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10° Lezione di Istituzioni di Diritto Privato 25/10/2021

Il nostro ordinamento pur partendo dal presupposto che la capacità giuridica si acquista alla nascita prende
in considerazione sia il concepito che il nascituro, il destinato a nascere, colui che non è stato neppure
ancora concepito. Ai sensi dell’articolo 1 comma 2 la possibilità che questi soggetti possano essere
destinatari di atti giuridici la condizione è la medesima, che si verifichi l’evento nascita. Ci soffermiamo su
quella che attualmente è la forma più utilizzata nella tutela dell’incapace che non si trova più in minore età,
quindi in una situazione di patologia. L’interdizione, ovvero l’inabilitazione, queste due forme sono rimaste
vigenti. Si sono create, o sono emerse delle patologie in forte aumento e che attengono principalmente
l’aspetto neurologico, che non riguarda solo la figura degli anziani ma le stesse patologie cresciute dal
punto di vista statistico, coinvolgono fasce d’età sempre più qualificabili non come terza età. Oltre a
patologie che affliggono la mente ci sono anche degli handicap fisici in presenza di una lucidità mentale del
soggetto, che nella interdizione e nella inabilitazione, ovvero gli istituti a tutela dell’incapace che non
trovavano una giusta efficacia, abbiamo avuto una svolta normativa giunta nell’anno 2004, c’è stata una
riforma, un innesto importante nel nostro codice civile, ed è la disciplina contenuta negli articoli 404 e
seguenti del codice civile, dedicate ad un istituto che prima di allora non era presente nel nostro
ordinamento, qualificato come amministrazione di sostegno. Questa è una figura di protezione di quei
soggetti incapaci fisicamente che non trovavano o trovavano una scarsa protezione con la inabilitazione e
con la interdizione, presenti fin dal 1942. I rapporti fra questo istituto e la funzione ricoperta da interdizione
e abilitazione il rapporto e cambiato. L’amministrazione di sostegno funge attualmente da sistema di
protezione del soggetto incapace qualificato, la interdizione e inabilitazione hanno un senso residuale.

L’articolo 404 del codice civile dice: “La persona che, per effetto di una infermità ovvero di una
menomazione fisica o psichica, si trova nella impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai
propri interessi, può essere assistita da un amministratore di sostegno, nominato dal giudice tutelare del
luogo in cui questa ha la residenza o il domicilio.” Leggere questo articolo è molto importante perché è uno
di quegli esempi di casi in cui la norma deve essere ben conosciuta. Il corpo normativo del 2004 porta a
termine e salvaguarda interessi di carattere generale molto importante. L’infermità può colpire il soggetto
così come può essere una menomazione, fisica o psichica. Questa menomazione può essere anche parziale
o temporanea, quindi dicendo così significa che può essere totale o definitiva, quindi di fronte ad una
menomazione fisica o psichica, totale o parziale, definitiva o temporanea, si delinea la fattispecie complessa
che la norma disegna, perché in presenza di questi presupposti gli stessi devono unirsi a dell’altro, quindi ci
deve essere anche l’impossibilità di provvedere ai propri interessi. Se ci troviamo di fronte a questa
fattispecie complessa, allora si può ricorrere al giudice tutelare (del luogo in cui il soggetto interessato abbia
la residenza o il domicilio) affinché lo stesso nomini un amministratore di sostegno che assista il soggetto
incapace. Tutta la disciplina degli articoli 404 e seguenti, o la disciplina volta a protezione di categorie
determinate, è una disciplina che ruota a protezione del soggetto amministrato, e non l’amministratore.
Vedi bene gli aggettivi del 404 perché lui potrebbe chiedere nello specifico l’articolo.

La disciplina dell’amministratore di sostegno ha avuto un grosso impatto, si è fatta un’applicazione ben


estensiva, la misura è stata applicata anche se la menomazione considerata non impedisce all’interessato di
amministrare i propri interessi, ama incide solo su alcuni profili della personalità. Ad esempio nel caso di un
soggetto normalmente lucido in grado di gestire i propri interessi, per certi aspetti può avere una patologia
che non gli dà modo di essere abbastanza lucido per farlo, come ad esempio i ludopatici, quindi coloro
malati di gioco d’azzardo.

Il decreto è il provvedimento per l’amministrazione di sostegno, per l’interdizione e l’inabilitazione il giudice


non si pronuncia con decreto ma con sentenza. Leggi poi l’articolo 405,406,417, 407.

Soggetti legittimati ad agire, sono soggetti che possono dare impulso ad un procedimento giudiziale.
I legittimati sono, in comune con l’interdizione e l’inabilitazione, abbiamo i parenti dentro il quarto grado e
gli affini entro il secondo, quindi anche il coniuge ed anche il convivente stabile, quest’ultimo frutto di una
modifica legislativa recente, in cui viene equiparato al coniuge. C’è anche il pubblico ministero in tutto
questo, perché è il portatore degli interessi pubblici, di carattere generale. Lui interviene di diritto nei
procedimenti di divorzio, e interviene di diritto nei negozi giudiziari. Lui come organo giurisdizionale dello
stato che porta avanti gli interessi pubblici, che è uno dei soggetti legittimati a dare impulso al
procedimento di inabilitazione, di interdizione e di amministrazione di sostegno. Quindi c’è un’ipotesi di
legittimazione che non c’è in altri casi, solo nell’amministrazione di sostegno, che troviamo nell’articolo 406
del codice civile. Le situazioni di disagio che in strutture medico sanitarie si presentano quotidianamente,
queste situazioni implicano una nascita dell’obbligo di dare impulso all’amministrazione di sostegno.

Leggendo i commi (da studiare molto bene) del 405 commenta: Si nota quindi una struttura
particolareggiata della norma, quindi l’elemento caratterizzante che contraddistingue la modernità del
provvedimento del giudice tutelare che nomina l’amministratore di sostegno, l’elemento caratterizzante è il
fatto che il legislatore per quanto possibile ha cercato di evitare di standardizzare i provvedimenti del
giudice, al contrario di quanto accade con interdizione e inabilitazione. Il giudice deve modellare il
provvedimento sempre sulla base delle esigenze dell’interessato. Questo decreto può essere pronunciato
in via d’urgenza per poi essere modificato eventualmente nel decreto definitivo. Questa infermità può
essere temporanea e definitiva, nel caso quindi indicare la durata. Con i numeri tre e quattro la legge deve
indicare quali sono gli atti che può compiere l’amministratore e quali deve compiere l’amministrato, e ciò
può essere stabilito solo caso per caso.

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