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ROMA - Sono 200 milioni, in 30 Paesi del mondo, le donne che hanno subìto
mutilazioni genitali, una pratica brutale che mette a repentaglio la loro salute
fisica e psicologica, spesso la loro stessa vita: e in questo 2021 quattro milioni
160mila ragazze sono a rischio di subire la stessa sorte. La pratica è stata
condannata da numerose risoluzioni dell’Onu, dall’Unione Europea e
dell’Unione Africana; tra i 27 paesi africani in cui le mutilazioni genitali
femminili sono diffuse, solo cinque non hanno ancora approvato una legge che le
consideri reato: Liberia, Sierra Leone, Somalia, Ciad e Mali. Ma le mutilazioni
genitali femminili (MGF) vengono praticate anche in alcuni paesi dell’America
Latina e dell’Asia.