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Diritti umani nel mondo

“Quando nasciamo, tutti siamo liberi ed uguali. Tutti abbiamo il diritto ad essere trattati nello
stesso modo”,o almeno questo è quello che è steso nell’articolo 1 della dichiarazione universale dei
diritti umani.

Ma è davvero così ?

Nonostante , come dice l’enciclopedia Treccani, i diritti umani sono le situazioni giuridiche
riconosciute come fondamentali della persona umana e tali che neppure lo Stato può comprimere
nella loro essenza, ovvero ostacolare nella loro realizzazione, molti Paesi ne sono privati.

Vi sono sfortunatamente un infinità di esempi di diritti umani violati ma mi soffermerò solo su una
parte.

Diritti sulle donne:

Nonostante come dice la Costituzione ,che garantisce a tutte le donne l'uguaglianza (art.14),
nessuna discriminazione da parte dello stato (art.15), parità di opportunità (art.16) e parità di
retribuzione a parità di lavoro (art.39) questo per molti paesi trova dei riscontri.

Due sono i paesi con maggior violazioni dei diritti sulle donne e sono : India e Somaliland.

India: 

In India la situazione della donna è molto complessa per quanto riguarda il rapporto tra i sessi.
Anche se dal punto di vista legislativo vige la parità tra uomini la realtà quotidiana è ben diversa.
Soprattutto a causa di tradizioni religiose, le donne restano subordinate all’uomo per tutta la vita
(“legge di Manu”), prima al padre, poi al marito e alla morte del marito, al figlio. In base a questa
‘legge’, una donna deve rimanere fedele al marito per sempre e non sono ammessi rapporti con altri
uomini. Le restrizioni per la donna riguardano secondo la tradizione anche aspetti
comportamentali: una donna non deve fumare in pubblico, non dovrebbe dare la mano agli uomini e
nemmeno abbracciare o baciare nessuno.

 Muoiono di parto più donne in India che in ogni altro paese del mondo, 100.000 ogni
anno, il 20 per cento del totale mondiale. E’ la seconda più alta al mondo nella mortalità
materna, e ciò è dovuto al fatto che solo il 42% delle nascite nel paese sono supervisionate
da personale sanitario: la maggior parte delle donne partorisce solo con l'aiuto di altre donne
all'interno della famiglia, le quali non hanno spesso le competenze e le risorse per salvar la
vita della donna se questa venisse a trovarsi in pericolo . Non esiste un servizio sanitario
nazionale gratuito uguale per tutti; esistono ospedali gratuiti ma solo per coloro che sono
considerati indigenti e hanno perciò un’apposita tessera.
Un altro fattore che incrementa la morte da parto sono i matrimoni, la quale la ragazza data
in moglie ha spesso un’età precoce che a seguire influisce in una prematura maternità.
Questo perché i matrimoni, circa otto casi su dieci, sono combinati dai genitori degli sposi.
Oggi si tende a rivolgersi maggiormente agli interessati , ma è difficile che i consigli dei
genitori vengano rifiutati. Oltretutto in India era consuetudine dare in spose bambine di
minimo 14 anni a uomini più anziani di oltre 50 anni.
 Per non parlare del tasso di alfabetizzazione femminile in India, la quale è ancora molto
inferiore a quello maschile, infatti molte meno femmine che maschi vengono iscritti alle
scuole, ed il tasso di abbandono delle componenti femminile è sempre molto alto e solo nei
grandi centri urbani le ragazze si trovano quasi alla pari con i maschi in termini d'istruzione.

Somaliland:
 Si trova nel cosiddetto Corno d’Africa ed è uno dei Paesi dove la pratica delle mutilazioni genitali
femminili è più diffusa: Le mutilazioni genitali femminili (MGF) consistono nella rimozione
parziale o totale dei genitali femminili esterni, o altre lesioni agli organi genitali, per ragioni non
mediche.

Queste sono una violazione dei diritti umani delle donne e nonostante ciò si stima che questo orrore
sia stato subito purtroppo dal 98 per cento delle donne e delle ragazze fino a essere considerato il
Somaliland ,“il paese delle donne cucite”.

Si tratta dell’ infibulazione della vagina di una bambina, la quale età varia dai 3 mesi ai 15 anni.
L’infibulazione in passato , ma ancor oggi nelle zone meno civilizzate era praticata senza nessun
tipo di anestetico. La bimba veniva immobilizzata e tenuta con le gambe aperte. Si usavano coltelli,
pezzi di vetro o lamette per tagliare, spine di acacia per cucire e cannucce di bambù per formare le
aperture ,lasciando solo un foro per l’urina e uno per il flusso mestruale. Dopo la cucitura, le gambe
venivano legate finché la ferita non si richiudeva. L’invasività della pratica e la mancanza di igiene
peggiorava il periodo successivo con un aumento di sofferenza e solo nel momento del matrimonio
la cicatrice veniva tagliata, per permettere il rapporto sessuale e il parto. Poi dopo ogni parto, vi era
una nuova infibulazione.

Spesso sono addirittura le nonne e le madri a volerle per le loro bambine perché se una donna non
viene mutilata è considerata impura dalla società perché ha dei desideri sessuali, che invece le
mutilazioni impediscono, e non trova marito. Una mutilazione genitale mal riuscita può essere
addirittura una causa di divorzio, secondo la sharia.

Esse non determinano alcun tipo di beneficio per la salute delle donne, al contrario, possono
causare:

 gravi emorragie
 problemi urinari
 infezioni
 gravi conseguenze ,anche a distanza di tempo
 complicazioni durante il parto e aumento del rischio di morte del neonato.
DIRITTO VIOLATO: SFRUTTAMENTO MINORILE IN CINA

Nei paesi più poveri del mondo, circa 1 bambino su 4 lavora, e questo è potenzialmente dannoso per
la loro salute. In Asia Meridionale sono 77 milioni i bambini lavoratori, mentre andando sulla parte
orientale in particolare in Cina,nonostante la legislazione cinese proibisca il lavoro minorile, sono
stimati a circa 600.000 gli adolescenti attualmente impiegati come lavoratori regolari, aiutanti
domestici, apprendisti, scolari professionalizzanti o lavoratori forzati.

I settori che maggiormente necessitano di questi piccoli lavoratori,( la maggior parte dei quali
provenienti da famiglie contadine), sono: il tessile, l’elettronica, la produzione di giocattoli e di
alimentari.

Dato che il tipo di lavoro richiesto è intensivo e non specializzato, spesso la domanda di bambine è
più elevata rispetto a quella di bambini.

I bambini sottoposti al cosi chiamato “sfruttamento minorile” vengono trattati in condizioni


disumane, miserabili e mal rispettati.

L’orario lavorativo e’ molto lungo (fino a 16 ore senza straordinari), i loro salari sono molto bassi e
spesso pagati solo una volta all’anno (tra i 300 e i 600 Yuan al mese= tra i 40,15 centesimi e gli 80
euro, gli straordinari non vengono pagati).

Nonostante la frustrazione, i maltrattamenti e le percosse subite sul posto di lavoro e l’isolamento


dalla vita sociale, i lavoratori minorenni preferiscono sopportare le sofferenze piuttosto che
denunciarle. Vitto e alloggio sono solitamente offerti dal datore di lavoro ma si tratta di stanze
“affollate” con fino a 12 ragazzi in una stanza.

Per sfuggire alle ispezioni, i giovani impiegati sono “rinchiusi” nei dormitori giorno e notte, con
l’obbligo di ottenere un permesso scritto dal datore di lavoro per poter uscire.

Un esempio di sfruttamento minorile? Shein

Shein è un'azienda di vendita online di fast fashion cinese, fondata nel 2008 divenuta celibe
nell’anno pandemico che ha costretto le persone a stare in casa, e che dal 2021 ha avuto una crescita
incredibile sulle vendite la quale sono aumentate del 250% anno su anno fino a raggiungere la cifra
di 10 miliardi di dollari.

Secondo un’inchiesta condotta dalle telecamere di Channel 4, rete televisiva britannica, si scopre
che i lavoratori di Shein ricevono 4 centesimi a capo, ne producono almeno 500 al giorno, e la
giornata lavorativa dura 18 ore. Inoltre hanno un solo giorno libero al mese e durante la giornata
non è prevista nessuna pausa e le impiegate sono costrette a lavarsi i capelli durante la pausa
pranzo.

Da quest’inchiesta è stato rivelato che lo stipendio mensile è di circa 4mila yuan (circa 550 euro) e
viene trattenuto il primo mese. Mentre per ogni errore commesso, alle sarte vengono tolti i 2/3 della
paga giornaliera.

Recentemente sono venute a galla anche notizie molto sconvolgenti, in quanto uno/a dei tanti
impiegati/e,avrebbe cercato di chiedere aiuto scrivendo su un etichetta ,usata normalmente per
scrivere le modalità di lavaggio e le caratteristiche del capo.
Nelle poleìs la partecipazione alla vita pubblica e i diritti erano riservati ai cittadini.
Donne,minori,stranieri e schiavi ne erano esclusi. Secondo te oggi è possibile affermare che
tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti? Perché?

No, tutt’oggi non è possibile affermare che tutti gli esseri umani nascono uguali in dignità e diritti
perché vi sono ancora molti Paesi che rimangono e rimarranno emarginati se lo Stato non
provvederà loro, dove i cittadini vivono in condizioni precarie e atroci, che combattono per i loro
diritti e non solo, donne che lottano per avere un uguale parità di sesso o bambini che anziché
socializzare,divertirsi,giocare e imparare sono costretti a lavorare in condizioni pietose pur di
aiutare la famiglia a portare un piatto in più a tavola.

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