Strumento che stabilisce quanti e quali sono i costi massimi che possono essere sostenuti per i diversi
servizi erogati nei diversi sistemi di accoglienza.
QUINDI SONO PERSONE CHE VENGONO ABBANDONATE A SE’ STESSE E NON HANNO LA POSSIBILITA’ DI
SOCIALIZZARE ED INTEGRARSI.
Il senso di questo schema, era quello di colpire i servizi erogabili per gli stranieri e fare di questi luoghi,
dei luoghi dove le persone potevano vivere, ovvero vitto, alloggio e basta.
Di tutto questo sono stati favoriti i centri con grandi numeri, mentre è andato a discapito di quei
centri con piccoli numeri.
2020 nasce, da un’altra proposta di legge, il SAI: Sistema di Accoglienza e Integrazione.
Anche qui non cambia l’adesione volontaria degli enti locali e rimane un grande limite, perché
facendo sì che gli enti locali possano aderire o meno ad un progetto, fa sì che ci siano molto enti che
non lo facciano appunto perché non hanno l’obbligo e, questo, non è una cosa positiva. Erogare dei
progetti o servizi per l’accoglienza e l’integrazione non dovrebbe essere una scelta ma un diritto.
Beneficiari: ritornano i richiedenti asilo con i servizi di primo livello e i titolari della protezione
internazionale con i servizi di secondo livello.
- I richiedenti asilo e i servizi di primo livello qui ritorna tutto quello che era stato tolto:
c’è di nuovo l’intenzione dell’integrazione, c’è bisogno degli standard adeguati igienico-
sanitari e abitativi, devono essere erogati: assistenza sanitaria, sociale, psicologica e
mediazione linguistica culturale, corsi di lingua italiana e servizi di orientamento sul
territorio.
In poche parole, quello che aveva tolto Salvini, l’hanno rimesso.
- I titolari della protezione internazionale con i servizi di secondo livello qui ci sono
ulteriori percorsi di integrazione e l’obiettivo finale consiste nel raggiungimento l’inclusione
sociale e favorire l’autonomia. Un’attenzione particolare viene data all’apprendimento della
lingua italiana, alle informazioni sui diritti e doveri dell’orientamento dei servizi e
l’orientamento lavorativo.
Queste prospettive dovrebbero orientare il sistema pubblico a quella che è l’inclusione sociale, non
solo quella che è l’integrazione.
Quando parliamo di integrazione sociale, rafforziamo il concetto, con qualcosa di più esteso, di più
forte, incisivo e importante.