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MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI:

Si tratta di un minore che entra in un territorio dello Stato membro, lasciando il suo paese di
residenza o dove si c’ha la cittadinanza, da solo: senza un adulto di rifermento che gli fa da garante
o rappresentante legale (genitore o familiare stretto).
Quando parliamo di migrante minore, è importante fare riferimento ad uno dei principi
fondamentali che ci dà la CONVENZIONE SUI DIRITTI DEI FANCIULLI, New York: ovvero
il superiore interesse del minore.
Anche in questo caso, bisogna procedere in tutto e per tutto facendo (percorsi che si fanno con i
minori) sempre riferimento al SUPERIORE INTERESSE DEL MINORE. Questo anche quando
parliamo del Sistema Dublino. Quindi, anche quando si tratta di stabilire qual è lo Stato
competente nel riconoscere la domanda, deve valere questo principio.
Minore costituisce una delle categorie poste sotto tutela, indipendentemente se è richiedente
asilo. Dunque, essendo una categoria posta sotto tutela, il minore non può essere:
- Né espulso dal territorio;
- Né respinto alla frontiera.
Di conseguenza, bisogna garantirgli una sorta di permesso di soggiorno, per poterlo fare
soggiornare legalmente all’interno del paese.
Quindi, si prende in custodia e bisogna garantirgli una serie di garanzie, ad esempio il tutore o un
affidamento in comunità, ecc.
Sempre per quanto riguarda il superiore interesse del minore, gli Stati devono tener conto:
- Della possibilità di ricongiungimento familiare capire se negli altri Stati membri ci
sono dei parenti del minore. Quando noi parliamo di tutela familiare, in generale, facciamo
riferimento a parenti stretti (marito, moglie e figli), ma quando parliamo di minori, diciamo
che la questione si allarga la questione famiglia (zio, zia, fratelli, ecc). Quindi, sempre
facendo riferimento al superiore interesse del minore, vediamo se qualcuno soggiorna
all’interno di questi paesi europei e, così, si fa sì che si ricongiungano (sempre nel superiore
interesse del minore). Questo perché ci possono essere dei casi in cui, il ricongiungimento
familiare non rispecchia l’interesse del minore, perché potrebbe ledere i diritti del minore.
Pensiamo ad un minore che veniva perseguitato dai suoi membri familiari. Per far sì che
questo ricongiungimento funzioni, c’è bisogno che i parenti mettano per iscritto la volontà
del ricongiungimento con il minore, anche perché loro possono scegliere se ricongiungersi o
meno.
- Benessere e lo sviluppo sociale del minore;
- Condizioni di sicurezza capire il perché il minore è giunto in quel determinato Stato, se
magari è stato vittima di tratta, oppure se è venuto in cerca di una vita migliore.
- Ascoltare attentamente il minore è un individuo con una storia, va capita l’età e la
maturità e dunque ascoltato.
Il minore può richiedere la tutela dell’unità familiare, quindi la possibilità che venga riconosciuto
il ricongiungimento. Può chiederlo sia il minore che il tutore.
Quando parliamo di minore straniero, abbiamo messo insieme più fattori: è un minore ed ha anche
la condizione di straniero.
Invece, quando parliamo di minore straniero non accompagnato, ci sono ancora più fattori:
minore straniero e non accompagnato, quindi si ritrova da solo, senza una figura di riferimento
Se parliamo di minore straniero non accompagnato richiedente protezione internazionale, in
questo caso vi sono più fattori messi insieme che rendono il soggetto ancora più vulnerabile, poiché
ci sono più condizioni: minore, straniero, non accompagnato, richiedente protezione internazionale:
che si presuppone che sfugga da un contesto difficile dove viene perseguitato o subisce dei gravi
danni.
TUTORE figura molto importante. È una figura che è stata introdotta dalla Legge Zampa, ed è
essenziale questa figura per i minori stranieri non accompagnati. Questa figura costituisce
l’interfaccia del minore con la pubblica amministrazione.
Il tutore deve essere nominato obbligatoriamente dal Tribunale dei Minori. Svolge un compito
importante perché esercita potere giuridico al posto del minore, guida il minore in un percorso
migliore, controlla la sicurezza dei Centri di Accoglienza (se vanno bene, che ci sia sicurezza e non
ci siano discriminazioni). La cosa fondamentale è che lavorasse in concomitanza con gli operatori
del Centro di Accoglienza in modo sinergico per il bene del minore.
Poi assiste il minore nella procedura e segue il minore in tutti quei percorsi di educazione.

Se il tutore ancora non c’è, l’amministrazione sospende la procedura. Ma nel frattempo il Tribunale
per i Minorenni deve aprire la tutela nelle 48 h successive per nominare il tutore e, nel frattempo, il
responsabile legale del minore è il Responsabile della struttura di accoglienza.
Legge Zampa ha introdotto anche introdotto la figura del TUTORE VOLONTARIO.  sarebbe
essenziale che tutti i tutori fossero volontari, però purtroppo nei dati reali, la maggior parte dei tutori
sono tutori pubblici.
Tutore volontario figura riconosciuta nel 2017, e si propone senza niente in cambio su base
volontaria, dopo aver avuto un’adeguata formazione che deve essere garantita dai Garanti Regionali
per l’infanzia e adolescenza. Poi vengono inseriti in un apposito elenco presso il Tribunale per i
Minorenni e può essere presente durante l’audizione.
Quest’ultimo non deve avere più di 25 anni.
I minori stranieri, come già detto, appartengono alle categorie vulnerabili. Rientrano nelle
categorie vulnerabili:
- Anziani;
- Disabili;
- Donne in stato di gravidanza;
- Persone con problemi psichici/ fisici;
- Perone che hanno subito violenze o torture, ecc.
Il loro esame (minori), come tutte le categorie vulnerabili, va in esame prioritaria. Questo viene
fatto sempre per il superiore interesse del minore.
Il minore viene ascoltato soprattutto per conoscere le sue esperienze pregresse.
L’ESAME DELLA DOMANDA DEL MINORE STRANIERO NON ACCOMMPAGANTO:
A svolgere il colloquio è un funzionario amministrativo che deve avere delle competenze
importanti, deve essere adeguatamente formato e bisogna aggiornare in continuazione aggiornare
queste competenze.
Il superiore interesse del minore, si costruisce insieme al minore. Quindi, bisogna conoscere i
minori, bisogna saper porre domande, bisogna saper ascoltare e bisogna saper valutare la possibilità
di un ricongiungimento familiare.
Quando parliamo dei MSNA e ci poniamo il fatto dell’identificazione, ovvero capire se siano
realmente o meno, la questione da affrontare è quelle di identificare e accentare l’età.
Quando i minori arrivano, le autorità di pubblica sicurezza, procedono con l’identificazione
attraverso il foto-segnalamento e il rilevamento delle impronte digitali.
Procedure di identificazione devono essere svolte dopo che al minore sia garantite le misure di
primo soccorso. Quindi è cosa fondamentale, porre assistenza la minore appena sbarca.
Identificazione deve essere realizzata con accanto la figura del mediatore culturale. Questa
figura è importante perché non si tratta di un semplice traduttore, ma di una figura che conosce la
cultura. Molto spesso i mediatori sono stranieri.
Al fine dell’accertamento dell’età dichiarata, l’autorità pubblica consulta il SISTEMA
INFORMATIVO NAZIONALE DEI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI e anche
altre banche dati. L’età solitamente si accerta anche attraverso i documenti.
Ma, se i minori siano sprovvisti di questi documenti (cosa che succede spesso), la Procura decide di
fare l’accertamento socio-sanitario. In questo caso, il minore dovrà essere ben informato su come
funziona la proceduta.
Procedura di accertamento socio-sanitario  rispettare quello che è il PRINCIPIO DI
PROPORZIONALITA’ ovvero, queste procedure sono fatte in una intensità graduale: si parte da
procedure meno invasive, salendo man mano di intensità.
MA, se nelle prime procedure si riesce a cogliere a quella che è l’età del minore, si interrompe la
procedura, senza andare avanti.
L’equipe che accerta l’età, ovvero quella che sta all’interno di questo accertamento socio-sanitario,
deve essere multidisciplinare (più figure, perché è importante fare il colloquio sociale, una visita
pediatrica, psicologica e neuro-psichiatrica).
Colloquio è una delle parti più importanti, deve essere svolto da professionisti e vi deve essere
sempre la presenza del mediatore culturale. Alla fine ci sarà una relazione finale dove l’equipe dice
l’età stimata. Ovviamente non vi è niente di scientifico, quindi se arriva in base a qualche
costatazione. Questa età va comunicata allo straniero e c’è anche la possibilità che possano
permanere dei dubbi. In tal caso, va considerato lo stesso come minore per salvaguardare il
superiore interesse.
Nel frattempo che viene fatta questa identificazione, che non dovrebbe superare i 30gg, va
considerato come minore anche se non si sa l’esito. Questo perché vanno garantite subito tutte
quelle procedure che si dedicano ai minori.
Quando abbiamo a che fare con un minore in generale, abbiamo l’obbligo di segnalare questo alla
Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni, mentre quando abbiamo a che fare con
un MSNA, va segnalato obbligatoriamente anche alla Direzione Generale Immigrazione del
Ministero del lavoro e delle politiche sociali che è l’amministrazione competente per i MSNA.
Per quanto riguarda gli adulti, il Ministero competente è quello degli Interni.

ACCOGLIENZA del MSNA il decreto legge del 2005, ci dice che il è il servizio centrale a gestire
l’accoglienza dei minori e, in caso di saturazione dei SAI, questa viene gestita dai comuni e, questi ultimi,
manderanno i minori in Gruppi Appartamento o Case famiglie. questi inserimenti vengono fatti dai Servizi
Sociali competenti.

I MSNA, sono accolti in strutture governative di prima accoglienza e ci stanno per il tempo necessario e non
devono superare i 30 gg. Dopo si vede di spostarli nei centri disponibili, ovvero i SAI.

È importante che i MSNA non siano immischiati con quelli maggiorenti, quindi le strutture devono essere
diverse. Questo per tutelare il minore ed evitare ipotetiche violenze o induzioni verso il lavoro schiavistico.

Il dato reale, ci restituisce un’idea molto drastica per i minori e ci dice che: nonostante ci sono molti minori
che riescono a fare un percorso inclusivo, ci sono tanti altri minori spariscono, ovvero si perdono
completamente le tracce. I motivi al 100% non si sanno, ma si presuppone che si siano messi in giri
criminali, siano stati reclutati in lavoro schiavile, oppure si sono messi in contatto con i parenti che sono in
altri Stati. È importante, per evitare tutto questo, informare i minori sulla possibilità di investire sul loro
futuro.

Legge Zampa importante anche perché ha rafforzato i diritti riconosciuti sul minore come quello
dell’accoglienza socio-sanitaria, come quello dell’istruzione. Riduce il tempo di intrattenimento dei minori
dalla prima accoglienza, dai 60 ai 30 gg.

Oltre a questo un altro strumento che ha fatto questa legge, è quello dell’AFFIDAMENTO FAMILIARE.

Fa sì che un minore privo di un ambiente familiare, possa essere affidato temporaneamente ad


una famiglia o singolo che possa garantirgli una vita dignitosa. Questo affidamento può essere
fatto o dai Servizi Sociali nel caso in cui ci sia il consenso dal tutore o genitori, oppure dal Tribunale
per i Minorenni, nel caso in cui non ci sia il consenso del tutore o genitori.

Assistente sociale veste un ruolo importante poiché ha diversi compiti:


- Valutare i bisogni e l’assistenza del minore;
- Valutare le risorse dei servizi necessari;
- Mette in opera degli interventi individualizzati;
- Coordina i processi;
- Garante della continuità della presa in carico del minore stesso.
È importante perché spessa agli operatori le esigenze del minore. È importante che ogni minori
abbia un proprio percorso individualizzato.
Importante un ascolto attivo, il fatto che i minori hanno il diritto ad una propria identità: genere,
religioso, ecc. È importante la tutela della famiglia, il diritto alla cura, tenere presente la possibile
condizione di vulnerabilità del minore (accertarsi se vi possono essere problemi a livello
psicologico/fisico nel colloquio), diritto alla salute e istruzione.
È importante avere fin da subito una programmazione precisa delle attività che si andranno a
compiere, in modo da informare subito il minore in quanto, quando arrivano sono spaesati ed
indirizzarli fin da subito è una strategia buona. Informarli anche di quali siano i suoi diritti e doveri
in Italia.
La struttura che accoglie ha dei compiti precisi e, ci sono degli strumenti fondamentali:
- Cartella sociale strumento di raccolta delle informazioni necessarie del minore straniero
per poi procedere alla valutazione e alla determinazione del superiore interesse del minore.
In questa cartella si evidenzia qual è il possibile percorso da fargli fare. Questo rappresenta
un documento identificativo e importante per il minore, anche perché è un biglietto da visita
quando poi si vanno a presentare alle varie commissioni che non conoscono il minore.
Troviamo anche l’aria di osservazione, dove vediamo tutte le schede (sociale, psicologica, legale)
e l’aria di accoglienza (è il piano di accoglienza integrato e individuale del minore stesso).
- Cartella personale elabora dal Ministero dell’Interno e contiene tutte le informazioni dei
diversi operatori che hanno operato, dialogato e hanno fatto dei percorsi con i minori.
QUESTE DUE CARTELLE, DEVONO CONSLUDERSI CON UNA RELAZIONE FINALE
MULTIDISCIPLINARE. Quindi, tutte le persone che hanno avuto a che fare con il minore,
devono fare questa relazione dove emerge cosa bisogna continuare a fare con il minore e cosa
dovrebbe farsi di nuovo. C’è una valutazione complessiva.
- Relazione multidisciplinare.
Quando il minore raggiunge la maggiore età, cadono tutti quei diritti che godeva prima in quanto
minore. È importante, già nella minore età scegliere il percorso giusto per il minore, affinchè questo
si ritrovi nella situazione di rinnovare questo permesso di soggiorno anche da maggiorenne.
Se questo permesso non viene rinnovato, risiederà in modo irregolare sul territorio, potrebbe essere
anche espulso.
Permesso di soggiorno per minori vertono su 3 tipologie:
- Permesso di soggiorno per protezione internazionale;
- Per unità familiare;
- Per il fatto di essere minore.
Per quanto riguarda la conversione del permesso di soggiorno, una volta maggiorenne, può essere
rinnovato per motivi di lavoro/studio e vi devono essere dei requisiti adeguati.

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