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Il diritto privato regola i rapporti tra i cittadini qualora ci siano problemi, perché serve a
risolvere eventuali conflitti.
Il diritto serve all’economia perché essa non può funzionare senza regole, il diritto si
compone di testi normativi (leggi e leggi speciali) che sono contenuti nel codice civile, che è
un testo normativo nato nel 1942 in epoca fascista.
I conflitti tra 2 leggi si regolano in base al principio gerarchico, al vertice c’è la costituzione,
seguita successivamente dalle leggi dell’unione europea, poi ci sono le leggi emanate dallo
stato italiano e infine gli usi (ossia quei comportamenti ripetuti nel tempo da una comunità);
oltre al principio gerarchico, i conflitti tra 2 leggi dello stesso grado (ad esempio 2 leggi dello
stato italiano) si applica il criterio temporale, e in quel caso prevale quella successiva perché
tiene conto dell’evoluzione nell’arco del tempo.
La norma è ciò che si ricava dalla legge e può essere derogabile o inderogabile; le norme
derogabili (dette anche dispositive) sono quelle norme che possono essere modificate dai
soggetti; le norme inderogabili (dette anche imperative) invece sono norme che non
possono essere modificate dai soggetti.
Le norme derogabili hanno la forza vincolante al pari di quelle inderogabili, perché le norme
derogabili non riguardano il legislatore, ma l’autonomia privata.
L’interpretazione di una norma non è certa, essa può essere interpretata in modo differente
in base al legislatore che ci si trova di fronte, però l’interpretazione si dice autentica quando
è effettuata dallo stesso legislatore che l’ha emanata, perché il legislatore essendo l’autore
della norma, la sua interpretazione sarà autentica.
Il diritto però non può prevedere tutte le situazioni che si verranno a creare, perché talvolta
può capitare che ci siano delle lacune normative, in questo caso si fa ricorso all’analogia,
che è un procedimento di integrazione dell’ordinamento giuridico in caso di lacuna
legislativa.
I diritti soggettivi sono delle posizioni di vantaggio a tutela di eventuali interessi, possono
essere relativi (possono essere fatti valere solo nei confronti di determinati soggetti, ad
esempio il diritto di credito) o assoluti (possono essere fatti valere solo nei confronti di tutti,
ad esempio il diritto di proprietà).
Una situazione giuridica soggettiva, in diritto, indica la posizione che un soggetto di diritto
assume nell'ambito di un rapporto giuridico.
Il soggetto per essere titolare di diritti e doveri devono avere la capacita giuridica.
•ALTRI ENTI E STRUTTURE ORGANIZZATIVE: sono organizzazioni che non hanno autonomia
patrimoniale perfetta, in quanto dei debiti non risponde solo l’ente con il proprio
patrimonio perché non hanno un’autonomia patrimoniale, ma ne rispondono i soggetti che
ne fanno parte (es. condominio e associazioni non riconosciute).
Tutte le situazioni giuridiche soggettive fanno capo a soggetti che devono avere la capacità
giuridica
CAPACITA’ DI AGIRE: È l'attitudine del soggetto a compiere atti che incidano nella propria
sfera giuridica processuale o contrattuale (cioè la capacita del soggetto di compiere tutti gli
atti che originano situazioni giuridiche soggettive in capo allo stesso tipo comprare una
macchina), si acquista alla maggiore età (18 anni) e può essere persa o limitata, nel caso il
legislatore lo ritenga oggetto di protezione che hanno l’autonomia, prima dei 18 anni il
soggetto non può disporre dei propri diritti, ma lo fa tramite altri soggetti (genitore o
tutore).
IL MINORE
-Non ha la capacità di agire
-E titolare di diritti, ma non di doveri
-incapacità negoziale
-può compiere atti giuridici leciti
-non può compiere atti negoziali (testamenti, contratti) però possono farlo i genitori per lui,
(tipo può acquistare un immobile talora ne avesse i soldi)
-sono rappresentati dai genitori (i quali esercitano la responsabilità genitoriale)
-può compiere solo atti annullabili
-detiene la capacità delittuale (rappresenta la capacità di un soggetto a rimanere obbligato a
una pretesa risarcitoria, se in grado di intendere e di volere)
-Il minore non può essere parte di un processo civile (non penale, lì c’è il tribunale dei
minori) in quel caso ne rispondono i genitori
L’incapacità negoziale, è l’incapacità di compiere atti giuridici, non si applica né per gli
atti della quotidianità (il minore che si reca a comprare le caramelle), né per gli atti che sono
sviluppo della personalità del minore (iscrizione ad un partito politico); il minore pur non
avendo la capacità di agire può compiere atti giuridici leciti (atto di interruzione della
prescrizione) tipo se deve ricevere una somma di denaro ha il diritto di riceverla entro una
determinata data prestabilita; tutti gli atti leciti compiuti dal minore vengono tollerati dalla
legge, cioè vengono validamente compiuti dal minore perché avvantaggiano il minore e non
gli recano danni.
L’interdizione non è retroattiva, essa produce i suoi effetti nel momento in cui c’è una
sentenza del giudice che dichiara l’interdizione, prima ci può essere l’incapacità naturale
DOMICILIO: luogo in cui la persona ha stabilito il centro dei suoi affari e delle sue relazioni
RESIDENZA: luogo dove la persona ha fissato la sua dimora, dove svolge la sua attività intima
e familiare (dove vive normalmente)
DIMORA: è la sede nella quale la persona abita a prescindere dall’abitualità che ne qualifica
la residenza.
La legge richiama varie volte la sede della persona fisica, riferendosi in alcuni casi al
domicilio (ad esempio il luogo di apertura della successione, quando un uomo muore tutto
ruota intorno all’ultimo domicilio), altre volte alla residenza (ad esempio con le
pubblicazioni matrimoniali, quando ci si sposa presso il luogo di residenza dei nubendi
bisogna annunciare il futuro matrimonio), altre quello di dimora (ad esempio per la
dichiarazione dello stato di adottabilità del minore)
ASSENZA: e il fatto giudiziario che la scomparsa perdura da più di due anni, una volta che a
dichiarazione di assenza è divenuta esecutiva si procede ad una successione provvisoria a
causa di assenza, non vi e lo scioglimento del matrimonio; l’assenza cessa se l’assente
ritorna o ne viene dichiarata l’esistenza.
COMMORIENZA: la legge non riesce a stabilire chi è morto prima tra più soggetti, e si
presume che siano morti simultaneamente.