPEAART.23

La parità tra uomini e donne deve essere assicurata in tutti i campi


COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza
distinzione di sesso, di razza, di lingua , religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali e sociali.Il compito della Repubblica è di rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale,che limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 37 La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni
che spettano al lavoratore. Le condizioni del lavoro devono consentire l' adempimento
della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale
e adeguata protezione
In occasione dell'anno internazionale della donna, proclamato dalle Nazioni Unite nel
1975, venne organizzata la prima Conferenza mondiale delle donne, che adottò un
programma mondiale d'azione con il motto " Parità, sviluppo, pace",inaugurando una
nuova epoca per l'affermazione dei diritti delle donne. Tale programma , che fu
ulteriormente sviluppato nelle successive conferenze mondiali, svoltesi a Copenaghen, nel
1980, Nairobi, nel 1985, Pechino, nel 1995,New York nel 2005 era suddiviso in molteplici
apitoli: diritti umani, violenza, sanità, economia, povertà, educazione ma il mondo è ancora
diseguale.

LE DONNE NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO

Per motivi spesso diversi tra di loro (culturali, religiosi, economici) le donne di quasi tutti i
paesi in via di sviluppo, di quelli dell'area islamica, di molte culture dell'Estremo Oriente e
anche di parte dell'America latina vivono di fatto una pesante condizione di inferiorità e
usufruiscono dei diritti delle donne. Destinate al futuro ruolo di mogli e di madri, le
ragazze non hanno accesso all'istruzione, sono tenute ai margini del mondo del lavoro (il
60% dei 130 milioni di bambini che non hanno accesso alle scuole elementari è di sesso
femminile).
Se sono sposate non lavorano, se costrette a lavorare sono impiegate in mansioni umili e
poco pagate. In questo modo, il «valore economico» di una donna è inferiore a quello di
un uomo , e per le famiglie avere una figlia è spesso una disgrazia (perché rappresenta un
costo e non una possibilità di futura ricchezza). Tenute nell'ignoranza, le donne di questi
Paesi soffrono anche di grandi problemi sanitari (soprattutto in caso di gravidanza e di
maternità) perché non sanno nulla di igiene e prevenzione delle malattie (il numero delle
morti delle puerpere è di quasi mezzo milione l'anno nei paesi in via di sviluppo).
Spesso sono inoltre escluse dalla vita politica (non hanno diritto di voto) o vi partecipano in
modo molto ridotto. Il ruolo sociale ò strettamente legato al loro compito dì mogli; in molti
casi, se vengono ripudiate dai mariti, perdono ogni diritto sui figli e sono costrette a vivere
arrangiandosi, tenute ai margini della società sono considerate persone senza dignità.
Per questi motivi, uno dei principali obiettivi per i prossimi anni è assicurare l’istruzione
elementare alle donne di questi paesi.

LE DONNE NEI PAESI SVILUPPATI

Anche nei paesi più sviluppati dal punto di vista economico e sociale la condizione della
donna non è ancora quella di una piena parità con l’uomo e ancora si deve fare molto per i
diritti delle donne.
La politica, ad esempio, continua a essere dominata dagli uomini e la rappresentanza
femminile nelle istituzioni, nei governi e nei parlamenti è molto bassa, con la sola
eccezione dei Paesi della Scandinavia.
In questo modo, le leggi tengono in scarsa considerazione le esigenze delle donne e sono
fatte su misura per una società in cui dominano i modelli maschili.
Diritti delle donne nel mondo del lavoro: Nel mondo del lavoro la parità è ancora lontana.
Se in teoria le donne possono accedere a qualunque professione, è però vero che, a
parità di lavoro e di compiti, quasi ovunque la retribuzione di una donna lavoratrice è
inferiore a quella di un uomo di pari grado. Le donne sono ancora poche nei ruoli
dirigenziali delle aziende pubbliche e private, mentre sono sempre più frequenti i casi di
molestie sessuali subite dalle lavoratrici a opera di dirigenti o padroni che con promesse o
minacce, fanno valere una posizione di potere per piegare la donna ai propri desideri.
Inoltre, si sta assistendo negli ultimi anni (soprattutto in Italia e negli Stati Uniti) al sempre
più frequente abbandono del lavoro da parte delle giovani madri, spesso non in grado di
conciliare i tempi di un lavoro impegnativo, ma poco pagato, con le esigenze dei figli; la
mancanza di strutture pubbliche a basso costo (asili nido, scuole materne) ha costretto
molte madri a dedicarsi alla crescita dei figli, rinunciando alle proprie possibilità di lavoro.
Ancora molto forte è il problema della violenza domestica, soprattutto in quei Paesi dove vi
è un'antica cultura di dominio del maschio sulla femmina; i casi di mogli picchiate dai mariti
sono infatti tuttora numerosi.

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