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Il rapporto giuridico è una relazione tra due o più soggetti regolata dal diritto. In ogni rapporto giuridico ci
sono:
L’oggetto, cioè i beni (= qualsiasi cosa materiale o immateriale che può essere oggetto di diritti) che
riguardano il rapporto.
I soggetti di diritto non sono solo le persone fisiche ma anche le organizzazioni collettive, ovvero gruppi di
persone e di beni che hanno uno scopo in comune.
Tutte le persone sono soggetti di diritto, ovvero destinatari di diritti e doveri giuridici. Non è una cosa
scontata, in passato e oggi in alcune zone del mondo, non tutti gli esseri umani sono considerati soggetti del
diritto (come nel caso degli schiavi – sono privi di ogni diritto). In diritto, con ‘persona fisica’ si fa
riferimento ad un essere umano.
Tutte le persone, dalla nascita alla morte, sono dotate di capacità giuridica (art.1, c. 1 c.c.).
CAPACITÁ GIURIDICA = l’idoneità che sancisce agli individui diritti e obblighi giuridici
Sia un bambino che un adulto sono soggetti del diritto e possiedono capacità giuridica, però il bambino non
può esercitare liberamente i propri diritti perché non ha le conoscenze, la maturità e la consapevolezza
necessarie.
1. Capacità giuridica
2. Capacità di intendere e di volere
3. Maggiore età
*Capacità di volere = è la possibilità di fare le proprie scelte in maniera consapevole; si presume che una
persona sia abbastanza matura da poter scegliere per sé stessa. L’ordinamento italiano prevede che all’età
di 18 anni le persone siano capaci di intendere e di volere.
INCAPACI = sono persone che non hanno capacità di intendere e di volere oppure hanno perso la capacità di
intendere e volere definitivamente o temporaneamente.
L’ordinamento giuridico protegge gli incapaci, in modo che gli altri non ne approfittino.
Incapaci assoluti = sono persone che non possono compiere in autonomia nessun atto giuridico.
Tra gli incapaci assoluti ci sono:
- I minori che vengono assistiti dai genitori che tutelano i loro interessi
- Gli interdetti giudiziali, ovvero persone che sono inferme mentalmente e quindi non capacità di
tutelare i propri interessi
- Gli interdetti legali sono persone che hanno commesso reati gravi e quindi sono stati condannati
a 5 anni o più di reclusione e, in più, viene data loro una pena accessoria (una pena in più) e quindi
non possono compiere atti di natura patrimoniale, cioè vendere o comprare una casa ma possono
compiere atti personali sposarsi o fare un testamento.
TUTORE = persona nominata dal giudice tutelare che gestisce i beni e risponde ad ogni danno che
causa il soggetto che assiste.
Incapaci relativi = sono persone che in autonomia possono compiere solo atti giuridici di ordinaria
amministrazione.
- I minori emancipati = sono minori che hanno almeno 16 anni che, per gravi motivi, vengono
autorizzati dal Tribunale a sposarsi hanno una capacità di agire parziale.
- Gli inabilitati = persone che hanno una malattia non tanto grave che compromette la loro capacità di
prendere le decisioni
Gli incapaci relativi vengono assistiti da un curatore. I minori emancipati vengono assistiti per quanto
riguarda gli atti di straordinaria amministrazione = ovvero atti che riguardano il patrimonio che può essere
aumentato o diminuito (per esempio, acquisto o vendita di una casa).
CURATORE = è una persona nominata dal tribunale che assiste gli incapaci relativi e presta assistenza per
gli atti di straordinaria amministrazione.
Una persona che non è in grado di curare i propri interessi può avere il supporto di un amministratore di
sostegno, nominato dal tribunale (quindi non viene definito incapace). La persona disabile ha la capacità di
agire, a parte ciò che viene affidato all’amministratore. L’amministratore deve assistere il disabile,
rispettando di suoi bisogni, le sue aspettative e i suoi limiti.